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IGNORED

perche` i sesterzi calano con settimio severo ?


rick2

Risposte migliori

perche` l emissione di sesterzi e altri grandi bronzi cala drammaticamente con la morte di commodo nel 192 ?

(nel 193 c e` una lotta di successione per diventare imperatore)

si riduce di molto con settimio severo e poi successivamente con caracalla

e` un po che ci sto pensando e volevo sapere i vostri pareri o se avete passaggi da citare.

da quel che conosco in questo periodo il denario si svaluta di molto (che inizi gia da adesso la rivalutazione dei sesterzi ?)

e in questo periodo scoppia l emissione di provinciali , sintomo che la circolazione monetaria era inadeguata

aspetto i vostri copiosi contributi

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DE GREGE EPICURI

Senza controllare libri, mi vengono in mente alcune cose:

-Settimio Severo si trovò in una situazione di budget rovinoso, peggiorata dal periodo conflittuale del 193.

-Le spese militari dall'ultimo periodo degli Antonini avevano continuato ad aumentare (per le guerre danubiane, germaniche e partiche).

-Da tempo Roma non conquistava ricchi bottini di metallo prezioso (gli ultimi erano stati quelli di Traiano in Dacia). Le miniere d'argento della Spagna stavano andando incontro ad un pericoloso esaurimento (quelle italiane e quelle greche del Laurion erano esaurite da tempo).

-Per tutte queste ragioni, dal 194 Settimio Severo coniò denari sempre più impoveriti in Ag (50%) e spesso anche piuttosto leggeri.La quantità di emissione al contrario fu molto abbondante, mi sembra il triplo o il quadruplo ogni anno rispetto a Commodo.

-Coniare grandi bronzi era naturalmente costoso e poco redditizio per lo stato, il cui unico vero interesse era il poter pagare le truppe e occuparsi delle opere pubbliche indispensabili (usando denari e aurei). Spendere per la zecca al solo scopo di fornire moneta di bronzo ai cittadini non era più una priorità.

C'era comunque la gran massa del bronzo circolante coniato dagli Antonini.

Modificato da gpittini
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a questo punto pero` mi sorge una domanda

ma se il denario si svalutava e sesterzi non ne venivano emessi , non e` che i sesterzi che gia circolavano si son rivalutati ?

nel senso non e` che il processo che stavam discutendo per il ripostiglio di biassono son iniziati gia 70 anni prima ?

di quanto era la sopravvalutazione del sesterzio ? che era una valuta fiduciaria , cioe quando si e` avuta l aquivalenza di valore tra denari e sesterzi considerato la svalutazione

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La risposta l'ha data già l'ottimo Gianfranco. Svalutando il denario, che arriva ad un fino del 50%, il sesterzio avrebbe dovuto ridursi drasticamente di peso, altrimenti il rapporto 1:4 sarebbe diventato 1:2 o anche meno. Invece di emettere sesterzi di peso ridotto, la zecca evidentemente decise di non emettere circolante eneo del tutto, rimandando la decisione. Un certo quantitativo di sesterzi venne emesso comunque, anche se ridotto, dato l'alto peso del sesterzio in termini di propaganda dell'immagine imperiale.

La situazione si complicò ulteriormente con l'emissione dell'antoniniano, formalmente due denari, che però conteneva l'argento di un denario di marcaurelio (cioè l'ultima emissione buona). Mi risulta che ci siano testimonianze di prezzi diversificati in denari di marcaurelio ed in denari svalutati (Forzoni, ma devo controllare). La situazione quindi era percepita come critica, chissà come venivano valutati i vecchi sesterzi a peso pieno, certamente non 8 per un antoniniano!!! . Del resto il ripostiglio di Biassono dimostra che erano considerati preziosi, se così a lungo tesaurizzati nonostante l'usura.

Le emissioni di sesterzi riprendono a pieno ritmo con Alessandro severo, ma con pesi mediamente inferiori, sui 18 grammi contro i 24-26 dell'era degli antonini.

Non ho però nozione dei volumi di emissione di sesterzi sotto i Severi (rispetto ai periodi precedenti e successivi), qualcuno ha qualche dato ???

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La risposta l'ha data già l'ottimo Gianfranco. Svalutando il denario, che arriva ad un fino del 50%, il sesterzio avrebbe dovuto ridursi drasticamente di peso, altrimenti il rapporto 1:4 sarebbe diventato 1:2 o anche meno. Invece di emettere sesterzi di peso ridotto, la zecca evidentemente decise di non emettere circolante eneo del tutto, rimandando la decisione. Un certo quantitativo di sesterzi venne emesso comunque, anche se ridotto, dato l'alto peso del sesterzio in termini di propaganda dell'immagine imperiale.

Le emissioni di sesterzi riprendono a pieno ritmo con Alessandro severo, ma con pesi mediamente inferiori, sui 18 grammi contro i 24-26 dell'era degli antonini.

esatto

e qui pero` farei delle considerazioni.

se il denario si svaluta del 50% e il sesterzio rimane lo stesso allora il tasso di cambio tra denario e sesterzio dovrebbe rivalutarsi, non rimanere invariato a 1/4.

(questo pero` non tiene conto del premio rispetto all intrinseco che il sesterzio godeva in quanto moneta fiduciaria, che tra l altro mi piacerebbe conoscere)

quando severo alessandro riprende l emissione di sesterzi , tra l altro molto copiosa, questi valevano come quelli precedenti di marco aurelio oppure meno ?

in breve un sesterzio di severo alessandro equivaleva ad uno di antonino pio ?

inoltre in questo momento esplodono le emissioni provinciali di rame , c e` un qualche nesso ?

poi sappiamo che dal 249 vengono emessi i doppi sesterzi , ma qui secondo me siamo gia in una fase troppo lontana e complessa

Modificato da rick2
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salve credo la spiegazione sia piu' storico-politica che storico economca , i rapporti tra settimio severo e il senato erano a dir poco tesi,cio' potrebbe giustificare la scarsita' sotto il suo principato di emissioni di grossi bronzi come i sesterzi,s.c,senatus consultus,mentre i denari proliferarono,esattamente l'opposto severo alessandro desideroso di farsi ben volere da tutti ebbe una larga emissione di sesterzi,peccato che non gli sia bastato tutto cio' visto che fu strangolato personalmente dal possente massimino.........

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DE GREGE EPICURI

Per Caiusplinius: non so se esistono studi specifici sul volume delle emissioni di sesterzi da parte di S.Severo, la mia fonte per oro e argento è il Duncan Jones, che sul bronzo non ha dati quantitativi (personalmente, credo che non ce ne siano).

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