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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/25/13 in tutte le aree

  1. io leggo sempre tutte le discussioni sulle savoiarde :) Purtroppo sono ignorante ... su certe monetazioni potrei dare ben pochi contrinuti, poi sulle monete savoia si scopre una variante alla settimana..... però siam sempre tutti qui, ad assimilare informazioni come delle spugne :) per fortuna c'è Savoiardo e qualche altro utente preparatissimo, sempre pronti e disponibili !!
    3 punti
  2. Vedo solo ora questa discussione, premetto ho restituito monete anche a distanza di anni, un 5 lire 1878 di Umberto I acconciato, un 5 lire di Vittorio Emanuele II con data modificata , quì non c'è nulla da scoprire, la moneta è stata lavorata con un bulino, mi è capitato anche un 40 lire di Maria Luigia, non faccio nomi, erano tutti seri professionisti e case d'asta, l'errore può capitare ma sempre hanno risposto con serietà e professinalità, diversamente sarebbe se avessoro menzionato le alterazioni, a volte si legge, piallature sui campi, bordo ripreso, questa moneta è da restituire non è un appiccagnolo rimosso ma un vero tentativo di aumentarne la conservazione, le monete non migliorano ma le monete si alterano e commercialmente si deprezzano moltissimo. Andrea
    3 punti
  3. sarà bella,sarà rara,ma per me è l'ennesimo violento schiaffo alla povertà...
    3 punti
  4. Non è facile scegliere, lo avete detto in tanti. Ma se il criterio fondamentale è: vota il pezzo che vorresti avere, allora scelgo il gettone di dareios. Ho molti libri sull'argomento perché ho sempre sentito l'esigenza di documentarmi. Ma, con quel gettone (e facendolo vedere, toccare, spiegandolo), credo si possa dare anche una risposta al comandamento che ci ha lasciato Primo Levi: Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, Voi che trovate, tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per mezzo pane Che muore per un si o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi; Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, La malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi.
    3 punti
  5. Come per il denario di L. Papius (lavoro iniziato ma non ancora finito), ho risistemato anche la scheda di L. Roscius Fabatus elencando in modo dettagliato i vari simboli conosciuti. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G117/1 Sono state inserite le foto di oltre 500 monete. Oltre alle immagini provenienti dai cataloghi d’asta, sono state caricate diverse foto di monete del British Museum: il motivo è che per meglio comprendere ed identificare i vari simboli sulle monete occorrevano foto nitide, grandi e di ottima qualità nonché la buona conservazione della moneta stessa; tutte caratteristiche che ho trovato nelle fotografie del museo londinese. Da segnalare comunque che molte delle monete del British Museum caricate nella scheda provengono da acquisti fatti dallo studioso americano Charles A. Hersh nelle varie aste internazionali degli anni ’80-’90: monete che poi sono state donate al British Museum (“Bequeathed by Charles A. Hersh). Si possono riconoscere in quanto riportano la data di acquisizione museale del 2002 (Registration number: 2002 .......). Senza fare una ricerca approfondita, ho individuato che le seguenti monete, adesso di proprietà del British Museum, provengono: da NAC E proviene la moneta con simbolo n.113 da Lanz 86 la moneta con simbolo n.79 da Giessener Munzhandlung 44 la moneta con simbolo n.123 da Sternberg 32 le monete con simboli n. 2 – 76 – 127 – 188 – 227 - 232 – 233 – 241 e “unlisted 15” da Sternberg 21 la moneta con simbolo n.216 Anche le monete dell’American Numismatic Society quando riportano il codice iniziale “ANS 2002 .......“ provengono anch’esse dalla collezione di Charles Hersch (il quale ha fatto donazione anche all’ANS). Allego le tabelle con i simboli del Crawford, del Grueber e del Babelon. L’ordine del Crawford segue quello del Grueber dal n. 1 fino al n. 110 (cioè le monete presenti presso il British Museum nell’anno 1910); poi elenca dal n. 111 al n. 196 i rimanenti simboli segnalati dal Babelon; infine dal n. 197 a n. 242 i simboli individuati nei musei (Torino, Bologna, Bari, Atene, Madrid, ecc) e nei cataloghi d’asta. Il Crawford nel presentare le due tavole di disegni ammetteva che l’elenco non era completo: effettivamente altri simboli sono da aggiungere alla lista. Anche il Banti nel suo Corpus Nummorum Romanorum ha cercato di fare un elenco dei vari simboli presenti nelle monete. Nel proseguo si noterà che ci sono stati alcuni errori di riferimento, e/o di attribuzione e/o di identificazione dei vari simboli (per esempio il Banti nelle varie pagine dell’elenco riporta diverse volte una stessa coppia di simboli ma le identifica in due modi differenti): c’è da dire che questi errori sono stati causati dal fatto che gli autori citati hanno lavorato su foto piccolissime e di scarsa qualità prese dai cataloghi d’asta (il Crawford come prima edizione è del 1974, il Banti è del 1982), le foto dei musei non c’erano o erano scarsissime o prese addirittura da calchi, i computer ed internet non esistevano.
    2 punti
  6. Buona serata E si, cari amici, intendo proprio scrivere di quello definito “il più vecchio mestiere del mondo”. :pleasantry: E' in effetti una vecchia storia, tanto vecchia che nasce nella notte dei tempi; a noi sono giunte inequivocabili racconti di donne bellissime, seducenti, colte ed anche sapienti, che fecero del loro corpo un oggetto di desiderio e di scambio; di tantissime altre, prive di questi requisiti, l'oblio. Desidero raccontarvi di quelle donne che praticavano il “mestiere” nella Venezia rinascimentale, luogo che, più di altri, ha rappresentato un paradigma, il modello di riferimento al quale guardare. Guardiamo quindi anche noi, a distanza di tanto tempo, questo modello, non dal buco della serratura, ma alla luce del sole per i risvolti economici e numismatici che ci offre. La Venezia nei primi decenni del 1500, come osserva il P.G.Molmenti in “La storia di Venezia nella vita privata” Roux e Favale 1885, era un convegno di forastieri, le venete cortigiane, celebrate ovunque per la gentilezza, l'eleganza e la civetteria carozzosa, avevano sempre menato vita splendida, tenuti appartamenti sontuosi e goduta un'ampia libertà, eludendo le leggi. Invano il Senato pubblicava decreti sopra decreti, commosso nel vedere le meretrici accresciute in tanto eccessivo numero; le quali posposta ogni erubescenza et vergogna, pubblicamente vanno per le strade e chiese e altrove, si ben ornate e vestite, che molte volte le nobili e cittadine nostre, per non esser differenti dal vestire dalle dette, non solum dalli forastieri, ma dalli abitanti non conosciute sono le buone dalle triste. Quindi, all'apparenza, queste cortigiane “honorate”, non potevano distinguersi dalle nobili e dalle cittadine di censo; tutte si abbigliavano alla stessa maniera ed i modi usati dalle prime, non differivano poi molto, dalle seconde. Quelle meno “honorate” erano invece riconoscibilissime; spesso erano vestite con abiti maschili, ma ancora più spesso poco vestite, col seno scoperto o con la gamba nuda a penzoloni dalla finestra...... :blush: Marin Sanudo, nei suoi famosi “diarii”, ne parla più volte, sia in generale, sia di alcune di quelle che assursero alla fama ed al potere; potere dei soldi, ovviamente. Egli stima che a Venezia ce ne fossero circa 12.000; una industria, quella del sesso, che non poteva essere né trascurata né elusa. Possiamo dire che era una delle attrazioni “turistiche” più importanti e che faceva convergere sulla città schiere di “visitatori”. Proprio per questo venivano stilate delle vere e proprie guide, come quella del 1565 circa, intitolata: “Catalogo de tutte le principal et più honorate cortigiane di Venetia” dove ritroviamo una giovanissima Veronica Franco, credo la più famosa e la più “honorata” tra le onorate. Il suo domicilio risulta essere in Santa Maria Formosa e la sua prestazione ha un costo di due scudi. Proprio colei che in età più matura (e ad altri “costi”) venne invitata dalla Signoria ad allietare Enrico III di Valois, re di Francia e di Polonia, di passaggio a Venezia; una notte che diede lustro e fama alla donna.....un po' meno al re che, certamente, non poteva farsi vanto di un coito prezzolato. :dirol: Ma torniamo ai due scudi. Considerato il periodo, bisogna ritenere che ci si riferisca allo scudo d'oro, prima moneta ad essere così denominata e coniata sotto il dogato di Andrea Gritti (1523-1538) e poi successivamente da altri dogi; il primo scudo in argento, vede infatti la luce molto più tardi, sotto il dogato di Nicolò Da Ponte (1578-1585). Scudo in oro al nome di Andrea Gritti gr. 3,40 - diametro mm. 25 Continua...un po' per volta.... così lascio spazio agli interventi. saluti Luciano
    2 punti
  7. L'ho cercato a lungo, questo testo. Esaurito, fuori commercio e/o reperibile a prezzo un tantinello elevato. Mi sono accorto che, nella sua versione "tesi", è stato reso disponibile online gratuitamente da Agosto 2012. L'autore, per chi non lo conoscesse, è un grande esperto di monetazione romana (in particolare di quella romano-britannica) e scrive nel forumanciencoins con il nick di "mauseus". Si tratta di: Aspects of the relationship between the central and Gallic empires in the mid to late third century ad with special reference to coinage studies. Bourne, Richard John Disponibile qui: http://etheses.dur.ac.uk/4343/1/4343_1863.pdf
    2 punti
  8. Dopo i marenghi , i 100 lire, gli scudi e i centesimi in rame di Carlo Alberto ecco la mia prima Lira di questo sovrano entrata in collezione. Vista la rarita' e difficolta' nel reperire questi argenti mi sono accontentato della sua conservazione 1 Lira Carlo Alberto 1831 Torino D/ CAR ALBERTVS D G REX SARD CYP ET HIER - Testa a destra , sul taglio del collo F , in basso il millesimo R/ DVX SAB GENVAE ET MONTISF PRINC PED & - Scudo semplice di Savoia coronato con il collare attorno , tra due rami di alloro , nell' esergo il valore tra i segni di zecca T/ FERT FERT FERT in incuso tra nodi e rosette Agento 90/.. ,23 mm. , g. 5 , zecca di Torino , 5.000 pezzi , incisore Giuseppe Ferraris Rarita' : R2 Mir Savoia 1049b , Gigante 115 Regia Patente del 16 agosto 1831 e Manifesto n.2418 del 18 agosto 1831.
    2 punti
  9. premettendo che rispondo solo perché non mi piace lasciare una questione aperta, sebbene la cosa esuli del tutto dall' argomento numismatico che la discussione dovrebbe avere, e premettendo che anche io ho scritto che beato è chi può permettersi di spendere certe cifre... credo comunque che in tutte le cose sia necessario avere ben chiaro il senso della misura (e il senso della misura non è proporzionale, per cui una spesa folle risulta tale sia per me che per uno sceicco). 10 MILIONI di dollari sono una cifra assolutamente SPROPOSITATA per una moneta che per quanto bella, per quanto affascinante, per quanto intrisa di storia resta pur sempre un tondello di metallo... questo non è uno schiaffo, è uno sputo sulla povertà. detto ciò, lungi dal voler fare polemica e dal voler affrontare un argomento che potrebbe portare alla deriva questo topic con risposte del tipo "sì ma allora anche chi compra questo, questo e questo...", ritengo chiusa la cosa
    2 punti
  10. e duca del rottame ! :rofl:
    2 punti
  11. 1) non comprare monete da pulire in italia ! rischi che ti arrivi la finanza a casa e te le sequestri , cosa che e` capitata piu` di una volta le monete da pulire non han provenienza e nonostante vengano spesso da balcani o mediooriente lo stato presume che arrivino dal sottosuolo italiano , te le sequestra e stai in ballo anni con processi e costi di avvocato 2) non comprare monete da pulire comunque perche` ti mettono dentro tutti i rottami non identificabili che non valgono niente, se non mi credi prendi qualsiasi venditore di monete da pulire guarda gli altri suoi lotti in vendita e vedrai che nel 99% dei casi ci son monete in conservazione migliore a prezzi piu` alti , il che significa che chi le vende non e` un pirla e le fa passare prima di rifilarti gli scarti spero di averti convinto !
    2 punti
  12. un ci he piu rocche ne fusi,so smarriti'ssi strumenti.....oghje so cambiati l'usi,a lu soffiu di li venti...di a corsica di tandu.....i mistieri si so spenti....!!!.. :(
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  13. Tutto vero, tutto giusto, tutto condivisibile. Basta non comprare. :good:
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  14. Il Gronchi Rosa è stato molto probabilmente sbagliato apposta per fini speculativi, è impossibile che l'incisore non conoscesse i confini del Perù e non vale 1.000 euro ma molto, molto meno, gli esemplari rimasti sono parecchi e non "pochi rettangolini superstiti". Penso che questo 1 cent sia artefatto fraudolentemente. D'altra parte che sia il "Gronchi Rosa dell'euro" lo dice Bolaffi che vuole mettere in vendita i suoi esemplari. Non dovrebbero essere vendibili, almeno finchè esiste l'euro.
    2 punti
  15. che per me a quei prezzi se li tengono ! e` la classica speculazione che fa male al collezionismo a parte che con 2500 euri ci compro 3 dobloni d oro oppure monete molto piu` rare di questa , con meno di 100 esemplari conosciuti non un errore di conio di 1 centesimo !
    2 punti
  16. 1980 -1988 ENTE FERROVIE DELLO STATO COGEFAR SPOSTAMENTO LINEA FERROVIARIA GENOVA-VENTIMIGLIA E FORATURA DELLE NUOVE GALLERIE Bronzo con dorature, mm.60 - Stab. S. JOHNSON
    2 punti
  17. :) http://www.pimptheface.com/create/
    2 punti
  18. E' UNA VERGOGNA!!! cio' dimostra cosa e' il vero potere.......questa "cosa" non ha niente a che vedere con la numismatica...e NON PUO' ESSERE UN ERRORE !!!!! mi meraviglio come ci possa essere una persona o nel caso molte, che corrono dietro a queste cose, che palesemente sono approntate per attirare e spennare chi non riesce e non vuole capire che QUESTE NON SONO MONETE....e non hanno niente a che vedere con la numismatica
    2 punti
  19. Buonasera, ci ho pensato un po' e non volevo intervenire perché mi sembrava di non aver niente di aggiungere, condividendo il pensiero di @@EffePi comprese le sue contraddizioni, ma poi mi è venuta voglia di allargare un po' lo sguardo e lasciar scorrere la fantasia e allora aggiungo nella discussione su questa intrigante moneta alcune considerazioni: - nel 1666 Genova coniò gli 8 Reali con San Giorgio, con quel peso, e nel 1715 coniò gli 8 Reali o Scudo dell'Unione con qualche grammo in meno...visto che gli 8 Reali di San Giorgio erano un'emissione particolare della omonima Banca probabilmente crearono qualche problema, potrebbe quindi essere un tentativo di vedere se quel pezzo, mancante nella monetazione "normale", poteva servire per confrontarsi con la analoga moneta spagnola. Il Desimoni dice che dal 1657 gli 8 reali spagnoli sarebbero rappresentati a Genova dallo scudo da 4 Lire con San Giovanni ma io noto che in quel caso avrebbero 5 grammi in meno e non risultano battuti tra il 1680 e il 1708, questo mi fa pensare che in quegli anni ci fosse qualche ...discussione. -poi leggo che nel 1627 Matteo Patral viene processato per moneta adulterina; 1629/33 viene redatto un proclama "contra fabbricatores"; 1650 c'è un Paolo Balbi celebre falsario di monete; 1678 "domanda al feudatario corsini per aver Nicolò Cima per causa di monete false". Ma per essere moneta falsa dovrebbe essere di peltro, o argento a basso titolo, altrimenti non avrebbe senso una simile falsificazione ....comunque quelle lettere della legenda già indicate non mi piacciono. ...pertanto, come vedete, non aggiungo molto se non ...un po' di confusione in più ... Saluti DZ
    2 punti
  20. ma sono l'unico che non ha la fobia di rovinare le monete maneggiandole senza guanti ,pinze e altro? :) capisco che con le alte conservazioni si debba far attenzione ma non è questo il caso,,,,le monete son nate per esser maneggiate quindi di sicuro non peggiorerà la sua conservazione ed il suo valore....ripeto,in questo specifico caso. marco
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  21. ma infatti. era per evitare che nascesse :)
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  22. grazie marmo grazie delle sarde che ci posti e grazie che alla tua presenza mi ricordi con nostalgia gli odori, i sapori e la gente della tua terra che ha lo stesso potere dell'Africa... quello che dopo che ci sei stato conti gli anni che ti separano ancora da Lei....
    1 punto
  23. Concordo con i pareri di chi mi ha preceduto, la conservazione è bassa in primis per la pesante ossidazione più che per effettiva circolazione. Inoltre il rovescio paga quello che probabilmente era un conio ormai logoro, quindi già alla nascita il tondello presentava qualche difetto nella legenda. Sull'autenticità non ci sono dubbi, e nemmeno sul fatto che sia una tipologia comune (Muntoni 99 a, firma TM sotto il busto e data 1797), meno del 1796 (praticamente CC) ma comunque comune. Con queste premesse l'appeal collezionistico diviene modesto e di conseguenza il valore, non bastano i 200 anni di età per elevarlo se con 60-70 euro trovi facilmente esemplari in condizioni più che buone, esempio: Ciao, RCAMIL.
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  24. Questa mi sembra lontanamente di conoscerla ;) Da domani punto ai Soldi, mi mancano alcuni anni, avvertiti amici miei :P
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  25. Dovrebbe corrispondere al Muntoni 99a. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PIOVIR/25 Saluti, anto R
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  26. Qualche paperone moderno potrebbe dirti che i soldi comprarono dio, il cielo, la terra, adamo, eva, il serpente e il paradiso terrestre :rofl:
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  27. Mi sa che il prof ci ha preso bene, concordo con quella postata, è Elogabalo, la legenda rimasta AVAN, porta a lui. Il peso per le provinciali non è mai una discrimine, come una variazione di grandezza ae22 o ae 21 o ae 23, possono essere la stessa moneta, poi la tua è ben tosata, per me è lei.
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  28. ragazzi il prezzo lo fa la domanda e l offerta...... le posson far girare finche vogliono ma se poi nessuno le compra e come quello che ha venduto il suo cane per 1 milione di euro , pero` gli han dato 2 gatti da 500.000 euro......
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  29. ma torniamo al nostro "frankestine".....la moneta non puo' essere un errore, poiche' e' impossibile che si possa coniare una moneta con il diritto da 1 centesimo e il rovescio con le impronte della moneta da 2 centesimi...ammenoche' non si siano manomessi i coni...montando nella macchina che conia i centesimi..il rovescio del conio del due centesimi....e questa operazione non penso sia contemplata fra le cose possibili.....e legali....che rendono, a mio parere...l'oggetto non di natura legale...ma di provenienza non lecita......... facciamo un esempio.....se vado al supermercato e acquisto un pacco di farina....e tornando a casa mi accorgo che e' cocaina...non e' che perche' l'ho acquistata al supermercato....con tanto di scontrino...possa detenerla...o ancora meglio vendermela....
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  30. @@teofrasto in bocca al lupo :D. Comunque non mi convinci. Mi aspetto un coniglio fuori dal cilindro prima o poi ;) . Salutoni
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  31. Le varianti durante la coniazione di una moneta sono innumerevoli e i tondelli, talvolta, si possono anche somigliare. Nel caso in questione, la forma apparentemente simile non mi sembra dare adito a niente altro, visto che i conii sono decisamente differenti in più punti. Si parla di stesso tondello quando anche il contenuto è identico e non solo se il profilo è simile, anche perché, durante i processi di coniazione l'argento si schiacciava senza un nesso logico. Se intendevi dire che provengono dallo stesso stampino e quindi, considerarli falsi, idem, dovevano essere uguali anche dentro e comunque non mi pare diano adito a nessun tipo di dubbio riguardo l'autenticità.
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  32. Abbiamo visto diverse angolazioni del problema, ne affronto un altro ; spesso sento chiedere ma con ....cosa si poteva comprare nel....., praticamente il potere d'acquisto di una moneta nel tempo. Visto che stiamo parlando di Genova in un'altra intrigante discussione rimarrei su Genova, mi aiuta il libro : " Le monete genovesi " di Giovanni Pesce e Giuseppe Felloni. La domanda che viene posta sul testo e che può essere interessante e indicativa, è cosa si poteva comprare con una lira genovese nel tempo ? Con delle monete in pratica cosa compravi in merce ; viene utilizzato come parametro di merce, un parametro molto usato nella vita di tutti i giorni, la mina di grano, la mina era una unità di misura. Partiamo da lontano dal medioevo poi arriveremo al periodo esaminato, nel duecento una mina di grano valeva 10-12 soldi, forse nel trecento una lira e a metà quattrocento circa tre lire. Ma vediamo successivamente come variano i valori : dal 1595 - 1604 si passa per una mina di grano a circa 18 lire, che salgono a 25 nel 1645 -1654, diventano 20 però nel 1720 - 1729, ma nel 1770 -1779 risalgono a 29, e per finire 53 nel 1795 -1804. Questi dati ovviamente sono influenzati da vari aspetti da considerare, nell'ultimo periodo è alto il valore perchè ci fu anche l'assalto del 1800 che fece salire le quotazioni del grano anche a valori superiori. Sono valori che danno più che altro la temperatura di come cambi nel tempo il potere d'acquisto e come cambino i prezzi; certamente bisognerà tener conto anche di altri fattori quali, l'aumento dei redditi, i cambiamenti degli usi e l'evoluzione della società. E' interessante vedere le unità di conto a confronto rapportate ai metalli, oro e argento ; vediamo per esempio come si comportano con l'argento nel tempo, si vede un deprezzamento e una svalutazione progressiva. Vediamo sempre la lira genovese con l'equivalenza dell'unità di conto in grammi di argento fino che passa dal 57 nel 1250 a 3,7 nel 1800 ; la lira milanese passa invece da 70 a 3,4 e e la lira fiorentina da 35 a 3,8 e quella veneziana da 20 a 2,3. Nel tempo si possono notare periodi in cui accellera il deprezzamento a periodi di quasi stabilità, se si considera il tutto rapportato invece all'oro non cambia di molto il quadro con un deprezzamento superiore per i cambiamenti del rapporto oro/argento a favore del primo. Mi fermerei per il momento su questi ragionamenti che poi sfociano anche in teorie e analisi economiche complesse e articolate.
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  33. 1 punto
  34. Salve Direttamente da http://www.lamoneta.it/topic/28493-animali-nelle-monete-greche/page-4#entry1136186 presento qui e a seguire alcuni tetradrammi di Alessandro con la parte anteriore del cinghiale alato come simbolo (zecca di Clazomene). KINGS of MACEDON. Alexander III ‘the Great’. 336-323 BC. AR Tetradrachm (16.98 g, 11h). Klazomenai mint. Struck circa 280-275 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin / AΛEΞANΔPOY, Zeus Aëtophoros seated left; in left field, forepart of winged boar right above Nike advancing left; ME monogram below throne. Price 1740; SNG München -; SNG Alpha Bank -; SNG Saroglos -. Good VF. Very rare mint. apollonia
    1 punto
  35. @R.E.IN.SENA grazie mille. avevo notato anche io che non era di grandissima conservazione. ma questa sarà la mia prima moneta rara, ne ho solo un paio NC. e poi per 3,00€ + spese di spedizione, penso ne sia valsa la pena, no?
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  36. Poi se gli rispondo male mi dite che sono un'orso......
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  37. É molto probabile che, fatta battere la moneta a Pisa, i fiorentini, tornati in patria, abbiano proseguito con le coniazioni...
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  38. Buona Sera, ho potuto vedere le immagini relative al “grosso con la volpe” allegate al post 53 da dabbene, al post 55 da fedafa e al post 78 da vv64. Ho fatto un sommario confronto per stabilire se fossero state prodotte da uno stesso conio, mi sembra di poter affermare si tratti di tre coni tra loro diversi, anche i due diritti (prima e terza moneta postata sono diversi) la prima immagine consente solo di esprimere un generico parere di coerenza stilistica, le altre pur con tutti i limiti legate a immagini con una risoluzione modesta non sollevano dubbi. Il mio latino è rudimentale, solo appena meglio di google traduttore, se qualcuno potesse analizzare le annotazioni (post 69 nota CNF Vol I) potremmo forse apprezzare qualche sfumatura chiarificatrice. Il compenso di 10 fiorini dovrebbe comportare un discreto lavoro Il fabbro produce tre paia di ferri L’approntamento di tre diversi coni di martello (se non ho visto male) porterebbe a pensare a una produzione non proprio limitata Al momento non ho elementi per commentare, tra le varie possibili congetture la possibilità di accentuare l’umiliazione aumentando la diffusione della moneta. Ritorno nel mio “periodo” sono almeno tre lustri fuori zona cordialità
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  39. Be in effetti hai ragione e come se andassimo a correre il gran premio di Monza con un utilitaria, ma come recita il buon vecchio detto l'importante é partecipare . Tornando alla gara ho aggiornato i dati abbiamo 66 voti, ancora tutto può succedere
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  40. Dato che qualcuno proprio non è in grado di evitare esternazioni superflue, cerco di ricordare quanto molti fingono di dimenticare. "saranno immediatamente oscurati (non cancellati) tutti i post contenenti attacchi ad altri membri del forum o elementi polemici". http://www.lamoneta.it/topic/93122-informazione-agli-utenti/?hl=%22informazione+agli+utenti%22
    1 punto
  41. http://www.ebay.it/itm/NL-VE-III-20-CENTESIMI-LIBRATA-1919-NC-BB-SPL-PERIZIATA-FILISINA-/160961239725?pt=Monete_Italiane_in_Lire&hash=item257a099aad&_uhb=1 segui questa se vuoi gia periziata secondo me non va + di 20 €
    1 punto
  42. ...ho appena 49 anni...ne ho davanti almeno altri 50 di studio e osservazione di monete.... :blum: ...qualcosa in più avrò modo di imparare...e poi con il supporto di tanti che scrivono quì in maniera seria e continuativa, non potrò che migliorare! ...devo ringraziare qualcuno, senza far nomi, che ai convegni mi da la possibilità di avere tra le mani tante monete...e altri con i quali si discute e ci si confronta....in fondo, il miglior modo per apprendere è prendere moneta e lente...e parlarne...quale miglior occasione se non fiere e convegni in giro per l'italia? il forum è un comodo salotto, ci piace :blum: ... ma ad esso va comunque integrata una reale osservazione fisica delle monete e un confronto di idee.....a volte le foto non sono sufficienti....però è già un buon punto di partenza....altro luogo di confronto, dovrebbero essere i circoli numismatici...ma questa è un'altra storia.... renato
    1 punto
  43. Io ho votato ( giá ieri ) per @@francesco77 questo per la mia giá nota debolezza per le monete borboniche, e per l'eccezionale fattura di questa medaglia che purtroppo le foto del catalogo non rendono giustizia per questo motivo ho deciso di ripostarle con un formato maggiore in modo tale che anche voi possiate nuovamente ammirare cotanta bellezza se fossi single e se dovessi scegliere tra la più bella tra le attrici oggi presenti sullo schermo e la medaglia ( scusate la forzatura ) sceglierei la medaglia anche perché sò che fra 50 anni essa sara sempre cosi bella. Vota e fai votare francesco77 post n° 284
    1 punto
  44. Secondo me buona è buona, però... sarà la foto... ma il Re mi sembra passato dal parrucchiere
    1 punto
  45. e ancora: Quindi sicuramente questa emissione, pur presentando al rovescio un etnico di forma epigrafica molto costante, è formata da non pochi conii e quindi ebbe una durata abbastanza lunga e comunque maggiore della variante con testa a sinistra. Pur mancando elementi al riguardo, sospetto che la serie Li 2, con testa a sinistra, sia di poco precedente alla serie Li 1, con testa a destra, durata più a lungo fino ad arrivare a ridosso del II° Periodo.
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  46. non è una mancanza di fiducia nei suoi confronti tanto più che mi sembra chiara la sua appartenenza alla GDF e sicuramente è più competente di me (io sono un CC), è palese anche la sua maggiore esperienza nei miei confronti in ambito di collezionismo. ma ribadisco il mio parere è che questo non è un falso. al momento sia io che lei possiamo solo basarci su pareri personali visto che mi sembra di aver capito che è la prima volta che viene a conoscenza di una banconota simile e che attualmente (sabato sera) lei non può interpellare uffici della banca d'italia o chiedere ai suoi colleghi dell'antifalsificazione ed io non posso interpellare i colleghi in servizio alla locale banca d'italia. il fatto che sia riportato sui cataloghi evidenzia che la cosa è conosciuta e che evidentemente sono stati già fatti accertamenti. non voglio polemizzare e mi dispiace che nel frattempo che stavo scrivendo si sono un po' scaldati gli animi, il mio vuole essere solo un confronto costruttivo e vorrei invitare sia elledi che Sco_ja a non abbandonare la discussione, poi i fatti daranno ragione a chi di dovere. :friends:
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  47. per me elledi sta esagerando, anch'io posseggo il catalogo alfa e confermo che la banconota è citata quindi non c'è motivo di dubitare che sia un falso (non più di qualsiasi altra banconota in circolazione) e non vedo perchè la si debba consegnare, anzi visto che è un errore certificato si sà che potrebbe avere rilevanza collezionabile, quindi fossi in lui me la conserverei. ;)
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