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IGNORED

LE GRANDI ASTE DI MONETE ITALIANE


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Guest utente3487

Apro questa discussione, visto che devo starmene tappato in casa sad.gif , in un momento che sto un po meglio e riesco a leggere qualcosa...

Su Panorama Numismatico nr.71, pagina 94, leggo che l'Asta Nr.2 di Nomisma del 30 e 31 ottobre 1993 trattò di una contesissima raccolte di prove e progetti di monete di VEIII, inserita in una rassegna di altre eccezionali monete dello stesso VEIII.

Qualcuno la ricorda? Può essere paragonata all'Asta Negrini o alla Varesi (Rocca e D'Incerti)?

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L'asta si trova sul n. 71 del 1994 di Panorama Numismatico. ma a pag. 47. Certo, la ricordo quell'asta, vi partecipai personalmente e presi due monete. C'erano monete "importanti" ma non credo sia stata un'asta "storica" per il Regno, come fu la Mantegazza di Negrini o come si preannuncia la prox di Varesi.

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  • 7 mesi dopo...

io ho queste, ma sono abbastanza recenti

inasta 30 alcuni lotti con monete di prova SJ

inasta 32 sezione dell'asta dedicata a prove e progetti di VEII, UI, VEIII

inasta 34 diversi lotti con monete di prova zecca roma

varesi 54 3-4 lotti

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Ovviamente in asta Negrini la collezione Rocca (sia 1^ che 2^ parte) e in asta Varesi la collezione D'Incerti <img src='http://www.lamoneta.it/public/style_emoticons/default/rolleyes.gif' class='bbc_emoticon' alt=':rolleyes:' /> ... ma non c'è bisogno di ricordartele.<br /><br />Poi un piccolo catalogo con una bella scelta di prove, sempre Varesi: la collezione Piper (20/11/97). Fino al 2000 è stata soprattutto Nomisma (e in subordine Varesi) a presentare alcuni lotti prova dei Savoia praticamente in ogni asta. <br />Poi il buio di inizio millennio fino al recente nuovo ... rinascimento <img src="http://www.lamoneta.it/public/style_emoticons/default/dry.gif" /> .<br /><br />Non sono informato specificamente per il periodo precedente. <br />Temo di non essere stato di grande aiuto <img src='http://www.lamoneta.it/public/style_emoticons/default/sad.gif' class='bbc_emoticon' alt=':(' /> . <br /><br />Di rimando: quali aste ritieni importanti tra quelle antecedenti?

Modificato da Giov60
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Julius Hahlo, Berlino, Asta 1/1/1925. Catalogo di 1332 prove di tutto il mondo (12 italiane)

Etienne Bourgey, Parigi, Asta 15/5/1925, catalogo della Coll. Emile Koechlin con 57 monete italiane (molte le prove)

Louis Ciani, Parigi, Asta 14/5/1936. Coll. de M. E. de P., II parte. con 99 monete italiane tra le quali molte prove dei Savoia

Rodolfo Ratto, Genova, Listino del 1900 della Coll. Gaetano Viganò di Desio (fascicolo I, zecca di Milano). 521 pezzi tra monete e prove

Santamaria P.& P., Roma, Asta 28/05/1926, 61 Prove e progetti

Di più nin so....

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Guest utente3487

Julius Hahlo, Berlino, Asta 1/1/1925. Catalogo di 1332 prove di tutto il mondo (12 italiane)

Etienne Bourgey, Parigi, Asta 15/5/1925, catalogo della Coll. Emile Koechlin con 57 monete italiane (molte le prove)

Louis Ciani, Parigi, Asta 14/5/1936. Coll. de M. E. de P., II parte. con 99 monete italiane tra le quali molte prove dei Savoia

Rodolfo Ratto, Genova, Listino del 1900 della Coll. Gaetano Viganò di Desio (fascicolo I, zecca di Milano). 521 pezzi tra monete e prove

Santamaria P.& P., Roma, Asta 28/05/1926, 61 Prove e progetti

Di più nin so....

E dici niente :)

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Volevo scusarmi per il post illeggibile di cui sopra, che però non dipende dal sottoscritto ma da un periodo di malfunzionamento del sito (ieri sera).

In realtà volevo solo ricordare la collezione Piper (Varesi 20/11/97) che rappresenta una bella serie di prove. Ho visto, tuttavia, che anche Giovanni Attardi l'ha considerata (insieme alle sole collezioni Rocca e D'Incerti che Domenico conosce a menadito). Poi le aste Nomisma fino al 2000 e nuovamente dal 2009 (in particolare la Vitalini con Esperimento 10 c. 1861, 5-6 prove Au e Ag SJ, 20 L marescialli, 10 c 1908) e le aste Varesi del medesimo periodo (anche se con esemplari meno numerosi). smile.gif

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Finarte 995 del 26 – 27 novembre 1996

due lotti:

il 1340 la serie (di 19 monete) coniata negli anni 1915 – 1916 – 1917 – 1918 con inscrizioni I° - II° - III° - IV° ANNO DI GUERRA

il 1341 la serie di prova del 1936 Impero di 11 valori.

Modificato da legionario
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Kunst und Münzen XXII del 4 aprile 1981

58 prove e progetti di Vittorio Emanuele III - 2 progetti di Vittorio Emanuele II

Modificato da legionario
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Guest utente3487

Finarte 995 del 26 – 27 novembre 1996

due lotti:

il 1340 la serie (di 19 monete) coniata negli anni 1915 – 1916 – 1917 – 1918 con inscrizioni I° - II° - III° - IV° ANNO DI GUERRA

il 1341 la serie di prova del 1936 Impero di 11 valori.

Puoi darmi ulteriori ragguagli?

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Finarte 995 del 26 – 27 novembre 1996

due lotti:

il 1340 la serie (di 19 monete) coniata negli anni 1915 – 1916 – 1917 – 1918 con inscrizioni I° - II° - III° - IV° ANNO DI GUERRA

il 1341 la serie di prova del 1936 Impero di 11 valori.

Puoi darmi ulteriori ragguagli?

In questa discussione avevo segnatato il passaggio d'asta delle monete "ANNO DI GUERRA" (anche se non nominai il nome della casa d'asta).

I link con le immagini delle monete sono ancora attivi.

post-4217-042885400 1285360890_thumb.jpg

Modificato da legionario
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Buona sera a tutti.

"il 1340 la serie (di 19 monete) coniata negli anni 1915 1916 1917 1918 con inscrizioni I° - II° - III° - IV° ANNO DI GUERRA"

Esistono evidenze certe in ordine al fatto che l'iscrizione sulla moneta dell'anno di guerra sia avvenuta in zecca e non altrove?

Lo dico in quanto non mi constano provvedimenti ufficiali che autorizzassero la zecca ad aggiungere nel campo della moneta una sifatta iscrizione.

Forse anche questo è un altro dei molti casi del "fai da Te" in zecca?...

Saluti.

Michele.

Modificato da bizerba62
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Guest utente3487

Buona sera a tutti.

"il 1340 la serie (di 19 monete) coniata negli anni 1915 – 1916 – 1917 – 1918 con inscrizioni I° - II° - III° - IV° ANNO DI GUERRA"

Esistono evidenze certe in ordine al fatto che l'iscrizione sulla moneta dell'anno di guerra sia avvenuta in zecca e non altrove?

Lo dico in quanto non mi constano provvedimenti ufficiali che autorizzassero la zecca ad aggiungere nel campo della moneta una sifatta iscrizione.

Forse anche questo è un altro dei molti casi del "fai da Te" in zecca?...

Saluti.

Michele.

E' vero, non ci sono disposizioni in materia. Ma le monete sono presenti in CR e si ipotizza che siano state battute con questa scritta su desiderio dello stesso VEIII, ma siamo comunque nel campo delle ipotesi.

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Ciao.

Ecco cosa riporta in proposito il Pagani (in: Prove e progetti di monete italiane o battute in Italia - Editore M. Ratto, 1957, pag.64), commentando l'iscrizione "IV ANNO DI GUERRA" riportata sullo Scudo o Tallero d'Italia per l'Eritrea:

"Questo pezzo - la cui dizione con anni diversi si estende ai nominali del Regno da 2 lire, lira, 20, 5, 2 ed 1 centesimo, rupia e mezza rupia per la Somalia - non è mai stato citato, nemmeno dal Lanfranco, nè è mai apparso sul mercato numismatico. Si ignora quindi anche il motivo della loro battitura, in ogni caso limitatissima, e comunque data la loro periodica ripetizione, bisognerebbe escludere possa trattarsi di progetti".

Insomma....un altro "fenomeno da baraccone", al pari delle monete in platino del Regno e della "Vetta" in argento, destinato ad una esigua platea di raffinati raccoglitori?

Se potessi tornare indietro nel tempo, mi specializzerei in una branca specifica della numismatica: quella delle "monete" rare per collezionisti esigenti............

Altro che pensare alla monetazione ufficiale.................... B)

Saluti.

M.

Modificato da bizerba62
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Guest utente3487

No, non direi...chissà forse VEIII le aveva commissionate per lui o forse fu per iniziativa di qualche zelante funzionario. Sarebbe invece interessante scoprire chi fu il fortunello (al pari di quello di MOntecarlo), a beneficiare del prezioso regalo, poi andato come sappiamo in asta. :ph34r: :o

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"No, non direi...chissà forse VEIII le aveva commissionate per lui o forse fu per iniziativa di qualche zelante funzionario..."

Dallo scoppio della guerra (1915) fino alla sua conclusione (1918), V.E. III si trasferì al fronte per seguire in prima persona le vicende belliche (d'altra parte era il Comandante Supremo delle Forze Armate...), lasciando a Roma con l'investituta di "Luogotenente Generale di Sua Maestà" lo zio Tommaso (o Tomaso) di Savoia, 2° Duca di Genova, a nome del quale vennero infatti promulgati la quasi totalità dei decreti in materia monetaria (e non solo monetaria) di quel quadriennio.

Pensare che in un momento così delicato della storia del Paese il Re, fra un assalto alla baionetta ed una ritirata strategica, avesse in agenda di commissionare alla Zecca quelle monete, credo sia fare un grave torto al senso dello Stato del Sovrano.

Molto più probabile invece che, a giochi fatti (ovvero a guerra conclusa vittoriosamente), i soliti ignoti si siano inventati un cadeau numismatico che certamente avrà fatto felice il Re (e, a quanto sembra, anche pochissimi altri eletti.....).

Il fatto che poi sulla vicenda nulla abbia mai riferito il Direttore della Zecca dell'epoca (Lanfranco) e, a distanza di circa 40 anni dalle coniazionii, anche il Pagani caschi completamente dalle nuvole, lascia lo spazio per pensare che possa essere accaduta veramente qualunque cosa....

Sarebbe interessante sapere quando queste monete fecero il loro ingresso nella C.R. e come le descrisse V.E. III.

Suppongo che per rispondere a queste domande sia necessario dare un'occhiata ai cartellini che accompagnano le monete e al Corpus.........

Chissà se elledi ha preso qualche appunto a suo tempo...................

M.

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Pensare che in un momento così delicato della storia del Paese il Re, fra un assalto alla baionetta ed una ritirata strategica, avesse in agenda di commissionare alla Zecca quelle monete, credo sia fare un grave torto al senso dello Stato del Sovrano.

Oddio non esageriamo sulla partecipazione attiva del Sovrano alle vicende belliche: se ne stava nelle retro retro vie visitando via via in macchina zone del fronte a cose fatte e pare anche fosse molto dedito a fare fotografie paesaggistiche...

La tua ipotesi del cadeu numismatico però ci può stare tutta

Saluti

Simone

PS FIAT Tipo 4 "Saetta del Re"

post-1512-050632200 1285433862_thumb.jpg

Modificato da uzifox
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"Oddio non esageriamo sulla partecipazione attiva del Sovrano alle vicende belliche: se ne stava nelle retro retro retro vie visitando zone del fronte a cose fatte e pare fosse molto intento a fare fotografie..."

Lungi da me farne un eroe.............le cronache dicono che si trovasse nella "zona di guerra".........poi se fosse la prima linea o le retro-retro-retro vie non è dato saperlo....anche se con un piccolo sforzo di immaginazione lo si può intuire............... B)

Però rimane il fatto che l'idea di commissionare quelle monete in quel frangente, pur dalle retro-retro vie, non mi sembra molto convincente.

D'altronde, allora perchè non fare la stessa cosa anche durante la 2° guerra mondiale?

M.

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Ma infatti plausibile e molto verosimile tua ipotesi, già detto.

La mia era solo una puntualizzazione perchè da come avevi scritto

il Re, fra un assalto alla baionetta ed una ritirata strategica
sembrava che stesse lì a schivare colpi di baionetta e a guidare truppe all'assalto... e non ce lo vedo proprio :P
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Guest utente3487

"No, non direi...chissà forse VEIII le aveva commissionate per lui o forse fu per iniziativa di qualche zelante funzionario..."

Dallo scoppio della guerra (1915) fino alla sua conclusione (1918), V.E. III si trasferì al fronte per seguire in prima persona le vicende belliche (d'altra parte era il Comandante Supremo delle Forze Armate...), lasciando a Roma con l'investituta di "Luogotenente Generale di Sua Maestà" lo zio Tommaso (o Tomaso) di Savoia, 2° Duca di Genova, a nome del quale vennero infatti promulgati la quasi totalità dei decreti in materia monetaria (e non solo monetaria) di quel quadriennio.

Pensare che in un momento così delicato della storia del Paese il Re, fra un assalto alla baionetta ed una ritirata strategica, avesse in agenda di commissionare alla Zecca quelle monete, credo sia fare un grave torto al senso dello Stato del Sovrano.

Molto più probabile invece che, a giochi fatti (ovvero a guerra conclusa vittoriosamente), i soliti ignoti si siano inventati un cadeau numismatico che certamente avrà fatto felice il Re (e, a quanto sembra, anche pochissimi altri eletti.....).

Il fatto che poi sulla vicenda nulla abbia mai riferito il Direttore della Zecca dell'epoca (Lanfranco) e, a distanza di circa 40 anni dalle coniazionii, anche il Pagani caschi completamente dalle nuvole, lascia lo spazio per pensare che possa essere accaduta veramente qualunque cosa....

Sarebbe interessante sapere quando queste monete fecero il loro ingresso nella C.R. e come le descrisse V.E. III.

Suppongo che per rispondere a queste domande sia necessario dare un'occhiata ai cartellini che accompagnano le monete e al Corpus.........

Il tuo ragionamento fila che è una meraviglia. Sarebbe davvero interessante verificare quando le monete vennero consegnate a VEIII. All'epoca io non ci pensai, anche perchè era una indagine di polizia più che di numismatica.

Curioso che ancora nel 2010 ci poniamo queste domande: troppo intelligenti noi rispetto agli studiosi del passato? Non credo proprio.

Saperlo adesso? Una parola...sai come è la situazione della CR...blindata....meno si sa e meglio è, più rimesti e più vengono fuori magagne.

Posso dirlo questo, oppure incorro negli strali dei saccenti?

Chissà se elledi ha preso qualche appunto a suo tempo...................

M.

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