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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/30/13 in tutte le aree
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Ciao stf. Provo a rispondere a tutte le Tue domande: 1. "Qualcuno può spiegare bene il significato di questa frase (da Wikipedia)? Il bimetallismo integrale: la coniazione dell'oro e dell'argento era libero ed il potere liberatorio era illimitato. Ogni cittadino poteva portare oro e argento alla coniazione ed era parimenti tenuto ad accettare, senza limitazione, le monete d'oro e d'argento nazionali (salvo per le monete divisionali d'argento a 835/... la cui coniazione era riservata allo stato ed il cui potere liberatorio era limitato)". Significa che chiunque poteva portare oro e argento in zecca e ricevere in cambio un quantitativo di moneta equivalente, pagando i diritti di coniazione e, ove il titolo del metallo conferito fosse stato inferiore a quello legale, anche il cosiddetto "diritto di affinazione". Il Potere liberatorio della moneta d'oro e del solo scudo d'argento era illimitato; cioè con tali specie monetali si poteva pagare al creditore qualunque somma. Con la moneta divisionale d'argento, il potere liberatorio era invece limitato a 50 lire verso i privati mentre rimaneva illimitato per il pagamento dei debiti verso lo Stato. Il potere liberatorio della moneta di bronzo scendeva ulteriormente ad un massimo di una lira. 2. "E poi un'altra curiosità: L'UML sanciva la libera circolazione delle monete d'oro (5-10-20-50-100) e d'argento (0,2-0,5-1-2-5). E per le monete di valore inferiore, e quindi in metallo vile, come accadeva? Le Convenzioni della U.M.L. avevano ad oggetto solo le coniazioni in oro e in argento degli Stati contraenti. Pertanto le monete "d'appunto" in bronzo, rame o in altri metalli di ciascun Stato membro, erano del tutto indifferenti agli accordi dell'Unione e ciascuno si regolava come meglio riteneva. Tali monete non erano quindi ammesse alla libera circolazione interstatuale, anche se poi gli Stati che avevano adottato il sistema decimale di origine francese potevano (ma non necessariamente) trovavarsi ad avere le stesse monete "d'appunto" per metallo impiegato e caratteristiche ponderali. "E come mai l'Italia nel 1894-95 ha coiniato i 20 centesimi in nichel quando si sarebbe dovuto usare l'argento? La moneta in nichelio da 20 centesimi venne emessa in un momento di grave penuria di moneta spicciola; in realtà la sua emissione non violava le Convenzioni della U.M.L. perchè intanto essa aveva corso legale solo nel Regno d'Italia e non nei Paesi membri; poi perchè il testo della convenzone stabiliva le caratteristiche delle sole monete d'oro e d'argento ma lasciava gli Stati membri liberi di coniare altra moneta con metalli differenti. Così il nichelino di Umberto va annoverato fra le monete "d'appunto" e non fra quelle oggetto della Convenzione, anche se poi il nominale era uguale a quello della corrispondente moneta d'argento. E i 25 centesimi del 1902-03 non violavano anch'essi lo standard dell'UML? Stesso discorso per l'emissione dei pezzi da 25 centesimi che, a mente del R. Decreto 7 luglio 1901, nr. 302 erano stati coniati per sostituire 30 milioni di lire di moneta di bronzo.emessa prima del 1894. Quindi la vecchia moneta in bronzo, non rientrante negli accordi U.M.L., veniva sostituita da altra moneta d'appunto, (questa volta in nichelio puro), senza che ciò alterasse minimamente il contenuto degli accordi internazionali monetari. Ovviamente, anche la moneta in nichelio puro aveva corso legale solo nel Regno, così come la moneta di bronzo che era andata a sostituire. Saluti. :hi: Michele6 punti
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Ciao Francesco, grazie delle info e complimenti per aver dato seguito alla bella iniziativa. Certamente ti invierò entro oggi l'articolo in word. Quanto al premio... Io sono già abbonato a MA, ho tutta la serie, e certamente rinnoverò la sottoscrizione anche per il 2014. Perciò l'abbonamento da me vinto può andare ad altri. In questo post @@uzifox - che pure disse di voler donare il suo - individuò tre utenti cui assegnarlo (seguendo l'ordine). Allora se il suo andrà a @@coins, il mio potrebbe essere assegnato a @@ggpp The Top. Per quanti transitassero dalle parti di Campobasso, poi, faccio presente che la copia del volume Il Medagliere di S. D'Auria, che pure ho vinto in questo concorso, è disponibile per la consultazione presso la Biblioteca dell'Università degli Studi del Molise, alla quale l'ho donata dato che io avevo già acquistato tempo fa il libro e che quella Biblioteca possiede una sezione specializzata sul Meridione, comprendente anche alcuni volumi di numismatica e medaglistica.5 punti
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Attenti a non confondere i grossoni, è un nome che si trova spesso e volentieri a Milano negli '60 del Quattrocento, anche per indicare monete non-milanesi. Prima ancora che andare a indicare il pezzo da 20 soldi (impropriamente denominato testone, termine che invece in quegli anni spetterebbe al solo ducato d'oro) indicava la moneta da 4 soldi, per distinguerlo dal grosso che di soldi ne valeva solo due. Il passo che cita dizzeta appare effettivamente contorto, ma è un bell'esempio dei problemi di convivenza tra valute che le autorità governative dovevano affrontare all'epoca, specie in presenza di un bimetallismo e con entità di rivalutazione dell'oro e dell'argento diverse tra loro. Detto (o letto) altrimenti, le autorità dicono di matenere tra ducato e grossone il rapporto di 12:1 iniziale, quando le due monete valevano rispettivamente 50 soldi e 50 denari. La rivalutazione del ducato a 55 soldi (occorsa per fattori ambientali, cioè di mercato?) avrebbe comportato (qui il dato manca) una rivalutazione non-proporzionale del grossone, determinando uno sbilanciamento tra i valori intrinsechi e quelli nominali delle due monete tale da rendere più conveniente NON spendere il grossone, ma tesaurizzarlo. Quindi la riduzione del ducato a 54 soldi doveva portarsi dietro una riduzione (da che valore?) del grossone tale da mantenere il rapporto di 12:1 originale. Questo, ignorando mille altri problemi di equilibrio delle valute in oro e argento sul medio periodo, che saranno drammaticamente amplificati soprattutto nella seconda metà del Cinquecento. Comunqe tenderei a dubitare che queste monete siano milanesi, perché non mi risulta che a Milano nel 1469 ci fosse una moneta milanese che valesse 6.10 soldi, i.e. tale da avere un rapporto 12:1 col ducato, che come ricorda giustamente Mario valeva 4.2 lire imperiali. E.3 punti
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per oggi,cinghiali e volpe sono scapati tutti.........piu nessuno ne i taffoni....!!!...... :lol: .....un gran saluto a tutti....!!! -_-3 punti
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piccolo off topic...tempo fa ascoltavo un programma alla radio nella quale parlavano appunto delle scritte sulle banconote e una ragazza raccontò un suo aneddoto davvero simpatico...a scuola durante un compito in classe aveva usato delle 5.000 lire come classico bigliettino per copiare...finito il compito le aveva spese...dopo alcuni anni casualmente e più consumate gli ritornarono di resto le stesse 5.000 lire....2 punti
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Chissà perchè adesso il 2 centesimi di Bolaffi è diventato il riferimento per qualsiasi tipo di difetto di conio (o per meglio dire artefatto di conio)... peccato che nella stessa asta Bolaffi fossero presenti altri due difetti/artefatti, di certo non meno curiosi o rari, che hanno fatto rispettivamente 500 e 750 Euro.... io tenderei a prendere come riferimento più queste ultime due vendite, che non quella del centesimo mole al quale è stata fatta una (vergognosa) campagna pubblicitaria che non ha precedenti nella storia della numismatica recente, e che di certo non può fare da riferimento a nessun'altro tipo di moneta.2 punti
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Oggi posto un provisino di seconda emissione, a mio avviso, particolarmente ben conservato (a parte la qualità delle immagini ). La particolarità non riguarda la qualità dell'iconografia delle parti centrali della moneta, relativamente frequente, ma bensì nella comprensibilità dei caratteri epigrafici delle leggende, tutt'altro che comune. Lo stile delle lettere sono ereditate dalle produzioni avvenute durante il periodo di Carlo e poi proseguite per tutto il XIV secolo. Grierson sottolinea affinità stilistiche con il grosso tornese e suggerisce un impiego di personale di origine francese addetto alle coniazioni romane. Chiederei agli esperti di monetazione meridionale (fedafa, batti un colpo) se vedono similitudini anche con i denari delle zecche del Regno. Saluti a tutti2 punti
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qui trovi la monetazione di Luis Mendez e di tutta la monetazione di Malta http://coins.mos.net.au/12-vasconcellos.htm#ref http://coins.mos.net.au/12-vasconcellos-history.htm2 punti
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Ciao alte.....,accettabile la tua opinione , non condivisa da me ,evidentemente. Nel post 96 ,non scherzavo di prendere in considerazione ,l'acquisto del Nerva (tanto non lo vuole piu' nessuno) in colletta , studiarlo in un convegno prossimo ,un gruppo di (utenti interessati) .Magari Riccione . Ritrovarci a cena e poi a pranzo e poi ancora a cena discutendo del sesterzio di Nerva.. Sicuramente verra' fuori una vera sentenza. Per come ho scritto nel post 96 se é buono lo si da' in un'asta ( che sicuramente farebbe un botto) . Se non é buono , lo mettiamo a disposizione del forum al fine di studio. Magari saro' criticato, ma non fa' niente e solo una proposta , anche per conoscerci meglio. Saluti Gionnysicily.2 punti
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Ciao Fenasia, si tratta di monete comuni tratte dalla circolazione. La prima è una moneta svizzera da 2 Franchi, tuttora circolante in Svizzera: La seconda è una moneta commemorativa dell'Australia dedicata all'Anno della Famiglia: La terza è una moneta di Hong Kong da 5 Dollari del 1993: La quarta è un esemplare da 20 Corone della Danimarca (JP e LG sono le iniziali, rispettivamente, di Jan Petersen, l'incisore, e Laust Grove, direttore della zecca di Copenaghen; dovrebbe esserci anche una A, iniziale dell'autore del modello della moneta, Johan Alkjaer, a destra dell'anno di emissione): La quinta è una moneta del Marocco, da 5 Dirhams del 1987 (al dritto, il profilo del re Hasan II): L'ultima è una moneta greca da 2 Dracme, che ha circolato in Grecia fino all'avvento dell'Euro (il personaggio raffigurato è Georgios Karaiskakis, eroe greco nella guerra di liberazione contro l'Impero Ottomano):2 punti
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Va bene che il RIC 534 è molto spesso strano, però il nasino alla Francese, lo sguardo assorto di chi non sa se mettere 1, X o 2 sulla schedina, la fronte bassa, sono proprio inguardabili, oltre a parecchio d'altro, anche sul R/ che mi ha ricordato i disegnini fatti da Gianburrasca sul suo "Giornalino". E' dichiarato "gently (!) smoothed", allora mi domando come la "green patina" possa essere naturale ??2 punti
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ciao a tutti, la mia collezione di monete euro è composta da diversi generi: circolate, fdc e folder ufficiali. In questo momento il mio obiettivo è quello di riempire il maggior numero di caselle vuote con monete euro CIRCOLATE, visto che poi è mia intenzione sostituire le varie annate con i folder ufficiali (che però richiedono maggiori sforzi economici) andando a sostituire le circolate e le fdc che ho comprato negli anni. Allego la mia collezione completa e la lista delle mie doppie disponibili ad oggi. Non esitate a voler vedere delle scansioni delle monete fdc che vi possono interessare. Ringrazio in anticipo coloro che avranno piacere ad effettuare degli scambi con me.1 punto
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Mesi fa, ormai, l'amico @@francesco77 mi spinse a creare uno studio-presentazione per la mia prima medaglia... ci ho provato, ovvio che non posseggo una bibliografia sufficiente sul tema medaglie... Parlare di medaglie ha il suo fascino, nonostante che penso ancora che sia una disciplina, la medaglistica, basata su una materia elitaria – le medaglie non hanno mai avuto le mastodontiche tirature delle monete – ma in tutto ciò esiste una piccola branca che si interessa di medagliette religiose, che proprio in quanto religiose sono destinate ad un vasto campo di clienti. A Napoli, poi, il culto dei santi è molto forte ed ogni quartiere ha il suo santo a cui si è votato, così che proprio per questo legame così forte negli anni ci sono stati personaggi che hanno rivolto tutto il loro lavoro e la loro maestria alla fabbricazione di medagliette religiose, uno dei più famosi ed attivi fu De Gregorio. Chissà a quale Santo era votata donna Carmilina di Foria e Nunziatina pregava San Gennaro o Sant'Antonio? È più o meno questo il discorso che è interessante fare, andare aldilà della materialità della medaglia o dell'artisticità delle figure che la decorano e soffermarsi sul luogo di appartenenza di una immagine, a chi si rivolgeva, alla storia che è passata come un fiume a trasformare luoghi e tradizioni. In questo breve resoconto si vuol parlare del Borgo di Sant'Antonio Abate che si è sviluppato sin dal 1300 a ridosso delle mura della città antica. Nucleo del buvero, così chiamato dal popolo, è la chiesa dedicata a S. Antonio Abate, testimonianza di un grande complesso monasteriale andato in parte perduto. Da questa struttura religiosa parte una strada, l'arteria principale del borgo, lungo la quale ogni giorno si svolge la vita quotidiana del mercato famoso un po' in tutta Napoli, come un reticolato disordinato si sviluppa tutto il tessuto di vicoli e stradine che convergono in questa strada (via S. Antonio Abate, appunto). In una di queste stradine, praticamente di fronte alla chiesa '400esca, prende spazio una chiesetta piccola, di gusto neoclassico, rinomata in tutto il quartiere per il suo istituto di educazione: S. Maria della Stella Mattutina. La medaglia, datata 1870, riporta al dritto l'immagine della vergine e al rovescio la descrizione: “Maria SS. Stella Matutina / che si venera nella chiesa vico lungo S. Antonio Abate – 1870” L'attributo stella matutina o Stella del Mattino fa riferimento a Venere (Amore/Purezza), il corpo celeste, e quindi la "stella", più luminoso del cielo. Adesso mi domando... e quindi mi rivolgo a voi... esistono altre medaglie anche per altre chiese del Borgo?1 punto
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Questa sera in un ristorante ho trovato questo listino dove sono riportati i prezzi di alcuni alimenti. Il listino è del 1914. È interessante vedere cosa si poteva comprare al tempo con le monete che oggi collezioniamo. Per esempio con un 2 lire quadriga del 1911 avrei potuto comprare un kilo di lardo e con un 10 cent cinquantenario avrei potuto comprare un kilo di patate.1 punto
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... in tema con gli ultimi sviluppi del thread (sempre "caldo" ... oo) ) del "littore V", posto una mia recente acquisizione per chiederne il vs. parere ... Grazie e un caro saluto. L.1 punto
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..è vero, l'impressione è che per capire queste emissioni occorrano nuovi approfondimenti.. Galeotti mette in relazione queste nuove monete con l'aumento del prezzo dell'argento, motivo per cui i privati erano disincentivati a portare metallo in zecca: "il prezzo dell'argento era così cresciuto da rimanere sensibilmente alterato il rapporto tra valuta e peso con la conseguenza che - non si era potuto da più di 30 anni in qua battere piastre, testoni e altre monete d'argento atteso lo scapito che vi era in batterle sicché lo Stato si era ripieno di monete scarse e d'inferiore lega-" la soluzione a cui pensarono le Magistrature di Zecca fu quella di svilire la moneta diminuendone il peso. Sempre prendendo i dati che riporta Galeotti, se confrontiamo le piastre d'argento battute per Ferdinando II (anni 30 del seicento) con le piatsre di Cosimo III (1676) abbiamo un peso di: once 1, danapesi 3, grani 14; contro: once 1, danapesi 2, grani 13. In grammi (a noi contemporanei più familiari) la variazione potrebbe essere quantificata in 1,22, se confrontiamo il peso rilevato dal MIR per le piastre di Ferdinando II e Cosimo III abbiamo una variazione di peso simile.La valuta rimaneva però di 7 lire. Questo aggiustamento riguardava anche i nominali minori in argento: mezze piastre, testoni, lire, giulio, e mezzo giulio, però dette buoni risultati solo per gli anni 1776 e 1777, almeno per i nominali inferiori alla piastra, infatti questi non vennero più battuti. Evidentemente rimaneva problematico mantenere una parità tra la valuta ed il prezzo dell'argento. Sempre Galeotti: "...la riduzione apportata non era - o non rimase - in esatto rapporto con il prezzo dell'argento sì che sussisteva sempre quello scapito per il quale i privati si astenevano dal portare argento in zecca." a questo punto rimaneva quindi il problema di assicurare una certa quantità di circolante peri i nominali inferiori alla piastra ed è a questo punto che Galeotti giustifica l'emissione di monete in mistura (che comunque mantenevano una certa quantità d'argento) con peso e valuta diverse alle precendi emissioni in lega del Granducato: "...non si ritenne conveniente procedere ad ulteriori riduzioni e si pensò invece di supplirvi con l'istituzione di nuove monete del valore di quattro, tre e due quattrini a lega d'argento e di rame, ma in una proporzione assai superiore a quella usuale del quattrino." Vengono fatte quindi delle prove per monete in mistura che abbiano un titolo d'argento superiore alle precedenti in mistura (per capirsi quelle che il MIR cataloga al 457,458, 459 e che Galeotti descrive come saggi) e poi, una volta constatata "l'impraticità", di questa operazione si decise di ragguagliare il titolo a quello dei quattrini, e qui arriviamo finalmente alle monete postate da Dabbene. Quindi monete di peso e valuta superiore a quello dei quattrini, monete "nuove" che dovevano svolgere la funzione di circolante minore al posto dei nominali minori in argento e mi chiedo quanto questa involuzione rifletta la situazione economica della toscana in un periodo di crisi generale... spero di aver ricostruito la questione senza troppi errori, semmai mi correggerete... un saluto1 punto
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per me anche e' buona e con una bella patina. Non mi convince il Lucio Vero, forse vedo male o forse e' la perlinatura, ma ad ore 13 nel rovescio vedo dei segni di una propabile fusione. Ma la foto e' piccola.1 punto
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Bhè credo che la più interessante sia quella con i 10 cent ed i 2 euro dentro..Inziativa veramente penosa da parte dell' AASNF. Potevano almeno mettere foto d'epoca per dare quel qualcosa in più..1 punto
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Da una ricerca in rete "SIGILLI BIZANTINI DI SICILIA", direi che nella prima foto c'è una invocazione monogrammata del tipo Laurent V, con tetragramma nei quattro angoli. Nella seconda foto, dovrebbe esserci il nome e il titolo del soggetto emittente su quattro righe. Non è facilmente traducibile, perché le singole parole non sono separate da uno spazio, inoltre potrebbero essere parole abbreviate. Si capisce che l'ultima riga contiene la parola AMEN (AMHN, dove H e N sono "fuse"), preceduta da una H che potrebbe far parte della parola precedente o essere una abbreviazione. Non essendo il mio campo, attendiamo pareri...1 punto
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Grosso tornese per Tour; nel link li trovi per i vari regnanti. http://www.coinarchives.com/w/results.php?results=100&search=gros+tournois Ciao Mario1 punto
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Ragazzi rifatevi gli occhi,pubblicato su un asta con catalogo appena consegnato1 punto
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Un tavolo di lavoro con numizmo ????? la vedo più come la convention degli schiaffoni !!!!!! hahahahhaha1 punto
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la mia piu grande ricompensa he sentire i vostri pareri.....un testimone della vostra parte del successo mio a trasmetervi quel risentimento che provo a farvi risentire a traversso queste viste.....quest'amore di ripassare su li antici passi con quel piaccere di scoprire ,chi lega tutto tra noi ne un fior di passione.........passione sempre attiva come al primo giorno........a ringraziavi a tutti per la vostra partecipazione......tanti saluti.........!!! :)1 punto
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Medaglia dei settecento anni dell’Università di Padova. D/ ALVMNI / VNIVERSITATIS / PATAVINAE / MCCXXII – MCMXXII R/ EXACTAE PER SEMINA FVTVRA CONIVNGITVR AETAS Bronzo: 15,66 g, 35 mm. L’Università di Padova, una delle più antiche del mondo, venne fondata, secondo la tradizione, nel 1222 quando un gruppo di studenti e professori migrarono dall’Università di Bologna alla ricerca di una maggior libertà accademica. In effetti scuole di diritto e di medicina esistevano a Padova prima del 1222, ma questo è l’anno nel quale per la prima volta in un atto notarile della città si nomina con precisione lo Studio Patavino (quindi già esistente). Per questo motivo il 1222 è convenzionalmente ritenuto l’anno di fondazione dell’Università di Padova. apollonia1 punto
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Grazie babelone e tutti gli altri che condividono l'idea . Ok diamo l'incarico a Cliff,poiché è stato lui il promotore della discussione, se lo vorrà. Se l'idea va in porto ,mi immaggino a Riccione ,adunata con tutti gli amici del forum ,con le bustine con le monete dubbiose . Già vedo un tavolo di lavoro con Numizmo,Acraf,babelone,vitellino,Cliff, snam,ecc.ecc. Non dimentichiamo un bel microscopio e un po' di cartine al tornasole. Uauhhhhh.1 punto
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i graffi si vedono anche senza ingrandire la foto, o almeno, io li vedo ….quindi si dovrebbero vedere anche a occhio nudo almeno, questa è una mia opinione :D1 punto
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Ottimo Jagd! . come sempre del resto ... ! belle foto, belli i posti....... e bella la tua anima! Un proverbio russo cita; " é meglio tornare indietro che perdersi nel cammino"1 punto
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BUM!!! :p Il colpo l'ho battuto, ora vediamo se riesco a soddisfare i tuoi quesiti. A Napoli, ma anche nelle zecche minori del Regno, non mi risultano maestranze d'oltralpe in zecca in questo periodo. Ma è anche vero che spesso la figura dell'incisore era di secondo piano e i documenti dell'epoca riportano quasi esclusivamente gli appaltatori, mastri di zecca e saggiatori. Sotto Carlo I d'Angiò le famiglie responsabili della zecca erano tutte italiane e come incisore è noto, dal 1278, Giovanni Fortino. Un francese incisore, Perroctus Gallicus, è noto sotto CArlo II d'Angiò. Ciò non esclude però che anche Carlo I possa aver usufruito di incisori francesi, come per esempio è documentato abbia fatto richiesta a Firenze di personale da affiancare alla zecca di Napoli (1278).1 punto
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Credo che con le nuove normative il contorno delle nuove monete olandesi vada rivisto no ? Comunque complimenti, come sempre molto carino ..1 punto
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Non sono d'accordo. Il Vaticano vende una sola Coincard e una StampCoincard all'anno. Le vende anche per corrispondenza. E hanno una tiratura elevata che consente di trovarle disponibili anche anni dopo l'emissione (Presso l'UFN trovate anche quelle del 2010 se oggi vi fate un salto in Vaticano). E costano al massimo 3,90 euro A San Marino vendono un numero imprecisato (Sul sito ci sono solo 9 immagini, ma queste coincard sono 10). Ci sono dei duplicati (in realtà le tipologie sono solo 5). La vendita per corrispondenza è incerta. Sulla stessa applicano un'IVA che arriva a far costare una singola coincard anche 3 volte quella del Vaticano. La tiratura è bassissima.1 punto
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Credo di non averlo mai fatto, ragion per cui ti faccio adesso i complimenti per i tuoi bozzetti, meriterebbero tutti o quasi di diventare monete vere. Sai poi cosa mi passa per la testa quando vedo le tue opere........? Chissà come starei io su una moneta :rolleyes: ................................quasi quasi ti mando una mia foto via mail................... :D1 punto
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devo ammettere che raramente in passato, per meglio dire quasi mai, sono stato in accordo sui temi piu' disparati con il collega Piakos, come si vede la vita riserva sempre delle sorprese :lol: . Tuttavia il tema toccato nel suo intervento è di capitale importanza non tanto per il tema toccato "i falsi" quanto per la dimensione che il fenomeno ha recentemente assunto e allo stesso tempo la "sordina" che tale tema ha nella trattazione dei temi numismatici. Nelle varie rubriche del forum, ma soprattutto in quelle che trattano la monetazione greca e romana siamo di solito in tre gatti (l'ottimo Sku, il sapiente acraf e il povero sottoscritto..) a segnalare e disquisire sui vari falsi che, sempre piu^' abbondanti appaiono sul mercato. Quando possibile, dopo meditata e circostanziata analisi molti di questi vengono dimostrati come tali, segnalati alle ditte che li hanno invendita e spesso (ma non sempre) ritirati come si confa a case serie. La cosa preoccupante, sulla quale almeno noi concordiamo, è che si nota un incremento del numero di tali "apparizioni" e un deciso miglioramento del livello di sofisticazione. Per il primo fenomeno alcuni sostengono che in realtà girano solo piu' foto e piu' facilmente rispetto a qualche anno fa, ma che in sostanza il numero dei falsi sarebbe lo stesso. In realtà , sensazione del tutto personale, a me pare il numoero sia sostanzialmente cresciuto in conseguenza del miglioramento delle tecniche di riproduzione (e della perizia dei falsari). E' un dato invece incontestabile che il livello di sofisticazione sia cresciuto notevolissimamente e oggi anche certe patine , come quella rossa - un tempo indice di genuinità certa del bronzo - è oggi riproducibile almeno ad un certo livello. Il problema evidenziato in questi e altri, precedenti, interventi è lo scarso coinvolgimento sia di altri appassionati, sia dei commercianti. Alcuni commercianti mi hanno riferito che temono assai questa escalation di materiale dubbio perche rischia di rovinare il mercato. Ma dato che si ha paura di svegliare il classico can che dorme , si preferisce glissare il piu' possibile e soprattutto evitare di allarmare il mercato. La grande massa dei collezionisti tuttora è relativamente ignara di questo fenomeno. Le istituzioni hanno altro cui pensare e tranne qualche caso eclatante , come il famoso caso Weiss dove qualcuno addirittura suggeri, probabilmente per sviare l'attenzione, che in realtà i deka di Akragas erano buoni e che fossero stati dichiarati falsi solo per limitare le imputazioni di Weiss (tipica dietrologia da depistaggio abbastanza scontata e pertanto scarsamente efficace) preferiscono dedicarsi ad altro. Le associazioni di settore, soprattutto quelle di commercianti/periti e collezionisti che sono quelle che dovrebbero fare di piu' si ha la sensazione che non sappiano in realtà che pesci prendere e preferiscono restare defilate. Gli studiosi infine snobbano un po' il fenomeno, nel senso che lo analizzano da un punto di vista puramente tecnico ma poi non lanciano piu' di tanto grida di allarme preferendo anch'essi una posizione marginale quando invece essi sarebbero di grande aiuto per riconoscere, analizzare e combattere il fenomeno mettendo in guardia il mercato. Non dimentichioamo che il collezionismo è nato ben prima degli studi numismatici (a proposito chi si ricorda la data di quello che viene considerata il primo libro di numismatica :acute: ?) che nacquero in parte per spiegare il fenomeno moneta e in parte come ausilio per l'indagine storica (e successivamente piu' propriamente numismatica). La questione è indubbiamente non facile, per la delicatezza della materia e per gli interessi commerciali oggi ingentissimi (la numismatica non piu', ahimé, il passatempo da vecchi gentiluomini di campagna e figure come il conte Magnaguti, il conte Papadopoli, il marchese Strozzi, ohibo' son tutti nobili ?? :rolleyes: stanno ai protagonisti del mercato di oggi come Piccolo Mondo Antico sta a Blade Runner .. Tuttavia si dovrebbe riflettere maggiormente su questo fenomeno che per il mercato potrebbe rappresentare un ostacolo alla sua crescita o quantomeno alla sua crescita sana. Se iniziative di valorizzazione (progetti culturali volti a valorizzare le risorse numismatiche pubbliche ancora inconosciute) e di tutela (come il dialogo che si cerca di instaurare con le istituzioni) hanno trovato spazio sul Forum, altrettanto forse varrebbe la pena di fare per un dibattito che sono certo starebbe a cuore a molti rappresentanti delle categorie sopra ricordate , se condotto con moderazione e soprattutto serietà professionale con la finalità di rendere un servizio alla comunità numismatica nel suo complesso (i falsari, che fanno parte anche loro di questa comunità, si voglia o no pero' li lasciamo a casa ... :)1 punto
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continua Piedi foglia di fico Se proviamo a fare un confronto emerge una buona compatibilità (almeno una certa familiarità)che consentirebbe di assegnarli al periodo privo di dati successivo ai segni bordone e treccia (o anche ai semestri immediatamente precedenti parimenti privi di informazioni)in effetti le affinità vanno oltre il punzone relativo al piede sinistro e si estendono a altri particolari dei diritti e dei rovesci dei Fiorini. Mi scuso per aver trascurato la discussione, la vita reale definisce scadenze e impone priorità inderogabili. cordialità1 punto
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L'ammetto...... ho un po' di c. fortuna! e credo che non ha circolato tantissimo.1 punto
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Sono proprio come quelle che mi ha mostrato in una immagine a Verona un impiegato dell'AASFN. Sinceramente io ne compro giusto due, quelle necessarie a garantirmi almeno una moneta per taglio. Colleziono monete, non blister!1 punto
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Buonasera a tutti, ed in particolar modo a @@odjob , @@tornese71 , @@Littore , @@Michelangelo2 , @@uzifox e @@providentiaoptimiprincipis , ho parlato finalmente con il dott. Morello della Libreria Classica Diana, abbiamo valutato il numero di articoli del concorso ed abbiamo pensato di collocarli in un paragrafo ben evidenziato sul prossimo (annuale) Quaderno di Studi dell'Associazione Culturale Italia Numismatica, si tratta di una pubblicazione di prestigio, spero sarete d'accordo. Dovreste cortesemente inviarmi via e-mail all'indirizzo chiamaresca@@libero.it (magari entro domani) il vostro articolo in formato word così da poter permetterci l'impaginazione. Ad ogni partecipante verranno inviate poi a titolo gratuito dieci copie del Quaderno di Studi sopra-citato ed un abbonamento annuale alla rivista Monete Antiche, indicate per tanto nell'e-mail il vostro recapito per la rivista o di quello dell'eventuale beneficiario (nel caso in cui vogliate destinarlo ad altri). A presto, Francesco1 punto
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Io sono sempre pronto quando si parla di cambiare qualcosa di sbagliato anche se difficilissimo nulla è impossibile.1 punto
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Si vede abbastanza nettamente una schiacciatura in prossimità della lettera mancante, che ha verosimilmente cancellato la lettera. Non è quindi certamente una frattura di conio la causa, e onestamente ho parecchi dubbi che sia qualcosa creato in zecca. Vista anche la modesta conservazione della moneta, pesantemente lucidata, credo che sindacare sulle cause di quella schiacciatura (e quindi della mancanza della lettera) sia come discutere del sesso degli angeli. Questo tipo di difettosità ha un senso solo se rilevata su monete in alta conservazione, perchè su monete pasticciate come questa può essere successo di tutto, a posteriori.1 punto
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Questa è una moneta da 1 zloty del 1929 ed è stata utilizzata fino allo scoppio della seconda guerra mondiale. È di nichel, pesa 7 g, ha un diametro di 25 mm ed ha il bordo liscio. È stata messa in circolazione nel 1929 dopo la riforma monetaria che ha rialzato il valore della moneta polacca. Ne esistono due varietà: quella col marchio della zecca coniata a Varsavia e quella senza il marchio coniata in Svizzera che é molto rara. Il suo incisore si chiamava Mieczyslaw Kotarbinski che con il suo progetto vinse un concorso e la moneta venne scelta per essere messa in circolazione. Purtroppo non so indicarti nessun suo utilizzo particolare perché non ho mai trovato nessuna fonte che ne parlava ma appena ne avró la possibilità chiederó a qualche anziano in Polonia se aveva qualche utilizzo particolare. Posso dirti peró che aveva un discreto valore perché 1 zloty valeva 1/4 di dollaro.1 punto
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Sono disponibili entrambe le parti per scaricarlo completamente: Parte 1 http://www.cealex.or..._000011_I_w.pdf Parte 2 http://www.cealex.or...000011_II_w.pdf Massimo1 punto
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Documento interessantissimo! Io conservo un quadeno in pergamena datato 1820 del Regno di Sardegna, dove sono annotati i conti di un proprietario terriero. E' segnato il prezzo di vendita delle mucche, dei cavalli, dei prodotti della terra in genere e tanto altro. Ricodro che quando lo presi era già parecchio rovinato (ma leggibile) e mi costò un paio di marenghi in buona conservazione :) Ma è davvero un cimelio unico! :)1 punto
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Visto che si parla del catalogo Civitas Neapolis Varesi 42 vi mostro una chicca bibliografica: catalogo originale Asta Varesi 42 in copertina rigida e rilegatura. Tiratura: 5 esemplari. Vi piace?1 punto
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Come già notato da @Erdrückt il dollaro Anthony, sebbene ovviamente rotondo, sembra abbia 11 lati. La forma vuole infatti riprendere quella dell'Apollo 11 goodwill messages, i "messaggi di buona volontà" dell'Apollo 11, un disco in silicio delle dimensioni di una moneta da mezzo dollaro, contenente dichiarazioni dei leader di 73 paesi di tutto il mondo, lasciato sulla Luna dagli astronauti. Il disco, di cui vediamo in allegato la foto della esatta riproduzione di quello lasciato sulla Luna custodita presso lo Smithsonian, riporta l'iscrizione "Goodwill messages from around the world brought to the Moon by the astronauts of Apollo 11" (messaggi di buona volontà da tutto il mondo portati sulla Luna dagli astronauti di Apollo 11) e nel cerchio "From Planet Earth -- July 1969". Chissà se qualcuno, da altri mondi, li leggerà mai :rolleyes: Noi, nel nostro mondo, leggiamo il messaggio di Giuseppe Saragat, allora Presidente della Repubblica Italiana: "Il coraggio e la tecnologia degli Stati Uniti d'America hanno portato al nostro satellite questo messaggio del capo della nazione italiana, che vanta tra i suoi figli Galileo Galilei, il cui genio ha aperto le vie per la scienza moderna. La conquista della Luna è una gloriosa pietra miliare lungo la strada di tutta l'umanità, verso il raggiungimento della pace, della libertà e della giustizia. Giuseppe Saragat Presidente" petronius :)1 punto
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