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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/11/10 in tutte le aree

  1. Allego la foto di un sigillo in bronzo probabilmente di epoca medievale che appartiene ad un amico, anni fa scrivemmo a Cronaca Numismatica ma non ricevemmo mai risposta <_< . Il diametro è attorno ai 35 mm, attorno si legge: S ° FVLCHI : DE ° ACHARISIIS : e crocetta (almeno credo...) A chi appartiene lo stemma e di conseguenza il sigillo ? Un saluto, RCAMIL ;)
    1 punto
  2. benvenuto nel forum :) per la moneta concordo per Pisa, diametro e peso corrispondono al "bianco", pezzo emesso tra il 1155 e il 1312. CNI pag. 298 n. 120 o pag. 299 n. 121 etc. volume Toscana zecche minori.
    1 punto
  3. continua Asta Lanz 148 B82 Le due ultime immagini dove lo stesso simbolo compare prima alla sinistra e poi alla destra del nimbo del Santo sono codificate in modo diverso nella classificazione del C.N.F. . Il primo simbolo come porzione iniziale della legenda, il secondo come segno di zecca aggiunto. Il C.N.F. elenca trentacinque varianti per questa tipologia. Faccio notare come tutti i fiorini raffigurati fino a questo punto presentino un punto (piccolo globetto ) alla base dei fiori. L’immagine descrittiva dei fiorini di primo tipo del C.N.F. riporta fiori senza globetti alla base ma ho visto solo pochi esempi di questo tipo. Allo stesso modo l’asta sulla quale è montata la croce presenta un globetto in prossimità della stessa, anche per questo particolare esistono esempi senza globetto. Penso che le immagini possano essere sufficienti per inquadrare l’argomento, almeno fino a questo punto, rimetto in evidenza la punta (“spina”) sul vertice del Giglio che caratterizza i primi tre tipi di fiorino. Resto comunque a disposizione, nei limiti delle mie scarse conoscenze, per ogni chiarimento. Prima di proseguire con i tipi successivi, farò una digressione cercando di inquadrare una serie di fiorini con caratteristiche anomale rispetto ai tipi “canonici” illustrati, cercando e evidenziando i motivi che li distinguono dai successivi e giustificano la loro classificazione come contemporanea a quelli visti fino a ora Una delle cose che mi ha lasciato perplesso quando ho iniziato a interessarmi di fiorini e stata la continua scoperta di fiorini “anomali”, con stile improbabile, difficilmente inquadrabili, frutto con forse del lavoro di incisori “supplenti” o non sufficientemente esperti, questo con l’elevato numero di varianti classificate e non, ha reso difficile, per quanto mi riguarda, la creazione di uno schema di comprensione. Come ho avuto modo altre volte di affermare non sono un esperto, chiedo a tutti di segnalare gli errori che senza dubbio commetterò e che mi impegno a correggere. cordialità continua
    1 punto
  4. Questo è un cagliarese o meglio un falso d'epoca attribuito a Filippo II e passato in asta tempo fa. (non ricordo quale :P )
    1 punto
  5. Bella domanda, Comunque, in senso più ampio, vale la pena collezionare ? Ritengo che una persona comune non riuscirà mai a cogliere le reali sensazioni che prova un collezionista. La nascita della passione, il desiderio di arricchire le proprie conoscenze, la ricerca spasmodica di una moneta mancante, i sacrifici e le rinuncie per ampliare la propria collezione, la soddisfazione del possesso. Il collezionista forse non lo ammette ma il sogno di una collezione è che possa essere senza fine. Se una collezione dovesse terminare, se ne aprirebbe immediatamente unaltra. Altrimenti il collezionista si sentirebbe spaesato fuori dal proprio mondo abituale. Ad una persona comune le mie parole risulterebbero fredde ed astratte. Invece voi cari amici, con la mia stessa passione, sono sicuro che comprenderete il significato più profondo delle mie parole.
    1 punto
  6. A volte me lo domando pure io... ma l'amore per il collezionare di per sè mi dà automaticamente la risposta e non mi fermo di certo dal raccogliere e comprare monete. Il fatto è che io (e qui molta gente magari mi rimprovererà di poca serietà o professionalità) colleziono quello che mi piace di più. Non compero monete a raffica giusto per "mettermi alla pari" con le emissioni o perchè il mio obiettivo è "completare tutta la serie" ecc... compero quello che mi piace e basta, quello che mi colpisce e che mi prende. Non per questo però mi ritengo ignorante in materia... leggo o comunque mi informo anche di monete che non possiedo (vuoi per i costi eccessivi oppure perchè esteticamente non mi piacciono) e, ovviamente, mi informo ancora di più sui pezzi che mi piacciono e che possiedo in collezione. L'amico Miki92 è sicuramente ancora giovane per "maturare" la propria passione e personalmente non so per quale motivo lui collezioni Euro; sarei curioso di sentire una sua risposta al riguardo.
    1 punto
  7. In realtà, come saprete, il 17 nei paesi anglosassoni non significa nulla, è piuttosto il 13 a portare sfortuna. In questo campo nessuno batte l'unlucky dollar, ovvero la moneta da un quarto di dollaro in argento tipo Barber coniata dal 1892 al 1916. 13 stelle 13 strisce nello scudo 13 penne nelle ali dell'aquila 13 penne nella coda 13 frecce nella zampa destra 13 foglie nel ramo della zampa sinistra E se non basta, il valore Quarter Dollar è composto da 13 lettere, e nel cartiglio che l'aquila stringe nel becco si legge E Pluribus Unum...ancora 13 :P petronius B)
    1 punto
  8. All'inizio la banconota (quella del 1918) trovò una buona accoglienza e circolò largamente, anche perchè con l'inflazione generata dalla guerra aveva ormai un potere d'acquisto limitato (nel 1918 con 25 lire si comprava quello che nel 1915 si poteva acquistare con 10 lire). Ma nel 1923, con l'entrata in circolazione del biglietto di Stato cominciò anche a circolare la voce che questi tagli da 25 lire portassero jella. Una perdita al gioco, un piccolo incidente, un affare andato male....era sempre colpa di quel maledetto biglietto da 25 nel portafoglio <_< Non si sa come sia nata questa diceria, ma si diffuse con grande rapidità e, in ossequio al motto "non è vero ma ci credo", tutti cercavano di sbarazzarsi dei biglietti portandoli in banca per farseli cambiare, fino ad arrivare al punto che era quasi impossibile trovarli in circolazione....molti si rifiutavano addirittura di toccarli A quel punto, preso atto della situazione, non restava che toglierli di mezzo, il che fu fatto alla fine del 1926, con il ritiro e la successiva distruzione sia dei biglietti di Stato che delle banconote. Cosa che oggi ha reso entrambi estremamente rari (da R3 a R5) e molto ricercati sul mercato collezionistico....ma sappiate che li mettetereste in collezione a vostro rischio e pericolo petronius B)
    1 punto
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