Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/10/13 in tutte le aree
-
Buondì volevo mostrarvi l' ultima arrivata in collezione. Che ne pensate? Posto tre foto diverse che spero si completino reciprocamente. I fondi sono "a specchio" Grazie a tutti :)7 punti
-
Ottima moneta complimenti! Non vorrei dire baggianate, ma le rigature o "sabbiature" come detto poco sopra, dovrebbero simboleggiare il colore dei vari stemmi. In araldica, per rappresentare un colore di uno stemma, vengono utilizzate le rigature o puntinature o altra simbologia (passatemi il termine). Righe orizzontali mi pare indichino il blu, verticali il rosso, puntinatura il giallo oro... ect, etc. Poco frequente da vedersi in monete circolate per via dell'usura, ma capaci di rendere a "colori" una moneta in ottima conservazione. Non so se è questo il caso, ma basta confrontare il colore dello stemma con le rigature ;).4 punti
-
Sono raffreddato, con gli occhi lacrimosi, e quindi possibili ad ingannare, ma di fronte ad una moneta messa recentemente in asta (Inasta 48 - appena terminata) debbo dire che la moneta non è assolutamente quella classificata ma, almeno per me, una moneta del tutto inedita. Classificata come: ANCONA - Anonime attribuite a Clemente VII (Sec. XVI) - Quattrino - Scritta - R/ San Ciriaco - (MI g. 0,52) RR CNI 111; Munt. 33 il ns. catalogo la rappresenta così: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ANOANB/27 o nell'altra versione più ricorrente, così: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ANOANB/28 Vorrei un Vs. conforto. Lasciando da parte il R/ della moneta che sembra essere praticamente identico per le diverse tipologie di questo quattrino con S.Ciriaco nimbato e mitrato, in piedi di fronte, benedicente e con lunga croce pomata nella sinistra e legenda PP S QVI RIACVS con le varie varianti di interpunzione, nel caso di questa monetina, ci troviamo invece di fronte ad un D/ del tutto inusuale rispetto a quelle sino ad ora conosciute, con particolare riferimento a D/ dove troviamo delle piccole chiavette dec. legate da un nastro che forma una cartella ed un occhiello ad essa sottostante. La legenda sembra essere: ||ANCON.D.||.CIVITA.||.P__|| Anche la legenda risulta molto strana. Va bene per la prima e seconda riga, ma nella terza riga, in tutte le altre monete della specie è sempre indicata la FI, FID o FIDEI che nulla hanno a che vedere con la P di questa moneta. Qualcuno di Voi ha mai visto una tale monetina? Io la considererei un inedito assoluto. E voi? Fornitemi qualche parere. Grazie.3 punti
-
Nella discussione relativa al documento programmatico è emerso un interessante problema, che ha non poche implicazioni sia culturali in senso lato sia economiche sia finanche sociali. Parto da una considerazione di Vincenzo (post # 125 della suddetta discussione) L'opera di catalogazione di un medagliere rientra nei precisi compiti dei professionisti, atti a compilare le schede ministeriali. Dal momento che essa viene dirottata a forze volontarie, di fatto, nega un'opportunità lavorativa a un professionista. In un clima di generale difficoltà, con un disoccupazione giovanile in Italia esponenziale, chiedere che siano proprio i giovani a fare un passo indietro nell'interesse comune(super partes), è come infierire sul corpo di morenti. D'altro canto, è da far notare, che a fronte del pesce piccolo, che mangia poco o nulla, il Pesce Grande mangia troppo rispetto a quanto produce(anche ricoprendo più incarichi contemporaneamente). E a questi che il tuo invito andrebbe rivolto, in favore del bene comune. Cosa fare in concreto? Calmierare alcuni compensi e destinare il ricavato ai professionisti non strutturati, cercando, così, di avviare un nuovo circolo virtuoso. Ma aldilà del fattore economico, se proprio non si riuscisse a trovare fondi, per la catalogazione dei medaglieri, il problema può essere affrontato anche in altra maniera. Chiamando a lavorare sempre e solo giovani professionisti non strutturati e garantendo una fondamentale crescita curricolare a chi effettua tale operazione, attraverso: 1) Nomina ad incarichi di responsabilità a titolo Onorario; 2) Diritto di prelazione in pubblicazione di materiale inedito presente nel medagliere. 3) Diritto all'utilizzo gratuito delle immagine, all'interno della pubblicazione medesima. Per citarne solo tre. Nel caso, invece, fossero chiamati "volontari puri", non solo verrebbe negato il diritto costituzionale del lavoro e del giusto guadagno, ma anche la crescita professionale, altro diritto sancito dalla Costituzione. Il problema è complesso, ma non bisogna credere che non sia stato già affrontato in maniera esaustiva da qualcuno e da tempo. P.S. L'argomento posto è interessante, ma esula dall'obiettivo di tale discussione e dal fatto che le osservazioni, finora da noi rivolte, concernono parte del documento stesso e non idee di principio. Il problema non è di poco conto. Concordo che in un documento programmatico, dove si devono enunciare anche principi generali i più condivisibili, era meglio evitare di farne cenno specifico. Anche per questo ho proposto di togliere le famose ultime 6 righe, fermo restando, in altre righe, la possibilità di una generica collaborazione fattiva tra privati e istituzioni pubbliche. In termini generali e in linea di principio, mi sembra accettabile e direi ovvio che sia sempre benvenuta una fattiva collaborazione tra enti pubblici, che possono essere Soprintendenze, Musei, Medaglieri, Istituzioni universitarie e privati muniti di adeguate competenze ed esperienza. Qui forse sarebbe opportuno chiarire meglio la natura e i limiti di tale collaborazione. Intanto appare evidente che non è ammissibile che una siffatta collaborazione debba implicare una mortificazione di altre figure professionali, come appunto i cosiddetti “professionisti non strutturati”, che in genere sono semplicemente i giovani che hanno conseguito la laurea in archeologia e talvolta anche il dottorato con indirizzo numismatico, i quali però non hanno avuto sbocchi e prospettive occupazionali connesse alla loro competenza. Vediamo prima chi sono i cosiddetti “esperti privati” in grado di fornire collaborazioni a istituzioni pubbliche. In genere sono collezionisti o ex-collezionisti che hanno maturato nel tempo una notevole competenza in determinati settori. Io personalmente sono scettico sui cosiddetti “tuttologi” che si dicono esperti di tutti i periodi numismatici. In genere queste persone, come il sottoscritto, non hanno svolto studi universitari competenti al campo numismatico (ad esempio io sono laureato in Scienze Biologiche e specializzato in Tossicologia). Tuttavia, per la spinta di un sincero interesse verso le monete di specifico settore, hanno allargato le proprie conoscenze anche alla storia e ai contesti archeologici, ovviamente non esattamente sul campo, ma attraverso lunghi e assidui studi. Ci sono persone che hanno raggiunto una notevole competenza senza scrivere, ma solo facendosi conoscere nell’ambiente. Altre persone, come il sottoscritto, invece si sono più “esposte”, pubblicando articoli e studi che spesso vengono anche citati dagli accademici nelle loro pubblicazioni. Molto spesso questo tipo di conoscenza, senz’altro acquisita in maniera autodidatta ma molto spesso affinata dalla lunga esperienza e grazie a varie frequentazioni con gli stessi accademici oltre che con altri “colleghi privati” (spesso all’interno di Associazioni), risulta essere “complementare” rispetto a quella acquisita dai giovani che seguono un normale corso accademico. Un classico esempio è il problema dei falsi, che attualmente sta diventando sempre più grave e pregnante di serie implicazioni anche nello stesso progresso delle conoscenze numismatiche. Purtroppo i giovani che escono dalle scuole di archeologia e finanche dai dottorati di numismatica hanno una limitata conoscenza materiale delle monete e non sanno in genere riconoscere i falsi, e comunque in misura minore rispetto a collezionisti molto esperti. E’ un dato di fatto. Torniamo al punto di partenza. Cosa possono fare in concreto questi “volontari esperti privati” per fornire un utile contributo, ma senza pestare troppo i piedi alle giuste aspirazioni dei giovani (e pure nemmeno troppo giovani) che aspirano ad acquisire maggiore esperienza e prospettive professionali (nel senso di essere prima o poi remunerati) ??? Innanzi tutto qui si tratta di fare “emergere” una conoscenza acquisita fuori dai soliti percorsi accademici, che può tranquillamente essere messa a disposizione e trasferita anche ai “professionisti non strutturati”. In realtà è possibile configurare una sorta di collaborazione. Ma sotto quale forma? Ovviamente servirebbero esempi concreti per meglio schiarirsi le idee. Uno dei problemi più gravi e urgenti per la numismatica italiana, a livello pubblico, è l’emersione dell’immenso patrimonio presente nei vari medaglieri italiani. Apro una parentesi. Quando un collezionista avanza una domanda di esportazione per un gruppo di monete di un certo pregio, il responsabile dell’ufficio di esportazione, almeno se sufficientemente competente e serio, deve valutare non solo il rispetto della lecita provenienza (basterebbe un adeguato pedigree e cioè la moneta non proviene direttamente da recenti scavi archeologici, ma da aste e simili), ma anche che non rivestano un effettivo e indispensabile interesse per lo stato. In altre parole, questa specifica moneta dovrebbe avere un minimo di riscontro in una collezione pubblica. Appare ovvio e pacifico che se un collezionista possiede un pezzo veramente unico e magari inedito, che non esiste in nessuna istituzione pubblica, è un vero peccato che questo bene vada disperso fuori dei confini nazionali e non invece assicurato in qualche modo (e con giusto prezzo) a una collezione pubblica. Ho già sentito dire che nell’ufficio esportazione esiste spesso un grande imbarazzo a concedere o meno un permesso di esportazione per una semplice ragione. Lì non sanno che cosa effettivamente c’è o manca nelle collezioni pubbliche per la quasi totale mancanza di cataloghi. Questo a prescindere da una valutazione ulteriormente restrittiva come attualmente in vigore per le monete antiche greche. Quindi esistono mille ragioni, sia per gli accademici come pure per un sano collezionismo, che venga finalmente edito l’immenso patrimonio numismatico nei nostrani medaglieri. Appare ovvio che per la catalogazione e fotografia di tale materiale si potrebbe utilizzare la vasta disponibilità dei laureandi, laureati e dottorati. Il buon senso suggerisce che si debbano creare ad hoc dei contratti, con remunerazione, per questi giovani. Così è stato fatto in alcuni casi, come ad esempio a Torino per una prima sistemazione del materiale numismatico nel Museo di Palazzo Madama. Ma la crisi economica morde e i soldi semplicemente non ci sono. Resta solo il volontariato, magari con un piccolo contributo personale (basti pensare all’attrezzatura fotografica che in genere manca nei musei, che devono appaltare il servizio fotografico ad esterni, con spreco di denaro pubblico). So che tanti di questi giovani “professionisti non strutturati” sarebbero disposti a lavorare anche gratis e per un certo tempo (ovviamente non all’infinito!), soprattutto per acquisire esperienza. Il problema è che spesso serve comunque un apporto di persone che abbiano già maturato una conoscenza e un’esperienza ben maggiore. E qui possono dare una mano proprio questi “esperti privati”. Supponiamo che un importante medagliere voglia fare emergere un nucleo composto da monete di una determinata zecca medievale, magari composto da qualche migliaio di esemplari. Che facciamo? Ovviamente ci deve essere un responsabile del progetto, che deve essere per forza un accademico o quanto meno un professionista munito di adeguati titoli, che deve anche fare assicurare tutti i crismi di sicurezza e competenza. Si potrebbe costituire un team “misto”, dove possano convivere giovani laureati e un esperto volontario privato (volontario nel reale senso della parola e cioè senza alcun onere a carico dello stato). In questa maniera si potrebbe anche agevolate al massimo il dialogo tra i futuri professionisti e accademici (almeno qualcuno farà carriera) e i privati depositari di buona conoscenza. Possiamo prendere spunto da queste preliminari considerazioni per avviare una discussione sulla migliore forma di collaborazione tra pubblico e privato, che non potrà che avere favorevoli ricadute anche sui noti problemi dello stesso collezionismo. Giusto?3 punti
-
non è rara e non è certo di notevole qualità ma trovo che abbia comunque un incredibile fascino. SCUDO DA 10 PAOLI 1797 argento 833‰ gr. 28,850 - ø 39,89 mm D/ POPVLVS✶ ET - SENATVS✶ BON✶ stemma di Bologna sormontato da testa leonina frontale ed artigli, tra due rami di alloro; in esergo P • 10 • 1797 • Rv: PRÆSIDIVM ✸ - ✸ ET ✸ DECVS Beata Vergine con Bambino su nubi, sotto veduta di Bologna con mura diritte, e torre della Garisenda a sinistra della torre degli Asinelli. Contorno: foglie larghe in rilievo ↑ incisore Petronio Tadolini Riferimento Cassanelli 47 (U-27), Serafini 42 e 43, CNI 44, Pagani 36b, Bellocchi 1315, Chimenti 1189 var II. Moneta Comune2 punti
-
altro confronto le rosette non assomigliano affatto a quello di uno originale come anche la scritta fert2 punti
-
Credo che ti riferivi al mio messaggio e ti rispondo......... Sono favorevole ad ebay e alle vendite on-line. Ovviamente sò che su ebay vi sono molti venditori che hanno un negozio di numismatica, ed infatti io acquisto prevalentemente presso di essi. Il punto è proprio questo.....l'avvento di internet ed ebay ha fatto si che questi commercianti pur di vendere hanno sfruttato il canale virtuale del web e così facendo.....per stare in competizione hanno dovuto abbassare i prezzi e confrontarsi con gli altri. Vi immaginate oggi quanto paghereste una comunissima quadriga briosa da 2 Lire in conservazione BB, se non ci fosse la baia e simili ?? Sicuramente il prezzo di catalogo, cosa che ho visto fare ad alcuni commercianti con negozi di numismatica, ogni qual volta mi sono recato da loro per fare acquisti. Credono che il cliente scenda dalla montagna con la pietra e la clave. E non basta far vedere che si è abbastanza esperti e consapevoli dei prezzi di mercato...... E mi fermo qui....non aggiungo altro.....che ce ne sarebbe da raccontare2 punti
-
La critica al lavoro dei periti è ammessa, sono degli uomini che hanno scelto di fare un certo tipo di lavoro. Come professionisti chiamati ad esprimere dei pareri, possono essere portati a dare un giudizio che a volte non capiamo, questo non ci da il diritto di svilire il loro operato o la loro preparazione, possiamo discutere, portando il nostro parere, argomentandolo e questo serve a tutti quelli che leggono. I professionisti che firmano i cartellini delle nostre amate monete, arrivano ad un giudizio di conservazione dopo aver esaminato attentamente il pezzo in oggetto, magari possono dare più o meno peso a certe anomalie o imperfezioni, alcuni possono essere più severi di altri nel pesare mancanze e difetti, ciò non toglie che a differenza di molti di noi, chi svolge questo tipo di attività, di monete in mano ne ha prese decine o centinaia, dello stesso tipo, pensate a stimati professionisti che sono sulla piazza da 40 anni, altri più recenti che partecipano a tutti i convegni....insomma, il lavoro che fanno nasce da una lunga esperienza, da tanta pazienza e da tanta umiltà. Un grande come Tevere, quando ha stabilito una conservazione ti chiede "...cosa ne pensi?" questo per dire che anche i grandi periti si mettono in gioco e hanno la voglia trasmettere il loro sapere confrontandosi...quale modo migliore per noi con pochissima esperienza, per capire, imparare a valutare le nostre monete. Queste righe le scrivo, un pò anche a me stesso, a volte, spariamo sentenze su una moneta, sulla sua conservazione, sul suo stato generale, in maniera troppo...superficiale, affrettata. Dietro ogni cartellino, dietro ogni giudizio di conservazione espresso da un professionista, c'è tanto lavoro e tanta esperienza.... Periti Numismatici, non si diventa perchè un giudice quella mattina aveva bisogno di un parere e ha nominato il guardiano del cessi Perito del Tribunale di Vattelapesca....se avete modo di frequentare fiere e convegni numismatici, vi accorgerete da soli, a quali tavoli c'è la fila per farsi chiudere una moneta e a quali no.... :blum: ...magari qualcuno ai suoi clienti, magari giovani e alle prime armi, dedica tempo ed energie per far capire perchè una moneta è SPL e un'altra è BB..... Io ho sempre lamentato il fatto che in questa sezione, non scrivano periti e commercianti, hanno esperienza e conoscenza da vendere, questa sarebbe una buona cattedra per insegnare ai tanti 15enni o poco più che scrivono, che postano le loro prime monete messe in collezione, in fondo farebbero un piccolo investimento sul futuro, piccoli collezionisti che crescono, per diventare i grandi collezionisti di domani.... chi ha qualche anno, ricorderà un vecchio forum legato al noto sito di vendite on-line....commercianti e noti periti intervenivano quotidianamente, commentando le monete in inserzione, era un modo per studiare monete, ma lo si faceva con tante persone che il mestiere lo conosceva e aveva tanta esperienza sulle spalle, forse avevano anche interessi diversi, allo stesso tempo parlavano delle monete e le inserzioni venivano guardate... Cosa bisogna fare per coinvolgere chi fa i tavoli ai convegni, a dare anche un forte supporto in queste sezioni? Renato2 punti
-
Come tutti saprete, un grosso incendio - probabilmente doloso - ha distrutto questa struttura che si trova a Napoli. Vorrei sensibilizzare i lamonetiani a donare qualcosa per la ricostruzione: la cultura non deve morire. Il metodo più rapido è sicuramente un SMS al costo di 1€ al numero 45599 Maggiori dettagli qui: http://www.cittadellascienza.it/notizie/ricostruiamo-citta-della-scienza/ Grazie.1 punto
-
Riassumo l’eccellente lavoro di Giovanni Vitucci L’IMPERATORE PROBO Marco Aurelio Probo nacque a Sirmio il 19 agosto 232 Le notizie forniteci sulla sua famiglia sono piuttosto vaghe: che il padre servisse nell’esercito è certamente accettabile ma rimangono i dubbi che egli avesse rivestito il centurionato ed il tribunato (forse è un’invenzione dell’Historia Augusta). La sorella Claudia è un personaggio fittizio volto a creare un collegamento tra Probo e l’optimus princeps Claudio. Ugualmente falso è il legame che nell’HA (6,2) viene creato con Gallieno. Anche le informazioni sulla carriera precedente l’elezione imperiale sono molto vaghe: è probabile che egli avesse iniziato la carriera militare dalla carica di gregalis e a poco a poco avesse fatto carriera. Probabilmente nella fanteria. Niente infatti spinge a legarlo a comandi di cavalleria (a parte il nome di Equitius dell’ Epit. de Caes. 36,2 e l’iscrizione AEQUITI su monete di Roma e Ticinum). Accettabile il tribunato sotto Valeriano ed una partecipazione alla guerra gotica del 256. Poco credibile la notizia che Valeriano gli avrebbe conferito il comando della III legione Felix perché Probo avrebbe meno di 30 anni. allo stesso modo sono da respingere il comando superiore degli eserciti illirici sotto Gallieno (che forse è semplicemente il ricordo amplificato in elogio di una sua militanza sul settore danubiano) ed il comando della X Gemina conferitogli da Aureliano. Al comando di legione tuttavia arrivò certamente. Le imprese precedenti all’assunzione del potere che gli sono attribuite sono per gran parte non sue. L’HA ha volutamente confuso l’imperatore con l’omonimo Tenagino Probo per creare al primo un passato nobile. Tenagino Probo aveva sconfitto in una battaglia navale i Goti, liberando così il Mediterraneo dalla loro pirateria. Intorno al 269 aveva sconfitto i Marmaridi (beduini tra Egitto e Cirene) mentre era prefetto dell’Egitto. Mentre rivestiva la stessa carica si era opposto all’invasione palmirena dell’Egitto inizialmente con successo, ma poi, sconfitto, preferì suicidarsi. Prima della prefettura dell’Egitto aveva ricoperto probabilmente attorno al 268 il governatorato di Numidia sopprimendo un’insurrezione a Cartagine. Allo stesso modo, a Probo viene attribuita la liberazione dell’Egitto dai Palmireni, che invece fu opera di Marcellino. È probabile invece che Probo avesse ottenuto da Tacito una carica superiore in Oriente, forse per sistemare la situazione del dopo Palmira ed impedire che i Persiani venissero a dare fastidio. Non è documentata la sua presenza nella campagna di Aureliano contro l’impero delle Gallie né che egli sia stato incaricato da questo imperatore della riorganizzazione delle Gallie e del limes germanico. Alla morte di Aureliano a Caenophrurium probabilmente non era presente. L’ipotesi che Probo si trovi sul fronte danubiano è accettabile ma niente lo accerta. Comunque in questo periodo Probo doveva essere un generale già abbastanza noto. Esiste la possibilità che venisse a conoscenza della morte di Aureliano con un certo ritardo.1 punto
-
1 punto
-
Secondo me eBay è conveniente per la monetazione moderna (es. euro); non corri rischi di grosse fregature e trovi prezzi molto più bassi rispetto ai commercianti italiani se partecipi alle aste. Io colleziono divisionali Proof e argenti dei paesi euro e se non avessi la baia (sopratutto quella tedesca) sarei veramente in difficoltà a comprare ai prezzi proposti dai rivenditori italiani.1 punto
-
Scusate ma perché voi le monete non le tenete sulle spugnette?io si...però dalla parte verde, quella che graffia bene bene!!:)1 punto
-
Cristo portativo in bronzo(fusione),il supporto poteva essere sia di metallo che in legno,lo stile a mio parere è del XVIII sec.- Ciao Borgho.1 punto
-
Confermo, vedendo anche il diritto (prima me sò sbagliato!) è Savona. Il cosa sia... dovrebbe essere una mezza petachina d'età comunale (dopo il 1350) Il rovescio dovrebbe essere ruotato per avere lo scudetto comunale nel secondo cantone. http://digilander.libero.it/adamaney/monetesavona/mezzacomunale.htm1 punto
-
semplicemente non vanno pulite ! - eventualmente un bagno in acqua demineralizzata se sono sporche..1 punto
-
Buona sera, Le immagini allegate del Fiorino oggetto della richiesta di conferma della classificazione oltre che di una indicazione del possibile valore, per la modesta qualità consentono solo una risposta con beneficio di inventario, anche per la mancanza di peso e diametro. Per cominciare, da quanto si evince dalle immagini non emergono elementi per dubitare della genuinità della moneta, la conservazione è dignitosa, unico appunto: sembra evidente una tosatura importante o quanto meno moderata. Per quanto riguarda il valore penso possa determinarlo autonomamente a partire dalle valutazioni che potrà reperire su mcsearch per i fiorini a cavallo del 1300 con conservazioni analoghe a quello in Suo possesso. La richiesta di coloro che Le hanno risposto prima di me riguardo a una indicazione precisa di peso e diametro è estremamente importante ai fini di esprimere un qualsivoglia giudizio in mancanza di poteri divinatori. Un ulteriore appunto riguardo al valore:la documentazione che dovesse eventualmente accompagnare la moneta potrebbe essere un valore aggiunto. Un peso molto al di sotto dei 3,5 g oltre a confermare la tosatura abbasserebbe la valutazione. Passiamo alle cose importanti. Il segno riportato sul Suo Fiorino ricompare due volte nel volgere di pochi anni, una prima volta nel secondo semestre 1303 quando il segno viene indicato come ampolla e successivamente nel primo semestre 1307 quando il segno (lo stesso?) viene indicato come guastada. Il CNF elenca 2 varianti per la prima data e cinque varianti per la seconda. Le differenze tra le due tipologie sono essenzialmente di stile, la caratteristica di un punzone particolare ci è di ulteriore aiuto, il complesso piede + gamba sinistra è realizzato con un punzone che colloca il Fiorino nel 1307 secondo semestre. Si potrebbe disquisire della effettiva differenza dei segni, analogamente a quella tra i segni nave e aratro ma si perderebbe l’orientamento. Allego un estratto del CNF con l’elenco delle varianti per consentirLe una classificazione precisa. cordialità1 punto
-
Padova??? Dovrebbe essere un denaro piccolo di Ubertino da Carrara. Fai una ricerca sul Web o attendi conferme. Ogni tanto dimentico i cataloghi... http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CAR1U/11 punto
-
Buona Domenica Bravi; mi raccomando....metteteci del vostro, identificate la moneta che più vi piace, contestualizzatela, raccontateci di lei e cosa gli "stava intorno", geograficamente e storicamente. Come già sottolineato, non deve essere un trattato, ma deve essere un componimento convincente. :pleasantry: saluti luciano1 punto
-
DE GREGE EPICURI Sopra alle spighe non c'è una Q, ma un cerchio con un punto al centro, che sta per TH maiuscola; a sinistra più in basso una A e a destra una E, quindi: ATHE. Piccolo bronzo di Atene, con testa di Apollo al D. Coniata, mi pare, dal 220 al 2° secolo a.C.1 punto
-
Prendiamo un altro esempio. Il dracma di Naxos n. 152: Questo probabilmente è un clone derivato da un noto esemplare, di grande pedigree e noto dal 1877 poi passato alla famosa collezione Sartiges, dopo essere stati per qualche tempo di proprietà del medagliere di Berlino (poi venduto come doppione): Per completezza mostrto un altro esemplare, già appartenuto a Moretti (recentemente veduto da Nomos): Cosa dire? L'esemplare Roma Numismatics V appare troppo "plastico", con una impressione di pastosità, anche se migliore rispetto agli aurei, ma che non si riscontra negli altri due esemplari. Alcuni rilievi si sfumano, come la mano sinistra e la paglia sotto il sedere.... Al diritto si nota una sorta di scivolamento di conio del bordo perlinato alle ore 7, che però mal si concilia con i rilievi perfettamente perpendicolari del viso. Quindi tale scivolamento del bordo sembra piuttosto ricreato a mano sulla matrice prima della pressofusione. La perlinatura, specialmente alle ore 2, appare al solito più indeterminata.1 punto
-
Ecco, questo mostra tutta la differenza tra un esperto e uno dilettante! Grazie mille per la tua spiegazione. Alain.1 punto
-
ciao Alain... mon ami... in quel periodo alla zecca di Vercelli c'era Mario d'Alvigi, ma le lettere che vedi tu in alto al diritto sono la fine della legenda della moneta che negli esemplari coniati al di quà delle alpi (Vercelli Aosta Nizza e Torino) spesso ( ma non sempre) sulla legenda del diritto si fregiava del titolo di Principe di Piemonte di cui la legenda : EM FILIB DG DVX SAB P PED di cui vedi le ultime due lettere ED...1 punto
-
Fantastica!! Complimenti stai mettendo su una piccola collezione di questa tipologia monetale da fare davvero invidia....la M stà proprio per Città del Messico se non erro.....:)1 punto
-
Veramente a me risulta che grazie ad Ebay e paypal le mie monete, per esempio, su ebay stesso la gente le paga mediamente il 13,5% (10+3,5) in più di quanto le paga o pagherebbe de visu, non il contrario. Inoltre a me risulta che sempre su ebay di solito si pagano monete per quello che non sono, a prezzi di quello che in realtà sono, pensando di aver fatto l'affare. Senza contare la montagna di gente che compra monete con fotografie 20x20 pixel, o una faccia sola, o sfocata, o buia, o inclinata... Eccetera. Dico la verità, non saprei decidere su chi ha "l'anello al naso" o meno... O forse si. :)1 punto
-
1 punto
-
@@Tia....credo che tu tenda a fare confusione tra la moneta del 1866 senza segno zecca e quindi coniata a Parigi (come quelle datate 1862-1863) e la moneta del 1867 con segno di zecca OM, ma che presenta in più una "testina" sotto il collo del Re ed attribuita pertanto alla zecca di Bruxelles.... Entrambe sono considerate R5 dai cataloghi, tuttavia mentre l'esemplare del 1867 per Bruxelles in rarissime occasioni è transitato in asta e la sua esistenza non è messa in discussione, così non è per i 10 centesimi presuntivamente coniati a Parigi nel 1866. Infatti molti cataloghi come il Gigante ne mettono in dubbio l'esistenza asserendo che tutti i pezzi conosciuti sono contraffatti. Ora, molti di questi pezzi "contraffatti" venivano creati ad arte prendendo un esemplare genuino del 1866 di altra zecca ed asportando meccanicamente il segno di zecca per creare la rarità....recentemente è spuntato fuori qualche esemplare, come quello che ho postato io, che non presenta alcuna traccia di rimozione meccanica del segno di zecca. Pertanto o sono dei falsi, per quanto perfetti o quasi, oppure sono gli esemplari autentici e quindi del più alto grado di rarità. In relazione alla moneta in mio possesso, se non fosse per la presunta rarità, personalmente non avrei alcun dubbio in merito alla sua autenticità....diciamo che rende molto perplesso anche me....per questo non appena ne avrò l'occasione la porterò a far visionare dal vivo a qualche perito bravo.... Colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che sono intervenuti, per i commenti e per l'interesse dimostrato.....:)1 punto
-
:nea: 5 Lire 1914 appoggiato su una spugna per lavare i piatti......Senza parole, gia' questo denota che chi la possiede e' consapevole di avere un falso.1 punto
-
Sono stati prodotti sia in "mint state" che "cameo proof", per complessivi 5.000 esemplari circa. Quello precedente è evidentemente del secondo tipo, mentre ecco qui un esemplare che PCGS certifica UNC e che, se ti interessa, è in vendita a 5.250 dollari :D petronius oo)1 punto
-
@@annovi.frizio, un promettente futuro come disegnatore e progettatore di monete presso qualche zecca! :clapping: :P Progetto molto gradevole! :good: Dario1 punto
-
1 punto
-
@.Pino. il cent tedesco era stato trovato per primo da Lepro........ Una piccola spiegazione: accanto all'anno di emissione del 2 euro CC Germania 2013 che ho trovato ieri sera ho aggiunto la lettera B. Come sapete, da quest'anno possono essere emesse 2 monete commemorative, per identificarle nella pagina del censimento stiamo cercando la soluzione migliore, per ora abbiamo preparato uno schema nella pagina delle regole dove per ogni nazione è indicata la moneta commemorativa A e B, forse non è la soluzione definitiva, si tratta di vedere qual'è il sistema migliore e più semplice, non appena avremo scelto vi comunicheremo con quale indicazione inserire le commemorative a partire dal 2013. ciao1 punto
-
Certo ...... ma gli manca la coda! .....ma ha il puntino fra le gambe!!! ...anche così ...è bellissimo ...SPL++1 punto
-
:pleasantry: :pleasantry: La prima 2013 è mia :pleasantry: :pleasantry: Taglio: 2 euro cc Nazione: Germania-zecca F Anno: 2013B Tiratura: 7.200.000 Condizioni: qFDC Città: Agordo (BL)1 punto
-
Una tessera per il pane con due pani in vista, incrociati su un tavolo. D/ BROODPENNING DER HERV(ORMDE) DIAKONIE TE AMSTERDAM – 1861– Due pani incrociati su un tavolo R/ VERGENOEGD EN DANKBAAR – Donna seduta con una colomba sulla testa e una pecora a lato La legenda sul diritto specifica che si tratta di una tessera per il pane distribuita ai poveri dalla Parrocchia di Amsterdam nel 1861. Sul rovescio, a semicerchio in alto di una figura allegorica con la mano tesa che probabilmente simboleggia la carità, la scritta “Soddisfatto e riconoscente” che esprime la gratitudine del povero. La tessera (6,63 g ; 27 mm di diametro) è stata coniata in bronzo, in rame e in stagno. apollonia1 punto
-
RIC 1638 sear5 #5274 Faustina II AE Sestertius. FAVSTINA AVGVSTA, draped bust right / FECVNDITAS S-C, empress as Fecunditas holding sceptre in right hand, infant in left hand. Cohen 100.1 punto
-
Il valore numismatico è relativo: come ho detto prima se vuoi collezionare i Lincoln cent uno per ogni anno e zecca per te hanno valore, altrimenti no. E' come per gli euro circolati: se li vuoi collezionare per paese e per anno per te hanno un valore altrimenti sono solo spiccioli da spendere. Stesso vale per le monete circolanti in altre parti nel mondo o per quelle che circolavano fino a poco tempo fa (es. monete pre-euro). Sono monete che si acquistano in grossi lotti o si pescano nelle ciotole dei mercatini (es 1€ per 5 pezzi) e servono per completare una determinata collezione che decidi tu di fare (es. repubblica, monete pre euro, per tipologia, per anno,...). In ogni caso le tue monete hanno un valore facciale complessivo di 0,05$ (0,04€) quindi anche se tu ti trovassi negli USA non è che potresti acquistare molto. Per tua conoscenza: i Lincoln cent sono stati emessi negli USA a partire dal 1909. Inizialmente riportavano il disegno di 2 spighe di grano, sostituito nel 1959 dal monumento di Lincoln. Nel 2009 sono stati emessi 4 disegni differenti raffiguranti le varie fasi della vita del presidente mentre quelli coniati dal 2010 ad oggi hanno uno scudo. Fino al 1982 erano in rame (tranne quelli del 1943 in ferro) mentre quelli successivi sono in zinco rivestito di rame anche il disegno è identico e sono indistinguibili. Sono quasi tutti molto comuni, mi pare ci siano alcune date rare nei primi anni (es. dal 1909 agli anni 20-30 ma non sono sicuro).1 punto
-
1 punto
-
Un'Estonia celebrazione del compleanno 300 di Tartu University nel 1932. La seconda—e l'ultimo—delle monete tra guerre 2-krooni dell'Estonia. Entrambi sono stati colpiti in 12 grammi di argento ,500, ma questa commemorative 1932 è molto meno numerosi dei due. (L'emissione regolare 1930 "Tallinn" aveva un conio di 1.276.000; questo 1932 "Tartu" aveva un conio di 100.000.) Non posso dire quanto tempo il "Tallinn" 2-krooni circolata, ma il 1932 "Tartu" commemorative circolò solo brevemente, essere ritirati nel dicembre 1933. :) v. ---------------------------------------------------- An Estonian celebration of the 300th birthday of Tartu University in 1932. The second—and last—of Estonia’s between-the-wars 2-krooni coins. Both were struck in 12 grams of .500 silver, but this 1932 commemorative is the much less numerous of the two. (The regular issue 1930 “Tallinn” had a mintage of 1,276,000; this 1932 “Tartu” had a mintage of 100,000.) I cannot say how long the “Tallinn” 2-krooni circulated, but the 1932 “Tartu” commemorative circulated only briefly, being withdrawn in December, 1933. :) v.1 punto
-
intanto dipende da cosa collezioni... io personalmente non amo comprare cose di questo genere su internet... però anche su ebay si trovano i negozi online di molti rivenditori conosciuti e credo che con quelli si vada sul sicuro :)1 punto
-
Rome RIC 202 Maxentius AE Follis. IMP C MAXENTIVS PF AVG, laureate head right / CONSERV VRB SVAE, Roma seated facing, head left, in hexastyle temple, holding globe & sceptre, statues as acroteria; wreath in pediment, H in left field, RT in ex. Text1 punto
-
Preferisco il dritto al rovescio in cui le stelle mi sembrano eccessivamente grandi. Hai per caso altri progetti in corso? giusto per sapere quali altre teste cadranno a breve... :rofl: :blum: :D1 punto
-
1 punto
-
Infatti.. sono daccordo con tè: il" falso " è uscito fuori dopo che tu hai fatto notare( data è zecca )1 punto
-
*** Versione con la precisazione di Polemarco *** COLLEZIONARE MONETE ANTICHE La normativa di riferimento che regola la materia è il cosiddetto Decreto Urbani noto con il nome di “Codice dei beni culturali e del paesaggio” Dlgs 42/2004. L’intero corpus normativo è reperibile facilmente in internet a questo link: http://www.altalex.c....php?idnot=6931 Il presente lavoro non vuole avere alcun intento garantista né valore assoluto. Il presente scritto è stato creato nella consapevolezza della facilità che può avere il collezionista neofita, ma anche il collezionista navigato che però non conosce la norma, di cadere in assoluta buona fede, in errori grossolani pregiudizievoli, di fronte alla legge, di “condotta equivoca” o comunque non conforme alla normativa con conseguenti intoppi di natura legale: sequestri, indagini, processi ecc. Come può, o meglio, deve quindi orientarsi chi si accosta a collezionare monete antiche e chi già le colleziona da anni? Cerchiamo di affrontare alcuni quesiti basilari, poche domande, chiare, e risposte aderenti a quanto prescrive la normativa di riferimento. Innanzitutto va tenuto a mente questo concetto che deve diventare il pilastro portante di tutta la nostra condotta numismatica: il Decreto Urbani è uno strumento prezioso, un alleato del collezionista e non un nemico da combattere. F.A.Q. 1) Ho trovato una moneta nel campo/orto/giardino di casa. Mi hanno detto che è romana/antica. La posso mettere in collezione? No. Valutata la sua assoggettabilità al Codice Urbani (art. 10), va consegnata all’autorità pubblica dando tempestiva comunicazione di quanto ritrovato, del sito e delle condizioni in cui è avvenuto il ritrovamento. Ai sensi dell’art.91 Codice Urbani, “tutte le cose indicate nell’art.10 (e si noti che non vi è riferimento alla nozione amministrativa di bene culturale, per cui si prescinde dalla dichiarazione), da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini, appartengono allo Stato”. Ne discende che, ai sensi dell’art.176 Codice Urbani “chiunque si impossessa di beni culturali indicati nell’art.10 appartenenti allo Stato ai sensi dell’art.91, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da €.31 a €.516,50” 2) Voglio acquistare una moneta da un commerciante italiano. Come devo procedere? Individuata la moneta da acquisire per la propria collezione, va richiesta al commerciante sia la documentazione fiscale probante l’acquisto che una dichiarazione che attesti l’autenticità e la legale provenienza della moneta acquistata. Va focalizzata l’attenzione sul commerciante che, in quanto tale, deve avere partita iva ed essere iscritto nella competente Camera di Commercio. Lo stesso può poi operare in un luogo fisso (negozio, casa d’asta), itinerante (convegni, fiere) e/o virtuale (internet, per es. ebay o piattaforme simili). Questo viene stabilito all’articolo 64 del Decreto che recita: “Chiunque esercita l’attività di vendita al pubblico, di esposizione a fini di commercio o di intermediazione finalizzata alla vendita di opere di pittura, di scultura, di grafica ovvero di oggetti d’antichità o di interesse storico od archeologico, o comunque abitualmente vende le opere o gli oggetti medesimi, ha l’obbligo di consegnare all’acquirente la documentazione attestante l’autenticità o almeno la probabile attribuzione e la provenienza; ovvero, in mancanza, di rilasciare, con le modalità previste dalle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, una dichiarazione recante tutte le informazioni disponibili sull’autenticità o la probabile attribuzione e la provenienza. Tale dichiarazione, ove possibile in relazione alla natura dell’opera o dell’oggetto, è apposta su copia fotografica degli stessi”. In aggiunta a quanto disposto dalla norma, è sempre buona cosa conservare qualsiasi documentazione che comprovi l’acquisto oltre a quella prevista per legge: cataloghi, stampate di videate online con l’immagine della moneta, listini di vendita, cartellini originali che accompagnano la moneta, scontrini, ricevute ecc. 3) Voglio acquistare da un privato italiano. Come devo procedere? La normativa non vieta l’acquisto dal privato (né vieta al privato di vendere e/o scambiare pezzi della propria collezione). Tuttavia a riguardo la situazione è più complessa perché per il privato che cede una moneta antica non trova applicazione l’articolo 64 del Decreto Urbani, né esistono altri articoli specifici che contemplano il caso concreto. Il rischio derivante dall’acquisto da privato è quello di non riuscire a provare successivamente (a seguito di espressa richiesta da parte dell’autorità competente) la lecita provenienza di quanto acquisito. La problematica più diffusa che affligge il collezionista è l’imputazione di ricettazione, impossessamento di beni appartenenti allo stato (violazione dell’art. 91 con conseguente reato individuato dall’art. 176), incauto acquisto ecc derivanti proprio dall’assenza di documentazione di lecita provenienza connessa al bene acquistato. In aiuto a questa eventuale mancanza possono intervenire documentazioni di acquisto tenute dal precedente titolare della moneta, precedenti passaggi d’asta certi e comprovati della moneta e, in generale, tutta la documentazione atta a dare una storia circa la provenienza della moneta non da ultima una dichiarazione da parte del venditore in cui lo stesso, riportati i propri dati personali, indica nella forma dell’atto notorio (dpr 445/2000) che la moneta è di lecita provenienza. Va tenuto infine a mente quanto emerge da passate sentenze della corte di cassazione: a) ai fini della configurabilità del reato di cui all’art.176 non è sufficiente che l’imputato abbia tenuto un atteggiamento meramente passivo nei confronti dell’acquisita disponibilità del bene, atteso che il reato si perfeziona allorché l’autore abbia posto in essere un’azione a mezzo della quale abbia appreso la cosa, spostandola dal luogo in cui ritrovava in origine, per collocarla sotto il proprio dominio esclusivo (così Cass. Pen. III 15/02/2006 n° 13701) b) il sistema, letto in aderenza ai precetti costituzionali (art.42 e art.24) non consente che venga posta a carico del cittadino la prova della legittimità del possesso di oggetti archeologici, ma è l’accusa che deve dare a prova dell’illegittimità del suo possesso(così Cass. Pen.III 07/06/1999 n° 7131 condivisa da Cass. Pen. III 02/07/2004 n°28929 ed altre conformi). Chi dovesse richiedere la restituzione di una moneta sequestrata deve comunque essere in grado di dimostrare di esserne il proprietario (giocoforza, in questi casi la documentazione citata nella risposta alla domanda n. 2 rivestirebbe un ruolo chiave. Nella mancanza di detta documentazione, allo stato attuale, non è possibile generalizzare e si rende necessario analizzare il singolo caso concreto). In via prudenziale è sempre meglio acquistare monete da persone conosciute, affidabili e astenersi dal voler fare l’affare a tutti i costi, prestando particolare attenzione a quanto offerto in rete o ai margini di convegni e fiere fuori dagli appositi spazi e/o da persone sprovviste di idonee garanzie. 4) Voglio acquistare da un commerciante estero. Come devo procedere? La normativa non contempla l’acquisto da un commerciante estero (avvenuto materialmente all’estero o a distanza tramite internet o altri mezzi di comunicazione). Pertanto non è possibile esigere che il commerciante estero rilasci quanto disposto dall’articolo 64. L’acquisto da commerciante straniero non contempla particolari problematicità. L’acquisto deve ovviamente avvenire nel rispetto della legislazione del Paese di origine e, prudenzialmente, come nel caso di acquisti da commercianti italiani, va conservata copia di tutta la documentazione utile a comprovare l’acquisto (ricevute fiscali, foto, stampate di schermate internet, cataloghi d’asta, cartellini ecc). Va inoltre ricordato che i beni numismatici acquistati, introducendoli in Italia, devono ottemperare a “quanto previsto dall’art. 72 del D.lgs. 42/2004, ovvero nel rispetto delle vigenti normative in materia doganale e fiscale”. 5) Voglio acquistare da un privato estero. Come devo procedere? La normativa non contempla l’acquisto da un venditore privato estero. Su questo punto si possono dare indicazioni prudenziali di buon senso. Come nel caso precedente, l’acquisto da privato estero deve avvenire nel rispetto della legislazione del Paese di origine e va conservata copia di tutta la documentazione utile a comprovare l’acquisto e la provenienza (ricevute di transazioni online, foto, stampate di schermate internet, cartellini, mail, passaggi di corrispondenza, eventuali dichiarazioni di vendita/alienazione del privato ecc). Va inoltre ricordato che anche in questo caso i beni numismatici acquistati, introducendoli in Italia, devono ottemperare a “quanto previsto dall’art. 72 del D.lgs. 42/2004, ovvero nel rispetto delle vigenti normative in materia doganale e fiscale”. 6) Voglio vendere una mia moneta a un commerciante italiano o tramite una casa d'aste. Come devo procedere? Non vi sono sostanziali differenze per quanto riguarda le due forme di vendita: che si segua la strada dell'asta o quella della vendita diretta si deve comunque sottoscrivere un documento (liberatoria) nel quale si dichiara che quanto è oggetto della transazione è libero da qualsiasi vincolo di natura privatistica e/o pubblicistica (eredità, furto, ritrovamento occasionale, notifica ecc). Se le monete vengono affidate per l'asta è meglio che il conferente tenga la documentazione eventualmente in suo possesso (fatture, cataloghi ecc.), così da evitare di perdere la storia di quanto gli verrà eventualmente reso; se le monete vengono vendute tale documentazione dovrebbe essere consegnata al nuovo proprietario. 7) Voglio vendere una mia moneta a un privato italiano. Come devo procedere? Il caso rientra nella domanda numero 3 ovviamente a situazione opposta. Se la moneta è corredata da documentazione di lecita provenienza e/o comprovante l’acquisto è buona regola consegnarla all’acquirente. Se la moneta invece è sprovvista di documentazione al venditore resta solamente la possibilità di allegare alla moneta una dichiarazione di lecita provenienza resa nella forma dell’atto notorio (DPR 445/200) e all’acquirente di procedere all’acquisto con gli eventuali rischi connessi. Si invita comunque a leggere quanto riportato anche al punto 3 del presente documento. 8) Voglio vendere una mia moneta a un privato/commerciante estero. Come devo procedere? L’alienazione di quanto in proprio possesso è subordinata al rilascio di un certificato, da parte della soprintendenza, di libera circolazione del bene numismatico. A riguardo interviene l’articolo 68 del Decreto Urbani che indica l’ufficio competente al rilascio di detta documentazione, i tempi necessari per l’ottenimento, l’iter procedurale e la validità dello stesso. In caso di diniego viene avviato il procedimento di dichiarazione di bene di interesse culturale ai sensi dell’articolo 14 con conseguente applicazione della disposizione di cui al comma 4 del predetto articolo al bene per cui si era richiesta l’esportazione. 9) Ho monete presenti nella mia collezione da diversi anni. Di queste non ho conservato copia di documentazione comprovante l’acquisto. Come mi devo comportare? La norma non contempla il caso espresso. Si possono fornire solo indicazioni generiche atte al reperimento di quanti più dati possibili comprovanti l’acquisto (copie cataloghi d’asta, listini di vendita, dichiarazioni autocertificative, cartellini originali ecc. Si richiama inoltre quanto già indicato in passate sentenze di Cassazione riportate al punto 3.1 punto
-
Magnentius AE 24mm Centenionalis. 353 AD. D N MAGNENTIVS P F AVG, draped & cuirassed bust right / SALVS DD NN AVG ET CAES, A-W either side of large Chi-rho,1 punto
-
Complimenti per il ritrovamento: difficile, molto difficile trovarla nella cassetta dei resti, ma non impossibile come abbiamo visto. Anche per me qualcosa meno del BB. Aver trovato tutte queste monete oltre alla fortuna entra in gioco il destino: questo significa essere predestinati alla raccolta di monete e si è poi obbligati al proseguo della collezione....come una croce da portare...però una croce che ti da delle grandi soddisfazioni ed emozioni.1 punto
-
...."è arrivata posta per te.... sarà di nuovo una moneta.... mai che ti arrivi un maglione...." ?????? :o1 punto
-
Oltre a '46 e '47 le uniche degne di nota in qualsiasi conservazione sono le solite 5 lire 1956, 2 lire 1958 e 50 lire 1958. Ci sono poi alcuni difetti di conio (che mi rifiuto persino di citare) che il mercato ha rivalutato in maniera a mio avviso decisamente folle, visto che si tratta di monete dal dubbio significato numismatico (nonchè di dubbia rarità). Per il resto tutto l'acciaio anni '50 in altissima conservazione ha valori di mercato altissimi, ma qui entriamo in un discorso diverso, ossia monete facilmente reperibili in medio-bassa conservazione che però diventano anche introvabili in alta. Per finire, c'è qualche altro pezzo di medio interesse che però definire raro è abbastanza esagerato, tipo ad esempio le 100 lire 1993 variante testa piccola, oppure il 2 lire 1949, o il 10 lire 1965.1 punto
-
Una moneta non comunissima, di non grande valore, ma che riveste un indubbio significato storico è quella che presento: 1 sterlina del 1969 del Biafra (peso gr. 19,76, Ag 750/1000, la tiratura non è riportata sul catalogo da me consultato). Nel 1967, la regione sud orientale della Nigeria, chiamata appunto Biafra, situata sul delta del Niger, al confine con il Camerun, ricca di petrolio ed abitata principalmente dalla fiera popolazione degli Ibo, proclamò la sua indipendenza. Scoppiò quindi una guerra civile che durò quasi tre anni, fece circa due milioni di morti fra militari e civili e si concluse agli inizi del 1970, quando il Biafra si arrese alle truppe del governo federale nigeriano. La moneta in questione presenta da un lato la scritta in inglese "Repubblica del Biafra" con la data 1969, quindi l'anno prima della conclusione del tentativo secessionistico. C'è poi uno stemma con il sole nascente ed una strana figura trilobata che non ho identificato, sotto un cartiglio con le parole "pace, unità, libertà"; il tutto è avvolto da un serto di rami. Lo stemma è sostenuto da due felini rampanti, forse due leopardi animali tipici della fauna locale. Sopra lo stemma, un uccello ad ali spiegate che regge tra gli artigli una zanna di elefante. L'altro lato della moneta (ho difficoltà a distinguere il recto dal verso), quello con il valore (1 sterlina, scritto anche in lettere) è forse ancora più significativo. Presenta il solito serto di rami intrecciati ed un ovale con due stelle ed alcune parole che indicano la drammaticità del momento che il Paese sta vivendo, infatti è riportata la parola latina "spes" cioè speranza (in effetti il latino con il Biafra c'entra come il cavolo a merenda, per non ricorrere ad un'altra espressione che si usa da noi in Toscana e che non riferisco per decenza, ma essendo una lingua universale evidenzia meglio il significato del termine). Accanto, in inglese, le parole "lotta per la sopravvivenza" che la dicono lunga sui momenti che si stavano vivendo. All'interno c'è un'aquila ad ali spiegate, con la testa a sinistra, di sapore chiaramente americano, che regge tra gli artigli un testo, forse la Costituzione del Biafra. In conclusione, la moneta non può definirsi bella, perché appare quasi un collage di "topoi" ripresi da monetazioni diverse e più blasonate, ma è lo stesso un documento drammatico, quasi un appello, una richiesta di aiuto che, però, non troverà accoglienza. Certe monete, come ad esempio anche quelle ossidionali, sono state coniate in momenti difficilissimi della vita di una città o di un Paese e sono testimoni di quei momenti, tramandandoli ai posteri e costituendo esse stesse un valido documento storico. Saluti.1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
