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IGNORED

Filippo IV Tornese


Risposte migliori

Un simpatico tondello del popolo........

E per questo certamente più affascinante per la storia che si porta dietro :). Monete sempre difficili da trovare in buona conservazione o interamente leggibili per questo spesso, immeritatamente, poco considerate.

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Ciao eracle69, se puoi gentilmente postare un'immagine nitida del dritto è meglio. Grazie

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Direi che si tratta del tipo di Tornese classificato nel Pannuti-Riccio dal n. 95 al 102, purtroppo non sono visibili nè data, nè sigle dietro il busto del Re. Il rovescio è anepigrafe e senza data, peccato!

Ho notato però, se la memoria non mi inganna, che ci sono delle varianti nella corazza del Re rispetto a qualche altro Tornese visto in passato, il bello di questo esemplare è che questa corazza è nitida rispetto al resto dell'impronta.

Magari qualche lamonetiano può postare altri esemplari per valutarne il confronto.

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Sarebbe interessante anche vedere qualche esemplare con la "P".

Il busto corazzato mi colpì decisamente, quasi insolito....... ohmy.gif

Purtroppo la P non è una sigla di maestri di zecca ma identificativa del coniatore, è un tipo di variante che non viene citata nel Pannuti-Riccio, bisognerebbe consultare il CNI per maggiori informazioni. Appena ho un po' di tempo ti faccio qualche ricerca. Nel frattempo ti segnalo un passo dello studio sulle monete napoletane di Carlo II di Spagna per comprendere il significato di quella sigla P. Francesco

Nel 1680, durante il governo del Viceré Don Ferdinando Zunica Marchese di Los Velez, a circa sessant’anni di distanza da quei pioneristici tentativi, la zecca partenopea, diretta da Antonio Caputo e Marco Antonio Ariani, rispettivamente “maestro di zecca” e “maestro di prova”, venne munita di ben cinque bilancieri di fabbricazione tedesca ed iniziò a pieno ritmo la coniazione di monete di rame. Prima di tale data, sia quelle in argento (1665 e 1666) che quelle in rame (1677-1680) vennero coniate al martello e precisamente dal 1665 al 1680. In questo periodo la tosatura fu ancora molto attiva, e a tal proposito troviamo su di esse le sigle e i simboli identificativi dei coniatori (cfr. simbolo apposto nel campo al dritto davanti l’effigie. Immagini 1, 2 e 3). L’uso di apporre sigle (supplementari) rappresentate da lettere o simboli, venne stabilito per la prima volta nel 1623 sotto il governo del viceré Duca d’Alba affinché vi fosse una maggiore rintracciabilità per le monete manomesse durante la coniazione[1]. Nel 1683, con l’utilizzo ufficiale dei bilancieri, detti simboli scomparvero definitivamente da tutte le monete napoletane (cfr. immagini 4, 5, 6, 7 e 8).

<BR clear=all>

[1] Disposizione impartita durante il governo del viceré Duca d’Alba, dalla Real Camera della Sommaria al Credenziere Maggiore G.D.Turbolo in data 21 Gennaio 1623 (Disposizione n. 66, tabella delle istruzioni per i cugnatori <coniatori>).

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Sarebbe interessante anche vedere qualche esemplare con la "P".

Il busto corazzato mi colpì decisamente, quasi insolito....... ohmy.gif

Purtroppo la P non è una sigla di maestri di zecca ma identificativa del coniatore, è un tipo di variante che non viene citata nel Pannuti-Riccio, bisognerebbe consultare il CNI per maggiori informazioni. Appena ho un po' di tempo ti faccio qualche ricerca. Nel frattempo ti segnalo un passo dello studio sulle monete napoletane di Carlo II di Spagna per comprendere il significato di quella sigla P. Francesco

Nel 1680, durante il governo del Viceré Don Ferdinando Zunica Marchese di Los Velez, a circa sessant’anni di distanza da quei pioneristici tentativi, la zecca partenopea, diretta da Antonio Caputo e Marco Antonio Ariani, rispettivamente “maestro di zecca” e “maestro di prova”, venne munita di ben cinque bilancieri di fabbricazione tedesca ed iniziò a pieno ritmo la coniazione di monete di rame. Prima di tale data, sia quelle in argento (1665 e 1666) che quelle in rame (1677-1680) vennero coniate al martello e precisamente dal 1665 al 1680. In questo periodo la tosatura fu ancora molto attiva, e a tal proposito troviamo su di esse le sigle e i simboli identificativi dei coniatori (cfr. simbolo apposto nel campo al dritto davanti l’effigie. Immagini 1, 2 e 3). L’uso di apporre sigle (supplementari) rappresentate da lettere o simboli, venne stabilito per la prima volta nel 1623 sotto il governo del viceré Duca d’Alba affinché vi fosse una maggiore rintracciabilità per le monete manomesse durante la coniazione[1]. Nel 1683, con l’utilizzo ufficiale dei bilancieri, detti simboli scomparvero definitivamente da tutte le monete napoletane (cfr. immagini 4, 5, 6, 7 e 8).

<BR clear=all>

[1] Disposizione impartita durante il governo del viceré Duca d’Alba, dalla Real Camera della Sommaria al Credenziere Maggiore G.D.Turbolo in data 21 Gennaio 1623 (Disposizione n. 66, tabella delle istruzioni per i cugnatori <coniatori>).

Ti ringrazio come sempre per il chiarimento, la prima parte del tuo affascinante articolo, uscito su CN, l'avevo letto, ciò nonostante mi sembrava interessante evidenziare la P del Cugnatore, visto che su questo esemplare non mi era ancora noto.

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......queste monete del popolo, strette da mani sporche, callose, ingiuriose, laboriose, .mani parlanti, hanno proprio il gusto della gatta cenerentola :P :D :)

Modificato da avo
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La sigla P del coniatore è sicuramente nota per gli esemplari datati 1636 e 1638 siglati GA/C. Naturalmente ciò non toglie che possa essere presente anche su altre date ancora da individuare.

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......queste monete del popolo, strette da mani sporche, callose, ingiuriose, laboriose, .mani parlanti, hanno proprio il gusto della gatta cenerentola :P :D :)

Come non darti ragione, il fascino risiede proprio nell'odore delle fiabe....................

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La sigla P del coniatore è sicuramente nota per gli esemplari datati 1636 e 1638 siglati GA/C. Naturalmente ciò non toglie che possa essere presente anche su altre date ancora da individuare.

Riusciresti per caso a postare o ad indicarmi qualche immagine con la P, grazie!

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La sigla P del coniatore è sicuramente nota per gli esemplari datati 1636 e 1638 siglati GA/C. Naturalmente ciò non toglie che possa essere presente anche su altre date ancora da individuare.

Riusciresti per caso a postare o ad indicarmi qualche immagine con la P, grazie!

Purtroppo con la P non ne ho :(.

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Caro Eracle629, ho appena verificato sul Corpus e al n. 825 (pagina 359) ho notato un tornese con sigla P davanti al busto, datato 1636 e sigle GA/C, la moneta non è inedita ma sicuramente è rara, non ho continuato la mia ricerca ma ho fatto caso che le monete con tale sigla sono ben poche. Il tuo esemplare resta una monetina da studio perchè la corazza del re è molto nitida. Dall'esemplare illustrato sulla tavola del CNI non si riescono a distinguere i dettagli come in quello tuo, peccato che nel tuo tondello non sono visibili data e sigle di ufficiali di zecca.

Alla pagina 118 del volume di Giuseppe De Sopo ho letto che da una ricerca d'archivio si è riuscito ad identificare alcune sigle dei coniatori, purtroppo la P non è fra queste.

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La sigla P del coniatore è sicuramente nota per gli esemplari datati 1636 e 1638 siglati GA/C. Naturalmente ciò non toglie che possa essere presente anche su altre date ancora da individuare.

Riusciresti per caso a postare o ad indicarmi qualche immagine con la P, grazie!

Purtroppo con la P non ne ho :(.

Grazie egualmente!

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Caro Eracle629, ho appena verificato sul Corpus e al n. 825 (pagina 359) ho notato un tornese con sigla P davanti al busto, datato 1636 e sigle GA/C, la moneta non è inedita ma sicuramente è rara, non ho continuato la mia ricerca ma ho fatto caso che le monete con tale sigla sono ben poche. Il tuo esemplare resta una monetina da studio perchè la corazza del re è molto nitida. Dall'esemplare illustrato sulla tavola del CNI non si riescono a distinguere i dettagli come in quello tuo, peccato che nel tuo tondello non sono visibili data e sigle di ufficiali di zecca.

Alla pagina 118 del volume di Giuseppe De Sopo ho letto che da una ricerca d'archivio si è riuscito ad identificare alcune sigle dei coniatori, purtroppo la P non è fra queste.

Grazie molte Francesco 767, la mia era una semplice curiosità dettata più che altro dalla mancata presenza, della P nelle immagini note.........

Per la rarità ben venga, se rarina, e stato importante far conoscere ed illustrare con le vostre informazioni, quest’ umilissima monetina di tutti i giorni...... ;)

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Molto interessanti i tuoi interventi, sei sicuro che nel primo tornese postato è una P? Giusto per essere scrupolosi, hai verificato sul CNI se ci sono altri simboli simili, non è molto nitida. Se così fosse, è un esemplare interessante. Avete notato tutti che la corazza non è quasi mai bella nitida come nell'esemplare di Eracle? In effetti l'ultima moneta postata da Vox79 ha un bel ritratto ed un'impronta molto piacevole ma la corazza presenta sempre la solita debolezza o schiacciatura di conio, peccato!

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sono sicuro si tratti di una P .

La ribattitura non la rende nitida, ma sono certo sia una P ;-)

come altri simboli simili c'è solo la "pigna d'uva" ma è diverso, se volete posto anche quello :-)

Modificato da vox79
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sono sicuro si tratti di una P .

La ribattitura non la rende nitida, ma sono certo sia una P ;-)

come altri simboli simili c'è solo la "pigna d'uva" ma è diverso, se volete posto anche quello :-)

Si, puoi postarla, sono curioso.

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