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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/17/10 in tutte le aree

  1. Buonasera, quando sono intervenuto in questa discussione, ho accettato l'invito che mi veniva offerto ad esprimere liberamente il mio parere, ho voluto così evidenziare un aspetto particolarissimo di questa bella moneta che presentava un dritto qFDC che per me rappresenta il massimo ( il fior di conio va riservato a mio incompetente parere solo a monete veramente eccezionali) contro un rovescio con numerosi difetti che deturpavano la figura del littore . Per evidenziare la cosa ho voluto dare un BB+ sottolineando fin da subito come questa mia posizione potessere essere contraddittoria. Forse sono stato eccessivo nel giudizio ma con ciò non volevo assolutamente offendere l'amor proprio di nessuno ne screditare il giudizio di un professionista che tra l'altro ancora non conoscevo. Per quanto forse eccessiva ho espresso la MIA opinione che in termini normali può essere liberamente contraddetta ma non offesa, . Ringrazio comunque per la lezione che mi è stata impartita su quelli che debbano essere considerati i parametri veramente importanti per la valutazione della conservazione delle monete e quelli che invece debbano essere considerati dei dettagli trascurabili; ne farò tesoro per il futuro. Cordialmente
    1 punto
  2. Moneta coniata negli anni XII - XIII - XIV -XV e XVI di Pontificato di Benedetto XIV (Rispettivamente Muntoni 66 - 66a - 66b - 66c - 66d e CNI 289 - 303 - 308 - 320 - 343).
    1 punto
  3. Benedetto XIV - Zecca di Roma - Grosso Muntoni 66 a - CNI 303 D/Stemma a targa con cordoni e fiocchi / BENED.XIV _ PON.M.A.XIII R/L'immacolata / TOTA.PVL _ CHRA.ES.
    1 punto
  4. E' appunto quello che dico io. Tutti gli studiosi parlano di quattrini coniati da Francesco II ma io mi chiedo: dove sono i documenti? Dove sono i ripostigli? Il fatto dei sigilli di Francesco II non è probante, perchè è risaputo che Francesco I e Francesco II (e persino Francesco III) usavano sigilli simili. Il fatto che negli anni Novanta Francesco II usasse nella corrispondenza familiare sigilli con la cometa ppotrebbe semplicemente indicare una imitazione delle monete coniate dal padre. O magari usava lo stesso sigillo anche Francesco I, ma non se n'è conservato neppure uno. Dopotutto stiamo parlando di due soli esemplari noti (e che vorrei davvero vedere). Anche sulle svalutazioni siamo d'accordo. La moneta si svaluta nel senso che con l'argento prima contenuto in un grosso poi se ne coniano due, o tre. Idem per i quattrini, che alla fine avevano lo stesso intrinseco di un denarino o poco più. Perchè la cosa funzioni, però, bisogna che la gente si confonda e accetti le nuove monete allo stesso valore delle vecchie. Quando Giangaleazzo Visconti provò a fare una cosa simile a Milano, pochi anni dopo, gli avveduti e potenti mercanti del capoluogo lombardo provvidero spontaneamente a quotare ad un valore più basso le nuove monete e la manovrà fallì miseramente! Francesco II, invece, almeno negli anni Novanta si adoperò per far sparire dalla circolazione le vecchie monete e sostituirle con buone monete con lo stesso tenore d'argento delle monete veneziane.
    1 punto
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