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IGNORED

Unità tedesca ed emissioni locali


luke_idk

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Guglielmo di Hohenzollern era un re di vecchio stampo. Abituato a considerare gli altri stati tedeschi come paesi fratelli e l'imperatore austriaco come proprio sovrano fu estremamente riluttante, nel seguire la politica del cancelliere di ferro Otto Von Bismarck. Spinto da questi alla guerra contro la Danimarca, per la libertà delle popolazioni tedesche dei ducati non aveva alcuna intenzione di annettersi tali territori; le cronache riportano una sua frase, che suona all'incirca così: "non sono territori miei; non mi appartengono". La coabitazione con l'Austria rese più digeribile, il tutto, ma si sfiorò il punto di rottura, allorchè Bismarck lo spinse alla guerra contro l'Austria... qualcosa di impensabile, sino a pochi anni prima, che vide combattersi i pacifici stati tedeschi, che avevano vissuto un lungo periodo di pace (secondo i canoni dell'epoca) dalla fine delle guerre napoleoniche. Il Bismarck dovette puntare sull'orgoglio personale (o, meglio, di "casata") del sovrano, convincendolo dello stato di inferiorità in cui veleggiava la Prussia, rispetto al più raffinato e considerato vicino austriaco e come lo stesso imperatore d'Austria, lo considerasse alla stregua di un "parente povero". La schiacciante vittoria delle armate prussiane vellicarono le ambizioni del sovrano e suscitarono l'entusiasmo popolare. La soluzione "piccolo tedesca" (unione degli stati tedeschi, con esclusione dell'Austria) sembrava a portata di mano, ma i principi e le stesse popolazioni germaniche erano ancora troppo gelose della propria indipendenza e delle proprie tradizioni locali e particolari.

Le trame bismarckiane, tese a provocare la Napoleone III, però, ebbero successo e portarono alla dichiarazione di guerra francese. Le brillanti vittorie militari suscitarono un entusiasmo popolare incontenibile ed il cancelliere realizzò il proprio capolavoro politico, compattando i tedeschi, sotto un'unica bandiera. Il 18 gennaio del 1871, nella Sala degli Specchi della reggia di Versailles, re Luigi di Baviera, alla testa dei principi tedeschi, proclama Guglielmo I imperatore di Germania. Contrariamente al fratello Federico Guglielmo IV, che aveva rifiutato la corona imperiale, ai tempi, della rivoluzione del 1848-49, poichè non voleva accettare un potere "rivoluzionario" e piccolo borghese, Guglielmo diventa, così, il primo imperatore della Germania unificata.

Lo stesso Guglielmo abbandonò ogni remora e, questa volta, fu proprio il cancelliere a dovere moderare le pretese del proprio sovrano, limitando le perdite francesi alle sole Alsazia e Lorena, che erano, sin dall'inizio, i veri obiettivi territoriali del cancelliere.

Contrariamente a quanto si è spesso pensato, infatti, Bismarck non vedeva la guerra, come un qualcosa di eroico e glorioso, bensì come un mezzo (anche spiacevole, tutto sommato) per ottenere i propri obiettivi.

Una volta raggiunta l'unità, infatti, rifuggì, per quanto possibile eventi bellici, non più funzionali e pure le imprese coloniali non suscitarono, in lui, grossi entusiasmi. Ora, le sue attenzioni dovevano concentrarsi sulla costruzione del nuovo stato.

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Il monumento a Bismarck, nel parco Tiergarten, a Berlino

Per un'interessante biografia del cancelliere di ferro, consiglio "Otto Von Bismarck" di Crankshaw, non certo tenero, comunque, nei confronti del cancelliere.

http://it.wikipedia.org/wiki/Otto_von_Bismarck

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Modificato da luke_idk
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Fra le misure da adottarsi, naturalmente, l'unificazione delle monete

Riporto, direttamente, dai manuali del forum

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Quando la Germania divenne uno Stato integro vero e proprio non esisteva ancora una moneta comune in tutto il territorio. Nella parte meridionale circolavano Talleri di convenzione, Corone, Gulden e Kreuzer. Nel nord, ed in particolare in Prussia, la valuta più diffusa era il Tallero. In globale in tutta la Germania all’inizio del 1870 c’erano sette differenti sistemi monetari. Il problema principale divenne allora quello di unificare i diversi sistemi, anche se dopo l’introduzione del nuovo cambio, 1 Marco = 100 Pfennig, circolarono ancora a lungo Talleri e Heller e Corone.

In alcuni casi addirittura si decise di mantenere almeno in parte la circolazione di alcune monete per problemi di ordine pubblico. Ad esempio, in Baviera, venne mantenuto l’Heller per il fatto che una birra costava appunto un Heller, ovvero mezzo Pfennig. Temendo che con l’introduzione del Pfennig i prezzi raddoppiassero, causando di conseguenza malcontento ed in alcuni casi anche rivolte, si mantenne appunto una parte della vecchia monetazione.

"

http://manuali.lamoneta.it/MoneteGermaniche/Origini.htm

A proposito, a cosa vi fa pensare il timore che il cambio di moneta potesse portare ad un aumento esasperato dei prezzi, se non adeguatamente controllato? :rolleyes:

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Se è stato ben spiegato il perchè continuarono a circolare le vecchie monete, non mi sono chiare, invece, le motivazioni, che portarono a continuare le coniazioni locali, con valute analoghe a quella unitaria. Orgoglio di casata? Qualcuno può aggiungere qualcosa?

Qui, 2 pfennige del Granducato di Mecklemburgo-Schwerin, fatti coniare dalla zecca di Hannover (segno B ) nel 1872, sotto il Granduca Federico Francesco II.

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Modificato da luke_idk
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Le emissioni erano in marchi e pfennig. Per comodità (e per non sprecare argento, oltre ad una moneta ben conosciuta ed apprezzata) venne mantenuta la parità 3 marchi = 1 tallero.

Per qualche tempo continuarono a circolare le vecchie valute (talleri, groschen, kreuzer, heller) (=le vecchie lire) insieme alla nuova valuta (=euro).

I piccoli tagli erano in comune, mentre i grossi tagli erano diversi di Territorio in Territorio, con l'effige del Signore locale, ma mantenevano tutti la stessa quantità di argento = di valore, fissato per legge, ed erano quindi spendibili in tutto il Reich. Le motivazioni sono le stesse per cui in Italia abbiamo l'euro con la faccia italiana e in Spagna la faccia spagnola. Del resto c'era anche allora una faccia comune!!!

Non so se era questo che intendevi, comunque dal mio punto di vista continua a rimanere valida l'analogia vecchie valute / euro ;-)

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Ringrazia luke, per il filetto. Storia legata a e spiegata attraverso le monete! ;)

Avete proposto interessare domanda--come capisco esso--circa la continuazione “Stato„ l'invenzione dopo l'unificazione della Germania e l'introduzione del Mark.

Accosento con Mirko quando lui colloqui dell'analogia con l'euro, ed io inoltre aggiungerebbero in primo luogo un suggerimento di calcolo di Bismarckian--di piccole monete dell'uniforme che si spargono durante la Germania che sviluppa l'unità nazionale, mentre le più grandi monete dell'semi-uniforme danno i principi ed i partigiani del vario Stati e Città i loro commemorations delle nozze, delle accessioni, delle vittorie e del jubilees--a piccolo qualcosa per tutto in un nuovo ed impero tedesco sempre più coesivo.

Ma allora all'euro e “a Bismarck„ aggiungerei una dose del UML, che conduce ad alcune altre domande. L'oro era il campione monetario del nuovo impero, in modo da l'invenzione libera di oro sarebbe la maggior parte della d il benvenuto--nessuna materia quanto piccolo il stato o la città.

Ma--e non sto dicendo che qualche cosa che tutto qui già non sappia--un delle conseguenze dell'adozione tedesca della parità aurea sia stato un'eccedenza enorme di argento, che ha giocato il havoc con il componente dell'argento di non-filiale del UML, le 5-lire/franco/ecc.

Quali marche mi domando circa tutte quelle grandi monete d'argento dei giorni di Kaiserreich: se le 2-, 3- e 5-mark parti erano moneta a corso legale completamente ritenuta, o semplicemente filiale, certamente ci deve essere UML-stile “pot-non-eccede„ le quote di produzione assegnate al vario Stati e Città, altrimenti una o l'altra potrebbe unjustly arricchirsi da una coniatura eccessiva dell'argento.

Mi domando che cosa il 1870's che permette la legislazione deve dire?

:) v.

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Thanks luke, for the thread. History tied to and explained through coins! ;)

You’ve posed an interesting question—as I understand it—about the continuing “State” coinage after the unification of Germany and the introduction of the Mark.

I agree with Mirko when he talks of the analogy with the Euro, and I would also add first a suggestion of Bismarckian calculation—the uniform small coins spreading throughout Germany building national unity, while the semi-uniform larger coins give the Princes and the partisans of the various States and Cities their commemorations of weddings, accessions, victories and jubilees—a little something for everyone in a new and increasingly cohesive German Empire.

But then to the Euro and “Bismarck” I would add a dose of the LMU, which leads to some other questions. Gold was the new Empire’s monetary standard, so the free coinage of gold would be most welcome—no matter how small the State or City.

But—and I’m not saying anything that everyone here doesn’t already know—one of the consequences of the German adoption of the gold standard was an enormous surplus of silver, which played havoc with the LMU’s non-subsidiary silver component, the 5-lire/franc/etc.

Which makes me wonder about all those large silver coins of the Kaiserreich days: whether the 2-, 3-, and 5-mark pieces were deemed fully legal tender, or simply subsidiary, surely there must have been LMU-style “may-not-exceed” production quotas assigned to the various States and Cities, otherwise one or the other could have unjustly enriched itself by an excessive coining of silver.

I wonder what the 1870’s enabling legislation has to say?

:) v.

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semi-uniform larger coins give the Princes and the partisans of the various States and Cities their commemorations of weddings, accessions, victories and jubilees—a little something for everyone in a new and increasingly cohesive German Empire.

Sì, questo mi sembra importante e non troppo dissimile dalle attuali euro-monete commemorative. In particolare, vorrei prendere , ad esempio, la serie dei 2 euro commemorativi tedeschi (non a caso). A Versailles erano stati i principi tedeschi ad offrire la corona imperiale al nuovo Kaiser; fatto più accettabile, per un monarca dell'epoca, rispetto a quando l'assemblea popolare del 1848 aveva proposto la stessa cosa a Federico Gugliemo, che la rifiutò sdegnosamente perchè "offerta da salumai e bottegai" (!). Ora, invece, con la rappresentazione dei lander sulle monete tedesche, credo si voglia sottolineare come siano non solo lo stato ed il governo tedesco ad aderire all'Unione Europea, bensì la terra ed il popolo tedesco (o, meglio, le terre ed i popoli tedeschi).

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La gelosa conservazione della propria specificità territoriale rappresenta un continuum storico della storia germanica, che non è stato scalfito dall'unità. L'abolizione dei lander, durante il Terzo Reich (e con la DDR) è stata, di fatto, l'introduzione di un corpo estraneo, all'interno della vita istituzionale tedesca,così come le precedenti annessioni prussiane di territori diversi per struttura economica, sociale e politica. Ben diverse furono le "razionalizzazioni" amministrative, portate dalle "unificazioni" di piccoli stati, all'interno dello stesso contesto storico-territoriale (pensate alla miriade di piccoli principati, nati semplicemente per divisioni dinastiche).

Il fatto più recente riguarda la mancata unificazione fra Brandeburgo e Berlino, bocciata da chi temeva l'egemonia della capitale sull'ipotetico nuovo lander (oltre che da questioni politiche, nelle quali non mi addentrerei qui, perchè decisamente più prosaiche).

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Se è stato ben spiegato il perchè continuarono a circolare le vecchie monete, non mi sono chiare, invece, le motivazioni, che portarono a continuare le coniazioni locali, con valute analoghe a quella unitaria. Orgoglio di casata? Qualcuno può aggiungere qualcosa?

può essere un diritto che i vari stati hanni deciso di tenere, posso immaginare con quote ben definite.

praticamente battendo moneta gli stati si auto-finanziavano...

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