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IGNORED

LE MONETE FANTASMA DI CARLO ALBERTO


Risposte migliori

Come sapete ci sono molte monete che pur risultando battute in un certo numero di esemplari, non sono mai apparse sul mercato...che ne pensate?

Molto probabilmente le famose monete "fantasma" sono state si coniate ma con un'altra data e soltanto un numero ristretto con il reale millesimo. Infatti da quello che ricordo di aver letto un po di tempo fa risultava che le tirature indicavano il NUMERO dei pezzi coniati in un determinato anno e non il reale millesimo delle stesse.

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Un'altra "voce" è che siano state immediatamente utilizzate per pagamenti a stati stranieri, in blocco. Ciò non spiegherebbe, tuttavia, perchè non ne siano stati conservati alcuni esemplari come testimonianza numismatica.

Viene anche da domandarsi per che motivo alcune monete siano state coniate con tirature bassissime (vedi 50 L di Carlo Alberto e VE II, ad esempio). Ovviamente da un punto di vista pratico risultavano inutili...

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mi ricordo di aver letto questa discussione in un catalogo degli anni 60 e anche li si ipotizzava che fossero state usate per pagamenti esteri

mi sembra ci siano parecchie date fantasma

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Guest utente3487

mi ricordo di aver letto questa discussione in un catalogo degli anni 60 e anche li si ipotizzava che fossero state usate per pagamenti esteri

mi sembra ci siano parecchie date fantasma

Quella dei pagamenti esteri mi sa di leggenda metropolitana....tramandata di studioso in studioso....come al solito

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Guest utente3487

Viene anche da domandarsi per che motivo alcune monete siano state coniate con tirature bassissime (vedi 50 L di Carlo Alberto e VE II, ad esempio). Ovviamente da un punto di vista pratico risultavano inutili...

infatti...

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Salve

per me risultano coniate con altre date, che quindi risultano molto meno rare.

Vedi ad esempio 50 lire 1833 Genova, in solo 92 esemplari....... 50 lire 1836 Torino......

100 lire 1836

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Guest utente3487

Salve

per me risultano coniate con altre date, che quindi risultano molto meno rare.

Vedi ad esempio 50 lire 1833 Genova, in solo 92 esemplari....... 50 lire 1836 Torino......

100 lire 1836

Anche questa è una ipotesi valida...

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e se fossero da tempo in collezione a persone che non hanno necessità di vendere???

Sergio

è pressoché impossibile far sparire un tale quantitativo di monete caro sesino :P ;)

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Guest utente3487

e se fossero da tempo in collezione a persone che non hanno necessità di vendere???

Sergio

è pressoché impossibile far sparire un tale quantitativo di monete caro sesino :P ;)

In verità alcune emissioni sono troppo limitate...per essere vere...

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e se fossero da tempo in collezione a persone che non hanno necessità di vendere???

Sergio

è pressoché impossibile far sparire un tale quantitativo di monete caro sesino :P ;)

Senza limitare il pensiero altrui mi chiedo: State discutendo sulla possibilità ( riguardo lo scudo 1914)che siano in caveaux di banche svizzere( si parla di 10000 rotolini) e non lasciate "aperta" la possibilità che ; politici, possidenti ecc ecc non abbiano incamerato un centinaio di monete subito dopo l'emissione??

Certo, le Nostre, son solo ipotesi, ma difficili da smontare, cosi come difficili da dimostrare, Caro :P Piacentine

P.S: discuterne non fa che bene, a Noi ed alla numismatica tutta

Sergio

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Guest utente3487

e se fossero da tempo in collezione a persone che non hanno necessità di vendere???

Sergio

è pressoché impossibile far sparire un tale quantitativo di monete caro sesino :P ;)

Senza limitare il pensiero altrui mi chiedo: State discutendo sulla possibilità ( riguardo lo scudo 1914)che siano in caveaux di banche svizzere( si parla di 10000 rotolini) e non lasciate "aperta" la possibilità che ; politici, possidenti ecc ecc non abbiano incamerato un centinaio di monete subito dopo l'emissione??

Certo, le Nostre, son solo ipotesi, ma difficili da smontare, cosi come difficili da dimostrare, Caro :P Piacentine

P.S: discuterne non fa che bene, a Noi ed alla numismatica tutta

Sergio

Giusto...dobbiamo continuare a scambiarci le idee...

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e se fossero da tempo in collezione a persone che non hanno necessità di vendere???

Sergio

è pressoché impossibile far sparire un tale quantitativo di monete caro sesino :P ;)

Senza limitare il pensiero altrui mi chiedo: State discutendo sulla possibilità ( riguardo lo scudo 1914)che siano in caveaux di banche svizzere( si parla di 10000 rotolini) e non lasciate "aperta" la possibilità che ; politici, possidenti ecc ecc non abbiano incamerato un centinaio di monete subito dopo l'emissione??

Certo, le Nostre, son solo ipotesi, ma difficili da smontare, cosi come difficili da dimostrare, Caro :P Piacentine

P.S: discuterne non fa che bene, a Noi ed alla numismatica tutta

Sergio

A mio pare pare è un'ipotesi alquanto inverosimile ( quella dei politici... possidenti... abbiano incamerato un centinaio di monete....),

quante generazioni sono passate da allora? 6 /7? E' mai possibile che di tutte queste persone ( eredi) nessuno abbia pensato di vendere le monete?

Possiamo constatare già nei nostri anni, che ben difficilmente una raccolta vien tramandata alle generazioni successive, penso a maggior ragione delle singole monete slegate dall'intento collezionistico, possano rimanere "bene di famiglia" per così tanti anni.

saluti

TIBERIVS

Modificato da TIBERIVS
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  • 3 mesi dopo...

In pratica, se ho ben capito il pensiero del Marchisio, la data della moneta poteva non corrispondere all'anno di effettiva coniazione.

Molti "date fantasma" sarebbero perciò dovute al fatto che in quel determinato anno la moneta era stata effettivamente coniata, ma con la data di un altro anno.

Se è vero quanto sostenuto dal Marchisio, molte cose finalmente si spiegherebbero.

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In pratica, se ho ben capito il pensiero del Marchisio, la data della moneta poteva non corrispondere all'anno di effettiva coniazione.

Molti "date fantasma" sarebbero perciò dovute al fatto che in quel determinato anno la moneta era stata effettivamente coniata, ma con la data di un altro anno.

Se è vero quanto sostenuto dal Marchisio, molte cose finalmente si spiegherebbero.

Proprio cosi' :rolleyes:

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In pratica, se ho ben capito il pensiero del Marchisio, la data della moneta poteva non corrispondere all'anno di effettiva coniazione.

Molti "date fantasma" sarebbero perciò dovute al fatto che in quel determinato anno la moneta era stata effettivamente coniata, ma con la data di un altro anno.

Se è vero quanto sostenuto dal Marchisio, molte cose finalmente si spiegherebbero.

E' ciò che si afferma nei vari cataloghi-prezziari attuali, riprendendo - spesso - note dal Carboneri.

Lo scritto del Marchisio non fa altro che confermare questa voce.

Grazie Pier.

Saluti,

N.

Modificato da niko
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In pratica, se ho ben capito il pensiero del Marchisio, la data della moneta poteva non corrispondere all'anno di effettiva coniazione.

Molti "date fantasma" sarebbero perciò dovute al fatto che in quel determinato anno la moneta era stata effettivamente coniata, ma con la data di un altro anno.

Se è vero quanto sostenuto dal Marchisio, molte cose finalmente si spiegherebbero.

E' ciò che si afferma nei vari cataloghi-prezziari attuali, riprendendo - spesso - note dal Carboneri.

Lo scritto del Marchisio non fa altro che confermare questa voce.

Grazie Pier.

Saluti,

N.

A dire il vero, un'ipotesi così chiara ed illuminante io non l'avevo rinvenuta né nel Catalogo del Montenegro, né in quello del Gigante.

Nel primo e con riferimento alla coniazione dei 100 lire, leggo una soluzione che pare assai diversa:

"(...) La coniazione dei pezzi da cento lire, durante il Regno di Carlo Alberto, è la più vasta nel Regno di Sardegna (...) Però, nonostante una così lunga emissione, i raccoglitori devono accontentarsi dei pezzi delle date reperibili, perché gli altri, in special modo degli ultimi anni di coniazione, sono introvabili anche se il numero degli esemplari non è esiguo. Non risultando da notizie dell'epoca e posteriori alcun accenno a rifusione delle predette monete, si presume che il Regno di Sardegna le abbia date in pagamento per forniture militari, o altro, a qualche Stato, il quale, con il tempo, le avrà utilizzate per la coniazione delle proprie monete, oppure depositate nei forzieri del proprio tesoro. Nell'eventualità che l'ultima ipotesi sia esatta, c'è da sperare che, con il tempo, almeno qualcuna di queste monete ... possa apparire (...). (E. MONTENEGRO, Manuale del collezionista di monete italiane con valutazione e grado di rarità, Torino 2009, pag.64).

Solo le monete da 5, 3 e 1 centesimo del 1842 per la Sardegna vengono riconosciute dal Montenegro come coniate nel 1843 (pag.70). Senonché, queste monete non sono riconducibili alle date fantasma.

Con riferimento ai 10 lire, il Gigante afferma invece quanto segue:

"Secondo il Carboneri le monete per Torino del 1847 sarebbero state battute in pochissimi pezzi con data ufficiale, quindi si ritiene che gran parte del quantitativo previsto sia stato coniato con un'altra data" (F. GIGANTE, 2010 - Catalogo nazionale delle monete italiane dal '700 all'Euro, Varese 2009, pag.67).

Senonché, per quanto quasi introvabile, anche il 10 lire 1847 TO non è propriamente riconducibile ad una "data fantasma" (quale, ad esempio, il 1847 GE, o il 1845 o 1846 GE o TO, ecc...).

Io trovo, pertanto, che la tesi del Marchisio, riportata da Pier, rappresenti una novità assoluta, decisamente molto rilevante.

Ringrazio quindi Pier per quella che a me pare una vera e propria scoperta.

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