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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/14/10 in tutte le aree

  1. Vi importuno nuovamente certo della vostra pazienza e felice di avere di fronte il gotha della numismatica dell'Italia meridionale. Da anni sono alla ricerca di un'attribuzione precisa di questo fiorino coniato a nome di Ludovico di Taranto e Giovanna d'Angiò, entrambi con il titolo regale. Il tipo è quello fiorentino completo, a differenza di altri (a nome della sola Giovanna o di Lodovico d'Angiò pretendente) tranquillamente attribuibili a Napoli dal momento che sono ibridi, recando al diritto, in luogo del giglio fiorentino, il campo partito di Gerusalemme e d'Angiò. Ciò che rende il pezzo ancora più affascinante è l'insolita inscrizione del giglio e del lambello entro uno scudetto. Tutti gli altri fiorini napoletani presentano l'arma angioina libera nel campo della moneta senza scudetto. D:) [coroncina] L . REX // E. I. REG Giglio di Firenze con due fiori. R:) S. IOHA // NNES. B Il santo barbuto e nimbato, benedice con la dx. e tiene nella sn. un'asta sormontata da cerchietto e crocetta. In alto a sn. fiordaliso sotto lambello entro scudetto di tipo francese antico. diam: mm 21; peso: gr. 3,52. Molti testi escludono l'attriuzione di questo fiorino alla zecca di Napoli. Per primo il Cagiati, seguito in questo dal Pannuti-Riccio. Il Corpus invece ne descrive due esemplari (XIX, p.40, nn.23-24), ma entrambi con il giglio sormontato dal lambello libero, senza scudetti di sorta, differenziati solo da una minima variante di punteggiatura. Così pure Giovanni Bovi che, nel suo studio dedicato ai monarchi angioini di Napoli, riporta la descrizione di un tipo riferibile al Corpus. Anche il Biaggi (Monete e zecche medievali italiane) riporta questo tipo nella monetazione napoletana (n. 1643), ma solo il tipo già recensito dal Corpus, senza scudetto, stimandolo R2. Luigi dell'Erba parla di fiorini della regina attribuibili a Napoli, ma si riferisce a quelli ibridi, con il campo partito al posto del giglio, coniati dala sola Giovanna, distinguendoli da quelli Provenzali, con il titolo di contessa di Provenza e Forcalquier. Nel catalogo della collezione Sambon (1897) sono presenti entrambi questi tipi ibridi, con la precisazione in nota che il fiorino era la principale moneta napoletana dell'epoca, essendo la corte fortemente debitrice verso le grandi famiglie dei banchieri fiorentini. Finalmente il Poey d'Avant, a p. 330, dopo aver descritto alcuni fiorini ibridi a nome della sola Giovanna con il titolo di contessa di Provenza e Forcalquier, attribuisce alla Provenza anche il fiorino con Ludovico e con il titolo regale (n. 4029) e al n. 4030 descrive per primo la variante con lo scudetto, definendolo "un lis dans un écusson oblong", senza riferimenti al lambello che pure è presente. Gamberini di Scarfeà, tra le imitazioni del fiorino, attribuisce a Napoli il fiorino completo con giglio e lambello liberi (n.657), ma poi, sulla scorta del Poey d'Avant, lo attribuisce di nuovo (lo stesso) alla Provenza (n. 722) e qui descrive pure la variante con "scudo oblungo col giglio" (n. 723)
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  2. Ho controllato come avevo classificato il mio scudo 1815: NC (la verità sta in mezzo ? :rolleyes:). Il paragone con il 5 lire 1911 non è a mio parere molto calzante, altra epoca, altra monetazione, altra tematica, altra platea di interessati, magari l'offerta non soddisfa la domanda nonostante sia ampia e variegata...;) Ciao, RCAMIL.
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  3. Siete sempre i soliti scissionisti!
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  4. Ritengo che si possa esprimere il proprio parere su una tipologia di monete anche con dei termini un po' meno vivaci.
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  5. Secondo me sì... passaggi d'asta abbastanza frequenti, sarà opinione personale ma una moneta rara è un'altra cosa...;) Ciao, RCAMIL.
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  6. Non passa un po' troppo spesso in asta per essere veramente una moneta veramente rara? Sulla scheda ci ho sicuramente messo le mani ma non ricordo se l'ho fatta ex novo o mi solo limitato a integrarla, quindi sinceramente non so dirti se la rarità C l'ho inserita io. In genere per le schede che ho compilato da zero sono sempre partito con la rarità indicata dai cataloghi e l'ho modificata solo su segnalazioni specifiche, questo potrebbe essere uno di quei casi.
    1 punto
  7. Seguendo un post di Dimotrios che consigliava una vendita pubblica mi sono domandato tra me e me quale sarebbe stata la mia top ten delle 7 aste di collezioni (facilmente identificabili come tali) degli ultimi 35 anni avvenute in Italia. Dal 1970 in quanto prima c'è maggiore difficoltà di reperibilità dei cataloghi e per molti si citerebbero vendite quasi sconosciute. Ho tenuto conto della rilevanza dell'asta ma sopreattutto del catalogo come reale riferimento per un collezionista. In Altre parole ho valutato l'insieme di una collezione e non il valore dell'asta, esempio una vendita anche di 2.milioni di euro ma che raccoglie di tutto un po non la considero, mentre trovo più interessante una vendita specializzata magari di 300 monete solamete. Ho stilato una mia personale classifica per la top seven vendite in asta pubblica rigorosamente in Italia : 1- collezione Curatolo 1971-1972 M. Ratto Milano Monete decimali (IV parte monete dal Rinascimento alla Rivoluzione Francese) 2- collezione Mantegazza 1995 Negrini Milano Monete Savoia e Napoleoniche 3- collezione di Monete Papali (Muntoni) Montenapoleone N. 4, 1984 4- collezione Generale Rocca 1998-1999 Negrini Milano Savoia da Vittorio Emanuele I a Vittorio Emanuele III 5- collezione D'Incerti asta Varesi primavera 2000, Vittorio Emanuele III 6 - collezione (xx) Asta Finarte 843 del novembre 1992 - Monete di Venezia 7- collezione (x xx) Civitas Neapolis Asta Varesi 42, 2003 - Monete Napoletane. Altre collezioni importanti sono state vendute da Varesi con "Alma Roma" Utriusque Siciliae" collezione Fasciolo e "Civitas Ianuae" per Genova, collezione Pelliccia di scudi del 600 e 700. In alcune Vendite della Montenapoleone sono state compattate più collezione, come la vendita n. 1 di monete papali con altre monete. Oppure alla Viscontea con importanti vendite di monete e medaglie di zecche Italiane. Idem da Negrini e Finarte. Ma raramente presentate come una collezione omogenea. La casa d'Aste il Ponte e nuova Geri negli anni '80 hanno sempre privilegiato il ... "di tutto un po", stessa filosofia seguita da alcune case d'asta minori. Meriterebero una menzione particolare, ma negativa le vendite di Christie's mi medaglie a Roma del 2000 di Medaglie sabaude e Napoleoniche e monete (la peggior esposizione in catalogo che abia mai visto in 30 anni, a fronte di un materiale che ha fatto la gioia di quanti sono stati presenti in asta) e non contenti dello scempio hanno bissato con una vendita del 2003 con due importanti collezioni di monete di Milano e Genova- Fortunatamente per i conferenti la sala ha risposto molto bene in entrambi i casi. Non vorrei aver dimenticato qualcuno e senza volerne far torto. Non credo di fare pubblicità, a tutt'oggi operanti sono solo Varesi e Negrini che certo non hanno bisogno della mia pubblicità per farsi conoscere.
    1 punto
  8. Al pari di quanto sopra ho stilato anche qui la mia top 7 solo di Monete e Medaglie Napoleoniche .... italiane ed Europee mondiali. 1- Collezione De ferrari a la Renotiere - Asta Florange 1922 - Parigi (vedere per credere, tutto .... anche qualche falso) 2- Collezione Principe D'Essling - Asta Feuardent Florange 1927 Parigi (testo fondamentale) 3- Collezione Victor Napoleon - Asta Bank Leu 1974, 1975 - Zurigo (unica, la più grande concentrazione di medaglie in oro, irripetibile) 4- Collezione M. Bourgerot - Asta Florange 1912, Parigi (medaglie e gettoni area francese) 5- Collezione Dè Felissent - Napoleon et son Temps - Clerici, Milano 1913 (il più bel catalogo mai stampato) 6- Napoleon Asta Hess Leu 1967 (Medaglie e Monete Importanti) 7- Collezione Beraud , Baranowsky 1931 (principalmente Italia) 7- Collezione Mantegazza - Negrini 1995 (solo Italia e senza oro) 7- Collezione di Un Aristocratico - Asta Otto Helbing 1930 (Medaglie area tedesca) Menzione a parte per la prima stesura del catalogo Julius del 1932, eccellente quanto fu deprimente quello di vendita del 1959. Collezione Ratti - Vendita Lino Pesaro Milano 1916 (Napoleonica con oggettistica) Altre collezioni importanti a mio giudizio sono le Vendite delle Collezioni Bramsen (le medaglie furono confluite nella vendita Julius), Dewamin, Vendita Santamaria del 1937, e del 1926 specializzate in monete Napoleoniche. Collezioni Babout, Van Rijk, Koechlin, Luigi Ratti (Rodolfo Ratto), Sobin (Vendita Lepsky USA solo franchi ma i più rari). Alcune aste italiane, non specializzate Napoleoniche offrono una grande selezione di monete napoleoniche, Curatolo, Nazzari, Ruchat, Signorelli, Traverso, Vaccari, Ottani, Trivulzio, Magnaguti, San Romè, Van Eyndhoven, Ratto 1914 etc. etc. ed ancora Poindessault 1973, CGB .... praticamente la monetazione decimale più internazionele.
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
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