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Identificazione


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DE GREGE EPICURI

La 1a dovrebbe essere una moneta celtiberica; è poco ingrandita e molto poco illuminata: per identificarla occorre leggere la scritta posta sotto al cavallo. La seconda, non saprei.

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mi scuso per la poca chiarezza delle foto. Per la moneta 1 sotto il cavallo è proprio difficile leggere che c'è scritto anche ad occhio nudo, mi potresti dare una mano per poterla identificare? Oppure un libro che mi potrebbe dare una mano per i caratteri. Sulla testa ha come un marchio di zecca...La moneta 2 ha la testa come raggiante, ho pensato che si trattasse di una moneta greca ma veramente non sono riuscito a trovar nessun riferimento. Ti ringrazio comunque gpittini sapere che è almeno celtibera è un passo avanti.

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DE GREGE EPICURI

L'alfabeto in questione non è nè latino, nè greco, nè punico, ma appunto dei Celtiberi: C'è un sito spagnolo in cui lo si può rintracciare, ma non te lo so indicare ( e non soi quanto ti servirebbe). Così pure non ti so dare dei link per le monete ispaniche, ma probabilmente in rete puoi trovare qualcosa; io quando ne ho bisogno guardo cataloghi cartacei in Biblioteca Numismatica (il Villaronga, o due volumi del Bollettino di Numismatica del Ministero, o la Collezione di Milano). Nel tuo caso, il cavallo mi pare un Pegaso, molto barbarico.

La 2a moneta, a vederla meglio, non sembrerebbe greca ma romana del IV secolo (Teodosio e oltre), proprio per quelle che sembrano "trecce", e per la vittoria sul rovescio; ma la foto è davvero piccola.

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Sarà solo una impressione, ma sulla prima moneta mi sembra di leggere un'iscrizione in latino del tipo EMPOR, come se fosse una moneta della zecca di Emporiae nella Spagna Romana.

Purtroppo il dritto mi è meno chiaro.

Luigi

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Mi permetto di chiedere: sei sicuro?

Non ti far influenzare dalla mia riposta.

E’ evidente che tu hai una visione migliore avendo la moneta in mano, ma come ho detto il dritto appare indecifrabile dalla foto e non vorrei fornirti dati ed informazioni errate, solo sulla base di una ipotesi.

Tengo quindi a ripetere che l’unica cosa che riesco a decifrare è un pegaso in volo a destra con le lettere MPOR sotto al ventre.

Per il resto lascio a te giudicare il confronto (o se hai la possibilità, inserisci qualche foto migliore).

In ogni caso, la città di Emporiae ha una lunga storia di emissioni monetali, anche prima di diventare colonia Romana (non è chiaro se nel 36 a.C, nel 27-25 a.C. . Da questo momento in poi sulle emissioni vengono utilizzate iscrizioni in latino; al rovescio il riferimento alla zecca EMPORIT (variamente abbreviato) ed al dritto l’indicazione delle iniziali di un magistrato (*) seguiti da Q forse ad indicare il titolo di Quaestor (nel passato si riteneva che significasse quinquennalis, con un allungamento impossibile della cronologia).

Gli esempi che ho allegato sono attribuiti al periodo di Augusto (in virtù dello standard monetale utilizzato), ma l’intera cronologia delle numerose emissioni di questo tipo (testa di Atena/Pegaso a destra) non è ancora del tutto chiarita (RPC I 235-258, con vari moduli e legende diverse).

E’ probabile che la zecca chiuse l’attività con il regno di Caligola, come tutte le zecche provinciali spagnole.

Luigi

(*) ad esempio:

CILCQ

LCCRQ

PIPCSMQ

MABMFQ

Etc, etc.

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La testa al dritto è inequivocabilmente quella di Atena e posso confermarti la zecca di Emporiae; l'immagine precedente era furviante per via della contromarca applicata sull'elmo di Atena.

La tipologia è senza legenda al dritto, RPC I n. 257. La legenda al rovescio è EMPOR.

Su questa tipologia sono state applicate una serie di contromarche, tra cui anche DD in cartiglio quadrato (contromarca n. 47 in RPC), il cui significato potrebbe essere Decreto Decurionum (per decreto dei Decurioni).

Una seconda contromarca, probabilmente della stessa tipologia, sembrerebbe presente anche sul corpo di Pegaso al rovescio.

Luigi

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Come ho già detto, l'utilizzo della legenda in latino implica che quando la zecca di Emporiae ha emesso la moneta, la città Iberica fosse già colonia romana; per quanto incerta, la datazione di questo evento riconducibile ad alcune decadi prima della nascita di Cristo (36 a.C ol 27-25 a.C., a seconda degli autori).

L'assenza di legenda al dritto non permette di individuare un magistrato nella cronologia della zecca (per altro ancora poco chiara completamente); l'RPC la classifica come appartenete al periodo Giulio-Claudio (sicuramente prima di Caligola), ma non è da escludere che in futuro la datazione possa essere rivista.

E' una moneta interessante, ma non particolarmente rara.

Valore economico modesto.

Luigi

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