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Inviato (modificato)

Salve a tutti.

In questi giorni ho raccolto un po' di materiale sulla monetazione dei Sileraioi, per dare una mano ad un amico statunitense che sta portando avanti una ricerca su questo argomento.

Ho pensato di condividerlo anche con gli utenti di questo forum.

Si tratta di foto tratte dai libri della mia biblioteca numismatica, più altre prese dalla rete.

A questo link potrete scaricare un file zip con il materiale grezzo che ho messo insieme.

Il link sarà attivo solo per 7 giorni.

Ciao

http://www.fileconvo...75f728d9febc88d

P.S.

Aggiungo altre due foto da cataloghi d'asta che ho appena trovato:

Asta Negrini 01/06/2012

SileraioiAstaNegrini1-6-2012.jpg

NAC64

SileraioiNAC64.jpg

Modificato da TARAS

Inviato (modificato)

Innanzi tutto mi complimento vivamente con Taras per il grande impegno profuso alla raccolta del materiale, non solo di monete, ma anche bibliografico.

Questo deve costituire un vero punto di partenza per qualsiasi ricerca approfondita su una determinata zecca.

Nel caso di Sileraioi ti ricordo che dovrai aggiungere anche l'importante volume di Daniele Castrizio, "La monetazione mercenariale in Italia", Rubbettino, Catanzaro 2000, dove a pagine 54-55 e tavola IX sono descritte (poche) monete dei Sileraioi.

In realtà tale contributo è molto limitato, ma va accennato in una pubblicazione.

Un altro riferimento bibliografico è Mariangela Puglisi, "La Sicilia da Dionisio I a Sesto Pompeo. Circolazione e funzione della moneta", Messina 2009, p. 318-319, con cenni di rinvenimenti nella zona di Cozzo Mususino.

Se non l'hai, posso scansionare le pagine di interesse e mandarle a te.

Finora c'è poco da aggiungere a quanto esposto da Calciati e da Campana. Apparentemente sono stati usati pochissimi conii e i mercenari erano di stanza quasi certamente nell'area centro-settentrionale della Sicilia (Cozzo Mususino, non lontano da Resuttano, CL).

Cozzo Mususino è un'altura alle propaggini meridionali delle Madonie, tra Alimena e Resuttano, fra i fiumi Salso e Imera meridionale, dove appunto sarebbero stati trovati reperti monetali appartenenti a questa zecca.

Posso sapere l'esatto scopo dello studio del tuo amico americano? Mi stupisce un poco l'interesse verso una zecca così particolare e purtroppo non mancano numerose falsificazioni moderne.

Modificato da acraf

Inviato

Innanzi tutto mi complimento vivamente con Taras per il grande impegno profuso alla raccolta del materiale, non solo di monete, ma anche bibliografico.

Questo deve costituire un vero punto di partenza per qualsiasi ricerca approfondita su una determinata zecca.

Nel caso di Sileraioi ti ricordo che dovrai aggiungere anche l'importante volume di Daniele Castrizio, "La monetazione mercenariale in Italia", Rubbettino, Catanzaro 2000, dove a pagine 54-55 e tavola IX sono descritte (poche) monete dei Sileraioi.

In realtà tale contributo è molto limitato, ma va accennato in una pubblicazione.

Un altro riferimento bibliografico è Mariangela Puglisi, "La Sicilia da Dionisio I a Sesto Pompeo. Circolazione e funzione della moneta", Messina 2009, p. 318-319, con cenni di rinvenimenti nella zona di Cozzo Mususino.

Se non l'hai, posso scansionare le pagine di interesse e mandarle a te.

Finora c'è poco da aggiungere a quanto esposto da Calciati e da Campana. Apparentemente sono stati usati pochissimi conii e i mercenari erano di stanza quasi certamente nell'area centro-settentrionale della Sicilia (Cozzo Mususino, non lontano da Resuttano, CL).

Cozzo Mususino è un'altura alle propaggini meridionali delle Madonie, tra Alimena e Resuttano, fra i fiumi Salso e Imera meridionale, dove appunto sarebbero stati trovati reperti monetali appartenenti a questa zecca.

Posso sapere l'esatto scopo dello studio del tuo amico americano? Mi stupisce un poco l'interesse verso una zecca così particolare e purtroppo non mancano numerose falsificazioni moderne.

Grazie acraf, mi interesserebbe molto leggere il contributo della Puglisi.

Riguardo lo scopo dello studio, Nick ha recentemente acquistato un ottimo esemplare di bronzo dei Sileraioi (in generale colleziona monete antiche con toro androprosopo, senza un interesse per una zecca in particolare), e gli piacerebbe approfondire le sue conoscenze su queste emissioni. Considera che per un americano che legge quasi nulla di italiano le informazioni reperibili sui Sileraioi sono molto poche. E' vero che il Calciati ha anche il testo in inglese, ma è un'opera molto costosa, e anche i prestiti interbibliotecari negli USA sono piuttosto dispendiosi (mi pare intorno ai 40$ a volume, almeno nella città dove lui vive) rispetto ai 5-8 euro a volume che di solito richiedono in Italia.

P.S. ...se sospetti che qualcuno degli esemplari nelle foto da me raccolte sia un falso ti prego di comunicarmelo, magari privatamente, io purtroppo, a parte casi eclatanti, non ho l'occhio esperto e non riesco a capire se una moneta è autentica o meno. Ugualmente ti sarei grato se potessi farmi avere foto di falsi Sileraioi di cui tu fossi a conoscenza.

Grazie ancora

A presto


Inviato

ciao,

generalmente sono cmq monete che si trovano in mediocre conservazione, pertanto trovarne uno in ottime condizione è un impresa...e solitamente molto costosi. (un po come per Tyrrhenoi)

Ho notato che a volte sono sottoposti ai soliti interventi di ridefinizione dei dettagli, sia nel nominale maggiore che nel minore.

se ti servissero immagini dal Corpus Nummorum, fammi sapere in MP.

ciao

skuby


Inviato

ciao,

generalmente sono cmq monete che si trovano in mediocre conservazione, pertanto trovarne uno in ottime condizione è un impresa...e solitamente molto costosi. (un po come per Tyrrhenoi)

Ho notato che a volte sono sottoposti ai soliti interventi di ridefinizione dei dettagli, sia nel nominale maggiore che nel minore.

se ti servissero immagini dal Corpus Nummorum, fammi sapere in MP.

ciao

skuby

:)

Grazie del pensiero Sku, ma non c'è bisogno, il Calciati ce l'ho.


Inviato

Per il problema dei possibii falsi di Sileraioi, si tratta ovviamente di un lavoro piuttosto impegnativo, che consiste nel mettere a stretto confronto i vari esemplari noti.

Forse in alcuni casi è possibile riconoscere dei cloni, ossia monete identiche, con il medesimo tondello e orientamento e magari patine diverse e pesi un poco differenti...

Ricordo ad esempio un bronzo della Simmachia, che era appartenuto al cav. Moretti, che fu replicato in non poche copie (uno dei primi esempi di falsificazioni di massa, intorno ai primi anni '80).

Inoltre è importante stabilire l'esatto numero dei conii usati per i Sileraioi.

Secondo il Castrizio, a un esame molto parziale e limitato, sembra usata una sola coppia di conii per ogni nominale. Forse non è esattamente così, ma in ogni caso è una emissione molto limitata.

Ne discende che il numero dei pezzi finora pervenuti doveva essere molto limitato. Se sul mercato compaiono all'improvviso diversi esemplari, bisogna per forza essere molto attenti.

Se esiste una sola coppia di conii, verificata con esemplari di antico pedigree, allora diventa più facile fare confronti, specie sulla forma delle lettere della legenda.

Infatti in molti casi hnno fatto ricorso anche alla bulinatura per evidenziare le lettere, altrimenti poco visibili, e accrescere così l'importanza e interesse verso quel pezzo.


Inviato

Per il problema dei possibii falsi di Sileraioi, si tratta ovviamente di un lavoro piuttosto impegnativo, che consiste nel mettere a stretto confronto i vari esemplari noti.

Forse in alcuni casi è possibile riconoscere dei cloni, ossia monete identiche, con il medesimo tondello e orientamento e magari patine diverse e pesi un poco differenti...

Ricordo ad esempio un bronzo della Simmachia, che era appartenuto al cav. Moretti, che fu replicato in non poche copie (uno dei primi esempi di falsificazioni di massa, intorno ai primi anni '80).

Inoltre è importante stabilire l'esatto numero dei conii usati per i Sileraioi.

Secondo il Castrizio, a un esame molto parziale e limitato, sembra usata una sola coppia di conii per ogni nominale. Forse non è esattamente così, ma in ogni caso è una emissione molto limitata.

Ne discende che il numero dei pezzi finora pervenuti doveva essere molto limitato. Se sul mercato compaiono all'improvviso diversi esemplari, bisogna per forza essere molto attenti.

Se esiste una sola coppia di conii, verificata con esemplari di antico pedigree, allora diventa più facile fare confronti, specie sulla forma delle lettere della legenda.

Infatti in molti casi hnno fatto ricorso anche alla bulinatura per evidenziare le lettere, altrimenti poco visibili, e accrescere così l'importanza e interesse verso quel pezzo.

Grazie della risposta acraf.

Colgo l'occasione per salutare gli utenti del forum. Sarò in viaggio per una decina di giorni e potrò collegarmi pochi minuti al giorno.

A presto


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