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IGNORED

TITO denario


mika

Risposte migliori

Ciao a tutti,

mi potreste confermare la data di questo denario all'anno 80?

E' un RIC 112.

Mi piace molto il soggetto di ancora e delfino.

Qualcuno mi sa dire quale significato avesse questa simbologia?

Ha forse a che fare con la flotta navale?

Thanks... ;)

post-10757-1277462747,92_thumb.jpg

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Ciao Mika!

Sulla simbologia ho trovato questo riferimento che si riferisce proprio al rovescio in oggetto:

Per comprendere il simbolo bisognerà rifarsi, dice, alla sapienza figurata degli antichi egizi: i geroglifici. La moneta è rotonda e l'immagine si iscrive quindi in un cerchio, che rappresenta l'eternità, senza inizio e senza fine. L'ancora, che lega e trattiene le navi, indica la lentezza. Il delfino, più veloce e più agile di ogni altro animale, indica la velocità.dall'Epistolarum Pauli Manutij

Si fa inoltre genere riferimento a Svetonio ed alla sua frase

Festina lente. Affrettati piano.

... La frase, e il simbolo visivo che l’accompagna, possono essere interpretati in molti modi. Il delfino rappresenta forza, agilità, intelligenza; l’ancora costanza, meditazione, concretezza.

In età romana il delfino è anche un simbolo di Apollo, ma in questo caso penso non abbia alcun nesso.

Ciao

Illyricum

:)

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Ciao Mika!

Sulla simbologia ho trovato questo riferimento che si riferisce proprio al rovescio in oggetto:

Per comprendere il simbolo bisognerà rifarsi, dice, alla sapienza figurata degli antichi egizi: i geroglifici. La moneta è rotonda e l'immagine si iscrive quindi in un cerchio, che rappresenta l'eternità, senza inizio e senza fine. L'ancora, che lega e trattiene le navi, indica la lentezza. Il delfino, più veloce e più agile di ogni altro animale, indica la velocità.dall'Epistolarum Pauli Manutij

Si fa inoltre genere riferimento a Svetonio ed alla sua frase

Festina lente. Affrettati piano.

... La frase, e il simbolo visivo che l’accompagna, possono essere interpretati in molti modi. Il delfino rappresenta forza, agilità, intelligenza; l’ancora costanza, meditazione, concretezza.

In età romana il delfino è anche un simbolo di Apollo, ma in questo caso penso non abbia alcun nesso.

Ciao

Illyricum

:)

Io ho postato questa discussione proprio aspettandomi che ci fossi tu Illyricum a rispondermi ;)

Sapevo che mi saresti venuto in soccorso!

GRAZIE!

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Troppo buono! :D Se passo per Ticinum... avanzo un caffè! :D :D :D

D'altra parte su

http://www.davidrsear.com (The Record of Natural Disasters on the Coinage of Imperial Rome)

ho trovato questa nota in merito:

Much of the precious metal coinage of Titus' brief reign was devoted to depictions of a curious array of symbolic religious types. These commemorated the services of prayer and propitiation through which the emperor attempted to allay public alarm over these distressing events. Thrones were laid out in pairs for the gods and goddesses, each surmounted not by an image of the deity but by an emblem. These were displayed for the approval of the gods, representing an act of atonement, and by such means it was hoped that further catastrophes could be averted. Thus, we see types such as a seat or table surmounted by a thunderbolt (symbolizing Jupiter) or an ornamented diadem (Juno); a dolphin entwined around an anchor, representing Neptune; a tripod surmounted by a dolphin, signifying Apollo; and a curule chair surmounted by a wreath, recalling the divi, the deified former rulers of Rome, such as Augustus, Claudius, and Titus' own father, Vespasian. Similar types appeared on the coinage early in the reign of Titus' younger brother, Domitian. These probably refer to a further act of atonement in connection with the plague and fire of AD 80.

Altra possibilità da tenere in considerazione... collegata alle catastrofi naturali.

Ciao

Illyricum

:)

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Secondo me la simbologia del denarino è da reinterpretare perché l'iconografia della cultura romana era molto più pragmatica ed indirizzata alle proprie divinità cultuali.

Osservando il denario si vede subito che fa parte di un'emissioni più ampia caratterizzata da aurei e denari con al rovescio sempre oggetti, animali e simboli. In questo caso Mika sul tuo denarino c'è l'ancora ed il delfino; su altri aurei e denari compare il trono con sopra un fulmine, un tripode con un delfino ed un corvo, etc.

Analizzando l'iconografia del tuo denario appare evidente che sono simboli che richiamano una ben precisa divinità, cioè Nettuno il dio del mare: infatti sia l'ancora che il delfino sono due simboli che lo accompagnano spesso. Come del resto sui denari con trono e fulmine, la divinità a cui si rimanda è ovviamente Giove. L'ultimo esempio che ho fatto è il tripode, il delfino e il corvo: questi inveve nella mitologia romana sono tutti attributi di Apollo.

Come vedi l'iconologia dei romani doveva sempre essere comprensibile a tutti e, la maggior parte delle volte richiamava sempre le divinità del proprio pantheon.

Ecco le monete che ho preso come esempio:

denario con trono e fulmine

http://www.dirtyoldcoins.com/natto/id/titus/titus086.jpg

denario con tripode e delfino(non ho trovato la variante con il corvo)

http://www.dirtyoldcoins.com/natto/id/titus/titus026.jpg

ciao ciao :) :)

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Secondo me la simbologia del denarino è da reinterpretare perché l'iconografia della cultura romana era molto più pragmatica ed indirizzata alle proprie divinità cultuali.

Osservando il denario si vede subito che fa parte di un'emissioni più ampia caratterizzata da aurei e denari con al rovescio sempre oggetti, animali e simboli. In questo caso Mika sul tuo denarino c'è l'ancora ed il delfino; su altri aurei e denari compare il trono con sopra un fulmine, un tripode con un delfino ed un corvo, etc.

Analizzando l'iconografia del tuo denario appare evidente che sono simboli che richiamano una ben precisa divinità, cioè Nettuno il dio del mare: infatti sia l'ancora che il delfino sono due simboli che lo accompagnano spesso. Come del resto sui denari con trono e fulmine, la divinità a cui si rimanda è ovviamente Giove. L'ultimo esempio che ho fatto è il tripode, il delfino e il corvo: questi inveve nella mitologia romana sono tutti attributi di Apollo.

Come vedi l'iconologia dei romani doveva sempre essere comprensibile a tutti e, la maggior parte delle volte richiamava sempre le divinità del proprio pantheon.

Ecco le monete che ho preso come esempio:

denario con trono e fulmine

http://www.dirtyoldcoins.com/natto/id/titus/titus086.jpg

denario con tripode e delfino(non ho trovato la variante con il corvo)

http://www.dirtyoldcoins.com/natto/id/titus/titus026.jpg

ciao ciao :) :)

Sposo le tesi di entrambi! :D

Il detto "Semper festina lente" pare fosse il preferito da Ottaviano, e che fosse usato dallo stesso Vespasiano.

Erasmo ricorda un'antica moneta d'argento che gli era stata mostrata da Aldo Manuzio. Una moneta emessa da Vespasiano e donata al tipografo da Pietro Bembo:

[...] su una faccia era il profilo di Tito Vespasiano con un'iscrizione, sull'altra un'ancora, alla cui asta si avvolgeva un delfino.

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Sulla simbologia ho trovato questo riferimento che si riferisce proprio al rovescio in oggetto:

Per comprendere il simbolo bisognerà rifarsi, dice, alla sapienza figurata degli antichi egizi: i geroglifici. La moneta è rotonda e l'immagine si iscrive quindi in un cerchio, che rappresenta l'eternità, senza inizio e senza fine. L'ancora, che lega e trattiene le navi, indica la lentezza. Il delfino, più veloce e più agile di ogni altro animale, indica la velocità.dall'Epistolarum Pauli Manutij

Si fa inoltre genere riferimento a Svetonio ed alla sua frase

Festina lente. Affrettati piano.

... La frase, e il simbolo visivo che l’accompagna, possono essere interpretati in molti modi. Il delfino rappresenta forza, agilità, intelligenza; l’ancora costanza, meditazione, concretezza.

http://www.davidrsear.com (The Record of Natural Disasters on the Coinage of Imperial Rome)

Much of the precious metal coinage of Titus' brief reign was devoted to depictions of a curious array of symbolic religious types. These commemorated the services of prayer and propitiation through which the emperor attempted to allay public alarm over these distressing events. Thrones were laid out in pairs for the gods and goddesses, each surmounted not by an image of the deity but by an emblem. These were displayed for the approval of the gods, representing an act of atonement, and by such means it was hoped that further catastrophes could be averted. Thus, we see types such as a seat or table surmounted by a thunderbolt (symbolizing Jupiter) or an ornamented diadem (Juno); a dolphin entwined around an anchor, representing Neptune; a tripod surmounted by a dolphin, signifying Apollo; and a curule chair surmounted by a wreath, recalling the divi, the deified former rulers of Rome, such as Augustus, Claudius, and Titus' own father, Vespasian. Similar types appeared on the coinage early in the reign of Titus' younger brother, Domitian. These probably refer to a further act of atonement in connection with the plague and fire of AD 80.

... l'iconografia della cultura romana era molto più pragmatica ed indirizzata alle proprie divinità cultuali.

Analizzando l'iconografia del tuo denario appare evidente che sono simboli che richiamano una ben precisa divinità, cioè Nettuno il dio del mare: infatti sia l'ancora che il delfino sono due simboli che lo accompagnano spesso.

Il detto "Semper festina lente" pare fosse il preferito da Ottaviano, e che fosse usato dallo stesso Vespasiano.

Mika, più ci penso e più mi allineo alla tesi di Raistlin ed a quella di Sear.

Le iconografia monetali spesso presentano temi che si ricollegano alla sfera mitologica ed il post di Raistling esplicita bene tale tendenza. L'articolo del Sear motiva il perchè Tito si sia appellato a Nettuno (ma non esclusivamente) in un periodo caratterizzato da catastrofi naturali. Spesso queste ultime erano considerate manifastazioni divine contrarie ad attività svolte dallo stesso imperatore reggente al momento. Di qui la necessità di imbonirsi gli dei.

A memoria rammento coniazioni analoghe con Apollo nell'atto di reggere il ramo (di alloro) rivolto verso il basso, come nell'atto di pulire la terra sottostante (vedi Treboniano Gallico, Apollo Salutaris), emesse in periodi di epidemie (nel caso descritto le epidemie di peste del 250 d.C.) e probabilmente invocanti la fine delle stesse.

Per cui è probabile che Tito abbia cercato un aiuto divino dopo l'eruzione di Pompei (79), focolaio di peste ed incendio a Roma (80).

Sempre dal Sear:

Few would argue that the eruption of Mount Vesuvius on August 23-24, AD 79, has created a deeper impression on the modern mind than any other natural disaster of antiquity. The disinterment of the towns of Pompeii and Herculaneum, and the spectacular nature of the finds revealed by archaeologists, have inspired writers and movie-makers to focus on the tragedy of the violent demise of these peaceful and prosperous communities. We may be sure that the event had a similar, or even deeper, effect on contemporary Romans, whose religious beliefs were steeped in superstition and the interpretation of omens. The disaster occurred only two months after Titus had succeeded to the imperial throne. He must have been extremely anxious that the gods were sending this sign of their displeasure at the very outset of his reign, and he may even have pondered on his destruction of the Temple in Jerusalem almost a decade before. Worse was to come, for in the following year (AD 80) Rome suffered an outbreak of plague followed by yet another devastating fire. All of this may have overwhelmed poor Titus who died prematurely in September of AD 81 at the age of only 42.

Ciao

Illyricum

;)

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