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Quanto valevano 100 lire nel 1875


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Salve a tutti, cercando una risposta al mio quesito mi sono imbattuto in questo interessantissimo forum!

Quello che vorrei conoscere è quanto valevano 100 lire nel 1875,

più precisamente il loro valore d'acquisto rispetto ad oggi!

secondo voi il rapporto 100 lire - 1875 può essere 10.000 euro (circa) - 2010?

Mi affido a chi è più esperto di me!

A presto!

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si secondo l istat il rapporto corretto e 100 lire 730.000

pero e come comparare pere con mele , nei 100 anni l economia e cambiata e la produttivita e cresciuta il che ha portato all aumento dei salari

poi devi anche confrontare la differenza dei beni che potevi comprare

con 100 lire al mese nel 1875 eri un signore , con 730.000 al mese nel 2006 eri un poveraccio

ciao

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Mah ! Non credo proprio che nel 1875 con 100 lire al mese potevi definirti un signore, considera che 30 lire al mese era lo stretto necessario per la sopravvivenza grama di una persona sola in una grande città, con la stessa cifra una famiglia era costretta all'elemosina, in campagna è ovvio che le cose erano un po' diverse ma neanche poi tanto.

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più precisamente il loro valore d'acquisto rispetto ad oggi!

secondo voi il rapporto 100 lire - 1875 può essere 10.000 euro (circa) - 2010?

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No Alixias, non erano per niente 10 000 euro di oggi... Si può fare solo una stima di massima, poiché tutta l'economia si basava molto meno sul denaro e molto più su forme di scambio di beni e servizi. Ma direi che, pur incrementando la rivalutazione rilevata dall'ISTAT (per avvicinarsi maggiormente a quanto percepito), rimangono meno di 2000 euro del 2009-2010.

Il solo indice dell'inflazione rilevata dall' ISTAT non da idea dell'inflazione percepita... La mia stima invece, tiene in qualche modo conto del tenore di vita relativo possibile con quelle cifre. Ad esempio, mi sembra si spieghi un po' meglio anche quanto riportato dall'amico Ramossen:

...

considera che 30 lire al mese era lo stretto necessario per la sopravvivenza grama di una persona sola in una grande città, con la stessa cifra una famiglia era costretta all'elemosina, in campagna è ovvio che le cose erano un po' diverse ma neanche poi tanto.

Se non sbaglio, quelle 30 lire mese corrispondono per la curva ISTAT a circa 125euro/mese di oggigiorno, con i quali (in mancanza di altri redditi o aiuti) non sopravvive proprio nessuno, se non sotto i ponti. Con la mia stima, corrispondono a circa 600 euro mese, con i quali molti anziani riescono a sopravvivere anche in città...

A tal proposito, potete guardare questa precedente discussione e il grafico ottenuto rinormalizzando quello ISTAT su dati riguardanti i prezzi e i salari.

Un salutone,

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Queste comparazioni sono sempre difficl ed astruse: bisognerebbe fare il cosiddetto "paniere dei beni" e poi fare dei calcoli molto complessi.

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Queste comparazioni sono sempre difficl ed astruse: bisognerebbe fare il cosiddetto "paniere dei beni" e poi fare dei calcoli molto complessi.

Ciao Liutprand,

sono certo che Renato scherzasse a basarsi soltanto sul valore dell'oro... Ce l'ha fatto capire con le faccine.

Peraltro, l'oro, se lo si mangiasse, risulterebbe anche abbastanza indigesto...

Un salutone,

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...dunque 100 lire in oro pesano 32.25 gr pari a 29 gr di oro fino che al cambio di oggi sono...730 euro????...

Scherzando o meno, il valore espresso non é molto lontano dalla realtà.

Peraltro, l'oro, se lo si mangiasse, risulterebbe anche abbastanza indigesto...

http://www.milanodabere.it/news/curiosita/e_tutto_oro_quel_che_luccica_192.html

(e poi così per ridere :D... )

Modificato da Monetaio
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più precisamente il loro valore d'acquisto rispetto ad oggi!

secondo voi il rapporto 100 lire - 1875 può essere 10.000 euro (circa) - 2010?

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No Alixias, non erano per niente 10 000 euro di oggi... Si può fare solo una stima di massima, poiché tutta l'economia si basava molto meno sul denaro e molto più su forme di scambio di beni e servizi. Ma direi che, pur incrementando la rivalutazione rilevata dall'ISTAT (per avvicinarsi maggiormente a quanto percepito), rimangono meno di 2000 euro del 2009-2010.

Il solo indice dell'inflazione rilevata dall' ISTAT non da idea dell'inflazione percepita... La mia stima invece, tiene in qualche modo conto del tenore di vita relativo possibile con quelle cifre. Ad esempio, mi sembra si spieghi un po' meglio anche quanto riportato dall'amico Ramossen:

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considera che 30 lire al mese era lo stretto necessario per la sopravvivenza grama di una persona sola in una grande città, con la stessa cifra una famiglia era costretta all'elemosina, in campagna è ovvio che le cose erano un po' diverse ma neanche poi tanto.

Se non sbaglio, quelle 30 lire mese corrispondono per la curva ISTAT a circa 125euro/mese di oggigiorno, con i quali (in mancanza di altri redditi o aiuti) non sopravvive proprio nessuno, se non sotto i ponti. Con la mia stima, corrispondono a circa 600 euro mese, con i quali molti anziani riescono a sopravvivere anche in città...

A tal proposito, potete guardare questa precedente discussione e il grafico ottenuto rinormalizzando quello ISTAT su dati riguardanti i prezzi e i salari.

Un salutone,

Secondo me non bisogna considerare il fino della moneta ma il potere d'acquisto e lo stipendio medio di allora (per chi l'aveva). Se mettiamo come suggerito, che lo stipendio medio di allora era di 30 lire, questi 100 erano più di tre volte la media. Poi anche il potere d'acquisto era diverso, probabilmente il loro valore sul mercato era superiore a quello del corrispettivo attuale.

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Secondo me non bisogna considerare il fino della moneta ma il potere d'acquisto ...

Ciao @LZP@,

sono d'accordo, ma è più facile ancora. Perché, se vedi qui di seguito quanto ha detto Ramossen (solo ad esempio, ma non solo quello...) ti rendi conto che 30 lire/mese non è lo stipendio medio ma quello di sopravvivenza. E' cioè proprio una valutazione chiara del potere d'acquisto, paragonabile a quella dei 600 euro/mese relativa alle attuali pensioni di sopravvivenza (non le pensioni medie...).

Mi sembra un esempio alquanto semplice ed indicativo dell'inflazione percepita, che è significativamente superiore a quella rilevata dall'ISTAT. Vedi grafico della stima dell'inflazione percepita valutata su un cospicuo numero di prezzi e salari in questa precedente discussione. valoreriferito2009.th.jpg

Un salutone,

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considera che 30 lire al mese era lo stretto necessario per la sopravvivenza grama di una persona sola in una grande città, con la stessa cifra una famiglia era costretta all'elemosina, in campagna è ovvio che le cose erano un po' diverse ma neanche poi tanto.

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purtroppo non trovo i dati sui costi al dettaglio di diversi beni e servizi giudicati all'epoca necessari.. tuttavia riporto i dati (ISTAT) relativi ai prezzi all'ingrosso sui mercati italiani

I dati sono medie di quotazioni su alcuni mercati rappresentativi espressi in lire/quintale, salvo diversa indicazione.

1875:

frumento tenero: 27,42

granoturco: 16,27

risone originario: 18,54

arance: 14,46

vino comune(hl): 29,58

olio di oliva fino: 115,28

seta greggia(kg): 59,50

bozzoli freschi(kg): 4,20

spero di trovare al più presto i dati sui costi al dettaglio..

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Il dato sull' inflazione e il potere d'acquisto comincia a perdere significato quando si fanno confronti gia a 20/30 anni. figuriamoci 135.

Il problema e' che lo stile di vita cambia radicalmente e cosi i consumi. Basta vedere i dati di Enzuccio: alcune merci oggi non si usano piu e anche quelle che si usano ancora non contano piu di tanto nei consumi attuali.

Nel 1875 gran parte del reddito era usato per l'acquisto di cibo, e un cibo molto diverso da quello di oggi: banane, zucchero e carne erano generi di lusso, per esempio.

Anche il concetto stesso di "famiglia media" e' cambiato sostanzialmente in un arco di tempo cosi lungo.

DA un punto di vista matematico, c'e' un' apparente stranezza nel fatto che il dato di inflazione anno su anno e' sicuramente molto accurato e significativo per cui se confronto per dire 2009 con 2008 va benissimo. Poi posso confrontare 2008 con 2007, 2007 con 2006 e cosi via andando indietro di anno in anno. Poi pero se moltiplico tutti questi dati di inflazione molto accurati per confrontare 2009 con 1959 esce fuori una roba senza senso.

E' come se in ogni dato annuale ci fosse un piccolissimo errore trascurabile se si mettono insieme pochi anni, ma molto grande quando il calcolo e' su una base temporale lunga.

Alla fine dire che 100 lire 1875 sono 730000 lire dei giorni nostri e' una cosa priva di senso e alla domanda di Alixias non c'e' risposta.

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Il dato sull' inflazione e il potere d'acquisto comincia a perdere significato quando si fanno confronti gia a 20/30 anni. figuriamoci 135.

Il problema e' che lo stile di vita cambia radicalmente e cosi i consumi. Basta vedere i dati di Enzuccio: alcune merci oggi non si usano piu e anche quelle che si usano ancora non contano piu di tanto nei consumi attuali.

Nel 1875 gran parte del reddito era usato per l'acquisto di cibo, e un cibo molto diverso da quello di oggi: banane, zucchero e carne erano generi di lusso, per esempio.

Anche il concetto stesso di "famiglia media" e' cambiato sostanzialmente in un arco di tempo cosi lungo.

DA un punto di vista matematico, c'e' un' apparente stranezza nel fatto che il dato di inflazione anno su anno e' sicuramente molto accurato e significativo per cui se confronto per dire 2009 con 2008 va benissimo. Poi posso confrontare 2008 con 2007, 2007 con 2006 e cosi via andando indietro di anno in anno. Poi pero se moltiplico tutti questi dati di inflazione molto accurati per confrontare 2009 con 1959 esce fuori una roba senza senso.

E' come se in ogni dato annuale ci fosse un piccolissimo errore trascurabile se si mettono insieme pochi anni, ma molto grande quando il calcolo e' su una base temporale lunga.

Alla fine dire che 100 lire 1875 sono 730000 lire dei giorni nostri e' una cosa priva di senso e alla domanda di Alixias non c'e' risposta.

Giustissimo, è difficile fare raffronti su due economie così lontane nel tempo, beni di prima necessità avevano sicuramente un'incidenza minore sul budget delle famiglie mentre altri beni erano carissimi come ad esempio la carta stampata e l'informazione in generale (basta pensare ai costi sostenuti dai cronisti dell'epoca per trasmettere i "pezzi" rispetto ad oggi). Poco o forse nessuna attinenza ha il valore dell'oro fino così come lascia il tempo che trova la rilevazione dell'ISTAT sull'inflazione, anche il livello di vita e le esigenze erano diverse, oggi il concetto di fame è praticamente scomparso nel nostro Paese, ci sono senz'altro difficoltà economiche notevoli ma la fame vera credo che non la patisca più nessuno cosa che non si poteva certo dire in quell'epoca, si può solo fare un raffronto generico che ci porta a dire che 100 lire nel 1875 avevano un potere economico più o meno raffrontabile a 1500-1800 euro di oggi

Modificato da Ramossen
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in realtà un raffronto si può fare ed ha anche senso, ma si tratta di un discorso di tipo sociologico culturale più che economico... possiamo solo riflettere leggendo dati nudi e crudi(purtroppo continuo a non trovare i prezzi al dettaglio), anch'essi come giustamente ha sottolineato qualcuno analizzati in relazione alla mentalità e alle abitudini di vita, più o meno liberamente scelte dell'epoca.

Dopo di che intervengono altri fattori di tipo puramente economico e finanziario. Giusto per citare al volo un dato, nell'anno in questione si era in regime di corso forzoso della nostra moneta; situazione che durava da diversi anni e che sarebbe ancora durata fino al principio del decennio successivo. Io personalmente non sono esattamente un mago di economia, ma ciò non mi impedisce di riflettere sul fatto che certe scelte in materia di economia monetaria non possano non riflettersi sul valore e sulle modalità di utilizzo del denaro stesso..

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alla domanda di Alixias non c'e' risposta.

Ciao ersanto,

sono io il primo a dire che hai ragione e da sempre dico che è cosa impossibile fare un discorso rigoroso a causa dei cambiamenti profondi, a cominciare dall'uso stesso del denaro. Ma francamente, non vedo perché negare il diritto di porsi una domanda che un po' tutti si pongono e spessissimo ci pongono anche qui sul nostro forum...

D'altra parte, l'ISTAT ha dato una risposta con dei valori che vanno indietro fino al 1860, ma che evidentemente non rispondono alla domanda della gente comune, domanda riguardante il senso comune del valore del denaro di oggi rispetto ad allora. Infatti, con 120 euro/mese nessuno oggi ci sopravvive (in città in particolare, dove tutto o quasi deve essere acquistato) e quindi non sono espressione del senso comune del "valore" delle 30 lire/mese del 1875, che erano il minimo per sperare la sopravvivenza di una persona sola (in città, appunto, dove tutto o quasi doveva essere acquistato).

in realtà un raffronto si può fare ed ha anche senso, ma si tratta di un discorso di tipo sociologico culturale più che economico...

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Ciao enzuccio_gdl,

mi piace molto questa tua risposta.

Un salutone,

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Giustissimo, è difficile fare raffronti su due economie così lontane nel tempo, beni di prima necessità avevano sicuramente un'incidenza minore sul budget delle famiglie mentre altri beni erano carissimi come ad esempio la carta stampata e l'informazione in generale (basta pensare ai costi sostenuti dai cronisti dell'epoca per trasmettere i "pezzi" rispetto ad oggi). Poco o forse nessuna attinenza ha il valore dell'oro fino così come lascia il tempo che trova la rilevazione dell'ISTAT sull'inflazione, anche il livello di vita e le esigenze erano diverse, oggi il concetto di fame è praticamente scomparso nel nostro Paese, ci sono senz'altro difficoltà economiche notevoli ma la fame vera credo che non la patisca più nessuno cosa che non si poteva certo dire in quell'epoca, si può solo fare un raffronto generico che ci porta a dire che 100 lire nel 1875 avevano un potere economico più o meno raffrontabile a 1500-1800 euro di oggi

Davvero non capisco perchè andar dietro a pippate immense come l'ISTAT o altri criteri e valori indeducibili .

Cel'avete il bene paragone che non é variato e non varia nel tempo, da sempre. Non a caso eletto naturalmente dall'essere umano a denaro per eccellenza, anche se poi stornato agli occhi della plebe.

Domandatevi con "cosa" lo volete confrontate e procedete.

Il mio consiglio é di paragonarlo al tempo di lavoro/uomo per ottenere un altro valore immutato e quindi rapportabile ai giorni nostri.

E guardate che dietro quello che dico, a differenza di come taluni qui hanno scritto, non c'é ne volontà di superficialità di calcolo, ne tanto meno infantilità di idee.

La mia idea, contestabile o meno, é proprio che quelli che si mettono a fare calcoli super complessi magari accingendo a fonti ilari comi l'ISTAT, di economia sanno solo quello che gli hanno voluto propinare.

Io invece continuo a basarmi sul fatto che chi fa davvero economia sotto il sedere ha ancora i vecchi lingottazzi gialli, senza i quali nessuno lo prenderebbe nemmeno in considerazione.

Modificato da Monetaio
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Il mio consiglio é di paragonarlo al tempo di lavoro/uomo per ottenere un altro valore immutato e quindi rapportabile ai giorni nostri.

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Ciao Monetaio,

penso di essere d'accordo con te. D'altra parte la domanda nasce spesso in questo modo (scusami e scusate per l'esempio minimalista):

Il mio bisnonno/trisavolo lavorava alle ferrovie e faceva l'operaio. Abitava in città con la sua famiglia. Guadagnava xxx lire/mese. Al giorno d'oggi quanto varrebbero? Ossia (in parole povere): era uno che stava bene/benino/male nella scala sociale? Ci arrivava a fine mese con una famiglia di yyy persone? E quanto tranquillamente?

Non vedo perché non ci si dovrebbe porre una domanda del genere.

Un salutone a tutti,

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Giustissimo, è difficile fare raffronti su due economie così lontane nel tempo, beni di prima necessità avevano sicuramente un'incidenza minore sul budget delle famiglie mentre altri beni erano carissimi come ad esempio la carta stampata e l'informazione in generale (basta pensare ai costi sostenuti dai cronisti dell'epoca per trasmettere i "pezzi" rispetto ad oggi). Poco o forse nessuna attinenza ha il valore dell'oro fino così come lascia il tempo che trova la rilevazione dell'ISTAT sull'inflazione, anche il livello di vita e le esigenze erano diverse, oggi il concetto di fame è praticamente scomparso nel nostro Paese, ci sono senz'altro difficoltà economiche notevoli ma la fame vera credo che non la patisca più nessuno cosa che non si poteva certo dire in quell'epoca, si può solo fare un raffronto generico che ci porta a dire che 100 lire nel 1875 avevano un potere economico più o meno raffrontabile a 1500-1800 euro di oggi

Davvero non capisco perchè andar dietro a pippate immense come l'ISTAT o altri criteri e valori indeducibili .

Cel'avete il bene paragone che non é variato e non varia nel tempo, da sempre. Non a caso eletto naturalmente dall'essere umano a denaro per eccellenza, anche se poi stornato agli occhi della plebe.

Domandatevi con "cosa" lo volete confrontate e procedete.

Il mio consiglio é di paragonarlo al tempo di lavoro/uomo per ottenere un altro valore immutato e quindi rapportabile ai giorni nostri.

E guardate che dietro quello che dico, a differenza di come taluni qui hanno scritto, non c'é ne volontà di superficialità di calcolo, ne tanto meno infantilità di idee.

La mia idea, contestabile o meno, é proprio che quelli che si mettono a fare calcoli super complessi magari accingendo a fonti ilari comi l'ISTAT, di economia sanno solo quello che gli hanno voluto propinare.

Io invece continuo a basarmi sul fatto che chi fa davvero economia sotto il sedere ha ancora i vecchi lingottazzi gialli, senza i quali nessuno lo prenderebbe nemmeno in considerazione.

nessuno ci va dietro.. ci limitiamo a prenderne atto per trarne qualche spunto..

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in realtà un raffronto si può fare ed ha anche senso, ma si tratta di un discorso di tipo sociologico culturale più che economico...

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Ciao enzuccio_gdl,

mi piace molto questa tua risposta.

Un salutone,

grazie!!

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Guest utente3487

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Il mio consiglio é di paragonarlo al tempo di lavoro/uomo per ottenere un altro valore immutato e quindi rapportabile ai giorni nostri.

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Ciao Monetaio,

penso di essere d'accordo con te. D'altra parte la domanda nasce spesso in questo modo (scusami e scusate per l'esempio minimalista):

Il mio bisnonno/trisavolo lavorava alle ferrovie e faceva l'operaio. Abitava in città con la sua famiglia. Guadagnava xxx lire/mese. Al giorno d'oggi quanto varrebbero? Ossia (in parole povere): era uno che stava bene/benino/male nella scala sociale? Ci arrivava a fine mese con una famiglia di yyy persone? E quanto tranquillamente?

Non vedo perché non ci si dovrebbe porre una domanda del genere.

Un salutone a tutti,

Il problema è riuscire ad avere le risposte :(

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Giustissimo, è difficile fare raffronti su due economie così lontane nel tempo, beni di prima necessità avevano sicuramente un'incidenza minore sul budget delle famiglie mentre altri beni erano carissimi come ad esempio la carta stampata e l'informazione in generale (basta pensare ai costi sostenuti dai cronisti dell'epoca per trasmettere i "pezzi" rispetto ad oggi). Poco o forse nessuna attinenza ha il valore dell'oro fino così come lascia il tempo che trova la rilevazione dell'ISTAT sull'inflazione, anche il livello di vita e le esigenze erano diverse, oggi il concetto di fame è praticamente scomparso nel nostro Paese, ci sono senz'altro difficoltà economiche notevoli ma la fame vera credo che non la patisca più nessuno cosa che non si poteva certo dire in quell'epoca, si può solo fare un raffronto generico che ci porta a dire che 100 lire nel 1875 avevano un potere economico più o meno raffrontabile a 1500-1800 euro di oggi

Davvero non capisco perchè andar dietro a pippate immense come l'ISTAT o altri criteri e valori indeducibili .

Cel'avete il bene paragone che non é variato e non varia nel tempo, da sempre. Non a caso eletto naturalmente dall'essere umano a denaro per eccellenza, anche se poi stornato agli occhi della plebe.

Domandatevi con "cosa" lo volete confrontate e procedete.

Il mio consiglio é di paragonarlo al tempo di lavoro/uomo per ottenere un altro valore immutato e quindi rapportabile ai giorni nostri.

E guardate che dietro quello che dico, a differenza di come taluni qui hanno scritto, non c'é ne volontà di superficialità di calcolo, ne tanto meno infantilità di idee.

La mia idea, contestabile o meno, é proprio che quelli che si mettono a fare calcoli super complessi magari accingendo a fonti ilari comi l'ISTAT, di economia sanno solo quello che gli hanno voluto propinare.

Io invece continuo a basarmi sul fatto che chi fa davvero economia sotto il sedere ha ancora i vecchi lingottazzi gialli, senza i quali nessuno lo prenderebbe nemmeno in considerazione.

Tanto per spiegare a chi non avesse capito: numero di ore/uomo per ottenere lo stesso quantitativo di oro. :D Così facendo è abbastanza evidente come siamo più ricchi di 200 anni fa e meno di 20 anni fa...

Gli indici ISTAT sono fra i più "soggettivi" (e voglio essere magnanimo, nel definirli così) che si possano immaginare...

Modificato da luke_idk
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Il problema è riuscire ad avere le risposte :(

Io una risposta l'ho data, in questa discussione ed anche in altre precedenti. A me sembra anche che si possa usare abbastanza, perché ottenuta prima con molti dati su costi e salari e verificata poi in parecchi casi. E' una stima, la mia, ma troviamo sempre che è una stima non troppo indecente, che permette di farsi una buona idea del tenore di vita.

Vedi elledi, mi piacerebbe ricevere delle alternative concrete quanto la risposta che ho proposto. Delle curve di valori nel tempo, alternative alle mie. Mi piacerebbe insomma ricevere delle risposte diverse, con cui confrontare il mio piccolo "studio" di ottimizzazione empirica, invece che sentirmi soltanto dire che non si può fare...

Un salutone,

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