Vai al contenuto
IGNORED

A nickel's story


petronius arbiter

Risposte migliori

1913liberty nickel annuncio.jpg

E' con questo annuncio, pubblicato sul numero di dicembre 1919 della rivista The Numismatist, che il mondo del collezionismo americano viene a conoscenza della possibile esistenza di una moneta da 5 centesimi, un nickel, come è familiarmente chiamato in America, del tipo Liberty Head (conosciuto anche come V-nickel) coniato con data 1913.
Ufficialmente, le coniazioni di questa moneta erano terminate nel 1912, e l'anno seguente si era partiti con l'Indian Head, o Buffalo nickel, di cui abbiamo diffusamente parlato in un'altra discussione.

Inizia qui la storia di quella che oggi per moltissimi collezionisti americani è la moneta più desiderata, il sogno probito di ogni numismatico...proibito non solo per l' altissimo costo di una simile rarità, ma soprattutto perchè, anche se si avesse la possibilità economica, i pezzi a disposizione sono solo cinque...troppo pochi per accontentare tutti :lol:

Una storia, naturalmente, piena di misteri, imbrogli, coloriti personaggi che farebbero la gioia di uno sceneggiatore hollywodiano, come il Colonnello Edward Robinson Green, figlio dell'avarissima Hetty Green, conosciuta come "la strega di Wall Street", il numismatico texano Max B. Mehl e Re Farouk d'Egitto, entrambi già tra i protagonisti della storia della 1933 Double Eagle, e J.V McDermott, un commerciante numismatico di Milwaukee, che amava una buona bevuta almeno tanto quanto il suo famoso "MacNickel".

E molti altri ancora....da domani ;)

petronius oo)

  • Mi piace 5
Link al commento
Condividi su altri siti


GRANDE Petroniussss

sei lo Stanley Kubrick dei racconti numismatici

non vedo l'ora di sentire questo nuovo racconto , ( e la tua qualità narrativa è induscussa)

Sergio

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Evvai!! Un'altra storia del nostro Petronius! :yahoo:

Adesso via con i "refresh" per vedere quando aggiunge parti alla discussione! :D

Grazie in anticipo!

MM

PS: se non ti dispiace aggiungo uno dei miei ultimi acquisti.

VNickels.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Ah... tempo di stabilirsi nella poltroncina e ascoltare petronius dicci un racconto.

;) v.

----------------------------------------

Ah...time to settle back in the easy chair and listen to petronius tell us a tale.

;) v.

Link al commento
Condividi su altri siti


L'annuncio che abbiamo visto al post #1 fu ripetuto il mese dopo, e l'importo offerto venne portato a 600 dollari. Una cifra di tutto rispetto per una monetina in nickel, specie se si pensa che erano anni in cui si poteva andare in banca e comprare, al facciale, monete da 10 o 20 dollari d'oro, e se si era fortunati ci scappava anche la rarità :D

Il 23 agosto 1920, Samuel W. Brown, di cui vediamo in basso una foto scattata qualche anno più tardi (1933-34), si presentò alla convention dell'ANA (American Numismatic Association) a Chicago, con un esemplare del 1913 Liberty Head nickel, e disse di conoscere l'esistenza di 5 monete, in tutto.

Brown spiegò che, alla fine del 1912, la Zecca non aveva ancora ricevuto l'ordine di usare per il nuovo anno i conii dell'Indian Head nickel, e quindi fu preparato un conio di prova del Liberty Head, con il quale furono coniati pochi specimen, "si pensa cinque", disse Brown, nessuno dei quali fu mai messo in circolazione.

Dopo la sua partenza (si fermò a Chicago un solo giorno) Brown lasciò la moneta in custodia al presidente del Chicago Coin Club, Alden Scott Boyer, che la tenne esposta fino 26 agosto, termine della convention.

Pochi mesi dopo, Brown scrisse a Boyer, chiedendo che gli fosse restituita la moneta:

"Gentilissimo Sig. Boyer,

Vi sarei sommamente grato se voleste ritornarmi il 1913 Liberty Head nickel che conservate con le vostre monete nella cassaforte del Masonic Temple della vostra città. Ho ricevuto un'offerta per la vendita di questa moneta, ed è necessario che io la riceva entro i prossimi 10 giorni. Se volete, vi prego di esprimere, gentilmente, una vostra stima di 750 dollari per questa moneta.

Grazie per la vostra cortesia in questo affare."

Così, secondo le teorie più accreditate, Brown avrebbe creato una rarità artificiale, sviluppato un mercato per la moneta, ed eventualmente venduto uno, o tutti e cinque gli specimen.

Ma chi era Samuel Brown? E come poteva aver ottenuto le monete, dal momento che oggi, tutti gli studiosi sono convinti che il suo annuncio per l'acquisto sia stato solo un abile inganno? :ph34r:

petronius :)

samuel brown.jpg

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Il 13/6/2012 at 10:32, petronius arbiter dice:

Ma chi era Samuel Brown? E come poteva aver ottenuto le monete...?

La risposta a queste domande, fondamentali per capire il ruolo avuto da Brown in questa storia, venne fornita quando si scoprì che Brown aveva lavorato alla Zecca di Philadelphia come assistente curatore del gabinetto numismatico dal 1904 al 1907 e come impiegato/magazziniere fino al 1913, quando lasciò l'impiego. Nel 1906, Brown si era iscritto all'ANA.

Si potrebbe dunque supporre che, con la sua conoscenza del collezionismo numismatico, acquisita grazie alle sue frequentazioni delle assemblee dell'ANA, e al lavoro di curatore alla Zecca, Brown sia stato il principale "colpevole" nella creazione del 1913 Liberty Head nickel. Il suo annuncio su The Numismatist, sarebbe stata solo un'abile messinscena, e quando si presentò alla convention dell'ANA, nell'agosto 1920, Brown aveva già tutte e cinque le monete con sè.

Ma di quest'ultima affermazione non vi è alcuna certezza, sicuramente Brown conosceva l'esistenza delle cinque monete, come dichiarò alla convention, e come abbiamo sopra riportato, ma che le avesse tutte con sè in quel momento, è cosa per la quale non esiste documentazione alcuna.

petronius :)

Link al commento
Condividi su altri siti


In un articolo pubblicato nel maggio 1975 sulla rivista Coins, viene avanzata la ragionevole osservazione che Brown potrebbe non aver fatto tutto da solo:

"La persona responsabile della coniazione dei 1913 Liberty Head nickels, avrebbe dovuto essere un impiegato del dipartimento di incisione o, meglio ancora, addetto alla coniazione vera e propria. La cosa deve aver coinvolto almeno due persone, perchè chi ha poi venduto le monete qualche anno dopo (Brown) anche se era impiegato nella Zecca, non aveva accesso all'area riservata dove erano custoditi i conii."

La coniazione, continua l'articolo, dovrebbe essere avvenuta entro pochi giorni dal 16 dicembre 1912, data in cui arrivò l'ordine di restituire i conii datati 1913 alla Zecca di San Francisco, che da questa erano stati inviati a Philadelphia nel novembre 1912.

"I cospiratori sicuramente sapevano che i conii avrebbero potuto essere reinviati al Dipartimento di Incisione, per essere distrutti, in qualsiasi momento, e che non c'era tempo da perdere, se volevano essere gli unici ad avere quelle monete."

Ma se questa ricostruzione è corretta, se Brown era davvero implicato nella coniazione ed aveva agito con un complice, allora è facile supporre che questo complice non sia rimasto a mani vuote, altrimenti, perchè lo avrebbe fatto? C'era da rischiare, come minimo, il posto di lavoro.

Potrebbe dunque essere possibile che le cinque monete di Brown non siano le uniche coniate, e che qualcuno (ormai gli eredi dell'impiegato di allora), da qualche parte, conservi altri esemplari?

A questa domanda non c'è risposta :ph34r:

In verità, all'ultimo Veronafil ho provato a vedere se ne trovavo una, magari confusa in qualche ciotola :lol: ma non c'è stato niente da fare, mi son dovuto accontentare di un esemplare del 1899, che vi mostro.

petronius :)

5cents1899d.jpg

5cents1899r.jpg

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


è sempre un piacere leggerti Petronius. Son curioso di vedere come va avanti la storia :rolleyes:

Modificato da collezionistabari
Link al commento
Condividi su altri siti


Tutto quanto detto finora è basato su ipotesi: la verità su chi e come (il perchè è ovvio) abbia coniato i 1913 Liberty Head nickels, probabilmente non la sapremo mai. Samuel Brown, forse l'unico a conoscerla, l'ha portata con sè nella tomba in cui riposa dal giugno 1944.

Ma non vi ha portato le monete, delle quali, anzi, si era sbarazzato, forse un pò troppo frettolosamente, già vent'anni prima.

Dal gennaio 1924, infatti, tutte e 5 le monete erano passate nelle mani di August Wagner, un commerciante numismatico di Philadelphia, il quale, a sua volta, non perse tempo a rivenderle, con questo annuncio pubblicato su The Numismatist:

"FOR SALE. Five (5) Liberty Head 1913 Coins.
Proof. The only Five-Cent Liberty Head Coins of this design and year in existence."

I compratori non si fecero attendere.

Le monete passarono così per diverse mani, fino a giungere in quelle del Colonnello Edward Howland Robinson Green, conosciuto più semplicemente come Ned Green o "Colonnello Green".
Il titolo di Colonnello non gli derivava dalla carriera militare, ma era una specie di titolo onorifico che gli fu conferito nel 1910, quando entrò a far parte, lui Repubblicano, dello staff del Governatore Democratico del Texas.

Non si sa se il titolo, che accettò volentieri, compensava in qualche modo un suo desiderio di entrare nell'esercito, cosa che gli fu impedita da un incidente avuto da ragazzo, a seguito del quale fu costretto a subire l'amputazione di una gamba.
L' "incidente" si chiamava Hetty Green, era sua madre, era la donna più ricca del mondo e, a causa della sua leggendaria avarizia e del modo di trattare gli affari era conosciuta come "the witch of Wall Street", la strega di Wall Street.

petronius oo)

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Henrietta (Hetty) Green (da nubile, Robinson) nata nel 1834 e morta nel 1916, fu una delle prime donne influenti nella finanza statunitense. Alla morte del padre, ricevuti in eredità 7 milioni e mezzo di dollari (diciamo una buona partenza ;)) si recò a New York, e iniziò a investire a Wall Street, diventando in breve tempo, grazie alla sua abilità, una delle donne più ricche del mondo (la più ricca, secondo alcune fonti).

Sposata con Edward Green, anche lui milionario (Dio li fa e poi li accoppia :D), ebbe da lui due figli, il già ricordato Ned, e una figlia, Sylvia.

Ma oggi viene ricordata soprattutto per la sua incredibile avarizia, che le valse il soprannome di "strega di Wall Street" e che influì pesantemente sulla vita di suo figlio Ned.

All'età di 9 anni, il ragazzo ebbe un incidente con uno slittino, che gli procurò una grave ferita alla gamba. La leggenda dice che sua madre, per risparmiare, si rifiutò di chiamare un dottore, e curò lei stessa la ferita. Due anni dopo, quando il ragazzo si fece di nuovo male alla stessa gamba, lo vestì di stracci e lo portò in giro per gli ospedali pubblici, sperando di ottenere l'assistenza gratuita riservata agli indigenti. Ma quando un medico la riconobbe, e chiese di essere pagato, lei si rifiutò, prese il ragazzo e se ne andò. Il risultato fu che la gamba, trascurata e mal curata per ben due volte, qualche anno dopo dovette essere amputata <_<

petronius oo)

Hetty Green.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Tanto la madre era avara, quanto il figlio, una volta ereditati da lei la bellezza di 150 milioni di dollari, si rivelò spendaccione :D

Nonostante l'incidente alla gamba, per la quale si era fatto costruire una protesi in sughero, Ned Green era diventato un omone alto 1,93 e pesante più di 130 chili. Si dice spendesse ogni anno più di 3 milioni di dollari (dell'epoca) in yachts, monete, francobolli (fu soprattutto un grande collezionista di quest'ultimi, uno dei maggiori al mondo), gioielli e donnine allegre :pleasantry:

Volendo imitare il sucesso di una vendita promozionale fatta dal numismatico texano B. Max Mehl, arrivò ad offrire 10.000 dollari a chi avesse scoperto un nuovo esemplare del 1913 nickel, oltre ai cinque che già possedeva...giocava sul velluto, era sicuro che nessuno si sarebbe mai presentato a riscuotere :dirol:

Mehl aveva fatto una grande propaganda, sia per radio che sui giornali, offrendo 50 dollari a chiunque avesse scoperto un nuovo nickel. La trovata gli procurò molti nuovi clienti, ma nessuna nuova moneta.

Tra gli interessi del Colonnello Green, c'era anche la passione per le auto. Fra i primi al mondo, si fece appositamente costruire, nel 1929, tre auto ibride benzina/elettriche. Lo vediamo con una di esse in questa foto, che a me piace moltissimo :good:

petronius :)

Colonel Green hybrid electric-gasoline car1929.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Dopo la morte del Colonnello Green, nel 1936, i 5 nickels vennero in possesso del commerciante Burdette Johnson, o del collezionista Eric Newman. Qui la storia si fa nebulosa, e anche se l'opinione corrente è che le monete fossero di Johnson, Newman anni dopo dichiarò in un'intervista che una volta era stato in possesso di tutte e cinque.

Di sicuro, ne aveva una, che dopo ulteriori due o tre passaggi, arrivò nella collezione del Re Farouk d'Egitto. Di Farouk e della sua favolosa collezione, non solo di monete, abbiamo parlato anche a proposito della 1933 Double Eagle.

Dopo il colpo di stato che rovesciò la monarchia nel 1952, Farouk venne in esilio (dorato) in Italia, dove divenne uno dei protagonisti della dolce vita romana, e dove morì nel 1965.

La sua collezione fu messa all'asta nel 1954, al Cairo, l'asta fu curata da Sotheby's ma le cose furono fatte troppo in fretta, molte monete non furono adeguatamente classificate e valutate e vennero raggruppate in lotti, spesso con descrizioni inadeguate. Successe anche alla 1933 Double Eagle, poi ritirata dall'asta e poi sparita, e agli specimen (Farouk, come vedremo, ne aveva due) del 1913 Liberty Head nickel, offerti insieme ad altre monetine comuni, senza nessuna attenzione particolare alla rarità della data.

Uno dei due specimen, attirò l'attenzione dell'ambasciatore americano R. Henry Norweb e di sua moglie, che però non riuscirono ad aggiudicarselo direttamente, battuti da una coppia di commercianti americani, Sol Kaplan e Abe Kosoff (quest'ultimo, era stato uno di quelli che in passato avevano già avuto per le mani la moneta).

Kosoff vendette poi il nickel alla famiglia Norweb, che nel 1977 lo donò allo Smithsonian Institute, dove è conservato tuttora, conosciuto col nome di Norweb specimen.

Potete vederlo nella foto (finalmente, dirà qualcuno :lol:).

petronius oo)

1913norweb.jpg

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Si ricomincia, dopo la pausa per il weekend :D

Il 15/6/2012 at 23:01, petronius arbiter dice:

...Farouk, come vedremo, ne aveva due

Il secondo esemplare transitato per la collezione Farouk, dopo essere stato acquistato da Newman e/o Johnson, era passato nelle mani di tale James Kelly, e da lì in quelle di Fred Olsen. Per motivi non meglio precisati, questo nome rimase attaccato alla moneta, che è ancora oggi conosciuta come Olsen specimen.

Olsen la vendette a B. Max Mehl, che la diede poi a Re Farouk, salvo ricomprarla nell'asta del 1954.

Di mano in mano, nel 1972 l'Olsen specimen fu venduto per 100.000 dollari, la cifra più alta mai pagata fino a quel momento per una moneta americana.

Questo fatto attirò l'attenzione degli sceneggiatori della serie televisiva Hawaii Five-0, che la vollero protagonista di un episodio della serie.

Trasmesso per la prima volta nel 1974, l'episodio dal titolo “The $100,000 Nickel”, prende avvio dal furto della moneta, con i Five-0 incaricati di ritrovarla.

La World Wide Coin Investments, proprietaria della moneta, la concesse per alcune riprese, facendone così il 1913 Liberty Head nickel più visto della storia :lol:

Lo vediamo anche noi, in questa foto di scena, delicatamente tenuto per il bordo dall'attore Victor Buono.

petronius :)

victor buono.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Il 18/6/2012 at 18:35, petronius arbiter dice:

Di mano in mano, nel 1972 l'Olsen specimen fu venduto per 100.000 dollari, la cifra più alta mai pagata fino a quel momento per una moneta americana.

Quella che allora sembrava una cifra eccezionale, era destinata ben presto a diventare irrisoria :rolleyes:

Già sei anni dopo, nel 1978, al successivo passaggio di mano, l'Olsen specimen aveva raddoppiato il suo valore, portandolo a 200.000 dollari.

Di passaggio in passaggio, di aumento in aumento, la moneta arriva all'asta Heritage del gennaio 2010, dove fa fermare il martello del banditore all'incredibile cifra di 3.737.500 dollari, diritti inclusi. Il compratore, stavolta, è sconosciuto.

Com'è possibile che un semplice spicciolo, coniato fino all'anno prima in milioni di esemplari (praticamente non esistono date rare per questa moneta, 1913 a parte), in un metallo povero, possa arrivare a tanto?

Avremo modo di riparlarne, intanto gustiamoci questa bella foto dell'Olsen specimen....per il momento è tutto quel che possiamo permetterci :lol:

petronius oo)

1913Olsen2.jpg

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Il terzo esemplare che andremo ad esaminare (preciso che l'ordine è del tutto casuale :closedeyes:) è considerato il più bello dei cinque, forse è il primo ad essere stato coniato.

Ma potrebbe dipendere anche dal fatto che ha avuto una vita molto più tranquilla degli altri :rolleyes:

Due sbattuti, come abbiamo visto, da una parte all'altra dell'oceano, un altro costretto a lavorare tutti i giorni :lol: con un proprietario che se lo portava sempre in tasca per mostrarlo a tutti, il quinto, infine, sopravvissuto a un terribile incidente stradale.

Questo invece ha avuto ben pochi passaggi di mano. Dal Colonnello Green è arrivato a Johnson/Newman, poi ad Abe Kosoff e, nel 1948, è finito nella collezione di Louis Eliasberg, da cui ha preso il nome, e dove se ne è rimasto tranquillo fino al 1996.

Louis Eliasberg (1896-1976) è stato probabilmente il più grande collezionista di monete americane di tutti i tempi. Di sicuro, è stato l'unico ad avere assemblato una collezione completa di TUTTE le monete statunitensi, collezione iniziata nel 1925 e terminata nel 1950 con l'acquisto dell'ultima moneta che gli mancava, 2 dollari e mezzo d'oro del 1841. Da allora, e fino al 1976, continuò a tenere aggiornata la sua collezione con le nuove emissioni.

Nella sua collezione, tra tanti pezzi rari o rarissimi, non poteva mancare una 1933 Double Eagle. Ma quando, nel 1952, viene a sapere che il Governo sta ricercando queste monete, consegna spontaneamente la sua, senza alcun compenso...finirà fusa, insieme agli altri esemplari sequestrati, nel 1956 :cray:

Vediamo Eliasberg in questa foto del 1962, mentre sta controllando il peso di alcune monete d'oro oo)

petronius :)

louis eliasberg.jpg

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Dopo la morte di Louis Eliasberg, come spesso accade, i suoi eredi dispersero la collezione <_<

Nel 1982 Bowers & Ruddy esitarono le monete d'oro. Per le monete d'argento e di altri metalli si dovette aspettare ancora qualche anno, fino a quando gli eredi di Eliasberg non ebbero speso tutti i soldi guadagnati con la prima asta :P

Nel 1996 e 1997, Bowers & Merena misero in vendita in due aste le monete d'argento e quelle in nickel e rame. Complessivamente, il realizzo delle tre aste fu di 45 milioni di dollari!

L'Eliasberg specimen del 1913 Liberty Head nickel fu aggiudicato, nel 1996, per 1.485.000 dollari, ma erano ancora pochi. Ritornò in asta nel 2003, e il realizzo fu di 3 milioni di dollari.

Infine, ma solo per ora, nel 2007 è stato venduto, in trattativa privata, per 5.000.000 (cinquemilioni :blink:) di dollari.

Anche in questo caso il compratore è sconosciuto, e noi, ancora una volta, dobbiamo accontentarci della foto :rolleyes:

petronius oo)

1913eliasberg.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Innanzitutto, ringrazio chi ha inserito questa discussione tra quelle in rilievo, poi...ci prendiamo una pausa :closedeyes:

Prima di raccontare la storia delle due monete rimanenti, conosciamo meglio il Liberty Head nickel e, soprattutto, cerchiamo di capire perchè quello del 1913 sia diventato così importante.

All'inizio del 1883, si decide di cambiare il disegno dello spicciolo da cinque centesimi, il modello con lo scudo, coniato a partire dal 1866, viene sostituito da quello di cui stiamo parlando. Il nuovo nickel non riporta la parola cents, ma soltanto l'indicazione del valore in numeri romani, una grande lettera V.

Subito c'è chi pensa di approfittarne, contando sul fatto che c'e ancora poca dimestichezza con il nuovo disegno. Alcuni nickels vengono placcati in oro, e spacciati per monete da 5 dollari...potete vederne uno nella foto allegata.

Si corre al riparo già lo stesso anno, con l'aggiunta della parola CENTS al rovescio, sotto la corona d'alloro, al posto del motto E pluribus unum, che viene spostato in alto. Da allora, il disegno della moneta non ha subito ulteriori variazioni.

Disegnata da Charles E. Barber, e composta per il 75% di rame e per il 25% di nickel, la moneta ha un diametro di 21,2 mm. e un peso di 5 grammi. E' stata coniata ininterrottamente dal 1883 al 1912, nelle zecche di Philadelphia, Denver e San Francisco (nelle ultime due solo nel 1912).

Complessivamente, ne sono stati prodotti centinaia di milioni di pezzi, e si può dire che non ci siano annate rare, 1913 a parte. Si possono al più considerare non comuni quelle coniate a Philadelphia nel 1885-86 e a San Francisco nel 1912, ma con qualche centinaio di dollari si può portare a casa un esemplare in buone condizioni, e con un migliaio o poco più, un eccellente FDC.

Niente a che vedere, insomma, con il 1913.

Ma perchè questa moneta è diventata così importante? Ad essere sincero, non sono sicuro di avere una risposta a questa domanda, con il vostro aiuto vorrei cercare di capirne di più ;)

petronius :)

gold plated V-nickel.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Nella terza edizione di 100 Greatest U.S. Coins, di Jeff Garrett, il 1913 Liberty Head nickel è al primo posto.

Compilare una classifica del genere non è stato facile, l'Autore si è avvalso della collaborazione dei membri del Professional Numismatist Guild (PNG), tutti leaders riconosciuti dell'universo numismatico americano, ai quali ha chiesto di votare quelle che, secondo loro, sono le 100 più importanti monete americane. Molti si sono limitati a una decina, ma alcuni le hanno elencate tutte e cento, e alla fine, elaborando i dati, il risultato è stato quello che vi ho anticipato sopra: in questo momento, per gli americani, il 1913 Liberty Head nickel è la loro più grande moneta di sempre....più della doppia aquila del 1933, più del favoloso dollaro 1804 :huh:

Stiamo parlando di un semplice spicciolo, sulla cui origine, oltretutto, pesano molti dubbi, anche di legalità, anche se, stranamente, il Governo americano sembra non essersi mai interessato della cosa...come è riuscito ad ottenere un risultato del genere?

Un motivo è senz'altro la rarità, 5 esemplari sono davvero pochi, anche se esistono monete conosciute in numero ancora minore. Ad esempio il 1870-S Half Dime (tre esemplari noti) che nel libro di Garrett è soltanto al 27° posto.

Dunque la rarità non basta a spiegare l'interesse per questa moneta.

Un altro motivo importante è la storia che c'è dietro a ogni moneta. La nostra ha avuto le sue vicissitudini, come abbiamo visto e come vedremo ma, ancora una volta, vogliamo mettere con la 1933 Double Eagle o col 1804 Silver Dollar?

Dunque, anche la storia è importante, ma che sia da sola, o insieme alla rarità, nemmeno lei basta.

Allora, la bellezza.

Qui proprio non ci siamo. E' vero che i gusti sono sempre personali, ma anche senza scomodare Saint-Gaudens o qualche grande moneta non americana, il semplice confronto con gli spiccioli statunitensi risulta perdente....basti pensare al Flying Eagle cent o al Buffalo nickel.

Alla fine, l'interesse è dato da un miscuglio di tutto quanto sopra ma, soprattutto, dalla popolarità che nel corso degli anni, questa moneta è venuta assumendo negli Stati Uniti, dalla speranza, o per meglio dire dal sogno, che ogni collezionista ha fatto, almeno una volta nella vita, di possederne una.

Dire cosa sia la popolarità, e perchè funzioni con certe cose e non con altre, è difficile, e forse impossibile.

Io, come già anticipavo nel post precedente, non riesco a spiegarmi fino in fondo il perchè di questa "popolarità" del 1913 Liberty Head nickel, mi piacerebbe che qualcuno provasse a farlo, o almeno esprimesse la sua opinione, che sarà come sempre molto apprezzata :)

petronius oo)

Link al commento
Condividi su altri siti


Il 20/6/2012 at 18:58, petronius arbiter dice:

poi...ci prendiamo una pausa :closedeyes:

Pausa più lunga del previsto, contavo di tornare a scrivere venerdì 22, ma ho avuto un contrattempo, e ieri sono stato via tutto il giorno...comunque eccomi qui :D

Il 20/6/2012 at 19:59, petronius arbiter dice:

Alla fine, l'interesse è dato....soprattutto, dalla popolarità che nel corso degli anni, questa moneta è venuta assumendo negli Stati Uniti, dalla speranza, o per meglio dire dal sogno, che ogni collezionista ha fatto, almeno una volta nella vita, di possederne una.

Eravamo rimasti qua, a domandarci il perchè della grande popolarità di questa moneta.

Chiedendo un po' in giro, mi è stata data questa spiegazione, che mi sembra interessante e condivisibile:

"Potete dare il merito della popolarità del 1913 V nickel a Max B. Mehl. Durante la Grande Depressione degli anni '30, Mehl pubblicava annunci radio, e a piena pagina su alcune riviste nazionali, offrendo di comprare 1913 V nickels per $ 50 ciascuno (lo abbiamo visto sopra).

Ora, quando il 25% della popolazione è disoccupata e molte persone non sanno da dove verrà il loro prossimo pasto, se tutto ciò che dovete fare per ottenere quasi due mesi di salario è trovare una di quelle monetine e venderle a Mehl, beh, tutti si mettono in caccia per cercare di trovare quella moneta e tutti nel paese sapevano che moneta era, e che era preziosa. E la conoscenza è rimasta nella gente. Se chiedete a un non collezionista se conosce eventuali monete rarissime, molto probabilmente vi parlerà del 1913 V Nickel."

petronius oo)

Link al commento
Condividi su altri siti


E siamo arrivati alla quarta moneta, nota anche come MacNickel, dal nome del suo proprietario più famoso.

Si chiamava James V. McDermott, ed è stato il più colorito e simpatico proprietario di un 1913 nickel.

Commerciante numismatico di Milwaukee, forte bevitore, era noto per portare sempre con sè la moneta, e mostrarla in ogni bar (ne frequentava parecchi :D) a chiunque fosse interessato a vederla.

L'aveva comprata da Jim Kelly (che a sua volta l'aveva avuta da Johnson/Newman) nei primi anni '40, per 900 dollari, e ben presto lui e la moneta divennero famosi.

Ancora oggi, molti numismatici hanno storie da raccontare sul loro incontro con McDermott e il suo famoso nickel.

E' il caso di Tom Fruit, che fin da ragazzo divenne amico di McDermott, che a volte gli affidava anche la custodia della moneta. Fruit, all'epoca quattordicenne, conobbe McDermott per la prima volta nel 1949, dopo che la sua famiglia si era trasferita nella zona sud di Milwaukee. Già collezionista di monete, Fruit si entusiasmò nel sapere che un famoso commerciante abitava poco lontano da casa sua, si recò dritto là, e bussò alla porta su retro, dove gli fu aperto da un McDermott in canottiera.

Dice Fruit:

"Fu veramente molto gentile con me. Gli dissi che mi piaceva collezionare monete, così si mise a rovistare nelle sue tasche e ne tirò fuori un Pine Tree Shilling e il suo 1913 nickel".

Fruit divenne un cliente fisso di McDermott, e tornò regolarmente a fare acquisti da lui, 5 o 10 dollari ogni volta, guadagnati con piccoli lavoretti. Per il giovane collezionista, era un sogno diventato realtà, una ricchezza di monete a pochi passi da casa sua.

I due divennero amici, e quando Fruit compì 16 anni e potè guidare la macchina, condusse spesso McDermott a convegni e mostre numismatiche.

Ricorda ancora Fruit:

"Lui guidava all'andata, e io al ritorno, perchè lui trattava la maggior parte dei suoi affari al bar :drinks:

Non ha mai avuto un tavolo, che io ricordi. Il suo tavolo era il bar".

McDermott non faceva mistero della sua passione per il bicchiere, e spesso ne parlava all'inizio dei suoi annunci pubblicitari sulle riviste.

Così in Numismatic Scrapbook Magazine del Febbraio 1954:

"Quel tizio giù a Denver mi ha parlato di una voce che incomincia a circolare, che vorrebbero farci mangiare il nostro granturco invece di berlo....tutto questo è molto inquietante". :rolleyes:

petronius oo)

J.V. McDermott.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Il rapporto di McDermott con questa moneta, che egli, naturalmente, sapeva rarissima, era davvero singolare.

Ancora dai racconti di Tom Fruit:

"Io ero solito portare la moneta con me per giorni e giorni, nelle mie tasche. Egli non aveva timore di darla a tutti. Un sacco di volte, ai raduni numismatici, non sapeva dove fosse la moneta. Lui era in giro su e giù per il bar, e chiunque poteva averla. Ogni volta che volevo il nickel me lo dava, non mi ha mai fatto questioni al riguardo."

Qualcuno incominciò a dire che la moneta che McDermott portava in giro era una riproduzione, e che l'originale era tenuto ben al sicuro, ma Fruit smentisce categoricamente queste illazioni che, dice, sono prive di ogni sostanza.

Quale fosse il vero rapporto di McDermott con questa moneta, e con tutte le altre, lo spiega egli stesso, in un'intervista a un periodico di numismatica rilasciata poco prima della sua morte...sono frasi che andrebbero incorniciate:

"Io non credo che questa moneta, o qualsiasi altra rara, debba essere consegnata in eterno alle tenebre di un caveau di una banca. Legalmente, un uomo può 'possedere' questo 1913 Liberty head nickel, ma nel senso più vero, esso appartiene alla numismatica; se un giorno la confraternita dei collezionisti dovesse perdere interesse per esse, e il 1913 dovesse cadere nel dimenticatoio, tutte e cinque le monete servirebbero appena per comprare un pacchetto di sigari neanche dei migliori, quelli da 5 centesimi l'uno, quelli meno buoni." :rolleyes:

L'altra faccia della medaglia dell'atteggiamento di McDermott, ma in fondo non credo ci sia da dispiacersene, perchè così, almeno, la moneta ha assunto una parvenza di circolazione, è che, passando per tante mani, si è anche usurata, ed oggi è considerata l'esemplare, dei cinque, in più bassa conservazione...comunque, sempre una bella moneta ;)

petronius oo)

1913mcdermott.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


James V. McDermott, muore il 29 settembre 1966 :(

Neanche un anno dopo, sua moglie Elizabeth mette in vendita la moneta a un convegno dell'ANA (American Numismatic Association) che si tiene a Miami il 6 agosto 1967.

Ad acquistarla per 46.000 dollari, cifra incredibile per l'epoca (soltanto nel 1972 l'Olsen specimen toccherà i 100.000 dollari, ma si tratta di una moneta in ben altra conservazione), è il commerciante del Nebraska Aubrey Bebee, che vediamo nella foto con il nickel.

Qualche anno più tardi, Aubrey e sua moglie Adeline, dopo essersi ritirati dalla loro redditizia attività di commercio di monete rare, lo donano al Museo dell'ANA di Colorado Springs, dove si trova tuttora in esposizione, e dove è conosciuto come Bebee specimen.

petronius :)

aubrey bebee.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


I tuoi post sarebbero da stampare e da leggere ai figli al posto delle favole per addormentarli, davvero complimenti per la passione, la ricerca e la capacità di scrivere così tanto senza assolutamente diventare noioso!

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Il 25/6/2012 at 23:47, Pernove dice:

I tuoi post sarebbero da stampare e da leggere ai figli al posto delle favole per addormentarli

Me ne hanno fatti di complimenti, ma questo mi mancava :blush: che dire se non...grazie :)

E siamo così arrivati alla quinta (e ultima?) moneta.

La cui storia, a partire da un certo punto in poi, è la più ricca di misteri.

Il "punto" è il 9 marzo 1962, quando George O. Walton, collezionista e commerciante numismatico del North Carolina, muore in un incidente stradale. Si stava recando a un raduno numismatico dove, oltre a un buon numero di monete da vendere o scambiare, stava portando anche il suo 1913 Liberty Head nickel, come aveva promesso agli organizzatori del raduno, che intendevano esporlo.

Dopo l'incidente vengono recuperate molte monete, per un valore di diverse migliaia di dollari, e tra esse un 1913 nickel, che però suscita qualche perplessità. Inviato da Stack's a New York per una perizia, viene dichiarato falso.

O meglio, la moneta è autentica, ma la data è stata alterata. Insieme alle altre monete recuperate, viene restituita agli eredi di Walton.

E' importante sapere che Walton era noto per possedere un nickel con data alterata, e che a volte, per scherzo, lo mostrava spacciandolo per vero, solo per il piacere di ascoltare gli "oh" e gli "ah" di meraviglia della gente di fronte a una simile "rarità"...un altro buontempone :lol:

Ma allora, la moneta vera? :ph34r:

petronius oo)

Link al commento
Condividi su altri siti


Il 26/6/2012 at 19:39, petronius arbiter dice:

....la moneta è autentica, ma la data è stata alterata. Insieme alle altre monete recuperate, viene restituita agli eredi di Walton.

Passano così 40 anni :rolleyes:

Nell'agosto 2003, l'ANA organizza a Baltimora una sorta di riunione per i restanti quattro esemplari noti del 1913 Liberty Head Nickel. In occasione della loro annuale World's Money Fair, prendono accordi per esporre tutti e quattro i 1913 Nickels rimasti. Per aggiungere un pò di sale alla manifestazione, offrono una ricompensa di 10.000 dollari a chiunque fornisca informazioni che possano portare al ritrovamento del quinto campione perduto. Bowers & Merena si uniscono al gioco, garantendo un realizzo di 1 milione di dollari, se la moneta eventualmente ritrovata venisse messa all'asta.

Arrivano migliaia di e-mail, lettere e telefonate, ma naturalmente nulla di concreto.

Vengono contattati anche i Walton, con la richiesta di portare la loro moneta, quella con la data alterata, per mettere anch'essa in mostra, come parte della storia del V-nickel.

Ma quando un membro della famiglia arriva lì e si presenta con la sua moneta, gli esperti dell'ANA iniziano a passarsela di mano e a dire che "però", "chissà", "forse"...insomma, adesso, a un primo esame, la moneta sembra autentica :o

Solo a tarda sera, dopo l'orario di chiusura al pubblico, sarà possibile togliere dall'espositore le altre quattro monete e metterle a confronto con quella portata da Walton. E' mezzanotte passata quando un gruppo composto da sei dei massimi esperti numismatici statunitensi, sentenzia all'unanimità che la moneta è sicuramente autentica.

Questo giudizio viene universalmente accettato, ma bisogna precisare che, oggi come oggi, nessuno può dimostrare che la moneta vista all'ANA nel 2003, sia la stessa che era stata dichiarata falsa nel 1962 :ph34r:

In 40 anni la moneta ha cambiato di mano almeno un paio di volte tra gli eredi di George Walton, e i membri della famiglia che l'avevano avuta nel 1962 sono tutti morti, così come il perito di Stack's che a suo tempo l'aveva giudicata contraffatta.

A questo punto guardiamola anche noi, chissà che non ci venga qualche idea :lol:

petronius :)

1913walton.jpg

Link al commento
Condividi su altri siti


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.