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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/04/13 in tutte le aree
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Ho visto la moneta, e i miei dubbi sono aumentati, laddove prima avevo delle quasi certezze. La moneta è coniata questo è certo, sono stati adoperati punzoni, anche se non sembra; le lettere sono difformi credo per un successivo aggiustamento a bulino. Sempre se non ho sbagliato tutto, devo dire che l'incisore ha abusato del bulino ed è strano ed infrequente in queste monete. Pensavo ad un'emissione da accorpare alla serie PalatinaMoneta, maestranze di zecca itineranti, conii diversi, punzoni diversi, abuso del bulino... ma i palatinamoneta risultano invece abbastanza regolari. La visione mi ha lasciato si perplesso, ma per onestà intellettuale dico anche che non mi ha permesso di liquidarla come un falso, rimarrà nella mia cartella mentale delle monete dubitevoli.4 punti
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Alla luce di quanto visto, le incertezze riguardo alla sua autenticità sono molte, bisogna comprendere ciò che sta accadendo, e non solo sulle Napoletane, stiamo attraversando un periodo storico molto importantre le nuove tecnologie stanno facendo passi da gigante, e di conseguenza i tondelli più ambiti stanno affiorando all'insaputa di molti, ci vuole molta esperienza, e bisogna aver "toccato con mano". Francesco, sta facendo da tempo un'ottimo lavoro di divulgazione in questo senso, ma soprattutto di VIGILANZA, e questo bisogna riconoscerlo. Attendo il taglio del tondello e l'ingrandimento dei fondi. Eros3 punti
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Continuo nella tradizione di vedere pezzi della monetazione lucchese, di denari, grossi medievali abbiamo parlato molto, ma se ci spingiamo un pò oltre nella monetazione piccola troviamo questa moneta che trovo tra l'altro a dir poco affacinante. Siamo nel XIII secolo, il Concioni la data in base a delle citazioni trovate del 1253 e del 1258, il suo omologo pisano Bellesia la data tra il 1265 e il 1280, è un denaro minuto o piccolo, moneta spesso di scarsa conservazione che non consente di solito grandi letture della stessa. La moneta ha le due grandi simbologie della monetazione lucchese, il monogramma che qui evolve seguendo quello dei grossi e il Volto Santo, sempre frontale e molto di impatto. Al diritto abbiamo tre globetti sulla traversa del monogramma, in alto il simbolo del torsello, al rovescio sul bavero del vestito del Volto Santo quattro evidenti globetti, direi che siamo nella tipologia MIR 128 e Bellesia 8/A, peso 0,38 gr. considerata moneta NC, D/ OTTO REX con monogramma in campo R/ S VVLT D LVCA E' una evoluzione della moneta piccola, anche se rimane sempre il rispetto della tradizione e dei suoi simboli, sarà interessante sentire qualche parere o notizia in più, Mario2 punti
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Come già espresso dai cari amici del vicereame, nulla di particolarmente eclatatante, però il suo stato conservativo è meritevole di nota, visto i periodo e la tipologia, questo minuto tondello e con un vissuto enorme, è riuscito a sopravvivere e giungere al nostro cospetto in tutta la sua magnificenza, buona centratura, ritratto con ottimi rilievi, e leggenda integra. Molti non colgono l'essenza di questi tondelli, li osservano, li scrutano, li ponderano, ma non riecono a capacitarsi delle loro basse conservazioni e quindi desistono, fortunatamente per tutti i cultori di questo affascinante e magico periodo... Eros2 punti
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Sono due belle monete entrambe, del tipo a fasci paralleli che mi risulta un pò più raro. Noto peraltro che i coni sia al D/ che al R/ sono diversi nei due esemplari; posto l'immagine di un R/ a fasci paralleli ancora diversa2 punti
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Le monete di 80 o 100 anni fa che oggi consideriamo rare, non lo sono diventate solo invecchiando, ma perchè il tempo e gli eventi ne hanno causato una dispersione più o meno elevata. 5 milioni di pezzi è in sè una tiratura elevatissima che se applicata all'Euro (monete con altissimo grado di tesaurizzazione) fa sì che nemmeno tra 500 anni monete con questa tiratura possano diventare rare. Questo perchè mentre le monete di decenni fa andavano per la quasi totalità in circolazione, e questo ne causava una alta dispersione (dispersione accentuata poi da vari eventi succedutisi negli anni, come ad esempio una guerra), per le monete moderne questo non accade ormai più. Difatti i 2 Euro commemorativi li trovi a quintali sui banchetti dei commercianti, essendo nella quasi totalità razzolati prima dell'emissione per poterli porre in commercio, ma in compenso non ne trovi uno in circolazione.2 punti
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I punzoni dei caratteri erano sempre gli stessi, anche se la fantasia dell'incisore variava di giorno in giorno, le attrezzature a disposizione degli addetti alla zecca erano rigorosamente gli stessi. Su questo puoi fidarti. E' la prima volta che vedo un'impasticciatura simile, prima di etichettare l'esemplare come falso attendo le immagini, ovviamente non m'interessa chi è il venditore perchè sicuramente è in buona fede. Il mio obbiettivo è quello di far recuperare il maltolto al nostro giovane amico gallo e al venditore ............ qualcuno lo avrà pur prodotto ed è giusto che il pacco ritorni al mittente con un bel fiocco.2 punti
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bhe grazie a tutti quelli che sono intervenuti... Diciamo che per me l'importante è che sia autentica, sul fatto che ha poco valore non mi importa... credo che le monete abbiano tutte un grandissimo valore storico,perchè segno inequivocabile delle varie epoche... Grazie ancora!2 punti
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Forse è meglio evitare "riconoscimenti" ad personam. Credo sia chiaro a tutti che si tratta di un lavoro di squadra in cui ogni intervento ha cointribuito, e contribuisce, ad accrescere il valore della discussione.2 punti
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grazie per la risposta. contribuisce a creare chiarezza in questa materia complessa (non la numismatica, ma la legislazione! :D ). ora, cerchiamo di passare al passo successivo... fatto il quale, nonostante il quadro possa apparire nebuloso, in realtà... possiamo scorgere un diradarsi delle nebbia! la procedura di richiesta di esportazione, in concreto, come si attua? ha dei costi? la competente sopraintendenza, è provinciale? regionale? e soprattutto, qualora venga dichiarato l'interesse culturale, cosa accade? la conoscenza di queste cose è molto importante e credo, a mio avviso, che ogni collezionista prima di intraprendere qualsiasi tipo di collezione debba essere quantomeno "infarinato" su queste questioni, anche se spinose e poco "attraenti" in modo tale da potersi muovere nel lecito con quanti più strumenti possibili... teniamolo sempre a mente tutti il vecchio detto che recita "la legge non ammette ignoranza"! piccola modifica delle ore 14.58: una volta fatta chiarezza su questi ultimi punti, vi illustro quella che è un'idea che mi è balenata per la mente questo fine settimana. una sciocchezza a ben pensarci, di cui se ne può fare anche a meno eh!2 punti
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Una volta innescata la svalutazione dell'asse, i pesi dell'asse precipitarono con l'emissione di monete sempre più leggere in tempi relativamente brevi. evidentemente la zecca perse il controllo delle emissioni. Infatti noi oggi incontriamo monete di tutti i pesi intermedi. A mio avviso a Roma si conobbe un periodo (breve) di anarchia finanziaria in cui il sistema eneo non era più sostenibile e, nell'attesa che una decisione fosse presa sull'emissione del denario, le monete fuse furono emesse comunque con pesi calanti, a seconda dell'emergenza, in un vortice inflazionistico che ricorda quello dell'argento nel III secolo dc, quando nel giro di pochissimi anni le monete d'argento videro scomparire il loro contenuto di fino. Come dicevo prima, cercare di in quadrare le diverse svalutazioni intermedie (trientale, quadrantale ecc) è un'esigenza tassonomica attuale ma non so se corrispose ad una effettiva riforma delle emissioni, probabilmente no. Per quanto riguarda la datazione del denario, l'ha riportata Plinio nel famoso passo () e, che io sappia, nessuna prova scientifica né ritrovamento archeologico l'ha ancora smentita.2 punti
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si e no per raccolte di monete circolate o monete moderne la conservazione e` secondaria anche perhce` coi materiali moderni trovi monete circolate in buono stato quello che sostengo io e` che l attenzione estrema alla conservazione o l impostazione di una collezione alla sola conservazione porta ad aspetti deleteri il primo dei quali e` associare una moneta in alta conservazione ad un investimento la seconda e` che poi creiamo collezionisti che ti san distinguere tra il BB+ e lo SPL- per monete stracomuni e ridicole come la serie impero del 1939 o 1940 oppure delle lire circolate degli anni 70 io non mi stufero mai di dirlo , che la conservazione e` secondaria rispetto al contesto storico della moneta tanto e` vero che lo noti anche tu si fan 3 pagine di discussioni sulle conservazioni e quando cerchi di fare un argomento piu` interessante non trovi nessuno che ti segue2 punti
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Il gruppo Quelli del Cordusio ed il forum Lamoneta.it hanno il piacere di comunicare una nuova iniziativa, rivolta ai giovani del forum, che andremo ora a presentarvi. Concorso Ex-libris del Cordusio - Una moneta per i giovani Il concorso è riservato agli utenti del forum di età non superiore ai 26 anni. Sono previste quattro distinte categorie: monetazione antica monetazione medievale monetazione moderna monetazione contemporanea INIZIO DEL CONCORSO Sabato 9 marzo SVOLGIMENTO DEL CONCORSO Il concorso partirà con l'apertura di una specifica discussione nella sezione "La piazzetta del numismatico", ove gli organizzatori provvederanno ad inserire quattro distinti post, ciascuno relativo ad una delle specifiche categorie sopra menzionate. Ciascun post sarà costituito dalla foto di una moneta e dall'indicazione di materiale, peso e diametro. I partecipanti avranno quindi modo di scegliere tra una delle quattro monete proposte e basandosi sui soli elementi forniti dovranno produrre un elaborato di almeno una pagina in formato A4. In esso i partecipanti dovranno fornire la corretta identificazione della moneta e proporre un libero approfondimento storico e numismatico della stessa. Ciascun partecipante potrà concorrere solamente in una categoria. Una volta ultimato, l'elaborato dovrà essere inviato al seguente indirizzo mail: [email protected] L'elaborato dovrà essere inoltrato in formato .doc o compatibile. TERMINE DEL CONCORSO Il termine massimo utile per l'inoltro degli elaborati è fissato alla mezzanotte di domenica 31 marzo. VOTAZIONE Entro mercoledì 3 aprile gli organizzatori provvederanno a caricare gli elaborati in una specifica discussione al fine di renderli disponibili a tutti gli utenti. Ciascun elaborato pubblicato sul forum verrà presentato in forma anonima al fine di non rendere identificabile l'identità dell'autore. Il nome del file pubblicato sarà costituito da una semplice ed univoca sigla. In concomitanza alla pubblicazione verranno aperti quattro distinti sondaggi, uno per ciascuna categoria, ove gli utenti del forum potranno esprimere la loro preferenza, utile per individuare i quattro vincitori. I sondaggi resteranno aperti per un periodo di tempo ad oggi non definito, che sarà comunicato in seguito, in quanto dipendente dal numero dei partecipanti. PREMI Il primo classificato di ciascuna categoria si aggiudicherà la moneta oggetto dello studio. Sono inoltre disponibili i seguenti premi, da distribuire in base al numero dei partecipanti: C. Morrisson " Catalogue des Monnais Byzantines " vol. I (1 copia) B. Carroccio " La monetazione aurea e argentea di Ierone II " (2 copie) Libro- guida della mostra " Costantino 313 d.c. (7 copie) Quaderno di Studi V - 2010, Assoc. Culturale Italia Numismatica (1 copia) L.Simonetti " Manuale di Numismatica italiana Medioevale e Moderna " Vol.I (1 copia) A.D'Andrea " Le monete delle zecche minori della Campania " vol.I (2 copie) G. Basetti - V. Carantani " Le monete della Civica Biblioteca Angelo Mai di Bergamo " (5 copie) A.Cairola " Le monete del Rinascimento" (1 copia) L.Simonetti " Manuale di Numismatica italiana Medioevale e Moderna " Vol. II (1 copia) A.Morel-Fatio " Cortemiglia et Ponzone, Monnais Inedites ", 1865 (1 copia) Vico d’Incerti – “Le monete italiane la Lire 2 e 1, Centesini 50 e 20 della serie imperiale” – Estratto RIN (1 copia) Denaro di Ancona (moneta chiusa) 5 centesimi 1941 XIX FdC (moneta chiusa) 20 centesimi 1941 XIX FdC (moneta chiusa) 10 centesimi 1943 XXI FdC (moneta chiusa) 5 Lire 1975 FdC (moneta chiusa) Nr. 3 Lotticini di monete di Vittorio Emanuele III Stampa riproducente la vecchia zecca milanese in epoca napoleonica (12 copie) Segnalibri “Quelli del Cordusio” (nr. 16) Portachiavi “Quelli del Cordusio” (nr. 16) LECITA PROVENIENZA Gli organizzatori del concorso hanno preventivamente provveduto ad appurare la lecita provenienza delle monete oggetto del concorso. Per ovvie ragioni questa verrà resa nota al termine della fase di preparazione degli elaborati e prima della fase di votazione.1 punto
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Ciao Bella moneta ricca di storia L anno mi sembrerebbe il 6 ... Tu dal vivo forse riesci a leggerlo meglio http://numismatica-francese.simone-numismatica-e-storia.lamoneta.it/moneta/FR-4/11 punto
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Non posso che complimetarmi per la conservazione anomala di questo tondello, il rovescio ci potrebbe anche stare, ma quel ritratto è sublime per i particolari, quei capelli i rilievi del volto, una vera chicca, immagino le facce che faranno gli amici che non seguono questo periodo leggendo queste mie considerazioni, ma codesto nominale di rame fra i più esaltanti e ricchi di simbologia del vicereame, e pressochè impossibile trovarlo privo di debolezze e mancanze, quest'ultimo è da considerarsi una chicca. Infine per quegli elementi posti nel campo, continueremo a viaggiare in compagnia della nostra fantasia, sperando che questo meraviglioso viaggio non finisca mai... Eros1 punto
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Mezzo carlino o zanetta di Filippo II: D/ + PHILIPP. REX. ARA. VT : Testa piccola radiata volta a destra. R/ +SICILIAE. HIERVSALE : Due acciarini intercalati da fiamme. Riferimenti: In base alla legenda sul D, e al tipo di acciarini con fiamme sul R credo sia MIR 186/1; P/R 46a. Si riscontrano le seguenti differenze: al R la legenda HIERVSALE (invece di HIERVSA) Molto graditi i Vostri commenti :)1 punto
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@ntony ...da gennaio 2014 .anche il Principato Di Andorra adotterà l'Euro ..meglio essere previdenti..1 punto
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Nei volumi di Voltolina, la prima la classifica così: n. 698 - 1594 CHIESA DI SAN PIETRO DI CASTELLO PER LA RICOSTRUZIONE DELLA FACCIATA La devozione di Lorenzo Priuli, Patriarca di Venezia, ricostruì la chiesa di Castello che per lungo andar nel tempo ormai crollava, nel quarto anno del suo patriarcato, essendo Sommo Pontefice Clemente VIII , Doge Pasquale Cicogna. 1594 Nel diritto sotto S. Pietro e S. Paolo stemma della famiglia Priuli Per la seconda N. 848 - 1605 NICOLO' DOLFIN (1540-1619) PROVVEDITORE GENERALE ULTIMAZIONE DEI LAVORI ALLA FORTEZZA DI PALMANOVA INIZIATI DA MARCANTONIO BARBARO D/ Leone dormiente sotto una palma carica di frutti. R/ La fortezza iniziata da Marcantonio Barbaro, autore prescelto della fondazione della città, fu portata a termine da Nicolò Dolfin, Provveditore Generale, nel 1605 La terza medaglia non è conosciuta, ma personalmente penso che sia legata alla prima, ha lo stesso rovescio. Saluti giancarlone1 punto
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Questa è quella che mi convince maggiormente "post 51", è anche fotografata in modo corretto, comunque quando effettuavano la zigrinatura penso che la moneta subisse una compressione perchè nelle vicinanze del bordo spesso i campi venivano danneggiati. Comunque per me potrebbe essere uno SPL. A.1 punto
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buonaserra a tutti....una piccola di bronzo....22 mm,con l'apicagnolo...!!!.. :) ma qui dittagli....!!!!..... :huh:1 punto
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però delle volte le monetine riservano sorprese anche se bisogna rovistare le scatole :rofl: basta che non girinoo1 punto
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...arrivera' anche l'iniziativa per gli over 50......e' solo questione di tempo..... :blum:1 punto
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Penso che non comprerei nemmeno questa :mega_shok: E penso che mi compro lo stativo per fotografare perchè faccio foto pessime :-(1 punto
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Con queste due immagini ho cercato di far emergere lo splendore dei fondi...1 punto
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Per me sicuramente l'ultimo denaro è di Alfonso d'Aragona sigla I I , probabilmente anche la seconda è di Alfonso (la devo veder meglio). Il grano mi sembra di Filippo II , l'aquila del grano di Filippo III è più grande e la testa dell'aquila si sovrappone sul circolo perlinato e la corona taglia la legenda. Antonio1 punto
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io ci dovrei essere il sabato, sarò felice di incontrare gli amici lamonetiani come sempre... ottima l'iniziativa del RICORDATI DI ME, complimenti1 punto
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Bella idea dell'Estonia non ne ho ancora nessuna, a Tallin riuscirono in quel breve periodo di autonomia a fare anche una riforma monetaria, passarono dal Marco estone alla Corona Estone nel 1928. Ne ho invece diverse della Lettonia, e 2 in argento della Lituania ma non ho foto. sigh!1 punto
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Come ho già fatto per le monete in Lire della Repubblica, http://www.lamoneta.it/topic/103024-leggi-e-decreti-monete-in-lire-repubblica-italiana/ metto ora a disposizione degli elenchi con le leggi, i decreti ed i regolamenti relativi alla monetazione italiana in euro. Per la consultazione dei testi delle norme basta consultare i siti della Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e della Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea. GURI (1946 - 1985) http://www.gazzettaufficiale.it/ricerca/pdf/foglio_ordinario2/2/0/0?reset=true GURI (1986 - Oggi) http://www.gazzettaufficiale.it/ricerca/pdf/serie_generale/3/0/0?reset=true GUUE http://eur-lex.europa.eu/JOIndex.do?ihmlang=it Buona Consultazione GiuseppeG Elenco Leggi Euro U.doc Elenco Decreti Euro 1.doc1 punto
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Tanto per raffronto, questo è un '21 rigato che ho venduto un paio di mesi fa su ebay come BB (purtroppo non ho più la foto del dritto, ma è sostanzialmente della stessa qualità): Ricavo della vendita 3 Euro (lordi).1 punto
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magari il passo di Plinio fosse cosi risolutivo.. credo la questione della data di introduzione del denario sia forse uno dei massimi problemi aperti che abbiamo in numismatica e dove le diverse scuole si danno maggiormente battaglia, come Vincenzo e acraf (per restare in ambito forum) , molto addentro nella questione, potranno confermare :)1 punto
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1614 Ferdinando II, (arciduca), tallero, zecca di Graz. Acc... Roberto mi ha preceduto! Io se volete potrò tornare quando saremo nel 1609...1 punto
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sono monete che avevano originariamente contorno liscio la cui fine del corso legale era fissata per il 30/06/1930 e prorogata al 30/06/1934, poi ritirati dalla circolazione e successivamente sui pezzi ritirati è stata fatta la rigatura nel contorno, la cui cessazione del corso legale era stata fissata per il15/11/1940. (cit. gigante) dallo spl in su sono quasi introvabili….è per questo che costano un botto a contorno rigato in quelle conservazioni. comunque la moneta per me è un pò meno di spl1 punto
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salve per alimentare la nostra insaziabile curiosità http://www.mcu.es/museos/docs/MC/ActasNumis/uno_sconosciuto_denaro.pdf1 punto
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Il peso (leggermente calante per l'usura), il diametro, lo spessore....tutto regolare.... Inoltre non mi sembra proprio possedere le stesse caratteristiche del classico falso postato sul forum in altre due/tre occasioni....il baffo del sovrano è la prima cosa che si usura in tutte le monete di questo tipo.... Ho passato delle ore ad osservarla con la lente contafili (per trovare eventuali tracce di rimozione meccanica del segno di zecca) o con delle lenti normali e non la classificherei mai come falsa se non fosse per il piccolo particolare che per alcuni cataloghi e numerosi periti numismatici, questa moneta semplicemente "non può esistere".... Me la sono trovata così, quasi per caso, dentro un lotto, quindi anche ove fosse un falso "perfetto" poco male, perchè l'ho pagata una miseria....tuttavia la curiosità e lo stupore permangono, e ciò anche per tutti coloro del settore a cui l'ho fatta vedere dal vivo nella mia città.... Rimane interessante notare come, anche qui sul Forum, nessuno ha neanche minimamente dubitato della autenticità, finchè non ho fatto notare "l'inghippo"....:D1 punto
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La partenza di tutto o quasi è comunque la terlina o quattrino di Milano, a questa si sono riferite poi le varie zecche per imitazioni, contraffazioni, falsificazioni. Postiamola una allora di Milano e da questa poi risalirà un pò il tutto, D/ REX HISPANIARVM, nel campo frande F sormontata da corona da cui escono due rami R/ MEDIONANI DVX campo inquartato con le armi In prima battuta osserverei le due rosette presenti a destra e a sinistra della F, ma anche quella in alto in leggenda, sono a sei petali, sul Crippa viene riportata quella a sei petali solo in leggenda, non quelle nel campo di cui non leggo nessun accenno, anche il nuovo MIR Milano non la riporta, per trovarlo classificato dobbiamo andare sul CNI al tipo 436, indubbiamente comunque entriamo in un campo di rarità della stessa, peso gr. 0, 53, moneta indubbiamente da studio e di riferimento per una discussione di questo tipo,1 punto
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Bronzi della Beozia (Tebe) di tipo testa di Eracle/arco e clava I bronzi di tipo Eracle/armi di Eracle emessi in Macedonia a nome di Alessandro Magno tra circa il 336 e il 310 a. C. hanno dei precedenti simili nei bronzi emessi a Tebe, in Beozia, tra circa il 368 e il 338 a. C., quindi dall’anno della fine del regno di Alessandro II (figlio di Aminta III) fino a due anni prima della morte di Filippo II, il padre del Grande. Anche i bronzi di Tebe sono nella duplice versione ‘Eracle facing right’ ed ‘Eracle facing left’. BOEOTIA, Thebes. Circa 395-338 BC. Æ 13mm (1.98 g). Thion-, magistrate. Struck circa 368-364 BC. Youthful head of Herakles right, wearing lion's skin headdress / Club right on bow upward; kantharos above. BCD Boiotia 529. VF, green patina. BOEOTIA, Thebes. Circa 395-338 BC. Æ 13mm (2.12 g, 9h). Aris- and Pheido-, magistrates. Struck circa 363-338 BC. Head of Herakles left, wearing lion skin headdress / Club and bow; ARI-S above, FEIDO below. BCD Boiotia 563; SNG Copenhagen 361. Good VF, green patina. apollonia1 punto
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In ogni caso, trattandosi di riduzioni trientale e quadrantale, secondo la famosa teoria inglese (Middle theory) esse avvennero nelle prime fasi della seconda guerra punica e quindi grosso modo in un arco temporale che va dal 218 al 216 a.C (l'ultimo anno è quello che vide la grande disfatta di Canne, che determinò anche un ripensamento della politica militare ed economica di Roma, con la nascita, intorno al 215 a.C., del denario d'argento). L'esistenza di questi rarissimi decussis sembra quindi da ricondursi alla fase immediatamente precedente alla nascita del denario, che reca il simile segno di valore X (= 10 assi). Apparentemente una grande novità della riduzione sestantale, coeva alla nascita del denario, fu la creazione di questo denario d'argento al posto del vecchio e ingombrante decussis (o denario) di bronzo fuso. Ormai l'economia romana si era evoluta a superare la fase dell'aes grave (moneta fusa), ancora molto apprezzata delle genti italiche dell'interno dell'Italia, per passare definitivamente alle ben più pratiche emissioni coniate, col bronzo coniato e sempre più fiduciario sul modello greco. L'esistenza di un decussis di bronzo nei pochi anni precedenti confermerebbe che già si era fatta strada l'idea di una moneta da 10 assi, anche se per il resto il frazionamento dell'asse a Roma seguiva una scala duodecimale (e non decimale come nelle regioni italiche). Si tratterebbe quindi di un vero "antenato" del denario d'argento.1 punto
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A mio avviso la domanda di esportazione va sempre fatta, anche per il nummetto acquistato all'estero giacchè, una volta entrato in Italia, è automaticamente assoggettato alle leggi del ns. Paese. La legge non fa eccezioni al riguardo e noi ci adeguiamo, chiedendo il rilascio dell'attestato anche per monete di modesto valore (purtroppo), perché il controllo delle qualità (rarità, pregio ecc.) spetta alle sovrintendenze, non a noi (ri-purtroppo) non si è costretti a denunciare quanto acquistato all'estero, fatti salvi gli eventuali obblighi doganali.1 punto
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Confermo che, come avevo già indicato, la divisionale è una solo (nelle due finiture fdc e proof) ed è quella di Benedetto XVI. Le monete da 2 euro saranno 2: una per la sede vacante ed una per la GMG. Marco1 punto
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1915 BANCA POPOLARE DI MILANO Bronzo, ovale mm. 70x50, retro liscio - Autore LUDOVICO POGLIAGHI - Stab. S. JOHNSON Rif. 150 ANNI DI MEDAGLIE JOHNSON n. 1061 BANCHE MEDAGLIE GLI ANNIVERSARI pag. 961 punto
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La stessa medaglia anche in bronzo pesa gr 41,4 e misura mm 45,0 Dritto e Rovescio identici a quella in argento. Ciao, Giò1 punto
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Ringrazio anch'io Alessio. Ieri mi ha consegnato le monete un postino SPECIALE, è stato veramente un piacere conoscere AQUA... Varrà sicuramente la pena macinare qualche km, per fare una chiacchierata insieme. Poi ho incontrato anche Neroniano, ringrazio anche lui per la mezz'ora passata insieme. Ciao. in ultimo ancora una volta ringrazio Lamoneta. buona giornata a tutti1 punto
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Non necessariamente dici una cosa totalmente assurda. Ma cominciamo dalle cose semplici. Il simbolo C (non U), che é poi una S, ha riscontri sull'aes grave sia in ambito etrusco che in ambito umbro. Di conseguenza non c'é nulla di anomalo. Le anomalie, al di là della forma, a mio avviso sono riconducibili ad alcuni degli aspetti che metti in evidenza, quale l'ampia area di diffusione, la preponderanza del sestante, l'estrema variabilità di peso, una tendenza (quanto meno ad osservare cio' che é arrivato sino a noi) alla circolazione di pezzi mutili (non necessariamente spezzati) o quanto meno con grossi problemi di fusione, e di peso, ed infine le associazioni in ripostiglio. Il fatto che i nominali siano contrassegnati da un segno di valore fa si' che si debba considerare che si tratti di monete, e non di aes signatum. Per quanto, stante la forte tendenza alla circolazione al di fuori del territorio di emissione -sia esso Volsinii o meno- c'é da capire, a mio avviso, il significato ed il valore di scambio che potevano rappresentare in un mercato che (con qualche forzatura) potremmo definire "secondario". Ne siamo sicuri? O come sestante ridotto? O semplicemente per il peso? E' vero che l'oncia é rara. E' anche vero che la variabilità di peso del sestante (il nominale di gran lunga più diffuso) é enorme (da 51,20 a 9,16 grammi, secondo l'Haeberlin, e da 39,80 a 14,72 grammi per gli esemplari repetoriati dalla Ambrosini). Proviamo a dare un'occhiata ad un po' di materiale, di seguito la tavola dell'Haeberlin: Riporto i pesi dell'Haeberlin, in grammi: 29. Asse - 147.84 30. Semisse - 80.10 31. Semisse - 74.40 32. Semisse (dimezzato...) - 97.10 L'Haeberlin stima che il pezzo intero dovesse pesare attorno ai 140 grammi 33. Quadrante (bucato...) - 59.24 34. Quadrante - 39.55 35. Quadrante - 33.80 36. Sestante (con codolo) - 29.86 37. Sestante (con codolo) - 27.07 38. Sestante (con codolo) - 48.00 39. Sestante - 33.80 40. Sestante - 24.52 41. Sestante - 27.81 42. Oncia - 12.31 43. Oncia - 10.80 Riporto anche i sestanti citati in un post precedente, da Milano: il 49 pesa 15.82 grammi, il 50 14.14 (l'oncia, o quello che ne rimane, 4.71) E quindi qualche mostriciattolo da Todi (e qui non sarà necessario riportare i pesi): Vi lascio all'osservazione ed alle elucubrazioni. Ovviamente gli esempi postati sono ben lungi dall'essere rappresentativi ed esaustivi, ma credo interessanti e simolanti. Come ha circolato il mezzo semisse che pesa più di un semisse intero? Ed i sestanti col codolo, di peso tanto variabile? E gli aborti (che almeno nel caso di quello postato dal sottoscritto e di quello di Todi classificato come oncia) non sono spezzati post fusione, ma sono proprio usciti cosi' dalla matrice? Aggiungo un altro elemento, relativo alla circolazione. Anche questa volta la scelta é assolutamente arbitraria, dato che lo scopo é quello di stimolare riflessioni, non quello di dare un quadro esaustivo. - Ritrovamento di Vulci 1828 (RRCH 10) (il Crawford dà dati molto scarni, per saperne di più meglio cercare nel Sambon o nel Gennarelli): frammenti di quadrilateri romani, frammenti di lingotti o quadrilateri non romani, sestanti della serie ovale. Il tutto dentro un vaso. - Ritrovamento di Comacchio (RRCH 25) (anche in questo caso il Crawford dice poco. Meglio dare un'occhiata all'articolo della Ercolani Cocchi in "La monetazione antica nel delta del Po: produzione e scambi", Ferrara 1986): un sestante Giano/Mercurio, un quadrante Apollo/Apollo, un quadrante della serie della ruota, ed un sestante della serie ovale. Il primo ripostiglio ci spinge a pensare che i sestanti (uniche monete presenti) vi fossero contenute essenzialmente in quanto "aes", il fatto che fosse monetato o meno appare secondario. Il secondo, per quanto ci troviamo in un'area tanto marginale, ci pone interrogativi circa la relazione tra i nominali della serie ovale e l'aes grave romano... Mmmmh... La questione é complicata. Io credo che vada vista, e sviluppata, seguendo tre direttrici: - Da qualche parte queste monete erano pure emesse, e credo che ci sia molto probabile che una serie di svalutazioni si siano nel tempo succedute. Credo che il primo passo dovrebbe essere quello di tentare di ricostruirle, per quanto il materiale sia scarso. - Porsi la questione di come avveniva la circolazione nell'area di emissione. Stante la staticità del tipo, ed ammessa l'esistenza di una serie di svalutazioni ponderali, era il segno che determinava il valore? O il peso? - La risposta a tale domanda puo' essere diversa nel caso di circolazione in un territorio in cui l'autorità emittente sia riconosciuta, e, al contrario, in territori in cui tale autorità sia remota o sconosciuta. Che l'autorità emittente fosse universalmente riconosciuta? Che al contrario, al di fuori dell'area di emissione, la monete della serie ovale rappresentassero semplicemente dei lingottini di bronzo?1 punto
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Perfetto, così finalmente potrò conoscere qualcuno con la mia passione e avere una guida per la mia collezione!!!1 punto
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Il sistema usato è molto interessante (ovviamente ci sono anche dati di alcuni miei scavi), ma in realtà riguarda la messa in rete e la consultabilità da parte dei colleghi, ma anche da parte dei cittadini interessati, della documentazione archeologica e pedologica (o archeo-geologica) professionale realizzata in scavi urbani, dove le monete sono citate, ma solo genericamente (penso si vada dal semplice "moneta" a "moneta antica/medievale in lega di rame, mistura etc..." fino al massimo a cose come "denaro di Genova, XIII secolo") tra i ritrovamenti nella scheda di Unità Stratigrafica, o eventualmente nei giornali di scavo, ed ancora negli elenchi dei reperti particolari qualora siano stati digitalizzati e consegnati. Questa genericità è comprensibile, sia per ovvi motivi di incrostazione legata eventualmente alla giacitura e la non immediata leggibilità dei pezzi recuperati nella stratificazione archeologica, sia per la diversa preparazione e conoscenza numismatica degli scavatori, oltre che per la mole dei dati in genere proveniente dagli scavi urbani, che non consente spesso di avere tempo per analisi dei materiali approfondite in corso d'opera, a meno che non siano già identificabili al momento del recupero e particolarmente interessanti o vitali per la datazione e interpretazione della sequenza, per cui essi abbiano precedenza nella pulizia e nel restauro. Un saluto a tutt* MB1 punto
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lettera S (nell'ordine: Kunker - CNI - Bottacin): lettera T (nell'ordine: Kunker - CNI - Bottacin): ultima lettera A (nell'ordine: Kunker - CNI - Bottacin):1 punto
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