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Coni e punzoni


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Sfogliando un libro che mi è appena arrivato ( "Ludovico II marchese di Saluzzo, condottiero, uomo di Stato e mecenate (1475-1504), a cura di R. Comba, 2 vol., Cuneo 2006") ho notato un contributo di interesse numismatico: Giorgio Fea, 'Il doppio ducato di Ludovico II: un eccezionale ambasciatore per il marchesato', vol. I, pp. 183-93.

Inoltre ad essere di grande interesse per la monetazione del marchesato di Saluzzo (bellissime le illustrazioni), il saggio contiene delle osservazioni interessanti sulla monetazione medievale e rinascimentale in generale. Ecco un piccolo brano:

"Il procedimento utilizzato in epoca rinascimentale per la preparazione dei coni prevedeva l'utilizzo di punzoni. Questi erano costituiti da brevi aste metalliche una cui estremità riproduceva particolari (lettere e simboli, ma anche busti o parti di questi) che, opportunamente assemblati mediante impressione nel metallo del futuro conio, davano vita all'immagine in negativo della moneta che si desiderava creare. L'utilizzo dei punzoni divenne comune già nel medioevo proprio per agevolare l'incisore nella sua attività. Essi consentivano, infatti, di operare in "positivo" ed erano disponibili per più utilizzi, col doppio vantaggio di accelerare il lavoro e di rendere maggiormente uniformi le monete di una medesima emissione rispetto a quelle realizzate mediante coni interamente incisi a bulino. Il valore artistico delle monete dipendeva anzitutto dalla qualità dei singoli punzoni ma anche dalla cura con la quale questi erano stati assemblati nel conio e dall'attenzione posta nell'eseguire i ritocchi finali..." pp. 186-87.

Interessante, no? :)

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"Il procedimento utilizzato in epoca rinascimentale per la preparazione dei coni prevedeva l'utilizzo di punzoni. Questi erano costituiti da brevi aste metalliche una cui estremità riproduceva particolari (lettere e simboli, ma anche busti o parti di questi) che, opportunamente assemblati mediante impressione nel metallo del futuro conio, davano vita all'immagine in negativo della moneta che si desiderava creare. L'utilizzo dei punzoni divenne comune già nel medioevo proprio per agevolare l'incisore nella sua attività. Essi consentivano, infatti, di operare in "positivo" ed erano disponibili per più utilizzi, col doppio vantaggio di accelerare il lavoro e di rendere maggiormente uniformi le monete di una medesima emissione rispetto a quelle realizzate mediante coni interamente incisi a bulino. Il valore artistico delle monete dipendeva anzitutto dalla qualità dei singoli punzoni ma anche dalla cura con la quale questi erano stati assemblati nel conio e dall'attenzione posta nell'eseguire i ritocchi finali..." pp. 186-87.

Molto!!!

Stò cercando un libro che parli sopratutto di questo argomento.Ne avevo trovato uno,se ricordo bene scritto anche non molto tempo fà, purtroppo ho perso l'appunto con il titolo e l'autore.

Per riconoscere una moneta il primo passo è sapere come è stata fatta.

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"Il procedimento utilizzato in epoca rinascimentale per la preparazione dei coni prevedeva l'utilizzo di punzoni....

Sembra sia una tecnica risalente all'inizio del medioevo ed i punzoni erano usati non solo per i caratteri ma anche per i tratti delle figura, almeno all'inizio.

Successivamente quasi solo per i caratteri, pare fino ad epoca recente.

Stò cercando un libro che parli sopratutto di questo argomento.Ne avevo trovato uno,se ricordo bene scritto anche non molto tempo fà, purtroppo ho perso l'appunto con il titolo e l'autore.

Io ho questo: Denis R. Cooper - The Art and Craft of Coinmaking, A History of Minting Technology - Spink & Son 1988 (in inglese, chiaro...)

Ma può darsi esistano anche altri testi più recenti.

Avevo anche letto su una rivista le note del Cellini relative alla preparazione dei punzoni, interessante per chi colleziona monete dell'epoca, ma come al solito non trovo più il riferimento (ad ogni modo esiste anche questa documentazione).

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Stò cercando un libro che parli sopratutto di questo argomento.Ne avevo trovato uno,se ricordo bene scritto anche non molto tempo fà, purtroppo ho perso l'appunto con il titolo e l'autore.

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Qualche titolo che può fare al caso tuo ;) :

R.MARTUCCI, L' incisore di monete. Mestiere d'arte. Con il contributo di Laura Cretara, Mariangela Johnson, Rosa Maria Villani. Editore Il Saggiatore, 2000.

A. FINETTI, Numismatica e tecnologia, Roma, La Nuova Italia Scientifica, 1987.

G. GIANNANTONI, Lavoro e tecnica in zecca tra XVI e XVIII secolo, Bologna, Costa Editore, 1998.

R. GANGANELLI, Cose di Zecca. Strumenti, documenti e curiosità per la produzione, la verifica e la custodia della moneta, Lucca, Antico Uffizio della Zecca di Lucca - Collegio dei Monetieri, 2002.

Ciao, RCAMIL B)

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Grazie Mille Rcamil.

Vedrò di prenderne almeno un paio,gli ultimi due credo siano ciò che cerco.

Ora rimane solo da trovare chi li vende. :P

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