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adempimenti legali per acquistare monete da spagna


grigioviola

Risposte migliori

come da titolo.

Se non ricordo male mi sembrava che per esportare monete dalla spagna servisse documentazione.

Forse però tale documentazione non è necessaria per tutti i paesi.

A mia richiesta preventiva a titolo informativo di documenti legali per l'importazione e fiscali per la legittima provenienza, questa la risposta di un noto commerciante spagnolo professionista:

Hello.

There are not export obligations between Spain and Italy. We are in the European Union and have a common and free trade so we must not pay export taxes between us.

Around invoice: I can send you an official invoice from my store if you send to me all your fiscal information.

It is not a problem for me, I have a fisic numismatic store too (XXX called).

Thank you, XXX.

Ora vedo di approfondire, perché non vorrei che desse per scontate restrizioni di tipo normativo sulla tipologia di merce in oggetto: moneta = potenziale oggetto storico non esportabile liberamente? Ma non credo sia così.

Da quel che mi risulta il mercato spagnolo è/era molto seguito dagli americani e credo che questo "alert" sia riferito principalmente a loro.

Ho deciso di iniziare a chiedere, a una rosa di commercianti stranieri che adempimenti normativi ci sono e di riportare via via le risposte qui. Ovviamente per la privacy non dirò a quali commercianti mi sono rivolto.

Come parametro di ricerca chiederò solo a commercianti professionisti.

Per ora:

Dall'Inghilterra: nessun adempimento per l'importazione in Italia. Da richiedere quale documentazione fiscale inovice con VAT number (partita iva). In taluni casi, quando il commerciante lo rilascia: richiedere Certificate of Authenticity Invoice generalmente è upon request.

Dalla Francia: nessun adempimento per l'importazione in Italia. Da richiedere quale documentazione fiscale invoice con SIRET e/o SIREN. I più scrupolosi citano questa normativa propria della francia: cet objet ne provient ni de fouilles , ni de découvertes terrestres et sous-marines sur sites archéologiques, nide collections archéologiques. celui-ci est vendu en conformité avec la réglementation applicable respecte l'ensemble des lois et réglementations applicables à sa vente de Par ailleurs cette piece numismatique est d'une valeur inferieure a 1500 euros et peux donc circuler librement en Europe Par consequent je suis en conformité avec la reglementation d'Ebay (http://pages.ebay.fr/help/policies/cultural.html et http://pages.ebay.fr/help/policies/artifacts.html)

Dalla Germania: nessun adempimento per l'importazione in Italia. Da richiedere quale documentazione fiscale invoice con Umsatzsteuer-Identifikationsnummer (numero di partita iva) e/o Anmeldenummer im örtlichen Handelsregister oder anderen Registern (equivalente numero registro imprese italiano). Alcuni, scrupolosi, quali riferimenti normativi e/o alert simili riportano quanto segue:

Lanz-re.jpg

Spero di fare cosa gradita condividendo queste informazioni.

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Per quanto riguarda la Spagna devi fare parecchia attenzione, in quanto al di là dell'importazione in Italia, ci sono problemi per l' "esportazione" dalla Spagna.

E' vero che siamo in Europa e quindi non ci sono tasse da pagare, ma per quanto riguarda la libera circolazione al momento della costituzione CEE-UE era previsto espressamente che ogni paese avrebbe provveduto a difendere il proprio Patrimonio Culturale nella maniera più opportuna. Alcuni Paesi non hanno messo particolari restrizioni, tipicamente i Paesi del Nord Europa. Per converso i Paesi del Sud Europa hanno messo restrizioni(le avevano già).

In particolare la Spagna ha una legge di protezione dei beni culturali molto simile a quella italiana, con la differenza che solo gli oggetti con meno di 100 anni (50 per l'Italia) possono circolare liberamente. Per tutti gli altri si deve chiedere un permesso di esportazione con modalità simili a quello italiano. Le conseguenze di una mancata esportazione possono essere piuttosto gravi, sia in senso Penale che amministrativo !!

Ho semplificato moltissimo ma spero di essere stato chiaro.

Se hai dei dubbi sono a disposizione.

Cordialmente,

Enrico

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Per quanto riguarda la Spagna, non è un problema di tasse od oneri doganali. E' scontato che in questo senso nulla è dovuto alle autorità spagnole.

Il punto è che il venditore dovrebbe chiedere il nulla osta per l'esportazione, come del resto accade anche in Italia.

Ciò, a mio avviso, complica notevolmente le cose quando il venditore è un privato.

EDIT: ci siamo sovrapposti. Non mi è, però, chiaro quando queste misure sono entrate in vigore. Dico questo poichè solo recentemente ho appreso che le case d'asta spagnole spediscono dopo un paio di mesi dall'aggiudicazione e ovviamente dopo aver ricevuto il permesso di esportazione.

Modificato da Nikko
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Inviato (modificato)

infatti, sapevo anch'io di questa norma. tuttavia, ho approfondito.

questa la mia richiesta ulteriore:

thaks for the info.
From the fiscal point of view I know the free movement of goods in the EU, but there are no specific legal restrictions on ancient coins?
thanks, regards.

e questa la sua risposta:

Hello. Still not in Spain...I do not know how is the situation in Italy...

Thank you!

P.D. from my own experience (I´m selling coins on ebay from more than 10 years and in Vcoins from one year ago, there are no problems when the numismatic business is inside the EU). But if you sell coins to other countries as USA or Canada, etc. you need make a burocratic process and pay the export taxes here in Spain.

Thx!

non ho intenzione di comperare nulla quindi, semplicisticamente, il problema non mi si pone.

tuttavia non sembra essere risolta la questione.

Da un lato pare esistere una norma (ma quali sono i riferimenti? nel sito di una nota casa d'aste spagnola ho guardato e non si dice nulla) dall'altro c'è un commerciante che dice che nei paesi UE non serve nulla e che con la moneta invia copia della documentazione fiscale attestante l'acquisto.

Ora, come può un commerciante vendere lecitamente (nel senso di LECITA ATTIVITA' COMMERCIALE a prescindere dal bene venduto) contravvenendo una norma? Come può rilasciare fattura e derogare una norma sull'esportazione? A che pro rischiare? E nel caso di specie, i controlli a chi spettano? All'autorità del paese d'esportazione o a quello d'importazione?

Materia estremamente complessa da approfondire perché richiede la conoscenza di una norma straniera... oltre che conoscere la nostra di norma! :)

Modificato da grigioviola
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No, purtroppo non è come dice il commerciante spagnolo. se da un lato è vero che è difficile che ci siano controlli, dall'altro la legge esiste, eccome: Ley 16/1985, de 25 junio , del Patrimonio Historico EspaNol, y rel Decreto 111/1986 de 10 de enero de desarrollo parcial de la ley 16/1985.

Ti assicuro che è come ti ho detto io, tieni presente che ho avuto modo di applicarla svariate decine di volte e conosco benissimo il settore, per quanto specialistico.

Occhio che poi ci sono anche la Direttive europea del 1993 e il Regolamento del 1992 oltre che il trattato costitutivo della CEE di Roma del 1957 art.30 ( ex art.36) , recepiti anche dalle nostre leggi ( T. Urbani 2004 e succ. modifiche).

Per avere un'esauriente spiegazione occorrerebbe fare un trattato, cosa che certamente esonda le finalità di questo forum e specificamente di questo post.

Se hai dei dubbi in concreto esponimeli e vedo quello che posso fare.

Cordialmente,

Enrico

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Inviato (modificato)

Interessante, ti ringrazio per i riferimenti normativi.

L'Italia quindi non è il solo paese con un sistema normativo più o meno rigido in materia di importazione/esportazione delle cose antiche.

Mi chiedo ora se le direttive europee contemplano simili azioni anche per le monete che provengono da altri paesi europei.

Ritornando al caso concreto della Spagna, cosa dovrebbe fare il commerciante per poter vendere all'estero le sue monete? Esiste un nome tecnico dell'eventuale pezza giustificativa richiesta? Giusto per aggiornare questa discussione.

essendo un po' perplesso... farò altri esperimenti.

primo: proverò a mandare gli stessi messaggi a un altro venditore professionale con tanto di partita iva e feddback positivi.

se la risposta sarà la stessa, passerò al punto

secondo: proverò a mandare gli stessi messaggi a una nota casa d'aste spagnola.

poi vi aggiornerò!

PS mi chiedo quanti si informino preventivamente piuttosto di acquistare alla cieca... ma! ci vorrebbe più informazione.

Modificato da grigioviola
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bene, il punto primo del mio esperimento si è così svolto:

a) la mia richiesta

Hi,
I've some questions:
1) there are particular obligations to export coins from Spain to Italy? can you make me an export certificate?
2) you sent coins with an invoice of your shop (with your VAT number) or you use only the standard ebay invoice?
Sorry for my english... I'm Italin and I'm using google translate!
regards

b) la risposta

Not ,the premier and If,the second I send with IVA number,bye

ora, per me il problema non si pone non avendo acquistato nulla e non essendo intenzionato a farlo.

ma se è vero quanto ribadito qualche messaggio fa, ci troviamo di fronte a commercianti con migliaia e migliaia di feedback positivi che non adempiono alla normativa del loro paese e, nonostante questo, rilasciano senza problema alcuno documentazione fiscale probante l'acquisto. la cosa non è in dissonanza e in contrasto? come posso fatturare un qualcosa di non conforme alla norma?

c'è qualcosa che non mi torna.

Non appena avrò un po' di tempo proverò il secondo step: contattare una nota casa d'aste spagnola e vedere se il comportamento è lo stesso.

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Interessante, ti ringrazio per i riferimenti normativi.

L'Italia quindi non è il solo paese con un sistema normativo più o meno rigido in materia di importazione/esportazione delle cose antiche.

Mi chiedo ora se le direttive europee contemplano simili azioni anche per le monete che provengono da altri paesi europei.

Ritornando al caso concreto della Spagna, cosa dovrebbe fare il commerciante per poter vendere all'estero le sue monete? Esiste un nome tecnico dell'eventuale pezza giustificativa richiesta? Giusto per aggiornare questa discussione.

essendo un po' perplesso... farò altri esperimenti.

primo: proverò a mandare gli stessi messaggi a un altro venditore professionale con tanto di partita iva e feddback positivi.

se la risposta sarà la stessa, passerò al punto

secondo: proverò a mandare gli stessi messaggi a una nota casa d'aste spagnola.

poi vi aggiornerò!

PS mi chiedo quanti si informino preventivamente piuttosto di acquistare alla cieca... ma! ci vorrebbe più informazione.

Il nome tecnico è " Permiso de Exportaciòn" previa " Solicitud de Exportaciòn".

Cordialmente,

Enrico

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bene, il punto primo del mio esperimento si è così svolto:

a) la mia richiesta

b) la risposta

ora, per me il problema non si pone non avendo acquistato nulla e non essendo intenzionato a farlo.

ma se è vero quanto ribadito qualche messaggio fa, ci troviamo di fronte a commercianti con migliaia e migliaia di feedback positivi che non adempiono alla normativa del loro paese e, nonostante questo, rilasciano senza problema alcuno documentazione fiscale probante l'acquisto. la cosa non è in dissonanza e in contrasto? come posso fatturare un qualcosa di non conforme alla norma?

c'è qualcosa che non mi torna.

Non appena avrò un po' di tempo proverò il secondo step: contattare una nota casa d'aste spagnola e vedere se il comportamento è lo stesso.

Direi che non sia da confondere il piano fiscale con quello relativo all'esportazione in sè, nel senso che possono fatturare, ma non per questo devono aver spedito all'estero. I problemi sorgono solo se ci sono dei controlli, che in verità sono piuttosto scarsi... per ora!

Quindi ... OCCHIO!

Cordialmente,

Enrico

P.S. C'è anche molta mancanza di informazione, anche a livello di case d'asta.

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La grande pecca è la carenza d'informazione.

Potrei provare a chiedere se, su richiesta, rilasciano questa documentazione... ma temo che presenterebbe dei costi per i vari permessi e temo che questo sia l'aspetto che frena i commercianti nel mettere in atto tutta la faccenda burocratica... se un nummetto da 3 euro ti costa 20 solo di documentazione... chi mai lo comprerebbe?

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La grande pecca è la carenza d'informazione.

Potrei provare a chiedere se, su richiesta, rilasciano questa documentazione... ma temo che presenterebbe dei costi per i vari permessi e temo che questo sia l'aspetto che frena i commercianti nel mettere in atto tutta la faccenda burocratica... se un nummetto da 3 euro ti costa 20 solo di documentazione... chi mai lo comprerebbe?

In realtà, a differenza dell'Italia, non devi pagare neanche una marca da bollo, è tutto gratuito. Certo è che i commercianti dovrebbero perdere tempo e francobolli, più carta e copie a colori della moneta....ha senso, ma non per monete da 3 euro, solo se fai le cose per più di un pezzo o di un certo valore.

Coordialmente,

Enrico

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  • 1 mese dopo...

In realtà in Spagna ci marciano parecchio su questa cosa. Ha ragione Vitellio comunque ma fanno tutti un po' come vogliono. Ultimamente le case d'asta di Madrid stanno cercando di applicare la normativa ma a sprazzi. Ho recentemente chiamato Herrero per la spedizione di una moneta della sua asta in UE e mi ha assicurato che non serviva nulla per l'esportazione. Gli ho chiesto proprio se non serviva il permesso del ministero per una moneta antica e mi ha detto di no. Poi mando un conoscente in negozio a ritirarla e gli dice il contrario. Bah.

Cayon idem dice di essere pronto a spedire immediatamente dopo l'asta e che non serve permesso ma poi al conoscente in negozio dice che "servirebbe" il permesso.

Invece le case d'asta di Barcellona se ne fregavano bellamente, almeno fino a 2 anni fa, dalle esperienze che ho avuto.

Forse le cose stanno leggermente cambiando.

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In realtà in Spagna ci marciano parecchio su questa cosa. Ha ragione Vitellio comunque ma fanno tutti un po' come vogliono. Ultimamente le case d'asta di Madrid stanno cercando di applicare la normativa ma a sprazzi. Ho recentemente chiamato Herrero per la spedizione di una moneta della sua asta in UE e mi ha assicurato che non serviva nulla per l'esportazione. Gli ho chiesto proprio se non serviva il permesso del ministero per una moneta antica e mi ha detto di no. Poi mando un conoscente in negozio a ritirarla e gli dice il contrario. Bah.

Cayon idem dice di essere pronto a spedire immediatamente dopo l'asta e che non serve permesso ma poi al conoscente in negozio dice che "servirebbe" il permesso.

Invece le case d'asta di Barcellona se ne fregavano bellamente, almeno fino a 2 anni fa, dalle esperienze che ho avuto.

Forse le cose stanno leggermente cambiando.

No, non stanno cambiando. Ovviamente le case d'asta sono al corrente di ciò che lo Stato Spagnolo richiede loro, ma non sempre lo applicano, complice una propria interpretazione favorevole del Diritto Europeo.

La differenza sostanziale con l'Italia è che non ci sono controlli o quasi e che, quando chiedi un permesso, te lo accordano senza troppe storie, ti aiutano a preparare il tutto e sono rapidi( in Italia varia da ufficio ad ufficio). Addirittura si riesce ad avere un contatto (per spiegazioni etc.) in cima alla "scala burocratica" come se niente fosse, basta alzare il telefono...

Ultimamente, diciamo 2-3 anni, sono diventati più rigorosi nella documentazione ma è una cosa tollerabile e anche lì c'è il problema dei lotti multipli, poichè hanno informatizzato tutto come in Italia.

Cordialmente,

Enrico

P.S. A dire il vero c'è realmente un problema d'interpretazioni- applicazione di quanto previsto dall'Europa, il che dà alcune basi alla libera circolazione di certo materiale numismatico, è un discorso molto intricato e ostico, magari un giorno di questi approfittando della pausa estiva lo espongo in un topic apposito, potrebbe essere interessante in quanto applicabile anche all'Italia... Che ne dite?

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Ciao.

"Dalla Francia: nessun adempimento per l'importazione in Italia. Da richiedere quale documentazione fiscale invoice con SIRET e/o SIREN. I più scrupolosi citano questa normativa propria della francia: cet objet ne provient ni de fouilles , ni de découvertes terrestres et sous-marines sur sites archéologiques, nide collections archéologiques. celui-ci est vendu en conformité avec la réglementation applicable respecte l'ensemble des lois et réglementations applicables à sa vente de Par ailleurs cette piece numismatique est d'une valeur inferieure a 1500 euros et peux donc circuler librement en Europe Par consequent je suis en conformité avec la reglementation d'Ebay ".

Come spesso accade, le notizie reperite su internet e non provenienti da fonti ufficiali, risultano spesso imprecise.

L'esportazione dalla Francia di monete antiche non è affatto priva di adempimenti; anzi.

La vendita è sottoposta all'ottenimento di una "licence d'exportation" ogni qual volta la moneta sia stata coniata prima del 1500 e abbia una valore di oltre 1500 euro.

Inoltre (ma questo lo riporta anche il periodo citato da grigioviola), la moneta non deve provenire da scavi, da scoperte terrestri o sottomarine su siti archeologici nè da collezioni archeologiche (quante similitudini con la nostra normativa....non trovate?).

Si tratta di disposizioni obbligatorie per tutti coloro che intendano esportare dalla Francia monete antiche; non è quindi una disciplina lasciata alla discrezionalità dei "più scrupolosi" ma è vincolante per tutti.

D'altronde, basta fare un giro nei siti web francesi di mercanti di monete, per leggere, nelle condizioni generali, l'avviso sopra indicato:

A titolo di esempio:

http://www.dumez-numismatique.com/conditions.asp

http://www.ma-shops.com/poinsignon/agb.php5?lang=fr

http://www.comptoir-des-monnaies.com/conditions.php

http://www.barbararomero.fr/conditions%20de%20vente

Spesso invece, come è anche emerso in questa discussione, si elevano a modelli di comportamento le modalità di vendita osservate da taluni commercianti che, vuoi per ignoranza, vuoi per furbizia, disattendono le regole.

Da qui però a dire che in altre nazioni la burocrazia in questa materia sia più spedita o persino assente, ce ne passa, se il motivo della semplificazione è che il commerciante straniero se ne frega di applicare la legge o ne ignora la portata.

Poi si potrà anche dire che in Francia,in Spagna o altrove ci sono si le regole ma non ci sono i controlli o essi sono talmente sporadici da potersi considerare inesistenti.....ma questo non è mi sembra un argomento valido per concludere che altrove non esistano le regole.

Saluti. :hi:

Michele

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  • ADMIN
Staff

La vendita è sottoposta all'ottenimento di una "licence d'exportation" ogni qual volta la moneta sia stata coniata prima del 1500 e abbia una valore di oltre 1500 euro.

Inoltre (ma questo lo riporta anche il periodo citato da grigioviola), la moneta non deve provenire da scavi, da scoperte terrestri o sottomarine su siti archeologici nè da collezioni archeologiche (quante similitudini con la nostra normativa....non trovate?).

Mi sembra che la normativa francesce sia un po' piu' pragmatica presentando dei limiti al di sotto dei quali nessuna formalita' e' richiesta. Pero' noto una incongruenza o forse capisco male: "la moneta non deve provenire da scavi". Questo significa che nessun ritrovamento su suolo francese puo' essere esportato indipendentemente da quando è avvenuto e dalla rilevanza o meno dello stesso?

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"Mi sembra che la normativa francesce sia un po' piu' pragmatica presentando dei limiti al di sotto dei quali nessuna formalita' e' richiesta."

Indubbiamente.

Ma non dimentichiamoci che quando si parlò di porre un discrimine temporale al materiale numismatico, similmente al sistema francese, si levarono forti opposizioni anche qui sul Forum al grido di: "o tutti o nessuno".

Quindi dovremmo prima capire che cosa vogliamo veramente e poi proporlo; altrimenti continuiamo a contestare l'attuale mormativa ma non abbiamo ancora trovato un accordo (almeno fra noi) su come modificarla....

"Pero' noto una incongruenza o forse capisco male: "la moneta non deve provenire da scavi". Questo significa che nessun ritrovamento su suolo francese puo' essere esportato indipendentemente da quando è avvenuto e dalla rilevanza o meno dello stesso?

In fin dei conti è lo stesso concetto esposto dalla nostra legislazione, che in più però assegna la proprietà di tali ritrovamenti allo Stato italiano (differenza sostanziale) a partire dalla legge del 1909.

E' chiaro che il principio della proprietà statale "fa la differenza", creando la presunzione di appartenenza statale nei casi dubbi o nei casi in cui manchi la documentazione che dimostri la proprietà della moneta in capo al privato.

Cosa che non avviene per la legislazione francese.

M.

.

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  • ADMIN
Staff

Beh mi stupiva il fatto che è un po' difficile stabilire da dove provengono alcune monete. Un bronzetto di Costantino verrà comunque da uno scavo, ma quando e dove vallo a capire. Questo stride un po' con il pragmatismo del punto precedente.

E sì ricordo il problema del "limite" che era stato sollevato anche sul forum. Non so quante possibilità avesse la proposta ma l'approccio "o tutti o nessuno" porta sicuramente al "nessuno" :D

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P.S. A dire il vero c'è realmente un problema d'interpretazioni- applicazione di quanto previsto dall'Europa, il che dà alcune basi alla libera circolazione di certo materiale numismatico, è un discorso molto intricato e ostico, magari un giorno di questi approfittando della pausa estiva lo espongo in un topic apposito, potrebbe essere interessante in quanto applicabile anche all'Italia... Che ne dite?

Sarebbe molto interessante Enrico. Quando hai tempo. ... :)

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Ma non dimentichiamoci che quando si parlò di porre un discrimine temporale al materiale numismatico, similmente al sistema francese, si levarono forti opposizioni anche qui sul Forum al grido di: "o tutti o nessuno".

.

Non se lo dimentica nessuno.. anche perché è stata la cosa migliore di tutta quella faccenda come è stato ribadito in modo più che chiaro dalle stesse associazioni di categoria...

O tutti o nessuno e ancora è la frase giusta su cui basarsi.. altrimenti si creano collezionisti di serie "A" intoccabili o quasi e collezionisti di serie "B" che sono carne da macello...mi spiace ma non ci sto.. e come me non ci sono stati gli organismi associativi...cosa vorrà significare? che siamo tutti miopi noi oppure che la proposta così come l'avevate formulata tornava bene solo a una parte del collezionismo ( a cui la quasi totalità gli estensori della proposta rifiutata, appartengono , o per classe di interesse collezionistico e di investimento o per tipologia di interesse commerciale) a spese dell'altra ( maggioritaria) parte?

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Non saprei dire se sia la soluzione migliore; certamente la posizione assunta rende incompatibile l'adozione di un sistema "alla francese".

Questo lo dico a chi, criticando il nostro attuale sistema, guarda con favore ad altre legislazioni senza però considerare se esse sarebbero condivise qui in Italia ovvero se le regole degli altri, ritenute migliori, lo siano effettivamente e non siano invece la risultante di un'applicazione (finora) meno gravosa o, addirittura, fin troppo distratta da parte di chi è preposto a far rispettare tali regole.

M.

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non siano invece la risultante di un'applicazione (finora) meno gravosa o, addirittura, fin troppo distratta da parte di chi è preposto a far rispettare tali regole.

M.

Questo implicherebbe che i preposti al controllo, nei paesi esteri, peccassero di omissione...non ti far sentire dirlo , specialmente per quanto riguarda il paese della cuccagna, sennò rampognano anche te...

non sono distratti.. sono : avanti..!

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Ciao.

"Dalla Francia: nessun adempimento per l'importazione in Italia. Da richiedere quale documentazione fiscale invoice con SIRET e/o SIREN. I più scrupolosi citano questa normativa propria della francia: cet objet ne provient ni de fouilles , ni de découvertes terrestres et sous-marines sur sites archéologiques, nide collections archéologiques. celui-ci est vendu en conformité avec la réglementation applicable respecte l'ensemble des lois et réglementations applicables à sa vente de Par ailleurs cette piece numismatique est d'une valeur inferieure a 1500 euros et peux donc circuler librement en Europe Par consequent je suis en conformité avec la reglementation d'Ebay ".

Come spesso accade, le notizie reperite su internet e non provenienti da fonti ufficiali, risultano spesso imprecise.

L'esportazione dalla Francia di monete antiche non è affatto priva di adempimenti; anzi.

La vendita è sottoposta all'ottenimento di una "licence d'exportation" ogni qual volta la moneta sia stata coniata prima del 1500 e abbia una valore di oltre 1500 euro.

di fatto l'imprecisione è relativa!

si può dire che tutte le monete di valore inferiore a 1500 euro possono circolare liberamente, prevedendo la legge francese una doppia condizione: che siano sì coniate prima del 1500, ma che abbiano anche un valore superiore a 1500 euro :)

diciamo che per l'Italia una legislazione alla francese forse sarebbe più applicabile e non si tratterebbe di creare un collezionismo di serie A o di serie B, ma un sistema di protezione che - e non ci vedo niente di male - tiene conto anche del "valore economico" del bene stesso. con la postilla che quanto proveniente dal suolo non può essere esportato. anche se pure in quest'ultimo caso non mi sembra ci siano tutte le restrizioni presenti nel panorama italiano.

poi... i francesi e/o gli inglesi... sono effettivamente più illuminati di noi? ma! non lo so... parlerei più che altro di attitudini differenti, culture differenti e sensibilità (mi ripeto) differenti... non solo per quanto attiene alla sfera numismatica, ma, in generale, a tutti i vari campi del vivere (culturale e non).

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In realtà in Spagna ci marciano parecchio su questa cosa. Ha ragione Vitellio comunque ma fanno tutti un po' come vogliono. Ultimamente le case d'asta di Madrid stanno cercando di applicare la normativa ma a sprazzi. Ho recentemente chiamato Herrero per la spedizione di una moneta della sua asta in UE e mi ha assicurato che non serviva nulla per l'esportazione. Gli ho chiesto proprio se non serviva il permesso del ministero per una moneta antica e mi ha detto di no. Poi mando un conoscente in negozio a ritirarla e gli dice il contrario. Bah.

Cayon idem dice di essere pronto a spedire immediatamente dopo l'asta e che non serve permesso ma poi al conoscente in negozio dice che "servirebbe" il permesso.

Invece le case d'asta di Barcellona se ne fregavano bellamente, almeno fino a 2 anni fa, dalle esperienze che ho avuto.

Forse le cose stanno leggermente cambiando.

il problema è questo: eticamente e legalmente, io cittadino italiano che acquisto una moneta da un commerciante spagnolo chiedendo i permessi di esportazione e ricevo la moneta senza quest'ultimi accompagnata dalla risposta che "non servono"... che devo fare?

per quanto mi riguarda, appurata la cosa, seguo la mia personalissima etica e mi astengo in toto dall'acquistare dalla spagna in assenza delle dovute documentazioni previste... ma... è giusta questa mia rinuncia?

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il problema è questo: eticamente e legalmente, io cittadino italiano che acquisto una moneta da un commerciante spagnolo chiedendo i permessi di esportazione e ricevo la moneta senza quest'ultimi accompagnata dalla risposta che "non servono"... che devo fare?

per quanto mi riguarda, appurata la cosa, seguo la mia personalissima etica e mi astengo in toto dall'acquistare dalla spagna in assenza delle dovute documentazioni previste... ma... è giusta questa mia rinuncia?

Ti capisco, però se una moneta ti interessa molto e la cerchi da tempo che fai?

Più che chiamarli e ricordargli che serve il permesso di esportazione un cliente estero cosa dovrebbe fare? Sono loro ad affermare che non serve e sono loro infine ad avere un attività in Spagna ed a spedire la moneta fuori dalla Spagna senza chiedere il permesso.

In caso di problemi ne rispondono loro, ci mancherebbe altro.

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In caso di problemi ne rispondono loro, ci mancherebbe altro.

anche nel caso trattasi di commercianti, in regola e professionisti, che operano su ebay?

non ne sarei così sicuro!

e ce ne sono, e molti, e con tutti feedback positivi... eppure glissano su questa questione.

e sì, avevo visto una moneta che mi sarebbe decisamente piaciuto avere, l'avrei avuta con la fattura dettagliata ma... niente certificato di esportazione. che ho fatto?

ho lasciato perdere e non ho fatto alcuna offerta.

perché anche se si trattava di un pezzo che avrei voluto e decisamente a un prezzo allettante... ho anteposto la mia etica al puro impulso del "collezionare".

certo... quando la guardo nel mio archivio di immagini un po' la rimpiango e mi dico che se fosse passata da qualche dealer inglese o francese probabilmente non l'avrei lasciata andare, ma tant'è! così è andata e mi consolo baloccandomi con un bel jpg :)

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