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Opus Vassallo


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La numismatica napoleonica ci regala uno degli ultimi esempi di ritratto a tre quarti. Si tratta di prove o progetti di monetazione molto prossimi alla medaglistica, vista sia la prospettiva dell'Imperatore, sia l'alto rilievo che poco si concilia alla circolazione. Inoltre uno dei due progetti è privo dell'indicazione del valore, cosa che farebbe supporre ad una medaglia, sebbene non vi siano elementi celebrativi nel conio.

Il primo tipo, quello più raro ed a mio giudizio quello che potrebbe avere i presupposti per una prototipo monetale è conosciuto in un solo esemplare autentico ed originale in oro, esistono pochi pezzi coniati in argento mentre in rame o piombo è più facilmente reperibile, tra cui anche prove uniface.

Come si nota nel taglio del diritto è opera del Vassallo, nel taglio del collo H.VAS.F. , mentre il rovescio non è firmato e rappresenta l'Aquila Imperiale di Francia. La leggenda è in francese, come logico in quanto Genova era stata da poco annessa direttamente all'Impero di Francia e non al Regno D'Italia. Il taglio è liscio e la rotazione degli assi di conio è parallela.

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Il secondo tipo, sebbene riportato dai testi come prova del progetto del 100 Franchi è privo di valore, a mio giudizio è piuttosto una medaglia che una moneta. Il fatto di non riportare il valore è sintomatico, infatti non c'è moneta battuta da Napoleone che non riporti il valore. E' simile al tipo precedente ma la data di coniazioen è al rovescio a riempirne l'esergo, mentre al diritto sotto al collo lo spazio resta vuoto.

In questo caso VASSALLO è per esteso nel taglio del collo.

La medaglia/moneta comune in piombo e rame è assai rara in argento. Sebbene esistano esemplari in oro originali, ho avuto modo di vedere solo alcune riproduzioni dai conii originali di fine '800.

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Guest utente3487

Effettivamente siamo lontani dai canoni di una moneta e tutto sembra propendere per una medaglia. Nonostante tutto però le ho inserite nel mio lavoro sulle Prove e Progetti, proprio nel volume che uscirà in seguito e dedicato al vento napoleonico...

Modificato da elledi
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Il tipo con il valore da 100 franchi 1807 ne avrebbe tutti i presupposti, compreso il fatto sia stato battuto effettivamente in oro. Credo che i conii non siano stati annullati subito e riprodotti, infatti ne ho viste delle copie, comprese in oro ben fatte ma dal colore improponibile per una coniazione dei primi dell'800. Non ho seguito l'iter dei conii e dove siano poi finiti.

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Molto interessanti,

volevo aggiungere che il tipo con il valore da 100 franchi 1807, è presente nella collezione Carige, in rame dorato,

più pesante (16,72g rispetto ai 12,45g di quello in rame, e di diametro 32mm rispetto ai 31 sempre in rame).

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L'Avignone (Medaglie dei Liguri e della Liguria - atti Soc. Lig. St. patria VIII 1872) riporta che, secondo l'autore,

"la prova in rame senza l'indicazione del valore è da ritenersi progetto di moneta da 80 franchi".

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Mentre il Rocchiero (in Medaglie - Johnson 1974) descrive i due esemplari in rame, considera il primo (senza l'indicazione del valore)

come medaglia, mentre il secondo come medaglia-moneta.

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Con tutti i se ed i ma del caso, l'Avvocato Gaetano Avignone nella celeberrima opera sulle medaglie di Genova scrive: "....Finalmente notiamo come esistenti nella nostra raccolta gli esemplari di due pezzi (due varianti del tipo senza valore, n.d.a.) lavorati egualmente dal Vassallo, e riguardanti un progetto di monete da battere nella zecca di Genova. I conii relativi serbansi in quella di Parigi.

452 Pezzo di rame, il quale si crede un progetto di moneta da 80 franchi.

Nella descrizione dei due esemplari nel primo non da menzione nella firma del collo, mentre è citatata per lo stesso tipo alla descrizione del 453.

"Si crede" ma non viene specificata alcuna ragione per la quale posso essere un progetto per la monetazione dell'Impero.

Tra i maggiori esperti di questa medaglistica napoleonica, l'Ing. A. Turricchia, a n. 574 del III volume della sua dotta opera, riporta solo questo tipo ignorando invece quello con il valore e conferma che questo tipo è derivato dal progetto in bronzo del 100 franchi.

Lo scopo della medaglia è tuttora da accertare, ma potrebbe essere originata dalla presenza di Napoleone in Italia. L'Imperatore non recò visita a Genova ma è certa la sua presenza nel Regno d'Italia gli ultimi due mesi del 1807 e questo potrebbe essere l'unica medaglia celebrativa per tale evento.

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La medaglia/moneta comune in piombo e rame è assai rara in argento. Sebbene esistano esemplari in oro originali, ho avuto modo di vedere solo alcune riproduzioni dai conii originali di fine '800.

Si conosce dove sono conservati gli esemplari in oro?

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Il primo tipo, quello più raro ed a mio giudizio quello che potrebbe avere i presupposti per una prototipo monetale è conosciuto in un solo esemplare autentico ed originale in oro, esistono pochi pezzi coniati in argento mentre in rame o piombo è più facilmente reperibile, tra cui anche prove uniface.

Però mi domando (mi scusi mà da comune mortale) se i decreti dell' "Impero Francese" relativi alla monetazione che doveva

essere battuta dalla zecca di Genova, sono relativi agli anni 1813-1814 perchè avrebbero già preparato un conio

per una moneta da 100 franchi (oppure 80) già nell'anno 1807??

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Alla prima Le rispondo un esemplare è presso la BNP a Parigi ed un secondo in una collezione privata sempre francese, non l'ho visto di persona ma è dato per certamente autentico.

Alla seconda, le cose sono diverse da quel che sembrano ... al solito.

Presso gli archivi della zecca di Parigi è stato rinvenuto un documento datato 3 ottobre 1811 per le nomine dei funzionari delle zecche di Genova e Utrecht, in cui si suggerisce anche l'utilizzo delle lettere CL per la zecca ligure. Questo farebbe presupporre che la zecca non operasse. In realtà la zecca di Genova era attiva sin dall'annessione all'Impero Francese,

Dopo che Genova è stata annessa direttamente all'Impero Francese nel 1805, la zecca è rimasta attiva, con differente struttura, differenti simboli e sigle per l'identificazione della zecca, il tutto ufficiosamente. (Sono diventato scemo a cercare i miei appunti, relativi al 40 franchi 1806 di Genova, senza trovarli). Quindi che Vassallo vi operasse non anomalo.

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Ho trovato solo una nota che mi ero fatto e non l'appunto per intero; Podestà entra in carica nel 1810 ed è riconfermato con il decreto sopracitato, mentre le lettere identificative della zecca erano C.C. in omaggio a Cristoforo Colombo. Non mi chieda la fonte perchè questa era nell'appunto .... che prima o poi trovo.

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Di questo saggio, progetto, prova o medaglia esistono molte varianti per metallo e coniazione, a mio parere il più interessante e che attesta il progetto di monetazione.

Impero Francese Napoleone I (Italia) Genova Progetto su due blocchi di piombo per il 100 Franchi 1807 battute a Genova o Parigi

D/ (s) NAPOLEON - EMPEREUR busto di tre quarti a destra, nel troncato del collo H VASS F; sotto •1807•

Rv. (s) EMPIRE - FRANCAIS aquila coronata ad ali spiegate posta su fasci di saette, all'esergo 100•FRANCS

T/ liscio

Conservazione Splendida, moneta o progetto di esimia rarità su blocco di piombo

Varesi Pavia Asta 05 n. 060 10/4/86

ex Asta Ars et Nummus 2, Milano 16.5.1963 £. 22.000

Inedita alla bibliografia del Pagani Prove, CNI e Riccio.

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Presso gli archivi della zecca di Parigi è stato rinvenuto un documento datato 3 ottobre 1811 per le nomine dei funzionari delle zecche di Genova e Utrecht, in cui si suggerisce anche l'utilizzo delle lettere CL per la zecca ligure. Questo farebbe presupporre che la zecca non operasse. In realtà la zecca di Genova era attiva sin dall'annessione all'Impero Francese,

Dopo che Genova è stata annessa direttamente all'Impero Francese nel 1805, la zecca è rimasta attiva, con differente struttura, differenti simboli e sigle per l'identificazione della zecca, il tutto ufficiosamente. (Sono diventato scemo a cercare i miei appunti, relativi al 40 franchi 1806 di Genova, senza trovarli). Quindi che Vassallo vi operasse non anomalo.

Notando che:

Risulta che la zecca di Genova è stata attiva nel periodo che va dal 1798 al 1805 (Anno I - VIII della Repubblica Ligure)

con i nominali da 96-48-24-12-8-4-2-1 lire.

Dopo di che risulterebbe inattiva, e venne riaperta con il Decreto del 5 Giugno 1810 (dato che, come riporta il Pesce

dal 1807 era completamente inattiva).

siccome il locale rivelatosi inopportuno, l'adattamento dell'edificio che con il Decreto del 5 aprile1811

ordinò l'installazione della zecca nel palazzetto dei forni pubblici anch'esso di proprietà comunale.

E dai registri della zecca risulta che nel 1806 sono state emesse monete in argento per un totale di lire 109.204

e di monete in oro per un totale di 118.659 ??

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  • 1 mese dopo...

Da:

Notizie dei professori di disegno in Liguria dalla fondazione dell'accademia.

Opera del Cavaliere Avv. Federigo Alizieri - MDCCCLXV - Vol. II - Genova

"Gerolamo Vassallo portava il nome di Gerolamo Durazzo il quale lo aveva tenuto a battesimo, la sua fama fù

troppo avara ai posteri.

Nasceva da un orafo di nome Stefano, frequentò giovinetto l'accademia, ne cui registri è notato sotto il

15 dicembre 1786, ivi stesso è scritta l'età d' anni 15 che lo farebbe nato nel 1771.

Oltre al disegno delle figure studiò d'ornamenti, e vi ebbe premio di piccola medaglia sul finire

dell' 88. Fatto adulto predilisse il magistero del conio, e lo apprese per uffizj del generoso

patrizio Guilmar maestro in capo della zecca di Milano.

Rifattosi già valente in patria, formò i bei conj per le monete della Repubblica Ligure del 1797 e nel 1805,

notabli per freschezza d'intaglio come per gusto di composizione finissimo.

Mostransi pure a suo esempio del suo valore le medaglie che l'accademia fece scolpire dal 1796

al 1806 per dispensarle ai premiati annuali.

Si loda specialmente una figura della vigilanza che amò ripetere nè suggelli uffizj di polizia francese.

In questa e nelle altre sue v'an certe sembianze di stile, da far credere che il Traverso lo aiutasse di

modellini o di schizzi.

Il governo imperiale diede seguo di pregiarlo assai, mandandolo a uffiziare nella zecca milanese,

e in quella città si rimase pur dopo la caduta dell'impero, finche finì per suicidio.

Ciò avvenne sullo scorcio di marzo 1819.

Non ci è dato di narrare più innanzi se non questo, che dè suoi beni istitui legatario un tal Luigi

Lorrea impiegato nella zecca di Genova."

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  • 4 mesi dopo...

Questi esemplari sono citati nel CNI III Liguria?

Il CNI III riporta per il 1807 quattro esemplari, indicati come: "Da 100 lire (prova)"

rispettivamente in argento bronzo ottone e rame.

Entrambe nella collezione del conte Papadopoli e nella raccolta privata di S.M. il Re.

Modificato da oento
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Visto che è recentemente uscito un articolo molto ben fatto sull'opera di Vassallo sul Periodico della Banca Carige "la Casana", n. 1 gen-mar 2011, e che la stessa rivista informa che la riproduzione non è vietata purché siano citate la fonte e gli autori, vi allego l'articolo sperando sia leggibile ... gli autori sono: Monica Baldassarri e Nicolò Pirera.

Saluti

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Guest utente3487

Questi esemplari sono citati nel CNI III Liguria?

Il CNI III riporta per il 1807 quattro esemplari, indicati come: "Da 100 lire (prova)"

rispettivamente in argento bronzo ottone e rame.

Entrambe nella collezione del conte Papadopoli e nella raccolta privata di S.M. il Re.

Intendi dire franchi, naturalmente. Grazie anche per l'articolo, davvero interessante :)

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Colgo l'occasione per congratularmi con i due autori per lo studio (uno e' un guru assoluto delle monete napoleoniche mentre l'altra una mirabile studiosa) e ringraziare la Dott.ssa Baldassarri per il gradito omaggio di detta rivista. ;)

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Visto che è recentemente uscito un articolo molto ben fatto sull'opera di Vassallo sul Periodico della Banca Carige "la Casana", n. 1 gen-mar 2011, e che la stessa rivista informa che la riproduzione non è vietata purché siano citate la fonte e gli autori, vi allego l'articolo sperando sia leggibile ... gli autori sono: Monica Baldassarri e Nicolò Pirera.

Saluti

Avevo letto l'articolo sul periodico, è molto ben fatto però, peccato che non aggiunge niente di nuovo a quello che si conosce.

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