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IGNORED

OBOLI CHE PASSIONE!


Risposte migliori

Adesso voglio fare una piccola digressione, che peraltro forse sarà gradita a Medusa,

su un tipo particolare del didracma di Naxos.

Siamo nella quinta fase della monetazione dell'antica colonia calcidese, quello che va

dal 415 al 403 aC.

Questo periodo vede l'introduzione di una testa di Dioniso differente, non più barbato come

nelle precedenti rappresentazioni e nel fiore della forte virilità, bensì giovinetto imberbe e dai tratti

quasi muliebri, compresa l'acconciatura prettamente femminea.

Al rovescio Sileno si è fatto vecchio, stanco, ma sempre attratto dal vino che beve avido da una

grande coppa. A fianco un tirso e un'erma dionisiaca itifallica.

Chi mi commenta le differenze tra questi due esemplari ?

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post-4253-1261600023,06_thumb.jpg

Modificato da numa numa
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Che dire delle ultime due foto postate da Numa..

sono in risoluzione piuttosto bassa, difficile poter dire...

una ha un bel flan...l'altra è stretta di conio, una potrebbe essere autentica...l'altra probabile che non lo sia...

:D :huh: :(

...il boccino a Numa.

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io conosco l'hexas, caratterizzato da "due" globetti al rovescio (il peso dovrebbe essere attorno ai 0.10?).

Il trionkion che ha quattro globetti è comunque maggiore del tetras (tre globetti e gr. 0.15)

numa numa

Calando la quantità di metallo nelle frazioni d'argento non sempre si riusciva o si decideva di rispettare la scala decrescente dei pesi, a prescindere dal numero dei pallini inidcati nel rovescio. C'erano dei limiti tecnici e fisici, comunque erano monete d'uso, in qualche modo non potevano essere ecessivamente piccole...non sarebbe stato, non dico pratico, che già non lo era, ma di difficile commercializzazione.

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Mi sovviene adesso che forse numa si riferiva allo stile diverso nelle due monete: una più severa...l'altra, diciamo più elegante?

Numa! Non mi dire che hai contato le pieghe del tirso e hanno un numero diverso!

:o

non le pieghe, bensi l'inclinazione del tirso , e anche dell'erma..

Chi conosce questa tipologia avra' notato che negli altri esemplari noti di quest'emissione (Cahn, Campana, ma anche quelli nelle collezioni Gulenkian, Abecassis, etc.) il tirso è sempre parallelo al corpo del satiro e l'erma anche (o in alcuni casi prospiciente in direzione opposta a quella mostrata nell'es. di dx.).

Semplicemente ho notato questa incongruenza che mi porta a pensare che o ci troviamo in presenza di una variante della tipologia nota (sfuggita pero sia al meticolosissimo Cahn che all'altrettanto preciso sig. Campana) oppure c'è qualcosa che non va nella moneta .

Altri particolari del braccio del satiro e del volto di apollo fanno affiorare altri interrogativi..

numa numa

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Calando la quantità di metallo nelle frazioni d'argento non sempre si riusciva o si decideva di rispettare la scala decrescente dei pesi, a prescindere dal numero dei pallini inidcati nel rovescio. C'erano dei limiti tecnici e fisici, comunque erano monete d'uso, in qualche modo non potevano essere ecessivamente piccole...non sarebbe stato, non dico pratico, che già non lo era, ma di difficile commercializzazione.

eppure in IOnia e nella Lydia vi erano delle frazioni ben più minute (1/48 e anche 1/96 di statere).

Di peso per lo più equivalente alle siciliane ma di massa molto inferiore in quanto di elettro e quindi di peso specifico

ben superiore. Eppure queste frazioni non sono una rariotà ma sono giunte a noi in gran copia, segno evidente di

una attiva circolazione. A tutt'oggi non sappiamo come queste minutissime monetine risucissero ad espletare cosi bene

i commerci per i quali venivano create.

numa numa

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eppure in IOnia e nella Lydia vi erano delle frazioni ben più minute (1/48 e anche 1/96 di statere).

Di peso per lo più equivalente alle siciliane ma di massa molto inferiore in quanto di elettro e quindi di peso specifico

ben superiore. Eppure queste frazioni non sono una rariotà ma sono giunte a noi in gran copia, segno evidente di

una attiva circolazione. A tutt'oggi non sappiamo come queste minutissime monetine risucissero ad espletare cosi bene

i commerci per i quali venivano create.

numa numa

Per accontentare la curiosità di numa ho cercato ed ho reperito questo minutissimo onkion argenteo, probabilmente di HIMERA ?

Così possiamo anche riprendere il nostro viaggio in Sicilia...guidati dalle amate frazioni d'argento.

post-11590-1261860207,32_thumb.jpg

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Per accontentare la curiosità di numa ho cercato ed ho reperito questo minutissimo onkion argenteo, probabilmente di HIMERA ?

Così possiamo anche riprendere il nostro viaggio in Sicilia...guidati dalle amate frazioni d'argento.

post-11590-1261860207,32_thumb.jpg

benissimo, ma ci devi dire peso e diametro ?

e il retro dove si vedono i globetti ?

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Posto anche il rovescio:

post-11590-1261860396,62_thumb.jpg

peso indicato in archivio immagini gr. 0,10/0,12.

Il primo mondo ionico ...

è un mondo, per certi versi, alieno.

Alcuni Ioni addirittura alla fine del IX secolo lasciarono Atene e, spinti dall'ambizione di benessere, ricchezza, pace politica ed avventura giunsero sulla costa anatolica sul mar Egeo. Colofone fu una delle fondazioni più intraprendenti dell'epoca...arrivò a conquistare Smirne, che all'epoca era una colonia Eolica...portandola nel mondo ionico.

I nomi delle altre città li conosciamo: Klazomenai, Efeso, Mileto, Phokaia e tante altre.

E' un mondo alieno perchè (eccetto Efeso e Mileto in minima parte) poco o nulla sappiamo di alcune di queste grandi Polis...rispetto a quella che è stata la loro vera storia...le loro vicissitudini, i commerci ricchi e compessi, le vittorie, le sconfitte, le lotte per l'egemonia, le deportazioni di ntere popolazioni, l'esistenza di grandi pensatori e i grandi scienziati che le hanno popolate, unitamente agli uomini di lettere. Gli Ioni erano un popolo pieno di ingegno e di coraggio...ma anche molto pragmatico...erano gli Inglesi dell'epoca, se è permesso il parallelo.

Ma non poterono competere...alla fine, col gigante persiano.

E pagarono pegno...alcune pagarono duramente.

Pensate ai Focesi di Massalia ed Elea (Velia) che presero il mare verso il Tirreno e lo stretto Calcidese, pur di non piegarsi al giogo dei satrapi.

La monetazione della Ionia e della Lidia (che invece greca non è...) è una monetazone che pagava e scambiava molte derrate e molte merci con una contabiltà anche complessa.

E' una monetazione che si adattava a esigenze sofisticate...spesso il metallo non circolava liberamente ma era usato per completare il prezzo di un singolo bisiness...perchè se ancora mancava di pagare un/ventiquattresimo di staere a chi aveva portato le merci dell'Asia, attraverso una delle vie della seta...quel ventiquattresimo andava comunque pagato in metallo nobile, una volta fissato il prezzo dopo una lunga ed elaborata negoziazione.

Eraclito di Efeso, detto l'oscuro, filosofo ionico del VII secolo che aveva un livello di conoscenza superiore od esoterico, così scriveva dopo aver osservato nel VII secolo, per alcune ore, le attività commerciali del porto della sua città:

]Oro...merci...merci...oro,

merci...oro...oro...merci.[/i]

Non sembrino, come possono apparire, parole banali o prive di autentico senso ed occorre considerare che trattasi comunque di un frammento...di un più ampio pensiero non pervenutoci, ma in qualche modo immaginabile per gli uomini dotati di sensibilità.

Eraclito si faceva beffe degli uomini...in quanto, a suo dire, incapaci di pensare ed esprimersi, oltre una lunghezza pari al loro naso.

Il medesmo- con quelle parole - voleva rappresentarci il mutamento continuo delle cose in natura e nella vita dell'uomo e con quelle parole voleva esprimere come in un ambiente complesso ed affollato - il porto di Efeso - nulla era uguale a se stesso (nemmeno gli uomini) e la dinamica delle cose e dei fatti portava ad un cambiamento continuo delle merci in oro e dell'oro in merce, e delle mani da cui provengono le une e l'altro e il mutare delle occasioni, delle dinamiche e delle fortune e dei destini che spesso potevano seguire le transazioni.

Era già globalizzazione...nel porto di Efeso, nel VII secolo a.C. dove per un/ventiquattresimo di statere non promesso o non negoziato...un carico di merci preziose poteva imbarcarsi su un'altra nave o poteva essere caricato su un altro carro, determinado fortune e destini.

Di quel mondo speciale e già allora moderno, ma ormai remoto, dove troppe cose erano già accadute e troppe altre già state pensate, anche rispetto al XXI secolo, oggi nulla o poco resta, anche nella storia. Era un mondo dove Apollo e Dioniso ancora non avevano separato le sfere...dove la luce della ragione ancora non ripudiava il lato oscuro e misterioso delle cose afferenti l'uomo e la natura...occidente ed oriente non erano definiti e la cultura ed il pensiero erano liberi alle varie influenze...che pervenivano con le merci sin dal lontano oriente.

Nemmeno Artemide era ancora quella che sfidava il mondo con le frecce della sua faretra...ma aveva - ieratica - testicoli di toro appesi al petto.

Quando Alessandro giunse a liberare le città greche d'Asia...molte di quelle Polis erano solamente l'ombra di ciò che erano state dopo quasi seicento anni di storia.

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In omaggio ed in osseqio a Numa...che ha dato suggestivo spunto per arricchire questa discussione...rammentandoci la Ionia e la Lidia...

...posto alcune immagini di quel mondo sopra descritto così che, noi numismatici esoterici (tutti i numismatici che siano sinceramente appassionati sono in realtà persone che afferiscono ad una sfera esoterica) possiamo crogiolarci non solo nelle parole ma anche nelle care immagini di ciò che ci affascina.

post-11590-1261864451,58_thumb.jpg

Colofone (la mitica polis ionica) emiobolo - gr. 0,42 - diritto - testa di Apollo (tanto caro a Valeria, nostra musa).

Stile ancora pienamente arcaico..ionico sino al midollo.

Con lo sguardo all'immagine di quest'Apollo possiamo richiamare il sotto titolo di questa discussione: grandi temi su piccole monete.

Notate il carattere orientaleggiante del piccolo volto arcaico...è noto, per averlo già detto anche in questa discussione, che Kouros arcaici sono la prima manifestazione della statuaria greca e che gli stessi prendono le mosse dalla statuaria egizia, secondo il parere più accreditato.

Abbiamo anche detto nel mio intevento di cui sopra che le città ioniche erano sotto l'influsso di una cultura variegata che giungeva sin dall'Asia centrale e anche dall'India..tramite alcuni terminali della Via della Seta...di cui uno faceva capo all'epoca sulla costa Anatolica Ionica...principalmente ad Efeso ed a Mileto.

Ci piace pensare che tali influssi ben si rispecchiano in questa effige postata...ove...l'influsso orientale (anche gli egizi e i Sumeri da dove possono aver tradotto ed alaborato le loro immagini?) è di tutta evidenza.

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Per questa sera possiamo fermarci.

Rischiamo che troppa carne al fuoco...si bruci.

Prometto che proseguiremo, dopo le Vostre eventuali osservazioni che auspico di leggere, in questo affascinante viaggio...tra foto e storia di altre frazioni minute e sorprendenti.

Siamo andati fuori tema?

No! Non lo credo.

Per apprezzare al meglio i mikrà...le frazioni d'argento della nostra cara Sicilia e la loro storia, un salto nel mondo greco e ionico in particolare era dovuto, atteso che molto deve l'isola siceliota, sicana e sicula...all'oriente greco, come già oportunamente evidenziato in altri interventi di questa discussione.

Un caro saluto a tutti i lamonetiani ed ai nostri visitatori.

Piakos

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In omaggio ed in osseqio a Numa...che ha dato suggestivo spunto per arricchire questa discussione...rammentandoci la Ionia e la Lidia...

...posto alcune immagini di quel mondo sopra descritto così che, noi numismatici esoterici (tutti i numismatici che siano sinceramente appassionati sono in realtà persone che afferiscono ad una sfera esoterica) possiamo crogiolarci non solo nelle parole ma anche nelle care immagini di ciò che ci affascina.

post-11590-1261864451,58_thumb.jpg

Colofone (la mitica polis ionica) emiobolo - gr. 0,42 - diritto - testa di Apollo (tanto caro a Valeria, nostra musa).

Stile ancora pienamente arcaico..ionico sino al midollo.

Con lo sguardo all'immagine di quest'Apollo possiamo richiamare il sotto titolo di questa discussione: grandi temi su piccole monete.

Notate il carattere orientaleggiante del piccolo volto arcaico...è noto, per averlo già detto anche in questa discussione, che Kouros arcaici sono la prima manifestazione della statuaria greca e che gli stessi prendono le mosse dalla statuaria egizia, secondo il parere più accreditato.

Abbiamo anche detto nel mio intevento di cui sopra che le città ioniche erano sotto l'influsso di una cultura variegata che giungeva sin dall'Asia centrale e anche dall'India..tramite alcuni terminali della Via della Seta...di cui uno faceva capo all'epoca sulla costa Anatolica Ionica...principalmente ad Efeso ed a Mileto.

Ci piace pensare che tali influssi ben si rispecchiano in questa effige postata...ove...l'influsso orientale (anche gli egizi e i Sumeri da dove possono aver tradotto ed alaborato le loro immagini?) è di tutta evidenza.

Kolophon!

riconosciuto al volo, ne ho un esemplare simile, un tetartemorion o forse addirittura emitetartemorion con una testa di louros arcaica bellissima..

Chissà se l'influsso arcaicizzante proveniva dai vicini Sumeri (Assiri/Babilonesi) oppure da influssi orientali del sub-continente indiano ?

Affascinante l'origine della IONIA, crocevia tra un oriente lontano e un occiente rappresentato dalle popolazione greche.

Fondamentale, per noi numismatici, in quanto culla riconosciuta e indiscussa della prima monetazione nella forma e nell'aspetto quale oggi noi la conosciamo.

Sappiamo assai poco, come dice Piakos, della città, del suo popolo, della sua storia,eppure non riesco a sentirla aliena e lontana, anzi mi ci riconosco in pieno nella necessità, connaturata alla vita umana, insc indibile direi, di dare origine a commerci, a negozi, a scambi..

Il mercato, e lo possiamo verificare visitando qualsiasi cittadina, maxime se poi andiamo in un qualunque piccolo villaggio medio-orientale, è il cuore pulsante della città, la parte più viva, più divertente anche, dove raramente ci si annoia, dove raramente ci si stanca.

Perchè non pensare che quella che ancora vediamo oggi non fosse la realtà di 2600 anni fa quando la nmoneta fece la sua comparsa in una forma fisica che avrebbe subito ben pochi mutamenti nei secoli successivi ?

E l'oro citato da Eraclito eè il garante, immutabile nel tempo, della misura degli scambi, della riserva di valore delle genti, del mezzo di scambio per le grandi transazioni. Eletto quale testimone privilegiato nell'economia monetaria che nasceva con la moneta, derivava il suo ruolo da tempo immemore molto più antico, un tempo nel quale la moneta non aveva ancora fatto la sua comparsa , ma l'economia di scambio invece si e da moltissimo tempo.

Ecco perche non mi trovo troppo distante, empaticamente parlando, dall'uomo di mercato della Ionia del VII secolo.. :D

numa numa

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In omaggio ed in osseqio a Numa...che ha dato suggestivo spunto per arricchire questa discussione...rammentandoci la Ionia e la Lidia...

...posto alcune immagini di quel mondo sopra descritto così che, noi numismatici esoterici (tutti i numismatici che siano sinceramente appassionati sono in realtà persone che afferiscono ad una sfera esoterica) possiamo crogiolarci non solo nelle parole ma anche nelle care immagini di ciò che ci affascina.

post-11590-1261864451,58_thumb.jpg

Colofone (la mitica polis ionica) emiobolo - gr. 0,42 - diritto - testa di Apollo (tanto caro a Valeria, nostra musa).

Stile ancora pienamente arcaico..ionico sino al midollo.

Con lo sguardo all'immagine di quest'Apollo possiamo richiamare il sotto titolo di questa discussione: grandi temi su piccole monete.

Notate il carattere orientaleggiante del piccolo volto arcaico...è noto, per averlo già detto anche in questa discussione, che Kouros arcaici sono la prima manifestazione della statuaria greca e che gli stessi prendono le mosse dalla statuaria egizia, secondo il parere più accreditato.

Abbiamo anche detto nel mio intevento di cui sopra che le città ioniche erano sotto l'influsso di una cultura variegata che giungeva sin dall'Asia centrale e anche dall'India..tramite alcuni terminali della Via della Seta...di cui uno faceva capo all'epoca sulla costa Anatolica Ionica...principalmente ad Efeso ed a Mileto.

Ci piace pensare che tali influssi ben si rispecchiano in questa effige postata...ove...l'influsso orientale (anche gli egizi e i Sumeri da dove possono aver tradotto ed alaborato le loro immagini?) è di tutta evidenza.

Ecco il tuo magnificente Apollo ionico a confronto con un coevo Apollo-Kouros attico …

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> Apollo (tanto caro a Valeria, …..).

Hai pienamente ragione …. caro amico !!! Anche se la mia è una corsa agli opposti davvero senza speranza ...

... tra il razionale luminoso Apollon :air_kiss: e l'irrazionale oscuro Dionysos :air_kiss:…. :

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Ma in fondo, ... ciò che è opposto concorda !! Eraclito scripsit… Per cui, perchè mai scegliere tra i due ??? ;)

Valeria

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Posto anche il rovescio:

post-11590-1261860396,62_thumb.jpg

peso indicato in archivio immagini gr. 0,10/0,12.

Il primo mondo ionico ...

è un mondo, per certi versi, alieno.

Alcuni Ioni addirittura alla fine del IX secolo lasciarono Atene e, spinti dall'ambizione di benessere, ricchezza, pace politica ed avventura giunsero sulla costa anatolica sul mar Egeo. Colofone fu una delle fondazioni più intraprendenti dell'epoca...arrivò a conquistare Smirne, che all'epoca era una colonia Eolica...portandola nel mondo ionico.

I nomi delle altre città li conosciamo: Klazomenai, Efeso, Mileto, Phokaia e tante altre.

E' un mondo alieno perchè (eccetto Efeso e Mileto in minima parte) poco o nulla sappiamo di alcune di queste grandi Polis...rispetto a quella che è stata la loro vera storia...le loro vicissitudini, i commerci ricchi e compessi, le vittorie, le sconfitte, le lotte per l'egemonia, le deportazioni di ntere popolazioni, l'esistenza di grandi pensatori e i grandi scienziati che le hanno popolate, unitamente agli uomini di lettere. Gli Ioni erano un popolo pieno di ingegno e di coraggio...ma anche molto pragmatico...erano gli Inglesi dell'epoca, se è permesso il parallelo.

Ma non poterono competere...alla fine, col gigante persiano.

E pagarono pegno...alcune pagarono duramente.

Pensate ai Focesi di Massalia ed Elea (Velia) che presero il mare verso il Tirreno e lo stretto Calcidese, pur di non piegarsi al giogo dei satrapi.

La monetazione della Ionia e della Lidia (che invece greca non è...) è una monetazone che pagava e scambiava molte derrate e molte merci con una contabiltà anche complessa.

E' una monetazione che si adattava a esigenze sofisticate...spesso il metallo non circolava liberamente ma era usato per completare il prezzo di un singolo bisiness...perchè se ancora mancava di pagare un/ventiquattresimo di staere a chi aveva portato le merci dell'Asia, attraverso una delle vie della seta...quel ventiquattresimo andava comunque pagato in metallo nobile, una volta fissato il prezzo dopo una lunga ed elaborata negoziazione.

Eraclito di Efeso, detto l'oscuro, filosofo ionico del VII secolo che aveva un livello di conoscenza superiore od esoterico, così scriveva dopo aver osservato nel VII secolo, per alcune ore, le attività commerciali del porto della sua città:

]Oro...merci...merci...oro,

merci...oro...oro...merci.[/i]

Non sembrino, come possono apparire, parole banali o prive di autentico senso ed occorre considerare che trattasi comunque di un frammento...di un più ampio pensiero non pervenutoci, ma in qualche modo immaginabile per gli uomini dotati di sensibilità.

Eraclito si faceva beffe degli uomini...in quanto, a suo dire, incapaci di pensare ed esprimersi, oltre una lunghezza pari al loro naso.

Il medesmo- con quelle parole - voleva rappresentarci il mutamento continuo delle cose in natura e nella vita dell'uomo e con quelle parole voleva esprimere come in un ambiente complesso ed affollato - il porto di Efeso - nulla era uguale a se stesso (nemmeno gli uomini) e la dinamica delle cose e dei fatti portava ad un cambiamento continuo delle merci in oro e dell'oro in merce, e delle mani da cui provengono le une e l'altro e il mutare delle occasioni, delle dinamiche e delle fortune e dei destini che spesso potevano seguire le transazioni.

Era già globalizzazione...nel porto di Efeso, nel VII secolo a.C. dove per un/ventiquattresimo di statere non promesso o non negoziato...un carico di merci preziose poteva imbarcarsi su un'altra nave o poteva essere caricato su un altro carro, determinado fortune e destini.

Di quel mondo speciale e già allora moderno, ma ormai remoto, dove troppe cose erano già accadute e troppe altre già state pensate, anche rispetto al XXI secolo, oggi nulla o poco resta, anche nella storia. Era un mondo dove Apollo e Dioniso ancora non avevano separato le sfere...dove la luce della ragione ancora non ripudiava il lato oscuro e misterioso delle cose afferenti l'uomo e la natura...occidente ed oriente non erano definiti e la cultura ed il pensiero erano liberi alle varie influenze...che pervenivano con le merci sin dal lontano oriente.

Nemmeno Artemide era ancora quella che sfidava il mondo con le frecce della sua faretra...ma aveva - ieratica - testicoli di toro appesi al petto.

Quando Alessandro giunse a liberare le città greche d'Asia...molte di quelle Polis erano solamente l'ombra di ciò che erano state dopo quasi seicento anni di storia.

Kolophon!

riconosciuto al volo, ne ho un esemplare simile, un tetartemorion o forse addirittura emitetartemorion con una testa di louros arcaica bellissima..

Chissà se l'influsso arcaicizzante proveniva dai vicini Sumeri (Assiri/Babilonesi) oppure da influssi orientali del sub-continente indiano ?

Affascinante l'origine della IONIA, crocevia tra un oriente lontano e un occiente rappresentato dalle popolazione greche.

Fondamentale, per noi numismatici, in quanto culla riconosciuta e indiscussa della prima monetazione nella forma e nell'aspetto quale oggi noi la conosciamo.

Sappiamo assai poco, come dice Piakos, della città, del suo popolo, della sua storia,eppure non riesco a sentirla aliena e lontana, anzi mi ci riconosco in pieno nella necessità, connaturata alla vita umana, insc indibile direi, di dare origine a commerci, a negozi, a scambi..

Il mercato, e lo possiamo verificare visitando qualsiasi cittadina, maxime se poi andiamo in un qualunque piccolo villaggio medio-orientale, è il cuore pulsante della città, la parte più viva, più divertente anche, dove raramente ci si annoia, dove raramente ci si stanca.

Perchè non pensare che quella che ancora vediamo oggi non fosse la realtà di 2600 anni fa quando la nmoneta fece la sua comparsa in una forma fisica che avrebbe subito ben pochi mutamenti nei secoli successivi ?

E l'oro citato da Eraclito eè il garante, immutabile nel tempo, della misura degli scambi, della riserva di valore delle genti, del mezzo di scambio per le grandi transazioni. Eletto quale testimone privilegiato nell'economia monetaria che nasceva con la moneta, derivava il suo ruolo da tempo immemore molto più antico, un tempo nel quale la moneta non aveva ancora fatto la sua comparsa , ma l'economia di scambio invece si e da moltissimo tempo.

Ecco perche non mi trovo troppo distante, empaticamente parlando, dall'uomo di mercato della Ionia del VII secolo.. :D

numa numa

Carissimi Piakos e Numa numache ennesimo inebriante vVvolo ci state regalando… :clapping::clapping: …. GRAZIE!!!!!! :give_rose: !!!!!!! Anche se davvero troppa carne al fuoco avete messo giusto a ridosso dei simposi natalizi !!!! :blum:… Del resto è arcinoto che a Noi tutti che Vi leggiamo… è dolce il naufragar tra i Pensier Vostri …, ergo, da dove iniziare con le nostre impressioni ????

Ma per forza da IPSE, Eraclito di Efeso!! …. E chiamatelo ancora l'Oscuro se ne avete il coraggio ...

Il frammento di Eraclito che citi, carissimo Piakos, dovrebbe essere il Framm. 90 D.-K.:

… se è vero che la moneta fece la sua comparsa in Grecia intorno alla metà del VI sec., eccovi certo uno tra i primi aforismi greci sul tema !!!

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Nota nel testo greco la comparsa del termine kremata :

sul suo significato sospeso tra "merci" (come nella traduzione citata da Piakos "Oro...merci...merci...oro") o "monete", dibatte giusto il Musti nel suo saggio "Kremata nel frammento 90 D.-K di Eraclito: merci o monete?"…

In Michele Faraguna ("NOMISMA" E "POLIS". ASPETTI DELLA RIFLESSIONE GRECA ANTICA SUL RUOLO DELLA MONETA NELLA SOCIETÀ") viene riportata l'ipotesi del Musti in seno ad altre interessantissime riflessioni lessicali sul termine "Moneta": tra kremata e nomisma.

Ve ne riassumo alcune.

L'autore osserva come l'adozione della moneta nel mondo delle poleis non fosse stata accompagnata, sul piano linguistico, dall'introduzione di una nuova terminologia volta specificamente a distinguerla dalle altre forme di ricchezza - kremata.

Con l'affermarsi dell'economia monetaria questo termine sarebbe poi passato a significare anche "denaro - moneta coniata", senza peraltro che il nuovo significato venisse ad obliterare quello primitivo. Ad essere molto prudenti, sarebbero Erodoto e pure Eraclito (come già accennato) i primi autori ad impiegare il termine kremata nel significato di moneta…

L'uso del termine nomisma ad indicare la moneta deve essere considerato invece una novità della seconda metà del V sec.: il suo significato primario che risiede in "ciò che viene sancito dalla legge - nomos" non avrebbe quindi avuto in origine alcun rapporto con la sfera della ricchezza.

Osserva infine l'autore come l'uso del termine tecnico nomisma, per il nuovo mezzo di scambio, testimoni anche l'emergere di una qualche riflessione sulla natura e sulla funzione della moneta stessa che portava in particolare a sottolinearne l'aspetto della legalità.

Valeria

Ps: due mikrà, d'elettro e d'argento, nel mio personale omaggio all'immenso Eraclito

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Ed ecco il ventiquattresimo di statere nominato da Numa:

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Una moneta di gr. O,42 fatta coniare da Creso...il Paperon de Paperoni dell'antichità.

Fonte: Aste Tkalec.

Quella della Lidia, in quei tempi era una sorta di moneta internazionale...è stata trovata ovunque nel monso antico...financo nel sub continente indiano...

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Ed ecco un altra frazione di Kolophon:

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Il peso è di gr. 0,19 - è un tetartemorion - siamo nel VI sec. a.C.

Siamo abbastanza lontani nel tempo..periodo pienamente arcaico...per l'arte greca.

ANCORA SUL MONDO IONICO E SU ERACLITO

Osservate l'Apollo sulla monetina appena postata...potrebbe essere una divinità Sumera..o Cretese...o cicladica: Thera (Santorini).

Ciò a riprova del mio assunto, a sintesi delle osservazioni da me redatte nel post sul mondo ionico. A cui Numa si è associato rafforzando l'assunto con ulteriore commento.

Quel mondo, dal IX a tutto il Vi sec. a.C. era vivo e pulsante...era libero e creativo...raccoglieva e sintetizzava esperienza provenienti dalle civiltà con cui era in contatto e con le quali commerciava e scambiava idee, cultura, esperienza.

Era un mondo moderno, molto più moderno del nostro per approccio e spinta creativa, eccetto che per lo scientismo (progresso tecnologico).

Fatto è che il pensiero non coincide con la tecnica e il suo sviluppo...per il quale quel mondo non può ovviamente competere con l'era moderna e post moderna.

Ma noi, post moderni...possiamo a nostra volta porci in competizione con la capacità visionaria e speculativa (intesa filosoficamente) di quegli uomini?

Purtroppo no...proprio perchè Technè (la tecnica) ha vinto...ha spento il pensiero...così che scarsa è l'importanza che l'uomo oggi è in grado o è capace di dare al pensiero...inteso come ricerca, non delle capacità di minaturizzare il silicio (per fare un esempio), ma come capacità di esplorare le possibilità dell'anima e della mente...e di godere della sua creatività in campo letterario, artistico, filosofico e sociale.

Faccio degli esempi per concretizzare e mi riporto ancora all'immenso Eraclito, il quale era ben consapevole della potenzialità dell'anima umana e sosteneva:

...per quanto tu possa cercare, e neppure percorrendo intera la via, tu potresti mai trovare i confini dell'anima: così profondo è il suo lógos. [frammento 45 Diels-Kranz ]

Inoltre con un altro esempio intendo evidenziare come il mondo ionico era capace di fare anche scienza, con la sole capacità di riflessione e speculativa...Eraclito aveva probabilmente intuito la teoria del Big Bang e della contrazione univarsale verso il ritorno all'unità, per una nuova esplosione:

...quest'ordine, che è identico per tutte le cose, non lo fece nessuno degli Dei né gli uomini, ma era sempre ed è e sarà fuoco eternamente vivo, che secondo misura si accende e secondo misura si spegne.( frammento 30 Diels-Kranz)

Il successivo frammento completa il superiore assunto, ove si pensi che, allo stato, la scienza prevede comunque la fine del pianeta terra a seguito dell'esplosione/implosione del sole:

Il fuoco sopraggiungendo giudicherà e condannerà tute le cose. [frammento 66 Diels-Kranz ]

RIFLESSIONI:

In tutta serenità ed obiettività, nel leggere questi poveri frammenti...pure immensi e di rara suggestione, possiamo solamente spaventarci di fronte alla pochezza ed alla cecità umana che, da tale tempo e da tali vertici, oggi nel XXI secolo è stata capace di regredire a povera e sterile civiltà dell'immagine, non in senso artistico ma in senso proprio...in quanto oggi l'uomo comunica, pensa e si esprime prevalentemente con delle immagini:

...pubblicità, pubblicità occulta, messaggi subliminali, tabelloni, spot, scoop, look, facebook, target, mise, restyling, filmati, TV, silicone, ultimi modelli, linea, linee, propaganda, media, moda, modelle, veline, tronisti, Lele Mora, paparazzi, paparazzate, passerelle, show, trucco, trucchi, star, starsystem, comparsate, presenza, presenze, presenzialisti, visibilità nei media...

mi fermo, ma a richiesta potrei proseguire: comunque - per la storia del pensiero - oggi saremmo poco oltre l'era del neolitico...e purtroppo temo che...non sia solamente una provocazione intellettuale.

Se Eraclito tornasse tra noi per un paio di giorni...fuggirebbe sconsolato per tornare tra le ombre...ma prima potrebbe dirci:

"avete impiegato 2.700 anni per continuare a pensare in una misura che non oltrepassa quella del vostro naso, perchè nulla a nessuno interessa nulla, oltre il misero tornaconto che vi viene indicato da chi detiene l'indirizzo delle cose".

A riprova?

Un ultimo frammento del Maestro:

La maggior parte degli uomini non intende tali cose, quanti, in esse s'imbattono, e neppur apprendendole le conoscono,pur se ad essi sembra[/i]. [17 Diels-Kranz ]

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Poichè le rassegnate riflessioni hanno tratto origine e spunto dalla speculazione numismatica, a riprova della nobiltà di tale scienza, posto anche il rovescio del tetartemorion di Kolophn su postato:

post-11590-1261965123,21_thumb.jpg

...per doverosa completezza d'argomento.

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Per accontentare la curiosità di numa ho cercato ed ho reperito questo minutissimo onkion argenteo, probabilmente di HIMERA ?

Così possiamo anche riprendere il nostro viaggio in Sicilia...guidati dalle amate frazioni d'argento.

post-11590-1261860207,32_thumb.jpg

Bellissimo profilo!!! ... dall'espressione morbida e nello stesso tempo ieratica … Se penso al diametro dell'onkion poi… :o

Mi ricorda molto quello effigiato al D/ di questa litra di Himera, più arcaica visto la forma dell'occhio… (circa 470-450 aC, 0.79 g. 11 mm, dalla Collezione Ex A.D.M).

Riporto le due immagini per confronto.

post-6487-1262110874,21_thumb.jpg post-6487-1262110909,51_thumb.jpg

Del profilo sul tuo mikron kerma affermi che potrebbe rappresentare Zeus o Kronos…

Di Kronos ad Himera parlano sia Imhoof che Gabrici. Diodoro stesso (3, 61) afferma "fino ai miei tempi (I sec. aC …) molti luoghi alti in Sicilia si chiamano Kronia", e aggiunge che proprio nelle vicinanze di Himera sorgeva un Monte Kronion, sacro a Kronos, nei cui pressi le truppe siracusane si scontrarono con quelle di Imilcone durante la terza guerra punico-siracusana.

A Himera il culto di Kronos (culto peraltro non molto diffuso in ambito coloniale) troverebbe conferma anche dalla legenda ΚΡΟΝΟΣ su quest'altra mikrà:

post-6487-1262111089,21_thumb.jpg

HIMERA AR Litra, circa 413-408 a.C., 0,59g. D/: ΚΡΟΝΟΣ - Kronos barbato e con diadema; R/: ΙΜΕΡΑΙΩΝ – fulmen tra due chicchi di grano. [imhoof, Mon. gr., Pl. B. 4.]

Due ipotesi

La matrice del culto di Kronos va comunque ritrovata a Olimpia, in cui esso era officiato da sacerdoti chiamati basilai del Monte Kronion. E secondo una prima ipotesi , proprio da Olimpia Il culto potrebbe essere giunto ad Himera quando si incrementò la dorizzazione dell'antica polis calcidese nel V sec. a.C (476aC) e probabilmente ad opera di coloni originari dall'Arcadia.

Secondo un'altra ipotesi invece, la tradizione religiosa che ha portato Kronos ad Himera viene fatta ascendere al retaggio calcidese dato che il culto di Kronos è attestato anche a Naxos nelle Cicladi…

Conoscete altre monetine di Himera con legenda Kronos???

Valeria

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Ciao Valeria, grande come sempre!!!!!

Questa che inserisco, è la variante con al rovescio sia il chicco che l'aquila....

[C.P. italo-svizzera, gr. 1,32 -

a presto

sku

post-7579-1262115133,75_thumb.jpg

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Stranamente però la testa al D/ viene descritta come "Female head" … ???? Referenze: Kraay 291. Mc Clean 2293.

Che ne pensate??? :blink:

post-6487-1261177053,01_thumb.jpg

Valeria

Non sarà in questo caso una testa femminile ma, tenendo conto dei vostri precedenti collegamenti tra Imera e Kos (il granchiolino), sono andato da quelle parti, e proprio lì di fronte, a Knidos, ho trovato una dracma del VI sec., molto pesante (chi lo sa perchè? Indovinello! :D ) con un Afrodite che assomiglia moltissimo al nostro Apollo sia nell'acconciatura "rasta" che nel boccolo di capelli sopra l'orecchio, che nel collo.

Ne esaminiamo qualcuna? Attenzione però a non accontentarsi delle prime immagini che si trovano, perchè non tutte hanno la caratteristica che ho citato, dipende dal conio e dalla datazione.

Ciao

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Ciao Valeria, grande come sempre!!!!!

Questa che inserisco, è la variante con al rovescio sia il chicco che l'aquila....

[C.P. italo-svizzera, gr. 1,32 -

a presto

sku

GRAZIE, carissimo Sku!!! :)

Dovrebbe essere un emidramma... Leggo che ci sarebbero solo 3 esemplari conosciuti....

Il primo è il tuo che riporto...

post-6487-1262259319,36_thumb.jpg

... qui un secondo da Triton Auction 1997 (fonte: magnagreciacoins)

post-6487-1262259344,69_thumb.jpg

Il terzo sarebbe da Leu Numismatik Auktion 65 (21-22 May 1996), lot 75 ...

Qualcuno ne trova l'immagine?????? :P

Vista la simbologia, dovrebbero appartenere al periodo successivo alla battaglia al fiume Krimissos (342 o 341 aC), tra il corinzio Timoleonte e Cartagine ...

Kronos ricorda lo Zeus Hellanios dei bronzi siracusani ... Anche il tipo aquila con serpente tra gli artigli è tipico del periodo di Timoleonte... ripreso a rinnovare in Sicilia l'espressione delle lotte contro il barbaro: l'inconciliabile alterità fra Greci e non Greci è un aspetto specifico di un più generale fenomeno di radicalizzazione etnica che caratterizza la visione del rapporto Greco-barbaro nella cultura greca del IV secolo.

Meriterebbe comunque ritornare sul tema...

Valeria

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Non sarà in questo caso una testa femminile ma, tenendo conto dei vostri precedenti collegamenti tra Imera e Kos (il granchiolino), sono andato da quelle parti, e proprio lì di fronte, a Knidos, ho trovato una dracma del VI sec., molto pesante (chi lo sa perchè? Indovinello! :D ) con un Afrodite che assomiglia moltissimo al nostro Apollo sia nell'acconciatura "rasta" che nel boccolo di capelli sopra l'orecchio, che nel collo.

Ne esaminiamo qualcuna? Attenzione però a non accontentarsi delle prime immagini che si trovano, perchè non tutte hanno la caratteristica che ho citato, dipende dal conio e dalla datazione.

Ciao

Stupendo indovinello, carissimo Okt!!! :P

Ci provo...

Io propenderei per queste dracme della cosiddetta Serie V (Cahn), del V secolo; dramme di peso eginetico (6.13, 6.14 ma anche su fino a 6.42 g!) con il tipo fisso protome di leone/testa di Afrodite in incuso: si tratta di un'emissione eccezionale (in quanto il monopolio monetario di Atene aveva causato la sospensione delle coniazioni in molti centri greci dell'Asia minore), che si interruppe circa intorno al 430 aC e presenta raffigurazioni assai raffinate che passano da uno stile tardo arcaico a quello classico.

Riporto per agevolare il confronto anche la litra con l'"Apollo" di Piakos.

Caria, Knidos. c449-411 aC. AR Drachma. Cahn Series V, 86A.1.

post-6487-1262260586,92_thumb.jpg post-6487-1262260604,21_thumb.jpg

V

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Un'altra con anche la bellissima protome leonina al dritto ...

post-6487-1262260732,53_thumb.jpg

e un'altra .... a confronto con il secondo esemplare della litra di Himera che avevo postato in precedenza...

post-6487-1262260818,92_thumb.jpg post-6487-1262261237,45_thumb.jpg

A voi i commenti ...

Io tornerò presto a dibattere tra Afrodite / Apollo ad Himera ....:angel:

V

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Le monete di Knidos non sono particolarmente rare, eppure, presentano nelle aste sempre stime consistenti ed aggiudicazioni oltre la stima.

Da una parte siamo in presenza di una quotazione effettuata dalle case d'asta, che potremmo definire consolidata, per altro verso...tali monete vengono quasi sempre aggiudicate, quindi sembrerebbe che gli acquirenti abbiano ormai accettato quei prezzi.

Indubbiamente è un sito storicamente importante e la sue coniazioni sono di indubbio fascino.

Evidenzio tuttavia che Knido è una fondazione dorica...che faceva parte dell'esapoli dorica della bassa Anatolia: Alicarnasso, Cos, Knidos, Ialisos , Lindos e Kamiros (queste ultime tre erano le più importanti città dell'isola di Rodi, prima che venisse fondata la città omonima).

L'Esapoli controllava le rotte della parte bassa della penisola anatolica...là dove egeo e mediterraneo confondono le loro acque...e dove la costa che scende dal bosforo verso sud ovest, piega repentimamente verso est.

post-11590-1262395450,1_thumb.jpg

Le sei Città avevano giurato reciproca assistenza ad Apollo, il cui santuario era situato presso il Capo Triopio, a due passi dall'ultima Cnido...che precedentemente era situata in prossimità dell'odierna città di Datca...più ad est. E' vero che gli Cnidi erano devoti ad Afrodite...tanto da commissionare a Prassitele la famosissima statua della Dea...che pare fosse giudicata la più bella dell'antichità. Ma è indubitabile che lo fossero anche ad Apollo...atteso il giuramento dell'esapoli a questo Dio.

Sommessamente ritengo plausibile che, nelle immagini raffigurate sulle monete cnidie, non è da escludere che entrambe le divinità siano atate raffigurate e che...spesso non è possibile determinare quale delle due sia stata effigiata in ogni moneta.

Evidenzio, tuttavia, che Knidos non faceva parte di quel mondo ionico da me su richiamato in due risposte sufficientemente articolate. Lo stile delle figure femmnili di Knido è infatti plastico rispetto al canone ionico...più che arcaico: è arcaizzante. In qualche modo tende a conservare quel profilo arcaizzante nell'arco di quasi un secolo (il V a. C.), senza dare ingresso al coevo stile classico. Il mondo dorico era, nella sostanza, conservatore ed oligarchico.

Il profilo Imerese ipotizzato come Apollo raffrontato da Medusa è invece tipico del canone tardo arcaico...fine del VI...inizi del V secc. a. C. ed evidenzia un sapore stilistico leggermente più "fresco"...più espressivo, sicuramente ha un sapore più virile, a prescindere dalla resa estetica dell'immagine.

Nulla si può ovviamente dire di definitivo circa il sesso di quell'immagine: questa discussione è prolifica e interessante anche grazie ai contributi degli amici Lamonetiani che postano le loro impressioni e/o i risultati della loro utile ricerca che possono contribuire a identificare al meglio gli oggetti visibili in questa discussione.

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