Eccomi qua...
le osservazioni di dabbene (cioè la sua risposta sul "gioco" al ribasso nell'intrinseco dei denari pisani sui coevi lucchesi a parità di valore nominale) ed anche le ultime di adolfos (cito: "Ci si potrebbe chiedere eventualmente in che proporzione quantitativa essi si pongano con le imitazioni lucchesi da parte pisana o per quale motivo Pisa usufruisce di due coni diversi") sono molto pertinenti e pienamente condivisibii.
Mentre relativamente al primo argomento (dabbene) sono le stesse fonti scritte a darci delle tracce e talvolta delle informazioni in merito (che purtroppo ho potuto verificare con analisi distruttive realizzate solo su pochi denari pisani con la F/PISA che ho fatto fare dallo stesso Matzke affinchè la metodica fosse la stessa da lui usata per i lucchesi presumibilmente coevi, e per ciò sicuramente confrontabile....), rispetto alla prima parte del problema posto da adolfos (quale quantità o proporzione) per adesso non è facile dare una risposta.
Infatti bisognerebbe disporre di un maggior numero di scavi con contesti chiusi e ben databili compresi tra 1150 e 1175/1180 circa che contenessero queste monete, e che questi fossero scavati e pubblicati bene e completamente, cioè con i riferimenti a tutti gli oggetti trovati insieme alle monete che possano circoscrivere a questo venticinquennio la cronologia.
Per intanto ho potuto trovare qualche caso, ma non sono moltissimi; e molto è dovuto al fatto che, oltre a distinguere ormai bene questo tipo di monete sia di tipo H/LVCA che F/PISA (mi ci esercito fino dai tempi della mia tesi di laurea nel '93), studio direttamente e personalmente anche la ceramica , ovvero il "fossile guida" di quel periodo, e posso avere notizie di prima mano circa le datazioni e le associazioni (cioè i materiali per tipologia, qualità e quantità che si ritrovano nello stesso strato delle monete) che sono importantissime per dare una collocazione cronologica a questo denari o mezzi denari.
Diventa evidente così che per questo tipo di monete e per risolvere questo genere di problemi l'uso del metal detector non su scavo stratigrafico e/o lo sterro indiscriminato non possono dare alcun tipo di risposta. E che è necessaria l'edizione completa dei contesti di scavo e dei cataloghi delle monete da strato con tutti i dati e le foto ben leggibili (purtroppo in pochi report di scavo questo succede...).
Infine che servono più analisi del contenuto di fino per tipologia di esemplari..
Invece rispetto alla seconda parte del quesito di adolfos (perchè Pisa usa due conii diversi, ed aggiungerei se sì, quando...) in base ai dati che ho raccolto penso che Pisa essenzialmente abbia coniato monete con H/LVCA per qualche anno prima di ricevere il diploma imperiale nel 1155, e che dopo il 1155 (magari non subitissimo, ma anche qualche tempo dopo...) abbia cominciato a coniare monete con F/PISA. Non so e non posso al momento dire se questo secondo conio abbia immediatamente e completamente sostituito l'altro; e comunque per un poco di tempo i denari prodotti con questi due conii possono essere circolati ancora insieme (i ritiri del vecchio circolante in questo periodo non erano sistematici ed avvenivano molto lentamente) e quindi nei contesti archeologici per esempio del periodo compreso tra il 1160 e 1175 possono essere ritrovati entrambi.
Scusate se sono stata prolissa e forse poco chiara :unsure: ...fatemi sapere se ho ben compreso le vostre osservazioni o se ci sono cose da dire meglio, o da approfondire (ma non vorrei tediare troppo!).
Un'ultima cosa: a proposito delle imitazione dei denari lucchesi nel corso del XII secolo, cosa ne pensate della proposta di Cristina Cicali di identificazione delle imitazioni volterrane ? (C. CICALI, I reperti monetali di Miranduolo. Prime indicazioni sulle tipologie e sugli aspetti circolatori, in M. VALENTI, a cura di, Miranduolo in alta Val di Merse (Chiusdino – SI). Archeologia su un sito di potere del Medioevo toscano, Borgo S. Lorenzo All’Insegna del Giglio 2008, pp. 403-413).