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Grosso di Lorenzo Tiepolo (1268-1275)


Risposte migliori

Ho recentemente acquistato un grosso di Venezia, doge Lorenzo Tiepolo (1268-1275). La moneta è comune, la conservazione non è meravigliosa: insomma nessun motivo particolare per prenderla, se non per un piccolo dettaglio.

La pagina del catalogo online dedicata a questa moneta: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-LTI/1

post-1118-1230113077_thumb.jpg

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Il dettaglio che mi ha incuriosito sono i segni dello zecchiere: in questo esemplare infatti in fianco a destra del Cristo c'è una croce, in basso a destra una losanga, e forse intravvedo un'altra croce di fianco a destra del Cristo.

Una combinazione croce-losanga non esiste fra quelle elencate dal Papadopoli; tralaltro nessuno di quelli elencati riporta una croce (vedi la pagina del catalogo online).

I casi quindi sono tre:

1. Si tratta di una combinazione di segni di zecchiere inedita;

2. La croce non è altro che una deformazione della losanga barrata del tipo 16 (cfr. cat. online)

3. Si tratta di un falso d'epoca.

Le mie considerazioni:

1. La moneta è leggibile ma ben circolata, la zona a destra del Cristo non è completamente decifrabile.

2. Il segno è troppo esile per essere una losanga (vedi foto postate nel cat. online di esemplari con losanghe)

3. Il peso di 1,7 grammi è scarso, ma la moneta è tosata quindi ci può stare. I rilievi, la legenda e lo stile sono corretti.

La mia conclusione è che si tratta di una variante inedita, ma prima di inserirla a catalogo avrei piacere di confrontarmi con voi.

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Un esemplare simile è quello dell'asta Kunker 138, 2008, lotto 5305.

Bravo! Non l'avevo notata:

image05305.jpg

Questo esemplare è in migliore conservazione, vedo senz'altro le due croci, la losanga invece non la considererei.

Per me è una variante non catalogata.

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Allora, nell'esemplare Kunker la losanga (che io chiamo rombo per assonanza con la figura geometrica) sicuramente non c'è. Nell' esemplare di Rob sembra effettivamente che sia presente. Per indagare meglio ho bisogno di libri che però non ho qui in ufficio...

Comunque bisognerebbe studiare meglio le sigle dei massari sui grossi, settore trascurato, ma interessante.

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Lascerei perdere il rombo nel mio esemplare: secondo me è un semplice ingrossamento della linea che si trova in quella posizione su tutti i grossi.

Riporto qui sotto qualche esempio:

image01080.jpg

Jean Elsen 94, lotto 1080

image03615.jpg

Ira & Larry Goldberg 41, lotto 3615

image05304.jpg

Künker 138, lotto 5304

Secondo me i segni dello zecchiere sono solo le due croci.

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D'accordo sull'inserimento nel catalogo!

Vorrei solo aggiungere un piccolo dettaglio, ma forse utile per altre discussioni sui simboli dei massari nei grossi. Il Papadopoli usa il disegno che è presente nell'ultimo messaggio di Rob. Per comodità quando si scrive mi sembra che si possa dare un nome agli spazi del disegno e chiamarli partendo da in alto a sinistra: posto uno, posto due, posto tre, posto quattro e posto cinque. Così la moneta in questione ha come simboli croce in posto uno e croce in posto due, senza dover fare il disegno, che , confesso, per me sarebbe impossibile...

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Si, in effetti non è sbagliata l'idea di adottare un modo convenzionale non grafico di indicare la posizione dei segni di zecchiere.

Se ho ben capito quel che dici tu sarebbe così:

post-1118-1230121311_thumb.jpg

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  • 2 settimane dopo...

Scusate il ritardo, ma ero via per qualche giorno... No, io dicevo partendo da in alto a sinistra per chi guarda la moneta e quindi il posto uno sarebbe quello dove hai inserito il 5, il posto due dove hai messo l'1, il posto tre dove c'è il 2, ecc... Ovviamente si può scegliere qualsiasi numerazione, basta essere tutti d'accordo. Magari qualcun'altro potrebbe dire la sua...

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Scusate il ritardo, ma ero via per qualche giorno... No, io dicevo partendo da in alto a sinistra per chi guarda la moneta e quindi il posto uno sarebbe quello dove hai inserito il 5, il posto due dove hai messo l'1, il posto tre dove c'è il 2, ecc... Ovviamente si può scegliere qualsiasi numerazione, basta essere tutti d'accordo. Magari qualcun'altro potrebbe dire la sua...

A prescindere dalla posizione, sulla quale ci si mette sicuramente d'accordo, andando avanti con il catalogo mi sono reso conto che non si ferma tutto qui:

Grosso_1312-1328_16100.64.ico.jpg

Questo è per esempio quello che si trova sui grossi tipo 19 di Giovanni Soranzo (vedi la pagina del catalogo)

Inoltre mi rendo sempre più conto che il sistema adottato dal Papadopoli era sensato e quasi obbligato in virtù della grande varietà di segni grafici utilizzati dai massari, molto difficili da descrivere in parole.

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