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IGNORED

Sesterzio inesistente.


gpittini

Risposte migliori

DE GREGE EPICURI

Mi sono fatto prestare questa monetina di Ag (peso 1,0 g. e 10 mm) da un amico, apposta per mostrarvela e chiedervi che ne pensate. A lui è stata regalata da un commerciante spagnolo presso in quale aveva fatto acquisti, dicendogli che si trattava di un falso di fantasia. Infatti, nella serie 341 del RRC (del 90 a.C.) il sesterzio non esiste! Tuttavia, pare che un po' di anni fa una moneta analoga per tipologia e dello stesso conio sia stata venduta ad un'asta italiana per 2 milioni di lire: a qualcuno risulta?

Ecco la moneta, con grandi scuse per la qualità delle foto (se occorre, posso ri-fotografarla). Al D. anepigrafe compare una testa elmata a sin., forse di Minerva o forse di Roma. Al R. c'è un pegaso a dx, sotto al quale la scritta Q TIT. Non sono certo che sia fusa, e me parrebbe coniata; credo che sia difficile produrre delle buone fusioni così piccole. Ma anche su questo chiedo pareri.

post-4948-1237542939_thumb.jpg

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Staff

Proponi sempre delle monete davvero interessanti :).

Si nota che lo stile del pagaso al rovescio è completamente differente da quello che carattarizza denari e quinari della Titia.

Nelle emissioni con questo rovescio vi è una certa coerenza stilistica anche tra nominali differenti (denari e quinari), in questo sesterzio invece il cavallo alato è decisamente diverso e molto meno raffinato, anche se paragonato ai tipi di pegaso più "snelli e slanciati" che appaiono su alcuni denari e quinari.

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Awards

Nel Corpvs Nvmmorvm Romanorvm di Alberto Banti (del 1982) a pag. 243 viene riportato il sesterzio della gens Titia: unico (?), esemplare della raccolta Fallani.

post-4217-1237549822_thumb.jpg

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Ciao,

a me sembrano uscite dallo stesso conio, ovviamente per quanto è dato vedere dall'analisi di due foto bruttine.

Mi sembra che abbiano lo stesso stile del rovescio.

Se è buona la prima potrebbe essere buona anche la seconda.

:rolleyes: COMPLIMENTI :rolleyes:

Numitoria

Modificato da numitoria
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Staff

Hai proprio ragione... si aprono maggiori interrogativi!

Ho dato uno sguardo veloce alle tavole del Crawford, in particolare ai sesterzi di quel periodo.

Purtroppo le immagini di queste monete sono davvero difficili da reperire...

Osservando il sesterzio della Junia e della Calpurnia (337/4 e 340/3a) pare che, nonostante le ridotte dimensioni del tondello, gli stili rimangano molto simili a quelli dei nominali maggiori. La valenza di tale considerazione si basa tuttavia sull'esame di due soli esemplari (tra l'altro quello della Junia è pure decentrato :().

Purtroppo il ritratto al dritto non è chiarissimo, la forma della visiera e dell'elmo parrebbe però in linea con gli stili del periodo.

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Awards

asta Nomisma 16 del 27 settembre 2000

lotto 188 - sesterzio di Q. Titi

Cr. manca - gr. 0,7

RRRR - conservazione BB

base asta 1.000.000 lire - aggiudicato 2.500.000 lire + d.a.

Allego la foto presente nel catalogo.

post-4217-1237580449_thumb.jpg

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Inviato (modificato)

DE GREGE EPICURI

Sono in grado di inviare foto un po' migliori, anche se non bellissime.Non ho fotografato per ora il bordo, che mi sembra "aggiustato"per renderlo regolare, e presenta tante piccole martellature. A me il conio sembra identico a quello della moneta andata in asta da Nomisma.

post-4948-1237581258_thumb.jpg

Modificato da gpittini
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DE GREGE EPICURI

Non so se sono stato chiaro, ma io ritengo la moneta da me postata sicuramente falsa (le micro-martellatura del bordo ne sono prova assolutamente certa). A questo punto però i casi sono 2: o è stata prodotta utilizzando l'unica (o una delle due) autentica, oppure anche su queste aleggia qualche dubbio.

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Staff
...oppure anche su queste aleggia qualche dubbio.

...direi molti dubbi... ne aggiungo un altro:

I sesterzi repubblicani sono emissioni piuttosto sporadiche e quelli battuti in questo periodo vanno messi in stretta relazione alla lex Papiria, probabilmente promulgata al fine di contenere i danni economici procurati dalla guerra sociale.

Oltre alla legenda L.P.D.A.P. (Lex Papiria de aere publico) che appare su alcuni nominali del periodo va soprattutto segnalato che in entrambe i sesterzi battuti in questi anni, quello di D. Silanus e di L. Calpurnius, compare la sigla E.L.P. (e lege Papiria).

Tale legenda rappresentava l'autorizzazione ad emettere questo piccolo nominale che, se non erro, non veniva più battuto da un centinaio di anni... il sesterzio della Titia non ha nessuna legenda che richiami alla lex Papiria e la cosa è decisamente insolita.

(rif: RRC pag. 611 - Speciale CN Aprile 2005, Fiorenzo Catalli, La monetazione etrusca, italica e romana repubblicana).

Anche questo è semplicemente un indizio... che tuttavia si somma ad altri indizi...

PS: un enorme ringraziamento a Legionario che, come al solito, ha fornito a noi tutti fotografie e riferimenti di non certo facile reperimento e fondamentali per lo sviluppo della discussione.

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