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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/04/13 in tutte le aree

  1. Sul numero di febbraio 2013 del Giornale della Numismatica, gli ex libris numismatici Quelli del Cordusio ritornano col Premio Linfa Giovane ottenuto per l'iniziativa stessa. Riporto il breve passaggio sulla rivista che parla del premio e con l'occasione approfittiamo di ringraziare ancora il CGN per il riconoscimento avuto veramente gradito a tutti noi. Ricordo che gli ex libris numismatici ritorneranno subito dopo la Festa del Cordusio del 17 febbraio con la seconda parte dell'iniziativa, diversa e ricca di novità, ovviamente sempre rivolta a favore dei giovani e della numismatica, grazie ancora, Mario
    3 punti
  2. Cari amici. È giunto il momento di scrivere la parola fine, sulla discussione "La moneta più bella 2012". Come giá annunciato in altri post, stavo preparando un catalogo con tutte le monete che hanno partecipato alla discussione. Bene questo catalogo e pronto, e colgo l'occasione per ringraziare chi mi ha aiutato sulla classificazione delle varie monete @@dabbene, @@profausto, @@Giovanna Mi voglio comunque scusare anticipatamente per eventuali errori di catalogazione che si dovessero presentare, sappiate che ho cercato di fare del mio meglio. Questo é il catalogo da sfogliare Qui invece potere scaricare lo stesso. Con questo concludo dicendovi ancora grazie per l'enorme partecipazione, per darvi un'idea vi dico solo che la cartella (presente nel mio pc) dove tengo i file "la moneta più bella " e grande 2,07GB.
    2 punti
  3. Ne è passata una nell'asta Varesi 59, lotto 668 :) Riccardo
    2 punti
  4. Ecco qua. Non si può certo dire che sia un tetradramma comune a vedersi. Io personalmente, fino ad oggi l'ho visto solo sul Sear (Greek coins and their values vol.2). Al rovescio si trova Arione che cavalca un delfino. Mi piaceva perché mi ricordava un po' per il tipo, le didramme coniate a taranto con Taras che cavalca il delfino e che ho sempre trovato fantastiche. Qui ovviamente i particolari sono resi meno bene a causa della ridotta dimensione. Ho trovato anche il corrispondente Price: Price 1691 coniato a Metimna tra il 215 e il 200 a.C. Al rovescio dicevo troviamo nel campo a sinistra il poeta Arione che cavalca un delfino. Arione di Metimna (noto anche come Arione di Lesbo) è stato un citarista dell'antica Grecia che, secondo Erodoto, inventò il ditirambo, il canto in onore di Dioniso. È solitamente considerato una figura mitologica in quanto è principalmente noto per la leggenda secondo la quale venne salvato da un delfino. Ecco invece quel che ho trovato su Metimna: Una delle cinque antiche città dell'isola di Lesbo (v. metelino), posta sulla costa settentrionale dell'isola di fronte alla Troade, presso all'odierna località di Mólybos, nella regione maggiormente produttiva dei famosi vini di Lesbo. Con la sottomissione di Arisbe, già riferita da Erodoto, la città estese il suo territorio fino all'Euripo Pirreo confinando col territorio di Mitilene, di cui fu per tutta la sua storia la maggiore nemica e rivale. Perciò essa durante la guerra del Peloponneso parteggiò per Atene, e nel 406 a. C. fu occupata dal navarco spartano Callicratide; al contrario nel 389 a. C., quando Mitilene e tutta Lesbo era dalla parte di Trasibulo, Metimna rimase con gli Spartani, e in essa fu battuto l'armosta spartano Terimaco. Dieci anni più tardi anche Metimna entrò quindi nella seconda Lega attica. Nel 167 a. C. la città occupò anche il territorio di Antissa, venendo a confinare con Ereso ad ovest.
    2 punti
  5. Rinnovo i miei complimenti per il lavoro eccezionale e il risultato superlativo. Per l'occasione vi voglio omaggiare con un rebus interamente dedicato a Voi!
    2 punti
  6. un ci he piu rocche ne fusi,so smarriti'ssi strumenti.....oghje so cambiati l'usi,a lu soffiu di li venti...di a corsica di tandu.....i mistieri si so spenti....!!!.. :(
    2 punti
  7. Leggete qua http://ansa.it/web/notizie/photostory/primopiano/2013/02/04/scheletro-Leicester-Riccardo-III-_8187280.html
    1 punto
  8. Salve a tutti, volevo mostrarvi l' ultima arrivata in collezione ; i fondi sono lucidi, quasi come se fossero a specchio, le foto la penalizzano. Che ne pensate? :)
    1 punto
  9. Ciao. ho comprato una trentina di monete (?) che sembrano cinesi, le spacciavano per 10 yuan ma il carattere è diverso, così come sono diverse le legende. Sono tutte uguali (8,2 gr - 20 mm), proof, e hanno vari soggetti tipici cinesi (pagode, olimpiadi, Mao, personaggi storici, ecc.) Non c'è anno, almeno io non lo vedo. Sembrerebbe argento, non sono calamitabili. Ne ho fotografata una per esempio, della ricongiunzione di Hong Kong alla Cina. Qualcuno le ha mai viste o ne sa qualcosa?
    1 punto
  10. Nel forum è vietata la compravendita e pertanto non si vende, non si fanno aste e/o offerte in denaro :) Per questo c'è la sezione Annunci Numismatici: http://www.lamoneta.it/forum/45-annunci-numismatici-vendocerco/
    1 punto
  11. Ciccio ha risposto perfettamente alla tua domanda. I primi due anni adottammo una giuria che preselezionò le monete da presentare nel sondaggio ma in seguito a qualche malinteso si decise di dare pieno potere a tutta l'utenza, con conseguente minor partecipazione, visto che il concorso, in questa maniera, si prolunga per molti giorni. Sto pensando di riproporre, per l'anno prossimo, tutto come all'origine.....vediamo come va quest'anno...
    1 punto
  12. La leggenda di Arione Arione era il prediletto di Periandro, tiranno di Corinto. Egli convinse il re a lasciarlo andare di città in città per mostrare a tutti la sua arte. Erodoto narra che Arione arrivò fino in Sicilia, dove si arricchì grazie alla sua arte. Nel suo viaggio di ritorno da Taranto, i marinai avevano complottato di uccidere e derubare Arione delle ricchezze che portava con sé. Mentre si trovava in alto mare, ad Arione fu data la possibilità di scegliere fra un suicidio con una degna sepoltura a terra o di essere gettato in mare. Egli allora chiese di poter cantare per l'ultima volta, prima di suicidarsi (nella versione di Igino, Arione sognò la notte il dio Apollo che gli disse di cantare con la sua ghirlanda e le sue vesti di scena e di confidarsi a quelli che sarebbero venuti in suo aiuto). Suonando la sua cetra, Arione cantò quindi una lode ad Apollo e la sua canzone attirò vari delfini attorno alla nave. Appena finito di cantare, Arione si gettò in mare dove uno dei delfini lo caricò sul dorso e lo portò in salvo presso il santuario di Poseidone a Capo Tenaro. Giunto a terra, desideroso di ripartire subito, Arione dimenticò di spingere in mare il delfino, che morì in quel luogo. Egli si diresse verso Corinto dove narrò le sue vicende a Periandro e questi ordinò che il delfino fosse sepolto e gli fosse innalzato un monumento funebre. Poco tempo dopo giunse a Corinto la nave sulla quale Arione era stato trasportato. Periandro comandò che i marinai della nave fossero portati al suo cospetto e chiese loro informazioni riguardo ad Arione; essi dissero che era morto ed era stato da loro sepolto (nella versione di Erodoto i marinari affermano invece che Arione si trovava vivo e vegeto in Italia). A costoro il re rispose: «Domani giurerete davanti al monumento del delfino!» e ordinò che fossero tenuti in prigione. Poi chiese ad Arione di nascondersi il giorno seguente dentro il sepolcro del delfino, abbigliato nello stesso modo con cui si era gettato in mare. Quando il re li fece condurre lì e li fece giurare che Arione era morto, Arione uscì dal sepolcro, ed essi, non sapendo grazie a quale Dio si fosse salvato, ammutolirono. Il re decretò che fossero crocifissi presso la tomba del delfino. Apollo poi, a causa della bravura nella citarodia, trasportò fra le stelle sia Arione che il delfino, dove divennero due costellazioni: la costellazione della Lira, la quale d'altro canto viene ricondotta anche ad Orfeo, e la costellazione del Delfino. Nella prima immagine la "diaeta di Arione" un bel mosaico trovato in una villa romana presso piazza Armerina ad Enna (notare come Arione stia comunque nell'atto di suonare la cetra, come nel tetradramma riportato da Apollonia al post 890) http://www.siciliasud.it/tour/armerina/miocasale.html Nelle altre due immagini le costellazioni della Lira e del Delfino La Lira (in latino Lyra) è una costellazione dell'emisfero nord, una delle 88 costellazioni moderne, e faceva parte anche delle 48 elencate da Tolomeo. La Lira non è molto grande, ma può essere trovata facilmente grazie alla sua stella α, Vega, che è una delle stelle più luminose del cielo e fa parte del Triangolo Estivo. Il Delfino (in latino Delphinus) è una piccola costellazione settentrionale, molto vicina dall'equatore celeste. Era una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, ed è oggi una delle 88 costellazioni moderne. Si trova sul bordo sudorientale della brillante Via Lattea estiva.
    1 punto
  13. aggiunta in collezione questa monetina si tratta come da titolo della discussione di un forte di VI tipo di Carlo I interessante per la variante inedita della legenda del diritto, il nome del duca è abbreviato in KARO invece che KAROLUS, variante non segnalata per queste sigle di zecchiere GT che qualcuno attibuisce a Pierre Balligny per la zecca di Cornavin. Le legende si leggono quasi completamente e anche se la foto mostra un retro non in ottime condizioni, dal vivo devo ammettere che si presenta meglio, quei chiaroscuri non sono ossidazioni ma colore intenso di patina a chiazze... poi diciamo la verità... a me piacciono queste piccole, poi mancava sia in collezione che a catalogo.... ora non più... :pleasantry: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CA1/19 ma quante sono ste monete savoiarde.....
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  14. 1773 - eccomi con un 8 denari della zecca di Genova
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  15. Beh dai comunque torniamo a vedere calcio coi tre davanti, finalmente un pò di divertimento, ci voleva questa ventata di gioventù ! Ma come mai tutti quelli dell'Inter quando vengono qui si mettono a giocare..... :blum: ? Mario
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  16. http://sanza.skynetblogs.be/archive/2007/11/01/beaute-fatale-armes-d-afrique-centrale-2-3.htmlSono armi del mezzo XIX per le piu vecchie eh ora sonno sempre fabricate ..... a presto
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  17. il soppraporta...del piu significativo....!!!.... :huh:
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  18. Non si può certo dire che sia un tetradramma comune a vedersi. Io personalmente, fino ad oggi l'ho visto solo sul Sear (Greek coins and their values vol.2). E' vero. So di un tetra Price 1691 comparso nel 2002. MACEDON, Kings of. Alexander III. 336-323 BC. AR Tetradrachm (16.91 gm). Methymna mint. Struck 215-200 BC. Head of Herakles right, wearing lion's skin headdress / Zeus seated left, holding eagle and sceptre; Arion holding a lyre on a dolphin right before. Price 1691; Müller 981; Mektepini 3 (same obverse die). Good VF, light field marks. Rare. apollonia
    1 punto
  19. Grazie dei complimenti che senza dubbio vanno a tutti quelli che in un modo o nell'altro vi hanno partecipato e speriamo di riuscire ad andare molto più indietro nel tempo, che tanto di monete datate dovrebbero essercene ancora parecchie :D Gaetano
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  20. Gajarda sta discussione! Ecco per il 1775 un bel grosso del I anno di pontificato di Pio VI per l'apertura della Porta Santa.
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  21. Tra l'altro è anche una news, mi ero dimenticato di dirtelo ;)
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  22. Attendo volentieri notizie, specialmente se raccolte sul posto.... Sono sempre molto utili i forumisti che stanno nella zona e possono meglio riferire notizie locali. Spesso anche ritrovamenti del posto vengono pubblicati su riviste locali o di difficile reperimento. Quindi benvenute le segnalazioni e grazie anche alla tua amica che può aiutarti in biblioteca. Ciao
    1 punto
  23. ispirato da questa discussione http://www.lamoneta.it/topic/101645-lamonetait-su-academiaedu/ in cui per la prima volta nella vita mi son trovato d accordo con paleologo vorrei provare a fare un esperimento perche` non proviamo a fare una discussione collaborativa dove chi vuole (e spero tanti) si mettano a cercare informazioni su un certo argomento e le postano in una discussione teniamo una discussione aperta 1 settimana e poi alla fine cerchiam di condensare il tutto in un manualetto o un articolo lo scopo sarebbe quello di cercare qualcosa di nuovo su un argomento che puo essere utile. io per questa settimana 3-10 febbraio proverei con questa discussione http://www.lamoneta.it/topic/101706-il-rottame-della-settimana-milano-lira/ cerchiamo immagini o informazioni sulla lira di milano del 1762 e cerchiam di fare uno studio dei conii per cercare di stimare una tiratura della moneta per far questo servono immagini della moneta , quindi chi ce l ha in collezione la posti , chi ha voglia cerchi passaggi d asta nelle aste italiane (negrini , varesi , deamoneta etc etc etc) e le posti vediamo poi cosa salta fuori mcsearch l ho gia fatto io e per adesso sembra che ci siano 4 conii diversi per il diritto e 3 per il rovescio che darebbero una tiratura di 150-200.000 pezzi che son molto pochi per un territorio come quello di milano. non importa se non siete pratici o se collezionate euro commemorativi cercate di dare una mano cerchiam di usare l energia del forum per qualche studio , non solo per fare 3 pagine di discussione sulle patacche da mercatino o sulla conservazione delle lire impero !
    1 punto
  24. Dopo aver dato un volto all'imperiale da due nella discussione Terlina?(1) volevo affrontare ulteriori discussioni/confronti sulla monetazione lombarda all'inizio del XV secolo. Rileggendo attentamente il Bazzini (2) si può notare che ha dato un volto ai sexini novi da 4 imperiali presenti nella grida del 31 agosto 1409 (3)del ducato di Milano. Il sesino a cui si fa riferimento è quello dello stesso conio che utilizzarono Giancarlo ed Estore Visconti (4) nel loro breve periodo di Signoria. Se leggiamo attentamente le due monete in questione, troviamo "DUX" per Giovanni Maria e "DOMINUS" per quel che riguarda i discendenti del Bernabò (5), ma non si è mai notato che nelle monete del "solo" Giancarlo (6) non compare mai la parola "dominus" o appellativi simili per indicare la sua signoria? Non compare mai nemmeno la parola MEDIOLANUM, troviamo sempre MLI per i grossi (pegioni per chi scrive) o al massimo "MEDIOLANENSIS" (Milanese) nei bissoli, anche se, tuttavia, bisognerebbe fare un nuovo censimento per appurare a fondo, ma sorge spontanea una domanda: Siamo sicuri che queste monete del Piccinino (7) siano da catalogare in quel periodo e per Milano? Qualche dubbio potrebbe toglierlo il ripostiglio del Valgreghentino (8). Il Gavazzi nell'annotare il ritrovamento fa fede alla pubblicazione del Gnecchi (9) e lo data al 1412 (entro il 16 giugno), ma tralascia un particolare storico, Giancarlo viene scacciato da Cantù nel marzo del 1411 (10) e si rifugia a Monza con lo zio Estore, e se i due si fossero associati contro Facino Cane (e quindi Giovanni Maria Visconti) per averlo cacciato? I bissoli a loro associati riportano entrambi i nomi ma mai un appellativo di signoria (anche nei grossi di Estore non è presente). Visto che di sesini si conoscono solo 3 esemplari, con recanti il "Dominus" sono passato a leggere i grossi. Come identificativo di signoria troviamo sempre l'appellativo "D" oppure "DNI", ma la cosa interessante è che in alcune monete prima di "MLI","MLAI","MLANI" (ad indicare Milano) troviamo "MO","MOL", "MOE"(ad indicare Monza), e se queste ultime siano state coniate prima del loro insediamento a Milano? (11) Sicuramente un nuovo censimento/controllo di queste monete potrebbe portarci a nuovi risvolti, rimango sempre cauto viste le esperienze passate. (11b) Ritornando al ripostiglio del Valgreghentino nei bissoli presenti è citato anche quello catalogato per Cantù, il Gavazzi esponeva già i suoi dubbi, se uno comanda in un luogo (Milano) perchè deve dire di dove sia (Mediolanensis)? Perchè Giancarlo Visconti, solo e in compagnia di Estore, in quel bissolo si chiama diversamente? A suo giudizio apparterrà ad un Giovanni Visconti... In realtà in quel periodo un Giovanni II Visconti esisteva (12), ed era l'arcivescovo di Milano, venne nominato l'11 febbraio 1409 con il sostegno politico cittadino, dei Malatesta di Rimini e di Papa Gregorio XII, anche se la cattedra era occupata da Pietro Filargo che verrà eletto Papa (Alessandro V) il 17 giugno dello stesso anno. Vengono deposti Gregorio XII e Benedetto XIII e verrà eletto arcivescovo di Milano Francesco Creppa (ottobre/novembre) che non risiederà mai nel capoluogo lombardo per l'impedimento di Giovanni II Visconti. Il 23 febbario 1411 viene nominato arcivescovo anche Bartolomeo Capra (con l'appoggio di Facino Cane), anche se Giovanni II viene deposto dal Concilio di Costanza nel 1415, risiederà a Milano solo dal 1423. Dal 1409 al 1414 a Milano c'erano tre arcivescovi ma solo il Visconti risiedeva nella città. A sostegno della mia ipotesi che possa essere attribuito a lui il bissolo c'è il Biumi (o Bimio) (13) che ricordando le favole di Daniele Cronista e Del Fiamma lodava con una sua orazione Iohannis Vicecomitis. Altro particolare importante è la biscia viscontea presente sulla nostra moneta, non porta la corona, come lo stemma (14)della dinastia dei Giovanni Visconti (Arcivescovo e Signore di Milano 1290-1354), mentre le dinastie dei Bernabò e GianGaleazzo (15) hanno la biscia coronata. Spero di aver sollecitato la voglia di approfondire questo periodo numismatico tanto "tribulato", per ora mi sono soffermato a nuove possibili attribuzioni, successivamente vorrei affrontare/discutere sui nominali emessi in questo periodo e parlare dell'importanza che può avere l'analisi metallografica (per XRF, non distruttiva) perchè esistevano diverse tipologie di argento in quel periodo.(16) 1 http://www.lamoneta..../75213-terlina/ 2 RIN 2006, M.Bazzini, Monete d'argento lombarde nella "lista Camaiani"(secoloXV), pp. 375-396 Bazzini data il documento della Trivulziana attorno al 1415 come fece l'Ambrosoli nel suo articolo sulla zecca di Cantù (Noterelle numismatiche, La zecca di Cantù e un codice della Trivulziana, 1903, pp.216-219). A mio giudizio si tratta di una tenuta di monete avuta in Milano (o Lombardia) e si dovrebbe datare tra la fine del 1409 e prima della morte di Giovanni Maria Visconti (16 maggio 1412). Consiglio la lettura di questo articolo, per merito dell'autore si può finalmente avere una visione diversa della monetazione lombarda all'inizio del XV secolo. 3 Rin 1893, E.Motta, Documenti Visconteo Sforzeschi, pp.217-218 4 Asta Varesi 54 del 18/11/2009, Collezione Este Milani, lotto 132 pag.30 5 Estore Visconti è figlio illegittimo di Bernabò, mentre Giancarlo è il nipote, essendo il figlio di Carlo, figlio naturale di Bernabò , che ottenne dal padre Cremona, Borgo San Donnino e Parma 6 CNI V, pp.103-118 Tavola VI n.1-13 7 Giancarlo Visconti detto "Gianpiccinino" 8 RIN 1888, G.Gavazzi, A proposito delle monete di Giancarlo Visconti pp.225-228. I fratelli Gnecchi in "Monete di Milano inedite"(1894) fanno menzione di questo articolo pp.40-45. Diverso, ma per questo non meno importante, il ripostiglio di Sartirana (Lomellina) pubblicato sulla RIN 1890 (pp.171-173), nel ritrovamento, però, sono presenti anche monete di Filippo Maria Visconti duca di Milano. 9 F. & E. Gnecchi, Le monete di Milano da Carlo Magno a Vittorio Emanuele II, 1884, pp.44-56 10 http://www.condottie...CINO%20CANE.htm 11 RIN 1986, M.Gionfini, Milano 1412 Osservazioni sulle monete di Estore Visconti, pp.229-233 11b CNI IV, pp.443-451 Tavola XXXVII n.11-17 Rimango sempre cauto sulla lettura delle monete da parte del Corpus perchè in ricerche passate le diciture non sempre corrispondevano al reale. 12 http://www.storiadim...l1401al1425.htm 13 Carlo Troya 1855, Appendice di disseratazioni al codice diplomatico longobardo, Intorno ad Everardo figliulo del Re Desiderio ed al Vescovo Attone di Vercelli, p.33 14 http://it.wikipedia....i_(arcivescovo) 15 http://it.wikipedia.org/wiki/Bernab%C3%B2_Visconti 16 Per avere una prima idea consiglio la lettura di C.M. Cipolla, Argento tedesco e monete genovesi alla fine del quattrocento, RIN 1956 pp.100-107
    1 punto
  25. è quello che cercavo anche io di dire. Il venditore ha ritirato l'asta, ma erano state fatte offerte fino a 90 euro, e si sa che le offerte decise vengono fatte agli ultimi minuti. Ma del resto con 90 euro non compri nessun 1924 in nessun'asta, neanche massacrato (su inasta ne apparve uno con bordo riparato finito a 160 euro + diritti), quindi per chi si accontenta di riempire così il buco....
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  26. questo tipo di discussioni mi fanno un po rabbia...è come promettere la caramella ad un bambino e poi non darla...
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  27. Ciao Marco, l'obiettivo era quello di riuscire a trovare una risposta alla tua domanda, anche se non si è riusciti ad averla precisa almeno siamo arrivati a trovare un arco temporale che era diverso dalla tua idea iniziale. Questo periodo è veramente difficile da decifrare, e, ahimè, ci sono pochissime persone interessate che approfondiscono gli studi. Se dovessi scrivere ciò che ho scoperto (ovviamente per un raffronto alle catalogazioni numismatiche) ci sarebbe da divertirsi. Spero tanto che tutte le informazioni che hai recuperato ti siano d'aiuto per i tuoi studi. Un saluto Gaff977
    1 punto
  28. il tallero e il 5 lire 1914 sicuramente falsi anche per me...sui due littori non ci giurerei...
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  29. Ciao e buongiorno anche a te :) Un programma per registrare le Tue monete e' ''mebnet'' ecco il linkhttp://www.mebnet.altervista.org/ Prego, ci mancherebbe. Ciao r.e
    1 punto
  30. Questa si che ha circolato. La prenderei solo per quello!
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  31. E dopo la Negrini ti aggiungo un mio contributo da Inasta 35, lotto 3386, che tra l'altro mi piace molto per la patina, direi che il campione incomincia a diventare un pò più completo adesso....,
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  32. il suo roverscio......no comment....!!! :huh:
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  33. C'ero andato vicino :P Emissione coniata a Roma per la Cappadocia. La tua è radiata...sarà una variante ancora... Adriano al dritto Monte Argeo sormontato da una statua al rovescio. Strack (Hadrian) 445d BM AN975488001 Adriano ha coniato la stessa moneta, più o meno, anche in Caesarea Mazaca in un Hemidracma: SNG von Aulock 6411 (type) BM AN691767001 sempre monte Argeo con la statua di Helios in vetta.
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  34. e quì si potrebbe ripuntualizzare che, i giudizi espressi su fotografie, si sono dimostrati ancora una volta fallaci........meditate gente...
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  35. Ducato di Parma - Ferdinando di Borbone - 5 soldi o 1/4 di lira Fonte Cataloghi Online Fonte Cataloghi Online
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  36. OK. A Livorno la pizza la pagherò io... :pleasantry: Ovviamente sul Garda tocca a te.... il mondo è piccolo non si può mai sapere. Ciao.
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  37. Concordo pienamente con quanto scritto da numa numa. Aggiungo solo che ho avvertito nettamente, nelle discussioni a latere delle relazioni, come tutti gli "addetti ai lavori" avessero nei confronti del forum reazioni di simpatia o di rifiuto, ma mai di indifferenza e tanto meno del tipo "e che roba è?". Quindi è bene che ci rendiamo conto del fatto che nel panorama numismatico italiano il forum Lamoneta è (ri)conosciuto, ha un ruolo da svolgere, potenzialmente può fare molto per gli obiettivi che numa numa ha bene identificato, ed è opportuno che cerchi di essere all'altezza del compito. Mai come ora il bicchiere può essere mezzo pieno o mezzo vuoto: possiamo limitarci a continuare a sparare ad alzo zero sulle cose che non vanno (che sono ancora innumerevoli) oppure possiamo, senza comunque abbassare la guardia su scandali e malcostume, contribuire a sostenere quella parte delle istituzioni culturali che lavora per il rinnovamento, l'efficienza, l'apertura e la cooperazione. Io sono per la seconda opzione :)
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  38. 1 punto
  39. Sulla delicatezza e fragilità di alcune monete .... prendiamo questo piccolissimo sesterzio (appena 0,34 grammi) di Mn. Cordius Rufus (Cr. 463/5b) - in alto la foto che appare in asta CNG 61 (del 2002) lotto 1541 - in basso la stessa monete in asta NAC 63 lotto 385 (del 2012 collez. RBW)
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  40. Il 5 cent "dirigibile su anfiteatro antico" mi sembra originale ma il cent "elicottero su castello con torri" secondo me è un artefatto ahahaha
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  41. Salve a tutti, volevo mostrarvi l' ultima entrata in collezione ; è del 1884 zecca Sydney ; in che conservazione vi sembra? Grazie :)
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  42. Capisco benissimo (anch'io ho famiglia oltre agli impegni di lavoro). Comunque è meglio aspettare e trovare il momento migliore per scrivere con calma (evitando possibilmente di scrivere dallo smartphone dove è facile sbagliare i tasti). Qui non è come smanettare con gli SMS a quattr'occhi, ma dal momento che abbiamo una platea molto vasta e anche composita raccomando a tutti di scrivere con calma e sviluppare in maniera chiara i propri pensieri ed osservazioni. Questo anche per evitare possibili equivoci....
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  43. Mi sembra un sesino di Alessandro Farnese - di Piacenza - tipo questo (Parma) http://www.numismaticamemoli.it/negozio/product.php?id_product=2083
    1 punto
  44. La cavalletta sull'argento SICILY, Messana. Circa 420-413 BC. AR Tetradrachm (17.28 gm). Charioteer driving biga left, holding kentron and reins; two dolphins in exergue / Hare springing right; grasshopper right on bunch of grapes below. Caltabiano 512 (D205'/R212); cf. SNG ANS 373 (fly on reverse, same obverse die); SNG Copenhagen 402 (same dies). Lustrous EF, short flan. apollonia
    1 punto
  45. Ma vogliamo metterci un po’ di “brio” in questa bella discussione? Ad esempio cercavo un titolo per la presente vignetta (per non abbandonare la metafora della gara ciclistica che ci ha accompagnati durante tutta la “disfida”)… …e allora: “Aveva esaurito tutte le forze che non riuscì a tagliare il nastro d’arrivo” oppure: “Ma chi ha fornito il nastro d’arrivo: l’ILVA?” o un più banale: “Nudi alla meta!” …non mi hanno neppure sfiorato “titoli” ….più maligni! P.S. Comunque resto in attesa di vedere il “botto” finale di fabione/dabbene ….
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  46. Ho letto vari articoli in merito a questa moneta e al di là della notizia in sé e delle questioni legali risolte per le quali ognuno può essere in accordo o meno, sono personalmente infastidito da come questa notizia viene riportata da giornali e siti di informazione. A partire dal paragone con il "Gronchi Rosa". Perdonatemi, ma cosa c'entra? Il "Gronchi Rosa dell'Euro". Cosa significa? Il mondo numismatico (così come quello filatelico, credo) è pieno di errori voluti e non voluti e allora da dove nasce tutto questo bisogno di paragonare una moneta ad un francobollo e viceversa? Io penso che ogni ambito debba considerare e nominare i propri errori per quelli che sono: il francobollo è il Gronchi Rosa, la moneta è il centesimo con la Mole Antonelliana al dritto. Oggi c'è "il Gronchi Rosa dell'Euro", domani ce la vedete "La Mole Antonelliana dei francobolli"? Altra questione che mi infastidisce è il voler dichiarare a tutti i costi un valore. Nella maggior parte dei siti leggo di 2.500€ ma ho letto anche di 5.000 e addirittura di 7.500. Ora mi chiedo, come si fa a dichiarare il valore di una moneta quando non ci sono dei precedenti sul mercato? Solo perché chi la possiede ha deciso di proporla a quella cifra, non significa che valga tanto. Pure io posso alzarmi una mattina e mettere in vendita una comune moneta da 1€ a 1.000. Nella remota quanto impossibile ipotesi che io concluda la vendita, significa davvero che la moneta da 1€ che ho venduto ne vale 1.000? I giornali riporterebbero questo? Personalmente credo di no dal momento che tutti conosciamo il valore di una comune moneta da 1€, anche gli autori degli articoli di giornale che di certo in questo caso non riporterebbero "venduta una comune moneta da 1€ che ne vale 1.000" ma piuttosto parlerebbero di me che sono riuscito a spennare un pollo. Per questo credo che un po' di informazione in più in merito a questa moneta da 1 centesimo, prima di pubblicare un articolo, non avrebbe guastato. Solo noi che siamo "del campo" riusciamo a comprendere tutto ciò che ruota attorno a questi esemplari: genuinità dell'errore, questioni legali, valore. Il lettore comune di certo non conosce la questione nello specifico e potrebbe prendere per vere tutte le notizie a mio parere erroneamente riportate. Anche sul numero di esemplari conosciuti ho letto le notizie più disparate: dai soli sei centesimi a Torino, alle poche centinaia di esemplari in tutta Italia passando per "meno di 10-15 esemplari noti" ad "un centinaio di monetine da 1cent con errore". Mi chiedo, anziché dare per certa una tiratura, non sarebbe stato più corretto e soprattutto veritiero riportare che attualmente non si conosce il reale numero di monete con errore e che per ora sono noti solo gli esemplari di Torino? Per finire non ho gradito neanche leggere cose del tipo "caccia al centesimo" e "tutti a setacciare i borsellini" ma la frase che mi ha lasciato letteralmente basito è stata questa: "è già scattata la Euro-Gronchi mania, tutti alla ricerca del fortunato centesimo". Perché si vuole illudere la gente piuttosto che dare un'informazione vera? E' vero che in alcuni articoli si è avuto il buon senso di sottolineare l'improbabilità di trovare per caso un esemplare di questi nel portafogli ma la maggior parte dei giornali ha riportato notizie errate come se fosse realmente possibile trovare la moneta in questione in circolazione. Eppure già nel 2002 i principali telegiornali italiani avevano già parlato dell'esistenza di questa moneta (si aveva quindi già qualche notizia in merito) per cui trovo alquanto inopportuno che adesso alcuni giornali e siti di informazione parlino di questi esemplari come la novità del decennio. Scusate lo sfogo ma sono veramente scioccato da come vengano riportate le notizie. Insomma, si vuole fare informazione o è solo una gara a chi scrive l'articolo più fantasioso?
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  47. Nel 1355 la morte nera,la peste,che evidenziò l'uguaglianza tra ricchi e poveri dinanzi alla morte,colpì il Re Lodovico D'Aragona Per approfondire le caratteristiche storiche e socuo-economiche della pandemia che colpì l'Europa a metà del secolo XIV ed uccise un terzo della popolazione europea vi rimando a questa discussione a cui potrete,eventualmente,fornire un vostro contributo culturale per far comprendere al meglio il quadro storico che si delineò in Europa durante e dopo: http://www.lamoneta.it/topic/97101-la-peste-del-1347-50/ Vi posto la foto del bellissimo dipinto di Pieter Bruegel il vecchio che s'intitola "Il trionfo della morte"che è consono per essere associato alla peste nera che mai come in quel periodo creò il trionfo della morte --Salutoni -odjob
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  48. DESCRIZIONE DELLA PRORA AL RETRO (http://www.lamoneta.it/topic/16783-sempre-sulle-navi-romane/?p=187236) 1. ACROSTOLIO. Sulle galee romane da guerra risulta sempre curvato all'indietro (a poppavia), differentemente dai Cartaginesi, che vi sviluppavano spesso un pericolo uncino verso avanti presente anche in area ellenica. A volte inizialmente, all'estremità appare disegnato uno scudo; in seguito, venne raffigurato sporadicamente il profilo di Venere o Minerva. La parte di quell'oggetto dove può capitare che ci sia raffigurato qualcosa è quella più in rilievo e perciò la più soggetta a consumo; pertanto, un'eventuale figura in quella posizione, potrebbe risultare scomparsa. 2. BASE DELL'ACROSTOLO. È solitamente decorata da due file di borchie o una o due file lineari, oblique. 3. DECORAZIONE DELL'OCCHIO. Può essere interpretata in modi vari: vigilanza, aggressività, scaramanzia o per dare vita alla nave. Nell'ultimo periodo delle raffigurazioni scompare. Ha un profondo significato apotropaico, per dare all'opera la possibilità di vedere dove va. 4. ROSTRO SUPERIORE (PROEMBOLIUM). Il rostro superiore è una trave robusta che si prolunga fuori la prora e che è sostenuta, esternamente, dalle cinte di rinforzo del fasciame. Esso a volte è decorato con una fila di borchie o unite tra loro o separate da spazi. Quest'arma era molto efficace nell'azione di speronamento per danneggiare l'apparato remiero e le fiancate della nave nemica. Serviva anche a evitare l'eccessiva penetrazione del rostro, quello a pelo d'acqua, nello scafo nemico. 5. ALA. Al principio venne raffigurata, sopra il rostro, un'ala a lato della prua, ovvero appunto nel punto in cui la prua, fendendo l'acqua, creava due specie di ali. Alcuni architetti navali ritengono l'ala un'estensione del cappello del rostro per evitare danni in una zona sottoposta a micidiali sollecitazioni. 6. ROSTRO (ROSTRUM TRIDENS). È raffigurato in modi diversi ma ciò che appare quasi sempre evidente, sono le tre lame o speroni a becco d'anatra di cui è composto, efficaci non tanto nella perforazione, quanto nella sconnessione del fasciame colpito. 7. SEGNO DI VALORE. 8. ONDE. In un apposito spazio compare, specie nel primo periodo, la rappresentazione stilizzata delle onde. 9. CINTE DI RINFORZO. Le cinte di rinforzo del fasciame compaiono più evidenti come il sostegno (o il rinforzo) per il rostro. Sono spesso tre ma potrebbero anche essere due o 4, lineari o decorate con borchie. Su una prua rostrata devono essere almeno le 2 laterali al galleggiamento più la chiglia. In casi particolari, ma più a scopo decorativo o di irrobustimento generale della prua ne erano applicate altre 2 soprastanti il galleggiamento. 10. TERMINALE DI PRORAVIA. Questa parte terminale delle file dei rematori, è sporgente. Essa serviva per riparare la fiancata ed i rematori stessi. Probabilmente da lì usciva la cima a cui era assicurata l'ancora. Appare spesso decorato con un motivo a X, ma anche con linee oblique o borchie. 11. SCALMIERA. La parte da cui fuoriuscivano i remi. Spesso aveva il profilo superiore obliquo ed internamente era scalinata. 12. MARINAI O BITTE. Secondo alcuni studiosi, si tratta di due marinai visibili dal busto e riparati dalla curva del ponte di combattimento; secondo altri, di bitte d'ormeggio, analoghe ai mancoli delle barche fluviali. 13. PONTE DI COMBATTIMENTO. Appare spesso decorato con delle borchie. Nei primi periodi è molto alto ed è decorato con una clava (simbolo di forza); in seguito venne disegnato rozzamente e molto basso, fino a scomparire del tutto. Segno che le tecniche militari navali erano cambiate con il tempo. Altri studiosi, riprendendo studi del primo Novecento, ritengono che si tratti di un casotto a protezione dei marinai e dei guerrieri d'abbordaggio, più che un innalzamento del tutto (che avrebbe aumentato peso ed instabilità laterale). Il ponte rimane appena al di sopra della linea più alta della scalmiera e di solito su queste monete non sarebbe visibile. 14. STRUMENTO. Sul ponte di combattimento appare uno "strumento", iconograficamente unico nel suo genere, rappresentato solo sulle monete della Repubblica. Esso è costituito da una parte centrale di forma più spesso quadrangolare, a volte triangolare o pentagonale; a questo elemento sono apparentemente collegate due aste orizzontali, una più lunga, a poppavia e l'altra, più corta e leggermente obliqua, a proravia. Tale oggetto rappresenta un dato importante dal punto di vista stilistico in quanto la sua forma varierà nel tempo fino a scomparire. La rappresentazione più fedele è certamente quella presente sulle monete del II periodo (semilibrale) ma che comunque non rivela l'enigma. Il fatto dell'unicità di questa figura sulle monete della Repubblica Romana ci potrebbe far pensare ad un oggetto in uso esclusivamente presso i Romani ed il fatto che poi sia scomparso nel tempo, non ha permesso alle più recenti ed accurate raffigurazioni imperiali di renderlo noto. Partendo dalla considerazione che esso si trova ubicato sul ponte di combattimento dobbiamo desumere che si trattasse di un oggetto, utile alla navigazione, che durante la battaglia era necessario rimuovere per far posto ai soldati, oppure uno strumento necessario alla battaglia, ovvero un'arma. Sembra troppo piccolo per rappresentare una vela di trinchetto (sembra potersi escludere una stilizzazione dell'apparato velico) e troppo grande per costituire un'ancora (che peraltro risulterebbe sarebbe di forma inedita), di sicuro ingombra in caso di battaglia. Sembra quindi doversene dedurre che costituisca un'arma. Essa infatti appare nei particolari prospettici nelle monete della serie semilibrale, coniata nei momenti appena successivi alla Prima Guerra Punica. Secondo Antonio Morello (Prorae, 2008), si tratta invece del corvo descritto da Polibio, sebbene lo storico greco parli di uno strumento sostenuto e manovrato con pulegge; potrebbe darsi che lo storico erri nella sua descrizione, oppure che nel tempo le limitazioni di spazio su una nave avrebbe suggerito uno strumento meno ingombrante, con un fulcro per ruotare il corvo sulla nave nemica, e questo è ciò che sembra essere mostrato sulle monete. In seguito quell'oggetto rimase raffigurato in maniera rozza e spesso non fedele alla realtà, forse perché sconosciuto agli incisori del II sec. Quando si riprese a disegnare la prora nei suoi minimi dettagli, esso scompare quasi del tutto dall'iconografia monetale così come scomparve anche il ponte di combattimento che venne sostituito da piccole torri mobili montate solo per le battaglie.
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