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Conio antico in asta


cliff

Risposte migliori

Ricordo che tempo fa ci fu qualcuno interessato ai conii antichi che aveva chiesto nel forum se c'erano degli utenti che ne possedevano qualcuno. Non riesco a rintracciare la vecchia discussione ma ora c'e' un bel conio romano di un denario di Marco Aurelio nella prossima asta Artemide:

Conio Marco Aurelio

E' sicuramente un oggetto interessante e inusuale che starebbe bene in qualsiasi collezione di monete classiche, il prezzo fa in modo che sia necessaria una certa disponibilita' economica per poterselo permettere.

Modificato da cliff
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Ho forti dubbi che sia un conio ufficiale. Antico sarà antico, ma non per questo deve essere uscito dalla zecca di Roma.... Un conio ufficiale, ammesso che si possa trovare, dovrebbe saltar fuori dalle parti del Celio a Roma, dove (se non ricordo male) erano i locali della zecca dalla fine del I sec.; mentre se fosse un antico ritrovamento dovrebbe avere un bel curriculum che non mi pare di aver letto nella pagina di vendita.

Modificato da BiondoFlavio82
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Attenzione che è attualmente in asta per una casa d'aste seria e rinomata, i dubbi e le impressioni andrebbero per lo meno argomentati.

Riguardo alla zecca, ai tempi di Marco Aurelio Roma era l'unica zecca ufficiale, imitative di zecche barbare non sono molto diffuse.

Modificato da cliff
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Attenzione che è attualmente in asta per una casa d'aste seria e rinomata, i dubbi e le impressioni andrebbero per lo meno argomentati.

Riguardo alla zecca, ai tempi di Marco Aurelio Roma era l'unica zecca ufficiale.

Argomentiamo:

ammettendo che sia un conio originale, e rifacendoci alla iconografia delle varie raffigurazioni di attività di conio, quello cosa sarebbe : un conio di incudine o di martello?

E' un dritto, quindi è di incudine.

Il conio di incudine era fissato ad una base in legno pesante in modo da assorbire il colpo e non saltare quà e là.

I conii di incudine del primo impero erano fatti cone una specie di punta di lancia a sezione quadrata con un colletto che impediva che entrassero troppo a fondo nel legno a causa dei colpi ripetuti.

Ma questa è una moneta del secondo secolo, quindi era coniato con conii a tenaglia, di cui la ganascia che ospitava il conio d'incudine aveva sempre il cuneo da infiggere nel legno e il conio di martello aveva una escrescenza massiccia per assorbire meglio il colpo di mazza.

Ovviamente la tenaglia restava la stessa e si cambiavano solo i conii , quando si usuravano, quindi le dimensioni sono compatibili con l'alloggiamento in una tenaglia di dimensioni "umane" e anche il foro sul rovescio è compatibile con esigenze di fissaggio e centratura.

La corrosione del pezzo è compatibile con la presunta età? potrebbe anche, se il ritrovamento fosse stato fatto in ambiente anaerobico, come per il conio Francese di Augusto.Bisognerebbe controlare se a quel dritto è accoppiabile un rovescio battuto all'estero, perché di conii ripescati dalla zecca di Ostia, adesso sommersa, che possano presentare un'integrità simile, non mi risulta.

Al contrario un conio trovato fuori Italia nell'argilla o in una torbiera, è compatibile con la conservazione e con il ritrovamento erratico magari a causa di sommosse di popolazioni locali che abbiano costretto al zecca ad un trasferimento di urgenza.

Detto questo si possono fare due o tre ipotesi : è un conio moderno?

Direi di no, perché i conii moderrni per battere monete false non hanno, di solito, il foro di centratura,.Poiché la tiratura è giocoforza limitata, non aveva senso per il falsario realizzare anche la tenaglia da coniatura,. Era sufficiente stare attenti al posizionamento relativo, cosa che in una zecca in attività piena sarebbe troppo dispersivo.

E' un conio originale ?

Può essere, ma in questo caso è parecchio ben conservato, e , per contro,la lavorazione sembra effettuata parzialmente al tornio veloce, che è un pò fuori locazione temporale nel 200 DC, almeno per i manufatti in ferro o acciaio, come i conii.

Allora?

allora, è mia personalissima opinione, che possa essere un conio realizzato nel 1500/1700 o giù di lì, per battere monete romane di imitazione in buona quantità ( almeno sulla falsariga delle quantità battute dai vari Cavino e Cigoi) magari anche su tondelli antichi in modo da essere ancora più difficili da riconoscere.

Si giustificherebbero l'accurata esecuzione, che al tempo era la regola nei lavori, le tracce assimilabili ad un tornio per ferro, la freschezza delle superfici etc.

Teniamo conto, però, che questa è solo una ipotesi sviluppata senza una diretta ispezione dell'oggetto e quindi fallace e confutabilissima per carenza di dati di impostazione.

Per i titolari di Artemide : si potrebbe vedere una foto dell'interno del foro di centarggio?

Modificato da numizmo
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Alla faccia dell'argomentazione...Complimenti Numizmo, direi che ho proprio bisogno di leggere "numismatica e tecnologia" per poter seguirti un po' meglio... :rolleyes:

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[La corrosione del pezzo è compatibile con la presunta età? potrebbe anche, se il ritrovamento fosse stato fatto in ambiente anaerobico, come per il conio Francese di Augusto.Bisognerebbe controlare se a quel dritto è accoppiabile un rovescio battuto all'estero, perché di conii ripescati dalla zecca di Ostia, adesso sommersa, che possano presentare un'integrità simile, non mi risulta.

Leggendo questo interventi, ho notato questo passaggio sulla zecca di Ostia. La stessa vennetrasferità la da Massenzio da Aquileia, e successivamente alla battaglia di Ponte Milviovenne, il vincitore Costantino la trasferì nel 313 circa ad Arles, considerando che Ostia Antica è oramai a qualche kilometro dal mare, la zecca di Ostia sommersa di chi sarebbe? sono molto appassionato di questa città e sicuramente mi piacerebbe leggere qualcosa in proposito. Scusa la domanda, ma mi hai molto solleticato la curiosità!!!

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[La corrosione del pezzo è compatibile con la presunta età? potrebbe anche, se il ritrovamento fosse stato fatto in ambiente anaerobico, come per il conio Francese di Augusto.Bisognerebbe controlare se a quel dritto è accoppiabile un rovescio battuto all'estero, perché di conii ripescati dalla zecca di Ostia, adesso sommersa, che possano presentare un'integrità simile, non mi risulta.

Leggendo questo interventi, ho notato questo passaggio sulla zecca di Ostia. La stessa vennetrasferità la da Massenzio da Aquileia, e successivamente alla battaglia di Ponte Milviovenne, il vincitore Costantino la trasferì nel 313 circa ad Arles, considerando che Ostia Antica è oramai a qualche kilometro dal mare, la zecca di Ostia sommersa di chi sarebbe? sono molto appassionato di questa città e sicuramente mi piacerebbe leggere qualcosa in proposito. Scusa la domanda, ma mi hai molto solleticato la curiosità!!!

sarebbe la zecca di ostia antica ingoiata dal tevere. l'adesso sommersa non è la frase più adatta. avrei dovuto dire : la zecca che fu poi sommersa dal tevere...(e dragata anni fa....ma questa è un'altra storia)

Modificato da numizmo
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Per i titolari di Artemide : si potrebbe vedere una foto dell'interno del foro di centarggio?

Anche a me piacerebbe vedere l'interno del foro... dalla foto mi pare sia filettato (con la filettatura ancora piena di incrostazioni) e naturalmente la cosa ha senso perchè il conio doveva essere montato rapidamente sull'attrezzatura in maniera tale da poter essere smontato, altrettanto velocemente, per la sostituzione.

Sarebbe altrettanto curioso ed interessante conoscere diametro del foro filettato e passo ;)

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Per i titolari di Artemide : si potrebbe vedere una foto dell'interno del foro di centarggio?

Anche a me piacerebbe vedere l'interno del foro... dalla foto mi pare sia filettato (con la filettatura ancora piena di incrostazioni) e naturalmente la cosa ha senso perchè il conio doveva essere montato rapidamente sull'attrezzatura in maniera tale da poter essere smontato, altrettanto velocemente, per la sostituzione.

Sarebbe altrettanto curioso ed interessante conoscere diametro del foro filettato e passo ;)

ciao, ma si conoscono dati archeologici sull uso della filettatura??

grazie

sku

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chissà la storia "numismatica" di questo conio... sicuramente arriverà da qualche collezione, dubito che sia frutto di ritrovamenti recenti. come oggetto mi sembra interessante, non sono in grado di stabilire se sia o meno autentico... non ne sarei capace nemmeno vedendolo dal vivo. credo che per essere in asta un minimo di garanzie ci dovrebbero essere! e in ogni caso, conoscere la storia di provenienza di questo conio sarebbe davvero interessante e utile per farsi un'idea maggiore

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Awards

Ho visto che da Rauch hanno messo in asta questo oggetto, che comunque richiama la fabbricazione delle monete.

Se ho capito bene (ho usato un traduttore online) si tratta di uno stampo utilizzato dai falsari dell'epoca.

Forse per produrre i famosi suberati?

post-22231-0-38813900-1292013024_thumb.j

http://www.sixbid.com/nav.php?p=viewlot&sid=336&lot=1438

Modificato da FlaviusDomitianus
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Ho visto che da Rauch hanno messo in asta questo oggetto, che comunque richiama la fabbricazione delle monete.

Se ho capito bene (ho usato un traduttore online) si tratta di uno stampo utilizzato dai falsari dell'epoca.

Forse per produrre i famosi suberati?

post-22231-0-38813900-1292013024_thumb.j

http://www.sixbid.co...id=336&lot=1438

Non è chiaro se si tratta dello stampo per un denario o per un bronzo, in ogni caso l'utilizzo del piombo (punto di fusione 327 c°) credo precluda la possibilità che venisse utilizzato come matrice di fusione per il rame (punto di fusione 1083 c°) o per l'argento (circa 900 c°). Certo potrebbe andare bene per lo stagno (232 c°) o per una lega di piombo e stagno oppure per produrre teoricamente infiniti calchi di cera da utilizzare con il metodo della fusione per cera persa....

Riguardo la domanda relativa all'uso della filettatura da parte dei romani sappiamo per certo che essa era conosciuta e utilizzata (un esempio che mi viene in mente è la vite senza fine impiegata sul famoso torchio in legno ritrovato a Pompei per la pressatura dei tessuti)

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Se ricordo bene, una delle macchine di Erione funzionava grazie ad una vite senza fine, da lì alla vite vera e propria il passo è breve, nel meccanismo di Antikytera mi pare ci siano già le viti...

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Se ricordo bene, una delle macchine di Erione funzionava grazie ad una vite senza fine, da lì alla vite vera e propria il passo è breve, nel meccanismo di Antikytera mi pare ci siano già le viti...

grazie a te e Centurione, interessante argomento!!!

ciao

sku

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