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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/21/13 in tutte le aree

  1. Facciamo l'esempio delle Mute, monete da nominali 20 soldi (= 1 lira) emesse dal Regno di Sardegna alla fine del '700. Dopo il 1815 in Piemonte erano tariffate a 8 soldi (=40 cent.), che corrispondeva al valore di fino contenuto, ma intorno al 1840 i pezzi che circolavano (dopo 45 anni) erano talmente consunti che vennero quasi per intero ritirati, anche perché ormai la gente li rifiutava. Ci furono quindi incettatori che li pagavano, a peso, sui 35-36 cent.: portarono le Mute a Reggio e Modena e furono tariffate agli originari 40 centesimi, con guadagni milionari. E qua circolarono ancora una ventina d'anni, in che condizioni è facile immaginare. Altra «invasione» nel 1858: lo Stato Pontificio ridusse il titolo dei 5-10-20 baiocchi da 900 a 800, aumentandone però il peso, ma non in misura proporzionale, bensì riducendo il fino di circa il 7%. Per alcuni mesi venne invece fatto credere (al popolo minuto) che i nuovi baiocchi valevano come i vecchi, e la tariffa ufficiale si adeguò dopo un certo lasso di tempo. Anche in questo periodo alcuni speculatori guadagnarono milioni. Inspiegabilmente Francesco IV (†1846) non ebbe nemmeno in progetto di coniare moneta. Suo figlio Francesco V invece si rese conto di questa necessità sempre più impellente di coniare moneta buona che, come scopa salutare, spazzasse via la pietosa circolazione monetaria del periodo. Un primo progetto risale al 1848, ma i noti avvenimenti lo fecero scendere dalla scala delle priorità. Verso il 1855 si decise di fare seriamente, ma ci si rese conto che i macchinari della zecca di Modena avevano - i più recenti - oltre 70 anni e andavano interamente sostituiti con spesa non indifferente, oltre all'assunzione del personale di Zecca. Si prese contatto allora con la zecca di Milano, ma questa era impegnata a preparare coni e macchinari per la nuova riforma monetaria decisa dall'Austria; ci si rivolse allora a Bologna, allo Stato Pontificio, e il Voigt (incisore per Pio IX) preparò i coni. Si scelse un sistema analogo all'austriaco, sia per affinità politica che per motivi economici, essendo il Lombardo-Veneto la piazza con la quale gli scambi erano maggiori. Quindi monometallismo argenteo, monete da 5, 2, 1 lira da 25, 10 e 5 grammi di argento 900, monete da 50, 20, 10 cent. in mistura e monete da 5, 2, 1 cent. in rame. Era prevista la coniazione di due monete d'oro da 8 e 4 grammi (Ducato e Doppio Ducato), ma senza indicazione di valore e che avrebbero corso al prezzo corrente dell'oro. Finalmente tutto era pronto e il 19 febbraio 1859 il Duca firmò il decreto che autorizzava la coniazione e stabiliva le caratteristiche. Un mese dopo cominciavano però i preparativi per quella che sarebbe stata la II Guerra d'Indipendenza, e ancora una volta le priorità furono altre. L'11 giugno il Duca abbandonava il Ducato.
    4 punti
  2. Si applico' nel Ducato una curiosa variante della legge di Gresham: in linea di massima la moneta cattiva scacciò la buona, quindi scomparirono in breve le monete d'argento di Napoleone dalle 2 lire in giu' (rimasero scudi e marenghi, ma che non erano utilizzati per pagamenti minuti), ma nemmeno ebbero successo le monete di puro rame, coniate da Stati limitrofi (Milano e Bologna/Roma): ci fu un'indigestione delle monete di biglione, delle quali era assai difficile dare una valutazione precisa, specie da logore, e che si prestavano quindi ad "invasioni" ad opera di speculatori che le incettavano negli Stati di origine, dove erano ormai neglette, e le portavano nella piazza di Modena e Reggio dove c'era "fame" di circolante in quanto la zecca era ferma dai tempi di Ercole III. Non si poteva invece speculare sul rame, in quanto la circolazione era fiduciaria, e nessuno - per tali monete - avrebbe pagato più del nominale. Circolavano anche monete d'argento, ma non piu' spendibili negli Stati di origine perche' consunte oltre la tolleranza, forate o tosate, anche qua tendendo ad avvicinarsi ad una valore nominale che non possedevano più. Gia' a partire dal 1840 si cominciò a parlare di "lira abusiva", che valeva il 12% in meno della "Lira italiana", detta "tariffale", ed era in sostanza il disaggio di cambio per il fatto che le monete in cui si esprimeva erano monete "sottopeso". Si innescarono contenziosi a non finire perché chi si era indebitato in tariffale voleva pagare in abusivo, e questa confusione nocque soprattutto ai commercianti che ricevevano pagamenti in abusivo (con monete logore e dal titolo basso) e dovevano invece pagare i grossisti in tariffale e con monete buone. La cosa si trascino' anche dopo l'Unita' d'Italia, fino al 1862.
    3 punti
  3. ciao a tutti.... sono stato un po' assente dal forum per problemi vari... ora voglio rimediare... e come posso fare se non GASARMI un pochino con questi 2 ritrovamenti nell'ultimo periodo? Per quanto riguarda il 10 cent ringrazio molto mia sorella che ha brillantemente controllato... GRAZIE E GRANDE.... Taglio: 1 € Nazione: MONACO Anno: 2001 Tiratura: 971.100 Condizione: BB Città: Pinasca (TO) Taglio: 10 cent Nazione: MONACO Anno: 2003 Tiratura: 100.800 Condizione: BB Città: Pinasca (TO)
    3 punti
  4. 32° Raduno Numismatico di Torino + Mostra sui Falsi Come ogni anno anche per il 2013 è previsto il consueto raduno numismatico a Torino. Quest'anno, oltre all'area destinata alla parte commerciale, ci sarà una sezione dedicata all'aspetto culturale dove verrà allestita una piccola esposizione. L'argomento sarà: "la falsificazione delle monete dall'antichità ai tempi moderni: gli aspetti economici e tecnologici, l'inganno delle patine, gli strumenti per contrastare il fenomeno." Tra sabato 23 e domenica 24 marzo saranno presentati alcuni di esemplari che testimoniano la falsificazione dai tempi antichi ai tempi moderni mentre, durante la mattina del Sabato 23, sarà proposto un interessante ciclo di conferenze sull'argomento. ________________________________________________________________________________ Ciclo Conferenze - Di seguito riporto i temi trattati ed i nomi dei relatori (Sala Marconi): "Archime-De: esempi di applicazione per identificare suberati ed analizzare la svalutazione del denario nell'era repubblicana" – Ing. Pierluigi De Bernardi Archime-De e' un dispositivo di semplice e veloce utilizzo per misurare il peso specifico delle monete. Tramite il peso specifico si puo' ricavare la purezza delle leghe in metallo prezioso (oro, argento, elettro). Si mostrera' il dispositivo ed il principio di funzionamento. Quinti si analizzera' in particolare la sua applicazione alla monetazione argentea romana repubblicana, per lo studio della svalutazione durante gli anni della guerra sociale e per identificare i denari suberati. “Lo studio e l'analisi visiva delle monete per individuare, anche attraverso le immagini, i possibili falsi.” – LaMoneta.it e Ass. Culturale Phalantos Grazie alle nuove tecnologie la produzione dei falsi ha raggiunto dei livelli molto allarmanti mettendo molto spesso in seria difficoltà anche i massimi esperti del settore. Contemporaneamente però anche le contromisure si sono evolute e, ancora una volta grazie ad internet, è possibile oggi smascherare molti tra i falsi più insidiosi. “Il delitto della falsa moneta nel mondo antico, medievale e moderno: delle pene e dei castighi” – prof. Fiorenzo Catalli La falsificazione nasce contemporaneamente con la moneta; nei secoli gli uomini hanno tentato di difendersi dal fenomeno così come i falsificatori hanno sempre cercato di migliorare la tecnica della falsificazione per poter continuare ad ingannare i primi. In tutto questo, come hanno agito i governi e come si sono difesi? Il Professore F. Catalli, attuale direttore della Sezione Numismatica del Museo Archeologico di Firenze, passerà in rassegna le principali contromisure repressive della frode monetaria dall’età romana repubblica a tutta la fase medievale e parzialmente moderna. I falsi, tra letteratura e realtà – dott. Filippo Fornari Filippo Fornari è collezionista e autore del recente thriller a sfondo numismatico ”La Signora degli Inferi”, incentrato sulle indagini, condotte dai carabinieri del Reparto TPC, su una serie di omicidi legati a un presunto traffico di false monete greche. Nel suo intervento racconta come la realtà, in tema di contraffazioni e di mercato numismatico, gareggi con la fantasia nel dare luogo a vicende che nulla hanno da invidiare alla trama di un libro giallo "La crisi economica e i beni rifugio" - prof. Roberto Panizza. Ieri come oggi, l’argomento sulla bocca di tutti è certamente quello della crisi che colpisce le economie in ogni parte del mondo. Questo cambiamento improvviso viene visto generalmente come una situazione di emergenza ed è proprio in questo contesto che si inserisce il “bene di rifugio”. Panizza è docente di Economia Internazionale presso l’Università di Torino. Filippo Fornari e De Bernardi siederanno poi all'esterno al banco LaMoneta dove potranno incontrare i lettori (il primo) e collezionisti/curiosi/studiosi il secondo. _______________________________________________________________________________ Iniziativa "Ricordati di ME": Durante i due giorni di convegno sarà inoltre proposta una nuova iniziativa che speriamo possa sensibilizzare e in qualche modo contribuire a migliorare il problema della documentazione valida per il "lecito acquisto delle monete". L'iniziativa si chiamerà "Ricordati di ME", ed è concepita per andare ad arricchire la documentazione che il commerciante fornisce insieme alla moneta per attestarne la lecita provenienza/autenticità, fornendo per ciascuna moneta acquistata in quella sede un promemoria di acquisto. Tale iniziativa dovrebbe favorire la vendita (ma anche lo scambio tra privati) trasparente delle monete durante il convegno; l'acquirente dovrebbe avere una tutela maggiore ritrovandosi per le mani un documento di tracciabilità dell'acquisto mentre il commerciante dovrebbe in questo modo attrarre a se un maggior numero di acquirenti. L'iniziativa e la fornitura del "promemoria" su carta è gratuita. Per avere maggiori dettagli sull'iniziativa inserisco di seguito un modulo di esempio e la spiegazione dell'iniziativa in dettaglio: Presentazione Ricordati di ME.pdf CA0001es.pdf Tutti i commercianti che parteciperanno al convegno e intendono aderire possono contattarmi via MP Sono graditi pareri e consigli sull'iniziativa naturalmente!! ______________________________________________________________________________ Altre iniziative: Durante il Sabato 23 Marzo sarà presente come ospite il famoso disegnatore Francesco Corni (www.francescocorni.com) che presenterà il suo ultimo capolavoro "ATLANTE CISALPINO LE CITTA’ ROMANE DEL NORD ITALIA" interamente disegnato ed illustrato dall'autore. (per gli utenti di LaMoneta è previsto uno sconto sul prezzo di copertina). _______________________________________________________________________________ INFO: Sabato 23 marzo: apertura del convegno alle ore 9.00 per il pubblico, orario continuato fino alle ore 18.00; Domenica 24 marzo: apertura del convegno alle ore 9.00, chiusura alle ore 14.00. Organizzazione Sezione Commerciale: Associazione numismatica taurinense, C.so V.Emanuele II, 65 (TO) tel. 011.5621930 fax 011.544856 Organizzazione Sezione Culturale: Ass. Culturale Phalantos e LaMoneta.it (contattare centurioneamico) DOVE SI TROVA: -‎Indirizzo: Jolly Hotel Ambasciatori Corso Vittorio Emanuele II, 104 10121 Torino (TO) - Per ulteriori informazioni sull'Hotel visita il sito: www.jollyhotels.it
    2 punti
  5. Salve a tutti! Ho una richiesta particolare. Sto allestendo il mio studio e vorrei porre sulle pareti 5 gigantografie di 5 giganti della numismatica. Theodor Mommsen; Ernst Justus Haeberlin; Lorenzina Cesano; Laura Breglia; Attilio Stazio, uno dei miei Maestri. Purtroppo sono riuscito, stranamente, a trovare immagini solo del primo e dell'ultimo. Degli altri niente. Qualcuno ha qualche suggerimento di come e dove reperirle? Vi ringrazio. Vincenzo.
    2 punti
  6. buongiorno a tutti... :) ..un altra medaglia di 90mm........buon bronzo....!! :)
    2 punti
  7. .... :blush: :blush: .... non penso che tra i doveri vi sia quello di incensare anche i carciofini!!! :rofl: :rofl: :rofl: :rofl:
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  8. Stavo quasi per darti un punto Daniele, a questo punto però mi tiro indietro :blum: ,però proseguo e butto li' il prossimo punto che tratterà della risposta dei pisani che ovviamente non avevano digerito quanto successo e questo sarà.... FIRENZE ( RIFREDI ), 1363 Lasciamo parlare subito una cronaca senese che poi citerò : "feciero loro sforzo quanto poterono e chavalchorono in sultereno dè Fiorentini, sempre ardendo e bruciando in fine alle porti di Fiorenza. E quando furo gionti è Pisani chò la giente presso a Florenza a mezo miglio, è Pisani s'achanporo, e ine stetteno tre dì. E mentre ch'è Pisani vi steteno a chanpo, vi fecero chorire tre pali presso alle porti di Fiorenza. E' l primo palio fu quello a chavallo : e'l sichondo fu quello a piedi e 'l terzo quello che chorseno le putane e meritrici. E chorsi che furo si baterono la moneta in sulle porti, choniata d'un Aquila cho 'l Leone ( simbolo i marcoro le porti chò la dei Guelfi ) sotto a' piedi e furo fiorini e grossi chò l'Aquila cho 'l Leone sotto i piedi. Poi fatto questo fecero enchontra alle porti di Fiorenza un paio di forche e si v'inpicharo suso tre asini per magio dispetto. E ancho inazi che si partisero, molti Pisani feciero la loro arte presso la porta di Fiorenza. E poi inazi che si partisero si marcoro le porti chò la 'npronta, che avevano batuta la moneta, ch'era un'aquila chor uno leone sotto è piedi. E poi quando ebeno fatti molti marchi nella detta porta si partirono è Pisani chò loro esrcito e tornoro a Pisa ". Il luogo esatto dell'evento è identificato dal Villani a Rifredi, siamo nel 1363, a nord-ovest di Firenze e il Villani aggiunge scherzosamente e per maggior oltraggio che i tre somari ricevettero il nome di tre cittadini fiorentini. Giuseppe Ruggero nel 1907 pubblica un tipo appartenente al Re d'Italia, ora a Roma al Museo Nazionale, sostiene che l'aquila ha sotto di sè un animale, che però non sembra in realtà essere un leone. L'emissione di Rifredi dovrebbe essere la moneta pisana con l'aquila coronata con un leone sotto, nei dubbi di tale coniazione aggiungiamo però che il Grierson sostiene comunque : " sembra più probabile che tali monete siano state effettivamente battute, ma non siano state ancora ritrovate ". Ci ritornero' anche dicendo quello che è scritto sul CNI, lasciandovi a questi dubbi passo alla Bibliografia. BIBLIOGRAFIA : Cronaca Senese, ed. A.Lisini e F. Iacometti, nella nuova edizione di Muratori, Rer. Ital. Script., XVI, VI, Bologna, 1931-33,158 Croniche, XI, 63, ed. Trieste, II, 392 G. Ruggero, Monete battute in campo dai Fiorentini e dai Pisani, in RIN XX, 1907,403-406 CNI XI, 345, n.1, tav. XXII,5
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  9. E' meglio che la tieni nel caso dovessi andare in Thailandia, oppure usala per il carrello del supermercato, rifilarla a qualcuno per un 2 euro non è la cosa più corretta............ Con me ci provano almeno 50 volte ogni estate a rifilarmi delle patacche così, mi accorgo pure di quando uno lo vuol fare apposta, non sono belle figure, sono cose che ti dicono quanto valga una persona.......2 euro
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  10. Conoscendo Vincenzo direi proprio di no :D
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  11. Mi fa piacere che si sia ripresa questa interessante discussione. Queste coniazioni per dispetto sono molto interessanti perchè dimostrano il "potere della moneta" e quale onta doveva essere all'epoca subire una coniazione del genere nel proprio territorio. Vorrei aggiungere due righe su Riglione ed il grosso con la volpe tratte dall'articolo a firma di Tino Marra (che se non erro era lo pseudonimo del compianto MarioTraina) e pubblicato su Cronaca Filatelica n°78 (settembre 1983) "Una volpe rovesciata ma dal pelo prezioso", poi ripubblicato in "Dieci anni di Monete" del Traina. Oltre ad analizzare alcuni passaggi (e ottimi realizzi) del grosso in questione, il Marra/Traina analizza la volpe, particolare che contraddistingue questa coniazione. Cito testualmente: "Perchè la volpe rovesciata? A sciogliere il mistero, dopo tante chiacchiere e supposizioni, anche le più stravaganti, fu nientedimeno che padre Dante, il grande Alighieri. Il quale nel canto XIV del Purgatorio canta o, meglio, fa cantare a Guido del Duca, descrivendo il corso dell'Arno:< Le volpi sì piene di frode / che non temono ingegno che le occùpi>. Dove il riferimento ai pisani appare scontato. Infatti proprio la volpe era il simbolo di Pisa così come l'aquila era il simbolo dell'Impero. Proprio come la volpe i pisani erano noti ed arcinoti per la loro astuzia e la loro sveltezza". L'articolo segue poi con la vendetta dei pisani e la coniazione a Rifredi del fiorino pisano... ma qui mi fermo non anticipando nulla, in attesa che si parli anche di quest'altra zecca. Aggiungo l'ingrandimento del particolare del grosso da cui spero si possa vedere la volpe che si trova tra le gambe del santo (l'immagine è tratta dall'articolo sopra citato).
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  12. ... mi sembra strano che la paga fosse di 4 reali al giorno.... mi risulta che in quel periodo prendessero di meno, almeno nei conti in lire piemontesi... scrivo ciò che srive Romeo in "Vive le Roy de Sardaigne, regiment d'ordonnance national piemont 1793/1800" , una pubblicazione che parla appunto del Reggimento Piemonte.... "... Il soldato riceveva 18 soldi giornalieri, pagati in contanti, in tre rate (decadi): esattamente il primo, l'undicesimo ed il ventunesimo giorno del mese. Con questa cifra il soldato doveva provvedere al vitto ed a eventuali extra come tabacco,vino ed altri beni superflui. Lo statocontribuiva corrispondendo a sua volta : letto,legna per riscaldarsi ed una razione di pane pari a circa 700/800 gr giornalieri...." sempre da quella fonte trascrivo il prezzo di alcuni oggetti di uso comune... pane soldi 3 denari 4 per libbra (3etti e 1/2 circa) vino soldi 8 per pinta (1,36 litri circa) uova soldi 1 denari 2 cadauno lardo soldi 8 la libbra sale soldi 4 la libbra farina frumento soldi 2 denari 6 la libbra farina di meliga soldi 1 la libbra Olio soldi 7 denari 6 per oncia (circa 30 gr) ... questo è un esempio di cosa costavano le cose allora....
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  13. Concordo con Francesco... E la prova del nove la faccio io con un altro riferimento di passaggio d'asta dal noto sito, sempre in merito ad un 50 cent. "leoni" 1925 liscio, slabbato MS66, che mi aggiudicai per 125€... Ognuno ha un proprio metro di giudizio (e di spesa), che possa essere giusto o sbagliato, poi è un altro paio di maniche, ma metteteci i fattori emozionali a cui faceva riferimenti il buon @@vwgolf, e di probabile (in)esperienza. Un saluto a tutti
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  14. Salve a tutti, girovagando nei vari forum stranieri a cui do spesso un'occhiata ho trovato una discussione molto simpatica che vorrei proporre anche qui..Alla fine è un gioco, si devono postare monete sempre dell'anno precedente a quella postata prima..Possono essere monete di qualunque stato, basta che siano monete delle vostre collezioni, non si deve saltare neanche un anno e lo stesso utente non può postare più di una moneta alla volta.. Quanto riusciremo ad andare indietro?? :P Non credo che ci siano già monete del 2013 quindi comincio io con questo 5 euro 2012 commemorativo dei 500 anni della presentazione degli affreschi della cappella sistina.. Scusate per le scansioni :) Ora tocca a qualcun altro postarne una del 2011 :D Gaetano
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  15. Giorni fà sono venuto in possesso di questa bellissima medaglia coniata a Milano dalla Johnson, essa misura mm. 34,5 x 28,5 (suddette dimensioni riguardano il solo tondello, escluso l'appiccagnolo), da alcune ricerche risulta che Francesco Saverio Maria Bianchi era nominato l'Apostolo di Napoli, vissuto a cavallo tra il '700 e l'800, insegnò all'università di Napoli dal 1778, fu anche confessore del re Carlo Emanuele IV di Savoia e della moglie Maria Clotilde. Personaggio dal grande carisma e rispettabilissimo, venne beatificato da leone XIII nel 1893, volevo chiedere a voi esperti se la medaglia potrebbe essere stata coniata nel 1893 per suddetto avvenimento, confermate? Volevo inoltre chiedervi se avete un riferimento all'opera di Rodolfo Martini e se una simile era presente nella collezione Tam, sapete dirmi anche se rara? Grazie mille ed anticipatamente a chiunque vorrà rispondermi. Ultimamente mi sto dedicando alle medaglie devozionali dell'Italia Meridionale, questa in allegato venne coniata a Milano negli stabilimenti Johnson ma il santo effigiato è napoletanissimo, quindi la tengo ....... :angel: . Di seguito la biografia tratta da Wikipedia. "Francesco Saverio Maria Bianchi, detto l'Apostolo di Napoli (Arpino, 2 dicembre 1743 – Napoli, 31 gennaio 1815), è stato un sacerdote italiano dell'ordine dei Chierici Regolari di San Paolo, direttore spirituale di numerosi illustri personaggi del suo tempo: papa Pio XII lo ha proclamato santo nel 1951. BiografiaNato ad Arpino nel 1743, venne educato nel locale "Collegio dei Santi Carlo e Filippo" dei padri Barnabiti. Intraprese gli studi giuridici a Napoli ma, vinta la resistenza dei genitori, volle farsi sacerdote e nel 1762 entrò nell’Ordine dei Barnabiti. Fece il suo Noviziato a Zagarolo, nel Collegio annesso alla Chiesa della SS.ma Annunziata, professando i voti il 27 dicembre 1763. Proseguì gli studia a Macerata, poi a Roma e infine a Napoli, dove fu ordinato sacerdote nel 1767. Insegnò nel Collegio di Arpino per circa due anni e fu poi inviato al "Collegio San Carlo" di Napoli, dove insegnò filosofia e matematica. La sua vasta cultura gli permise di ricoprire incarichi via via più importanti. Dal 1778 venne chiamato ad insegnare nell'Università di Napoli e l'anno seguente divenne socio della Reale Accademia di Scienze e Lettere. L'intensa attività nell'ambito culturale non gli impedì però di vivere in sintonia con la sua vocazione religiosa. Continuò sempre a svolgere importanti incarichi nella sua Congregazione e a farsi promotore di opere di carità, tanto da essere molto stimato nella capitale partenopea. Con il trascorrere degli anni la sua vocazione si orientò verso il misticismo. I suoi biografi fanno iniziare questo periodo a partire dalla Pentecoste del 1800, quando si trovò in estasi davanti al Santissimo Sacramento. La sua fama di santità crebbe anche per la coraggiosa sopportazione di un male misterioso alle gambe che lo costrinse su una poltrona negli ultimi tredici anni di vita. Fu confessore di Carlo Emanuele IV di Savoia, di sua moglie Maria Clotilde e di numerosi cardinali e vescovi. Da lui traggono consigli spirituali santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe e tanti altri. La sua fama lo portò ad essere chiamato "santo" e "Apostolo di Napoli" mentre era ancora in vita e si disse che un suo gesto di benedizione avesse fermato la lava del Vesuvio durante le eruzioni di 1804 e 1805. Negli ultimi tre anni il suo male si aggravò, le sue gambe si riempirono di piaghe fino ad impedirgli ogni movimento. Morì il 31 gennaio 1815. Papa Leone XIII lo beatificò il 22 gennaio 1893 e papa Pio XII lo canonizzò il 21 ottobre 1951. Le sue spoglie sono conservate nella chiesa di Santa Maria di Caravaggio a Napoli. Memoria liturgica il 31 gennaio.""
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  16. Un annetto fa un commerciante veneto ne aveva comprate una decina, erano immacolate coi soliti segnettini di contatto (+/- come su questa, anche se abilmente fotografata con luce diffusa e non si percepiscono bene, specie per chi non conosce queste monete)... la richiesta era di 1400 l'una, la mia l'ho presa per 1300 scegliendola... di più non spenderei
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  17. Credo abbiamo origine etiope, dovrebbero essere delle croci copte.
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  18. Anche questo non è male. Impero Asburgico Leopoldo I - 1658-1705 XV kreuzer
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  19. 1993. Aztec Calendar, è una medaglia coniata dalla Casa de Moneda, vale lo stesso?
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  20. Monete molto belle Linda, veramente complimenti. Mi piace questo bel colore che hanno.. io non ce la faccio a collezionare monete così! Ho il terrore di rovinarle anche solo col pensiero !!
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  21. come al solito bella ha anche una bella patina che ricorda la patina spagnola che si forma sulle monete romane trovate in spagna patina che si forma in terreni poveri di acqua
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  22. Si Beppe, week-end decisamente numismatico da segnarsi sul calendario. Era giusto festeggiare in un qualche modo, cultura, numismatica ma anche momento conviviale. Abbiamo cercato di unire più ingredienti che possano interessare, due mostre importanti a Milano in contemporanea entrambe a Palazzo Reale, Il Vero e il Falso, nella versione allestita per Milano e Costantino 313 d.c. che ha una grossa valenza storica, ma anche numismatica per i pezzi prestigiosi esposti, ben 252. Ci accompagneranno nella visita degli utenti del forum e del Cordusio che cercheranno di spiegarci gli aspetti rilevanti e i pezzi esposti. Quindi numismatica e monete esposte finalmente anche a Milano, ma non solo, sarà l'occassione per chi conosce il Cordusio di ritornarci e rivedere il mercato e le sue monete e per chi non lo conosce finalmente di poterlo vedere per la prima volta. Pensavamo per chi lo volesse, di fare uno spuntino veloce insieme, magari vedremo anche al momento, comunque nei paraggi di Palazzo Reale. Abbiamo pensato poi a chi interverrà di dare dei ricordi utili e simpatici a tutti per memoria dell'evento. Un momento di condivisione, di conoscenza, con il mercato del Cordusio sempre in primo piano e la fortuna di due eventi significativi e importanti in contemporanea a Milano, vi aspettiamo allora Cordusiani e in particolare non Cordusiani, è una giornata aperta a tutti, anche a nostri amici, conoscenti, familiari, una giornata di festa per tutti, Mario
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  23. I miei complimenti all'amico Illyricum per l'esauriente e notevole opera svolta. Da appassionato dell'esercito di Roma, ed in particolare del tardo impero, non potevo che "godermi" questa "lectio magistralis". Non ho nulla da aggiungere che non sia stato già più che ben sviluppato nel lavoro di Illyricum, pertanto...solo alcune curiosità. In primis, per quanto agli stupendi elmi Berkasovo non posso che invitarvi (ed invitarmi visto che non sono ancora riuscito ad andarci) a visitare la mostra attualmente a Milano dedicata all'imperatore Costantino, dove potrete ammirarli dal vivo. Sempre nell'ambito della suddetta mostra, dovreste trovare esposte anche le parti, a suo tempo ritrovate e restaurate (i soli due paraguance ed il paranuca), di un elmo tardoimperiale che normalmente è conservato ed esposto nello splendido Museo Nazionale di Aquileia (un "unicum" in Italia per questo tipo d'elmi). Potete vederne le foto a questo link : http://www.roma-victrix.com/armamentarium/cassides_berkasovo.htm Le parti d'elmo ritrovate indirizzano, ricostruttivamente, ad un modello molto affine al tipo Deurne. Il nostro Illyricum ha ben evidenziato come l'elmo tipo Deurne sia ritenuto con buona probabilità, una dotazione degli ufficiali appartenenti al corpo degli Equites Stablesiani. La particolarità è che i resti dell'elmo di Aquileia furono ritrovati, se ben ricordo ad inizio dello scorso secolo, presso San Giorgio di Nogaro (per la precisione tra le frazioni di Arrodola Nuova e Malisana, in pieno "ager" di Aquileia), a poca distanza dal fiume Aussa. Orbene, nel 340 d.C., approssivamente in tal luogo, si svolse il noto combattimento, per il potere, tra le truppe dei due fratelli Costante e Costantino II, al termine del quale lo sconfitto Costantino II, poverello, ci rimise le penne ed il suo cadavere fu, senza misericordia ed onore alcuno, gettato "in pasto ai pesci" proprio nell'Aussa. Suggestivo (e non del tutto impossibile) attribuire l'elmo di Aquileia ad un membro degli Equites Stablesiani che accompagnarono e difesero il proprio imperatore (rimettendoci anche loro la vita). Ulteriore particolarità : sempre ad Aquileia è conservata l'epigrafe di un tal Licinio Fulgenzio, qualificato come cavaliere degli Stablesiani e morto annegato. Coincidenza ??? Ed infine un particolare "macabro" sull'elmo di Deurne. Quest'elmo fu ritrovato, nei pressi della cittadina olandese dalla quale trae il nome, in un campo che, in precedenza, era una torbiera. Insieme all'elmo furono ritrovati, oltre ad alcune monete d'epoca costantiniana ed altri reperti (una fibula, uno sperone, campanelli e finimenti per cavallo), anche i resti saponificati della spalla destra, della parte superiore del braccio destra e, nell'elmo, del cervello, appartenuti evidentemente al malcapitato ufficiale di cavalleria degli Equites Stablesiani. Il quale, probabilmente, rovinò a capofitto nella palude e, forse, finì schiacciato dal cavallo senza poter essere tirato in salvo dai suoi accompagnatori, i quali, anzi, nel tentativo ci... "rimisero le scarpe" (infatti sono state ritrovati anche, ben conservati, quattro calzari tipici del periodo).
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  24. Una domanda: Ma tu l'hai vista in mano questa moneta? Dalle foto non si ha mai una idea precisa, e per certe monete (costose) serve invece un'idea precisa per valutare bene l'acquisto. Un saluto, F.
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  25. non credo sia una slittata di conio ma del punzoncino dell'ultima cifra del millesimo in fase di preparazione del conio. fino a pochi anni fa (non saprei se sia ancora così) un punzone dell'intero conio veniva preparato in tutte le sue parti (effigi, legende, etc) omettendo l'ultima o le ultime 2 cifre del millesimo; questo permetteva di utilizzare quel punzone per "battere" conii anche in anni successivi, aggiungendo solamente l'ultima o le ultime due cifre con punzoncini appositi. Per intenderci: veniva preparato il punzone completo ma con data 18; successivamente, direttamente sul conio si battevano le cefre 82 (oppure 83, 84, 85 e così via). Per questo la moneta qui presentata non ha interesse storico: non è un conio del 1881 aggiornato con ribattitura dell'ultima cifra del millesimo, ma è semplicemente il risultato di una maldestra esecuzione.
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  26. scusate...ma il problema dove stà che non lo capisco?? la moneta è autentica e a prescindere se è bella o brutta se piace o meno se la comprereste o meno...il venditore ha applicato il prezzo pieno di catalogo...il compratore (magari uno di quelli che prende alla lettera ciò che dice il catalogo come fosse una bibbia) ha accettato...chiuso...non c'è niente da discutere a mio avviso...ognuno spende i soldi come meglio crede anche io se mi pagassero 400 euro per una moneta che vale al massimo poche decine di euro la cederei al volo senza neanche starci tanto a pensare...non facciamo i moralisti ;)
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  27. bella medaglia credo si riferisca alla battaglia di alfonso I°del portogallo contro la propria madre primo passo verso l'indipendenza del portogallo dalla dominazione di castiglia e leon papa alessandro III fu il primo nel 1179 a riconoscerlo re del portogallo di seguito una monetina piu vecchia di un secolo del suo sucessore dinis 1279-1325
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  28. @@alessandro1970 Spero che tu intenda sospendere................ Non ci conosciamo di persona ma per me sarebbe come perdere un amico. Ti Auguro ogni bene Alessandro Spero a Presto Ciao Marco
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  29. 1998 2 sterline del regno unito primo anno di emissione di una moneta bimetallica per la circolazione nel regno unito tuttora circolante come sapete la monetazione bimetallica e` piu` difficile da falsificare pero` forse non tutti sanno che...... una volta ho costretto una banca ad accreditarmi sul conto un 2 sterline rotto in cui si vedeva solo la testa della regina (praticamente il tondello centrale) invocando una legge di fine `500 (di elisabetta I) contro la tosatura o clipping che diceva che una moneta mantiene il suo valore legale fino a che si vede la testa del sovrano la foto non e` mia ma le maneggio tutti i giorni
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  30. poi se devi sempre rispondere così in modo polemico a chi ti da una mano (anche magari in tono scherzoso) poi a lungo andare troverai poche persone disposte ad aiutarti
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  31. Buongiorno a tutti :pleasantry: questi deventano rari peso 09 g diam 15 mm
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  32. In appendice al summenzionato articolo vi è un'appendice (senza firma ma del Traina) che riguarda il simbolo di zecca (catene) presente su questo grosso. A voi i commenti.
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  33. Penso che sia giusto - Side - Pamphilia Gordiano- / Athena con ulivo
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  34. Ciao, Aspetto il prossimo lavoro, magari incentrato su armi ed armature. ... gli elmi che ho fotografato almeno invoglieranno Illyricum nell'aprire un'altra discussione e così continuare ad affascinarci con notizie interessanti e di non facile reperibilità. Ci penserò, non prometto niente ma le appunto tra i "progetti Forum". A tal proposito bolle qualcosa in pentola con altri utenti e forse dovrò finalizzare il (poco rispetto all'auspicato) tempo libero in questo progetto. Al momento ancora "TOP SECRET" ma in via di formulazione... Ciao e ancora grazie Illyricum :)
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  35. In realtà la narrazione di Tito Livio lascia alcuni punti oscuri e non sono ben note le città che furono distrutte durante le varie guerre: solo Nesazio è stata riconosciuta in una località su altura sita nei pressi di Pola. Nesazio, oltre ad essere molto probabilmente il maggiore centro degli Istri (Histri), loro capitale regale e religiosa da cui dopo la penisola stessa prese il nome, salì all'onore delle cronache al momento della conquista romana nel 177 a.C.: il castelliere fu una delle ultime sacche di resistenza nella penisola (assieme ai due centri fortificati di Mutila e Faveria, pure essi nella bassa Istria) e sopportò un lungo assedio e la deviazione delle acque che lo rifornivano prima d'essere espugnato e saccheggiato. Prima dell'entrata delle truppe romane buona parte della residua popolazione, tra cui il re histro Epulo (o Epulone) e l'intera sua corte, preferì il suicidio piuttosto che arrendersi e cadere in schiavitù a un nuovo sistema romanizzato da loro visto come barbaro ; i rimanenti sopravvissuti furono quasi tutti ridotti in schiavitù. La vicenda è narrata nel "De Bello Histrico" (andato perduto) e riportata da Ennio nei suoi Annales e da Livio nel Ab Urbe Condita. Pare che ancora successivamente, per sedare una rivolta delle popolazioni istriane non ancora dome, reparti romani guidati dal console Claudio Pulcro occuparono la cittadella e la distrussero nel 129 a.C. La cittadella così sottomessa divenne quindi un munito castrum romano ed in seguito, tornata a fiorire, sarà elevata a municipium autonomo. Ma durante il lungo periodo romano la sua importanza sarà offuscata da quella della vicina città di Pola che i romani eressero a principale centro della penisola. Basilica da Nesactium Resti tempio romano Il centro era posto lungo la Via Flavia, importante strada romana che provenendo da Pola proseguiva oltre l'Arsa lungo la riviera liburnica. È appurato che Nesazio continuò a fiorire nel periodo paleocristiano e bizantino, come testimoniano le rovine di ben due basiliche paleocristiane, riuscendo a resistere e ad opporsi alle prime invasioni in Istria nel V secolo, fu invece duramente colpita dalle successive incursioni dei secc. VII-VIII che la rasero al suolo. (tratto da Wikypedia) Questo in riassunto quello che rimandano le fonti storiche. E finora non erano state individuate presenze romane relative alle campagne militari della conquista romana. Fino ad oggi. Posso annunciarvi che nel 2012 è stato individuato sull’altipiano triestino un insediamento databile in base alla ceramica al II secolo a.C. verosimilmente riferibile alle campagne di cui sopra o almeno al primo periodo di conquista romana. In questo ultimo periodo è uscito un articolo su una rivista internazionale e in questi giorni si sta dando diffusione a livello nazionale. Inoltre, con malcelato orgoglio, posso dirvi di aver portato con un piccolo modesto contributo articolo sulla scoperta (infatti compaio tra gli autori dello stesso). Ma il maggior merito va al Dottor Federico Bernardini, colui che ha avuto l’occhio e l’intuito per insistere nelle ricerche e fare questa importante scoperta. Vi allego alcuni link: L’abstract dell’articolo principale http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0305440312005547 (in inglese) Un articolo della stampa nazionale e uno su quella locale http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/13_gennaio_18/carso-scoperto-antico-accampamento-romano_a54c4cec-6149-11e2-8866-a141a9ff9638.shtml http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/01/20/news/gli-antichi-soldati-romani-accampati-sul-carso-1.6379864 Ciao e grazie per l'attenzione Illyricum :)
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  36. A prescindere dal fatto che immettere denaro circolante aiuti l'economia o meno (potremmo aprire un dibattito ma non è questa la sede), il fatto che secondo te l'iniezione di denaro possa avvenire sia da una zecca riconosciuta sia da una zecca privata (un falsario) dimostra che non hai la più pallida idea di come funzioni un sistema economico. PS: temo comunque che tutti questi messaggi non possano convincerti perchè da come scrivi sei uno di quei complottisti del signoraggio che Grillo anni fa capeggiava (oggi si è dovuto rivedere pure lui, come abbiamo potuto notare).
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  37. Pensala come vuoi, ma , visto che il tuo punto di vista l'hai già espresso in più interventi , sinceramente io preferirei che non continui a ripetere i tuoi ragionamenti . io rimango esterrefatto di quello che scrivi ma io preferisco scrivere e leggere argomenti inerenti alla numismatica.
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  38. eh, in questi giorni la mancanza di prove è ricorrente...
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  39. non è colpa del venditore, lui ha fatto il prezzo che voleva, all'acquirente andava bene, bon…. poi sul prezzo c'è chi può essere d'accordo o meno. se io vendo moneta x a 200 e trovo chi me la prende ok, se poi altri non sono d'accordo è un problema loro no? non so se mi son spiegata
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  40. Qualche utente mi ha chiesto di continuare e concludere la discussione, ci provo col prossimo caso, che sembra più evidente perchè le monete ci sono effettivamente. PISA ( RIGLIONE ), 1363 L'episodio in questione rientra ancora tra le continuate lotte tra Pisani e Fiorentini ; Piero da Farnese, abile soldato fiorentino conduce una spedizione nel pisano che risulta alla fine vittoriosa. Siamo nel maggio del 1363, successivamente il Farnese, che evidentemente ci aveva preso gusto ritorna e rioccupa il teritorio pisano. Matteo Villani lo racconta così : " ciò fatto, il capitano a Rignone ( la moderna Riglione ) e allo Spedaluzzo ( moderno Spedaletto ), fè battere moneta dell'oro e d'argento e di quattrini : in quella d'argento sotto i piè di San Giovanni sta una volpe a rovescio". Simone della Tosa in una cronaca del XIV secolo ci fornisce addirittura le date dell'emissione aggiungendo " vi fece battere la moneta del Comune di Firenze, ciò furono fiorini e grossi, e dodicini, con una volpe sotto i piedi del San Giovanni." In questo caso abbiamo la registrazione della zecca con i pagamenti fatti per la preparazione di coni speciali marcati con una volpe affiche' le truppe fiorentine potessero battere moneta. Grierson ritiene che i coni fossero quelli usati per battere le normali coniazioni, perchè probabilmente la zecca non voleva esssere troppo coinvolta in queste emissioni. Le monete identificate e pervenute sono grossi guelfi che erano le monete del tempo in argento. L'emissione fiorentina del 1363 e quella speciale di Riglione portano il segno di Nicolò di Zucchero che nel semestre del 1363 era incaricato per la monetazione d'argento. L'emissione di Riglione avrebbero una volpe, capovolta e forse morta, sotti i piedi del santo, moneta che Grierson riproduce con immagini, ma estremamente rara. Il significato della volpe fu oggetto di interpretazioni da parte di diversi storici, tra le altri, la volpe morta potrebbe rappresentare i Pisani sconfitti, o come lo stesso Dante allude si potrebbe riferire" alle volpi pisane ", espressione usata dai fiorentini per indicare gli odiati vicini, o versione meno accreditata un particolare delle armi del Farnese. L'Orsini a tal proposito fa notare che lo scudo sulla tomba di Piero da Farnese nel Duomo mostri nella parte alta una volpe morta capovolta. Bibliografia : 1) Orsini I., Storia delle monete della Repubblica Fiorentina, Firenze, 1760 2) Ed. D.M. Manni, in Chronichette antiche, Firenze, 1733 3) Historia Florentina, VIII, a. 1363, ed. E. Santini e C. de Pierro, nella edizione di Muratori, Rer. Ital. Script., XIX, 3, Città di Castello, 1914-26, 202 4) Historie Florentine, XII, ed. F. Ranelli, III, Firenze, 1847, 118-119
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  41. traccia di appicagnolo, tentativo di foro e foro otturato da 101 a 160 euro. questa moneta invece ha un R/ devastato e a mio parere vale ancor meno di quei 3 realizzi.
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  42. Il simbolo della rosa dovrebbe trovare il suo habitat sui tetra di Rodi, non c'è dubbio, ma sappiamo che essa compare anche su un'altra coin-dream di Andrea, il tetra di Menfi. Questo è un altro esemplare di notevole fattura. KINGS of MACEDON. Alexander III ‘the Great’. 336-323 BC. Tetradrachm (Silver, 27mm, 17.19 g 10), Memphis, c. 332-323. Head of Herakles to right, wearing lion skin headdress. Rev. ΑΛΕΞΑΝΔΡΟΥ Zeus seated left on low throne, holding long scepter in his left hand and, in his right, eagle standing right with closed wings; to left, rose; below throne and to right, ΔΙ Ο. Price 3971. A remarkably fine example of this desirable type. Tone and of the finest style. Extremely fine. Ex Triton VII, 12 January 2004, 142, CNG 38, 6 June 1996, 215 and Leu 48, 10 May 1989, 264. Sold $ 6500. apollonia
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  43. Esatto, anche per me è stato lo stesso, quando si apre l'album e vedo tutte quelle monete accumulate nel tempo mi sale un senso di fierezza :lollarge: credo che questa fierezza sia un sentimento che tutti i collezionisti provino almeno una volta nella vita.
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  44. Io colleziono le monete circolate di ogni paese euro, NON hanno nessun valore se non quello del facciale della moneta. Io ho cominciato così poi trovandomi molti buchi in collezione ho cominciato ad acquistare le divisionali dei paesi che non avevano emesso monete, poi sono entrato nelle liste di San Marino e Vaticano, in pratica mi sono fatto prendere da un ingranaggio.......il collezionismo, del valore delle monete circolate non mi frega nulla, ma quando apro l'album continuano a piacermi.
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  45. Bene. A questo punto torniamo al punto di partenza. Come avrebbe dovuto essere rappresentato il soldato romano in copertina al testo? Nel IV secolo probabilmente più così che non come un legionario del I-II secolo Spero in conclusione: - di avervi intrattenuto piacevolemente e suscitando un buon interesse - che abbiate gradito la presente discussione che mi ha impegnato un bel po' di tempo nella ricerca - che postiate opinioni, commenti e integrazioni - non ultimo... che l'autore del testo utilizzato per l'apertura un po' insolita ma spero gradevole del tema non se la prenda male (magari chissà... è un utente del Forum! ;) ). Non era assolutamente il mio intento essere offensivo... Ciao a tutti Illyricum :)
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  46. Le monete sono i pilastri che hanno sorretto per venticinque secoli la nostra civiltà. Hanno formato il rapporto sociale ed hanno favorito lo sviluppo delle genti. Trovo il documento presentato ben redatto e propedeutico per instaurare un rapporto di comunicazione con le istituzioni pubbliche con il fine di migliorare l’approccio all’intricata questione, precipuamente italiana del commercio e collezionismo delle monete antiche. Ho due domande, una relativa alla destinazione del documento, ovvero se è destinato ad essere condiviso alla prevista riunione , promossa dalla NIP, tra le principali associazioni numismatiche, e se si intende come base di un documento comune successivo da stilare con il contributo di queste associazioni oppure si debba intendere come motu proprio per delineare la posizione della NIA in materia. L’altro rilievo riguarda piuttosto l’affermazione, riportata sopra, sul ruolo della moneta. Non vuole assolutamente essere una critica bensi’ piuttosto una speculazione dettata piu’ che altro dalla mia formazione (anzi de-formazione :)) da economista. Come economista sono stato abituato a indagare il fenomeno moneta innanzitutto come “strumento di pagamento” , misurazione di valore e infine come “riserva di valore”. Esiste certamente un ruolo “sociale” della moneta ma forse è eccessivo affermare che le monete hanno sorretto per 25 secoli la nostra civiltà. E prima da cosa era retta la civiltà ? eppure abbiamo un bel po’ di storia e fior di civiltà prima della comparsa della moneta che si reggevano benissimo e per quanto possiamo inferire con un sistema economico ben sviluppato certamente (pensiamo all’avanzatissima civiltà egizia e ancora di piu’ a quella sumera e babilonese che ci ha tramandato interi archivi di operazioni commerciali ed amministrative) che pero’ utilizzava transazioni non basate sulla moneta convenzionale quale la conosciamo. Direi che i pilastri che hanno sorretto le nostre civiltà sono piu’ probabilmente individuabili nella convivenza dei popoli, nella crescita e sviluppo sociale ed economico, nella solidarietà tra le genti (che per fortuna tanta storia ha permesso di scrivere, anche se a fianco troviamo anche tanta prevaricazione), il cui sviluppo sociale piu’ che dalla moneta spero sia stato ispirato da principi morali, etici, che non dal “denaro”. La moneta è stata un’innovazione sociale ed economica basilare e direi che come tale è stata uno strumento, prezioso, preziosissimo, per aiutare lo sviluppo economico. La moneta antica è un particolare testimone storico e come tale studiato ed apprezzato sia per capire meglio il contesto dell’epoca cui appartiene , sia per il particolare significato che certi esemplari possono assumere (pensiamo ad esempio al denaro delle idi di marzo, vero feticcio per l’evento storico che rappresenta). Un altro ruolo è quello dei messaggi che la moneta è stata in grado di veicolare, vuoi come strumento di propaganda, o di comunicazione, vuoi come strumento di celebrazione. Si puo’ poi vedere la moneta sotto il profilo artistico che ci hanno lasciato migliaia di esempi della perizia che i vari incisori hanno esercitato nelle varie epoche. Ecco piu’ che come “pilastro” che sorregge la nostra civiltà vedrei nella moneta tutti questi aspetti riuniti a disposizione della passione dello studioso (economista, archeologo, storico, storico dell’arte, comunicatore) e del collezionista che a questi aspetti di studio potrà oltretutto aggiungere il piacere della raccolta della moneta in quanto oggetto numismatico. Buon proseguimento per i lavori futuri.
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  47. DE GREGE EPICURI E' vero che raffigura un membro della dinastia Daoguang, ma è una moneta commemorativa, coniata durante il regno dei Ching, quasi 100 anni dopo (mi pare all'inizio del XX secolo).
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  48. Questa moneta dovrebbe essere un Dollaro in ,copper e nichel, Cinese, della dinastia di Daoguang che regnò in quel periodo che c'è scritto sopra 1821-1850. Dovrebbe pesare circa 20 grammi e di diametro circa 39 mm. Non dovrebbe valere quasi niente, penso al di sotto di 6 euro. Su questo link se ti interessa puoi leggere la storia della dinastia etc. Un saluto. http://www.drben.net/ChinaReport/Sources/History/Qing/Descendancy_Summary_Qing_Dynasty_1644-1911AD.html
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  49. Da archeologo mi interessa eccome dove è stato trovato un bene e se è stato trovato lecitamente o meno! Non facciamo scherzi...
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  50. Ottima disamina Caio Ottavio, l'iconografia di questo denario in effetti è parecchio dibattuta. Come hai già detto, esistono principalmente due teorie interpretative: 1) Al dritto Acca Larentia ed al rovescio le Ninfe Querquetulane 2) Al dritto Diana Nemorensis ed al rovescio la triade Diana Selene ed Ecate La raffigurazione del dritto è purtroppo totalmente priva di quegli attributi utili a darci una qualche certezza ed è quindi molto importante concentrarci sulla più ricca rappresentazione del rovescio. Secondo il mio parere, l'attenzione va posta sulle due figure laterali, quella di destra regge un fiore e su questo non ci sono dubbi, mentre l'oggetto tenuto da quella di sinistra è stato visto anch'esso come un fiore oppure come un arco. Da questo piccolo ma sufficientemente rappresentativo confronto l'impressione che si ha è che non sempre pare possibile riconoscere un fiore mentre, di contro, in tutti i casi credo proprio sia possibile vedere le linee essenziali di un arco. I dubbi interpretativi nascono evidentemente da quelle tipologie di conio ove sono presenti delle decorazioni ai puntali dei flettenti, simili a quelle che appaiono anche in altre tipologie monetali . Sono piuttosto convinto che l'attributo della figura di sinistra sia un arco e non un fiore, ma questo elemento, seppur importante, non è il solo che deve essere tenuto in considerazione. Il fiore tenuto dalla figura di destra è infatti altrettanto importante e trova una spiegazione non solo se visto come un emblematico attributo di una ninfa, ma anche se associato alle peculiarità di Ecate. Indubbiamente quest'ultima divinità ctonia e psicopompa è maggiormente attestata con una fiaccola, una chiave, un serpente o un cane, ma nella sua sfera di influenza e tra i suoi attributi rientrano anche quei fiori veleniferi in grado di procurare la morte (l'aconito su tutti). Altro elemento a sostegno della tesi che vede nell'iconografia un richiamo al culto Diana Nemorensis è costituito dal rinvenimento, citato dall'Alföldi, ripreso dallo Zehnacker (p.520) e ribadito dalla Ghini e dalla Diosono (Il santurario di Diana a Nemi: recenti acquisizioni dai nuovi scavi - Rivista di antichità, volume speciale 2012) di una base circolare recante l'iscrizione M.IVLIVS.M-F.M.ACCOLEIVS.M.F.AED.D.S.S , attestante le presunte origini aricine della gens Accoleia. Ecco esposti gli elementi sui quali si basa l'altra ipotesi che, unitamente all'intervento di Caio Ottavio, ci consentono di avere un quadro più completo della situazione. Naturalmente ci sono ancora alcuni punti, anche piuttosto impegnativi, degni di ulteriori approfondimenti ;).
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