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IGNORED

cosa sono le dracme alessandrine?


arrafra

Risposte migliori

buonasera a tutti,

sto preparando la tesi in epigrafia greca e ci kiedo un aiuto, magari per voi banale, ma x me preziosissimo . sarò brevissima.

nella iscrizione che sto studiando compare il termine ALEXANDREIA, che è il fulcro della mia analisi, nonchè l'elemento che rende l'epigrafe veramente straordinaria. riconosco infatti in questo termie il nome delle feste celebrate in onore di Alessandro magno. prima di arrivare a definirle quali feste di alessandro, devo escludere le altre possiblità che questo vocabolo esprime. ALEXANDREIA è anke il nome della città di Alessandria d'egitto, ma anche il nome delle monete alessandrine.

Tra i vari confronti epigrafici che ho trovato, infatti, il termine designa per lo più le monete alessandrine. Compare in un numero elevato di epigrafi accanto al nome "dracma" nella dicitura greca "dracma alexandreia".

mi potreste dare una definizione di "dracma alexandreia"? che tipo di monete sono? di che epoca? e il loto nome è realmente "dracme alessandrine"?

scusate l'ignoranza, ma non mi intendo di numismatica. ho cercato nel web, ma niente. cosi ho trovato questo forum e kiedo disperatamente aiuto a voi.

devo dare una definizione sulla tesi delle monete alessandrine per poi escludere che la mia iscrizione parli di questo.

grazie taantissimo in anticipo a chi potrà aiutarmi

una buona serata

Fra

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scusate per gli errori del tipo "ci chiedo aiuto" nel secondo rigo o le ripetizioni... sono dettati dalla fretta.

sono le monete battute dalla zecca di Alessandria? e da che epoca iniziano ad essere coniate?

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Ciao :)

Per monete alessandrine si intendono generalmente tutte le

emissioni della zecca autonoma di Alessandria, nel periodo

romano imperiale.

La monetazione di questo tipo è molto variata e abbondante

perché l'Egitto romano (come già quello tolemaico) era

assoggettato ad un sistema monetario chiuso per cui, in Egitto,

non potevano circolare monete delle zecche imperiali ufficiali e le monete batture

ad Alessandria non potevano essere esportate.

La dracma è solo una delle pezzature emesse:

sottomultipli sono: Dikalkon; obolo; diobolo ed emidracma

multiplo è la tetradracma.

La produzione autonoma termina con la riforma monetaria di Diocleziano

che risale al 295-296 d.C.

Spero che questo scarnissimo chiarimento ti possa essere utile

se ti serva altro non hai che da chiedere

Per farti un'idea consulta il sito Wildwinds e troverai numerose fotografie

di queste emissioni

P.

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sono commossa del vostro aiuto, verus e Fra! :blush: non so come ringraziarvi!

l'aiuto è fondamentale.

ma quindi solo in epoca imperiale fu emessa questa "Alexandreia drachmè" ? a partire dal principato di augusto?

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DE GREGE EPICURI

Ce ne sono anche del IV secolo a.C., perchè già Alessandro Magno dopo aver conquistato l'Egitto emise tetradrammi ad Alessandria. E la cosa proseguì poi con i suoi successori: Tolomeo 1°, 2°, ecc., fino alla conquista romana. Naturalmente i tetradrammi di Alessandro e dei Tolomei erano di buon argento, mentre quelli romani ( e sempre più con l'andar degli anni) erano di mistura.

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e queste monete cui fai riferimento, queste emesse da Alessandro (quindi già del IV a.C.) possono essere definite Dracme alessandrine? o hanno un altro nome? scusate, magari vi stupite di queste domande, ma ho necessità di capire...

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Sempre sul sito Wildwinds http://www.wildwinds.com/coins/greece/i.html trovi la lista di zecche e autorità emittenti tra cui Alessandro Magno.

PS: ho il vago sospetto che vada distinto cosa si intenda per dracma alessandrina in numismatica e cosa invece si intenda negli studi di arrafra.

Modificato da fra crasellame
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Awards

Evidentemente il vocabolo dracma Alessandrina va preso nel contesto storico del testo in cui appare.

Forse però ti puo aiutare questa constatazione.

Le Dracme dei Faraoni della dinastia Tolemaica erano in buon Argento.

Con l'arrivo dei Romani il tenore in argento va scemando e quindi la possibilità che esse vengano accettate al di fuori del territorio Egiziano è molto scarsa perchè i cambiavalute conoscevano bene il tenore di Argento delle varie monete ed il cambio avveniva su quella base.

A partire dal III secolo però il tenore in argento delle monete egiziane è superiore a quelle del resto dell'impero ed un decreto Imperiale ne vieta la circolazione al di fuori dei confini Egiziani.

Quando Diocleziano volle riformare il sistema monetario Imperiale, in Egitto si crearono sollevazioni e rivolte perchè gli Egiziani non volevano abbandonare le loro veccchie monete più ricche in Argento.

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Evidentemente il vocabolo dracma Alessandrina va preso nel contesto storico del testo in cui appare.

Sono perfettamente d'accordo con quanto affermato da Teodato

E' molto difficile dare una definizione precisa di "deacma alessandrina"

se non si considera il documento papiraceo o epigrafico che ad essa

fa riferimento e il contesto storico nel quale di inserisce.

Comunque non si può dimenticare che durante il periodo tolemaico

la moneta di questi sovrani fu battuta da diverse zecche anche

fuori dall'Egitto, perché il loro controllo si estese, a periodi alterni, su

ampie parti della Palestina e della Fenicia, oltre che su Cipro.

Per questa ragione ritengo il termine "dracma alessandrina" più

vicina alla produzione monetaria romano imperiale, perché solo in

questo periodo è esclusiva della zecca di Alessandria.

Naturalmente non si può neppure ignorare che "dracma" ha anche un

valore puramente ponderale e che quindi non sempre è automatico

il riferimento ad una moneta.

La bibliografia è ampia, ma in genere piuttosto specializzata sia per quanto riguarda

la metrologia, sia per quanto riguarda la monetazione.

Sempre a tua disposizione

P.

Modificato da VERUS
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allora ragazzi,

anzitutto grazie a tutti per il vostro interessamento

ho trovato qesta informazione importante a proposito di "dracmè alexandreia" moneta o valore ponderale. è tratta da un contributo della caltabiano sull'eponimia monetale in "numismatica e antichità classiche", vol. XVI, 1987. ma non sono riuscita a trovare l'intero articolo... solo questo passo:

Nessun rapporto con l’eponimia monetale di Alessandro ha l’espressione "alexandreiai dracmai" o solo "Alexandreiai", presente in numerosi documenti epigrafici in cui tale dracma assolve la funzione di unità di misura ponderale ed è da rapportare alla città di Alessandria.

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La dracma era una unità di peso prima che un nominale monetario. Questo è abbastanza normale dal momento che fino a tempi piuttosto recenti il valore di una moneta era determinato dal suo peso in metallo prezioso (valore intrinseco). In questo caso quindi nel testo da te citato "dracma alessandrina" significa "unità di peso determinata secondo il piede (sistema) alessandrino".

Tanto per capirsi il piede attico (ateniese) era così definito:

1 talento = 60 mine = 6000 dracme

Esistevano anche sottomultipli della dracma (obolos, chalkos). Poiché il talento corrispondeva a 26.2 kg, una dracma corrispondeva a 4.36 g ovvero, dal punto di vista monetario, a un nominale contenente (teoricamente) quella stessa precisa quantità di argento fino. Non conosco a quanto corrispondeva il piede alessandrino ma il principio è lo stesso e comunque le differenze non dovevano essere grandi.

Ciao, P. :)

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ciao paleologo, grazie delle precisazioni.

infatti non mi spiegavo come mai comparisse in alcune iscrizioni, poke in verità, al singolare "dracma alessandrina"

cioè, se è una moneta, perchè una sola? indicare un prezzo di una sola dracma? mi sembra molto strano...

come unità di misura è diverso! il singolare ci sta! o no? :mellow: :ph34r: :blush:

quindi l'espressione: "tria talanta alexandreia" ? tre talenti secondo il piede alessandrino?

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come unità di misura è diverso! il singolare ci sta! o no?

Esatto...

quindi l'espressione: "tria talanta alexandreia" ? tre talenti secondo il piede alessandrino?

Esatto! :)

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  • 6 anni dopo...

Ciao smile.gif

Per monete alessandrine si intendono generalmente tutte le

emissioni della zecca autonoma di Alessandria, nel periodo

romano imperiale.

La monetazione di questo tipo è molto variata e abbondante

perché l'Egitto romano (come già quello tolemaico) era

assoggettato ad un sistema monetario chiuso per cui, in Egitto,

non potevano circolare monete delle zecche imperiali ufficiali e le monete batture

ad Alessandria non potevano essere esportate.

La dracma è solo una delle pezzature emesse:

sottomultipli sono: Dikalkon; obolo; diobolo ed emidracma

multiplo è la tetradracma.

La produzione autonoma termina con la riforma monetaria di Diocleziano

che risale al 295-296 d.C.

Spero che questo scarnissimo chiarimento ti possa essere utile

se ti serva altro non hai che da chiedere

Per farti un'idea consulta il sito Wildwinds e troverai numerose fotografie

di queste emissioni

P.

Se può apportare interesse alla discussione ,aggiungo  le foto di questa moneta,di "Faustina II, zecca di Alessandria, 153/4 d.C

D/ Busto di Faustina II a d."

R/ Atena seduta a d., con lancia e Nike,che è stata  identificata oggi stesso  al titolo "Marcia Otacilia Severa?"

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Buonasera,

sempre nell'ottica di condividere gli antichi tondelli. Pongo all'attenzione un piccola moneta in bronzo di emissione autonoma tolemaica per la Cirenaica. La monetina ha un diametro di 15 mm e un peso di 2,55g ed ha una piacevole patina rossiccia. La moneta è attribuibile a Tolomeo VIII 170 - 116 a. C. Purtroppo non seguo le emissioni alessandrine in quanto ho altri interessi numismatici, ma le trovo belle e interessanti.

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Questo è invece un tetradramma alessandrino di Adriano con bassissimo titolo di argento del 2° anno del suo regno (L B) di g 13. Mai avuta certezza sulla sua autenticità in quanto preso al bazar del Cairo diversi anni fa dopo una lunga contrattazione.

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Supporter

Sempre sul sito Wildwinds http://www.wildwinds.com/coins/greece/i.html trovi la lista di zecche e autorità emittenti tra cui Alessandro Magno.

PS: ho il vago sospetto che vada distinto cosa si intenda per dracma alessandrina in numismatica e cosa invece si intenda negli studi di arrafra.

 

Come è stato fatto notare, l'aggettivo 'alexandrine' dev'essere inteso nel contesto storico in cui compare. Ad es., con i sostantivi money, coins, staters, tetradrachms, decadrachms l’ho trovato in riferimento alla monetazione di Alessandro Magno.

 

Nell’Encyclopædia Britannica/Numismatics http://en.wikisource.org/wiki/1911_Encyclop%C3%A6dia_Britannica/Numismatics , frasi come ‘The series of Alexandrine money’, ‘Alexandrine coins’, ‘Tetradrachms of/with Alexandrine types’, ‘Alexandrine tetradrachms’ o ‘Alexandrine silver and regal coins of the Ptolemies and Seleucidae’ indicano le monete dell’età del Grande che hanno rimpiazzato le emissioni locali.

 

 

apollonia

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Credo che vada fatta chiarezza sull'uso del termine " monete alessandrine ".

Solo con i Tolomei e poi i romani si ha una produzione di moneta, con i Tolomei essenzialmente Tetradrammi in argento erede di quello Ateniese;, con i romani Tetradrammi, didrammi, dracme e Domizio Domiziano coniò anche ottodrammi.

Nei primi secoli romani si coniavano due serie di monete, una in billon o mistura ed una in bronzo che erano intercambiabili fra loro.

Il sistema monetario era a ciclo chiuso sotto i Tolomei e fatto proprio dai romani, cioè quando si entrava in Egitto si doveva cambiare la propria valuta in tetradrammi, e quando si usciva si doveva cambiare i tetra drammi restanti con valuta straniera. La povertà di miniere di argento rendeva poco disponibile questo materiale, tanto che nel periodo tolemaico, anche i tetradrammi vecchi che entravano in Egitto venivano cambiati con quelli di nuova produzione perchè contenevano meno percentuale di argento che quelli vecchi. Credo che le monete in bronzo circolavano solo per uso di merci di consumo locale.

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Supporter

@@AlfaOmega

 

Ciao

 

Credo sia prioritario chiarire se l’aggettivo ‘alessandrino’ si riferisce alla città di Alessandria d’Egitto oppure a personaggi di nome Alessandro, perché non mi sembra giusto escludere d’ufficio il secondo caso e ritenere che le monete alessandrine siano esclusivamente quelle coniate dopo la conquista romana dell’Egitto dai vari imperatori, con il sistema tolemaico e la legenda greca.

 

E nel secondo caso, confortati anche dall’Enciclopedia Britannica alla voce Numismatics, le monete alessandrine sono quelle emesse da o in nome di Alessandro Magno, monete che generalmente noi chiamiamo anche ‘Alessandri’.

 

Questo è naturalmente il mio punto di vista, o meglio il punto di vista di un appassionato della monetazione del Grande.

 

 

apollonia

 

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Per me si tratta di monetazione coniate nella città di Alessandria, anche dal Magno, ma quelle coniate fuori da questa, dai vari Alessandro, non mi pare che si possano definire Alessandrine, poi qualche autore può usare il termine che vuole, allo stessa valore di Neroniane.

Opinione personale. Roberto

 

PS: non è indicativo, ma una ricerca su internet attraverso Google, monete alessandrine portano tutte alla città di Alessandria

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