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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/12/13 in tutte le aree

  1. Invogliato dal magnifico esemplare di Veridio, posto anch'io un testone di Inncenzo XI, non regge il confronto per rarità e bellezza ma ... come si dice ... "ha il suo perchè". Il perchè è la ricerca che ho fatto per trovarne la provenienza. Soprattutto se non le acquisto in asta come in questo caso e per di più su un'isola dalla storia tanto affascinante che stregò anche il "pittore maledetto". D'abitudine tutte le monete papali che acquisto le vado a cercare nelle raccolte che dal mio punto di vista sono fondamentali per la monetazione pontificia. Sono una quindicina di cataloghi in tutto: Dollezione Dolivo MuM, le collezioni Santamaria e Muntoni vendute dalla Montenapoleone, Collezione Signorelli, Collezione Ruchat, Collezione Cappelli (Bank Leu), Collezione Silva (NAC) e altra vendita NAC di monete papali, Varesi Alma Roma, e Varesi Pontificia, Nomisma Pontifice e Christie's collezione Ing. Calcagni di Monete pontificie a Milano, infine Asta Ratto 1962 e Kunst und Muenzen 1980. Ce ne sono altre importanti di Nomisma, Finarte etc. etc. e di prima della guerra, ma per una ragione o per l'altra le consulto di meno. In altre parole per me trovare monete con questa provenienza è farmi un regalo, sono più contento di un bimbo che si mangia un budino al cioccolato. Spulciando e rispulciando i vari cataloghi ho trovato la moneta, il testone Stato Pontificio 240 Innocenzo XI (Benedetto Odescalchi di Como) 1676-1689 Testone 1685 anno IX Roma Argento gr. 9,139 31,70 D/ • INNOCEN•XI• - •PONT•MAX•A N•IX • (l'interpunzone a triscele) stemma oblungo, sormontato da chiavi decussate con cordoni circolari, e triregno. Rv: MELIVS / EST•DARE / QVAM / ACCIPERE / 1685 tra due rami di lauro con bacche. Contorno liscio ↑ Conservazione: quasi splendido Rarità: variante rara di moneta comune. Riferimento: Muntoni 091, CNI 097 ex Asta Kunst und Muenzen XXI 1980 Lugano, n. 551 Ho prontamente messo il segnalibro sul catalogo d'asta per il mio piccolo trofeo numismatico.
    4 punti
  2. Di questo denario, Cr. 234/1, esistono molti conii, che Crawford quantifica approssimativamente essere 80 per il diritto e 100 per il rovescio. Poi il Crawford specifica che "some pieces of this issue are of crude style, but they should not be regarded as forming a separate group (contra Sydenham)". Infatti quest'ultimo aveva ipotizzato che potesse essere stata attiva una zecca periferica, per spiegare l'esistenza di esemplari con stile più scadente. In realtà, come giustamente evidenziato da Licinio Lucullo, a quel tempo tutta la produzione dei denari era ormai tutta concentrata a Roma. Secondo il Crawford l'emissione deve essere datata al 137 a.C., ipotizzando che il monetiere, Ti. Veturius doveva essere forse il figlio di T. Veturius Gracchi f. Sempronianus, che fu augure nel 174 a.C. Il pretesto per tale emissione sarebbe la guerra numantina e il monetario si sarebbe ispirato al famoso "Oro del giuramento", a sua volta ispirato al famoso foedus Caudinum. Sinceramente questa interpretazione del Crawford non mi ha mai convinto e mi sembra molto strano che il monetario abbia voluto ricordare episodi poco onorevoli della storia romana. Una interessante ipotesi alternativa è stata da poco presentata dal prf. Coarelli nel suo recente libro "Argentum Signatum", al quale rimando per una lettura più attenta. Secondo questo autore, riprendendo una vecchia intuizione di H. Mattingly, l'emissione deve essere un poco più tardiva, intorno al 125 a.C., l'anno della famosa rivolta di Fregellae, poi drammaticamente stroncata dai Romani. Questa rivolta fu la conseguenza del fallimento della politica graccana portata avanti da Fulvio Flacco al fine di concedere la cittadinanza italiana a tutti gli Italici. Si sa che la famiglia Veturia era strettamente imparentata con i Semproni Gracchi e quindi forse questo monetario era un partigiano del partito graccano e l'emissione doveva essere una sorta di propaganda a favore della legge di Flacco, mostrando un foedus tra Romani e Italici. Un ulteriore elemento a favore della datazione al 125 è dato dal fatto che cadrebbe esattamente 100 anni dopo l'emissione dell'Oro del Giuramento, che fu resa possibile grazie alla conquista della Gallia Cisalpina, comprese le miniere d'oro di Victimulae, nell'area della Bessa (presso Biella) e quindi in Piemonte, a spese dei Galli Boi, nel 225 a.C. E' interessante osservare che uno dei grandi protagonisti della guerra contro i Boi fu Lucius Veturius Philo, console suffectus nel 220, quindi un antenato del presente monetario. Quasi sicuramente i Romani sfruttarono l'oro delle miniere di Victimulae, anche per coniare in un breve lasso di tempo questo "Oro del Giuramento", almeno dal 220 al 218, quando il Piemonte cadde in mano di Annibale, dopo la sua traversata delle Alpi. Purtroppo l'annalistica di Tito Livio che copriva quegli anni è andata perduta e di conseguenza non abbiamo sufficienti informazioni storiche, ma sicuramente l'impatto emotivo della guerra contro i Galli Boi fu assai sentito dalla popolazione romana, ancora memore della tragica discesa dei Galli di Brenno di un secolo prima, e Roma potè contare su una allenza (foedus) con gli Italici contro il comune nemico. L'episodio di Fregellae e un possibile ruolo del monetario Veturius nel partito graccano, notoramente favorevole agli Italici può spiegare come mai nella monetazione dei ribelli italici durante la Guerra Sociale nel 91-87 a.C. si diede ampio spazio sulle proprie monete a una tipologia che ampiamente si riferisce proprio a questo denario romano..... Comunque è più opportuno rimandare al lavoro di Coarelli per meditare su queste emissioni.
    4 punti
  3. Questa medaglia, pur con tutti i suoi limiti di conservazione con evidente riempimento di ben due fori, è sempre stata una delle mie “prede” più ricercate, in questi ultimi dieci anni ne ho viste passare in asta una quarantina di esemplari alcuni a prezzi “eccessivi”, secondo me, e alcuni sui quali la mia offerta non è stata sufficiente. Finalmente l’ho presa a prezzo modico, pur con tutti i suoi limiti di conservazione con evidente riempimento di ben due fori e una frattura, ed è stata ugualmente una soddisfazione. Questa medaglia, mentre me la rigiravo tra le mani, mi ha detto un sacco di cose che vi voglio raccontare: Il suo autore è Leone Leoni, grande scultore e intagliatore che nel 1536 lasciò avventurosamente il suo posto alla zecca di Ferrara con l’accusa di aver coniato monete false, nel 1538, a seguito dell’arresto di Benvenuto Cellini (che lo accusò di aver tentato di avvelenarlo durante la prigionia) fu nominato incisore presso la zecca pontificia e anche lì, nel 1540, fu accusato di aver ferito, brutalmente per motivi d’interesse, un gioielliere papale e fu condannato all’amputazione della mano destra, questa terribile pena fu commutata, per l’intercessione di alcuni cardinali, in un periodo di lavoro forzato sulle "galere". Pena non meno dura in quanto pochi tornarono vivi da quella particolare detenzione sul mare per stenti, fatica, malattie o battaglie. Fu quindi Andrea Doria (su richiesta di Carlo V, protettore del Leoni) che si mobilitò per la sua liberazione a Genova nel 1541. Quale atto di ringraziamento per essere da lui liberato dalla pena della “galera” il Leoni incise questa medaglia, con da un lato il busto del Doria e dall’altra una “galera”: nave da corsa con vessillo dei Doria a poppa, vela ammainata e rematori con in primo piano scialuppa con due persone a bordo rimorchiata da un delfino, della quale conosciamo tre varianti: Busto con la legenda ANDREAS DORIA P.P. senza decorazione e retro senza legenda Busto con legenda ANDREAS DORIA P.P. con decorazione del Toson d’oro e retro senza legenda Busto con la legenda ANDREAS AVRIA P.P con decorazione del Toson d’oro e retro con legenda NON DORMIT QUI CVSTODIT La prima variante negli ultimi 10 anni è passata in asta 10 volte su 36 esemplari che ho controllato, la terza 26 volte su 36 e la terza è rarissima e non l'ho mai vista. Ora non si capisce perché visto che la medaglia è del 1541, o poco dopo, ci siano esemplari senza decorazione e con decorazione del "Toson d'oro" (che il Doria ebbe da Carlo V nel 1531), da qualche parte ho letto che il Leoni la fece senza decorazione, poi qualcuno lo avvisò e fece un secondo conio con l’aggiunta della catena al collo, ma se così fosse non saprei collocare l’esemplare con la legenda sul retro e il cognome AVRIA che ha la decorazione. Ecco comunque qualche immagine della mia (senza decorazione), la meravigliose medaglia di @@giancarlone con la decorazione del Toson d’oro, il disegno dell’esemplare con legenda e infine la prestigiosa onorificenza del Toson d’oro.
    2 punti
  4. Chissà che bella storia e che bel viaggetto avrebbe da raccontare se potesse parlare ;-)
    2 punti
  5. Sinceramente a me sembra della stessa dimensione dei 2 cent vedendo quell'immagine. Secondo me è stato sottoposto a un procedimenti chimico per far diventare la moneta color ottone...! Prendi una moneta (da 1, 2 o 5 cent) la immergi in acqua molto calda, aggiungi dello zinco in polvere e del disgorgante per lavandini nell'acqua, poi immergi la moneta per un pò. Sulla moneta si posano così atomi di zinco e la moneta diventa color argento. Una volta fatto ciò si mette la moneta su una piastra calda e lo zinco, entrando a contatto con il rame genera dell'ottone, che fa diventa la moneta color oro.. Era un procedimento postato da un altro utente in un qualche post che ho letto non molto tempo fa..
    2 punti
  6. Una nota frase attribuita ad uno che di cose italiche (e di come sono fatti gli italiani) ne sapeva parecchio dice "A pensar male si fa peccato però spesso ci si indovina" Ora se in questa discussione per quanto riguarda la categoria dei Numismatici Professionisti sono intervenuti solo R-R , Varesi e Monetaio (e veniamo a sapere pure Moruzzi fuori discussione) mentre altri esponenti di cui tutti conosciamo il nick qui e che sono sempre pronti a difendere come leoni le loro monete o le loro aste quando esse vengono "ingiuriate" dal Signor Nessuno di turno (che come tale però non desta nessuna paura di pestare i piedi a qualcuno "forte") permettete che uno se li fa due pensierini su determinati soggetti? = "se mi tocca direttamente la tasca fuoco e fiamme sennò ammechemmenefrega" Se poi elledi etc ci fanno sapere attraverso questa discussione che nemmeno a latere (telefono, email, etc) questi si fanno sentire e non si fanno sentire nemmeno esponenti del Ministero e simili che sono presenti anche qui sul forum con il loro bel nick allora il pensierino di cui sopra si fa certezza di come funziona a livello di alte sfere questo tanto glorificato mondo numismatico e cioè come tutte le cose italiche... complotto no però pensiamo solo al nostro orticello e non svegliamo il can che dorme che non si sa mai. Detto questo come si fa a scrivere " Presume l'esistenza"? Ma che concezione avete dello Stato? Quello mostrato sopra mica è il documento dell' "Associazione amici della piadina" è un decreto della Repubblica, avrà un certo valore di autenticità o no? Senza oneri? Ma se stanno contattando in prima persona mari e monti per sapere qualcosa in più sulla questione e se non tiravano fuori il dubbio e la nota che monete volevamo vedere che nemmeno si sapeva della loro esistenza? Se devo muovere una critica ad elledi e bizerba non è quella di aver alzato il polverone ma di averlo fatto troppo presto e in questa sede. Si dovevano fare una bella manica di affari loro e non renderci partecipi di niente poi a cose fatte dovevano uscirsene con l' articolo per la serie "abbiamo scoperto questo e questo, ecco il decreto ... abbiamo depositato pure interrogazione parlamento....il parlamento ci ha risposto così cosa ....bla bla quanto siamo bravi quanto siamo fichi" E a quel punto nessuno avrebbe avuto da ridire anzi.......... Saluti Simone
    2 punti
  7. prendendo per buono quanto riporta Arslan per l'esemplare D15/R21 ovvero che provenga dalla Sardegna, occorrerà credo rivolgersi in quella direzione per avere qualche dato in piu' su altri esemplari di Ariperto eventualmente rinvenuti nell'isola. In MAGISTRA BARBARITAS pag. 567 vengono riportati alcuni rinvenimenti che potrebbero fare al caso nostro. Purtroppo non conosciamo l'ubicazione di tali pezzi ma tra Cagliari e soprattutto il museo di Sassari non dovrebbe essere difficile reperirne l'ubicazione echiederne ulteriori dati/foto utili ai fini di una ricerca piu' approfondita o eventuale pubblicazione. Di Ariperto II (701-712) si sono ritrovati due tremissi provenienti da Mandas e da Paulilàtino A Laerru sono venute alla luce tremissi d'oro pallido, forse imitazioni o falsi antichi , di Cuniperto, Ariperto, e Liutprando sarebbe interessante soffermarsi su questi ultimi pezzi perché la particolarità evidenziata dal tremisse in questione postato sopra (in particolare i tre gradini su cui poggia la croce astile tenuta dall'arcangelo) potrebbe (ripeto "potrebbe" ) essere derivata da una tipologia spuria imitativa delle monete ufficiali, preparata da falsari riprendendo elementi di monete bizantine coeve. Solo un'ipotesi naturalmente. sotto Liutprando e Ariperto II il linguaggio figurativo si impoverisce e si ricorre ad immagini stilizzate ed astratte spinte verso soluzioni non figurative. Anche il titolo dell'oro progressivamente decade allontanandosi dai modelli bizantini che invece mantengono un contenuto di fino, almeno epr quest'epoca, cotsantemente alto ed allineato.
    2 punti
  8. Grazie per le precisazioni Nakona. In effetti lo Strozzi ebbe una lunga negoziazione con il ;Lopez per la cessione della collezione poi finalmente venduta al regio museo di Parma. Il successivo lotto di 42 monete fanno parte della medesima collezione iniziale e furpono oggetto di una negoziazione successiva. Lo Strozzi continuo' a collezionare alacremente e di lui abbiamo una seconda collezione , lasciata in eredità alla sua famiglia che inizialmente doveva continuarla ma che poi decise di cederla. Per fortuna (guardate un po' se è il caso di dire per fortuna per una collezione che fu dispersa ma della quale abbiamo almeno il catalogo di vendita corredato di belle tavole - mentre di Parma non vi è nulla e non si conoscono gli esemplari di tale importante insieme)fu redatto un catalogo assai ben fatto della vendita che ebbe luogo nel 1907 a Roma presso la Galleria Sangiorgi. Questa collezione era composta anch'essa da oltre monete, tra le quali un nucleo di monete etrusche che è uno dei piu' consistenti (se non "il" piu' consistente di proprietà privata : quasi 200 pezzi oltre a 400 lotti di ase signatum, aes grave e fusi italici. Sarebbe auspicabile che anche per il nucleo di Parma venisse fatto un catalogo, o meglio una Sylloge per rendere noto tale importante insieme, almeno comparabile probabilmente alla parte della Strozzi venduta in asta. Infine da giorni mi frullava nella testa che c'era un altro riferimento importante per le collezioni di Parma. Finalmente mi è tornato in mente, è iol seguente : Pietro PEDRUSI I Cesari raccolti nel Farnese Museo e pubblicati colle loro congrue interpretazioni. Parma, Stampa di S.A.S., 1684 E' un'opera eccezionale in dieci volumi che descrive le collezioni dei Farnese, originariamente a Parma ma in seguito trasferita a Napoli da Carlo III di Borbone (eh si mi spiace per i Parmensi perche la collezione è eccezionale). E' incredibile rilevare come già tre secoli fa non solo vi era una sensibilità elevatissima per le collezioni numismatiche delle quali si realizzavano cataloghi illustrati di questa importanza e dimensioni, ma che successivamente tale sensibilità si sia persa ed oggi con mezzi infinitamente superiori e costi infinitamente inferiori non si riesca spesso a produrre cataloghi di collezioni pubbliche , che tra la'ltro dovrebbero avere proprio questo tra i loro principali obiettivi per la tutela e valorizzazione, se non dopo procedimenti e tempi lunghissimi (fatte qualche lodevole eccezione come per i musei di Milano, Padova, Firenze e ora - speriamo - Roma). Di tale, colossale, mancanza di efficienza purtroppo si parla assai poco e si fa ancora meno per porvi rimedio, Scusate l'involontario sfogo venuto naturale al constatare quanto , di bello, prodotto dai nostri avi con grandissimo impegno e cura.
    2 punti
  9. ti ho consigliato di aprire una discussione per moneta, in quanto mettere tante monete in una unica discussione poi succede della confusione :)
    2 punti
  10. Buonasera a tutti. Vi mostro uno degli arrivi dall'ultima InAsta. Mi è piaciuta per la nitidezza dell'effigie e per la mancanza di colpi nei campi. I fondi sono lucenti e, in controluce, vagamente iridescenti. Il diametro è 37 mm, il peso 27,5 g. Graditi tutti i pareri. Chiedo scusa per le foto ma le ho dovute comprimere per caricarle e si è ridotta la qualità. Grazie mille a tutti coloro che interverranno.
    1 punto
  11. Grazie anticipatamente a tutti coloro che vorranno prendere parte a questa discussione..abbiamo difficoltà a valutare in maniera giusta questo tipo di monete...voi che ne dite?...mi scuso per le foto, dal vivo è mooolto mooolto meglio...Tenete presente che senza esagerazione sarà un 20X questa immagine..molte cose che qui sembrano dettagli mancanti in realtà sulla moneta non esistono in che conservazione è ? a noi è piaciuta molto... Andrea&Gianluigi
    1 punto
  12. visto che e` estate cerchiam di fare qualche discussione interessante io da quando colleziono monete romane , specialmente quelle tarde del IV e V secolo mi son sempre chiesto come fosse roma antica in questi momenti di declino cosa fosse successo , come fosse cambiata la citta` e che processi di declino erano in atto recentemente sono stato in scozia a Glasgow citta` che nel giro di 50 anni ha perso meta` della sua popolazione (da 1.100.000 persone a circa 600.000) e ho cercato di capire , fare paragoni e vedere se ci potessero essere delle cose in comune glasgow mi ha colpito per la sua estensione , che benche piu` piccola rispetto a londra e` sempre ampia mi ha colpito il fatto che in citta` i negozi fossero tutti di bassa lega (poundland per esempio) e che in giro ci fosse molto poca gente rispetto a quello che vedo quotidianamente a londra mi ha colpito il fatto che nel centro ci fossero interi isolati abbandonati , alcuni incolti e tornati a prato , e ci fossero interi edifici vuoti glasgow a inizio nel 1900 era la seconda citta` dell impero inglese e la city hall e` uno degli edifici piu` ricchi che ho visto. non son mai stato negli stati uniti ma ho visto che citta` industriali come detroit cleveland o pittsburgh han perso anche loro piu` della meta` della popolazione negli ultimi 60 anni addirittura a detroit ci sono interi pezzi di citta` abbandonati che stan tornando alla natura allego alcuni link http://xaxor.com/other/21659-abandoned-detroit-now-a-ghost-town.html http://www.urbanghostsmedia.com/2009/10/abandoned-detroit-incredible-images-of-a-lost-city/ http://www.forgottendetroit.com/ avete riferimenti o pensieri al riguardo ? spero che la discussione prenda piede
    1 punto
  13. Per prima cosa senza foto non possiamo darti un valore ben definito e comunque ti posso anticipare che le monete da te riportate sono molto comuni e quindi avrebbero un valore solo se in altissime conservazione. Stefano
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  14. Ottimista questo venditore ebay.. se questi 5 cents belgi in quella conservazione fossero davvero vendibili a 4 Euro sarei ricco... tra 5 e 10 cents ne possiedo (letteralmente, e di varie date) un sacchetto pieno!
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  15. ciao! vedo che alla fine si è tutto risolto :D la lira del 1940 e il 20 cent del 42 le puoi postare in questa sezione di cui ti allego il link Regno d'Italia: identificazioni, valutazioni e altro
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  16. si è il pezzo da 1 kreuzer, ma non credo della zecca E come da link più facile che sia Vienna, A.
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  17. non si vede bene, ma credo che non sia del Regno Lombardo Veneto, ...potrebbe essere questa (ovviamente la data non si vede...) http://www.muenzauktion.com/brom/item.php5?id=100123034
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  18. ed ecco la terza Taglio: 2 euro Paese: Olanda Anno: 2008 Tiratura: 100.000 Condizioni: SPL+ Città: Amsterdam Note: naturalmente mancante :yahoo: Tutte (da come mi ha riportato il mio amico) trovate allo stesso posto e nello stesso momento e dello stesso anno. Come lo spiegate voi?? Che il commerciante era ubriaco o cosa??? :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: L'importante è trovarsi al posto giusto al momento giusto :good: :good: :good: :good: :good: :good: :good: :good: Ne valeva la pena esultare come ho esultato io appena mi è arrivato l'sms ieri? Certo non sono Monaco o Vaticano o San marino ma mi accontento lo stesso, credetemi...
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  19. ahahah allora ti aspetto Acca :D
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  20. Guardandola meglio mi sembra che qualcosa si sia tolto, continua. Ciao
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  21. adesso mi avete fatto voglia di andare a controllare tutte le mie monetine svizzere!
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  22. ho trovato qualche immagine di qualche 1867-S Double Eagle rinvenute dalla SS Central America
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  23. Sul Toson d'Oro dici bene: Andrea Doria lo ebbe da Carlo V a Tournay, durante il XX Capitolo dell'Ordine tenuto il 3 e 4 dicembre 1531. In quell'occasione, l'onorificenza fu conferita a ventiquattro cavalieri. Andrea Doria fu il 171° cavaliere a ottenerla, da quando s'era iniziato a conferirla. Così dicono fonti "non doriane" (Livre du toison d'or, Olanda, fine XVI secolo, Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, ms. Cod. icon. 285, ff. 53r e 54v; J. J. Chifflet, Insignia gentilitia equituum Ordinis velleris aurei, fecialium verbis enuntiata, Anversa, B. Moret 1632, pp. 98 e 101-102; n.n., Le mausolee de la Toison d'Or, ou les tombeaux des chefs et des chevaliers du noble ordre de la Toison d'Or, Amsterdam, H. Desbordes 1689, pp. 135 e 139). Sull'identificazione fra il delfino e Carlo V, direi che puoi avere ragione. Da millenni il delfino è considerato amico dell'uomo, e secondo gli antichi greci accompagnava i naviganti ed era pronto a soccorrerli se cadevano in mare, o in altri frangenti pericolosi. Famosissimo è il delfino che protesse Taras, mitico eroe fondatore ed eponimo della città di Taranto, la quale tuttora ha entrambi nel proprio stemma. Quindi, identificare nel delfino il Carlo V salvatore del Leoni ha un valido motivo d'essere. :good: Però bisogna anche dire che (se non mi sbaglio) l'Asburgo non c'entra con il concetto di Delfino di Francia, appellativo invece riservato al figlio primogenito del sovrano parigino.
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  24. Ciao,dovrebbe essere un kreuzer lombardo veneto francesco I d'Asburgo
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  25. A quando un bell'articolo sui testoni "Melivs est?: Credo che da parte di picchio sarebbe un opera meritoria e particolarmente interessante!!
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  26. è una notissima pacchianata in vendita spesso e volentieri su ebay uk come "replica" (riconio moderno). qui evidentemente è stato un po' invecchiato e magagnato... ma il "conio" è lo stesso di quello che regolarmente viene messo in asta come "riproduzione moderna": http://www.ebay.it/itm/Roman-E-Medallion-of-Carausius-Diocletianus-Maximianus-I-/111113578811?pt=UK_Coins_Ancient_RL&hash=item19dee2a93b&_uhb=1
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  27. in mancanza dell'opzione qBB... t'ha voluto regalare mezzo punto... :crazy: ... :ph34r: Bella... se c'è il lustro intatto pure sullo zigomo e la guancia al D/ è un bel tondellino ;)
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  28. ....veramente io intendevo Stato emittente non stato di conservazione... oltre al 5 lire lire arancia potresti anche controllare se il 5 cent e il 10 cent impero del 1939 abbiano una scritta PROVA (ma è difficilissimo), se il 10 cent ape del 1934 abbia il 3 rovesciato (difficile), i 20 cent esagono di entrambe le date se hanno il contorno rigato sono un pò più difficili da trovare, 1 lira impero del 39 con il contorno liscio è abbastanza ricercata, il 10 lire spighe se ha la scritta Prova se no è comunissimo, il 20 lire del 57 se ha il gambo del 7 più largo del normale alla base e il 1970 se ha il segno di zecca P anzichè R (errore di conio),
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  29. Va dato merito, in ogni caso,a chi ci sta mettendo la "faccia" nell' aver posto, all' attenzione di tutti la questione prodigandosi ,attraverso i vari canali consentiti ,a far si che arrivino delle risposte adeguate dalle sedi competenti!In fondo senza questo "ìncipit" saremmo ancora tutti nella beata"ignoranza" che magari fa comodo solo a pochi!!!
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  30. Massimo 40 euro....ma la percezione, da foto, di conservazione e prezzo e' soggettiva!
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  31. Così mi stimolate! Io rispondo con un trittico di San Marino: 1€ 2004 tiratura 250.000 (180.000 minikit + 70.000 divisionali) 2€ 2004 tiratura 70.000 (solo div) 20 cent 2005 tiratura 370.000 (160.000 circolanti + 140.000 minikit + 70.000 divisionali) Ecco le foto:
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  32. Anche il presidente della NIA (Michele) e l'autore di più testi numismatici che parlano proprio della Zecca (Domenico) sono definibili "addetti ai lavori". La cosa che mi pare che abbia dato fastidio (non a me), se non ho capito male é che, come al solito, si tende a sparare nel mucchio. Dire e non dire. E' chiaro da quello che scrivete che avete in mente "qualcuno" di questi "addetti" in particolare. E visto che la cosa viene trattata pubblicamente fare i nomi sarebbe meglio. Altrimenti ci si potrebbe rivolgere ai suddetti "addetti" direttamente, chiamandoli e chiedendo eventualmente poi rendendo pubblica la risposta. Questo se il fine é scoprire la verità. Se invece il fine é quello di alzare polvere senza arrivare a nulla, solo per far ribollire il sangue di chi sospetta l'ennesimo magna magna all'italiana, beh ci siamo.
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  33. Quando ero un ragazzino in vacanza in Svizzera nel '67 ho trovato un 1884 20-centime/rappen in circolazione. A quel tempo ero abituato a vedere le monete americane dei primi del 20° secolo (molto spesso) in circolazione, ma una moneta circolante dalla 1800’s sembrava incredibilmente vecchio. E stato molti anni prima che ho creduto che fosse davvero dal 1884, ho pensato che forse era una riaccensione di qualche tipo! Ma col tempo ho imparato circa la costanza della monetazione svizzera, così quando sono tornato nel '84, lo ha fatto non mi sorprende affatto, quando ho incontrato un 1883 20-centime/rappen nella mia tasca cambiamento . Io aggiungo un altro più antico di monete, forse del più antica del metallo e peso identici al mondo: l'americano 5-cent pezzo del 1866-2013, a 5 grammi di 75% rame e 25% nichel (anche se di diverse disegni e minuziosamente diversi diámetro--20,5 millimetri 1866-1883, 21,2 millimetri 1883-2013, e con la breve 1942-1945 deviazione in rame-argento-manganese, ovviamente). Tutte queste monete sono ancora in corso legale. Ma penso, tuttavia, che il disegno identico e diametro invariato contribuisce a rendere il 1879 svizzero 10-centime/rappen il nostro campione del mondo circolano senior-cittadino. :) v. ----------------------------------------------------- When I was a little boy on vacation in Switzerland in ’67 I found an 1884 20-centime/rappen in circulation. At the time I was accustomed to seeing American coins from the early 20th century (very commonly) in circulation, but a circulating coin from the 1800’s seemed impossibly old. It was several years before I believed it was really from 1884—I thought maybe it was a restrike of some sort! But in time I did learn about the constancy of Swiss coinage, so when I returned in ’84, it didn’t surprise me at all when I encountered an 1883 20-centime/rappen in my pocket change. I’ll add another of the world’s oldest coins—maybe the oldest of identical metal and weight: the American 5-cent piece of 1866-2013, 5-grams of 75% copper and 25% nickel (although of several different designs, and of minutely different diameters—20.5mm 1866-83; 21.2mm 1883-2013, and with the brief 1942-45 detour into copper-silver-manganese, of course). All of these coins are still legal tender. But I think, nevertheless, that the identical design and unchanged diameter helps make the 1879 Swiss 10-centime/rappen our world-champion circulating senior-citizen. :) v.
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  34. "Non so nemmeno cosa possano dire in merito altri "commercianti", sinceramente." Torno a dire che, molto semplicemente, si pensava che determinate categorie di "addetti ai lavori" (dunque non solo la categoria dei commercianti), di fronte ad una notizia come questa e superata la comprensibile fase dell'iniziale "stupore", avrebbe avuto modo di approfondire l'argomento. E che gli esiti di questo approfondimento potessero anche essere portato a conoscenza del Forum. Tutto qui. I contatti che gli "addetti ai lavori" (o almeno alcuni di essi) possono avere, ad esempio negli ambienti dell'I.P.Z.S. o del M.E.F. o del MIBAC, sono certamente e per ovvie ragioni più radicati e ampi di quelli che ha un Utente qualunque del Forum. Se non ci sono generalmente difficoltà a conoscere fatti anche privati (Vi ricordate l'acquisto coattivo da parte del MIBAC di un nucleo di monete per circa 10 mila euro, che ha suscitato una "lettera aperta" ed una lunghissima e documentata discussione sul Forum qualche tempo fa?) o indiscrezioni in anteprima su bozzetti di monete, tirature, prezzi, date di distribuzione al pubblico di commemorative e qualunque altro rumors su aste, date di convegni semi-clandestini per pochi intimi, (persino sui sequestri effettuati a taluni operatori o collezionisti si riescono ad avere maggiori informazioni, magari sottovoce e per vie traverse), di fronte invece ad una notizia come questa che, ammetterete, da qualunque parte la si guardi non può lasciare quanto meno indifferenti, siamo quasi privi di riscontri; anzi, quei pochi riscontri che abbiamo li dobbiamo ad un Utente che è riuscito a trovare quel decreto del 1992. (altrimenti....non sapremo neppure quello e saremo ancora fermi, come degli ebeti, ad interrogarci sul contenuto della nota nr. 56....). Credo che questo sia l'aspetto singolare che Domenico voleva sottolineare; e cioè, che si sia costretti a proporre un'interrogazione parlamentare perchè nessuno (in primis quegli "addetti ai lavori" di cui sopra), facendo uso di normali contatti ovvero di conoscenze e rapporti consolidati con taluni ambienti, sembra riuscire a sapere nulla di questa vicenda. Lasciamo pure stare i "complotti" e il "vittimismo" fuori dalla discussione; mi sembra però almeno lecito che qualcuno possa pensare che questa generalizzata "ignoranza" della vicenda, che tocca anche gli "addetti ai lavori", suoni piuttosto singolare. Che poi non sia l'unica cosa ad essere strana in Italia non c'è alcun dubbio.....ma constatare come nessuno degli "addetti ai lavori" fosse a conoscenza di quanto riportato nella nota 56 e della stessa esistenza del Decreto del 1992, beh....questo è un aspetto che dovrebbe far riflettere chi si cimenta nello studio dela numismatica del XX secolo, pensando che tutto sia stato già scritto.. M.
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  35. Ciao dizzeta, questa è quella che ho in collezione
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  36. Il collezionismo presente nel mio genoma diede i natali a molti cacciatori. Allevato e svezzato in una delle più fertili città della penisola, ebbi la fortuna di sperimentare le varie tecniche di caccia in un terreno particolarmente opulento, quale il Cordusio. Il territorio densamente popolato da diverse “specie” fu per me una continua scoperta, ogni Domenica l’ebbrezza della nuova cattura, la competizione con gli altri cacciatori, il confronto, i consigli dei più esperti, l’adrenalina, la passione, la gioia, le atmosfere, i ricordi, e gli amori che col tempo cambiano… Oggi quel piccolo cacciatore è cresciuto, vive e scorazza ancora in quel meraviglioso universo che è la numismatica, con qualche amico in più, ma con la stessa tenacia e passione, convinto che certe emozioni non potranno finire mai… Eros
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  37. Il 48 sembra attorno allo spl, mentre il 49 più vicina al BB
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  38. mettila davanti ad uno specchio
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  39. Veramente mi sarei espresso anche io. Ma posso dire qualcosa d'altro. E dubito fortemente che l'interesse del non decadimento dei prezzi di alcune monete sia in primis dei commercianti. Penso invece che sia interesse dei molti collezionisti che le monete le hanno, e non parlano di monete solo in fotografia, i quali probabilmente (per esempio) il 100 lire del 12 se non l'hanno comprato a 6000€ difficilmente lo compreranno a 4000, o il fascio se non l'han mai preso a 2200, a 1500 non é che ne comprerebbero 2. Dei molti poi che usano le monete per investimento e non solo per studio, visto che di Regno si parla, e di tutto quel mercato che se venisse svalutato rischierebbe di venire trattato come successo per altri settori del collezionismo. Continuo poi a leggere che proprietà statale = proprietà di tutti (popolo)... E continuiate a pensarla così, non basta nemmeno sbatterci la testa per un intera vita per capire che non é mai stato così, nemmeno sulla carta. Fatte queste debite precisioni, il resto, come già detto, sono le "solite" cose... Purtroppo.
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  40. Interessante, a dimostrazione che in numismatica le novità sono continue e sempre dietro l'angolo l'articolo di Gianluigi Esposito " Monete dei Cybo Malaspina, un inedito " pavone " da otto bolognini ", recentemente in qualche discussione si era parlato di questa monetazione, qui c'è la possibilità di approfondire qualche ulteriore aspetto. Spesso in Piazzetta si parla anche di dove va numismatica, di come va il mercato, perfetto a questo proposito è l'articolo di Marco Tagliaferri " Comunque vada...." Verona è sempre Verona ", ed essendo Verona un tema caro a molti, un commento su quest'ultimo Verona visto dalla visuale dei commercianti può essere interessante da leggere con un titolo dell'articolo tra l'altro veramente fantastico..... Mario
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  41. Sembrerebbe di sì! Specialmente nella seconda foto si vede. Purtroppo non sono un esperto di ribattiture (gli 1 ribattuti li ho visti solo sui marenghi) e per cui mi auguro che qualche illuminare del forum possa far luce su questa curiosità
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  42. tanti saluti Veridio,un ora mezzo di vittura eranno troppo dure per ella,a preferito rimanere al fresco de la leccia,piutosto che corere le punte al caldo de le roccie,e le sprine de i cardoni...... :lol:...non e pazza come il padrone....!!!... :lol:
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  43. Confermo l'ottimo scambio avvenuto con Donty, scusami mi sono dimenticata di segnalarlo. Ti assegno il punto più tardi, ora sono scarica :rofl: . Giò
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  44. Ecco le prime immagini del 2€ cc Slovacco.....davvero bello
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  45. "Inoltre, scusatemi, ma io non credo assolutamente che io sono stato l'unico ad accorgersi di questa nota solo..." Credo proprio che invece Tu sia stato l'unico.....qui siamo troppo impegnati a discutere se una monete sia spl+++/qfdc---- o piuttosto mspl---/spl++++, se l'abbiamo pagata troppo o troppo poco, o se la caccola che si intravede nella narice destra del sovrano costituisca una variante o un difetto di conio. E questa volta non abbiamo neppure la scusante che si tratti di un testo inaccessibile, costoso o scritto in lingue incomprensibili, perchè invece è sul web a disposizione di tutti ed è scritto in italiano. Purtroppo non leggiamo come si dovrebbe.........e questa è la dimostrazione lampante. M.
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  46. Perché fare tanta fatica con prodotti chimici! Io uso efficacemente l'attrezzo giusto. Se volete posso pulire anche le vostre Massimo
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  47. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G282/1
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  48. se poi, sei un fotografo come me, puoi metterne anche 20 di faretti, ma il risultato sarà sempre..............
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