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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/30/13 in tutte le aree

  1. Si al tempo pero', i cataloghi e le cartoline non sono beni di (potenziale) interesse archeologico/artistico/storico etc. oggetto di disposizioni che sono al momento ancora parzialmente definite, né hanno piu' di 50 anni All'estero non è raro trovare dei musei che fanno delle "de-accession" ovvero uno smembramento parziale o anche totale delle loro collezioni (quando hanno il diritto di farlo) a fini di generare le risorse necessarie per altri investimenti culturali o anche strutturali (costruzione di una nuova ala del museo oppure integrazione delle altre collezioni - è il caso quest'ultimo della celeberrima collezione HUNTINGTON di proprietà dell Hispanic Society of America e in deposito fino a pochi anni fa presso l'ANS, dove tra l'altro è in parte ritornata grazie a dei benefattori che hanno acquistato buona parte della collezione dandola in esposizione all'ANS). Tuttavia queste de-accessions non passano attraverso la "boutique" del museo ma sono oggetto di una regolare vendita all'asta, ampiamente pubblicizzate pèroprio anche per questioni di trasparenza . Infine Zétema , ancorché srl, è una società controllata al 100% dal gruppo ROMA CAPITALE, società del Comune di Roma per la gestione dei servizi , è quindi a tutti gli effetti una società municipalizzata (come lo sono le società sue sorelle ACEA, ATAC, AMA, etc.) , che fa riferimento a quello stesso Comune proprietario, o gestore, dei beni artistici e archeologici di cui cura la tutela. Quello che stupisce e che non puo' considerarsi solo una curiosità è il fatto che si vendano delle monete antiche originali, in Italia sottoposte ad una legislazione abbastanza restrittiva, in un'area comunque di proprietà statale, sede di importante museo. Il bookstore, peraltro fornitissimo, del British Museum vende delle repliche dei denari di COENWULF (etc.) ma pur potendolo, a norma di legge , fare non si mette a vendere gli originali che magari possono essere trovati nel negozietto proprio di fronte l'entrata del museo a 10m. dal cancello traversata la strada. Oppure è come se dopo aver visitato il museo della zecca nel bookshop si potessero acquistare esemplari delle 20 lire oro di VE III etc. , a me farebbe comunque un po' senso ... Un museo è preposto, by definition, alla tutela e fruizione dei suoi beni storici/archeologici/artistici etc. se si mette a disperdere dei beni con queste caratteristiche ancorché seriali, ripetitivi etc. (financo indirettamente attraverso società di gestione incaricata) sta assolvendo ai suoi compiti ? Per Rick2 Hai ragione la tutela dei Treasure Trove in UK è ottimamente regolata ed esercitata, ma nulla ha a che vedere con il commercio numismatico che in UK è molto, ma molto, piu' libero e deregolato che in altri paesi.
    4 punti
  2. a un primo controllo, la società non risulta esercitare il commercio di cose antiche e/o usate, ergo nemmeno beni numismatici. tranne la valorizzazione, conservazione e restauro di beni artistici e culturali, gestisce una serie di negozi presso musei e siti culturali (i cosiddetti bookshop), ma in corrispondenza di ogni negozio viene sempre dichiarata l'attività di vendita di libri, merchandising, stampe e souvenir. non si parla di monete né di altri oggetti antichi e/o usati o d'antiquariato. ciò non toglie che abbia le dovute autorizzazioni (comune e questura) per farlo... in questo caso semplicemente ne ha omesso la comunicazione. il tutto è verificabile qui: http://www.infoimprese.it/impr/ricerca/risultati_globale.jsp essendo una società privata non c'è nulla di così strano che, se autorizzata come sottolinea anche arka, venda monete antiche all'interno di un museo per il semplice fatto che quelle monete NON fanno parte di quelle musealizzate, come non fanno parte dei beni museali i cataloghi delle mostre, le cartoline che riproducono oggetti e/o monumenti ecc ecc ecc quindi la notizia, di per sé, non desta granché stupore né apporta alcun ché di nuovo e/o innovativo per quanto attiene al collezionismo italico. è una notizia, forse, appena appena un po' curiosa, tutto qui!
    3 punti
  3. taglio: 50 CENT Nazione: monaco Anno: 2001 Tiratura: 300.000 Condizioni: BB+ Città: GENOVA
    3 punti
  4. sinceramente...il terriccio dell'esemplare in questione mi sembra posticcio,messo li apposta per invogliare l'acquisto di una moneta untouched.....e malconservata.
    2 punti
  5. Buona parte dei certificati del debito pubblico di VEIII sono comuni (qualche decina di euro in buona conservazione, ma anche pochi spiccioli se "vissuti"), qualcuno più raro c'è e dipende anche dal taglio. Del prestito di cui stiamo parlando sono stati emessi certificati fino a 100.000 lire e quelli sono più difficili a trovarsi, perché sicuramente ne hanno emessi pochi (100.000 lire nel 1934 erano una cifra, circa 107.000 euro di oggi). Il catalogo li valuta 200 euro. 100 lire era invece il taglio più basso, e quindi il più diffuso, e questo fa sì che ancora oggi siano comuni. Iniziano a essere un po' più rari a partire da 5.000 lire, ma ce ne sono anche da 500, 1.000, 2.000... Quelli di sempre, ebay o siti simili (delcampe, subito.it) petronius :)
    2 punti
  6. Ciao Dan, ma io di lance ne spezzo anche tre per te :) Non metto in dubbio la tua disponibilità nè la tua imparzialità, mi sono limitata ad esprimere democraticamente un mio parere. Precisato ciò, e poichè la razzia è tua, diciamo che sono io che ho compreso male l'intento solo esplorativo del tuo post precedente, e amen. Del resto, non ci penso proprio a compromettere un rapporto per una moneta ;) Francesca
    2 punti
  7. Ecco qui le foto dei 3 tornesi, per chi aspettava con ansia :)
    1 punto
  8. Ecco la seconda moneta presa alla recente asta di InAsta. Leggendo il BdN online numero 4 direi che è il bolognino al num. 17 con la stellina e datato tra il 1240 ed il 1250. Esistono studi più recenti ? Quale lato considero il diritto e quale il rovescio ? Nella catalogazione del BdN hanno preferito mantenere la classificazione tradizionale, mentre personalmente sarei propenso a considerare il Comune come autorità emittente, sbaglio ? BOLOGNA a nome di Enrico VI Imperatore (1240-1250) Bolognino grosso, Ag, 1,38 gr, 20 mm D/ (croce) (stellina) BO•NO•NI• Nel campo grande lettera A tra 4 globetti R/ (croce) ENRICVS Nel campo le lettere I•P•R•T• in croce attorno a globetto Rif. bibl: CNI 9/49; MIR 1 * * * [...] Un giorno alcuni avventori genovesi entrarono e si misero a bere e giocare. Ma Matteo notò che qualcosa non quadrava. I liguri infatti erano truffatori e spennarono parecchi sprovveduti. Fino a che non intervenne il taverniere che propose loro un gioco all'apparenza semplice. “Io porrò a ciascun di noi uno bolognino innanzi su questa tavola, e colui, a cui sul suo bolognino si porrà prima la mosca, tiri a sé i bolognini che gli altri averanno innanzi”. I genovesi accettarono volentieri, ma non si accorsero che l'astuto taverniere teneva mezza pera sotto al tavolo. Inizialmente lasciò la faccenda al caso che premiò i mercanti liguri. Ma poi col dito sporco della pera toccava il bolognino davanti a sé attirando facilmente per primo le mosche. E vinse loro parecchie monete. Una “lectio magistralis” indimenticabile davvero. Liberamente tratto da: ROSSELLA OMICCIOLO VALENTINI, Mangiare nelle taverne medievali (Ed. Penne e Papiri, 2008)
    1 punto
  9. Ha sempre belle monete Mazzarino, la prima per me FDC pieno, la seconda ha quei segnetti al dritto che sicuramente in mano si vedono ancor meno, cmq bella coppia!
    1 punto
  10. "tanto è sempre la stessa ''storia''. leggi che non servono a nessuno e solo scritte !" ???.. :pardon: ...??? M.
    1 punto
  11. Non mi fa caricare più di 2 file alla volta
    1 punto
  12. Grazie allo staff! Non meritavo certo io tutti questi riconoscimenti ...visto che da un po' mi intrometto in monetazioni di cui ho scarsissima conoscenza. Ma, comunque, ne sono onorato. Per "festeggiare" vi presento l'ultimo arrivo cui ambivo da anni, s'è presentata l'occasione e non ho potuto lasciarla scappare ... La storia è nota: alla morte di Galeazzo Maria Sforza, avvenuta per mano dei nobili milanesi il 26 dicembre 1476, subito arrestati e giustiziati, gli succede il figlioletto Gian Galeazzo che ha solo 7 anni, la reggenza spetta alla madre, Bona di Savoia, assistita da un consiglio il cui segretario, Cicco Simonetta, svolge un ruolo importantissimo e, di fatto, diventa il padrone di Milano. Per questa ragione Ludovico il Moro, fratello del defunto, si accorda con il re di Napoli per rovesciare il tiranno. Il 28 ottobre 1480, Cicco Simonetta è decapitato e Bona di Savoia esiliata. Gian Galeazzo nomina il Moro suo tutore e governatore del ducato di Milano fin quando, nel 1494, la sua morte (che la tradizione vuole avvelenato dallo stesso Ludovico, invece più probabilmente morì di malattia), farà del Moro, in quanto ultimo figlio di Francesco Sforza, il nuovo duca di Milano. Ludovico il Moro è per eccellenza un principe del rinascimento e vuol fare di Milano la “nuova Atene”, per questo spende senza esitare per far venire alla sua corte gli artisti, gli scienziati e i letterati più celebri d’Italia. Affida al Bramante il compito di rinnovare la chiesa di Santa Maria delle Grazie. La sua costruzione è appena terminata ma non è soddisfatto, vuole collocare alle Grazie il mausoleo che deve accogliere la sua spoglia e quella di sua moglie (la bellissima lapide marmorea sarà successivamente trasportata alla Certosa di Pavia). La famosissima “Cena” che Leonardo da Vinci affresca nel refettorio si inserisce in questo programma di messa in scena architettonica nella speranza di resurrezione della coppia principesca. Ma tutto questo dispendio di denaro si porta dietro una crisi finanziaria che nessuno riesce più a governare, in tempo di pace le spese della vita di corte fagocitano la metà del reddito statale mentre basta una necessità di finanziare una spedizione militare a far precipitare le finanze dello stato nel deficit. Così Ludovico il Moro intraprende una politica suicida: la sistematica alienazione dei redditi dello stato. Dal 1494 al 1499 sono più di 5000 persone che si impadroniscono dei proventi del ducato di Milano (in primis la gestione dell’acqua e dei numerosi varchi aperti nelle mura per nuove porte, accessi privati e cedimenti non riparati). Vi chiederete, cosa c’entra Genova in tutto questo? Beh, Genova era sotto il dominio degli Sforza e quel periodo è ricordato per la varietà e la ricchezza delle monete che spezzava una monotonia di tipi che durava da un paio di secoli. Eppoi la “chicca”: Nel 1498 Ludovico il Moro viene a Genova, accolto dal governatore Agostino Adorno. Al suo seguito c’è anche Leonardo da Vinci con altri ingegneri ducali. Sono incaricati di trovare rimedio contro i danni provocati dalle tempeste al Molo Vecchio e approntare le opportune difese in caso di attacchi dal mare. Testone Gian Galeazzo Maria Sforza sotto la reggenza di Ludovico Maria Sforza detto il Moro (1480-1494), Argento gr. 9,66 diametro 27 mm D/ (♗) IOGZ ✓ M ✓ SF ✓ VICECO ✓ DVX ✓ MLI ✓ SX, effige a destra in cerchio perlinato; R/: (♗)✓ LVDOVICVS ✓ PATRVVS ✓ GVBNANS ✓, effige a destra in cerchio perlinato; Contorno liscio.
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  13. Salve, per imparare l'abc del collezionismo numismatico come da te postato ti consiglio Remo Cappelli "Manuale di numismatica" ed. Mursia e Lucio Ferri "La Numismatica Oggi" ed. Oscar Mondadori, facilmente reperibili ciao
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  14. Ma quale perito può avergli fatto passare per autentica una riproduzione tanto orribile? Ma non scherziamo...ma a parte il colore improbabile, i caratteri impastati, il bordo sottile, basta la R di Romagnoli, completamente diversa dall'originale. Su su andiamo...... :)
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  15. Allego precedente bellissima discussione relativa.... http://www.lamoneta.it/topic/92321-dioboli-con-atenaercole-strangolante/ P.S. Sarebbe il caso di vedere immagini migliori della moneta.......
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  16. Allora ci sta bene anche suo fratello: il testone di Gian Galeazzo "genovese". Questa moneta, sebbene non avesse l'effige del Sovrano ma il solito "castello", si chiamava ugualmente "Testone da 20" solo dopo il 1498, secondo il Martinori, quando Ludovico il Moro succede a Gian Galeazzo, viene chiamata "lira genovese" Testone da 20 soldi, Gian Galeazzo Maria Sforza, zecca di Genova, (1488-1494), Argento gr. 13,14 diametro 30 mm D/ (biscione) IO : G3 : M : SF : DVX : M : VI : AC : IANVE : D - castello affiancato da due stelle a 6 punte circondato da 10 archetti in cerchio lineare e perlinato; R/: + . CONRADVS : REX : ROMANOR . F . S ., croce patente con stelle a 6 punte nel 1° 3° e 4° quadrante circondato da 12 archetti in cerchio liscio e perlinato; Contorno liscio.
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  17. Si, in effetti Luciano ci sono argomenti come i testoni, ma anche le oselle che abbiamo rivisto che ritornano, ma è giusto secondo me che ritornino, primo per l'importanza e la valenza delle stesse e poi perché, argomento che molti non considerano, il forum cambia, quanti utenti nuovi sono arrivati da quando ci siamo iscritti ? Tanti, veramente tanti, alcuni giovani e magari le vecchie discussioni non le hanno lette o non le ritrovano con immediatezza. E quindi giusto riparlarne e poi noi stessi troviamo sempre considerazioni diverse, che approfondiscono l'argomento. Io sono sicuro che per esempio se iniziassimo di nuovo, per assurdo, la discussione sui primi grossi, probabilmente sarebbe diversa, con altre riflessioni ulteriori, quindi giusto ritornare su alcune monete, per noi e per tutti, Mario
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  18. http://www.ilportaledelsud.org/esoterismo.htm Buonasera a tutti, vi informo che da pochi giorni è disponibile on line l'articolo completo sulla medaglia del 1707 per l'entrata degli austriaci a Napoli, lo studio approfondisce l'origine dell'iconografia del cavallo sulle medaglie napoletane, per quale motivo il nobile animale fu il simbolo di Napoli? L'autore ha cercato di dare alcune risposte indagando sulle origini di alcuni monumenti di epoca classica ubicati a Napoli e l'ordine cronologico di alcune leggende latine predisposte in modo da dare una lettura profonda della medaglia e del significato storico. Vi consiglio di leggere attentamente lo studio perchè è gradito un vostro commento. Si parla soprattutto del significato esoterico del numero 7 e di alcuni luoghi della città di Napoli illustrati secondo un ordine non a caso ............ Vi assicuro che si tratta di una delle medaglie più misteriose e ricche di significato che abbia mai studiato. Grazie mille per la gentile attenzione! A presto! :good:
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  19. non confondiamo, una società a controllo pubblico o privato che sia è pacifico sia sottoposta alla normativa societaria che deve rispettare, by default. IN questo caso , per questi particolari beni oltre la normativa societaria intervengono regolamentazioni, come giustamente ricordato da Arka , cui OGNUNO che commercia o detiene in tali beni deve sottostare (e che nulla hanno a che fare con le normative societarie ma si aggiungono ad esse). Infine , al di là di questi aspetti puramente normativi e procedurali a mio avviso non si puo' prescindere da altri aspetti , puramente deontologici, quali quelli evidenziati negli interventi sopra.
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  20. Finalmente io e @@magellano83 siamo riusciti a terminare l'aggiornamento del Catalogo del Granducato di Toscana, se avete qualche idea per migliorarlo o vedete qualche errore non esitate a segnalarcelo, grazie della partecipazione. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-GDT Saluti Marfir.
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  21. il bello è proprio questo: dobbiamo indovinare noi di che stranezza si tratta. con la foto sarebbe troppo semplice. non vogliamo mica passare per pivelli, dico bene?
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  22. anche per me è un falso mal riprodotto Pietro
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  23. Grazie mille per la risposta!
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  24. @@scheo Quando si usava la battitura a mano il tondello era posto tra un conio di martello, detto torsello, e uno di incudine, detto pila. Il torsello, essendo destinato a subire il colpo del battitore, si usurava prima. Pila indica quindi la faccia della moneta con le impressioni ottenute dal conio di incudine. Infatti in alcuni proverbi e modi di dire, "pila" è il lato della moneta opposto a quello sul quale è raffigurata la croce. Per esempio in un dizionario piemontese del 1830, non aver denaro si dice: avei né cros né pila. Anche il gioco del testa o croce, in alcune zone del nord, è detto giughè a cros e pila (o pila-cros)
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  25. In quanto ritrovamento vale quanto detto in questa discussione: http://www.lamoneta.it/topic/30771-lamonetait-ritrovamenti-fortuiti-e-metaldetector/
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  26. Forse... un giorno... anch'io... Complimenti :hi:
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  27. Vasco Pratolini Cronache di poveri amanti, cap. 10 Alle nove di sera, quando sulle terrazze v’erano le ultime luci, e via del Corno era piena d’ombra, buia e sprofondata come un pozzo infetto, con il lampione acceso all’angolo del Parlascio, una carrozza ha fatto il suo ingresso, ondeggiando sulle pietre mal connesse. Il fiaccheraio ha schioccato la frusta per scacciare Gigi Lucatelli e Giordano Cecchi che giocavano a battimuro coi diecioni di re Umberto… Da notare una cosa importante: il romanzo è ambientato nel 1925-1926, quindi quando sul trono d'Italia sedeva Vittorio Emanuele III da un quarto di secolo. Eppure i ragazzi giocano a battimuro "coi diecioni di Re Umberto". Segno inequivocabile che per giocare coi soldi era meglio usare monetine fuori corso. I diecioni, naturalmente, erano i 10 centesimi in rame
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  28. ecco questa è una delle monete che sogno da sempre di trovare! complimenti!!!
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  29. Scusa rick2 ma quando dai le quotazioni, inconsciamente le dai per il mercato Inglese che sei abituato a frequentare (mercatino) ma una Severina così credo che difficilmente si trovi a meno di 25 Euro in Italia. per g03it ti do alcune informazioni sulla moneta che originariamente era ricoperta da una sottile patina d'argento il cui peso in AG si aggirava tra il 4% ed il 5%. Il rapporto di cambio con un Aureo del peso di 6,55 gr. (1/50 di Libra) era di 1:20, da cui la scritta in esergo XXI --> XX Bronzi argentati per I aureo. Il peso medio di tale moneta era di 3,89 gr pari a 1/84 di libra. Ma la cosa più interessante della tua moneta è che Ulpia Severina non è citata da fonti letterarie ma la sua entrata nella storia è dovuta proprio alla presenza sulle monete a partire dall'autunno del 274 (inizio del sesto anno di regno di Aureliano) e da alcuni fonti epigrafiche : https://dl.dropboxusercontent.com/u/11761319/Severina.jpg https://dl.dropboxusercontent.com/u/11761319/Severina%202.jpg
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  30. anche questa moneta è un diobolo di taranto in argento Ercole che strangola il leone testa di Athena elmata circa quarto sec. a.C. ciao Pietro
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  31. Meglio tenerle in cantina... perchè mai venderle ai collezionisti privati e con i soldi ricavati far funzionare meglio la cosa pubblica? Sarebbe un atto troppo intelligente che non si addice a quanti oggi amministrano i beni culturali... meglio farle ossidare nei barili che "commettere" un gesto così positivo e produttivo. Ma che se ne faranno di tutte quelle 100 lire del 23? Qualcuno per favore gli spieghi che sono davvero tutte uguali!
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  32. si vabbè se ognuno sta ad indicare cosa da fastidio del comportamento degli altri non la finiamo più... tra l'altro esula anche dal discorso "bon ton".
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  33. no comment per il Boccaccio, l'hanno fatto più brutto di quel che era... :pardon: per me le finlandesi sono tutte belle :blum:
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  34. E anche questa è una bufala: tutti i source countries hanno un mercato più o meno regolamentato, compreso UK (ma va'?), altro che liberalizzazione. UK in effetti è quello con la regolamentazione più lasca, ma questo non ci stupisce. Mi pare si possa anche dire che, tolto UK, la restrittività della regolamentazione è direttamente proporzionale alla quantità di oggetti potenzialmente rinvenibili nel sottosuolo...
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  35. @@Antonino Caronia Questo è un Forum dove si cerca con ogni mezzo di rispondere con serietà alle richieste formulate. Sei pregato di postare una o due monete per discussione nelle sezioni dedicate : monete estere - regno d'italia - Repubblica ecc.. questo per evitare confusione e ricevere risposte adeguate.
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  36. http://www.lamoneta.it/topic/65618-giuseppe-verdi-teatro-alla-scala-milano/?hl=colombo#entry688361 apollonia
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  37. Nickname:moni_lo Moneta : 2 euro commemorativo Nazione:Lussemburgo Anno:2009 condizione :bb Moneta: 2 euro commemorativo Nazione: Finlandia Anno:2007 condizione: bb con mia grande felicità quando le ho trovate e ho arricchito la mia collezione! purtroppo non riesco ad allegare le foto pero..
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  38. Forse, anche definirli gettoni è improprio. Il gettone nasce con uno scopo, il più delle volte per sostituire la moneta spicciola quando abbia a rarefarsi, oppure consente l'accesso a servizi di vario tipo. Questi effigiati nelle foto non servono assolutamente a nulla, condivido appieno il riferimento fatto da Fabio ai "gettoni" della Shell, consegnati come gadget ai propri clienti. In pratica, robaccia che stenta a trovare posto in una collezione.
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  39. anche io ho un gettone simile, ma il mio c'e scritto porta fortuna posto la foto
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  40. Rick non capisci l'importanza di questa cosa per gli italiani? Chissenefrega del ricarico di 45 euro. Voglio vedere come imposta l'accusa un Pm quando si troverà ad accusare il collezionista di turno nella cui collezione sequestrata ci sono monete acquistate ai Musei Capitolini con tanto di ricevuta e garanzia...
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  41. ......edificate nel 1550....e chiamata torre della"sanguinare del mare"........su quella stupenda isola di roccia nera.......emergiando del azzuro turquino comme un gigante........quella vista e questa che migliaie di generazione anno visto,passaggio obbligato per penetrare nel golfo,con sempre venti favorabili..........ma attento.....oggi qui il mare era bello......e agreabile a navigare......ma li,si scatenano tutti i diavoli quando il mediterranio si alza......allora.....guai......!!!... :) dimenticavo.......altre vistighe,ma quelle sono invisibili........escono soltanto la notte............ :wacko: ....i topi,ancetri di quelli rapportati da le nave,e venuti li con gli uomini.........impossibile rimanere la note li..........sono furbi e voraci come come chimie........ :lol: ...chi mi era toccato una volta,fugiere abbandonando pane e pesci........!!.. :lol:
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  42. l'utente che ha aperto questo post , ieri in chat ha detto che era intenzionato a regalare quelle presenti in QUESTA discussione, non le cilene, o la comemmorativa dell'anniversario di matrimonio di grace kelly e ranieri…. quelle che sono presenti in altre discussioni per intenderci. @@Jointolo è meglio per tutti che venga fatta chiarezza onde evitare fraintesi, visto che ce ne sono già stati un pò. io ho personalmente consigliato all'utente di mettere in vendita quelle che non sono presenti in discussione visto che comunque qualcosa valgono, certo, non cifre spropositate, ma sicuramente qualcosina di buono. Che poi quello che a me da più fastidio in assoluto è che, a quanto mi è stato scritto dal diretto interessato, che c'è gente che l'ha contattato offrendo cifre a dir poco ridicole per quelle che hanno valore più alto (le cilene e qualcun'altra) capisco che l'affare lo vogliono far tutti, ma questo è aprofittare di una persona che non conosce nulla in questo campo…che poi, che le voglia regalare o vendere son fatti suoi, visto che ora è a conoscenza di tutti i dati necessari per decidere
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  43. A Giovanninaaaaaaaa a lo sai... ad Oropa dopo aver visto la Biblioteca del Santuario, l'Archivio, la Galleria, l'appartamento dei Savoia.... ti ci porterò a gustare un piatto fumante di "polenta concia"!!!!! Preparati, è un piatto della montagna. fra
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  44. "Non che fosse grasso: era soltanto immenso e fortissimo; la sua testa sfiorava (nelle case abitate dai comuni mortali) il rosone inferiore dei lampadari; le sue dita sapevano accartocciare come carta velina le monete da un ducato;[...]" da "Il Gattopardo" di G. Tomasi di Lapedusa. "Arrischiai la prima posta in pochi scudi sul tavoliere di sinistra nella prima sala, così, a casaccio, sul venticinque; e stetti anch’io a guardare la perfida pallottola, ma sorridendo, per una specie di vellicazione interna, curiosa, al ventre." da "Il fu Mattia Pascal di L. Pirandello. "L’ho comprata per duecentomila franchi, signora», disse Montecristo, «ma è ancora a buon mercato, perché oggi mi permette di giustificarmi ai vostri occhi." da "Il Conte di Montecristo" di A. Dumas. "Vi introdussi la mano, e ne estrassi dieci monete d’oro, e altre dieci, quindi ancora dieci, e poi di nuovo altre dieci. " da "Storia straordinaria di Peter Schlemihl di A. von Chamisso. "Vi erano quattrocentocinquantamila dollari in monete delle quali stimammo il valore il più approssimativamente possibile con le tavole del tempo. Non si trovò un grammo di argento. Era tutto oro antico e di grande varietà: denaro francese, spagnolo e tedesco, qualche ghinea inglese e qualche gettone di cui non avevamo mai veduto esempio. " da "Lo scarabeo d'oro" di E. A. Poe. "Quanto a Nicola, egli visse scapolo sul podere ereditario finché non si stancò di essere scapolo, e non prese in moglie la figliuola d’un proprietario confinante, con la dote di un migliaio di sterline." da Nicholas Nickleby di C. Dickens. "Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna." dal Vangelo secondo Matteo 20,2 "17Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». 18Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? 19Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. 20Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». 21Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». 22A queste parole rimasero meravigliati, lo lasciarono e se ne andarono." dal Vangelo secondo Matteo 22, 17-22 "'ha mannati a sbatte, li paoli? E queli marenghi cor galantomo brutto? Queli marenghini gialli gialli tonni tonni de quanno nun c'era ancora sto Pupazzo a Palazzo Chiggi, a strillà dar balcone come uno stracciarolo ?" da "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di C.E. Gadda. "quid istic verba facimus? Huic homini opus quadraginta minis celeriter calidis calidis danistae quas resolvat et cito" da Bacchides di Plauto.
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  45. Perché non provi a vendere le carote con il passaporto di biologicitá a 5 euro il chilo? Hai visto mai. .. ;)
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  46. Ciao, sicuramente molti di voi gia' conoscono questo ripostiglio (Bollettino di numismatica N 21). Io ho avuto modo di venirne a conoscenza solo pochi giorni fa. Ho trovato l'articolo estremamente ineteressante e ricco di informazioni. Il ripostiglio e' composto da circa 92 denari (forse sono compresi 2 vittoriati), 44 denari lacinosi 41 frammenti di denario e due denari suberati. Il testo descrive le analisi morfologiche, metallografica ect...del ripostiglio. Le monete ritrovate, esclusi i due suberati, sono tutte create attraverso il metodo della cera persa. Fu utilizzata una lega di rame al 29-32% di stagno per conferire ai denari falsificati una colorazione argentea. Una lega simile fu utilizzata per creare gli specchi nell'antica Roma, la lega e' defina proprio "speculum". La lega e' di grande durezza (5.5 Mohs), sonorita' particolare, potere riflettente, rigidita', notevole fragilita' e un aspetto simile alla lega di argento. Per l'alta fragilita' della lega, era impedita qualsiasi possibilita' di coniazione. Il tondello, anche previo forte riscaldamento, si sarebbe frantumato. Si sono utilizzate matrici di terracotta finissima, opportunamente preparate per impressione di monete originali. Le analisi microchimiche hanno messo in luce la presenza diffusa di terracotta argillosa mista a polvere di carbone vegetale, corservati soprattutto nelle cavita'. La polvere carboniosa veniva soffiata sulle matrici per protreggere la terracotta dalla penetrazione del metallo e per l'assorbimento del gas/vapori. La presenza di queste polveri, ancora sulla superficie, indica che la moneta non ha mai circolato. Ora vi posto alcune foto inetressanti.
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  47. L'inverso di questo moderna (molto!) copia del dollaro mezzo di CSA: Noti, nel quadrante di sinistra superiore della copia, “copia„ di parola come prescritta “dalla Legge di protezione di hobby. „ I dollari mezzi originali di CSA sono stati datati 1861 e sono stati colpiti alla menta de New Orleans un momento che aprile, in argento, usando un obverse degli USA accoppiato con un inverso di CSA. Soltanto 4 originali sono stati colpiti. In 1879, un sig. Scott ha acquistato il dado originale di inverso di CSA (attrezzo). Sig. Scott inoltre ha acquistato 500 1861 dollaro mezzo messo di libertà, con la storia che è che erano tutte le metà mint 1861o de New Orleans. Scott era impaurito che il vecchio dado di inverso di CSA verrebbe a mancare, in modo da in primo luogo ha coniato 500 segno usando il CSA inverta accoppiato con un obverse descrittivo. Per questo 500 segni, Scott ha usato un metallo bianco che si pensa per essere latta. Scott allora ha cominciato a overstriking l'inverso dei suoi dollari mezzi 1861o con l'inverso di CSA. Non è andato bene inizialmente (la moneta ospite sotto potrebbe ancora essere vista, come il centesimi 1918-20 di esagono 20 dell'Italia). Scott allora ha progettato fuori del disegno d'inversione dei dollari mezzi restanti 1861o ed allora del overstruck i loro inversi ora-lisci. Questi sono i 500 “restrikes.„ E una curiosità finale circa a differente genere di dollaro mezzo “ confederato„. La menta de New Orleans ha cominciato l'anno 1861 come Stati Uniti funzione, Stati Uniti colpenti Dollari mezzi messi 1861o dated di libertà. Più successivamente in 1861, dopo che il dichiarare della Luisiana tentasse a secede dall'unione, la menta de New Orleans si è trasformata in in una funzione della Luisiana e continuato a colpire 1861o ha messo i dollari a sedere mezzi di libertà. Ancora più successivamente in 1861, la Luisiana ha fatto parte del Confederacy ed ha continuato a colpire i dollari mezzi di libertà messi 1861o. Tranne certa eccezione specifica, non possono dirsi a a parte. Secondo le percentuali, tuttavia, ogni volta che una persona tiene un dollaro mezzo 1861o, le probabilità sono che era non coniato sotto gli Stati Uniti autorità. Ciao. :D v. -------------------------------------- The reverse of this (very!) modern copy of the CSA half dollar: Note, in the copy’s upper left quadrant, the word “copy” as prescribed by “The Hobby Protection Act.” The original CSA half dollars were dated 1861 and were struck at the New Orleans mint sometime that April, in silver, using a USA obverse paired with a CSA reverse. Only 4 originals were struck. In 1879, a Mr. Scott acquired the original CSA reverse die (tool). Mr. Scott also acquired 500 1861 Seated Liberty half dollars, with the story being that they were all New Orleans mint 1861o halves. Scott was afraid the old CSA reverse die would fail, so first he coined 500 tokens using the CSA reverse paired with a descriptive obverse. For these 500 tokens, Scott used a white metal that is thought to be tin. Scott then began overstriking the reverse of his 1861o half dollars with the CSA reverse. It did not go well at first (the host coin beneath could still be seen, like Italy’s 1918-20 Hexagon 20-centesimi). Scott then planed off the reverse design of the remaining 1861o half dollars, and then overstruck their now-smooth reverses. These are the 500 “restrikes.” And a final curiosity about a different kind of “Confederate” half dollar. The New Orleans mint began the year 1861 as a U.S. facility, striking U.S. Seated Liberty half dollars dated 1861o. Later in 1861, after the state of Louisiana attempted to secede from the Union, the New Orleans mint became a Louisiana facility, and continued to strike 1861o Seated Liberty half dollars. Still later in 1861, Louisiana joined the Confederacy and continued to strike 1861o Seated Liberty half dollars. Except for a certain specific exception, they cannot be told apart. According to the percentages, however, whenever a person holds an 1861o half dollar, the odds are that it was not coined under U.S. authority. Ciao. :D v.
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