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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/17/13 in tutte le aree
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Buongiorno a tutti, io credo che numismatica, oltre che apprezzare la rarità o la bellezza di una moneta, sia anche sinonimo di storia e di cultura. Oggi volevo soffermarmi sulla moneta Euro italiana da 20 centesimi, il cui retro, disegnato da Maria Angela Cassol, raffigura una scultura del futurista italiano Umberto Boccioni. Dopo aver pubblicato nel 1912 il Manifesto tecnico della scultura futurista, in cui l'autore pone le basi per la creazione di una statua, Boccioni realizza nel 1913 Forme uniche della continuità nello spazio (che è sul retro dei 20 centesimi! ). L'opera, in cui possiamo riconoscere una figura umana, esprime un grande senso di dinamismo, anche grazie alla sinuosa continuità delle sue curve, e ci proietta verso una sensazione di grande astrazione. L'intento non è di rappresentare una figura riconoscibile, ma di creare un opera che esalti la sua tridimensionalità in un incessante svolgersi nello spazio di forze e di forme. Boccioni non creò subito il bronzo, ma un calco (conservato al Museo di Arte Contemporanea a San Paolo del Brasile), ed è per questo motivo che oggi abbiamo 3 differenti versioni di questa statua: una si trova al Museo del Novecento a Milano, una al MOMA di New York e l'ultima è alla Tate Modern a Londra. Spero che questa piccola descrizione vi possa aver aiutato ad amare ancora di più la storia del nostro paese!7 punti
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Per quanto riguarda le alte conservazioni non si tratta di una moneta facile, salvo (forse) per gli scudi dell'ultimo doge, Ludovico Manin. Posto l'immagine di un magnifico esemplare di Alvise IV Mocenigo, 1763-1778, centodiciottesimo doge (massaro Domenico Gritti), moneta comunque rara anche se non rarissima. Pesa g. 31.88 e presenta una patina delicata e fondi lucidi, eccezionalmente in assenza dei soliti segni di ribattitura. :)3 punti
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Per assoluta mancanza di monete da 2 euro oggi al bar ho dovuto per forza di cose mettere in circolazione le monete di un rotolino del verdi, d'altronde anche se belli lucidi sono soldi pure quelli........ :D Ho potuto apprezzare una volta di più quanto alla stragrande maggioranza della gente non importi assolutamente nulla di chi o cosa viene raffigurato sulle nostre amate monetine :cray: nessuna novità ovviamente, li conosco bene, piuttosto sono rimasto sorpreso da quanti, una volta fatto notare loro il mio stupendo gesto, ossia dare loro di resto una moneta in FDC....oops qFDC, oltre che fregarsene mi abbiano pure chiesto chi mai fosse questo Giuseppe Verdi........ :rofl: annamo bene :crazy: P.S. per Isacco: qualcuno per te l'ho tenuto.......3 punti
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Può condizionare l'altra metà il numismatico, collezionista o studioso che sia ? Questa è la domanda, le risposte possono essere ovviamente infinite. A volte ne ho sentite tante in questi anni, tra il divertente e l'imbarazzante, però indubbiamente se la passione c'è, se c'è coinvolgimento, una certa influenza il numismatico, bene o male la subisce. Il collezionista ha un problema semplice, compra, compra monete..., certamente il tutto non passa sempre inosservato, c'è sempre o spesso un rendere conto.... Un classico è il ritorno dall'asta, entra in casa disinvolto, cerca di essere naturale, fa finta di nulla, ma la domanda arriva quasi sempre, ed è una mazzata, allora ? allora cosa risponde...., ma a questo punto capisce che qualcosa deve dire, non scappa. Di solito è furbo, non è sprovveduto, nasconde il grosso ed esibisce una piccola moneta medievale, di quelle che anche lui fatica a comprendere, spesso se la cava, la risposta è un effettivamente è bruttina, potevi trovare di meglio. Quindi il collezionista, che spesso è solitario e non pubblicizza verso il mondo esterno, anche in famiglia è diciamo sobrio, meglio non ostentare, il basso profilo è sempre opportuno e consigliato anche entro le proprie mura. Ma anche lo studioso, qualche problemino lo può avere, sempre sui libri, e quanto leggi dice sempre lei ! E quanti ne compri aggiungo io, su dove metterli poi è meglio neanche parlarne. E poi ci sono i Convegni, gli eventi, e qui nascono le richieste, le concessioni, sabato dovrei andare a...., quando va bene la risposta è, ancora ? E allora nascono i patteggiamenti, ma anche i patteggiamenti costano...., e se ci tieni sai che qualcosa ti tocca.. Ma c'è anche il forum, il forum prende, spesso il numismatico, in questo caso il lamonetiano passa un bel po' di tempo sul forum, e dopo un po' spesso arriva il classico allora che vogliamo fare ? Facciamo notte ? Infatti ecco perché molti scrivono in piena notte.... Ma alla fine il più delle volte risulta essere un gioco delle parti, una recita, e se non tiri la corda, alla fine anche lei capisce che c'è di peggio nella vita.... Argomento che può essere affrontato in stile tipicamente estivo, con leggerezza ed ironia, ma per chi vuole può assumere anche valenze psicologiche di un certo peso, certamente il numismatico ha diversi fronti con cui relazionarsi, lo sappiamo, e la famiglia indubbiamente è uno di questi, vedete voi...., indubbiamente qui avete un vantaggio questa volta, lei è difficile che lo legga sul forum e non è poco...., buon week-end, Mario2 punti
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credo solo questi ? Monaco : tiratura 1.249.131 pezzi http://www.lamoneta.it/topic/92071-2-euro-commemorativi-2013/page-111#entry1221213 Portogallo : emissione 20 giugno http://www.lamoneta.it/topic/92071-2-euro-commemorativi-2013/page-110#entry1220059 Vaticano : emissione 3 giugno ( EMESSA )2 punti
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Buon giorno .In relazione alla discussione riguardante la zecca di Irnthi, faccio presente che nelle vicinanze di Fratte (SA) a circa 20 Km, nel Comune di Castel San Giorgio ho rinvenuto nei mesi scorsi due monete di questa zecca nei luoghi Campomanfoli e S.Maria a Castello del predetto Comune. Allego i verbali redatti dalla soprintendenza - Sezione di Nocera. Spero di essere stato utile . Un grazie immenso ad ACRAF per la collaborazione e sensibilità.2 punti
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@@Greta2209 invece che polemizzare su delle semplici battute, qui c'è gente che ne sa e se ti dicono che le monete si misurano in mm è perchè sono misurate TUTTE in mm, basta che sfogli i cataloghi e ne avrai la conferma! per il resto, invece che fare controbattute segui le istruzioni che ti sono state date per allegare le foto, perchè senza vedere una foto della moneta che hai è la stessa cosa del parlare del nulla2 punti
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@@Davhibernian credo solo quella in coincard il rotolino verrà cambiato come verdi al facciale in banca d'italia2 punti
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E' stata una delle discussioni più belle che abbia fatto con un avversario deciso ma corretto oltremodo, penso che almeno il mio Mi Piace te lo debba...! Alla prossima discussione, allora..! Ciao e Buonanotte. :good:2 punti
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:moon: :moon: :moon: Taglio: 2 euro Nazione: San Marino anno: 2002 Tiratura: 100.760 Condizioni: BB Città: Comacchio Note: avuto oggi al Bar in spiaggia...........se non ricordo male la moneta circolata più rara che abbia mai trovato in 8 anni di ricerche.2 punti
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Credo che sia divulgativo e utile per tutti, tornare o ritornare a rotazione su monete che indubbiamente hanno la loro valenza sia per una zecca specifica, ma anche per il collezionista. Certo questa, lo Scudo della Croce da 140 soldi di Venezia, è una di quelle ambite, da chi colleziona Venezia, i grandi nominali e comunque monete di grande impatto. Tenere in mano uno Scudo Della Croce e rigirarselo è una bella sensazione che auguro prima o poi possa capitare a ogni collezionista. La moneta è conosciuta ai più, ma anche a beneficio di chi si è appena affacciato alla numismatica, sarebbe bello vedere insieme qualche punto importante e magari, perché no, vederne qualcuna. La moneta viene coniata inizialmente dal Doge Nicolò Da Ponte ( 1578 - 1585 ), anche se non si conoscono i documenti che decisero la coniazione di due nominali d'argento grossi, come lo Scudo della Croce e la Giustina Maggiore. Di certo uno dei motivi fu quello di allinearsi alle monete correnti europee che utilizzavano grandi nominali e anche per l'afflusso di argento che arrivava copioso in Italia in quel periodo. Pare che sia stato il 1578 il primo anno di coniazione, così risulterebbe da alcune memorie di zecche, il suo valore era di 7 lire o 140 soldi ; quello in oro lo si deve invece al Doge Gritti. E' per Venezia il momento della vittoria di Lepanto, i veneziani esultavano, queste monete seguono un momento di tripudio per loro. Ma la moneta, su cui spero aggiungerete osservazioni, mi sembra rimanga nei suoi tratti iconografici immobile nel tempo, probabilmente non si volle toccare una moneta che funzionava, che era conosciuta, che aveva delineato l'identità della città evidentemente. La simbologia è essenziale ma forte, la croce fogliata grande, da cui prende il nome, con rosa al centro e foglie di vite agli angolo, all'esergo le iniziali del massaro, al diritto ; al rovescio, il leone in soldo sopra scudo ornato di fogliame, all'esergo il valore 140. Quindi la croce, simbolo cristiano, il leone simbolo per antomasia veneziano, il doge è in leggenda col suo nome al diritto, al rovescio in leggenda si richiama San Marco. Quindi c'è tutto, manca a differenza di altre zecche del periodo il busto del regnante che trova ormai riscontro in molte monetazioni. Quello che posto è un bell'esemplare tratto dall'Asta Varesi 58 del 28 aprile 2011, lotto 226, è lo scudo di Pasquale Cicogna ( 1585 - 1595 ), sigla FD ( Fanti Dandolo ), argento, peso 31, 70 gr., Paolucci 11, CNI, 141, esemplare più che gradevole direi. Ovviamente ci conto sull'ampliamento delle riflessioni in merito, anche per le conoscenze personali e di tutti, il fine ultimo è poi questo, saluti, Mario1 punto
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Segnalo che in data 21 giugno, nel Museo Archeologico di Himera si terrà una importante Giornata di conferenze. In particolare nel pomeriggio saranno illustrate le monete di Himera, con relative problematiche, compresa la definizione del piede ponderale usato nell'antica zecca siciliana. Ecco il programma: Chi ha la fortuna di capitare mei paraggi, consiglio di assistere ai vari interventi.1 punto
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@@Giovanna Anche quest'anno sono contento di essere il primo a farti gli auguri. Buon compleanno :give_rose: :friends: :drinks: :buoncompleanno: Aggiungo gli auguri a tutti gli altri utenti che festeggiano oggi, ben tre dei quali raggiungono una cifra tonda: (50) annovi.frizio (30) joff (52) gigi1961 (57) lapiuma (40) chris73 (47) joe66 In particolare sarei curioso di sapere se @@annovi.frizio ha progettato per l'occasione una bella banconota da... 50 Auguri a tutti1 punto
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Salve. Vorrei provare a fare un ipotesi sperando di dire qualche fesseria. In questa sezione ho letto spesso post in cui si parla di monete coniate che a causa dell'estrattore venivano segante con le striature che tutti noi conosciamo. Questa sera mi sono voluto studiare esattamente cosa voglia dire il termine "Justierung" e mi sono imbattuto in questo articolo su Wikipedia : Justierung von Münzen Bei der Münzherstellung verstand man früher unter "Justierung" den gewichtsmäßigen Abgleich der leicht übergewichtigen Gold- oder Silberronden auf das gesetzmäßig vorgeschriebene Sollgewicht innerhalb einer geringen Toleranz im Milligrammbereich. Das geschah gewöhnlich durch Abfeilen und ständigem Nachwiegen - manuell Münze für Münze in der Prägeanstalt, wobei die Edelmetall-Späne gesondert aufgefangen, aufbewahrt und später wieder eingeschmolzen wurden. Häufig wurden die Justierspuren (Feilenriefen) durch den anschließenden Prägevorgang nicht immer vollständig beseitigt, so dass sie teilweise sichtbar blieben. Das mindert jedoch theoretisch den Sammlerwert einer solchen Münze nicht, sondern garantiert eher die Echtheit. In Münzauktionskatalogen ist bei den betreffenden Münzen in der Beschreibung "geringe Justierspuren" oder ggf. "starke Justierspuren" angegeben, was folglich dann doch zu mehr oder weniger großen Abschlägen führt. Die mit Justierspuren behaftete Münze darf nicht mit einer "bekratzten" verwechselt werden. Bei einigen Münzen des 18. und 19. Jh. steht auch das Wort "justi(e)rt" explizit noch im Gepräge. Die moderne Rondenproduktion ist ab etwa 1870 schon so gewichtsmäßig exakt, da die Dicke der Zainblechbänder fast auf ein Hundertstel Millimeter genau sind, so dass eine spezielle manuelle Justierung überflüssig geworden ist. Es wird deshalb nur noch nachgewogen und fehlgewichtige Ronden ggf. vor dem Prägen ausgesondert und wieder eingeschmolzen. Siehe auch Rauhgewicht, Feingewicht. Per chi non conoscesse il tedesco dice che il "justierung" era una tecnica che si utilizzava per portare le monete a peso ideale. Semplicemente si prendeva una lima e si limava il tondello. Se questo lavoro non veniva fatto a dovere, dopo la coniatura erano ancora evidenti i segni della lima. Nel 1870 dopo l'utilizzo della Zainblechbänder, che dovrebbe essere una pressa che pressando su una lamina di metallo di un determinato spessore da il tondello finito( vedi foto ), questa tecnica non venne più usata. Mi chiedevo se questo non possa essere il motivo per cui in tante piastre (adesso mi sbaglierò ma credo specialmente prima del 1870) abbiano quei segni che li caratterizzano. Scusate eventuali esattezze ma io ci provo.1 punto
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Comprate in questo momento 2 monete a 159 euro l'una spedizione compresa (l'anno scorso il 2 euro cc 2012 costava 120 alla fonte e non penso che quest'anno costi di meno, 39 euro in più ma ho la sicurezza di non cadere nella speculazione).1 punto
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Non solo, cari amici. Sembra che questa versione dello stemma monzese sia una variante "spuria" ricavata da quella in uso durante il ventennio. In quel periodo, gli stemmi civici dovevano contenere il cosiddetto capo del Littorio. Ossia, la parte superiore dello scudo (il "capo") doveva mostrare un fascio littorio in campo porpora, oppure in campo rosso. Questa variante "spuria" ha conservato il capo di porpora (cfr. la differenza con il rosso del campo sottostante), ma ha fatto sparire il fascio:1 punto
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Che la mia mania delle sigle sia contagiosa? ...ne ho un altro con la sigla ZA - V (Zan Antonio Venier massaro dal 4/10/1621 al 14/11/1622, ...al quale segue ZD, il Dolfin di prima, e ...V è l'iniziale di mia moglie) ... era Doge Antonio Priuli e nella legenda del dritto si legge MARC al posto di MARCVS.1 punto
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Si Francesco, non era assolutamente mia intenzione offendere qualcuno con i miei commenti.1 punto
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Ciao Mario, grazie per avermi detto chi sei, ho letto il tuo messaggio privato, BENVENUTO TRA NOI!! http://www.lamoneta.it/topic/108362-ciao-a-tutti/ C'è stata qualche piccola incomprensione sul discorso dei 20 euro sulle piastre ma personalmente ho capito cosa volevi intendere. In pratica hai voluto dire che le piastre di Ferdinando II degli anni '50 sono comunissime e che forse è meglio prenderle in buona conservazione. Tutto qui. Propongo a @ di metterci una pietra sopra a questo breve battibecco, può succedere all'inizio, questa è la dimostrazione che quando si scrive in un forum si può fraintendere, meglio parlarsi da vicino. Mario lo conosco da anni, è un bravissimo ragazzo! Ora però stringiamoci la mano e partiamo da zero........... RECEDANT VETERA!! :good:1 punto
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Si tratta di un tari'd'oro a nome di Enrico VI al numero dello Spahr 5 pag 177 tav XXI. Esistono varieta'di varianti per questa tipologia che vanno dalla numero 4 alla numero 14. (es: globetto con doppio cerchio lineare(4),come la tua(5),con astro a sei raggi(6),con segno indecifrabile(7,8 e 11),con P obbliqua (9), con P e punto a sinistra (10),con G in centro (12),con segno incerto tra P e G (13),con testa di leone (14)... e cosi'descritta la tua: D:/ Tre globetti con linea curva in centro; R:/ Croce su lunga asta accontonata con cerchietti negli angoli superiori della croce; R2. peso variabile da 0,90 a 4,75 diametro 11/13 AU Spero di esserti stato di aiuto :D Saluti ;)1 punto
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Gazie ragazzi, un bacione a tutti...a Jagd due o tre... :air_kiss: :air_kiss: :air_kiss:1 punto
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Ciao @dizeta In effetti il Montenegro censisce gli scudi della croce di questo doge, tutti R e tra i massari ci mette anche il ZD. Non conosco però i motivi per i quali fu richiamato in servizio....vedo se trovo qualche cosa.... saluti luciano1 punto
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Concordo con Fabrizio, caro @@Civitas Neapolis , cerca di onorare il nome che porti, te lo dico in napoletano, "lievet e vreccell a rint a scarp mo'!". Mostraci qualcosa di tuo! :good:1 punto
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Quando ho letto il titolo ho pensato che fosse una delle tante discussioni che vengono aperte quando uno trova una moneta con chissà quale difetto di conio, mi hai sorpreso, devo ammettere che neppure io avevo approfondito granchè cosa rappresenti quella figura per l'artista che l'ha creata. Bravo1 punto
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Giusto, il "gusto" della rarità è un qualcosa di bello e sano. Lo provo ancora anche io dopo 5 anni di Eurocollezionismo :) Agli inizi è però normale pensare di aver in mano chissà cosa, visto che la conoscenza dell'ambiente è al momento limitata... questo è normalissimo, altrimenti saremmo già tutti grandi esperti. Tanto per chiarire, anche se tu quella moneta l'avessi presa all'epoca direttamente da rotolino, il valore non sarebbe tanto più alto. Questo perchè milioni di esemplari sono molti in ambito Euro e non costituiscono una rarità. Cosa dire... per sapere cosa è veramente raro oppure no, anzi, per ipotizzare cosa sia veramente raro oppure no (perchè non si sa mai), è bene conoscere tutte le dinamiche di distribuzione e di mercato della moneta in questione, cosa che viene con il tempo e consultando molte fonti, tra cui il nostro Forum! :)1 punto
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OT: ma perchè quando lo dici te, tutti tacciono, mentre quando lo dico io (http://www.lamoneta.it/topic/107037-25-centesimi-1903-r-che-conservazione/page-2) c'è qualcosa da ridire? Sarà il potere del curatore? :rofl: :rofl:1 punto
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Consentimi di ricordarTi: primo, che qualunque essere umano può sbagliare, quindi qualunque altro essere umano ha il diritto di affermare (educatamente, come ha fatto babelone) "io però la penso diversamente"; secondo, che in ogni caso il forum non è (almeno per quanto ne so) riservato ai soli scienziati, per cui ognuno ha il diritto di scrivere (educatamente, come ha fatto babelone) anche ipotetiche castronerie (senza per questo significare che quelle di babelone siano tali).1 punto
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Ciao, io al contrario di molti di voi, la mia piccola collezione me la sono fatta al 90% sulla baia e quindi a parte qualche mercatino e qualche convegno a Piacenza, non ho mai chiesto tanta libertà a mia moglie e quindi non ho mai avuto problemi. L'unica cosa che volevo dire è, se all'inizio della collezione e cioè nella fasa "calda" ( serate intere passate sulla baia) l'avessi ascoltata, mi ritroverei con qualche euro in più in tasca, una scatola di robaccia in meno sul groppone ( che ogni tanto mi viene il talento di disseminarle in qualche campo per fare impazzire i detectoristi) e qualche bella moneta in più nella raccolta. P.S. mi ha sempre detto, ed aveva ragione, cosa continui a comperare dei "raulot" (cianfrusaglie) comperatene 3/4 all'anno ma belle.1 punto
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lindap se vuoi posso lucidarti qualche moneta, come vedi sono bravo a farlo :rofl: Scherzo ovviamente e sò bene che non si fà. :blum:1 punto
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io dico spl, i rilievi ci sono, il bordo ha risentito in alcuni punti dell'incisione del fert1 punto
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Caro numa di porti d'Ostia di Cavino ne ho memoria di almeno 6-7 (ma sono di più) passati in aste anche di notevole prestigio, fotografate anche a colori, e se devo dire la verità non è l'unico conio che ha avuto e continua ad avere così " successo" , ad esempio il Caligola con il tempio è ancora più ingannevole se opportunamente consunto e patinato dal tempo...Per carità di patria non posterò altre immagini.... Denario di Cavino o simili : è un bel problema Perchè...tu mi dirai Principalmente perchè si sa che esistono, anzi uno è pubblicato dal Klawans (pag 105,1) ed è un denario di Diadumeniano su autorità del Molinet (del '600), ma non ne abbiamo un'illustrazione, solo un disegno. E l'originale.... mi dirai tu. Appunto .... ti rispondo io con un po' di scoramento, dov'è? Tra i buoni o tra i cattivi ?!?!? E gli altri? Dopo questo post credo di meritarmi il diritto di firmarmi.... IL PERFIDO cordialmente! P.S. questo ti piace???1 punto
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E' proprio questo punto, ancor prima dell'evidenza archeologica definitiva , che non mi convince , in quanto i Cavini lo riusciamo a distinguere abbastanza agevolmente. Prodotti bellissimi, piu' di imitazione (come nell'800 si rifacevano le statuine egiziane diffusissime tra le grandi famiglie borghesi amanti delle antichità sulla scia delle grandi esplorazioni portate avanti dai "savants" di Napoleone) che di replica scopo fraudolento. Dobbiamo tra l'altro immaginarci un mercato veramente ristretto a pochi cultori/amanti delle cose antiche, la maggior parte dei cittadini era totalmente alieno da queste passioni ed erano ancora pochi quelli che sapevano scrivere/leggere. Il gusto dell'antico veniva reinterpretato dall'artista risentendo dello stile personale e dell'epoca, ecco perche i Cavini che ogni tanto appaiono nelle aste sono facilissimamente riconsocibili e ammirati come tali, non come falsi tout court. Ecco perché una invenzione/produzione falsa di questo denario nel 1500 con esemplari che sono altamente plausibili, e un ritratto comunque bello e interessante è, pur possibile in via teorica, altamente improbabile . Per il ritratto o è autentico (al pari di quello dei due aurei coevi) oppure si deve sostenere che tutte e tre le monete sono dei falsi costruiti ad arte da un diabolico artista (che certamente non è Cavino), oppure ancora che il diabolico falsario si sia ispirato per il denario dagli aurei (per il ritratto) e dal denario anonimo del 68 per il rovescio, aggiungendovi di suo le famose EID MAR.. Ecco a me pare francamente, in assenza tra l'altro di altri esempi di denari plausibilissimi ma fasulli che sarebbero stati introdotti nel 1500, un po' arizogogolato e poco credibile, pur essendo in teoria possibile che una simile concatenazione si sia prodotta. Se veramente è esistito questo genio che è riuscito a immaginare tutto questo allora dovremmo riconoscere altri suoi lavori ( a meno di non oensare che sia stato talmente bravo che molte sue creazioni siano tra noi tuttora non riconsociute come tali.. ma insomma..). Come rilevavo qualche post fa esiste un bel sesterzio di cavino (che era tra la'ltro uno degli artisti migliori del suo tempo) con la testa di Cesare al diritto e VENI; VIDI; VICI; al rovescio su tre linee e credo anche un numismatico ancora verde possa accorgersi immediatamente della sua produzione non coeva.. PS si l'Antiquities Portable Act in vigore in UK stabilisce che il ritrovatore casuale o meno di beni archielogici denunzi il suo ritrovamento e riceva o un risarcimento del suo valore di mercato se il bene interessa allo Stato oppure torni in possesso del bene e ne possa disporre sul mercato come meglio crede se non interessa alle sitituzioni pubbliche. In questo specifico caso tale denario è già posseduto in qualità migliore da diversi musei inglesi e quindi lo Stato decide di non spendere soldi inutilmente. Tra l'altro gli esemplari posseduti dal Pubblico sono visibili e ben repertoriati e pubblicati. Magari avessimo noi una legislazione cosi avanzata intelligente e rispettosa che non lede i diritti e gli interessi del singolo e che contribuisce a far affiorare , perche' piu' conveniente che tenere "al nero", quanto recuperato. E soprattutto che mette a disposizione degli studiosi il dato sia di quanto custodito sia dei ritrovamenti, utilissimi entrambi per coloro che studiano queste monete. Sigh..1 punto
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No, non sembra essere una mister day i coni sembrano essere gli stessi dei 4 Bruto del post di gionnisicily :crazy: Un falso è tale quando lo scopri, fino a quel momento è autentico ( un po' lapalissiano ma non sapevo come meglio esprimere il concetto) Del rinascimento i falsi normali e le imitazioni sono riconoscibili per tecnica, stili etc, ma nulla vieta di pensare che ci sia un tipo particolarmente ben fatto o riuscito e che sia passato per buono. A mio giudizio è estremamente improbabile ma non assolutamente impossibile.... Cordialmente, Enrico1 punto
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Un'attesa molto lunga quant'è, dei mesi o degli anni? Anche a me capita di tenere le monete fuori dalle custodie (magari perchè semplici doppioni), personalmente le metto nei "tubetti" dei vecchi rullini fotografici intervallati da pezzi di carta per evitare sfregamenti. La misura è quasi perfetta, le monete non si muovono molto. Non ci sono grandi precauzioni da prendere se conservi le monete in ambienti "normali".1 punto
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Per coincidenza, ho trovato questo un paio di settimane fa, e sono rimasto stupito di apprendere le 1937 PTT pezzi apparentemente erano in uso, almeno il più tardi 1961-2. (37 nuovo centimes!) Hai idea di quando furono finalmente in pensione? :) v. ------------------------------------------------------------- By coincidence, I found this a couple of weeks ago and was amazed to learn the 1937 PTT pieces apparently were in use at least as late as 1961-2. (37 new centimes!) Any idea when they were finally retired? :) v.1 punto
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Tempo fa ho preso questo bel grosso attirato dalla conservazione più che splendida. VENEZIA, Pietro Gradenigo (1289-1311), Grosso Ag; 2,11 gr; 21 mm D/ . PE . GRADONICO . DVX . S . M . VENETI a sin. il Doge stante frontale che regge il vessillo; a destra San Marco stante frontale che regge il Vangelo R/ Cristo seduto in trono frontalmente; sopra IC-XC Rif: CNI VII 10 var.; Papadopoli 2, tipo 6 Ma oltre i dettagli "tecnici", cosa ci racconta una moneta ? Se avete tempo e pazienza... ecco una storia basata su fatti veri di cui ho rimaneggiato qualche dettaglio...1 punto
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Questo è un tetra di Menfi di gran qualità con una patina delicata e omogenea PTOLEMAIC KINGS of EGYPT. Ptolemy I Soter. As satrap, 323-305 BC. AR Tetradrachm (26mm, 17.18 g, 11h). Memphis mint. Struck in the name of Alexander III of Macedon, circa 322 BC. Head of Herakles right, wearing lion’s skin headdress / Zeus Aëtophoros seated left; rose in left field, ΔI-O below throne. Zervos issue II; Price 3971. EF, toned. apollonia1 punto
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Buona giornata Il tuo grosso, @@fra crasellame , trae origine dal primo coniato sotto Enrico Dandolo e questo rimase pressoché immutato nella iconografia, fino all'emissione di quello detto di II° tipo, emesso sotto il dogato di Andrea Contarini (1368 - 1382), quello cioè che vede il doge, non più impresso frontalmente, ma rivolto verso San Marco a sinistra. Nel grosso di I° tipo non c'è corona o meglio "corno", quest'ultimo apparirà in quello di II° tipo, anche perchè la precipua forma della corona veneziana, appunto il "corno", poteva essere ben apprezzata solamente se vista lateralmente. La corona dei primi dogi era un berretto basso, floscio e rotondo, nel tempo prese una forma più allungata, simile ad una mitria, ad un altro ancora, floscio, ma separato in due parti, anteriore e posteriore, da un bottone, o da un fiocco, o da un mezzo anello, per poi divenire il caratteristico copricapo che tutti conosciamo. saluti luciano1 punto
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http://www.acsearch.info/record.html?id=540018 http://www.acsearch.info/record.html?id=7682 http://www.acsearch.info/record.html?id=43161 punto
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quindi, indirettamente, il denario anonimo del 68 sarebbe la riprova che il denario di Bruto del 44 esisteva per davvero e da questo avrebbe ripreso i tipi del rovescio. Ci sta. Anche perché non mi pare vi siano altre monete con pilei tra pugnali precedenti (se qualcuno le consoce .. tiratele fuori!) Mentre appare difficile immaginare un medaglista secentesco che si fosse ispirato al deanrio anonimo per cavarne un inedito con la testa di Bruto e le idi di Marzo. Per Aemilianus grazie per la foto : è quella anche se l'esemplare sembra un po' patito. Concordo anch'io che la discussione sia un po' paradossale (è il bello/brutto del Forum a seconda dei punti di vista - che rimette in discussione pilastri altrove impensabili solo a dubitarne) pero' ci permette di fare qualche verifica filologica nella letteratura antica disposnibile sulle monete romane e questo male non fa. A volte si danno per scontato caffermazioni o dati che invece non lo sono affatto, perpetuando a catena errori solo perche gli autori successivi hanno pedissequamente ripreso l'errore iniziale fatto da un autore senza piu' controllare. Personalmente cerco di rifarmi alle fonti, in letteratura, piu' antiche e a ripercorrere le evoluzioni della critica successive. Alcuni ritengono le pubblicazioni antiche poco affidabili o infarcite di monete di fantasia o anche di errori. E' vero per alcuni versi ma spesso sono una miniera di informazioni che vengono poi perse nelle riprese di autori successivi. Inoltre non è raro il caso di monete credute di fantasia che poi si siano rintracciate nella realtà grazie all'affiorare di qualche ripostiglio.1 punto
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Ciao Acquavirus, stavolta non ho sbagliato nome (per errore ti chiamavo acquarius, ricordi?), il tuo 8 tornesi 1816 è un pezzo raro ma non va oltre MB, ovviamente è collezionabilissimo, quello della NAC postato da Ipsedisix è un BB+.1 punto
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Quando si parla del Ponte Coperto (o Ponte Vecchio) di Pavia, che oggi si presenta come nella foto, non si può non ricordare la leggenda ad esso legata che traggo da http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_monumenti_file/monumentii_pontecoperto.htm Nell’anno 999 Pavia non aveva nessun ponte sul Ticino. Il vecchio ponte romano, del quale si vedono ancora oggi gli avanzi nel letto del fiume, era crollato; perciò, chi voleva passare da una riva all'altra, doveva adoperare il traghetto. La sera della vigilia di Natale di quell'anno, molti pellegrini avevano pensato di recarsi ad ascoltare la Messa di mezzanotte in città, perché, come potete immaginare, allora tutti erano molto religiosi a cagione della profezia "mille e non più mille". Dunque, sulla riva destra c'era una folla di persone pronta al traghetto, ma le tre barche di servizio, un po' per il buio, un po' per la confusione, un po' perché sembrava che il diavolo ci mettesse la coda, non facevano un lavoro soddisfacente. Per maggiore disgrazia si levò un nebbione fittissimo, così che, un bel momento, per quanto i pellegrini chiamassero, . . . nessuna barca compariva. Fu in quell'istante che arrivò, non si sa di dove, un gentiluomo vestito di rosso, il quale cominciò a darsi un gran daffare. Avrebbe pensato lui a far passare tutti, purché lo seguissero. Infatti, dopo averli guidati alcun poco nella nebbia che infittiva, mostrò ai pellegrini stupefatti l'ombra di un ponte che pareva fatto di nebbia più compatta ancora. E disse: "Vedete? Questo ponte diventerà di pietra, se il primo essere che lo passerà sarà mio eternamente". Allibirono tutti, perché, dalle parole e dallo sguardo infuocato del gentiluomo, capirono che chi aveva parlato, era il diavolo in persona. Il ponte era fatto di nebbia e non si poteva usarlo che accettando i patti. Tra i presenti fortunatamente vi era un uomo che nessuno aveva prima notato. Era l'arcangelo Michele che, dalla vicina chiesa, aveva visto ed era accorso. Si avanzò verso il diavolo e disse: "Caro Belzebù, noi desideriamo un po' di tempo per riflettere: tu comincia a fare il ponte di pietra e poi ti terrai il primo che passerà." Il diavolo accettò; e, fatto il ponte, si pose sul pilone centrale ad attendere il primo passante. E l'angelo allora, mandato a prendere un caprone, l'afferrò per il collare, e, con una sferzata, l'obbligò a passare per primo. Preso dall'ira per essere stato gabbato, il diavolo scatenò un violento nubifragio. Pioggia, vento, turbini e saette, si abbatterono sul ponte; ma nulla poterono contro la saldezza delle arcate e contro le pesanti colonne di pietra. I pavesi, perché il diavolo se ne stesse lontano, costruirono poi, sul grande pilone di mezzo, una chiesetta dedicata al santo dei fiumi, Giovanni Nepomuceno. Oggi, nelle giornate nebbiose, chi si reca a guardare da lontano il ponte, può vederlo quale lo videro, per la prima volta, profilarsi, grigio nella nebbia, quei santi pellegrini la sera della vigilia di Natale del 999. apollonia1 punto
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Ciao Alberto, segnalo ben 2 monete di Irnum in vendita alla prossima asta Rauch del 23 e 24 aprile 2013. I lotti sono rispettivamente il n.1023 e il n.1024.1 punto
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