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IGNORED

OBOLI CHE PASSIONE!


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Solo una considerazione. La litra di Segesta con ritratto frontale postata da Piakos mi sebra derivare dai ritratti frontali delle emidracme della lega degli Arcadi.

Caro Arka, sono contento di leggerti ancora.

Sinceramente mi tovi impreparato.

Potresti essere così cortese da postare una foto...peraltro potremmo valutare tutti insieme, al riguardo.

La cosa comunque mi affascina...termini di paragone con la Grecia classica è quanto di più auspicabile.

Un saluto.

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Per la tecnologia sono negato e non saprei neanche da dove cominciare per postare un'immagine. E' il mio limite, scusate. Comunque l'emissione della zecca di Tegea con la ninfa Callisto frontale è catalogata dal Williams (The confederate coinage of the arcadians in the fifth century b.C., New York 1965) ai numeri 176 e ss. La ninfa è rappresentata di trequarti con i capelli raccolti dietro la nuca in modo molto simile al ritratto sulla moneta di Segesta. La datazione dell'emissione è tra il 468 a.C e il 460 a.C. Un esemplare di notevole fattura era presente nella collezione BCD disperse tre anni fa da LHS nell'asta dedicata alle monete del Peloponneso.

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Salve.

Ho trovato la moneta citata da Arka.

Fonte Coinarchives:

ARKADIA, Arkadian League. Circa 460-450 BC. AR Hemidrachm (2.81 g, 11h). Tegea mint. Zeus Lykaios seated left, [holding scepter]; [eagle flying left from his hand] / Head of Kallisto facing, hair bun to right; [all within incuse square]. Williams, Confederate, period III, 176 (O121/R110); BCD...

post-11590-1254358304,67_thumb.jpg

Altro esemplare.

post-11590-1254358351,29_thumb.jpg

Che ne pensate?

Sarà utile un raffronto stilistico con la litra di Segesta da me già postata.

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La comparazione stilistica tra il frontale su litra argentea di Segesta e l'emidramma frontale di Tegea è stimolante.

L'impostazione del frontale è analoga.

Lo stile non è limpidissimo in entrambe, ma non per carenza propriamente tecnica...piuttosto per accentuare un certo espressionismo, maggiore nella litra rispetto all'emidramma.

Il viso della zecca di Tegea racchiude tratti comunque più canonici e più greci.

Più chiari, l'epressione è volitiva, i particolari ben accennati.

Nel frontale di Segesta, che peraltro ha lo svantaggio di una dimensione ridotta e del minor metallo, i tratti sono meno particolareggiati...i dettagli più sfuggenti, la mascella meno volititva, il capello meno caratterizzato.

Ma malgrado questo minor canone, esprime una maggiore grazia ed un maggior mistero.

Più espressione insomma.

Lontano dalle madre patria, l'arte si connota in modo diverso, il miracolo greco rimane, ma le influenze della terra - in qualche modo di frontiera - si fanno sentire.

Si perde qualche schema, si acquista in umanità.

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Io invece propendo per la ninfa arcadica. Quello che in foto non si può vedere è il rilievo che nelle emidracme arcadiche è molto alto. La moneta, pur di dimensioni esigue, diventa veramente un piccolo capolavoro di arte incisoria.

Qui un'altra Callisto di Tegea (Arcadia) dallo straordinario rilievo e dalla splendida iridescenza ... (Williams, 189 var.)

Ve la propongo in parallelo con un altro capolavoro di arte ... scultoria: un'ammaliante testa femminile - metà del IV sec. - proveniente sempre da Tegea ed attribuita a Scopas … :wub:

Valeria

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Salve amici,

la descrizione e la comparazione da postata sopra non voleva avere un valore identificativo.

Le mie descrizioni sono solo una modesta comparazione stilistica tra due diverse incisioni, che possono apparire molto simili, ma in realtà non lo sono ad un attento esame.

Sono d'accordo con l'identificazione della figura frontale dell'emidramma di Tegea con i volti scolpiti nei frontoni di un tempio, nell'antico loco, da Scopas.

Un monumento di grande interesse, in quell'antica città, era rappresentato dal santuario dedicato a Atena Alea, distrutto da un incendio nel 395 a.C., venne ricostruito dall'architetto e scultore greco Scopas che ne abbellì il frontone con figure ricche di pathos e drammaticamente espressive.

Oggi se ne rinvengono dei resti...modesti, ma suggestivi che potete vedere in questa foto:

post-11590-1254524909,62_thumb.jpg

Ecco l'immagine di un altro volto in marmo che doveva far parte del frontone di Scopas.

post-11590-1254524776,09_thumb.jpg

Il trittico sopra postato da Medusa è perfetto per rendere i tratti, sia comuni (l'emidramma e la scultura: che rappresentano Artemide o la sua ninfa Callisto, che differenti: la litra, che rappresenta o la ninfa Segesta o il Cacciatore inciso nel più bel tetradramma coniato da quell'antica città ).

Callisto era una delle ninfe del seguito di Artemide e la sua verginità era sacra alla Dea, Callisto viene da Kallistè (la bellissima).

Callisto rappresenta l'unico mito greco che contenga una seduzione omosessuale fra due donne. Ciò si deve probabilmente al fatto di essere l'unica traccia sopravvissuta di un antichissimo rito arcaico di iniziazione (omo)sessuale fra una donna adulta e una ragazza.

Nel mito originario, come conseguenza dei suoi rapporti sessuali con Diana, Callisto "diventa" un'orsa per poi essere "uccisa" dalla dea stessa, e rinascere come costellazione dell'Orsa Maggiore. (Per questa contaminazine del mito con la simbologia astrale si ricordi che Artemide è anche la dea-Luna).

Tuttavia per altri versi, debbo suggerire che, più probabilmente la scultura di scopas postata da

Medusa, potrebbe rappresentare non la nifa Callisto ma Artemide.

Osservate quel volto, mirabilmente raffigurato, quello non è il volto di una ninfa, per bellissima, ma il volto grave e nobile di una Dea, è possibile immaginare in quell'espressione una nota di rabia e di delusione...per il tradimento dell'amata ninfa. Infatti un'altra versione del mito di callisto vuole che la bellissima Ninfa fu sedotta da Giove e per questo fu punita da Artemide, con la trasformazione in orsa.

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Bene amici.

Dopo Segesta, abbiamo compiuto un breve viaggio nell'antica Arcadia, nel cuore del Peloponneso.

Direi di riprendere pienamente il tema della discussione e quindi posto l'immagine di un'altra litra in argento, ancora sulla scia dei volti frontali.

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Cosa Dire?

Una Dea..una ninfa...posso solo aggiungere che l'antico sito che ha coniato questa bella moneta di gr. 0,67 circa, potrebbe essere oggi gemellato con Tegea.

A proposito, pensate ancora che nei micra karma, cioè nelle piccole monete - dall'emidracma a scendere di peso, non sia possibile incidere dei capolavori?

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Proviamo a inserire anche il rovescio cosi facilitiamo l'identificazione per chi non l'avesse ancora riconosciuta.

POerò usiamo due altri esemplari cosi possiamo mostrare la diversità degli stili nella rappresentazione del volto della ninfa .

Siamo alla fine del V secolo, nel periodo "aureo" delal produzione monetale siciliana..

numa numa

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Bene amici.

Dopo Segesta, abbiamo compiuto un breve viaggio nell'antica Arcadia, nel cuore del Peloponneso.

Direi di riprendere pienamente il tema della discussione e quindi posto l'immagine di un'altra litra in argento, ancora sulla scia dei volti frontali.

Cosa Dire?

Una Dea..una ninfa...posso solo aggiungere che l'antico sito che ha coniato questa bella moneta di gr. 0,67 circa, potrebbe essere oggi gemellato con Tegea.

A proposito, pensate ancora che nei micra karma, cioè nelle piccole monete - dall'emidracma a scendere di peso, non sia possibile incidere dei capolavori?

Proviamo a inserire anche il rovescio cosi facilitiamo l'identificazione per chi non l'avesse ancora riconosciuta.

POerò usiamo due altri esemplari cosi possiamo mostrare la diversità degli stili nella rappresentazione del volto della ninfa .

Siamo alla fine del V secolo, nel periodo "aureo" delal produzione monetale siciliana..

numa numa

Carissimi Piakos & Numa

... che si trattasse di Abakainon-Abacaenum-Abaceno ce l'avevi già suggerito tu, Piakos, nel nome del file postato... ;)

In ogni caso.... resta l'identificazione del bellissimo ritratto frontale:

- Ninfa??? In una emilitra di Abakainon compare un profilo di Ninfa con i capelli raccolti in uno sphendone.... Vedi allegato nel post che segue...

- APOLLO??? Anche in questo caso Piakos, ce l'avevi preannunciato nell'INCIPIT di questa affascinante discussione. Scripsit piakos il 23 dicembre 2008:

"...... Per le monete classiche occorre tenere presente che la rarità è spesso inficiata da ritrovamenti che in un dato periodo consentono la dispersione di esemplari che per anni non si erano visti se non in pochissimi esemplari...... [omissis] ... basti pensare a quante litre ed emilitre di Abaceno, alcune ritenute rarissime, sono comparse negli ultimi sei, sette anni, compresi i frontali di Apollo, che non si vedevano quasi mai. Oggi sembra che i siti che le hanno restituite siano esauriti, ma l'abbondanza del materiale intanto uscito li rende ancora frequenti nelle aste."

Di Abaceno parlavi ancora approposito della bella litra di Galaria con Zeus Sother/Dionysos con kantharos e grappolo d'uva .... (con richiami come stile sia allo Zeus Aitnaios di un tetradrammo di Catania-Aitna, sia, al rovescio, con la famosa Athena elmata delle prime litrai di Camarina, come già da me discusso in precedenza, nel post del 16 luglio 2009...)

piakos il 16 luglio 2009, 03:38 : ".... Pensate forse che Abaceno con i suoi boschi di querce, che non coniò tetra ma produsse una gran quantità di litre argentee e varianti, abbia meno fascino storico di Leontini?

Cari amici miei...la vera storia di ogni giorno della Sicilia antica... delle tante città e dei numerosi siti...non è nei tretradrammi da tesaurizzazione, lordi del sangue dei mercenari con cui venivano pagati o dei saccheggiatori che irrompevano e stupravano per derubarli...ma nelle litre, negli oboli e in tutte le frazioni minori, monete regine dell'agorà e dei suoi commerci, nummi per tutti i luoghi e per tutti i giorni.

Cosa più importante...monete per i tempi di pace...quando le idee cricolano e la civiltà prevale sulla barbarie.

Ecco...guardate un po'...che fascino e che complessità, in tanto poco spazio...c'è una intera dimensione: sorica, culturale, numismatica."

Quoto in pieno le tue parole ... .... affascinata anche dai ROVESCI delle litre di Abakainon postate da Numa, con la scrofa di cinghiale e cucciolo...

Quanto da raccontare.... Chi comincia?

Vi mostro nel frattempo un altro esemplare con il Ritratto frontale (Apollo/Ninfa??) ma dal rovescio ben conservato con la scrofa e cucciolo....

Grazie ancora a Piakos e Numa per questo nuovo Volo .... :P

Valeria

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Qui l' emilitra con Profilo di Ninfa/cinghiale-scrofa (esemplare in asta su Artemideaste)

Abacaenum. Emilitra, 450-400 a.C. D/ Testa di ninfa a destra. R/ ABA. Scrofa a destra. SNG ANS 1292. gr. 0.30 9.00mm. RR. AG. qSPL.

Valeria

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Cari amici, spronato dall'incredibile Medusa...direi, chi più ne ha..più ne posti.

proseguo a raffica sul tema dei frontali di Abaceno:

post-11590-1261270300,89_thumb.jpg

Lo stile è leggermente diverso rispetto a quella da me già postata, ma la conservazione è sempre eccezionale.

In questo esemplare c'è una bella patina, leggermente spessa.

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Ancora Abaceno!

Adesso, pur rimanendo nell'immagine frontale, cambiamo completamente lo stile.

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Che dire?

Sarebbe stato difficile immaginare che un città posta in alto terreno collinare come era Abaceno, tra boschi di querce, tra ghiande, ruscelli e foreste..., abbia potuto coniare simile chicche!?

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Brevemente su ABAKAINON.

Intorno al X sec. aC. i Siculi, una popolazione di origine italica, attraversò lo stretto di Messina e giunse in Sicilia, ove estromise i Sicani da buona parte della Trinacria antica. Fondarono o dette nuovo impulso ad alcuni centri come Longane ed, appunto, Abaceno.

In seguito alla progressiva colonizzazione greca dellaro Sicilia anche Abaceno si adattò alla nuova cultura ellenizzandosi. Partecipò assieme a tante altre colonie indigene alla sollevazione di Ducezio ma in seguito alla sconfitta entrò nell'orbita di influenza cartaginese. In età greca ebbe una zecca con proprie emissioni monetali ove prevale nelle frazioni d'argento, litre ed emilitre, la scrofa con i maialini e la ghianda. La scrofa è simbolicamente un attributo di Cerere/Demetra.

Diodoro Siculo, lo storico, scrive che il suo territorio venne in gran parte espropriato da Dionigi I di Siracusa, in seguito alla fondazione di Tyndaris avvenuta verso il 396 a.C., per lo stanziamento di soldati mercenari. In seguito a ciò la città decadde progressivamente.

In seguito agli eventi della lotta tra Sesto Pompeo e Cesare Ottaviano (il futuro imperatore Augusto) Abaceno venne distrutta da quest'ultimo nel 36 a.C..

Presso l'odierna Tripi si estendeva sin dall'alto medioevo un vasto acampo di rovine, tuttora - in minor parte - sussitente. Trattasi d ciò che resta di ABAKAINON.i

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Adesso postiamo un profilo di grande rarità, non per la tipologia, Zeus, ma per lo stile.

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Osservate lo stile limpido, grave, espressivo...e la superba patina, non troppo spessa ma completa e lucente.

E quei capelli raccolti dietro la nuca?

Anche questa litra in argento fa sentire la sua voce.

Ci dice che a volte, le frazioni di gr. 0,60 - 0,70, non sono da meno dei grandi moduli...sicuramente sono sempre affascinanti, dotati di un fascino particolare...al limite della commozione.

Per questo ribadisco quanto già evidenziato in questa dscussione:

quasi tutti i grandi collezionisti di nummi greci del passato avevano una personalissima raccolta di frazioni, dall'emidramma al tetartemorion...che custodivano - come fosse sacra - gelosamente e non la mostravano quasi mai...ritenendola ostica e difficile per l'occhio comune.

:)

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Posto anche il rovescio.

Qui l'etnico ABAK sul diritto, si completa in AINI appunto con il rovescio.

post-11590-1254609770,74_thumb.jpg

Insomma, da Apollo (o Helios?) a Giove, comprese le ninfe, ABAKINON ci affascina con le sue stupende frazioni...silvane.

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Abakainon ok,

ma se vogliamo parlare di stile veramente alto, facciamo un piccolo salto in su di nominale,

e con questa emidracma , (del grande Maestro?) battuta a Siracusa, fine V secolo, possiamo dire che la distanza con

i grandi tetra di altissimo stile progressivamente si riduce fino quasi a scomparire..

numa numa

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Abakainon ok,

ma se vogliamo parlare di stile veramente alto, facciamo un piccolo salto in su di nominale,

e con questa emidracma , (del grande Maestro?) battuta a Siracusa, fine V secolo, possiamo dire che la distanza con

i grandi tetra di altissimo stile progressivamente si riduce fino quasi a scomparire..

numa numa

E dall'emidracma postata da Numa numa che richiamerebbe lo stile di Eukleidas …

… ad una emilitra bronzea battuta ad Himera tra il 420-407 a.C., con un ritratto di tre quarti della Ninfa Himera…: proprio questa testina di tre quarti di Himera verrebbe considerata dalla Caccamo Caltabiano quale terminus ante quem per lo schema dell'Arethousa di Kimon…!

(Fonte: "Himera tra realtà ed immaginazione" – A. Cutroni Tusa)

post-6487-1255282791,73_thumb.jpg

Eccovi a destra la divina Arethousa di Kimon (particolare del volto sul celeberrimo tetra di Siracusa, 410-400 a.C.) a confronto con l'altrettanto ammaliante Himera (a sinistra) …

Valeria

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Salve a tutti, ciao Medusa...

vogliamo insistere con i conii provenienti da incisioni di volti frontali...?

Bene!

Se pensate che ABAKAINON, con le sue foreste, le ghiande ed i suoi porcellini non abbia più niente da dire...vi sbagliate,

guardate qui:

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simile ad un esemplare frontale da me sopra postato...ma ancora più nitido e bello...questo conio è in liena con la tipologia della divina Arethousa di Kimon, postata da Medusa...ma questa non è un tetra...è una litra d'argento, è pertinente al tema specifico della discussione e poi... chi può dire che, valutate con spirito ed intelligenza le diversità di peso e di spazio, sia meno affascinante?

Apollo/Helios di 0,65 gr. pareggia contro kimon di 17 gr....acciderba!!

Non so se Caccamo Caltabiano ha conosciuto questa moneta, all'epoca di grande rarità...sicuramente ha potuto conoscere la tipologia dei frontali di ABAKAINON, ma sicuramente non conosceva tutte le varianti dello stile...

Altrettanto probabilmente queste incisioni sono anteriori al 410 a.C. atteso che alla fine del V sec. a.C., pressata sia dai Siracusani che dai Cartaginesi, presa in mezzo, Abaceno...inizia a decadere.

Ehi...Numa?

Non vogliamo parlare di stile veramente alto per questa incisione?

Nota la compenetrazione tra lo stile siceliota e quello siculo, cioè tra l'arte che viene dalla Grecia e quella meno canonica ma più espressiva, propria degli insediamente pre-greci, in Sicilia.

Forza ragazzi!

La numismatica non è solamente elencazione e studio di nominali, conii e varianti.

E' anche storia, arte e fascino dell'immagine!

Che vogliamo lasciare ai critici dell'arte queste prerogative...loro continueranno a mostrarci tele e stautaria, al lmite q.che bassorilievo...ma le incisioni, la glittica...le monete, non sono orfane.

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