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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/03/13 in tutte le aree
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Miei carissimi amici romantici, so che è il grande amore per la storia che vi induce a cercare sempre motivazioni alte per le scelte monetarie, che coinvolgano popoli, nazioni, re, religioni etc. E fate benissimo, perché proprio questa rappresenta la caratteristica più importante dei nostri amatissimi cerchietti, caratteristica talvolta irraggiungibile anche per altri e formalmente ben più prestigiosi oggetti. Purtroppo però non sempre questo può esser vero, e dietro certe scelte possono nascondersi anche fattori eminentemente e banalmente pratici, non certo secondari in una produzione industriale qual era quella monetaria. E su questo c'è sempre il rischio che i romp... naturali come il sottoscritto si sentano in dovere di sguazzarci, intervenendo a trasformar la poesia in prosa. Cosi faccio ora, perché credo sia questo il caso dei punzoni e delle legende dei denari col S. Marco. Infatti per ottenere quel particolare tipo di scodellatura è necessario che il conio di martello (S.Marco) sia leggermente più piccolo di quello di incudine (Enricus). Per ottenere ciò le possibilità erano due: o ridurre il campo centrale rotondo dove inserire la figura di San Marco, con il risultato però di rendere meno evidente proprio la grande novità di quel busto, nonché di far sì che i cerchi del D e del R che delimitano tale campi centrali, non essendo sovrapposti, rischiassero di disturbare l'inmmagine della faccia opposta, dato il loro alto spessore; l'altra possibilità era quella di rendere più bassa la parte destinata al giro della leggenda, da qui la necessità di utilizzare punzoni adatti, quindi diversi da quelli usati per ENRICVS. Naturalmente dovendo essere più bassi, erano necessariamente anche più piccoli, ed infatti nelle prime emissioni di questo tipo al San Marco sono dedicate 14 lettere (S. MARCVS VENECIA), contro le 12 di ENRICVS IMPER. E' vero che ad un certo punto la legenda San Marco diventa praticamente illeggibile tanto è scorretta, mentre quella con ENRICVS rimane sempre chiara (lo notai anch'io nella RIN del'84), ma questo credo dipendesse da un lato dal fatto che ormai era il busto a rendere riconoscibile a tutti chi era il personaggio, e forse non occorreva troppo controllo sul lavoro degli evidentemente illetterati incisori; dall'altro era invece proprio l'ENRICVS a rendere legalmente spendibili queste monete fuori dal dominio veneziano (allora ristretto alle lagune), quindi un qual maggiore attenzione era forse necessaria. Per non rimanere troppo nella prosa, però, vi pongo ora un quesito riguardo ad un momento che certamente è una testimonianza di Storia con la S maiuscola: l'introduzione del denaro con il nome del doge, sotto Vitale II Michiel (1156-1172). Secondo un autore quella moneta, dove scompare ogni riferimento all'imperatore d'Occidente, venne introdotta nel 1164, quando Venezia sì associò alla Lega Veronese contro Federico I, partecipandovi soprattutto finanziariamente grazie anche al supporto economico dell'imperatore bizantino. Un secondo autore, pur convenendo sulla natura politica di tale innovazione, ritiene che sia stata introdotta nel 1171, quando i rapporti fra Venezia e Bisanzio si deteriorarono drasticamente, anche al seguito del saccheggio delle proprietà veneziane nell'impero bizantino. Secondo voi quale ipotesi appare più verosimile? Un caro saluto e scusate la mia proterva prosaicità Andreas6 punti
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Se posso dare il mio parere, si sta sbagliando l'approccio. La moneta è un pezzo da 8 soldi, la scritta 'VIII' (e qualche documentino...) lo prova. Il peso dovrebbe essere intorno ai 2,2-2,3 grammi per l'emissione del 1653, se non ricordo male. Forse appena un po' più basso per l'emissione del 1715, che però avrebbe avuto un carattere quasi estemporaneo. Ma il punto è un altro: quanto possiamo ritenere filologicamente corretta la denominazione di "diciassettimo di scudo"? Io ho bazzicato un po' sui documenti di metà Seicento, e non l'ho trovata. Mi compare con relativa frequenza quella "pezzo/a da otto soldi", e basta. Da dove viene allora questo nome? E soprattutto, siamo sicuri che valga per tutto l'arco temporale che si sta prendendo in considerazione? Ho l'impressione che siamo davanti a uno dei tanti casi di "invenzione" di cui è sciaguratamente piena la numismatica italiana. Nel 1653 è pari effettivamente a 1/17 di scudo in quanto il corso dello scudo genovese era per l'appunto di 6.16 lire. Quindi: 6*20+16 = 136 soldi; 136/17 = 8, ossia la moneta in questione. Ma nel 1715 lo scudo aveva un corso decisamente maggiore. Nel 1675 viene stabilito a 7.12 lire e - in linea teorica - sterilizzato a quel valore nei provvedimenti, anche se senza successo. Infatti, un conto è il valore stabilito dalle gride ("circolazione in banco"), un altro quello di corso effettivo pratico sul mercato ("circolazione fuori banco"). Non ho dati precisi relativi al corso a Genova, ma da quello che posso stimare sulla base dei dati noti per Piemonte e Milanese è ragionevole ritenere che nel 1715 fossimo con un corso fuori banco ben oltre le 8 lire. Nel 1741 sicuramente il corso "in banco" era ancora a 7.12 lire, ma quello "fuori banco" a 8.16 lire. Il Pesce-Felloni non è un testo molto preciso nel distinguere tra circolazione "in banco" e "fuori banco", la tabella riportata sopra porta a qualche ambiguità. Se invece si guardano i documenti originali all'Archivio di Stato si può leggere bene questa differenza di corso. Anche nel Gandolfi ci dovrebbe essere qualcosa di più attento a questa doppia modalità di circolazione. Nel 1715, quindi, se la moneta continua a valere otto soldi (come la scritta 'VIII' porterebbe a credere) non corrisponde più 1/17 di scudo. Significa a questo punto che il peso e/o l'intrinseco di coniazione del pezzo da otto soldi è stato modificato rispetto all'emissione del 1653. Abbiamo indicazioni in tal senso? Se invece non fosse così, ossia se ancora le caratteristiche intrinseche fossero le stesse di sessant'anni prima, il rapporto tra i due nominali sarebbe stato ancora di 1:17, ma a questo punto la scritta 'VIII' non avrebbe avuto alcun senso, perché in proporzione il valore sarebbe stato un altro, superiore ai nove soldi. Il dato ponderale postato da Mario e altri riscontri su diversi esemplari portano però a credere il contrario. I cataloghi riportano ancora la dicitura di "diciassettesimo di scudo" anche per questa seconda emissione. Peccato che non ci sia alcun fondamento documentario (a me noto, almeno) a questa denominazione. Insomma, sospetto che il Pesce-Felloni commetta un abuso nell'applicare il nome di "diciassettesimo di scudo" all'emissione del 1715. Bisogna fare qualche ricerchina in archivio, e riflettere meglio sulle fonti note. Di sicuro, bisogna avere un approccio critico con certi testi. E.3 punti
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Complimenti a tutti, comunque. Sono dispiaciutissimo per non aver avuto il tempo materiale necessario a scrivere qualcosa di sensato. @@dabbene non mi dir niente (ora mi bacchetta! :( ) ma tra gli elaborati di diritto civile, le lezioni e altri scritti numismatici non ho avuto respiro. Da ragazzo, però, mi sento in dovere di ringraziare tutti, ideatori, organizzatori, partecipanti e benefattori. Siete voi e quelli che hanno idee come le vostre a fare la differenza, a fare della numismatica scienza e storia viva. A dare impulso affinché altri solchino le stesse strade dei grandi e ne scoprano di nuove, a dare luce al passato per irradiare il futuro. Mi rivolgo ai partecipanti, ho visto che hanno scritto per questo concorso giovani glorie: a voi va il plauso per il contributo che date ogni giorno al forum!. Ma ho visto anche timidi ragazzi con pochi messaggi ma che hanno letto avidamente tante pagine del forum restando in silenzio per paura di osservazioni banali, a loro i miei migliori auguri ed il mio personale incoraggiamento. Ricordatevi che senza confronto non c'è crescita! Un abbraccio ed un "in bocca al lupo" a tutti! :D Prov3 punti
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A parte che la moneta aveva già ricevuto una maldestra pulitura, ora l'hai decisamente finita di martoriare dandole il colpo di grazia. altro che faccina che ride... qui ci vuole :cray: Ma che male aveva fatto questa moneta per essere trattata così? LE MONETE NON SI TOCCANO!!!2 punti
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Segnalo che ho contattato direttamente il venditore che mi ha dato il permesso per la pubblicazione delle foto a catalogo.2 punti
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Bella ed interessante! Ci sono particolari che non quadrano, a mio avviso :). Attendiamo altri pareri. Salutoni2 punti
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concordo, il FDC vero non l' ho ancora visto, ne ho in collezione una decina, tutti in FDC, ma nessuno lo è. per quanto riguarda la conservazione non andrei oltre il qSPL2 punti
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Nell'attesa snervante :blum: , qualcosa però si può anche dire per tirar notte o domani : gli elaborati sono 25 in totale, così suddivisi, 7 per la moneta classica, 5 per quella medievale, 1 per quella moderna ( che quindi ha già vinto e mannaggia continuavo a dirlo di farla :bash: ), 12 per quella contemporanea. Aspetto positivo la partecipazione importante per la monetazione classica, sulla contemporanea era abbastanza prevista invece. Quindi gran segnale per la partecipazione numerosa e appassionata ; ora diventerete tutti protagonisti e attori di questo Concorso potendo votare per ogni sezione. Si raccomanda ancora di leggere e valutare bene gli elaborati prima del voto, si ricorda inoltre che i quattro elaborati primi classificati saranno pubblicati sulla rivista Panorama Numismatico e che vincano i migliori a questo punto ! Mario2 punti
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@@lindap visto adesso :) copio e incollo qua il mio intervento sul littore della discussione allora ;) per quanto riguarda invece la moneta postata all'inizio da Jeff sicuramente autentica e qui ci avrei messo le mani sul fuoco...Zamboni lo conosco...ha i suoi annetti ma non è certo rincitrullito fino a tal punto di chiudere un falso...poi per di più di un littore che ne avrà girati a migliaia tra le mani...sicuramente con il trend di conservazioni che ha preso il collezionismo negli ultimi anni con la disperata ricerca del FDC assoluto e con la crocifissione di qualsiasi piccolo segnetto in una moneta sicuramente influisce sui giudizi degli altri sulle sue valutazioni che sono rimaste un po datate a quando si guardava meno il pelo nell'uovo per cui magari SPL+ è un po troppo...ma meno di SPL non credo...le foto sapete meglio di me che non sono un buon consigliere nel giudicare una moneta a volte :)2 punti
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@@Rogo95 ti pregherei una cosa....questo forum è un forum di numismatica importante frequentato oltre che da neofiti anche dai più grandi collezionisti e specialisti del settore numismatico in Italia per cui sii più chiaro in ciò che posti e soprattutto evita di farci perdere tempo...nel post n° 65 affermi che hai ereditato una collezione dal tuo bisnonno soprattutto di Umberto I ma anche monete di V.E.II e III e che hai tra queste un cappellone da 20 lire...cappellone che poi nel post n° 98 affermi esserti stato donato da un'amico in Sardegna!!!!!!!!! sei entrato con il piede sbagliato nel forum...sicuramente cosa dettata dalla tua giovane età, in ogni caso evita di fare giochini ;) purtoppo le monete che hai postato sono tutte quante patacche...cosa che ci avrei scommesso fin dal tuo primo intervento senza neanche vedere le foto...un neofita che in 3 giorni compra monete che se autentiche avrebbero avuto un valore ben superiore ai 20/30.000 euro mi pare alquanto improbabile....2 punti
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Però, però, c'è sempre qualcuno che ci casca...e questo mi conforta... :D Ho anche cambiato strategia quest'anno, niente più Grace Kelly...2 punti
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anche qui siamo alti, direi spl+/fdc ..quando guardo le tue monete c'è sempre un pò di bava che imbratta il pc2 punti
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sulla base di cosa dici che R3 sia super esagerato? per fare un esempio: i buoni da 2 lire '27 (R2) li vedi ai mercatini ed alle fiere sempre (in bassa conservazione). Idem per il 2 lire del '42 (sempre R2) che si vede con buona frequenza (anche sopra lo SPL). Questa moneta spesso non è presente sulla maggioranza dei banchi medio piccoli, ai mercatini "non esiste" proprio. Ora non è che poichè l'ha postata un utente sul forum significa che R3 sia esagerato. Poi dai per scontato, da neofita, che sia autentica. Bisogna prima studiare i falsi per poter sentenziare se sia buona o no. E bisogna vedere parecchie aste e frequentare molti convegni prima di dire che R3 forse è esagerato....2 punti
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Non potrebbe trattarsi di un utero umano, che è un utero semplice, e neppure di equidi e suidi, che è un utero bicorne semplice, ma è un utero bipartito, con le corna che si incurvano, proprio dei ruminanti. Anche i felidi hanno un utero bicorno ripartito, con corpo molto corto e corna molto lunghe, anche se piuttosto dritte e poco ricurve. Quello che meluch ci fa vedere è una rappresentazione grafica piuttosto fedele di quello che è l'utero di una giovenca (quello di una vacca sarebbe già diverso, con corna più grandi lunghe e spaziate). Divagazioini sull'anatomia dell'utero dei mammiferi.... Stà il fatto che due linee con le estremità che si incurvano potrebbero ben rappresentare un utero. Le linee che vanno fino al ventre dell'animale, senza casualità, perchè è precisa la loro continiutà con il ventre dell'animale, ... mi fanno veramente pensare al cordone ombelicale. Quale sia il significato ......2 punti
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DOWNLOAD ELABORATI AL POST SUCCESSIVO CHIUSURA SONDAGGIO: MEZZANOTTE DEL 16/04/2013 CATEGORIA MONETAZIONE ANTICA Provenienza esemplare: Moruzzi Numismatica Lo Staff del forum Lamoneta.it e gli organizzatori del concorso ringraziano sentitamente Umberto Moruzzi per la preziosa collaborazione e per il gentilissimo contributo. Il pregevole "Certificato di Autenticità e Provenienza":1 punto
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Paolo Giordano II Orsini, Minerva e sullo sfondo nettuno. http://www.mcsearch.info/record.html?id=2984811 punto
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DE GREGE EPICURI La seconda foto è da ruotare all'indietro di 90°, così si vedrà una faccia maschile volta a destra. Sulla prima foto puoi cercare di leggere delle lettere greche. Se è Lisimaco, si dovrebbe leggere LYSIMAKOI, diviso in due parti.1 punto
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non è che si vede molto ma assomiglia ad una moneta della tracia, ma è meglio aspettare qualche vero esperto.1 punto
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Non riesco a leggere bene l'esergo - forse SMAN ??? in questo caso sarebbe Antiochia ne posto una per comparazione ma non è uguale alla tua officina....1 punto
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No perchè non mi potrei più permettere neppure il muto per la casa, anche se questo qualcuno si guarda bene da dirlo. Idem un mutuo per acquistare tuti i beni di cui siamo importatori (petrolio e medicinali in primis...).1 punto
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di solito, corrosioni così importanti ed effuse sulla superficie, si trovano nei manufatti ritrovati in mare ( l'elmo del giglio ne era completamente coperto) e, abbastanza spesso, li si osserva su manufatti egizi, micenei e mediorientali decisamente molto più vecchi di questa moneta..però anche diverse statuette sia etrusche che italiche prsentano corrosioni dello stesso genere, quindi suppongo che la causa scatenante sia un cocktail di lega e giacitura.. In ogni caso nessun saldatore o processo artificiale...1 punto
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Continuo ad essere perplesso. Di questo passo, perché non sequestrare la casa in quanto luogo in cui si è commesso il "crimine"? E l'automobile, in quanto usata per andare alla Posta a compiere il "crimine"? E il conto corrente, in quanto il denaro è stato usato per pagare l'oggetto del "crimine"? O il letto, in quanto oggetto usato per riposarsi al fine di compiere meglio il "crimine"? O il tavolo in quanto usato per spacchettare le monete oggetto del "crimine"? Niente, proprio niente autorizza magistrato o esecutore a ragionare per estensione. Se il magistrato matura il sospetto che un'altra moneta ("quella" moneta) sia stata comperata illegalmente, può sempre ordinarne il sequestro. C'è una sola circostanza che autorizzerebbe magistrato (o poliziotto) a sequestrare tutto: il sospetto (motivato) di trovarsi di fronte a un ladro o a un ricettatore di professione. Il sospetto cioè, che "tutte quelle" monete provengano da "quello" scavo o da "quella" attività criminosa e che, provenendo da "quello" scavo o da "quel" furto vengano usate per commercio illegittimo. Un ragionamento diverso qualificherebbe come illegale la collezione in quanto collezione. Una cosa palesemente contro quanto previsto dalla legge. Polemarco, la droga è illegale in quanto tale, e quindi certo che viene sequestrata se trovata. ma le collezioni numismatiche, vivaddio, no...1 punto
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salve continuo questa monetina evidenzia l'imbiancatura superficiale pesa 0,9 grammi1 punto
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L'abbassamento delle tirature, secondo me, è un pretesto per far alzare il prezzo delle emissioni per collezionisti e ricavare di più... una giustificazione del prezzo più alto che metteranno alle coincard, blister, cofanetti, etc...1 punto
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R2 e BB in questa conservazione ma basta salire di un grado che diventa molto più rara. Il 3° tipo è particolare perchè coniato alla fine di questa monetazione quando già per molti anni erano stati usati altri coni,secondo il mio pensiero furono usate le teste del Tornese secondo tipo magari per non rifare i coni. Qualcosa è dovuto accadere per forza perche è una battitura "strana". La data ha l'1 e il 3 grandi e l'8 e il 5 piccoli. Purtroppo le monete napoletane non hanno un grosso seguito come magari quelle del Rgno d'Italia e in confronto alle altre Nazioni Italiani di quel periodo le monete battute sono di 1 a 10 non per nulla il Regno delle Due Sicilie era il più ricco d'Italia e nei primi in Europa quando è stato invaso e gli unici "cattivi" erano i briganti che hanno dovuto difendere il loro Paese e le loro case, come invadere la Svizzera ma questa è altra storia!!!!1 punto
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Tutti i ragionamenti sono giusti ma loro non guadagnano sulle quantità, perchè le monete sono per la circolazione, quindi un 2 euro vale 2 euro. Il loro guadagno e sul pezzo speciale in divisionale o coincard o proof. Se le tirature sono più basse ci sarà più richiesta e loro possono venderti di tutto, vedi l'Olanda che ci ha rifilato rotolini da 50 euro a 75 euro+ spese. Cominciano a cercare entrate da tutte le parti.1 punto
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Caro @@cancun175 mi trovi d'accordo su tutto e credo lo siano tutti i frequentatori del forum. Mi permetto di spezzare ancora una lancia a favore di chi viene comandato a sequestrare "quanto pertinente il reato". Se si è arrivati alla perquisizione è perchè a monte c'è un'ipotesi di reato che ha come soggetto una moneta... da qui mi pare poi logico che poi vengano sequestrate tutte. Sempre più spesso si sente qui sul forum che qualcosa stia cambiando e che le "associazioni di categoria" si stiano muovendo (purtroppo pare ognuna per sè) per far cambiare o almeno rendere più chiara la legislazione. Speriamo sia così.1 punto
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Sui decreti di perquisizioni solitamente non c'è scritto di sequestrare solo la moneta oggetto di indagine, ma anche quant'altro pertinente il reato contestato, quindi è normale che si proceda al sequestro della collezione. Ricordiamo poi che il sequestro non vuol dire confisca, ma serve a "conservare" il tutto in attesa dell'esito del giudizio. Pienamente d'accordo poi che la prassi da adottare dovrebbe essere diversa, magari invitando l'ignaro collezionista a consegnare la moneta acquisita senza trattarlo come uno dei peggiori delinquenti con sveglia all'alba e obbligo a doversi difendere (pagando di propria tasca) nelle sedi opportune. Mi è sembrato di leggere in una discussione che sia successo qualcosa del genere per chi ha acquistato in un'asta italiana monete che forse avevano "qualche problema". Se fosse così sarebbe da fare un plauso a chi stava portando avanti le indagini... ma sarà andata proprio così?1 punto
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Recentemente ho letto che le prime monete conosciute sono fatte risalire al VII secolo a.C. Prima di questa data si usavano degli oggetti con valore premonetale, di vario genere (asce, spiedi, falci...) che erano oggetti inizialmente di solo prestigio che poi assunsero un valore monetale. Ufficialmente, però, non possono essere considerati monete poichè privi della garanzia assicurata da un'autorità emittente (quindi manca l'obbligo di accettazione come pagamento). Il dubbio è se siano stati i greci o i lidi i primi a coniarle. Solitamente le prime monete erano in elettro, una lega naturale di oro e argento. Erodoto in un passo afferma che i lidi furono i primi a coniare monete in oro e argento. Dato che in un altro passo della sua opera usa il termine elettro, alcuni studiosi pensano che l'espressione "in oro e argento" non indichi la lega sopracitata, bensì che furono i primi a produrre monete in oro e monete in argento, separatamente. In questo caso, quindi, ipotizzano che abbiano appreso da un altro popolo la coniazione e l'abbiano solo evoluta. Ripeto però si tratti solo di un'ipotesi. La certezza è che la zona d'origine è individuata nell'Asia Minore.1 punto
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@@heineken79 Ti chiedo ancora scusa per l'errore, ho letto sia l'articolo tradotto sia quello in lingua originale. Beh condivisibile ma fino a un certo punto. Vorrei segnalare alcune imprecisioni ed omissioni nella traduzione della serie "So if I were a dictator.." (Quindi se fossi un dittatore..) e "I'm no kind of expert in such matters" (Non sono un esperto di questi problemi..) ecc. Mi sembra che il nodo della questione rimanga non "Come fare uscire Cipro dall'euro?" ma "Come diavolo ha fatto ad entrarci?". Per il resto non riesco a non sentirmi a favore ad un prelievo forzoso sui conti correnti sopra una determinata cifra, la cui provenienza sembra sempre più chiara visto come tremano le poltrone di "Mafia Russa & Putin s.p.a.". Finchè si parla dei conti con più di 100.000 euro non credo assolutamente che questo abbia risvolti peggiori di un'uscita dall'euro per la "povera gente".1 punto
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Nel decreto c'è sempre scritto quello che si deva fare...non c'è molta discrezionalità. Ti auguro di non doverne leggere mai uno in prima persona come diretto interessato ma scopriresti che l'operatore di polizia giudiziaria svolge solo il suo dovere. Quindi non accetto che si parli di ignoranza. Se poi mi parli di elasticità e comprensione, sempre ovviamente nei limiti della legge e nel pieno rispetto dell'atto che si va a compiere, è facoltà dello stesso operatore sentire il Magistrato titolare delle indagini..1 punto
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La tiratura di riviste numismatiche o cataloghi d'asta potrebbe aiutare a dare un'idea quantomeno generale del numero... Riccardo1 punto
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Non ti preoccupare :) esiste anche la moneta che hai indicato tu, catalogata al 118 del RIC Vb1 punto
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Il presente post per avvisare che sul sito www.numismaticadellostato.it/index.do (portale numismatica dello stato) sono stati presentati i primi tre fascicoli relativi alla presentazione della raccolta della collezione reale; questi, a cura di A.Pucci, riguardano la Toscana del periodo di Francesco II e Leopoldo I. Li trovate nella sezione Bollettino di numismatica / materiali. Oltre alle immagini contengono ottimi articoli introduttivi relativi a quelle monete. Sono scaricabili in formato .pdf PS: può darsi che qualcun altro abbia già informato il forum, ma nn ricordo di averlo letto ... data l'importanza delle pubblicazioni non credo comunque sia male ripetere l'informazione1 punto
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Magnifica la Livia. In mano la ricordo di un colore cioccolata senza quelle sfumature verdine. Il ritratto sembra un bassorilievo! La prima volta che passò alla NAC rimase incredibilmente invenduta... Ci pensai a lungo, ma non me la sentii di prenderla (peraltro, non avevo i soldi che sarebbero serviti...). E' uno dei tanti "vorrei, ma non posso" della mia vita di appassionato di numismatica! :(1 punto
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Scusate l'ingenuità, ma mi manca un passaggio. Non riesco a capire come i greci potrebbero guadagnare da un abbassamento delle tirature. Fossi io terrei le medesime tirature dell'anno passato o addirittura le aumenterei (sempre che l'Europa autorizzi) e aumenterei il costo di emissione. Diminuendo il numero di monete emesse, a parità di costo, ricaverebbero di meno.... e se hanno deciso di aumentare il costo unitario potrebbero comunque incassare di più tirando un numero maggiore di monete. In caso di tirature più basse, loro ci rimetterebbero comunque, mentre a guadagnarci sarebbero solo i commercianti: non vedo quale interesse la zecca greca /lo stato greco avrebbe. Mi spiegate per favore dove sbaglio, se sbaglio? Grazie1 punto
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@@rcamil Grazie per i tuoi chiarimenti e spunti di studio, Ti riferisci alla Rivoluzione Francese Giusto? nel dire che dal 86 non era scontato arrivasse al 90 ? è incalcolabile quanto sia andato distrutto e perduto dalla follia rivoluzionaria...Allego il link del castello di Chenonceau http://it.wikipedia.org/wiki/File:Chenonceau2-20050320.jpg uno dei pochissimi castelli non andati bruciati ,immaginate perchè ??? Perchè fungeva da ponte tra le due sponde del fiume nel raggio di molti e molti Km . Meraviglioso!1 punto
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Direi che siamo proprio della stessa idea, era un modo veloce per coniare moneta spicciola. Ecco un esempio di tre delle mie...1 punto
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Non rischiano di avere grane o, meglio, rischiano come tutti i collezionisti che non abbiano le cd pezze di appoggio per ricostrure la provenienza delle monete Ma la possibilità di essere condannati è comunque percentualmente BASSISSIMA; Più alti (più alti ma della precedente "bassissima") sono i rischi della mancata restituzione in caso di sequestro. Non bisogna fare terrorismo: chi si comporta bene, con accortezza e con diligenza non deve temere nulla. Se così non fosse il collezionismo numismatico sarebbe estinto da tempo. Certo che se la moneta è sporca di terra, hai un metaldetector in casa e lì vicino c'è un sito archeologico, l'hai proprio cercata ! Polemarco1 punto
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Leggo solo adesso questa interessante ripresa della discussione sui denari di Lucca e la proposta di Andreas per l'interpretazione dei denari lucchesi definiti "rugi", che forse potrebbe spiegare meglio anche alcune cose circa la cronologia della loro attestazione ;). L'unica cosa che mi lascia un poco perplessa rispetto a questa sua lettura, almeno dando un'occhiata rapida alle mie schedature e quanto riportato dallo stesso Matzke, è che tali attestazioni siano riferibili a documenti delle serie del monastero di Camaldoli (Arezzo) e dintorni, di Coltibuono (circa 40 km da Camadoli in linea d'aria) e altre zone a sud-est del senese, oltre che a Roma e nella Marche, mentre non ne ritrovo nelle altre zone della Toscana, soprattutto centro-settentrionale e costiera. Se per Lucca non ho schedature a tappeto di tutta la documentazione di archivio, per la Lunigiana, Pisa e contado, Pistoia, Firenze e Volterra penso di avere una base di dati piuttosto estesa. Ora l'aretino ed il senese (e direi anche il grossetano) sono quelle aree dove fino a tempi anche assi recenti i nomi Enrico e Federico sono attestati anche nelle varianti Arrigo, Errigo e Federigo (per ultimo ricordo lo scrittore senese Federigo Tozzi, 1883-1920), per via di quelle "ibridazioni" linguistico-fonetiche con la zona marchigiana, umbra e alto-laziale che lo stesso Andrea ricordava proprio per Arezzo. Magari non c'entra nulla, ma penso che anche questo elemento vada tenuto in debita considerazione... Ovviamente per essere più precisi in merito a tale questione penso che andrebbero visti bene i singoli documenti e andrebbe valutata la provenienza delle parti contraenti dell'atto, come ricordava anche Andreas, oltre alla località del rogito del documento e la stessa provenienza del notaio rogante. Per altri aspetti riguardanti la cultura materiale (compravendita di mattoni et similia, ad esempio), ho trovato casi in cui un notaio pisano aveva definito i beni secondo la propria lingua, ma poichè i contraenti erano di altra zona della Toscana aveva cancellato con una riga i termini usati in prima battuta e riscritti secondo il nome evidentemente corretto in base a quanto richiesto da chi commissionava il documento. Andando a controllare poi gli atti notarili dell'area di provenienza dei contraenti, infatti, i beni trattati avevano il nome usato nella correzione. Vi lascio dunque con questi altri elementi di riflessione, che spero utili per la valutazione del problema, e vi saluto caramente MB P.S. Bella provocazione per far riprendere la discussione Adolfos ;)!1 punto
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Bellissima risposta come tutte le altre del resto. Il fatto che io mi scusi ecc fa parte del mio carattere per me la logica dell'umiltà supera la logica del mondo egoista e ne ho fatto un vessillo nella mia vita per cui in parole povere sono fatto così. Devo dire che sto imparando molto leggendo le discussioni su questo forum quindi accetto tutti i consigli che mi date come se fossero una manna dal cielo. Grazie a tutti1 punto
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non mi sembra un modo molto gentile per giudicare le monete altrui….. scusa renato,ma in questo modo non si sprona e si disincentiva gli utenti a postare le proprie monete…..che siano "carciofi" o altro son sempre monete che hanno avuto una loro storia comunque (più o meno vissuta)1 punto
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E quì si potrebbe riaprire la solita vecchia diatriba che le legislazioni troppo restrittive , elaborate da chi si sente investito della tutela del patrimonio storico e culturale,portano solo alla perdita dei dati più importanti proprio per quel patrimonio che si intende salvare.......ma siccome di queste discussioni è pieno il forum, siccome sappiamo tutti che , di solito, portano alla chusura della discussione, e siccome sono cose che anche la " controparte " conosce più che bene ma che , almeno a giudicare dagli ultimi sviluppi normativi ufficiali e ufficiosi,invece di fare da insegnamento e linea guida, sembrano sortire l'effetto opposto, io la finirei quì e tornerei a parlare di monete apparse all'improvviso e monete con fondamento storico e di scavo per la loro autenticità..1 punto
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E' una moneta sicuramente interessante, merita indubbiamente di essere messa in collezione. Mi sembra strano che nessuno ne abbia parlato finora. Prima di aprire una razzia avresti dovuto però chiedere l'autorizazione allo staff, mi chiedo se tu l'abbia fatto ? Nela speranza che la razzia diventi ufficiale e nella certezza che quella moneta sia ambita da molti mi prenoto fin da subito per 3 pezzi, dovrebbero essere in tutto 9 euro + 0,30 di contributo per il forum, per la spedizione, dato l'elevato valore preferirei, se tu sei daccordo di rivolgermi ad un corriere espresso, mi farai sapere l'importo esatto. Non appena mi farai sapere l'indirizzo mail ti invierò i miei dati, per il pagamento direi postepay. Grazie per l'impegno Marco1 punto
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Anche in virtù della massa, direi che il primo esemplare postato (quello di gr. 3,13 con patina chiara per intenderci) è assolutamente rozzo e di fattura artigianale. Il secondo invece, sebbene non sia un conio del Cellini, è decisamente migliore, e quindi quasi sicuramente coniato nella "zecca rivoluzionaria e casinista di quei mesi bui e tempestosi" ...... che poeta che sono però..... :rofl: . Scherzi a parte, non c'è alcuna certezza assoluta per stabilire se alla zecca coniavano su tondelli di buona lega o se gli zecchieri stessi imbrogliavano sui pesi dei tondelli stessi intascando la differenza, ma in linea di massima c'erano i falsari che imitavano i nominali in rame mediante fusione (come per il primo esemplare), mentre nella zecca venivano coniati, ovviamente con i conii (come per il secondo esemplare). Ma chi l'ha detto a francesco77 che il secondo esemplare è coniato e non fuso? Facile, si notino infatti le tracce di ribattitura, tipiche del conio e non della fusione. Questa è la mia tesi e non certo un dogma numismatico, quindi se mi sbaglio mi correggerete. :good:1 punto
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Vi faccio vedere qualcosa che non ha a che fare con le nostre amate monetine ma con il nuovo Papa. Il giorno dell'elezione invece dei vari cartoni di spongebob e scoobydoo abbiamo guardato la diretta dal vaticano in attesa della fumata, questo nonostante le veementi proteste dei bambini, con mia sorpresa mio figlio più grande che ha 7 anni ne è rimasto talmente colpito da fare poi un disegno col nuovo Papa sulla finestra assieme ai vari cardinali, ha anche insistito perchè lo mandassi al Papa perchè lo vedesse. Alla fine ho cercato l'indirizzo su internet e l'ho spedito, senza aspettarmi nulla ovviamente e invece............. Hanno risposto, con tanto di complimenti per il disegno e benedizione per tutta la famiglia, la lettera non è di quelle prestampate, ci sono i nostri nomi e l'indirizzo, bravi davvero, è firmata dall'assessore, Monsignor Peter Wells. Chissà se il disegno l'ha visto davvero il Papa ? In ogni caso diventa un bellissimo ricordo, da incorniciare e mettere nella camera dei bambini. Se sapevo che rispondevano potevo anche chiedere una raccomandazione per entrare finalmente nelle liste dell'UFN.............1 punto
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