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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/02/13 in tutte le aree
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Le leggi, finché ci sono, si rispettano. Semmai si cerca di cambiarle, se si ritiene che siano sbagliate, ma il fai-da-te in questo campo non vale. E, tra l'altro, per ora vale la legge che l'azione penale è obbligatoria, quindi il funzionario non può decidere di "scordarsi" un possibile reato, perché lui stesso commetterebbe un reato. ll resto sono chiacchiere da bar. Poi, c'è sicuramente un problema di prassi giudiziaria che andrebbe modificata, ma come non si dovrebbe giudicare una moneta vera o falsa solo da una foto su internet, sarebbe meglio non giudicare una situazione come questa solo da un articolo di giornale, perché magari il giornalista ci scrive solo quello che gli interessa far sapere, e chi legge ci trova solo quello che gli interessa leggere...6 punti
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Questa moneta mi è stata rubata! faceva parte del trio 1 2 5 cent "Il volo". Ecco gli altri due esemplari che sono rimasti di mio possesso. :D Sarebbe interessante sapere cosa voleva il dirigibile dal Colosseo...4 punti
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Zecca di Firenze,carlino da 10 soldi (mezza lira o da 4 crazie),battuto sotto il Granduca Ferdinando II de Medici (1621-1670), M.I.R.,305 var., moneta rarissima!!!- Ciao Borgho.2 punti
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Se Atene piange, Sparta non ride. Bisogna essere onesti, quella Svizzera è un'eccezione, non una regola. Per un'Atene italiana ci sono tante Sparta europee che si trovano nella stessa nostra condizione. Ciò non toglie che tutti preferiremmo essere nella situazione di avere un istituto dedicato, con un network di collaboratori sparsi sul territorio e che pubblica regolarmente un bollettino ed occasionalmente volumi monografici. Il problema ha molte sfaccettature. Non ha senso parlarne qui, perché si finirebbe subito off-topic. @@EffePi ha colto nel segno in un punto. Per scavare, si scava. Tanto o poco, dipende dalle metriche soggettive di ciascuno di noi. Personalmente, ritengo si scavi più di quello che si pensi, ma meno di quello che le opportunità offerte dal territorio richiederebbero. Di certo, si pubblica poco o - come nel caso del Piemonte - nulla. Il periodo tardo-medievale e moderno è quello più sacrificato. La formazione numismatica degli archeologi, quando non è del tutto assente, rimane comunque rientata al mondo classico. E non è una lacuna solo dell'ambito numismatico: l'ho visto anche in altri settori, come la ceramica, la paleobotanica, l'archeozoologia ... E non è solo un problema italiano, ci tengo a precisarlo, perché in altre realtà europee, anche molto vicine a noi geograficamente, si rilevano gravi mancanze. Per il momento, possiamo solo raccoglierei il poco che c'è. A Milano si dice "piutost che nient, l'è mei piutost". Può non consolare del tutto, ma se non ci fosse nulla sarebbe certamente peggio. E.2 punti
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Sì sì, è il bozzetto ufficiale. Bellissima! La aggiungo con molto piacere al riepilogo. Grazie Andrea. Per quanto riguarda la tedesca ecco qualche immagine. Come volevasi dimostrare, ottimo conio e bella moneta. Tra l'altro ricordo che è la prima commemorativa tedesca che si adegua alle normative europee; non resta che aspettare questo adeguamento anche nella serie standard.2 punti
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Colgo l'invito rivolto al popolo lamonetiano per sottoporvi questo superbo biglietto da visita Spero di cogliere nel segno in quanto anche questa moneta è rappresentativa di un cambiamento : L’oncia (o più regionalmente “onza”) era una antica moneta (mai coniata e quindi una moneta virtuale) risalente all’epoca dei Normanni dopo che nel 1088 d.C. Ruggero I fondò appunto il “Regno di Sicilia”. Nel 1732 Carlo III di Sicilia volle simboleggiare quel “riportare in vita dalle ceneri” la moneta dell’antico Reame e ne fece coniare una nuova e di oltre 5 centimetri di diametro affinchè fosse bene in vista il risorgere di quel Regno di cui la moneta stessa era autorevolmente rappresentativa. La “fenice” presente al retro dell’oncia da 30 tarì fu quindi utilizzata come emblema della volontà di confermare la “rinascita” del Regno di Sicilia. La stessa dicitura che contorna la “fenice” conferma questa volontà: “OBLITA EX AURO ARGENTEA RESURGIT” (dall’oblio risorge attraverso oro e argento).2 punti
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Onestamente parlando, la moneta è poco credibile. Il baffo è quasi completamente usurato mentre i restanti rilievi sono da SPL, cosa davvero improbabile. Inoltre rimangono i dubbi che già avevo espresso sulla moneta vista sul forum di ebay, ossia le evanescenze sui raggi della stella e soprattutto sul nastrino sotto la data. Tutti particolari già censiti su monete sentenziate come false. Qualcuno afferma che questa moneta esiste, altri affermano che gli esemplari presenti sul mercato sono tutti falsi o ritoccati; personalmente riterrei originale una moneta del genere solo se vedessi Tevere periziarmela davanti agli occhi spiegandomi nel contempo perchè la ritiene buona.2 punti
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Buona serata E si, cari amici, intendo proprio scrivere di quello definito “il più vecchio mestiere del mondo”. :pleasantry: E' in effetti una vecchia storia, tanto vecchia che nasce nella notte dei tempi; a noi sono giunte inequivocabili racconti di donne bellissime, seducenti, colte ed anche sapienti, che fecero del loro corpo un oggetto di desiderio e di scambio; di tantissime altre, prive di questi requisiti, l'oblio. Desidero raccontarvi di quelle donne che praticavano il “mestiere” nella Venezia rinascimentale, luogo che, più di altri, ha rappresentato un paradigma, il modello di riferimento al quale guardare. Guardiamo quindi anche noi, a distanza di tanto tempo, questo modello, non dal buco della serratura, ma alla luce del sole per i risvolti economici e numismatici che ci offre. La Venezia nei primi decenni del 1500, come osserva il P.G.Molmenti in “La storia di Venezia nella vita privata” Roux e Favale 1885, era un convegno di forastieri, le venete cortigiane, celebrate ovunque per la gentilezza, l'eleganza e la civetteria carozzosa, avevano sempre menato vita splendida, tenuti appartamenti sontuosi e goduta un'ampia libertà, eludendo le leggi. Invano il Senato pubblicava decreti sopra decreti, commosso nel vedere le meretrici accresciute in tanto eccessivo numero; le quali posposta ogni erubescenza et vergogna, pubblicamente vanno per le strade e chiese e altrove, si ben ornate e vestite, che molte volte le nobili e cittadine nostre, per non esser differenti dal vestire dalle dette, non solum dalli forastieri, ma dalli abitanti non conosciute sono le buone dalle triste. Quindi, all'apparenza, queste cortigiane “honorate”, non potevano distinguersi dalle nobili e dalle cittadine di censo; tutte si abbigliavano alla stessa maniera ed i modi usati dalle prime, non differivano poi molto, dalle seconde. Quelle meno “honorate” erano invece riconoscibilissime; spesso erano vestite con abiti maschili, ma ancora più spesso poco vestite, col seno scoperto o con la gamba nuda a penzoloni dalla finestra...... :blush: Marin Sanudo, nei suoi famosi “diarii”, ne parla più volte, sia in generale, sia di alcune di quelle che assursero alla fama ed al potere; potere dei soldi, ovviamente. Egli stima che a Venezia ce ne fossero circa 12.000; una industria, quella del sesso, che non poteva essere né trascurata né elusa. Possiamo dire che era una delle attrazioni “turistiche” più importanti e che faceva convergere sulla città schiere di “visitatori”. Proprio per questo venivano stilate delle vere e proprie guide, come quella del 1565 circa, intitolata: “Catalogo de tutte le principal et più honorate cortigiane di Venetia” dove ritroviamo una giovanissima Veronica Franco, credo la più famosa e la più “honorata” tra le onorate. Il suo domicilio risulta essere in Santa Maria Formosa e la sua prestazione ha un costo di due scudi. Proprio colei che in età più matura (e ad altri “costi”) venne invitata dalla Signoria ad allietare Enrico III di Valois, re di Francia e di Polonia, di passaggio a Venezia; una notte che diede lustro e fama alla donna.....un po' meno al re che, certamente, non poteva farsi vanto di un coito prezzolato. :dirol: Ma torniamo ai due scudi. Considerato il periodo, bisogna ritenere che ci si riferisca allo scudo d'oro, prima moneta ad essere così denominata e coniata sotto il dogato di Andrea Gritti (1523-1538) e poi successivamente da altri dogi; il primo scudo in argento, vede infatti la luce molto più tardi, sotto il dogato di Nicolò Da Ponte (1578-1585). Scudo in oro al nome di Andrea Gritti gr. 3,40 - diametro mm. 25 Continua...un po' per volta.... così lascio spazio agli interventi. saluti Luciano1 punto
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Lo so! Non ho più la scusa del regalo di Natale, il mio compleanno è ancora lontano.... ma mi sono fatto questo regalino.. volevo condividerlo con voi: va a sostituire la precendete "scottex" che avevo prima!!1 punto
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Assicuro che era in una ciotola. Certo, imbustata e con cartellino ("indeterminata"), ma in una ciotola, in cui un vecchio numismatico di Padova poneva gli "scarti" a 10.000 al pezzo. Normalmente ci si trovavano assi dei Giulio-Claudii di bassa conservazione, coloniali, qualche follis della prima tetrarchia, follis bizantini. Nella ciotola a 5.000 c'era la pletora dei "centennionali" e piccole coloniali. All'epoca il sottoscritto era studente in quella città, con finanze... da studente: 10.000 lire non erano poi molto (20 Euro di adesso?). Comunque furono dieci sacchi spesi bene :) Scusa il ritardo nella risposta, Roberto, ma non avevo visto. E' una moneta di Edessa, in Mesopotamia, nel corso del II sec. stato cuscinetto tra l'impero romano e quello dei Parti, e di conseguenza sottomessa alle conseguenze politiche delle vicende dell'eterno conflitto tra le due "superpotenze", cadendo sotto il controllo ora dell'uno ora dell'altro dei contendenti, con re che, anche loro, si alternano di conseguenza. La monetazione di Edessa rispecchia appieno questa situazione: a monete che possono essere considerate coloniali romane, con legenda greca, si alternano emissioni "autonome" con legenda in astranghelo (la lingua locale, semitica), ed emissioni che oltre al ritratto del re locale riportano quello del re dei Parti. Babelon consacro' tre articoli alla monetazione di Edessa, analizzando molto efficacemente tutta la faccenda (a chi non comprende il francese consiglio comunque di guardare le tavole, molto "parlanti" nel rappresentare la situazione descritta sopra): http://www.numisbel.be/1892_11.pdf http://www.numisbel.be/1893_1.pdf La moneta della citola é una moneta di re Wâ'il, che regno' su Edessa dal 163 al 165 d.C., messo sul trono da Vologese III (re dei Parti) in seguito alla vittoria su Romani. La moneta d'altro canto non mostra tracce del potere del potente vicino, caratterizzandosi piuttosto come un'emissione autonoma. Al dritto é rappresentato, per l'appunto Re Wâ'il, con la legenda in astranghelo che ne riporta nome e titolo: wâ'il malkâ (e qui chi ha qualche frequentazione con le legende arabe noterà l'assonanza tra malkâ e malik...). Se il dritto é semplice, tanto per la rappresentazione che per la legenda, il rovescio é decisamente piu' complicato. Vi é rappresentato un edificio ad edicola con una stella sul frontone triangolare, all'interno del quale é presente un oggetto di forma cubica che é stato interpretato come un betile, ossia una pietra caduta dal cielo, con riferimento al Beith-el biblico. Un po' la stessa cosa di cio' che é custodito nella Kabaa della Mecca, meta di pellegrinaggio per i musulmani. Per quanto riguarda la legenda la situazione é piu' intricata. Babelon propose la lettura 'lh 'lwl, da tradursi in "il Dio Elul", e, per quanto alcun dio Elul fosse conosciuto nell'ambito del pantheon semitico, tale interpretazione rimase generalmente accettata fino ad un lavoro del Naster, pubblicato nel 1968. Nell'articolo il Naster, facendo una lunga disamina comparativa con altri monumenti scritti di area arabo-siriana, e analizzando i 6 ( :D :D :D ) esemplari conosciuti (Babelon ne conosceva solo due) propone una lettura diversa: non si tratterebbe del "Dio Elul", ma piuttosto del "Dio di Elul", identificando in questo untimo termine il nome di una località. Di seguito il link all'articolo del Naster, pure questo in francese (ma pure in questo ci sono... le figure ;) ... http://www.numisbel.be/1968_1.pdf1 punto
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ahahahahahahah tremende!!!! Mi piacciono tanto...non riesco a mettere mi piace perchè sono arrivato alla mia quota positiva dei voti per questo giorno...mannaggia!! :D Bella serie..qui si che siamo di fronte a delle vere rarità!1 punto
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@@acitamsimun concordo con l'errore ,le lettere sono regolari ,una manomissione non le avrebbe lasciate cosi1 punto
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@@acitamsimun ahahaha l'avevo vista proprio ieri...è anche periziata ahahah mongolfiera su cattedrale1 punto
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Accogliendo il suggerimento di dabbene, posto un altro ottimo 15 bolognini, 1744, esitato in asta Numismatica Genevensis del novembre scorso. Il prezzo è stato ragguardevole, triplicando la base d'asta di 1000 CHF e nonostante (a mio parere) la moneta in questione sia meno bella e meno rara di quella apparsa in asta Varesi. ;)1 punto
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il richiamo alla realtà del diritto di Paleolgo è giusto e condivisibile, ma comprendo lo sfogo di NathanYoung....1 punto
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allora dico anche la mia la conservazione e` un opinione e non andrebbe presa come fattore principale per imbastire una collezione se una moneta ti piace comprala , se no lasciala perdere purtroppo la conservazione vien spesso usata per farti pagare una moneta tanto con la scusa che una conservazione alta ti permette anche di fare un investimento in una collezione. purtroppo con questa tendenza a considerare la conservazione come cosa primaria si perdono un sacco di monete che non son state coniate bene oppure si tralasciano monete rare che son brutte e consumate solo perche` han circolato tanto1 punto
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Ecco il prestigioso rovescio con questa nave tra le onde perigliose....., mi soffermerei se volete sui particolari, io direi di questo quadro,1 punto
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Sono daccordo con chi ti suggerisce di proporla a Bolaffi magari è disposto a pagartela bene. provare non costa nulla, prova, proponigli uno scambio con la G.K. Io se mi ofrisse anche solo 500 euro glie la cederei volentieri1 punto
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Il tetradramma di Aspendo della Lanz avuto in dono per il mio compleanno è arrivato. Greek: ALEXANDER III THE GREAT (336-323) AR Tetradrachm, (16,73 g ; 27-28 mm) Aspendos mint. Year 4 (209/208 BC). Vs: Head of Herakles right, wearing lion's skin; c/m: anchor in incuse rectangle. Rs: ΑΛΕΞΑΝΔΡΟΥ, Zeus seated left, holding eagle in right hand, sceptre in left; ΑΣ and Δ left. Price 2882; Müller 1198. Nearly Extremely Fine. C’è corrispondenza di diametro e di peso (16,76 g su bilancia al milligrammo; 16,70 dal Price). Inoltre l’asse è alla tedesca in accordo al Price (↑). Ispezionando però il diritto a vari ingrandimenti, non ho trovato l’ancora nel rettangolo incuso citato nella didascalia e quindi direi che la moneta non è contromarcata. Indipendentemente dal fatto che essa mi piace così com’è, ho chiesto chiarimenti al dr. Lanz e sono in attesa di risposta. Faccio presente che nelle note del Price alla serie di queste emissioni dall’anno 1 (c 212/211 a. C.) all’anno 31 (c 182/181 a. C.), cioè dal tetra 2876 al tetra 2913, l’autore rileva contromarche su monete che datano dall’anno 23 (tetra 2902) in poi. L’analisi del rovescio porta a interessanti considerazioni riguardo il delta maiuscolo con il circolino all’interno. Ne parlerò alla prossima puntata. apollonia1 punto
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per quanto riguarda la qualità delle monete non c'è da aspettarsi nulla di meglio rispetto agli anni passati. Le monete che mettono in divisionale sono fior di conio e non BU, quelle ce le possiamo solo sognare. Idem è per le divisionali vaticane e san marino, non c'è differenza per quanto riguarda l'inserimento di una sola dei 2 euro in divisionale io suppungo che di base di monete da 2 euro ne mettono sempre 2, ed inserendo il 2 euro dante, devono sacrificare uno dei 2 euro commemorativi. in passato prima del 2009 manco lo mettevano il 2 euro commemorativo in divisionale fior di conio... per quanto mi riguarda le divisionali italiane secondo me sono da prendere più che altro per l'argento contenuto, spesso di notevole fattezza (gli ultimi due in particolar modo)1 punto
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prova a guardare qui http://www.sedwickcoins.com/articles/colombia.htm sembra proprio una di queste.. C.1 punto
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Interessante variante, ma come già detto in altre discussioni è stata fatta ad arte, non è certo un errore. Moneta illegale, non dovrebbe circolare. Il suo valore non saprei proprio dirlo visto che non colleziono errori (studiati o meno) ed è un vero e proprio mercato "parallelo".1 punto
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ho effettuato un acquisto dalle poste il 15, evaso e spedito il 17, arrivato alle poste di palermo il 29 e mi è arrivato in condizioni perfette e in 15 giorni (come previsto dalle info nel loro sito).1 punto
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Sì, dalla seconda metà degli anni '30 al 1948, quando sarà operato il cambio della valuta. In particolare, i rentenmark erano stati creati nel 1923, con lo scopo di sostituire con una nuova valuta i marchi svalutati dall'inflazione; un rentenmark corrispondeva a un miliardo di marchi inflazionati. Nel 1924 i rentenmark furono ufficialmente sostituiti dai reichsmark, ma continuarono a circolare, tanto che nel 1934 e nel 1937 vennero approntate nuove emissioni (il tuo) che furono però accantonate per contrasti valutari sorti tra la Reichsbank e la Rentenbank, l'Istituto di emissione che era stato creato nel 1923 appositamente per questa valuta. Vennero di nuovo introdotti, per necessità di circolante, nel 1939, allo scoppio della guerra, e nel 1941 ulteriormente ristampati. Da notare poi che, tanto i rentenmark quanto i reichsmark, continueranno a circolare nella DDR anche dopo il cambio operato nella Germania Ovest, con l'apposizione di una contromarca che ne ribadiva il valore, e con data 1948. petronius :)1 punto
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ciao, assieme alla bilancia "la Moneta" tiene nella mano dx un peso. A me non desta particolari preoccupazioni. Credo sia stata spatinata per pulirla (in modo un po aggressivo), la conservazione non è tra le migliori ma è cmq accettabile. ciao skuby1 punto
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Ho sempre dato poco importanza alla conservazione espressa da commercianti e case d'aste,nel medievale poi non ne parliamo, ma anche in monete come queste, ho sempre pensato che i criteri oggettivi siano poco considerati ed è ormai diventato un parametro che funziona per le valutazioni commerciali. Da anomalo forse collezionista, non guardo neanche cosa dichiarano, se ritengo soggettivamente che mi piaccia, che sia gratificante, che mi emozioni, la compro indipendentemente da quanto indicato. Il nostro gradimento è l'aspetto fondamentale, la moneta deve intanto piacere a noi, magari anche con dei difetti evidenti, ma se ti gratifica comprala.1 punto
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buona giornata azzardo - ma è solo una mia ipotesi non suffragata da documenti - che non si facesse caso alla moria di ratti (e aggiungo conseguentemente dei gatti che erano il rimedio principale ai primi) è forse dovuto al fatto che i ratti, come le pulci - di cui si è già detto sopra - erano compagni di vita dell'uomo anche in tempi di normalità; non dimentichiamo poi che è difficile vedere dei ratti morti anche oggi (salvo quelli "spetasciati" dai veicoli), perchè il topo si rifugia nella sua tana quando non "sta bene" e anche per loro la morte di peste non doveva essere stata fulminante. Sul solitario..... saluti luciano1 punto
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Una ripassata alle foto con il "sidol" :D Spero ti piacciano http://www.freeimagehosting.net/6s2kh'> http://www.freeimagehosting.net/99a54'>1 punto
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Sbaglio o fanno parte di questa tipologia? http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B37/1 ciao Mario p.s. non piangere x la pioggia.....io devo pure lavorare.... : -(1 punto
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che incubo!! Il vincitore di "Quando riusciamo ad andare indietro?" avrà in omaggio la visione in anteprima mondiale del pezzo di @@Sanni :D :D1 punto
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Acclarato che le monete pre-unitarie rispondono a parametri molto diversi da quelle contemporanee, le tecniche di coniazione erano molto differenti, pur concedendo dei margini di soggettività - chi prepone la centratura, chi i rilievi, chi la lettura delle legende, ecc. - non ci si può discostare di molto dall'oggettività della moneta, in questo caso tra qBB/BB per la prima e qSPL/SPL per la seconda1 punto
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Mi sembra un sesino di Alessandro Farnese - di Piacenza - tipo questo (Parma) http://www.numismaticamemoli.it/negozio/product.php?id_product=20831 punto
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Buon giorno al forum... rileggendo queste note viene da riflettere sul fatto che visto come vengono governati certi stati la tentazione di rendersi autonomi aumenta esponenzialmente...Buona moneta a tutti...anche se piove, in tutti sensi1 punto
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Ritorno un attimo sull'argomento per darvi un dettaglio che quasi sempre riesce a distinguere, per questa medaglia, l'originale dai riconii. Non volevo dire sciocchezze e ho dovuto controllare gli appunti a conferma di ciò che sto per scrivere. Guardate, al verso, la cuspide in cima al monumento funebre: negli esemplari originali, la cuspide è tronca, così come nell'esemplare di Attila e in quello Baldwin's asta 66 lotto 1189. Negli esemplari posteriori, la cuspide è completa, termina cioè regolarmente a punta (esemplare Baldwin's asta 66 lotto 1190). Due medaglie, stessa collezione di provenienza, ma epoche diverse. Il raffronto è immediato.1 punto
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1904-1954 CINQUANTESIMO DI LAUREA DI DOMENICO CESA.BIANCHI COLLEGHI ED ALLIEVI Laurea in MEDICINA e CHIRURGIA all'università di Pavia, operò dal1909 all'Istituto Clinica del Lavoro dell'Università di Milano. Al rovescio simboli dell'Università di Pavia e dell'Università degli Studi di Milano. Bronzo, mm. 50 - Autore DAL CASTAGNE' - Stab. S. JOHNSON1 punto
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Ma il clou di questa moneta è la scena che io chiamerei scultorea del San Martino a cavallo che divide il mantello con il mendicante, scena ricca di simbolismi, significati, scena della carità cristiana e dell'elemosina. Sempre dallo splendido 15 bolognini del 1742 dell'asta Varesi 61a, riporto un bel particolare ingrandito della stessa dove si vedono bene oltre alla testa del cavallo, i volti di San Martino e del mendicante, scena che rimane nella numismatica italiana a gran diritto.1 punto
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la moneta era mia :) purtroppo è gia stata venduta per 2 euro e 50 centesimi (e visto l'incasso non posso nemmeno offrire il caffè a tutti :D ) in effetti la foto fa abbastanza pietà quindi condivido chi dalla foto la giudica in BB o giù di li , l'acmonital proprio non mi riesce di fotografarlo io la vedo dal vivo e la moneta ha circolato veramente poco ha un bel lustro che gira pienamente e non si nota usura da circolazione ad occhio nudo, in effetti sarebbe anche migliore di SPL ma qualche segnetto è graffietto me l'ha fatta giudicare SPL le ginocchia come gia detto da molti di voi sono schiacciate di conio, ed è la normalità, perche i conii si appiattivano subito causa il metallo durissimo sul quale battevano gigante purtroppo dice una grossa inesattezza classificandola di 1° classe, perchè è una delle monete più difettate del regno d'italia intero, oltre alla difficoltà nei rilievi (dopo le ginocchia soffre molto anche l'orecchio del re) si trovano quasi sempre i metalli micro-screpolati nei campi, tuttavia andrebbe analizzata la reale circolazione per la conservazione. Magari non si potrà mai arrivare alla definizione "fiore del conio" causa i difetti, come la stessa serie del 39 (ancora più difettata) io non l'ho mai vista in "fior fior di conio" e se qualcuno ce l'ha mi piacerebbe vederla :)1 punto
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Complimenti per l'interessantissima discussione, provo a dare un mio modesto contributo. Ebrei al rogo 1349 Dimensioni della catastrofe La "morte nera" è definita da molti come la più grande catastrofe dell'umanità, ma quanto è stata grande? uno storico norvegese, Ole J. Benedictow, parla di 50 milioni di morti... parliamo quindi di circa il 60% dell'intera popolazione europea. Il crollo demografico (una catastrofe di queste dimensioni oggi porterebbe a mezzo miliardo di morti...) Le vie del male "Un manipolo di galee genovesi provenienti dall’oriente portò nel 1347 la peste in Sicilia. L’anno seguente tutta la penisola fu colpita, ad eccezione dell’area di Parma e il Milanese. Da qui il contagio raggiunse la Francia, dal sud al nord passando attraverso Marsiglia e Avignone, e imperversando a Parigi, fino alle Fiandre. Nel 1349 fu in Belgio e in Olanda, nel frattempo contaminò la Svizzera l’Austria l’Ungheria e la Polonia. Le rotte commerciali = diffusione della peste Neppure la Spagna fu risparmiata, soprattutto nella costa mediterranea, tanto che Alfonso XI fu l’unico tra i monarchi europei a morire di peste. L’epidemia è entrata in Scandinavia probabilmente attraverso l’Inghilterra. Dove infuriò durante l’estate e l’autunno del 1349, raggiungendo anche Scozia e Irlanda. Alla fine del 1350 tutta l’Europa era stata colpita. L’attesa della inesorabilità La peste si presentava come evento inarrestabile, resistente a tutti i rimedi e veniva investendo a poco a poco tutto l’orbe, espandendosi di porto in porto, di città in città, lungo le vie marittime e gli scali che ritmavano la propagazione dell’epidemia. L’attesa della inesorabilità della catastrofe generò soprattutto oltralpe, dopo l’estate del ’48 (quando ormai si era propagata in tutta Italia e stava aggredendo la Francia) uno stato di ansietà spaventata: se gli scritti di Pierre de Damouzy (Tractatus de epidemia ) riflettono il panico dei parigini al soffio considerato nefasto del vento del sud, un francescano irlandese, John Clyn, lascia in una epistola una testimonianza significativa del panico diffuso: «Scrivo aspettando la morte tra i morti» L'apocalisse dei cronisti del tempo La "morte nera" si pone come inizio di un'epoca nuova, in seguito a una catastrofe recepita come universale. La peste assume nella prosa dei cronisti italiani un carattere apocalittico, scandendo se stessa come tappa fondamentale nella storia della salvazione umana. Punizione divina, connessa in origine a spaventosi e straordinari mirabilia, essa arriva dal lontano oriente verso l’occidente, a causare la devastazione del mondo intero, segno tangibile dell’ira del Signore sdegnato ancora una volta verso l’umanità peccatrice: è uno degli strumenti con cui i quattro cavalieri all’apertura dei sigilli, affermano il loro potere sterminatore sulla «quarta parte della terra», ovvero la sua globalità. La memoria biblica invade così la prosa della cronache coeve o di poco posteriori e così secondo la maggior parte dell'opinione pubblica l’origine dell’epidemia, preceduta da un terribile terremoto, è celeste. Effetti collaterali Crescono i prezzi degli alimenti ritenuti idonei agli ammalati, quali «zuccaro», uova, uva passa e ingredienti medicinali. La cera era rincarata a tal punto da rendere ricco chiunque la possedesse. Tra coloro che si arricchirono menziona anche i notai, chiamati continuamente per i testamenti. Secondo alcuni scritti (Buccio) dopo la pestilenza si assiste ad un nuova spinta a contarre matrimoni. Il desiderio di sposarsi si era diffuso in tutti i ceti, persino le «vizoche e religiose» e i frati si liberano dei loro voti per unirsi in matrimonio. Ciò avrebbe determinato un ulteriore rincaro dei vestiti, dei panni, e dei materiali preziosi; la fine del contagio determina quindi un peggioramento dei costumi: «La gente fo mancata e l’avaritia cresciuta[...] Demintri foro usciti de quella gran pagura / Della corta amalanza et della blandullia dura, / de satisfare l’anima poco era chi se cura; / At crescere et arricare ponenao studio et cura» Sconvolgimento dal profondo di ogni regola del vivere sociale: «la reverenda auttorità delle leggi così divine come umane [era] quasi caduta e dissolta» anche le norme più elementari o primordiali vengono sovvertite fino al dissolvimento dei legami familiari più stretti. Il fratello abbandona il fratello, la donna il marito, le madri e i padri i figliuoli. Se la morte nera all’interno della città è malattia che rende gli uomini simili alle bestie, nel contado si dice esplicitamente che «non come uomini ma come bestie morieno» lasciando gli animali veri padroni della campagna e delle case. I precedenti La prima apparizione della "morte nera" in Europa sembra risalire al 543d.c. a Costantinopoli ma con risvolti molto meno gravi. Bibliografia: Ilaria Tufano, G. Villani - Nova cronica, Cronaca Senese, Ranieri Sardo - Cronaca di Pisa, A. Tenenti - La vie et la mort1 punto
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Ciao Collezionista, scusa ma inizio a credere che tu stia scherzando, non penso che un numismatico quale sei possa giustificare certe scelleratezze commerciali con la classica scusa della "legge di mercato" ridicolizzando alcuni valori essenziali quali la buona fede. E' chiaro che noi stiamo prendendo le difese degli ingenui acquirenti, non pensi che in Italia esistono categorie a rischio che andrebbero difese? Tutti siamo stati bambini, tutti siamo stati neofiti, tutti siamo stati creduloni, non devi sentirti forte solo perchè sei circondato dal forum, pensa alle migliaia di persone che non conoscono il mondo e i personaggi della numismatica vera.1 punto
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Io credo che le foto siano un "limite" al giudizio. La foto infatti, è una restituzione bidimensionale di un oggetto tridimensionale. Ci sono in gioco tanti fattori che ne alterano la reale percezione (prospettiva, luce, etc. etc.) e questo a volte ci mette in difficoltà Poi ci sono occhi così allenati, eccezionali, che vanno oltre la bidimensionalità della foto e riescono a carpire da una foto, anche non ben fatta, tutto. Non voglio ostentarlo come vanto, ma sia il sottoscritto, sia marchett77 (ma anche altri) riusciamo bene ed in maniera del tutto naturale, dove altri non riescono (o falliscono). Credo sia anche un pò dono di natura, ma anche esercizio. Diciamo 50 e 50 ;) Ora, non riuscire a valutare bene da una foto, non è peccato. Ma di certo è un limite che si interpone al giudizio. Ecco che persone, che magari in moneta alla mano hanno un margine di errore pari a 0, si fanno "ingannare" da piccoli fattori. Ma chi ha provato a fotografare le monete, si rende conto di tanti aspetti, per esempio di particolari che gli erano sfuggiti ad occhio nudo. Questo ci dà esperienza e ci aiuta a capire che determinati difetti che non pesavamo, probabilmente se risultano solo in foto, hanno un peso minore. Il confronto d'aspetto foto-moneta in mano è importante. Probabilmente chi non ha mai comprato su internet o non ha mai fatto una foto alle sue monete, non si rende conto davvero quanto sia "importante" o meno quel difetto... Quindi fate prove, provini e controprove di foto, questo aiuta molto, come aiuta guardare centinaia di monete di diverso stato di conservazione dal vivo, per capire se quella è BB, SPL o FDC...1 punto
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Altro grande esempio Eros, certamente simbolico, belle le tue parole e indicative per descriverlo : ricordo, biglietto da visita, monito, immortalità, il tutto con l'arte in primo piano. Io direi di lasciare questo spazio aperto per chi volesse postare altri " biglietti da visita " di questo periodo di cambiamento, ma anche per chi volesse affrontarlo più dal punto di vista tecnico, economico, storico. Potrebbe questa discussione diventare un piccolo album composto da grandi monete del tempo che questa sezione deve affrontare ; alla fine siamo qui tutti per divulgare, il nostro compito è questo, analisi, notizie, commenti, ma soprattutto monete, se belle meglio ancora, per chi si avvicina alla numismatica, vedere monete, commentate, catalogate, è fondamentale e noi cercheremo insieme agli amici di questa sezione ogni tanto di farvele vedere per i lettori e gli utenti che ci seguono. Se ci sarà qualche nuovo appassionato in più, se ci sarà qualche giovane che vorrà seguirci, allora potremo dire di avere raggiunto il nostro scopo, quello di far avvicinare alla numismatica. Ovviamente ringrazio già da ora chi volesse o potesse insegnarci qualcosa o far vedere altri esempi significativi, d'altronde già la discussione ne è ricca, ma certamente ce ne sono ancora altri..... Mario1 punto
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L'immagine diventa essenziale, un biglietto da visita, un monito, un vezzo, uno strumento per ricordare... Stasera vorrei mostrarvi un ducatone per Mirandola ricco di simbolismo, poco noto, ma "necessario", per capire meglio l'evoluzione che ebbero queste "opere viaggianti": Alessandro II Pico della Mirandola duca di Mirandola e del Sacro Romano Impero (1637-1691) Ducatone. Gr.31.30 Il regno di Alessandro II, fu caratterizzato da leggi moderne, da importanti costruzioni che abbellirono Mirandola e da uno spirito particolarmente aperto nei confronti delle arti, che culminò nell’ apertura della galleria d’arte e della famosa biblioteca. Questo meraviglioso ducatone raffigura al rovescio la Fenice, l’uccello che visse per 500 anni per essere poi bruciato dal sole e riemergere redivivo dalle proprie ceneri. L’ immagine incarna l’idea d’immortalità che Alessandro II aveva del casato dei Pico. Eros1 punto
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Per me Mb/BB, moneta che si trova intorno ai 30-35 euro. Moneta ricchissima di storia, è stata coniata durante il breve periodo del regno di Massimiliano I d'Asburgo come imperatore del Messico. Durante la guerra di secessione americana gli europei ed in particolare i francesi approfittarono della situazione favorevole per allargare la propria influenza politica ed economica sul Messico (fino a pochi anni prima "influenzato" dagli U.S.A., ma in quel momento distratti dalla guerra). Fu una vera e propria invasione francese, che imposero come imperatore del Messico Massimiiano d'Asburgo, fratello dell'imperatore d'Austria. Il nuovo corso fu osteggiato da larghissima parte del popolo messicano, che infatti cominciò una guerra civile contro l'invasore. Diverse regioni rimasero sotto il controllo delle forze antifrancesi e continuarono a coniare 8 reales negli stessi anni in cui veniva coniata questa moneta. La situazione, per diversi anni favorevole ai francesi, si capovolse con la fine della guerra di secessione americana. Gli americani cominciarono ad armare pesantemente i ribelli, che poterono passare all'offensiva, scacciando gli invasori. Massimiliano si rifiutò di lasciare il Messico, e continuò a combattere dopo la fuga dei francesi con le poche forze messicane rimaste dalla sua parte, fino alla tragica inevitabile fine. La figura di Massimiliano è largamente emblematica del periodo storico. Appoggia l'avventura francese in aperto contrasto con la politica del fratello Francesco Giuseppe (ricordiamo che è il periodo della seconda guerra d'indipendenza, i francesi sono i peggiori nemici degli austriaci) tant'è che il fratello lo privò di tutti i titoli di cui godeva come membro della casa d'Asburgo. Il suo governo, liberale ed "europeo" non venne capito ed accettato dalla popolazione messicana (fece una riforma terriera che lo rese inviso ai grandi proprietari, permise la libertà di religione che lo rese inviso al clero e propose l'estensione del diritto di voto alle classi contadine (i contadini erano ancora troppo poveri e ignoranti per capire cosa significava votare e sicuramente davano molto credito al clero e ai proprietari terrieri). Insomma, da questa moneta trasuda storia da tutti i pori, valore che và quindi ben oltre i 30- 35 euro ed la conservazione datati. Complimenti, a me ancora manca ;)1 punto
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ciao ecco un esempio di bronzo firmato "E", riportato anche sull'articolo di E.Favorito in "The Celator".... ciaoo sku Grazie Sku, ma siamo sicuri che queste lettere indicassero la firma abbreviata del grande Eveneto (o Eukleidas ?) Se vi fossero esemplari che riportano una "phi" allora potremmo avere un parallelo (firma di Phrigillos). A siracusa non vi erano diverse officine monetarie (notoriamente contraddistinte da lettere) ma nenache possiamo essere certi che tali lettere indichino necessariamente l'iniziale del nome dell'incisore. Anche la posizione e' particolare in quanto nei tetra firmati la firma e' riportata in lettere di gran lunga piu' piccole e meno appariscenti e spesso per esteso. Infine anche le litre d'argento esibiscono tali lettere ? Se no, perche' non riportare la firma in quegli autentici piccoli capolavori che hanno un ocntenuto artistico straordinario secondo solo ai tetradrammi ? numa numa ciao, i bronzi siracusani in particolare la serie ruota e dilfini, è stata firmata dai piu grandi incisori, i pezzi chiaramente sono molto rari in particolare quelli firmati da Kimon. Come i tetradracmi anche questi bronzi in particolare questo che allego è firmato sopra la fronte nello sfendone..... se vuoi ti spedisco una copia del Celator.... sku1 punto
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stesse tacche sugli stessi punti, sono tutte uguali. avro' visto 6 o 7 esemplari e sono identici i difetti, provengono tutte dallo stesso stampo. responso, tutte false. detto non da me ma da un NIP molto quotato (senza fare nomi)1 punto
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ESATTO! Si tratta sì di un errore, ma provocato, con lo scopo di creare pezzi rari da vendere privatamente...Non so se ricordate: questi signori, un nutrito gruppetto, coniarono un bel po' di centesimi, anche del Vaticano, ideando a tavolino vari errori: quello suindicato e anche 1 cent nel tondello del 2 etc......... Furono tutti identificati, e se non erro nel 2004, consegnati alle patrie galere! Hanno perso il posto di lavoro....è pazzesco, in quanto penso proprio che erano ben consci del rischio a cui si esponevano! Ma c'è dell'altro, la stampa dell'epoca riportava anche che, alla luce delle loro presunte confessioni, buona parte dei manufatti era stata subito prelevata da una notissima ditta...Avrebbero dunque agito su commissione.... Ho ancora ben nitide nella mente le immagini del TG con le fiamme gialle che perquisivano i locali, ma dai cavou non uscì niente.... Concludendo, penso che a distanza di tempo, gradualmente, i pezzi salteranno ad uno ad uno fuori per essere venduti... Personalmente, non spenderei nemmeno mezzo centesimo per averne uno, a mio avviso non significano niente, li vedo solo dei pezzi di rame con alle spalle una brutta storia, purtroppo.... :(1 punto
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