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IGNORED

GLI ORI DEGLI IMPERATORI


bizantin_solidus

Risposte migliori

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La massima forma monetale che ha forgiato la storia dell’impero bizantino è il solido, espressione massima artistica e simbolica di battaglie e trionfi eguagliati a gesta leggendari degli imperatori e immortalati nei secoli in monete di metallo nobile, simbolo dell’arte del “bello” e della perfezione, ma anche all’esaltazione della cristianità ,religione fortemente radicata in quel periodo. Questo fecero i bizantini delle loro monete, le trasformarono in vere e proprie opere d’arte tramandando questo uso fino alla fine dell’impero bizantino caduto per mano dei turchi,ma testimonianza ancora viva nei conii di queste monete e nei grandiosi monumenti in onore dell‘impero.

L’importanza di queste monete ha segnato un nome nella storia della maestosità e della grandezza: L’impero bizantino.

Ogni singola moneta racconta una storia diversa un imperatore diverso e una religione sola; la cristianità.

L’impero bizantino si basava su un sistema rigidamente centralizzato al cui vertice stava la figura sacrale dell’imperatore, infatti una delle sue strutture portanti fù il solido.

Oggi queste monete passano di mano in mano nei negozi di numismatica, nelle aste, finendo ad arricchire le collezioni private.

Ma c’è davvero la consapevolezza di cosa si tiene in mano?

Si è coscienti di tenere in mano tali opere d’arte?

Io credo proprio di sì infatti queste monete vanno tramandate e custoditi con molta cura per mantenere integra la storia dell’impero bizantino e delle sue monete.

Descrivendo la moneta sopra riportata ne vediamo la serenità nelle linee il globo crucigero simbolo della predominanza cristiana, il volto sereno ma nello stesso tempo maestoso con i suoi gioielli,il suo diadema e con la sua elegante clamide; ecco quali sono le espressioni dei solidi; delle vere e proprie forme d’arte.

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Vedo che sei proprio innamorato (e buon nome non mente) della cultura e dell'arte bizantina.

Pero' considera che l'espressione artistica riportata nei solidi e praticamente in tutta l'arte bizantina e' una forma di espressione ieratica e formale, cristallizzata in alcune posture e rappresentazioni che non "devono" cambiare nel tempo proprio a sottolineare il carattere di sacralita' che da esse promana.

Un esempio principe sono le icone, ove vengono mantenute (finoad oggi) delle modalita' di rappresentazione che non si evolvono nel tempo ma sono al contrario mantenute volutamente codificate e rigide.

Lo stesso accade, pur se con una alto grado di finezza artistica, nelle rappresentazioni sui solidi,

che costituiscono una serie lunghissima e continuativa delle rappresentazioni formali degli imperatori

ove quello che conta non e' l'espressione del volto dell'imperatore, bensi' la presenza degli attributi formali della porpora e del suo rango.

Ecco quindi l'assenza di scene o simbolismi che abbondano nella monetazione romana repubblicana o imperiale, per non parlare della varieta' quasi anarchica della monetazione greca.

Dalla meta' dell'XI secolo tale formalismo si accentuera' ancora di piu' lasciando spazio alla rappresentazione dei simboli della porpora : il loros, divitision, il globo crucigero, l'asta crociata,

e quindi rappresentando l'imperatore in piedi con a fianco santi e arcangeli, piuttosto che il suo volto come nei secoli precedenti.

Non dimentichiamo pero' che le rappresentazioni idealizzate della monetazione greca e quelle fisionomiche dei ritratti degli imperatori romani, o la ricchezza simbolica dei rovesci, sono altrettanto degne, se non addirittura di piu', di essere considerate espressioni di un'arte altrettanto interessante.

numa numa

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ciao numa numa

Sono d'accordo con te per quanto riguarda il grado di finezza artistica delle monete romane e greche, gli aure,e gli stateri, non metto in dubbio la loro bellezza.

Ma per quanto riguarda il busto dell'imperatore, se non sbaglio (corregimi se sbaglio), negli aurei il busto dell'imperatore veniva rappresentato di profilo in tutte le monete, invece nel solido vi fù una rivoluzione artistica nei canoni della moneta, quello di raffigurare l'imperatore stante di fronte.

Secondo me prorpio questa posizione, non solo accentua la formalità dell'imperatore ma ne eleva anche la bellezza della maestosità mettendo in bella mostra i suoi ornamenti e il suo globo crucigero simbolo della cristianità nel mondo.Anche se vi è un significato Ieratico e di fermezza vi è sempre una forma d'arte nel solido, moneta destinata a lasciare un'impromta importante nella numismatica.

bizantin solidus

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Bisogna poi aggiungere che l'iconografia del sovrano a fronte persisterà per tutto l'Alto Medioevo, e bisognerà attendere Federico II che, con il suo magnifico augustale, tornerà a porsi a lato, aprendo poi la strada alle splendide monete del nostro Rinascimento.

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ciao numa numa

Sono d'accordo con te per quanto riguarda il grado di finezza artistica delle monete romane e greche, gli aure,e gli stateri, non metto in dubbio la loro bellezza.

Ma per quanto riguarda il busto dell'imperatore, se non sbaglio (corregimi se sbaglio), negli aurei il busto dell'imperatore veniva rappresentato di profilo in tutte le monete, invece nel solido vi fù una rivoluzione artistica nei canoni della moneta, quello di raffigurare l'imperatore stante di fronte.

Secondo me prorpio questa posizione, non solo accentua la formalità dell'imperatore ma ne eleva anche la bellezza della maestosità mettendo in bella mostra i suoi ornamenti e il suo globo crucigero simbolo della cristianità nel mondo.Anche se vi è un significato Ieratico e di fermezza vi è sempre una forma d'arte nel solido, moneta destinata a lasciare un'impromta importante nella numismatica.

bizantin solidus

Giusta l'osservazione della rappresentazione di profilo ma proprio nel IV secolo a roma furono coniati aurei con il ritratto frontale di Licinio.

Nel Medioevo, per rispondere anche a LIutprand, l'iconografia fu mista.

Essenzialmente di profilo (ma con eccezioni) nella monetazione Ostrogota e Vandala,

Di profilo anche in quella Longobarda con le importanti eccezioni del tremisse unico di Ratchis,

delle rarissime emissioni ravennati di Aistolfo, e di tutte le emissioni di Benevento che riprendono pari passu l'iconografia monetale bizantina dell'epoca (sec. VII-VIII).

Di profilo per le monete carolingie (Carlo Magno, Ludovico il Pio, Carlo il Calvo)

Frontale per gli antiquiores (denari primitivi emessi dai Papi) che pero' rappresentavano San Pietro e non il Papa.

Di profilo per gli augustali, che riprendevano il modello romano, e per i reali angoini.

Frontale per i ritratti non caratterizzati dei sovrani aragonesi (Alfonso I)

Di profilo per quasi tutti i ritratti del Rinascimento che eibivano la prima, vera, caratterizzazione fisiognomica (dopo la ritrattistica romana) che naturalmente e' piu'facile e piu' significativa rappresentare di profilo piuttosto che frontalmente.

Se poi allarghiamo il discorso alla monetazione medioevale europea, anche li vi e' molta alternanza tra le due rappresentazioni anche se la prevalenza e' sicuramente del ritratto di profilo (spagna, francia, germania e inghilterra medioevale).

Come vedete una storia piuttosto variegata..

numa numa

Modificato da numa numa
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  • 3 settimane dopo...
Supporter

E' vero che i ritratti in età imperiale erano tutti di profilo.......ma c'è una notevole eccezione: un aureo del III secolo coniato da Postumo ben conosciuto dagli amanti delle monete imperiali in quanto fa bella mostra di se sulla copertina del Sear vol. 3. Purtroppo non sono riuscito a trovare in rete una immagine della moneta e quindi poso la copertina del libro.... sorry

post-1843-1254588239,38_thumb.jpg

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salve quattrino sono felice che qualcuno abbia voluto continuare questa discussione perchè come abbiamo visto ogni intervento ha un grande interesse, tu sei intervenuto con il bellissimo aureo di postumo eccezzione di forma monetale della figura dell'imperatore creata nell'impero romano, e adesso sorge un dubbio se i bizantini adottarono la forma del volto dell'imperatore basandosi sugli aurei di postumo! oppure la adottarono senza basarsi sugli aurei di postumo?

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Supporter

Conosco troppo poco la monetazine bizantina per poter rispondere con elementi concreti.

Dubito però che l'aureo di Postumo abbia avuto alcun ruolo. Innanzitutto per la sua eccezionalità e la sua rarità. Lo stile poi evidentemente classicheggiante. La rappresentazione frontale però non era una novità, essendo conosciuta in passato fin dai tempi dei greci. Secondo me si tratta di una "invenzione", o meglio forse "rielaborazione" originaria bizantina.

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  • 11 mesi dopo...
  • 1 mese dopo...

Salve riapro questa discussione solo per aggiungere una bella immagine dell'aureo di Licinius II (317-324) citato prima da Numa e tratto da acsearch.info.

Aureus (5,27 g), Nicomedia 321/322. Offizin D. Av.: DN VAL LICIN LICINIVS NOB C, barhaupte Büste mit Paludamentum über Küraß von vorne. Rv.: IOVI CONSERVATORI CAES, Jupiter mit Viktoriola auf Globus und Zepter thront von vorn, zu Füßen Adler, Inschrift auf Podium ist SICV/SIC X. RIC:42.

Saluti

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Veramente splendido!

Eh già !! :P

Avercelo qualche soldino da impiegare anche in simili opere.

Per correttezza inserisco anche il solido fatto coniare dal padre (Licinio I) e poi anche un altro sempre di Licinio II con la particolaritá di due bei basettoni :)

Provengono tutti dalla stessa zecca anche se stilisticamente mi sembrano in generale edizioni che non raggiungono la finezza dell'esemplare postato per primo.

LICINIO I

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Parlavamo ieri con un amico delle monete bizantine che andranno in asta nelle prossime settimane e in particolare del peso dei solidi. Alcuni presentano pesi di 4,20 gr. nell'epoca degli iconoclasti. Troppa la differenza rispetto ai 4,48 ufficiali. Eppure i solidi di quel peso sono parecchi. E nelle descrizioni non parlano di tosature o mancanze di metallo. Voi che ne pensate?

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Parlavamo ieri con un amico delle monete bizantine che andranno in asta nelle prossime settimane e in particolare del peso dei solidi. Alcuni presentano pesi di 4,20 gr. nell'epoca degli iconoclasti. Troppa la differenza rispetto ai 4,48 ufficiali. Eppure i solidi di quel peso sono parecchi. E nelle descrizioni non parlano di tosature o mancanze di metallo. Voi che ne pensate?

Che le tosature erano cosí comuni da essere superfluo riferirlo per ogni moneta. :)

La raritá sta nel trovarne col peso giusto e che non siano falsi.

Saluti

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La tosatura è un difetto e per giunta grave. Una casa d'aste seria deve segnalarlo. Mi chiedevo se invece fosse possibile che in certe epoche i pesi potessero essere più oscillanti.

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