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Convenzione monetaria del 1254


giollo2

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SERIE DELL'O CROCIATO (segue)

Zecca di Piacenza

Grosso da 4 (?) imperiali

esemplari censiti dal Lorenzelli: 2

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SERIE DELL'O CROCIATO

Zecca di Pavia

Grosso da 4 (?) imperiali

esemplari censiti dal Lorenzelli: 4

Medaglia piana

esemplari censiti dal Lorenzelli: 1

Per quanto riguarda lo spezzato di Pavia con l'O crociato, il Lorenzelli lo definisce medaglia o obolo e cita l'unico esemplare conosciuto già della collezione dei conti Pancera di Zoppola e apparso nel catalogo Finarte n. 264 del 1977 (lotto 327, tav. 28 pag. 54).

Tuttavia, il peso di 0,60 grammi escluderebbe che si tratti di una medaglia (queste in genere hanno sempre un peso di 0,3-0,4 grammi), nominale che inoltre non si ritrova in nessuna zecca che abbia coniato monete con il simbolo dell'O crociato. Ritengo possibile invece che si tratti di un mezzano e che Pavia, a differenza delle altre zecche, non abbia adottato la forma scodellata.

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MONETE ATTRIBUIBILI AL CONCORDATO DEL 1254

1. BERGAMO

Lorenzelli ha evidenziato quattro varianti del grosso da quattro imperiali con la doppia stella attribuibili al concordato del 1254.

(i particolari di individuazione delle varianti sono riportati in rosso nei disegni)

Variante 1.

Particolari identificativi una stella al diritto e una al rovescio

esemplari censiti: 3

Pesi: 1,28; 1,28 e 1,11 grammi

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MONETE ATTRIBUIBILI AL CONCORDATO DEL 1254

1. BERGAMO

Variante 2.

Particolari identificativi una stella e un piccolo globetto al diritto e una al rovescio

esemplari censiti: 10

Pesi: 1,32 - 1,21 - 1,30 - 1,18- 1,22 - 1,32 - 1,12 - 1,26 - 1,28 e 1,25 grammi

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MONETE ATTRIBUIBILI AL CONCORDATO DEL 1254

1. BERGAMO

Variante 3.

Particolari identificativi una stella e un piccolo globetto al diritto e una stella, un piccolo globetto e due cunei al rovescio

esemplari censiti: 12

Pesi: 1,17 - 1,22 - 1,07 - 1,24 - 1,28 - 1,04 - 1,26 - 1,26 - 1,185 - 1,17 - 1,12 - 1,21 grammi

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MONETE ATTRIBUIBILI AL CONCORDATO DEL 1254

1. BERGAMO

Variante 4.

Particolari identificativi una stella e un piccolo globetto al diritto e una stella, un piccolo globetto e due cerchietti al rovescio

esemplari censiti: 7

Pesi: 1,24 - 1,19 - non rilevato - 1,301 - 1,26 - 1,16 - 1,28 grammi.

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Lorenzelli ha inoltre identificato altre 3 varianti del grosso da 4 imperiali con la doppia stella, ma le attribuisce a qualche anno dopo il concordato (1256-1260) in quanto presentano l'edificio centrale del rovescio con tetto a tre spioventi anzichè quattro. Ritiene inoltre che queste tre varianti siano le ultime emissioni del grosso da quattro imperiali, sostituito poi da quello da sei imperiali.

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MONETE ATTRIBUIBILI AL CONCORDATO DEL 1254

1. BERGAMO

Lorenzelli ha evidenziato anche per il mezzano quattro varianti con la doppia stella attribuibili al concordato del 1254.

(i particolari di individuazione delle varianti sono riportati in rosso nei disegni)

Variante 1.

Particolari identificativi una stella al diritto e una stella e un piccolo globetto al rovescio

esemplari censiti: 2

Pesi: 0,52 e 0,52 grammi

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MONETE ATTRIBUIBILI AL CONCORDATO DEL 1254

1. BERGAMO

Variante 2.

Particolari identificativi una stella e un globetto al diritto e una stella e due globetti al rovescio

esemplari censiti: 5

Pesi: 0,51 - 0,49 - 0,32 - 0,48 - 0,32 grammi

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MONETE ATTRIBUIBILI AL CONCORDATO DEL 1254

1. BERGAMO

Variante 3.

Particolari identificativi una stella e due globetti al diritto e una stella e tre globetti al rovescio

esemplari censiti: 1

Pesi: 0,39 grammi

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MONETE ATTRIBUIBILI AL CONCORDATO DEL 1254

1. BERGAMO

Variante 4.

Particolari identificativi due stelle e un punto al diritto e due stelle e due punti al rovescio

esemplari censiti: 1

Pesi: 0,49 grammi

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MONETE ATTRIBUIBILI AL CONCORDATO DEL 1254

PIACENZA

Le monete attribuibili al concordato della zecca di Piacenza sono il grosso (immagine al messaggio n. 15), il mezzano scodellato (immagine al messaggio n. 14) e la medaglia piana (immagine al messaggio n. 13).

Mentre il grosso non è particolarmente raro, il mezzano scodellato e la medaglia sono estremamente rari: del mezzano sono conosciuti solo quattro esemplari (due in una collezione privata, uno al museo civico di Piacenza e uno nel medagliere milanese) e della medaglia tre esemplari (uno in una collezione privata, uno al museo civico di Piacenza e uno nelle collezioni della Bibliteca Nazionale di Parigi).

Il peso medio del grosso è di 1,7-1,9 grammi, quindi superiore a quanto previsto dal concordato.

Per quanto riguarda il tenore in argento delle diverse monete sono disponibili i seguenti dati che danno una conferma abbastanza attendibile della rispondenza alle norme del concordato:

Analisi composizionali effettuate su monete del Concordato della zecca di Piacenza.

a. Analisi distruttive per coppellazione.

Risultati delle analisi distruttive per coppellazione effettuate nel secolo scorso da Bernardo Pallastrelli:

Nominale e tipologia - N°moneta - Titolo in argento(‰) - Saggiatore - Data analisi

Grosso

P16 - 813 millesimi - Martelli - 1853-05-31

P17 - 769 millesimi - Zecca Milano - 1851-09-10

P18 - 763 millesimi - Zecca Milano - 1851-09-10

P19 - 734 millesimi - Martelli - 1853-05-31

P20 - 714 millesimi - Filiberti - 1851-04-14

b. Analisi distruttive per via umida (ICP-AES).

Risultati di analisi effettuate per via umida nei primi anni ’90:

Nominale e tipologia - N°moneta - Titolo in argento (‰)

Grosso

FU5 - 763 millesimi

FU6 - 780 millesimi

FU7 - 749 millesimi

c. Analisi non distruttive per fluorescenza a raggi X effettuate nei primi anni ‘90.

Valore medio e deviazione standard del tenore in argento riscontrato nei diversi nominali

Nominale - Tenore in argento(‰; media ± dev. st.) - Numero esemplari analizzati

Grosso - 839 ± 72 millesimi - 8 esemplari

Denaro scodellato - 198 ± 5 millesimi - 2 esemplari

Medaglia - 132 millesimi - 1 esemplari

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Se qualcuno è interessato a questa monetazione segnalo un articolo molto interessante di Lorenzo Bellesia dal titolo "L'ambrosino milanese" sul numero di ottobre di Panorama Numismatico. Nonostante il titolo, l'articolo prende in esame la monetazione dell'intera area lombarda nella seconda metà del duecento.

Sinceri complimenti all'autore!

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  • 4 settimane dopo...

SERIE DELL'O CROCIATO

Zecca di Pavia

Grosso da 4 (?) imperiali

esemplari censiti dal Lorenzelli: 4

Medaglia piana

esemplari censiti dal Lorenzelli: 1

Vorrei segnalare che è apparso un secondo esemplare della medaglia piana (se davvero è una medaglia piana e non un mezzano come in tutte le altre zecche che hanno coniato monete con questo simbolo) di Pavia con l'O crociato nell'asta Varesi n. 54 (collezione Este Milani) al n. 683. Inspiegabilmente (almeno per me) la moneta, offerta ad un prezzo base di 250 euro, è andata invenduta nonostante fosse il secondo esemplare conosciuto.

Ecco le immagini:

post-7879-054314400 1288817460_thumb.jpg

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  • 4 anni dopo...

Buonasera a voi,

riporto in alto questa bella discussione per segnalare a chi ancora non l’avesse visto, l’esemplare di cui allego la foto. Fa parte delle monete proposte da Artemide Aste, Live Auction del 12 e 13 settembre prossimi, lotto 786; base d’asta 30 Euro!!! 

 

Credo sia inutile aggiungere altro...   :blum:

 

 

 

post-14038-0-97490900-1440000560_thumb.p

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  • 4 settimane dopo...
  • 2 settimane dopo...

Ecco un’immagine più “calda”.

Pensavo di aver ormai superato la ricerca del “possesso” ma devo confessare che mi ha fatto molto piacere trovare, dopo tanti anni, questa rarissima moneta. Il suo fascino (anche se lontano da quello urlato dei ducatoni e delle quadruple) e il suo significato storico sono veramente unici!

 

post-7879-0-05832400-1443013214.jpg post-7879-0-70292100-1443013207.jpg

peso: 0,405 g

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  • 2 settimane dopo...

Mi intrufolo per complimentarmi e sottoporvi un grosso da 4 di Bergamo con tetto a 4 spioventi e due stelle a sei punte ai lati della torre, mentre nessuna appare dalla parte di Federico. Come posso collocarla?

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Buongiorno @@Fratelupo,

io sono convinto che le monete che non hanno UNA stella a sei punte su entrambi i lati non facciano parte delle emissioni del biennio 1254-56 (sto naturalmente parlando delle monete coniate dalle città che sottoscrissero quell’accordo monetario).

Personalmente, tra i pezzi NON ATTRIBUIBILI a tale concordato inserisco anche le monete di Tortona. A a differenza di quelle degli altri Comuni firmatari, che hanno una sola stella su ciascun lato e sono tutte molto rare, le monete di questa zecca recano incise due stelle su entrambe le facce e sono piuttosto comuni (l’ho anche scritto da qualche parte ma ora non ricordo dove).

Se autentici (il condizionale è d’obbligo dal momento che non ho potuto prenderne visione dal vero ma solo dai cataloghi), sarebbero invece da attribuire  a questo periodo i grossi di Brescia venduti da Aes Rude nel 1979 e quello di Antiqua Casa d’aste del 1995. Mi sembra infatti che, a differenza di quelli censiti da Mainetti Gambera 1991 pp. 140-41, nn. 13-15, questi due esemplari abbiano chiaramente scolpita su entrambe le facce proprio una stella a sei raggi. Di questa proposta, da me fatta nell’ormai lontano 2002, non si tiene conto nel recente contributo di Giammatteo Rizzonelli sulla produzione monetaria bresciana tra Alto e Basso Medioevo, nemmeno per confutarla nel caso queste monete siano dei falsi moderni. Inoltre nello stesso testo vengono attribuiti al periodo 1254-56 i grossi bresciani con “O croxata” (pp. 41-42): una datazione a mio avviso discutibile.

Tornando alla sua moneta, in buona sostanza secondo la mia opinione la sua moneta sarebbe da collocare in un altro periodo. Non so dirle se prima dell’accordo o dopo; probabilmente dopo. 

Ha controllato sul Corpus nummorum Bergomensium?

 

Cordiali saluti, Teofrasto   :)

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Lorenzelli classica i grossi da 4 di Bergamo con due stelle al rovescio (CNB 15 e 16) al periodo 1236-1250 mentre quelli con una stella al diritto e una al rovescio con tetto a 4 spioventi al biennio 1254-1256 (CNB 27-30) mentre quelli con tetto a 3 spioventi al periodo 1256-1260 (CNB 31-33).

 

CNB 15

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CNB 16

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Modificato da giollo2
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Grazie per le complete risposte su una questione molto interessante. Non sono certo uno specialista di Bergamo, ma la curiosità che la discussione mi ha stimolato mi ha permesso di approfondire e saperne di più.

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  • 2 settimane dopo...

Torno su questa discussione per riprendere il discorso sul grosso di Brescia BRISIA BRISIA.

 

A mio parere le uniche autentiche sono quelle con la rosetta.

Io ne conosco due. Una pubblicata sul Mainetti, e l'altra nella collezione Lorenzelli (che ho visto solo in fotografia), 

 

Quelle con la stella sono imitazioni recenti.

Io personalmente ne possiedo una, e posso assicurarvi che a vederla dal vivo non c'entra niente con quella buona.

Un'altra, sempre falsa, è presente nella collezione di Cambridge. Mi ha inviato una foto J. Day, che ringrazio pubblicamente.

Dovrebbero essere in tutto quattro o cinque quelle false messe in circolazione negli anni '80 (comprese le due citate da teofrasto).

Del resto anche il periodo di coniazione è diverso.

Il grosso BRISIA BRISIA è da datare dopo il 1205, ed è coevo al più comune grosso FRE IMPE. 

Quelle con la stella dovrebbero essere datate intorno al 1254-1256.

Per cui mi dispiace per @@teofrasto ma la sua ipotesi è a mio avviso errata.

 

La coniazione del grosso di Brescia con la o croxata, come quello di tutte le altre zecche che presentano questo segno, è ovviamente da datarsi agli anni compresi tra il 1251-1253.

Nell'articolo citato, e di cui riporto qui sotto il link, c'è un evidente errore di compilazione.

http://www.academia.edu/10120360/La_produzione_monetaria_bresciana_tra_Alto_e_Basso_Medioevo

 

 

Un caro saluto a tutti

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