Colonia genovese di Caffa, Aspro, Ag, 14 mm .
D: +.C.CЯRRЄ.V.R.G.; castello genovese.
R: iscrizione araba distorta (illeggibile), Giray tamgha al centro.
Dopo la sconfitta nel 1434, le colonie genovesi erano tenute a pagare un tributo annuale al Khanato della Crimea, capeggiato da Hajji Giray.
Questo aspro è databile in questo periodo, quando Caffa era vassalla dei Girays. Uno degli ultimi coniati prima della conquista nel 1475 per opera dell'Impero Ottomano. Saranno però i Russi a cancellarne l'assetto urbanistico medioevale, conservato dagli Ottomani.
Dal punto di vista amministrativo Caffa dipendeva da Pera ed era governata da un console genovese facente le funzioni prima dei consoli, podestà e capitani del popolo della madrepatria, poi, nella sostanza, quelle dogali. Si può affermare senza timori che, tipologicamente, non vi fosse merce che non transitasse per il suo porto, non in ultimo gli schiavi (di cui Caffa divenne uno dei principali mercati). In quanto a investimento di capitali fu uno degli empori commerciali più ricchi e vivaci del tardo medioevo europeo, con un declino che inizierà solo con la frammentazione politica dell'Asia Centrale e la conseguente crisi della sicurezza dei trasporti fra il Mar Nero e la Cina. In età genovese, come poi in seguito in quella turca ottomana, Caffa fu anche sede di zecca.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Feodosiya_vlasenko.jpg