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dubbi e perplessità


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Guest utente3487

Quello che cerco di far passare come concetto è che comprendo che chi ha una moneta intende conservarla, dato che magari è della sua famiglia da molto tempo e che il contesto archeologico è andato a farsi benedire. Però, d'altro canto, non posso fare a meno di mettermi dall'altra parte: non è giusto comunque che lo Stato, che dovrebbe curare al meglio il nostro patrimonio culturale, sia almeno a conoscenza di quello che esiste? Se non altro per impedire la fuoriuscita dal nostro Paese. Non dico che deve essere abbattuto il collezionismo, ma almeno sapere quello che abbiamo, onde evitare un domani di vedere battuta in asta in Giappone o in Corea una moneta sconosciuta di uno sconosciuto imperatore romano.Faccio presente che adesso si stanno affacciando (anzi si sono già affacciati alla ribalta) i nuovi ricchi della terra e state tranquilli che dopo essersi divertiti a destra e manca inizieranno ad avvicinarsi all'arte, soprattutto archeologica e temo che riprenderanno i traffici illeciti su larga scala, se non siamo in grado di contrastare efficacemente il fenomeno.

Rammento ancora (ma perchè da questo orecchio molti non vogliono sentire??) che una moneta o collezione notificata non significa impossibilità di alienarla, detenerla esporla, ma semplicemente comunicare ogni variazione di possesso ecc, a salvaguardia del nostro patrimonio.

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Guest utente3487

per diverse ragioni a cui saresti dovuto arrivare da te, non ultima quella che mi fa discutere spesso e anche ultimamente con elledi, ovvero il fatto che a me, di chi si celi dietro un nickname, non interessa né poco né punto, preferendo io badare a COSA si dice, piuttosto che a CHI lo dice.

Eh no. Qui non sono per niente daccordo. Conosco moltissimi che sono sul forum mantenendo l'anonimato, ma che per correttezza si sono a me presentati in privato con tanto di nome e cognome. Ma non per questo io li sbandiero e li metto in piazza. E' una loro scelta che rispetto ma in ogni caso io so con chi dialogo.

Non posso purtroppo dialogare con chi invece è incappucciato, non mi va giù. Troppi serpenti e essere viscidi amano avere doppie e triple facce. Magari non sarà il caso di numizmo ma io preferisco evitare definitivamente ogni dialogo diretto con lui. Non è per cattiveria o per principio ma solo per una mia legittima tutela. E anche quello di dialogare con chi mi pare è un mio diritto al pari di quello degli altri. naturalmente, se numizmo mi dice chi è almeno in privato, sarò ben felice di dialogare, scambiare opinioni e anche litigare con lui senza che per questo io mi senta in diritto di dire chi è o alludere in qualche modo a chi potrebbe essere. Diversamente, sono spiacente.

Ma io mi chiamo Domenico Luppino e mi rifiuto di parlare direttamente con incappucciati.

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Guest utente3487

Adesso mi sorge un dubbio che spero qualcuno potrò chiarirmi:

Allora, torniamo al ragazzo che compra al mercatino una moneta romana, la paga 10 euro perchè è comune, non è particolarmente tenuta ecc. Non ha ricevute, fatture.

Dopo un paio di anni il ragazzo va in un negozio di monete e cambia la moneta con una serie euro, perchè nel frattempo ha cambiato tipo di collezione.

Cosa fa il negoziante? Ritira il pezzo? Si?

Pensando di essere nel giusto, prende i dati del venditore e li registra a fianco della moneta.

Da quel momento però la moneta diventa "pulita", nel senso che se verrà venduta ad altri con tanto di fattura o ricevuta e/o certificato di proveneinza, fino a prova contraria sarà una moneta legittima. magari ogni due tre anni cambierà proprietario, e la sua documentazione regolare aumenterà, se i proprietari avranno cura di conservarla in toto.

Ho detto qualcosa di sbagliato fino ad adesso? Attendo le risposte dei commercianti.

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Guest utente3487

Fra tutte le risposte date a Kimbo (comprese le mie), anche io apprezzo quelle di Grigioviola, perla sua semplicità e chiarezza espositiva. Tutti noi invece ci siamo lasciati prendere la mano e questo non va bene, perchè così, anche se magari non diciamo cose sbagliate, complichiamo la già difficile comprensione da parte dei nuovi arrivati.

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per diverse ragioni a cui saresti dovuto arrivare da te, non ultima quella che mi fa discutere spesso e anche ultimamente con elledi, ovvero il fatto che a me, di chi si celi dietro un nickname, non interessa né poco né punto, preferendo io badare a COSA si dice, piuttosto che a CHI lo dice.

Eh no. Qui non sono per niente daccordo. Conosco moltissimi che sono sul forum mantenendo l'anonimato, ma che per correttezza si sono a me presentati in privato con tanto di nome e cognome. Ma non per questo io li sbandiero e li metto in piazza. E' una loro scelta che rispetto ma in ogni caso io so con chi dialogo.

Non posso purtroppo dialogare con chi invece è incappucciato, non mi va giù. Troppi serpenti e essere viscidi amano avere doppie e triple facce. Magari non sarà il caso di numizmo ma io preferisco evitare definitivamente ogni dialogo diretto con lui. Non è per cattiveria o per principio ma solo per una mia legittima tutela. E anche quello di dialogare con chi mi pare è un mio diritto al pari di quello degli altri. naturalmente, se numizmo mi dice chi è almeno in privato, sarò ben felice di dialogare, scambiare opinioni e anche litigare con lui senza che per questo io mi senta in diritto di dire chi è o alludere in qualche modo a chi potrebbe essere. Diversamente, sono spiacente.

Ma io mi chiamo Domenico Luppino e mi rifiuto di parlare direttamente con incappucciati.

E io ribadisco che, con tutto il rispetto, a me se parlo con elledi mi basta e avanza anche senza sapere che dietro il nickname c'è il Tenente Colonnello della GDF Domenico Luppino..anzi: lo preferisco perché in questo modo le mie risposte non potranno mai essere influenzate dall'eventuale ruolo del mio interlocutore.....

e altrettanto rispettosamente ti dico che trovo estremamente fuori luogo e infondata la tua pretesa che ,anche se in privato, i tuoi interlocutori si debbano qualificare con te......la scelta di presentarti con nome e cognome è tua personale ed è identicamente rispettabile quanto quella di chi preferisce il contrario...i diritti che abbiamo sono gli stessi...

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Quello che cerco di far passare come concetto è che comprendo che chi ha una moneta intende conservarla, dato che magari è della sua famiglia da molto tempo e che il contesto archeologico è andato a farsi benedire. Però, d'altro canto, non posso fare a meno di mettermi dall'altra parte: non è giusto comunque che lo Stato, che dovrebbe curare al meglio il nostro patrimonio culturale, sia almeno a conoscenza di quello che esiste? Se non altro per impedire la fuoriuscita dal nostro Paese. Non dico che deve essere abbattuto il collezionismo, ma almeno sapere quello che abbiamo, onde evitare un domani di vedere battuta in asta in Giappone o in Corea una moneta sconosciuta di uno sconosciuto imperatore romano.Faccio presente che adesso si stanno affacciando (anzi si sono già affacciati alla ribalta) i nuovi ricchi della terra e state tranquilli che dopo essersi divertiti a destra e manca inizieranno ad avvicinarsi all'arte, soprattutto archeologica e temo che riprenderanno i traffici illeciti su larga scala, se non siamo in grado di contrastare efficacemente il fenomeno.

Rammento ancora (ma perchè da questo orecchio molti non vogliono sentire??) che una moneta o collezione notificata non significa impossibilità di alienarla, detenerla esporla, ma semplicemente comunicare ogni variazione di possesso ecc, a salvaguardia del nostro patrimonio.

é quello che ho appena risposto a Giovanna, sfondi una porta aperta con me....

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Adesso mi sorge un dubbio che spero qualcuno potrò chiarirmi:

Allora, torniamo al ragazzo che compra al mercatino una moneta romana, la paga 10 euro perchè è comune, non è particolarmente tenuta ecc. Non ha ricevute, fatture.

Dopo un paio di anni il ragazzo va in un negozio di monete e cambia la moneta con una serie euro, perchè nel frattempo ha cambiato tipo di collezione.

Cosa fa il negoziante? Ritira il pezzo? Si?

Pensando di essere nel giusto, prende i dati del venditore e li registra a fianco della moneta.

Da quel momento però la moneta diventa "pulita", nel senso che se verrà venduta ad altri con tanto di fattura o ricevuta e/o certificato di proveneinza, fino a prova contraria sarà una moneta legittima. magari ogni due tre anni cambierà proprietario, e la sua documentazione regolare aumenterà, se i proprietari avranno cura di conservarla in toto.

Ho detto qualcosa di sbagliato fino ad adesso? Attendo le risposte dei commercianti.

No, hai detto tutto giusto...purtroppo...

purtroppo non perché lo hai detto te, intendiamoci, intendo purtroppo perché funziona proprio così, e, francamente, mi pare un bel malfunzionamento...in pratica nessuno potrà, sempre per la mai ababstanza esecrata legge sulla privacy, andare più in là della superfice della faccenda, salvo la magistratura in caso di indagine, ma a quel punto sarà tardi e i cavalli saranno scappati...non sarebbe meglio che ci fosse un pò più di autonomia informativa a disposizione almeno dei soggetti professionali che si ritroveranno atratatre la moneta? si eviterebbep un sacco di grane...

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quanto detto da elledi (post #101) non solo lo condivido, ma per certi versi auspico accada.

giustamente kimbo chiedeva l'esistenza di una sorta di ente-organismo a cui rivolgersi per "sanare" quelle monete di cui non riesce o non può (per le più svariate ragioni) recuperare una documentazione che ne attesti in modo chiaro ed inequivocabile la lecita provenienza.

questo non esiste, o meglio, non esiste nelle forme e nelle modalità che intende(va) kimbo.

tuttavia si può portare a conoscenza dell'autorità il possesso di una moneta o di una intera collezione. c'è chi lo fa(ceva) ricevendo anche risposta esplicita da parte dell'ente interpellato (sovrintendenza dei beni culturali).

risposta che, sinteticamente, affermava la non obbligatorietà della notifica.

orbene, su questo possiamo concordare tutti tranquillamente: la legge non obbliga alcuna notifica limitatamente al possesso di monete di provenienza lecita regolarmente acquistate e/o detenute.

tuttavia nulla e nessuno mi vietano di portare (per ora solo in questo modo) a conoscenza l'autorità di quanto possiedo.

è necessario? serve? è fondamentale? è doveroso? è prudenziale? è un suicidio annunciato? è uno specchietto per allodole? è mettere il miele sul davanzale per tirarsi le api in casa?

male non fare paura non avere.

se qualcuno possiede beni di cui è tranquillo e sereno non dovrebbe aver nulla da temere e l'uscire allo scoperto sarebbe un ulteriore prova di ciò nonché un messaggio chiaro e inequivocabile sulla volontà di mettersi "in regola" e di muoversi e collezionare nel pieno rispetto delle regole/leggi vigenti.

la cosa comporta dei rischi?

probabilmente sì.

del resto anche acquistare a porta portese ne comporta. tuttavia l'intenzionalità che sta alla base dei due comportamenti a rischio è differente e forse potrebbe stare proprio qui il punto a favore.

è una strada da percorrere?

non lo so, sicuramente è una strada da approfondire.

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Guest utente3487

per diverse ragioni a cui saresti dovuto arrivare da te, non ultima quella che mi fa discutere spesso e anche ultimamente con elledi, ovvero il fatto che a me, di chi si celi dietro un nickname, non interessa né poco né punto, preferendo io badare a COSA si dice, piuttosto che a CHI lo dice.

Eh no. Qui non sono per niente daccordo. Conosco moltissimi che sono sul forum mantenendo l'anonimato, ma che per correttezza si sono a me presentati in privato con tanto di nome e cognome. Ma non per questo io li sbandiero e li metto in piazza. E' una loro scelta che rispetto ma in ogni caso io so con chi dialogo.

Non posso purtroppo dialogare con chi invece è incappucciato, non mi va giù. Troppi serpenti e essere viscidi amano avere doppie e triple facce. Magari non sarà il caso di numizmo ma io preferisco evitare definitivamente ogni dialogo diretto con lui. Non è per cattiveria o per principio ma solo per una mia legittima tutela. E anche quello di dialogare con chi mi pare è un mio diritto al pari di quello degli altri. naturalmente, se numizmo mi dice chi è almeno in privato, sarò ben felice di dialogare, scambiare opinioni e anche litigare con lui senza che per questo io mi senta in diritto di dire chi è o alludere in qualche modo a chi potrebbe essere. Diversamente, sono spiacente.

Ma io mi chiamo Domenico Luppino e mi rifiuto di parlare direttamente con incappucciati.

E io ribadisco che, con tutto il rispetto, a me se parlo con elledi mi basta e avanza anche senza sapere che dietro il nickname c'è il Tenente Colonnello della GDF Domenico Luppino..anzi: lo preferisco perché in questo modo le mie risposte non potranno mai essere influenzate dall'eventuale ruolo del mio interlocutore.....

e altrettanto rispettosamente ti dico che trovo estremamente fuori luogo e infondata la tua pretesa che ,anche se in privato, i tuoi interlocutori si debbano qualificare con te......la scelta di presentarti con nome e cognome è tua personale ed è identicamente rispettabile quanto quella di chi preferisce il contrario...i diritti che abbiamo sono gli stessi...

E allora, sono spiacente, i nostri dialoghi diretti terminano qui. Anche questo è un mio diritto.

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Per il resto, posso essere o meno daccordo sulle leggi e sulla loro applicazione, ma ci sono e io devo rispettarle e farle rispettare.

Scriva più spesso, dott. Luppino.

Certi concetti, in un ambito pubblico quale è il forum, è meglio ripeterli periodicamente.

La prego di accettare i miei saluti.

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certi concetti vengono ripetuti con regolarita'impressionante qui sul Forum e non solo nell''ambito di questa discussione e credo che siamo tutti dáccordo sul rispetto della normativa vigente , come ampiamente ribadito, ad nauseam , anche in questa discussione.

Diverso e' pero' il caso, quando si propongono cautele addizionali, oggi non richieste o contemplate dalla normativa vigente, e sarebbe buona norma innanzitutto qualificarle come consigli o proposte a titolo personale e , per la maggiore comprensione di tutti, darne adeguata motivazione.

Se questa discussione si e' protratta e qualcuno un po'incautamente l'ha definita una polemica, io la chiamerei discussione visto che qui si sta discutendo in termini civili e rispettosi, ed ha sollevato le giustificate reazioni di molti contributori regolari al forum , (a proposito il buon Dabbene sembra sparito, sara' mica in vacanza :)) e' proprio perche si volevano approfondire questi suggerimenti e capirne la base logica e la razionalita'.

Credo che il Forum e il suo Staff siano abbastanza svezzati ormai e sufficientemente prudenti e allineati per far passare i giusti messaggi suggerendo cautela, rispetto della normativa e soprattutto l''affidamento a seri operatori del settore (molti dei quali frequentano anche attivamente il Forum) quando si trattano commercialmente monete, fornendo cosi' un prezioso ausilio a quanti , neofiti o meno, partecipano a questo spazio.

Modificato da numa numa
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Adesso mi sorge un dubbio che spero qualcuno potrò chiarirmi:

Allora, torniamo al ragazzo che compra al mercatino una moneta romana, la paga 10 euro perchè è comune, non è particolarmente tenuta ecc. Non ha ricevute, fatture.

Dopo un paio di anni il ragazzo va in un negozio di monete e cambia la moneta con una serie euro, perchè nel frattempo ha cambiato tipo di collezione.

Cosa fa il negoziante? Ritira il pezzo? Si?

Pensando di essere nel giusto, prende i dati del venditore e li registra a fianco della moneta.

Da quel momento però la moneta diventa "pulita", nel senso che se verrà venduta ad altri con tanto di fattura o ricevuta e/o certificato di proveneinza, fino a prova contraria sarà una moneta legittima. magari ogni due tre anni cambierà proprietario, e la sua documentazione regolare aumenterà, se i proprietari avranno cura di conservarla in toto.

Ho detto qualcosa di sbagliato fino ad adesso? Attendo le risposte dei commercianti.

Non hai detto nulla di sbagliato ma c'é da fare alcune considerazioni:

1) il commerciante deve fare da filtro, chiedendo la provenienza del materiale ed eventuale documentazione. A fronte di una frase del tipo "ho acquistato al mercatino" io, ad esempio, non compero.

Un primo filtro quindi c'é, perché il commerciante ha tutto l'interesse ad evitare guai pertanto, salvo qualche isolato imbecille (pare che ce ne siano, da quello che ho letto qualche post indietro), le acquisizioni si effettuano solo nel caso di materiale che abbia una storia verificabile o credibile.

2) Secondo filtro: le verifiche delle Sovrintendenze. I nostri registri sono a disposizione delle competenti Sovrintendenze per le verifiche del caso e, nel caso di pubblicazioni di vendita (listini/cataloghi) abbiamo l'obbligo di inviarne una copia anche a loro, affinché li esaminino per "scovare" pezzi meritevoli di essere sottoposti a tutela o per rintracciare materiale che si possa ritenere di scavo.

3) I registri di cui sopra devono essere tenuti per 10 anni. il che vuol dire che la tracciabilità del materiale é possibile per un lasso di tempo direi ampio, consentendo indagini e recupero di materiale illecito anche a distanza di parecchi anni.

Credo comunque che spesso si faccia confusione in merito alle cause scatenanti dei sequestri che non vengono effettuati in forza alla culturalità del bene, bensì alla provenienza del bene, ritenuta illecita.

In parola povere, non sequestrano le monete perché le ritengono beni culturali (in tal caso dovrebbero sottoporre a sequestro anche tutto ciò che é stato "notificato" negli anni) ma le sequestrano perché le ritengono di scavo clandestino, tant'é che la denuncia non é per "possesso di bene culturale", reato che credo non esita nemmeno, ma per furto ai danni dello Stato e/o ricettazione.

Questo vale per tutti i beni di natura ARCHEOLOGICA, ecco il perché qualcuno fa, giustamente, distinzione tra il possesso di una collezione di monete romane ed una di monete papali....

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Guest utente3487

Bene. Abbiamo già un punto fermo.

So che i registri rimangono a disposizione. Il problema che mi pongo è che passati i canonici dieci anni una moneta si ripulisce l'anima se nel frattempo non è stata adocchiata per qualsivoglia problema (es.,ricettata oppure accertata provenienza da scavo).

In ogni caso, se ho capito il meccanismo, chiunque può portare le proprie monete a vendere da un commerciante. Questi correttamente le registra insieme ai dati del conferente e la moneta può iniziare a questo punto una sua circolazione. Mi riferisco non ai pezzi rari, ma a tutta quella serie di monetine di modico valore che si trovano in vendita nei negozi numismatici. Ad esempio quando mi reco da un mio amico a Roma che ha il negozio vedo in vendita monete romane sigillate di poco valore. Ho visto che lui tiene i registri in regola e li vende con tanto di attestazione.Quindi il negozio del commerciante potrebbe essere visto come un porto sicuro.

Ho sbagliato qualcosa fin qui?

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Guest utente3487

Allora in pratica anche attraverso una finta vendita in effetti posso regolarizzare le mie monete. QUesta mi pare una falla non da poco nel sistema.....se non mi sono naturalmente perso qualche passaggio...

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La finta vendita, a mio avviso, vale fino a un certo punto... come tutte le furbate italiche.

Perchè se io ho una moneta "non pulita" e la faccio ripulire da un commerciante compiacente, in caso di verifica, nulla vieta al signor Magistrato di turno o chi per esso di andare prima da me a prendermi la moneta al che io gli dico: no! l'ho presa dal commerciante Furbino.

Si va dal sig. Furbino e si guardano i registri e in effetti risulta che lui l'ha venduta a me come testimonia una ricevuta e un attestato di provenienza... ma volendo approfondire la filiera... prima che arrivasse al sig. Furbino che strada ha preso questa moneta? Il sig. Furbino che dati ha registrato?

E da qui si va a scavare.

Diciamo che, a mio avviso, la furbata della ripulita con falsa vendita di fatto mette al riparo il compratore (reale o pseudotale) perché lui dalla sua ha una serie di carte "regolari" rilasciate da un commerciante (posso io in qualche modo sapere si il commerciante fa dichiarazioni mendaci o meno?), ma mette nelle pesti il commerciante per l'emissione di documentazione fraudolenta... se poi si dimostra in qualche modo che sono stato io stesso ad andare dal sig. Furbino e concordare l'emissione di una finta fattura, nelle pesti ci vado di mezzo pure io!

...ora... davvero vorrei sapere perché un commerciante si dovrebbe prestare a mettersi nella cacca (scusate il francesismo) in un simile modo!

se esistono figure del genere... sono davvero da bloccare e arginare nel modo più efficace possibile! arrecherebbero un danno non indifferente al mondo del collezionismo!

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certi concetti vengono ripetuti con regolarita'impressionante qui sul Forum e non solo nell''ambito di questa discussione e credo che siamo tutti dáccordo sul rispetto della normativa vigente , come ampiamente ribadito, ad nauseam , anche in questa discussione.

Diverso e' pero' il caso, quando si propongono cautele addizionali, oggi non richieste o contemplate dalla normativa vigente, e sarebbe buona norma innanzitutto qualificarle come consigli o proposte a titolo personale e , per la maggiore comprensione di tutti, darne adeguata motivazione.

Se questa discussione si e' protratta e qualcuno un po'incautamente l'ha definita una polemica, io la chiamerei discussione visto che qui si sta discutendo in termini civili e rispettosi, ed ha sollevato le giustificate reazioni di molti contributori regolari al forum , (a proposito il buon Dabbene sembra sparito, sara' mica in vacanza :)) e' proprio perche si volevano approfondire questi suggerimenti e capirne la base logica e la razionalita'.

Credo che il Forum e il suo Staff siano abbastanza svezzati ormai e sufficientemente prudenti e allineati per far passare i giusti messaggi suggerendo cautela, rispetto della normativa e soprattutto l''affidamento a seri operatori del settore (molti dei quali frequentano anche attivamente il Forum) quando si trattano commercialmente monete, fornendo cosi' un prezioso ausilio a quanti , neofiti o meno, partecipano a questo spazio.

No, non sono in vacanza, semplicemente quando sento qualche parola di troppo preferisco ritirarmi dalla discussione,di polemiche non ne ho bisogno, condiivido tutto quello che dici e che ripetutamente viene detto ; i consigli sono sempre quelli,le leggi e le norme pure,giustamente come hai stigmatizzato anche tu non si possono far passare proposte e consigli per nuove norme,e su questo ho insistito precedentemente se no facciamo controinformazione ,il post 13 generava ulteriore turbativa ,c'è già abbastanza confusione sulla materia, ingenera ulteriori incertezze e dubbi anche in noi stessi, atteniamoci a quello ripetuto fino allo sfiancamento; se uno opera in questo modo deve stare tranquillo, non dobbiamo neanche passare alla caccia alle streghe e ottenere l'effetto finale che uno che ha anche agito seguendo le solite norme poi alla fine si stufa e passa ad altro con buona pace di tutti, io penso che a volte si possa ingenerare francamente in molti utenti anche questo.

Modificato da dabbene
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Guest utente3487

La finta vendita, a mio avviso, vale fino a un certo punto... come tutte le furbate italiche.

Perchè se io ho una moneta "non pulita" e la faccio ripulire da un commerciante compiacente, in caso di verifica, nulla vieta al signor Magistrato di turno o chi per esso di andare prima da me a prendermi la moneta al che io gli dico: no! l'ho presa dal commerciante Furbino.

Si va dal sig. Furbino e si guardano i registri e in effetti risulta che lui l'ha venduta a me come testimonia una ricevuta e un attestato di provenienza... ma volendo approfondire la filiera... prima che arrivasse al sig. Furbino che strada ha preso questa moneta? Il sig. Furbino che dati ha registrato?

E da qui si va a scavare.

Diciamo che, a mio avviso, la furbata della ripulita con falsa vendita di fatto mette al riparo il compratore (reale o pseudotale) perché lui dalla sua ha una serie di carte "regolari" rilasciate da un commerciante (posso io in qualche modo sapere si il commerciante fa dichiarazioni mendaci o meno?), ma mette nelle pesti il commerciante per l'emissione di documentazione fraudolenta... se poi si dimostra in qualche modo che sono stato io stesso ad andare dal sig. Furbino e concordare l'emissione di una finta fattura, nelle pesti ci vado di mezzo pure io!

...ora... davvero vorrei sapere perché un commerciante si dovrebbe prestare a mettersi nella cacca (scusate il francesismo) in un simile modo!

se esistono figure del genere... sono davvero da bloccare e arginare nel modo più efficace possibile! arrecherebbero un danno non indifferente al mondo del collezionismo!

Il problema è che una moneta senza natali (perchè magari stava da decenni in un cassetto), ma che non necessariamente è sporca, semplicemente era conservata in casa da decenni, può, attrvaerso il passaggio da un negozio e la registrazione, diventare poi libera e dopo un decennio liberissima. Sto pensando ovviamente a monete comuni, non pezzi rari che potrebbero attirare l'attenzione...

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Guest utente3487

Faccio un altro esempio: acquisto in un'asta la solita monetina da 20 euro consunta. Mi arriva fattura e cartellino. tutto qui.Non saprò mai chi l'ha conferita per la vendita e chi la possedeva ancora prima...giusto sin qui?

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Onestamente però non vedo dove stia il problema nel tuo esempio di cui al post 119: se la moneta senza natali non é "sporca", perché non dovrebbe essere libera ?

Quanto poi alla documentazione, intesa come fattura, ricordo che é da, quanto, 30 o 40 anni che viene rilasciata ? E le monete regolarmente acquistate prima, ma prive di documentazione, che facciamo, le consideriamo illegali ?

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Faccio un altro esempio: acquisto in un'asta la solita monetina da 20 euro consunta. Mi arriva fattura e cartellino. tutto qui.Non saprò mai chi l'ha conferita per la vendita e chi la possedeva ancora prima...giusto sin qui?

Tu no, perché noi, per privacy, non possiamo comunicare i nominativi dei conferenti agli acquirenti, ma le autorità hanno tutto: mandati a vendere, elenchi e cataloghi.

Questo prima della vendita, così che si possano bloccare per tempo esemplari di dubbia provenienza.

Le monete delle aste sono quelle maggiormente sotto i riflettori e gli "astatori" (si dice così ?) adottano le maggiori prudenze proprio perché sono sempre sotto la lente di ingrandimento e se "sgarrano" non viene comminata loro una sanzione, come spesso accade nel commercio, ma possono anche vedersi ritirata la licenza ;)

Modificato da Alberto Varesi
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Faccio un altro esempio: acquisto in un'asta la solita monetina da 20 euro consunta. Mi arriva fattura e cartellino. tutto qui.Non saprò mai chi l'ha conferita per la vendita e chi la possedeva ancora prima...giusto sin qui?

Beh, abbiamo detto da anni che l'acquisto alle aste e da commercianti validi NIP sono sicuri, l'utente credo l'abbia recepito,non mettiamogli però adesso anche il dubbio su questo, una volta che ha certificato e fattura deve essere a posto,il problema non è più suo.

Tutto queste certezze vediamo di mantenerle, se no poi capisco quelli che dicono anche del forum abbandono il collezionare, troppo complicato, difficile,insicuro,questo è quello come ripetuto sopra quello che stiamo creando,i punti fermi quelli acquisiti, lasciamoli, se no veramente datevi ai libri .....

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Guest utente3487

Può andare bene a te forse ma comprenderai che agli addetti ai lavori non possono ragionare per punti fermi acquisiti, solo per non scoraggiare collezionisti e mercato.

Io ho esposto alcune considerazioni, se poi non vi vanno posso tranquillamente chiudere qui la discussione e passare ad altro.
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Guest utente3487

Faccio un altro esempio: acquisto in un'asta la solita monetina da 20 euro consunta. Mi arriva fattura e cartellino. tutto qui.Non saprò mai chi l'ha conferita per la vendita e chi la possedeva ancora prima...giusto sin qui?

Tu no, perché noi, per privacy, non possiamo comunicare i nominativi dei conferenti agli acquirenti, ma le autorità hanno tutto: mandati a vendere, elenchi e cataloghi.

Questo prima della vendita, così che si possano bloccare per tempo esemplari di dubbia provenienza.

Le monete delle aste sono quelle maggiormente sotto i riflettori e gli "astatori" (si dice così ?) adottano le maggiori prudenze proprio perché sono sempre sotto la lente di ingrandimento e se "sgarrano" non viene comminata loro una sanzione, come spesso accade nel commercio, ma possono anche vedersi ritirata la licenza ;)

Questa è già una risposta che mi soddisfa di più (Dabbene non volermene). Ovviamente Alberto parliamo per Aste sul territorio nazionale.

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