Vi importuno nuovamente certo della vostra pazienza e felice di avere di fronte il gotha della numismatica dell'Italia meridionale.
Da anni sono alla ricerca di un'attribuzione precisa di questo fiorino coniato a nome di Ludovico di Taranto e Giovanna d'Angiò, entrambi con il titolo regale. Il tipo è quello fiorentino completo, a differenza di altri (a nome della sola Giovanna o di Lodovico d'Angiò pretendente) tranquillamente attribuibili a Napoli dal momento che sono ibridi, recando al diritto, in luogo del giglio fiorentino, il campo partito di Gerusalemme e d'Angiò.
Ciò che rende il pezzo ancora più affascinante è l'insolita inscrizione del giglio e del lambello entro uno scudetto. Tutti gli altri fiorini napoletani presentano l'arma angioina libera nel campo della moneta senza scudetto.
D:) [coroncina] L . REX // E. I. REG Giglio di Firenze con due fiori.
R:) S. IOHA // NNES. B Il santo barbuto e nimbato, benedice con la dx. e tiene nella sn. un'asta sormontata da cerchietto e crocetta. In alto a sn. fiordaliso sotto lambello entro scudetto di tipo francese antico.
diam: mm 21; peso: gr. 3,52.
Molti testi escludono l'attriuzione di questo fiorino alla zecca di Napoli. Per primo il Cagiati, seguito in questo dal Pannuti-Riccio. Il Corpus invece ne descrive due esemplari (XIX, p.40, nn.23-24), ma entrambi con il giglio sormontato dal lambello libero, senza scudetti di sorta, differenziati solo da una minima variante di punteggiatura. Così pure Giovanni Bovi che, nel suo studio dedicato ai monarchi angioini di Napoli, riporta la descrizione di un tipo riferibile al Corpus. Anche il Biaggi (Monete e zecche medievali italiane) riporta questo tipo nella monetazione napoletana (n. 1643), ma solo il tipo già recensito dal Corpus, senza scudetto, stimandolo R2. Luigi dell'Erba parla di fiorini della regina attribuibili a Napoli, ma si riferisce a quelli ibridi, con il campo partito al posto del giglio, coniati dala sola Giovanna, distinguendoli da quelli Provenzali, con il titolo di contessa di Provenza e Forcalquier. Nel catalogo della collezione Sambon (1897) sono presenti entrambi questi tipi ibridi, con la precisazione in nota che il fiorino era la principale moneta napoletana dell'epoca, essendo la corte fortemente debitrice verso le grandi famiglie dei banchieri fiorentini.
Finalmente il Poey d'Avant, a p. 330, dopo aver descritto alcuni fiorini ibridi a nome della sola Giovanna con il titolo di contessa di Provenza e Forcalquier, attribuisce alla Provenza anche il fiorino con Ludovico e con il titolo regale (n. 4029) e al n. 4030 descrive per primo la variante con lo scudetto, definendolo "un lis dans un écusson oblong", senza riferimenti al lambello che pure è presente. Gamberini di Scarfeà, tra le imitazioni del fiorino, attribuisce a Napoli il fiorino completo con giglio e lambello liberi (n.657), ma poi, sulla scorta del Poey d'Avant, lo attribuisce di nuovo (lo stesso) alla Provenza (n. 722) e qui descrive pure la variante con "scudo oblungo col giglio" (n. 723)