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Inviato (modificato)

Quanti personaggi, quante storie da raccontare del mondo numismatico,basta guardare e osservare e poi raccontare !

Un giorno un utente molto bravo di Lamoneta, spero non fosse una minaccia, mi ha detto scherzando un giorno parlo di te in piazzetta, sono sicuro che saresti bravissimo gli rispondo, l'importante è che però non sia un "coccodrillo " ;) !

Amo il mattino presto uscire col mio cane ,in quelle ore posso vedere il mondo di quelle ore, ci sono i netturbini che passano e caricano i sacchi dai bidoni ; Charlie, il mio cane, che è forse anche più sveglio del sottoscritto, avvistava quasi tutte le mattine uno strano tizio che passava con un carrello della spesa a rotelle bello grande, apre tutti i contenitori della spazzatura, guarda,rovista, qualche volta prende, spesso richiude ; lo riguardiamo meglio, apre essenzialmente quelli della carta e gira tutti i palazzi, credo faccia un giro abituale tutti i giorni dei carichi della spazzatura.

Rimango con le mie perplessità, una domenica mattina andando al Cordusio, me lo ritrovo a fianco seduto sul metrò col suo carrello enorme, inizia a parlare, ascolto, mi dice che tutte le domeniche andava al Cordusio a vendere ; vendere che gli dico ? Quello che trovo,riviste,vecchi libri, cartoline,libri di numismatica e storia,oggettini di antiquariato, il posto giusto è quello.

E come li trova gli chiedo ? Lei non sa cosa si trova ( ovviamente non parla dei bidoni della spazzatura), quando ci sono traslochi, sgomberi soffitte, cantine, quando muore qualcuno e sono disposti gli eredi a buttare via; quante cose ho salvato e riciclato ; lo rivedo poi al Cordusio altre volte, ci salutiamo, vende la sua merce, in realtà lo conoscono tutti.

Buona fortuna cercacultura, ma aggiungerei anche salvacultura !

Il Maestro era un personaggio del quartiere lo conoscevano credo tutti, intanto non era un Maestro ma tutti lo chiamavano così, fu nella vita un dipendente,ora in pensione, un piccolo-medio borghese, una volta si diceva così, oggi forse un nuovo povero; girava vestito tutto dimesso, trascurato, dimesso,certo il look non era il problema della sua vita,ma quando apriva bocca allora si capiva perchè lo chiamavano il Maestro, storia,cultura,scienza ma soprattutto numismatica,affabulava e dissertava con padronanza di tutto ; il Maestro viveva per la Numismatica sapeva tutto, studiava, leggeva, non era certo laureato,aveva fatto tutto da solo.

Ma il suo quasi unico pensiero erano le monete, collezionava e che monete collezionava ! C'era però un piccolo problema il Maestro aveva pochi soldi e tutti quelli che aveva li spendeva per queste splendide monete.

Sacrificava tutto per questo, la moglie credo che ormai fosse rassegnata, nessun lusso, niente macchine, niente vestiti firmati, poche vacanze, nessuna concessione, lui risparmiava e poi comprava.

Mi ricordo quando si mise in testa di comprare un ducato d'oro di Milano di Galezza Maria Sforza, gli dissi lascia stare,vai qualche giorno via, fatti un viaggio, parole ovviamente al vento ; un giorno mi disse che era riuscito, l'aveva comprato.

Il Maestro era un personaggio,aveva deciso di vivere a torto o a ragione per la numismatica, per le sue monete che amava e coccolava come dei figli,era fatto così ; mi risulta però che ci sia comunque anche qualche altro integralista o talebano del collezionismo, forse non a questi livelli, ma c'è.

Ripensandoci al momento lo ritenevo onestamente insensato, oggi però qualche riflessione diversa potrebbe esser fatta , valgono di più le sue monete d'oro belle,certificate, comprate tanti anni fa o degli euro depositati in banca ?

Forse ci aveva visto giusto lui, magari inconsapevolmente, la moglie credo che oggi possa rispondere al quesito.

Due personaggi, due storie numismatiche, tristi, forse sì, forse neanche troppo,indubbiamente particolari, da essere raccontate, due storie vere, da riflessione.

Anche il cercacultura o salvacultura e il Maestro, personaggi incredibili, hanno diritto di essere ricordati e raccontati, anche loro fanno parte di questo mondo, personaggi dei nostri tempi, dell'anno 2012, della crisi, dell'euro, di un mondo in totale cambiamento.

Modificato da dabbene
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Inviato

un giorno, caro dabbene, propongo a tutti noi di raccogliere i tuoi post e di farci un libro. magari lo chiamiamo "saggezza numismatica". chapeau :hi:

Awards

Inviato

Caro Dabbene ,grazie per i tuoi racconti di vita vissuta.

Leggendoti mi è venuto bene fare una considerazione. Quando scrivi:

Ripensandoci al momento lo ritenevo onestamente insensato, oggi però qualche riflessione diversa potrebbe esser fatta , valgono di più le sue monete d'oro belle,certificate, comprate tanti anni fa o degli euro depositati in banca ?

Non so se qualcuno lo ha notato ma la recente asta Lanz per molte monete riportava la provenienza,ma soprattutto quanto aveva speso il collezionista per acquistare la moneta in vendita. Si trattava di scellini austriaci per la maggior parte del 1956/59.

Non sono ancora riuscito a trovare la quotazione dello scellino in quella data, ma se qualcuno sa dove trovarla potremo avere un'idea della rivalutazione delle monete in 56 anni.

Faccio un esempio:

Moneta 1285 : Realizzo 3600 euro.

AUSLAND

UNGARN

Johann I. Zapolya (1526-1540)

Goldgulden 1535, Nagybanya. Maria mit Jesuskind auf Mondsichel, darunter Familienwappen. Rs: Heiliger Ladislaus in Rüstung mit Hellebarde und Reichsapfel zwischen Mzz. Pohl N4. 3,60g. Leicht gewellt, vorzüglich. Erworben bei Binder am 07.05.1959 für 150 Schilling.

Inviato (modificato)

Ho trovato il cambio Scellino Austriaco/ Lira tra il 1956 e il 1959:

E oscillato tra 24,10 e 23,90 .

Dunque il collezionista che nel 1959 comprò la moneta per 160 scellini pagò 3840 lire circa.

Oggi la stessa moneta ha trovato un compratore per 3600 euro più diritti ,cioè 4500 euro = quasi 9 milioni di lire.

(nel 1958 il mio stipendio mensile era di circa 40.000 lire)

Modificato da Ospite
Inviato

Interessante Rorey, quindi il Maestro certamente lo faceva essenzialmente per passione, però alla lunga si potrebbe dire che lui o chi per lui ebbero dei frutti, sembra anche dei bei frutti......


Inviato

"........girava vestito tutto dimesso, trascurato, dimesso,certo il look non era il problema della sua vita,ma quando apriva bocca allora si capiva perchè lo chiamavano il Maestro, storia,cultura,scienza ma soprattutto numismatica,affabulava e dissertava con padronanza di tutto ; il Maestro viveva per la Numismatica sapeva tutto, studiava, leggeva, non era certo laureato,aveva fatto tutto da solo.

Ma il suo quasi unico pensiero erano le monete, collezionava e che monete collezionava ! C'era però un piccolo problema il Maestro aveva pochi soldi e tutti quelli che aveva li spendeva per queste splendide monete.

Sacrificava tutto per questo, la moglie credo che ormai fosse rassegnata, nessun lusso, niente macchine, niente vestiti firmati, poche vacanze, nessuna concessione, lui risparmiava e poi comprava."

Mi ci rispecchio molto in questo scritto,anche se devo dire che non sono sposato e giro vestito dignitosamente,poichè la passione ci deve essere ma il buon senso non bisogna perderlo.

--Salutoni

-odjob

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Inviato

Ciao Odjob, un pochino siamo in tanti grandi maestri, ovviamente la base è la passione primaria per la numismatica, il risparmiare per acquistare monete o anche libri,il voler privilegiare certi valori ad altri, tra un oggetto status symbol e una moneta scegliere questa, in molti siamo così, certo poi ci sono gli integralisti, il Maestro lo era cetamente.

C'è poi " la sindrome da dipendenza numismatica " di cui parlai in una discussione tempo fa, esiste e bisogna sempre essere maturi,oculati e buoni padri di famiglia, ma c'è anche quella e bisogna stare sempre attenti.

A volte uno vede il forum, Verona, il Cordusio,ma il collezionismo numismatico è vasto, molto vasto, più di quanto pensassi ; in una recente discussione con un importante titolare di una casa d'asta, che ha il termometro del collezionismo, ho avuto delle cifre impressionanti su quanto sia esteso e ampio il collezionismo in Milano città, collezionismo importante non da monetina, sembrerebbero cifre schiaccianti, che non risultano esserci nei Circoli o in altri ambiti o nel forum stesso.

Spesso ho parlato del " Collezionista solitario ", la realtà del collezionista risulta essere questa : quanti dal forum sembrerebbero collezionare Milano, 4,5,10 al massimo,il collezionismo di alto livello, a volte altissimo c'è, non lo trovi certo sul forum, neanche nei circoli, se non in minima parte, è un collezionista che compra, ripone,e ha rapporti solo col titolare della casa d'aste, ma a volte neanche, non ha rapporti con nessuno.

Però leggono.......leggono tutti Lamoneta,te lo assicuro, come visitatori non registrati, se no chi sarebbero questi visitatori, se non persone che fanno parte degli Enti, degli Istituti, dei Musei, delle Soprintentenze, addetti ai lavori, commercianti,....ci sono anche i grandi collezionisti che rimangono attaccati al mondo leggendo noi che poi alla fine diventiamo i veri attori partecipanti, così è.

Salutoni,

Mario


Inviato

Molti i chiamati, pochi gli eletti…l’ateneo, l’accademia sono certo una garanzia di percorso di studio facilitata, una strada indicata, senza pericolo di deviazioni, mirata all’obbiettivo, su cui procedere rapidamente sotto la guida di personalità scientifiche, militari o culturali all’uopo proposte; ma…se manca il “Sacro fuoco” si finisce con il fare il passacarte in un grande ufficio dello Stato: comunale, provinciale o regionale che sia, qualunque sia la laurea che avevi conseguito: Chimica, filosofia, meccanica, storia, elettronica ecc… sognavi di andare sulla luna ed invece, oggi come oggi, ti devi accontentare dello stipendio di stato: pochi maledetti e subito; ma su quelli, per ora almeno, non ci piove sopra e quando vai a letto la sera puoi continuare a sognare di andare sulla luna… il ventisette arriva comunque.

Leonardo da Vinci ha espresso magnificamente il concetto con poche parole “ Non si volge colui che a stella è fiso” come in ns. dismesso numismatico, se ci si pensa bene ed a cui va tutto il mio plauso e la mia simpatia, ammesso e non concesso che me lo consenta…uomini come lui hanno guidato l’umanità e gli esempi fioccano in tutti gli aspetti dell’umano ed in tutti tempi: dal sacro, allo scientifico, al filosofico, al militare, al letterario ecc. volutamente ho fatto un mix caotico; ma anche il caos ha un ordine prestabilito; perché meravigliarsi dunque? Forse perché in tutte le società evolute, da sempre, chi ha perseguito con determinazione la strada della conoscenza più profonda è apparso ai più come… nota stonata…uno che canta fuori del coro.

Un saluto per questa sera, a domani il seguito.


Inviato

Tutti quelli che hanno avuto un successo enorme o hanno in qualche modo segnato la storia sono personalità borderline... dotati non solo di grande talento, ma anche di livelli maniacali di determinazione e fissazione sull'obiettivo. Basta che ci sia appena un po' meno talento e/o determinazione di quello che serve, oppure che la personalità borderline vada appena un passo oltre e... invece di fare la storia i risultati son ben altri!

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Inviato

è vero e mi scuso, non è semplice sprimere i propri concetti, volevo solo dire che al di là del titolo accademico chi ha amore e dedizione per una particolare disciplina può raggiungere vette molto elevate, come il numismatico di Dabbene.

Un saluto al forum da Cesare Augusto


Inviato

Il Maestro non era un Accademico di certo, non scriveva, ma se aveva tra le mani una moneta la sapeva riconoscere e dissertare su questa ; un mix di cultura e di " sana praticaccia " ; quanti nella numismatica sono più pratici che teorici ? Lui era un pò entrambi, ma non si dava importanza, sapeva e se uno l'ascoltava spiegava, raccontava.

Un uomo normale che amava la numismatica, ma la cultura in genere , oggi sempre più raro,aveva un solo difetto questa sua passione forte ed estrema lo portava verso una specie di " sindrome da dipendenza numismatica ", questo è quello che avevo notato distintamente e dalla quale bisogna sempre comunque , secondo me,prendere le distanze; una sana passione, ragionata e consapevole da bravo padre di famiglia, questo sarebbe l'ideale e che comunque come ha fatto notare Rorey inconsapevolmente ha portato al nostro o a chi per lui dei riscontri economici non indifferenti, ma questo non era il suo obiettivo,nè era un suo obiettivo considerarsi importante ,alla fine era un umile,imparava da solo, divulgava per piacere, sindrome a parte un bravo uomo, da ricordare, un uomo che non ha saputo essere equilibrato nelle sue occupazioni,ma che al limite ha fatto danni solo per la sua famiglia in vita, dopo invece non sembrerebbe anzi, come sapete l'oro e le monete importanti ,certificate, oggi alle aste vanno....vanno e le plusvalenze ci sono.

Le borse di ...., le cravatte firmate, la tecnologia, auto ,moto, barche, tranne rare eccezioni col tempo perdono valore o non valgono quasi più nulla, invece.


Inviato

Il racconto di dabbene mi ha fatto tornare in mente un personaggio che incontravo spesso nei miei turni di notte in giro per Roma.

Era uno dei tanti "invisibili" o considerati tali ma che aveva qualcosa di speciale. Ricordo che lo si incontrava spesso presso un bar dove andavamo a prendere un caffè per tirare avanti fino al mattino.

Il suo aspetto era molto trasandato, ma se lo si osservava bene si notava subito che c'era qualcosa di differente in lui. Alcuni particolari facevano dedurre che non era il classico "invisibile" che si può incontrare in giro a quell'ora. Erano i suoi abiti ad essere trascurati, ma la cura della persona era evidente.

La sua particolarità erano i suoi racconti. Mi ricordava il personaggio di Higgins del telefilm Magnum PI, sempre pronto a raccontare storie ed aneddoti della guerra.

Non ha mai voluto dirci il suo nome (riteneva non fosse importante) ma noi lo chiamavamo il Professore viste le sue qualità. Ogni volta ci teneva una lezione di storia.

Il suo periodo preferito era quello della II guerra mondiale che, visto l'età che aveva all'epoca, probabilmente aveva vissuto in prima persona.

Ma se gli si chiedeva qualcosa su periodi precedenti era pronto ad affrontare l'argomento ed era impressionante il modo in cui lo faceva. Ricordava date, aneddoti e curiosità spaziando dal periodo dell'antica Roma ad oggi.

L'appellativo di Professore era ampiamente meritato.

Ricordo che con me, che con i suoi racconti sfondava una porta aperta, quando mi vedeva era subito pronto a raccontarmi qualcosa di nuovo certo che lo sarei stato ad ascoltare.

Unico mio errore... cercare un giorno di offrirgli un caffè. Quasi si offese pensando gli stessi facendo dell'elemosina.

Col passare del tempo è sparito e non si è più visto (l'età era quella che era ed è facile immaginare il motivo), ma ho un bel ricordo di lui.

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  • 3 settimane dopo...
Inviato

Ecco il seguito, le parole di paleologo mi avevano un pò raffreddato, ma tutto sommato, nel bene o nel male è bene esprimersi

Quando ero bambino il “Bussolo della Rumenta” non dico che era inesistente; ma certamente molto contenuto.

La plastica non c’era e la mamma riponeva la spesa in una borsa di paglia impreziosita da fregi floreali a colori vivaci.

Il vetro, se non lo restituivi al negoziante, pagavi la “caparra” che ti veniva regolarmente riconosciuta quando riportavi la bottiglia od il fiasco vuoto…poi è venuto il “Vuoto a perdere”

Il metallo era un bene prezioso, come oggi del resto, per i cinesi poi il Rame ha la stessa attrattiva e fascino che hanno per noi l’Argento o l’Oro forse perché ne hanno sempre avuto poco e con quel poco dovevano giostrarsi tra il far moneta o statue agli Dei… ogni mese passava un omino con il carretto che ritirava la ferraglia, la pesava e ti allungava qualche lira.

I tessuti venivano riciclati sino all’ultimo, gli abiti passavano dal più grande al più piccolo; le lenzuola di lino o di buona canapa, quando lise venivano smembrate, con alcuni pezzi si rattoppavano quelle un po’ più in buono stato, con gli altri se ne faceva asciugamani per la cucina o stracci da spolvero.

La carta? Non erano molti quelli che all’epoca leggevano regolarmente il giornale e non perché non sapessero leggere; ma più semplicemente perché avevano altro da fare, negli anni ’50 avevamo le “Toppe al sedere” e c’era tutto da ricostruire; chi scriveva era considerato poco più che un perdigiorno e non c’era tempo da perdere nel leggere; nel mio paese poi la carta era un bene prezioso ed anche per questo “rifiuto” passava l’omino che la raccoglieva, ti sganciava lo spicciolo e la portava in cartiera.

L’umido, con la fame che c’era non è che ne avanzasse poi molto, i piatti tornavano all’acquaio ben puliti dalla “Scarpetta” le ossa e le lische venivano graziosamente offerte al canino od al gatto di casa (altro che scatolette o surrugati vari!!), le croste del formaggio, finivano ben tritate, assieme a parte del pane raffermo, la maggior parte veniva utilizzato per fare il pan grattato, assieme agli altri pochi avanzi finiva nella zuppa del cane o nella ciotola del pollaio.

Le bucce e gli scarti vegetali erano destinati al “Coppo della mamma” dove assieme alla terra, in una specie di processo di compostaggio “fai da te” si trasformavano in un ottimo ammendante per i gerani e le altre piantine da fiore che impreziosivano il balcone.

Lavatrici, lavapiatti, televisori, elettronica varia e di vario tipo…manco a parlarne…ricordo il bom delle radioline portatili le “Sony” ve le ricordate?.. non se ne poteva più, ovunque andavi era un’offesa all’udito tanto che l’urlo lacerante del silenzio era…una liberazione; qualcosa di simile è successo con i telefonini.

Tutto questo che c’entra dirà il “lamonetiano” amico, lo spero, Dabbene?

Il mondo è cambiato e la società dei consumi ha le sue leggi, con il suo “Usa e getta” dove?...Napoli Docet… ci ha riempito di rifiuti; viviamo tra montagne di rifiuto ed il “Bussolo della Rumenta” è diventato una discarica infinita: fuori e dentro la città.

Sono sorte così società deputate al recupero del vetro, della plastica, degli oli usati ecc… senza entrare troppo nel particolare né allargarsi troppo…ovviamente in mano a partecipate, per lo più da partiti od istituzioni che ne traggono così un benefico tornaconto.

Volevo dire che con il nostro “Lasciar correre” ci siamo allontanati e dimolto dalla vita semplice e razionale, economicamente sopportabile, di pochi decenni fa; abbiamo addimandato ad altri la raccolta ed il recupero del bene che è diventato rifiuto dopo brevissimo tempo: l’auto è calibrata sui tre, quattro anni o 120 – 150.000 kilometri, poi si cambia, gettiamo via lavatrici, frogoriferi, macchinari di vario tipo e specie alla prima occasione di non funzionamento perché li riteniamo obsoleti quando era magari sufficiente cambiare una valvolina, un fusibile o che so un altro componente di poco conto in grado di ridargli vita.

La nostra Società dei consumi utilizza forse il 30% di ciò che acquista, fa bene dunque il “Riciclatore” che con il suo borsone riporta a nuova vita oggetti caduti nell’oblio ed a lui va il mio plauso nella segreta speranza che: Le “Società di settore” non gli impongano l’iscrizione all’albo; che l’INPS non gli chieda i contributi; che l’agenzia delle entrate non lo inviti a versare un qualche obolo che non sono in grado di immaginare; ma che potrebbe tranquillamente star bene sotto la voce: “Presunto” e buon ultimo le “consociate del rifiuto” non lo citino per concorrenza sleale.

Vedete, un magnifico esempio ce lo offre un aneddoto del 334 A.Ch. o giù di lì, tanto per restare nel tema storico che ben si associa alla numismatica…dunque si racconta che il Grande Alessandro 3° durante la sua vittoriosa cavalcata orienatale dalla Persia sino all’Indo un bel giorno abbia ricevuto l’ambasceria di un paese che oltre a presentargli la propria sottomissione lo invitava a liberarli dal fragello di un predone che li molestava e di continuo li derubava dei loro raccolti, delle loro greggi e dei loro armenti.

Per Alessandro Magno fu un gioco da ragazzi ridurre il predone a più miti consigli e quando gli fu al cospetto alla domanda: Perché hai fatto questo a questa povera gente? Si sentì rispondere: Valoroso, divino, potente Re tu hai grandi eserciti ed infinite risorse per conquistare, a tuo piacimento i popoli, io sono un po’ come te, con quel poco che ho, con la mia piccola banda di ladroni debbo necessariamente accontentarmi di qualche villaggio…Il predone aveva fatto centro, non fu giustiziato…forse una tiratina di orecchie e: non farlo più; ma fu lasciato libero.

Spero che anche il riciclatore con il borsone non abbia a patire la protervia della “Casta”; ma è certo che perdurando lo stato di cose attuale troverà nei cassonetti sempre molta meno merce da riciclare di quanta sino ad ora non ne abbia trovata.

Buona serata a tutti

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Inviato (modificato)

A volte mi sono chiesto (e ancor più spesso mi è stato chiesto) cosa animi la gente che acquista monete, mobili antichi, argenti antichi, libri antichi, eccetera eccetera... Certo l'interesse per la cultura fa la sua parte, ma se fosse solo questo sarebbe sufficiente osservare le monete in museo, molti medaglieri permettono anche la visione "in mano", i libri antichi possono essere studiati nelle biblioteche di un certo livello, e nelle grandi città ce ne sono a volontà: perché allora la gente compra? Non è infrequente, poi, che un collezionista compri e rivenda un oggetto nel giro di pochi anni, perdendoci economicamente nella gran parte dei casi (se si rivende dopo pochi anni quasi sicuramente si perde, sui tempi lunghi il discorso si fa più complesso)..., perché dunque "compriamo" i nostri oggetti da collezione e perché collezioniamo? Ognuno di noi potrebbe dirne una, differente come differenti siamo tra di noi. Escluderei quanti si limitano a comprare una monetina da pochi euro di tanto in tanto, in quel caso credo sia mera curiosità: chi acquista con una certa regolarità credo abbia una motivazione più profonda. Comincio col dirne una io: qualcuno colleziona per riempire un vuoto interiore, ed ho notato che quando lo stato d'animo è dei peggiori si rischia di fare gli acquisti più "consistenti" e non sempre sufficientemente ponderati. Il rivendere è dovuto all'insoddisfazione che si prova dall'oggetto dopo un po', e all'esigenza di sufficiente denaro per nuovi acquisti. Ovvio che poi c'è anche l'amore per la storia e tutto quello che volete, ma l'amore intellettuale da solo non basta, chi compra ha bisogno di sentire in un certo modo un contatto fisico con il proprio amore... che ne deriva dal possesso esclusivo.

Qualcun altro acquista oggetti antichi quasi per un rifiuto inconscio della realtà quotidiana: nell'osservare, maneggiare e quindi toccare oggetti antichi, magari in momenti di assorta solitudine, ci si aliena dalla vita contemporanea, con tutti i problemi che può presentare.

Nel forum è stato mai affrontato questo argomento? (quali principi animano un collezionista?)

Modificato da BiondoFlavio82
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Inviato

Bellissimo spunto BiondoFlavio, con me vai a nozze con questi argomenti, certo le motivazioni possono essere tante ,poi ti dirò la mia personale, può essere per il puro possesso, c'è anche una sindrome compulsiva che ti porta a comprare di tutto ( solo in qualche caso ovviamente ),c'è la logica speculativa, compri e poi rivendi, la logica estetica compri perchè ti piace, ti gratifica averla, c'è la mia logica che è quella essenzialmente dello studio, logica che vedo aumentare nel collezionista di oggi e anche sul forum ; compri, in particolare nel medievale accade, non perchè ti piace,spesso proprio non piace, ma perchè ha delle particolarità intriganti che ti portano ad averla per esaminarla e studiarla bene.

Purtroppo, devo dire con tristezza, non molti riconoscono e non vogliono riconoscere questa categoria di collezionisti ,che è poi la la più virtuosa perchè mette a disposizione anche di altri le sue monete,i suoi studi, le sue osservazioni, le sue ricerche, e allora riconosciamo con onestà intellettuale tutto questo al collezionista- studioso che nel tempo c'è stato con nomi illustri e che ancora oggi c'è e gioca o meglio colleziona a favore della numismatica e della ricerca scientifica, non per un puro possesso materiale.

Se non ci fosse stata questa logica di collezionismo, le discussioni sui denari di Lucca, Pavia, Asti, Milano, Siena, Genova e tante altre,queste non ci sarebbero state , non sarebbero neanche iniziate e in cuor mio vorrei che tutto questo potesse continuare, ma purtroppo non sicuro che questo possa accadere e continuare con una grave perdita per tutti, delle conoscenze, della ricerca, dello scambio di informazioni nella comunità numismatica.

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Inviato (modificato)

Io personalmente mi sento parte della seconda categoria che ho citato, affine ad un eremita che in solitudine si rigira tra le mani qualche moneta, accostandoci qualche codice manoscritto (non miei purtroppo, quelli mi limito a sfogliarli in biblioteca: non tutti hanno idea di quali tesori bibliografici nasconda l'italia) e qualche libro a stampa (si trovano cinquecentine a partire da poche centinaia di euro, anche lì dipende tutto dalla rarita e dalla conservazione). Collezionare monete per il mero gusto estetico, in una bella ma sterile galleria di ritratti, potrebbe apparire quasi la continuazione di una raccolta di figurine dei calciatori, mentre ogni moneta, se rigirata insieme a documenti antichi (gli archivi di stato ne sono pieni, basta solo scegliere un tema di studio) e libri antichi (manoscritti o a stampa) permettono una totale immersione nel passato. Per chiudere il cerchio sarebbe bello vivere anche in una casetta antica, del periodo di interesse, arredandola magari con qualche mobile della stessa epoca...

Modificato da BiondoFlavio82

Inviato

.... Ovvio che poi c'è anche l'amore per la storia e tutto quello che volete, ma l'amore intellettuale da solo non basta, chi compra ha bisogno di sentire in un certo modo un contatto fisico con il proprio amore... che ne deriva dal possesso esclusivo.

Si è un amore anche fisico. L'amore è fisico. Ho parlato spesso con grandi collezionisti del passato e alcuni di essi, qualcuno, parlava di un amore fisico verso le proprie monete. Un desiderio di averle vicine, poterle rigirare tra le mani, vederle ammorrarle toccarle.

Il senatore Marignoli, la cui collezione conflui in quella del Re VE III condivideva il suo appartamento con la sua sconfinata colleziione (altri tempi) che, dopo la morte della moglie, sue parole, era la piu grande passione eil piu grande sollievo della sua vita...

Ottima discussione Dabbene.


  • 7 anni dopo...
Inviato (modificato)

Riesumo questa interessantissima discussione sulle motivazioni del collezionismo per esprimere le mie sensazioni al riguardo, premetto che una buona parte delle considerazioni in merito le riesco a comprendere, il piacere fisico del possesso così come quello estetico, il gusto del contatto con oggetti che hanno viaggiato nel tempo, mi hanno pervaso a lungo ai miei esordi collezionistici, poi però nel corso del tempo si è aggiunto un altro stimolo, sempre più intenso e chiaro, il piacere e la necessità intellettuale di creare un'opera attraverso gli oggetti di una collezione, un insieme che formuli un discorso sensato e completo, ecco questa necessità di completezza mi ha progressivamente allontanato dal collezionismo di monete in quanto attualmente, per chi non ha grandi mezzi economici, è praticamente impossibile creare una collezione completa in un qualunque settore della numismatica, ma quello che non si può fare con le monete è invece possibile con i libri sulle monete, essendo un appassionato bibliofilo ho cominciato sempre più a dedicarmi all'acquisto di libri di numismatica fino a concentrarmi solo su di essi, quello che mi appassiona non è tanto il libro antico o raro, ma la costruzione di una biblioteca numismatica in cui hanno posto tutte le monografie scientificamente rilevanti e di riferimento nei settori prescelti, è come creare una grande opera dal prezioso valore culturale in cui il fine è la maggiore completezza bibliografica possibile, ogni volta che completo un settore tra quelli che ho scelto di curare è grande la mia soddisfazione, di seguito allego una foto di uno dei settori più particolari della mia biblioteca in via di completamento, quello dedicato alle monetazioni dei popoli germanici nell'alto medioevo italiano...

Alto medioevo 2.jpeg

Modificato da talpa
  • Mi piace 2

Inviato
50 minuti fa, talpa dice:

Riesumo questa interessantissima discussione sulle motivazioni del collezionismo per esprimere le mie sensazioni al riguardo, premetto che una buona parte delle considerazioni in merito le riesco a comprendere, il piacere fisico del possesso così come quello estetico, il gusto del contatto con oggetti che hanno viaggiato nel tempo, mi hanno pervaso a lungo ai miei esordi collezionistici, poi però nel corso del tempo si è aggiunto un altro stimolo, sempre più intenso e chiaro, il piacere e la necessità intellettuale di creare un'opera attraverso gli oggetti di una collezione, un insieme che formuli un discorso sensato e completo, ecco questa necessità di completezza mi ha progressivamente allontanato dal collezionismo di monete in quanto attualmente, per chi non ha grandi mezzi economici, è praticamente impossibile creare una collezione completa in un qualunque settore della numismatica, ma quello che non si può fare con le monete è invece possibile con i libri sulle monete, essendo un appassionato bibliofilo ho cominciato sempre più a dedicarmi all'acquisto di libri di numismatica fino a concentrarmi solo su di essi, quello che mi appassiona non è tanto il libro antico o raro, ma la costruzione di una biblioteca numismatica in cui hanno posto tutte le monografie scientificamente rilevanti e di riferimento nei settori prescelti, è come creare una grande opera dal prezioso valore culturale in cui il fine è la maggiore completezza bibliografica possibile, ogni volta che completo un settore tra quelli che ho scelto di curare è grande la mia soddisfazione, di seguito allego una foto di uno dei settori più particolari della mia biblioteca in via di completamento, quello dedicato alle monetazioni dei popoli germanici nell'alto medioevo italiano...

Alto medioevo 2.jpeg

Grazie di questo tuffo nel passato ...mi piaceva e mi piace anche ora osservare soprattutto gli essere umani, il cercacultura lo vedo anche ora, per quanto riguarda il collezionismo e’ un bel tema sicuramente personale, cambiamo noi, può anche cambiare il modo di collezionare, oggi anch’io libri e qualche pezzo particolare che mi permetta di fare qualche riflessione scritta, e’ bello unire la ricerca con qualcosa che mi consenta poi uno studio del pezzo...ma comunque collezionare e’ sempre bello perché e’ un po’ creare, fare un progetto personale che sarà unico e solo nostro.

  • Mi piace 1

Inviato

Credo comunque che cosa rappresenti per voi il collezionismo, il come collezionate, il cosa collezionate, che progetto personale avete sia il tema con la T maiuscola per un luogo come questo ...


Inviato
Il 22/2/2020 alle 21:17, talpa dice:

Riesumo questa interessantissima discussione sulle motivazioni del collezionismo

Grazie per aver riproposto questa discussione. Ho letto con molto interesse i vari interventi e ritengo che questo "topic" dovrebbe sempre essere vivo ed aperto alle opinioni degli amici del Forum ( sono iscritto da pochi mesi e mi era sfuggito). 

Mi complimento con dabbene che, come sempre, ha saputo unire nei suoi interventi il lato emotivo e la conoscenza numismatica. E' sempre un piacere leggerti!

L'argomento "Le motivazioni del collezionismo" è molto complesso, coinvolgendo molti aspetti della personalità umana. Quindi, per adesso, non intervengo nello specifico e raccolgo un po' di idee; esprimo soltanto la mia soddisfazione per l'argomento trattato. 

Ciao a Tutti 

Beppe 

 

 

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