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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/06/13 in tutte le aree
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La mia opinione è nota a chi segue questo forum. Voglio fare solo qualche osservazione sui problemi insolubili di un quadrigato al 225. .1. La prima guerra punica non può essere stata combattuta senza strumenti finanziari. I didrammi ROMA e ROMANO da soli sono assolutamente insufficienti al pagamento delle spese di guerra. Questo argomento è un macigno, Un calcolo di Burnett stima che i cartaginesi (pur sconfitti) avrebbero coniato un volume di argento 70 volte superiore alle coniazioni romane (se si considera il didramma romano campano a legenda Romano e Roma). Per non dire che i romani, se avessro dovuto portarsi lo stipendio sulle navi (aes grave da 275 grammi), le avrebbero fatte affondare! Pertanto è storicamente ineccepibile che la prima guerra punica sia stata combattuta con un arma finanziaria adeguata alle proporzioni del conflitto: il quadrigato (o il denario, a sentire Plinio). Le necessità della guerra non erano compatibili con l’uso di una moneta così scomoda come l’aes grave. .2. spalmare l’emissione di didrammi tra il 312 e il 225 è incongruente si tratta di oltre un secolo con l’emissione di pochissimo argento, cosa palesemnete impossibile. .3. se al tempo della prima guerra punica fosse stato ancora in circolazione l’aes grave (come previsto da Crawford) dovremmo trovare ripostigli con aes grave in Sicilia, terra del conflitto. Invece l’aes grave in Sicilia non si trova, i suoi rirovamenti sono limitati al centro italia (delimitano quindi l’espansione territoriale di Roma alla fine del IV secolo) .4. dato il volume di emissione del quadrigato ritengo anacronistico affiancarlo ad emissioni dell’aes grave (Crawford propone giano/ prora addirittura successivo al quadrigato) . Se è ipotizzabile la coesistenza di didrammi con gli assi fusi a inizio terzo secolo, quando le emissioni di argento erano sporadiche, è invece anacronistico pensare che Roma continuasse a fondere assi librali quando possedeva un mezzo agile, efficace e disponibile come il quadrigato . Quindi a mio avviso tutte le emissioni di moneta fusa vanno anticipate almento di un cinquantennio rispetto a quanto generalmente ritenuto.4 punti
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Mi è sempre piaciuto parlare con gli appassionati di numismatica, credo che sia importante ascoltare, sentire le loro riflessioni, i pareri, il loro essere oggi collezionisti e studiosi di monete, certe sfumature, quelle importanti, le cogli solo col contatto diretto, umano. Era da tempo che non si vedeva al mercatino, capita, a volte vanno, a volte tornano, a volte hanno delle pause, come in tutte le cose della vita. Un giorno si ripresenta con in mano un ragazzino, sono tornato...., sono tornato grida, sembra felice, ho avuto il permesso di uscire questa mattina con mio nipote e dove lo porto ? Qui, naturalmente. Qui è come essere a casa mia, ci sono i miei ricordi, la mia passione, è bello ritornare, rivedere tutti e far vedere tutto questo al ragazzino. E' tenero col giovane, gli spiega, gli racconta, ascolto anche io, è tutto molto bello. Mi dice non sono riuscito con mio figlio a portarlo sulla strada della numismatica, ma certamente non si oppongono se ci provo ora con lui, forse mi viene data una ulteriore possibilità, una ricompensa parziale. Ci penso, forse è vero quello che dici, il salto di una generazione capita spesso e rivedendo quel visino, le premesse sono buone, molto buone. Chiedo al ragazzino se gli piacciono le monete, più che una risposta ottengo un sorriso, gli occhi luccicano, non ci sono dubbi gli occhi di un giovane non tradiscono e non mentono mai. E allora dico sei fortunato, non puoi lamentarti, ma il discorso scivola improvvisamente sul passato, sul collezionismo e si parla di lui, di altri. Con lui quando si parla di monete il discorso scivola sempre lì, a un sequestro subito anni fa, risoltosi poi con la restituzione di tutte le monete. Quando parla di quei momenti traspare allora l'amarezza, la tristezza, la sofferenza patita e che ritiene totalmente ingiustificata. Non ci sono dubbi tutto questo ha lasciato un segno profondo in lui, però poi la passione sopravvive, continua per fortuna, nonostante tutto. Mi sento quasi a disagio a riparlare di questo e cerco allora di toccare altri aspetti...., e pensare mi dice quanto abbiamo fatto e stiamo facendo, Giovanni che ha donato alcune sue monete, Piero ha pubblicato tutta la sua collezione che ora è praticamente a disposizione di tutti, Franco e Gino che continuano a dare le loro monete a noti addetti ai lavori per pubblicazioni varie, poi Marco che ha preparato quasi da solo la Mostra di.... con le sue monete catalogate, fotografate ed esposte, quanta passione ho visto, quanto amore da parte di tanti in questi anni eppure..... L'eppure gli rimane strozzato in gola, non lo abbandona più, eppure gli dico forse qualche colpa anche il collezionista l'ha avuta in passato, troppi silenzi, troppo rinchiudersi e non estrinsecare, il rimanere chiusi in Circoli locali o addirittura da soli, ora col Forum la voce, la vostra voce può uscire alta e chiara e tutti la possono leggere. Nel congedarmi mi dice, ricordatevi dei giovani, mi raccomando, lo rassicuro, i giovani sono sempre nei nostri pensieri e nel vedere il sorriso e gli occhi che luccicano del ragazzo mi rincuoro anch'io......., forza collezionista, forza studioso numismatico, fai sentire la tua voce e quanto di buono e virtuoso hai fatto e stai facendo, forza ! Mario3 punti
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Vorrei stimolare i lettori di questo forum su un argomento dibattuto e ancora aperto: la datazione e la collocazione storica del quadrigato. Questa moneta risulta affascinante per essere pienamente romana nella tipologia ma ancora greca nel peso, essendo un didramma, l’ultimo della serie iniziata con le monete a legenda ROMANO poi continuata con le monete a leggenda ROMA. Il quadrigato oltretutto può vantare una tiratura enorme, essendo noti moltissimi conii corrispondenti ad un volume di emissione di milioni di esemplari, una tiratura in effetti degna di una nazione egemone che probabilmente servì a pagare gli eserciti nel corso delle guerre puniche. I didrammi precedenti messi insieme totalizzano un centinaio di conii, a significare emissioni sporadiche di poche decine di migliaia di pezzi. A differenza del denario, per il quale sia Plinio che Livio ci forniscono una data precisa, per il quadrigato le fonti storiche latitano. Gli studiosi hanno datato questa moneta di volta in volta in periodi diversi. La teoria tradizionale (Mommsen) colloca il didramma nel periodo della Guerra di Pirro 300- 280 circa. La teoria attualmente prevalente “middle”, di Crawford, lo colloca nel 225, nel corso della II guerra punica, una datazione molto bassa. Un recente contributo (Argentum signatum, Coarelli, Istituto italiano di Numismatica, Roma) ripropone un’ulteriore alternativa, ovvero il 269, mettendo il quadrigato nella posizione che Plinio riservava alla prima moneta d’argento (al posto del denario quindi). Il libro di Coarelli, interessante e ben documentato, propugna la tesi che il quadrigato sia stato coniato nel 269 e che questa coniazione abbia permesso a Roma di sostenere le spese della prima guerra punica (più di 100.000 soldati arruolati, armamento di centinaia di navi da guerra). La tesi è suffragata da una testimonianza archeologica molto importante ma che stranamente non viene presa in considerazione dalla scuola anglosassone: la scoperta a fine 800 di un gruzzolo di quadrigati nella città di Selinunte. Come noto, la città venne distrutta nel 250, pertanto il gruzzolo è stato obbligatoriamente interrato prima di quella data. Una prova schiacciante, una sorta di “Morgantina”per il quadrigato. La data del 269 troverebbe ulteriore conferma nel fatto che proprio in quell’anno l’edile Q Ogulnius aveva curato l’apposizione di una quadriga bronzea con Giove fulminante sul tempio di Giove Capitolino a Roma, immagine che ritroviamo al rovescio della moneta. Questa tesi è storicamente coerente e ha anche basi archeologiche. Voi cosa ne pensate??3 punti
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Cari amici su invito di Magdi ho seguito la discussione. Poichè l'argomento è importante e complesso (ci hanno fatto un Convegno a riguardo che ben conoscete...) cercerò di essere breve ma incisivo. Ripeterò qualche concetto ormai assodato ma mi è utile per la spiegazione. 1) periodo di emissione Gli "agontani" o "anconetani" o "al tipo agontano" sono tutti quei grossi coniati sul piede del grosso di Ancona - emesso in origine per 2 soldi o 24 denari (toscani/adriatici) al peso di ca 2,3/2,4 nella seconda metà del XIII secolo - che tutti conoscete bene. Sul suo periodo di emissione, in mancanza di dati certi, ci sono pareri discordanti. Personalmente ipotizzo che la moneta in questione sia stata coniata, per la prima volta, tra il 1250 e il 1270. Quest'attribuzione temporale è giustificata facendo un parallelismo con la monetazione toscana di quegli anni, periodo in cui vengono emessi grossi "più pesanti" di quelli da 12 denari (ovvero l'Aquilino da 2 soldi, 1255/57 - ante 1264; Ghibellino 1260-67, grosso lucchese col Santo di tre quarti (1270-1315); grosso senese da 2 soldi 1280-1285), ormai non più in linea con le necessità del mercato. Ricordiamo sempre che dietro ad una nuova emissione c'è una fluttuazione incisiva del mercato valutario oro/argento: dal 1252 il cambio di 1 fiorino d'oro, in grossi da 12 denari, era di 1:20, ovvero 1:240 denari, ovvero 1:1 lira. Dopo mezzo secolo il cambio si è totalmente stravolto, a svantaggio esclusivo della monetazione d'argento e in mistura (lega). Erano pertanto richieste valute con valore nominale via via maggiore per mantenere inalterato il rapporto citato e che fossero più rispondenti all'aumento dei prezzi. 2) imitazioni tipologiche dell'Agontano (I tipo: croce/santo - gr 2,3/4) Le zecche che coniano imitazioni "al tipo agontano" sono: Ascoli, Ravenna, Rimini, Arezzo e Volterra. Sui grossi adriatici non possiedo dati precisi sul periodo di emissione. Arezzo conia, con plausibile certezza, l'agontano nel periodo di Guglielmino degli Ubertini (1262 - 1289). Volterra in un periodo anteriore al 1290, presumibilmente tra il 1280 - 85 (la bassa datazione, rispetto a quelli adriatici, potrebbe spiegarne una emissione limitata e conseguentemente la sua rarità. Le liste di monete delle pratiche di mercatura e le Rationem Decimarum ci attestano che verso la fine del XIII secolo il suo valore, in denari toscani, era arrivato a 28 denari (dai 24 di emissione!!!) Aveva senso pertanto emettere una moneta, in questo periodo (1296-1303) il cui nominale non era già più in linea con quello dei cambi?!? (II tipo: croce tra stelle/santo - gr 1,8/1,5) Volterra è la prima città che conia una nuova tipologia di agontano. Nei documenti del periodo viene indicato semplicemente come "volterrano dalle stelle". Compare dal 1296 (Rationem Decimarum) al valore di 20 denari e nelle liste di monete (Datiniana). Dal 1295 i documenti della zecca di Volterra riportano l'emissione di grossi. Perchè la scelta della nuova tipologia (iconografica/intrinseco) e del valore nominale di 20 denari? Perchè 12 grossi fanno 240 denari, ovvero 1 fiorino d'oro!!! Si ristabilisce pertanto la vecchia "proporzione aurea" (o, per lo meno, si cerca di farlo). Tra il 1315 e il 1317 coniano grossi da 20 denari, ad imitazione di quello di Volterra, le zecche di Arezzo (Guido Tarlati) e Massa di Maremma (Repubblica; sostituisce le M gotiche alle stelle). Anche Siena e Firenze scelgono tale nominale ma con tipo iconografico differente. Chiusi e Ravenna emettono tipi simili ma probabilmente in un periodo posteriore al 1320 (nei documenti indagati dal sottoscritto con Sozzi e Villoresi degli anni 1317-19 non si fa alcun cenno dei prodotti di quelle città). I vescovi volterrani, tra il 1315 e il 1322, coniano nuove emissioni di tali tipologìe nelle officine di Volterra (con Populo Vulterrano in legenda), Casole e Berignone (De Vulterra in legenda). Altre zecche emettono poi agontani nel XIV e XV secolo. Questo è però un capitolo successivo. Forse ho troppo semplificato. Forse sono stato troppo superficiale in alcuni passi. La ricerca continua :-)3 punti
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Un aggiornamento dell'andamento prezzi per le commemorative monegasche....2 punti
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Posso finalmente mettere anch'io un denaro che è un "libro da leggere" ...e anche di quelli ...voluminosi!!! Non è mio, purtroppo, ma di un nostro fan, che non smetterò mai di ringraziare per la simpatia (in primis) e per la competenza da vero numismatico che tiene in auge la nostra Genova che fu (in primis anche questo ...a pari merito ...). Veniamo al denaro! Superbo come la Repubblica di Genova, con la rotella, con la I senza uncino, la C e la D ...incinte ... e con le lettere del dritto tutte puntate!!! Al dritto: + .I.A.N.W.A rotella Al rovescio: CVRADDI.REX. Sorvoliamo che è frutto di ribattitura perché è talmente "riuscita bene" che mi piace pensarla "leggenda anomala" ...mica dobbiamo essere sempre precisissimi ...opperbacco!!!2 punti
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Se io dovessi acquistare una moneta del genere innanzitutto non mi fiderei se indicano un peso di 25 grammi perchè basta cercare su internet e il gioco è fatto! io mi soffermeri sui dettagli come naso, orecchio, occhio, la data, il bordo (se è arrotondato o meno), L.5. perlinatura….insomma fare un confronto fotografico con una moneta originale! (per fortuna il catalogo del forum è ricco di immagini) che poi capiamoci, nessuno regala niente, se una moneta del genere, o come altre abbastanza falsificate, sono in vendita a un prezzo ridicolo diffidate perchè son dei chiodi!!! per andare più sul tranquillo, io consiglio sempre di comprare queste monete o dai professionisti del settore o da collezionisti seri, però per tutelarsi nell'acquisto consiglio sempre che nel dubbio meglio che la moneta sia provvista di perizia2 punti
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Dipende da quello che ci fornirà Francesco Lamanna; in ogni caso, penso che un riassunto lo possiamo garantire. Anche gli ultimi conferenzieri ci avevano lasciato del materiale, ma era troppo "pesante" per essere messo in rete.2 punti
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"L'hobby delle monete", se così lo vogliamo chiamare, è quanto di più strano e complesso ci possa essere. Visto dal di fuori è molto semplice e i più, forse erroneamente, considerano i collezionisti di monete alla guisa di "strani animali", sempre pronti a rifilar fregature o a fare chissà che di nascosto. In realtà, ciò che si dischiude a chi non si ferma ad una semplice occhiata, è un mondo intero. La valenza di questo "fenomeno" è immensa sia da un punto di vista storico, si pensi allo studio che accompagna il raccogliere, sia da un punto di vista di valorizzazione di un patrimonio culturale immenso e variegato, ma raccogliere monete vuol dire di più, molto di più.... Ora è bello e forse anche doveroso rendere partecipi i più, ma non si può non considerare il salto abissale degli ultimi anni, quanto l'introduzione di internet e il forum abbiano fatto in termini di divulgazione; secondo me, la figura del "collezionista solitario" è ormai in via d'estinzione, oramai quasi tutti, anche se non lo ammettono, leggono il forum, si informano.... e per il definitivo salto dal virtuale al reale? Beh, quello sta già avvenendo e man mano che questo bisogno di scambio umano si fa più vivo, si concretizza sempre più ed a più ampi livelli...2 punti
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Prendendo spunto dalla nuova catalogazione, fatta dal Toffanin nel nuovo MIR, per le parpagliole della " PROVIDENTIA " attribuite a Filippo IIII, volevo aprire una discussione per avvalorare questa tesi e approfondirne gli aspetti con l' aiuto di tutti. Partendo dal fatto che già lo studio del 1991 di Anna Pia Dalle Vegre/ Eugenio Vajna dava una catalogazione più mirata alle parpagliole della provvidenza ( catalogate Tipo VI ) a differenza della catalogazione del Crippa, che tutte quelle che al R hanno le volute dello scudo concave sono di filippo III ( Crippa 20/F e 20/G ), andiamo ad analizzare perchè questa tipologia di parpagliola la si può attribuire a Filippo IIII ( MIR 371/1 e 371/2 ). Al Dritto questa parpagliola presenta lo scudo con le volute concave ed al suo interno le aquile hanno le ali spiegate. La legenda è la solita MEDIO LANI.D Nel Rovescio troviamo quelle particolarità del conio che la fanno attribuire a Filippo IIII, la legenda è sempre interrotta dalla testa della provvidenza: PROVI DENTIA All' inizio/fine della legenda possiamo trovare delle stelline o pallini. *PROVI DENTIA* .PROVI DENTIA. All' esergo al posto della data possiamo trovare: * quadrifoglio * . quadrifoglio . Il quadrifoglio può essere pieno o vuoto. Le stelline hanno fatto la loro comparsa nei conii sotto Filippo IIII nel 1657 con la coniazione dei filippi e mezzi filippi e nel 1630 nelle quadruple in oro ( per poi continuare, per i filippi, con Carlo II sotto la reggenza della madre ). Il quadrifoglio ha fatto la sua comparsa nel R come inizio leggenda nella parpagliola di Filippo IIII con il busto (MIR 372 moneta R/3 e difficilmente reperibile in buone condizioni). La provvidenza è raffigurata molto più grande che nelle altre parpagliole. Le lettere delle leggende al Dritto e al Rovescio sono grandi ( come quelle della parpagliola con busto e dei quattrini ). Tutto questo coniato in un flan molto grezzo e quasi mai rotondo, dove le leggende al Dritto e al Rovescio, di conseguenza, sono quasi mai sono complete. Anche il peso di questa tipologia di parpagliola è molto basso oscillando tra gr. 1,42 a gr. 2,42. Il peso di riferimento all' epoca doveva essere gr. 2,74.1 punto
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Buongiorno, vi posto una simpatica medaglia di PAVIA in vendita sulla baia, speriamo che l'amico Apollonia ci sappia dire qualcosa in più. Grazie1 punto
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Buonasera a tutti , per caso facendo delle foto al mio nuovo palancone mi è balzato all'occhio che il nome del re e precisamente EMANUELE sia scritto con tre E finali; mi spiego meglio la "L" è trasformata in E ....Qualcuno sa dirmi di cosa si tratta? Grazie a tutti anticipatamente1 punto
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il mese scorso leggevo la discussione con "invidia" (buona ovviamente) e ammirazione per quanto scrivevate voi che possedere una di queste monete perchè sono fuori dal budget che mi concedo per la numismatica. se non che...ho trovato un'occasione a cui non potevo rinunciare. Riportare a casa, in Veneto, uno di questi esemplari emigrato assieme al suo proprietario (o a sua moglie) in sud america per cercar fortuna o per ritrovarla dopo averla persa dato che se possedeva una osella forse un poveretto non lo era o almeno non lo era la propria famiglia d'origine. Una osella usata come monile. E quando dico "usata" intendo, ahime, USATA :D l'ho pagata meno di un ciondolo d'argento di uguale dimensione, pensate un po'...1 punto
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queste "cose" sono sicuramente fuse, probabile sia stagno come dice momi95, in ogni caso mi ricordano i giochi che io da piccolo facevo colando in formine pseudo monetali di Das (creta, chi è abbastanza vecchio si ricorda) piccoli pezzi di stagno o gli involucri dei tappi delle bottiglie di spumante dei miei, altro che templari, e altro che argento !1 punto
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Capisco, ma sottolineo il fatto che l'SPQR si trova in esergo, come tipicamente avviene per Cizico e per i segni di zecca. Avrei capito di più se fosse stato nel giro della legenda, inoltre stiamo parlando di Tetrico II da Cesare... Cordialmente, Enrico1 punto
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templio se non le sai non scrivere commenti perchè non sarebbe giusto aumentare il conteggio dei mess. per aumentare di conseguenza il grado ... comunque sembrerebbe essere di origine magrebina la cui bandiera ha la stella come quella nel gettone . ps : anchio ho ricevuto un caziatone del genere , ed è giusto così !1 punto
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Buonasera ...questo no e facile a identificare .....viene scoperto incu quello di jagd post 691 .... :blum: ...1 punto
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Il percorso collezionistico di qualsiasi persona si basa su un percorso di esperienza. Oggi, hai immagazzinato le tue prime informazioni, la più importante delle quali è di evitare come la peste di tornare in quel negozio di numismatica. Le tue due monetine, comuni e in media conservazione, sono due tondelli che un commerciante lungimirante ti avrebbe offerto in omaggio, magari dietro acquisto di una moneta che i 18 Euro li valeva tutti (ma non necessariamente: ho amici commercianti che queste monete le regalano ai giovani anche se non comperano nulla). Invece il commerciante ha visto in te non un giovane da coltivare numismaticamente parlando, ma solo da spennare il più possibile. Cose, purtroppo già viste e straviste nel mercato numismatico.... mondo nel quale certi venditori sono sempre alla ricerca del collezionista che compra consultando il catalogo (evidente segnale di possibile pollo da spennare), mentre viceversa il collezionista deve evitare come la peste i commercianti che vendono col catalogo in mano.....1 punto
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Niente paura nessuno le colleziona,tra parentesi in quel sito ci sono anche le mie note passate da anni,anzi ne mancano parecchie.Spendi la tua 20 euro tranquillamente.1 punto
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Si Luciano le letture contano, come contano i consensi per il ruolo e il valore del collezionismo. Se pensiamo che l'importante e prima numericamente Società Numismatica Italiana ha numeri di circa 400 soci, qui solo per letture abbiamo già raggiunto circa 600 persone per le letture ad ora soltanto. Se poi dobbiamo anche considerare che non ci sono, al momento, particolari voci di dissenso a tutto ciò, potremmo anche pensare che almeno il forum è nel complesso a favore, il che conta, conta nel panorama numismatico italiano.1 punto
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Benvenuto su questi lidi :D Incominciamo col dire che, da un punto di vista strettamente tecnico, non si tratta di "banconote", ovvero di cartamoneta emessa da una banca. Il termine è naturalmente d'uso comune, e io stesso l'ho usato più volte parlando di queste emissioni, che però sono proprie dello Stato Italiano, e non emesse per il tramite della Banca d'Italia. Sono infatti "Biglietti di Stato a corso legale", e come puoi vedere l'autorità emittente è la Repubblica Italiana, e non la Banca d'Italia. La prima emissione di cartamoneta di questa tipologia fu stabilita con Legge del 7 aprile 1881, sono seguite, in maniera discontinua, diverse emissioni durante il Regno di Umberto I e Vittorio Emanuele III (compreso anche la Repubblica di Salò e il periodo della Luogotenenza) e infine nella Repubblica. Il valore nominale è sempre stato basso, da 1 a 25 lire durante il Regno, da 50 a 500 lire nella Repubblica. Il biglietto da 100 lire fa parte di una serie comprendente anche quello da 50 lire (stesso disegno, ma biglietto di colore verde) emessa all'inizio degli anni '50 (Decreto del 31 dicembre 1951, in circolazione dal 1952). Sono chiamati "Italia Elmata" per la raffigurazione sulla sinistra (Italia elmata con lupa capitolina). Si tratta dell'ultimo biglietto da 100 lire. A partire dal 1955 iniziarono ad essere sostituiti dalla moneta in acmonital (100 lire "Minerva") e nell'ottobre 1957 furono dichiarati fuori corso. Il tuo fa parte della prima serie di emissioni, a firma Bolaffi-Cavallari-Giovinco, della quale sono stati prodotti 285 milioni di esemplari. Biglietto comunissimo, che in questa conservazione non ha valore economico. Il biglietto da 500 lire è l'ultimo emesso dei Biglietti di Stato. Denominati "Mercurio" per la raffigurazione dello stesso sulla destra, entrarono in circolazione nel dicembre 1975, e furono dichiarati fuori corso nel febbraio 1986, sostituiti anch'essi dalla moneta metallica (500 lire bimetalliche). Il tuo fa parte dell'ultima serie di emissione (DM 02.04.1979), a firma Ruggiero-Impallomeni-Betti, composta da 300 milioni di pezzi, il che rende questo biglietto ancor più comune dell'altro. Valore economico (inesistente) a parte, possono comunque costituire un inizio, come ti hanno già detto, e in quanto circolati (io non sono un fanatico del FDS/FDC a tutti i costi) rappresentano un bel pezzo di storia. petronius :)1 punto
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potrebbe essere simile a questa monetina romana? http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-SENRM4/51 punto
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Buon pomeriggio non so se vale il silenzio-assenso, ma si sa, i collezionisti sono riservati e silenziosi, è un dato di fatto più volte ricordato. Ciò che vale è il numero di letture che ha avuto questa discussione e sono convinto anch'io che il collezionismo "sano" e "consapevole" debba essere valorizzato e riconosciuto per i meriti che ha. E' giusto rivendicare il suo innegabile ruolo culturale. saluti luciano1 punto
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Alla fine nessuno può sapere come andrà il mercato fra 50 anni!! Ripeto, io colleziono i 2€ cc perchè mi piacciono ed è una collezione non troppo cara, poi se un domani acquisteranno valore tanto meglio, male che vada mi rimane una fantastica collezione!1 punto
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@ ci può stare. Sono soltanto dubbioso sul periodo di emissione. Non è detto infatti che la diretta attuazione del concordato del 1249 abbia trovato concretezza subito dopo. Ma il ragionamento che hai fatto fila. Interessante e' anche la ricerca del "ponte" commerciale tra le due sponde italiche. D'altronde perché Volterra, Arezzo e Massa di Maremma avrebbero scelto questa tipologia valutaria in un contesto territoriale così lontano? Me lo aspetterei da Arezzo per ovvie ragioni commerciali con le Marche e la Romagna. Chissà se l'archeologia riesce ad aiutarci ad identificare un percorso stradale alternativo (oggi ignoto) che collegava in modo diretto le diverse località...1 punto
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"" @@istrice99 1) periodo di emissione Gli "agontani" o "anconetani" o "al tipo agontano" sono tutti quei grossi coniati sul piede del grosso di Ancona - emesso in origine per 2 soldi o 24 denari(toscani/adriatici) al peso di ca 2,3/2,4 nella seconda metà del XIII secolo - che tutti conoscete bene. Sul suo periodo di emissione, in mancanza di dati certi, ci sono pareri discordanti. Personalmente ipotizzo che la moneta in questione sia stata coniata, per la prima volta, tra il 1250 e il 1270. Quest'attribuzione temporale è giustificata facendo un parallelismo con la monetazione toscana di quegli anni, periodo in cui vengono emessi grossi "più pesanti" di quelli da 12denari (ovvero l'Aquilino da 2 soldi, 1255/57 - ante 1264; Ghibellino 1260-67, grosso lucchese col Santo di tre quarti (1270-1315); grosso senese da 2 soldi 1280-1285), ormai non più in linea con le necessità del mercato. "" ----------------------------------------- Se questo fosse vero, significherebbe che il grosso agontano sarebbe l'immediata conseguenza degli accordi del 1249 tra Ancona e Ravenna/Rimini in materia monetaria. Se consideriamo infatti che al 1249 Ancona e Ravenna avevano un denaro piccolo praticamente identico sotto tutti i punti di vista (immagine, titolo e peso), il grosso invece presentava delle stonature principalmente a livello di peso, essendo quello di Ancona di 0,20 gr. circa inferiore a quello di Ravenna (1,40 contro 1,60 gr). Il nuovo "agontano" (per intenderci meglio quello con l'immagine del Santo del peso di gr. 2,30-2,40) sarebbe nato per eliminare anche le storture di circolazione monetaria della Marca di cui anche Ravenna, Rimini ed Ascoli facevano parte. Il fatto che poi tale agontano avesse un peso ed un titolo superiore agli altri grossi in circolazione nel centro Italia in quel periodo avallerebbe l'ipotesi di molti che l'agontano fosse nato per assolvere a situazioni di immagine e prestigio negli scambi esterni alla Marca stessa, considerato che Ancona, ma in parte minore anche Ravenna, avevano notevoli scambi con paesi dell'altra sponda dell'Adriatico, e con molti altri paesi situati nell'area sud-orientale del Mediterraneo. Questo in diretta concorrenza con Venezia in primis, ma anche con Genova, i Paesi della Toscana e le principali località del sud-Italia. Naturalmente, parliamo di ipotesi (??).1 punto
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Corretto. Aggiungo che la letterina si trova nella stella più vicina al millesimo di conio. Per il resto, un'occhiatina al nostro catalogo Euro, pagina della Grecia, avrebbe immediatamente risolto i dubbi di questa discussione: http://catalogo-euro.lamoneta.it/cat/E-GRD1 punto
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Salve a tutti Secondo me questi dischetti di alluminio non personalizzati ma identificabili solo da un numero e forati per poter essere raccolti impilandoli su un supporto adatto, si possono definire gettoni metallici che si usano principalmente come ricevuta di oggetti lasciati in deposito e servono poi per ritirarli. Si possono anche definire contromarche perché molto spesso sono costituiti da due parti, madre e figlia, di cui una si applica all’oggetto e l’altra si consegna al depositante. Si usano specialmente nei guardaroba di locali di spettacolo come i teatri e di riunione come i circoli privati, dove è obbligatorio depositare ombrelli, cappelli, cappotti, ecc. Però possono anche servire per rientrare dopo un allontanamento temporaneo da un locale di spettacolo, ad es. per riconoscere chi è uscito da teatro durante l’intervallo per una necessità. Idem per rientrare con l’autovettura in un posteggio a pagamento nel pomeriggio dopo essere usciti per il pranzo. Al tempo in cui il farmacista doveva ‘spedire una ricetta’ con maggior frequenza di oggi, il cliente che consegnava la ricetta compilata dal medico riceveva un gettone simile come contrassegno con il quale presentarsi per ritirare il medicamento dopo il tempo necessario per la sua preparazione. apollonia1 punto
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Quando penso proprio al termine letterale che connota i nostri gradi di conservazione (Molto Bello, Bellissimo, Splendido, etc) cerco di spesso di immaginarmi come fossero intesi da coloro che li hanno creati (a proposito: in che periodo nascono più o meno?) Nel senso: "Bellissimo" nell'esperienza comune connota un qualcosa di molto apprezzabile da non denigrare...voto 8 insomma secondo la scala scolastica. "Ma com'è quella ragazza? Davvero bellissima..." Anche l'espressione "Molto bello" alla lettera ha sicuramente un'accezione positiva, da voto 7 direi... Insomma mi immagino sti tizi che si passavano tra di loro qualche moneta dicendo con faccetta compiaciuta e soddisfatta "si si questa è proprio Bellissima...è BB come c'era scritto sul listino" Oggi invece mi sembra ci sia stato uno spostamento profondo della "scala del gradimento". E un MB possa corrispondere tranquillamente a un 5, un BB è da 6 e per essere apprezzabile la moneta deve essere almeno SPL. E tornando ai tizi di cui sopra oggi me li immagino che si scambiano la stessa moneta e con il naso arricciato e l'espressione contrita dicono "Mah...si carina...un BB niente di più...." Saluti Simone1 punto
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Vado contro-corrente e concordo con il perito e R-R. Per me il qSPL/SPL ci sta, sempreché i fondi non siano stati lavati (la foto, per quanto molto nitida, in questo senso non aiuta a capire). Nella valutazione ho tenuto principalmente conto di due indici, tipici dei marenghi di Carlo Felice: al R, le gemme della corona, che, negli esemplari in BB o BB+, sono pressoché inesistenti; al D, di capelli e orecchio, che, in quello stesso grado di consevazione, appaiono più appiattiti. Non vedo colpi significativi. Inoltre bisogna sempre valutare che non siano dovuti alla scritta Fert in incuso, che spesso non è ben centrata. A proposito di capelli e orecchio: ho visto diversi marenghi di C.F. (ma tra questi escludo quelli coniati nel 1828) con un'eccessiva pressione del conio e conseguente appiattimento (non dovuto quindi a usura) della testa del re, specie di capelli e orecchio. Per questa stessa ragione la testa sembra lievemente più ampia, in quanto leggermente schiacciata. Di solito in queste monete, oltra alla testa, si notano la generale lucentezza della moneta, anche del dritto, il rovescio molto ben coniato, ed il tondello, che appare leggermente "incurvato".1 punto
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Niente di che, un 10 cent 2002 col primo 2 evanescente, anzi a occhio nudo non si vede proprio niente..1 punto
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Carissimo Massimiliano, bellissima discussione la tua, hai fatto bene ad iniziarne una su Francesco II, erano mesi che non si parlava di questo buon sovrano. La medaglia venne in realtà coniata nella zecca di Roma verso il 1862-1863 durante il suo esilio nel decennio 1861-1870, ora non ricordo bene perchè non ho alcun testo sotto mano, i documenti dell'epoca vennero pubblicati per la prima volta in una ricerca a firma Neri Scerni, un grande studioso e collezionista di Roma, quest'ultimo venuto a mancare alcuni anni fà all'età di 95 anni. Dette ricerche sono poi state correttamente riportate nel volume di Salvatore D'Auria "Il Medagliere" nel 2006 permettendo all'autore una corretta classificazione di alcune medaglie di Francesco II a differenza di quanto riportato precedentemente da Eduardo Ricciardi che l'attribuiva all'assunzione al trono delle Due Sicilie. La rarità di questo tipo di medaglia è elevatissima, a parer mio in bronzo andrebbe considerata R4, mentre in argento se ne conosce ad oggi un unico esemplare presente in collezione privata.1 punto
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Appena arrivato : DE FELICE Ezio Conservazione ed esposizione di monete Istituto italiano di numismatica Roma 19611 punto
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Non é necessario andare a scomodare Cosa: le RRC 17/1b e 17/1c hanno entrambe le stesse caratteristiche per cio' che concerne l'orientamento delle figure di dritto e di rovescio. Il peso é "normale" (la media é attorno ai 5 grammi, con esemplari che arrivano ben sopra i 6 e ben sotto i 4). La leggenda di questo tipo ha varianti innumerevoli, molto spesso scorrette.1 punto
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Cinquanta anni prima il 1977 Samoan 1-dollaro di Jack commemorati Charles Lindbergh e il suo volo solitario attraverso l'Atlantico, gli Stati Uniti ha emesso un "area posta" affrancatura segna l'evento timbro, e l'uomo (è il primo americano francobollo su cui una persona vivente nome del soggetto). E 'difficile da apprezzare, dopo tutti questi anni, proprio come era enorme celebrità di Lindbergh. (Mi ricordo quando da ragazzo ho trovato un vecchio disco 78 giri con una canzone per lato cantare le sue lodi. Lucky Lindy, penso che quella era, e forse l'altro è stato Aquila della USA.) Ma, naturalmente, la sua fama ha dato frutti--in 1932 il suo giovane figlio è stato rapito e ucciso. Il processo che seguì fu un altro evento schiacciante pubblica, e l'isteria, infine, ha guidato i Lindberghs per l'Europa in cerca di un po 'di pace e tranquillità. (E io vi ho citato un altro collegamento europeo per Lindbergh-perché ho imparato di esso solo di recente e ancora non ho ancora fare i conti con essa, nel corso del 1950 e continuando, a quanto pare, fino alla fine della sua vita, nel 1974, la sposò Carlo Lindbergh ha aggiunto tre ulteriori, famiglie illeciti al suo curriculum. Oddio. trovo ancora difficile da credere.) Ma torniamo al 10-cent aria posta francobollo del 1927. Ecco un Mercurio 10-centesimi 1927 che potrebbero essere acquistato nuovo: E il Barber dime era ancora un pilastro di American monete circolanti nel 1927, quindi questo esempio 1909o potrebbe aver acquistato una delle nuove poste di area Lindbergh. Chi ha visto molti di numismatica "pensionati" America sa che le monete Barber sono state diffuse a un livello che essi erano abbastanza ben masticato, quindi questo esempio 1909o si distingue come qualcosa di leggermente speciale. Mi chiedo se ha ottenuto una pensione anticipata, perché da conii della zecca di New Orleans dell'ultimo anno? E, infine, un numero considerevole di vecchia Seated Liberty dimes erano ancora in circolazione nel corso del 1920s, quindi questo esempio 1891o--anche da New Orleans e molto tardi nella conduzione del tipo Liberty Seated--potrebbe anche stata lasciò cadere su un sportello postale in cambio per un nuovo 1927 Lindbergh 10-cent area posta timbro. Appena più collegamento al 1977 Samoan dollaro di Jack.... :) v. ----------------------------------------------------------------- Fifty years before Jack's 1977 Samoan 1-dollar commemorated Charles Lindbergh and his solo flight across the Atlantic, the U.S. issued an "air mail" postage stamp marking the event, and the man (it is the first American postage stamp on which a living persons name appears as the subject). It is difficult to appreciate, all these years later, just how enormous was Lindbergh's celebrity. (I remember when as a boy I found an old 78rpm record with a song on each side singing his praises. Lucky Lindy, I think the one was, and maybe the other was Eagle of the U.S.A.) But of course his fame bore bitter fruit--in 1932 his young son was kidnapped and murdered. The trial that followed was another overwhelmingly public event, and the hysteria finally drove the Lindberghs to Europe in search of some peace and quiet. (And I'll mention another European connection for Lindbergh--because I learned of it only recently and still have not yet come to grips with it--during the 1950s and continuing, apparently, until the end of his life in 1974, the married Charles Lindbergh added three additional, illicit families to his resumé. Yikes. I still find it difficult to believe.) But back to the 10-cent air mail postage stamp of 1927. Here's a 1927 Mercury dime that might have purchased it new: And the Barber dime was still a mainstay of American circulating coinage in 1927, so this 1909o example might have purchased one of the new Lindbergh air mails. Anyone who has seen many of America's numismatic "retirees" knows that the Barber coins were circulated to a degree that they were pretty well chewed up, so this 1909o example stands out as something mildly special. I wonder if it earned an early retirement because it was from the final year's coinages of the New Orleans Mint? And finally, considerable numbers of the old Seated Liberty coinage were still circulating during the 1920s, so this 1891o example--also from New Orleans and very late in the Seated Liberty type's run--might also been plunked down on a post office counter in exchange for a new 1927 Lindbergh 10-cent air mail stamp. Just more connection to Jack's 1977 Samoan dollar... :) v.1 punto
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Ciao, mi sembra più Vespasiano che Tito, Ti posto un riferimento, Ric 1093 Vespasian. 69-79 AD. 40-as, 10.61g. (h). Rome, 79 AD. Obv: IMP CAESAR VESPASIAN COS VIIII (counterclockwise) Head laureate left. Rx: S - C across field, Spes advancing left holding flower and raising skirt. RIC 1093 (R ) Vespasian. 69-79 AD. 40-as, 10.61g. (h). Rome, 79 AD. Obv: IMP CAESAR VESPASIAN COS VIIII (counterclockwise) Head laureate left. Rx: S - C across field, Spes advancing left holding flower and raising skirt. RIC 1093 (R ) Saluti Eliodoro1 punto
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Si è per quello che mi ha catturato, essendo anche dell'annata più rara a quanto dice il gigante anche se 5 miliorni e 400 mila unità secondo me pochi non sono. Sarà per questo che il suo prezzo era cosi basso; comunque mi ritengo molto contento del mio aquisto, speriamo che una volta in mano non risultino brutti scherzi. A vedere dalla foto nonstante la grande usura come ben dite voi, mi piaceva molto la pulizia che mi infonde questa moneta, nonstante sia logora e consunta, me la fa sembrare ancora più affascinante che se fosse stata un SPL. Poi ognuno ovviamente ha i suoi gusti, amo la storia e preferisco monete, che ne trasudano, a monete linde e pinte che sembrano appena uscite dalla zecca. Grazie per le vostre considerazioni, sempre molto ben accette e molto redditizie a me piccolo novellino. Ciao alla prossima1 punto
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Ringrazio Alessio per l'intervento, solo mi chiedo se il 1295 non sia un po' presto per datare un agontano volterrano del nuovo tipo (le altre zecche iniziano tutte 40/50 anni dopo), e, soprattutto, anche volendo, l'emissione di cui parli é comunale, quindi a nome del popolo, mentre il "grosso delle stelle" é a nome del vescovo . Io credo proprio che quello del 1295 sia l'agontano vecchio, che cronologicamente ci sta... E Arezzo, che é identico, non puó certo, anche lui,risalire a vent'anni prima: il conio é chiaramente frutto della stessa mano. Gli studi di Villoresi, che a mio parere sono illuminanti (difficilmente reperibili perché pubblicati su rassegna volterrana), confermano questa mia tesi. Credo che il tanto dibattuto grosso di Ruggiero/Ranieri de'Ricci (MIR 613) non c'entri nulla in quel periodo, e che sia collocabile sotto Allegretti addirittura, e che i primi grossi da 20 siano quelli belfortini. Detto questo, lascio ad altri piú preparati di me le considerazioni sulle datazioni degli agontani marchigiani, ma se si ragiona per analogia con i toscani, come avevo ragionato prima, credo che vada rimandato tutto a dopo il 1280...1 punto
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KING JHON Caro Jhon, è una cosa che avevamo già pensato qualche tempo fà, segnalai la cosa a Fabio Gigante, il quale mi rispose che il suo è un catalogo aggiornato con 800 pagine interamente a colori, è già un miracolo che mantiene i suoi storici 20 euro di copertina. Come non dargli torto?1 punto
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Madonna quanti dati " sensibili" che ci sono in questo post.. molti più del richiesto e del necessario, ma abbastanza per accendere qualche lucetta....io sarò anche di andreottiana estrazione, ma mi sa di bruciato tutta questa assertività e imprudenza su un argomento così " sensibile" specie adesso......chissà cosa va letto tra le righe del nostro "insider"...1 punto
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@@diodoro Concordo con te ,solo.... "Al peggio non c'è mai fine" Ti ho chiesto una analisi (non visiva) ma tecnica perché la 4 moneta la reputi falsa. Una leggenda che non si riscontra su altri esemplari non giustifica una sentenza. Un tondello che faccia parte di tanti altri trovati nella zecca, non dovrebbe essere prova che questo bronzo sia falso. Sicuramente ho una mia opinione diversa della tua. Perché non tollero che un falso passi per buono ,cosi come non tollero che una buona venga condannata. Non avendo il bronzo sotto i miei microscopi, mi limito ad analizzare sulla foto ingrandita e non la vedo per come la vedi tu. Ho descritto che è bulinata in diversi punti e che la patina (sua) e corretta con colorazioni varie. Ti avevo chiesto 4 punti ,ma rispondi vagamente. Allora l'analisi tecnica te la faccio io con il post che segue. Sul dritto "A":corrosioni sulla guancia naturali "B" striature di espansione ben visibili con patina , difficilmente da riprodurre su di un tondello originale con patina, assurdo in microfusione; "C"corrosioni ,che fanno intravvedere la retinatura del sottofondo; "D" lettera G non bulinata ,naturale intatta . Sul rovescio "1 e 2" famoso etnico, (bulinato ) si potrebbe pensare ad una rimarcatura delle lettere, abbassando i piani e possibile. "3 e 4" attorno le zampe e ben visibile la bulinatura come il piano della barba. Naturalmente l'aspetto del dritto in confronto con il rovescio c'è e come se c'è.1 punto
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Questo mese dovrebbe uscire il 2 euro belga http://collezionieuro.altervista.org/blog/belgio-2-euro-commemorativo-dedicato-ai-100-anni-del-royal-meteorological-institute-2013/ questo il folder BU dati Peso moneta: 8,50 grammi Diametro moneta: 25,75 millimetri Qualità: BU e FS Valore facciale: 2 euro Tiratura: 2.000.000 Tiratura: Proof 5.000 Tiratura: Coincard 5.000 Data di emissione: settembre 20131 punto
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:pardon: Non te lo so proprio dire. Non ho particolari ed approfondite conoscenze per quelle monetazioni. Noi ci spertichiamo per trovare motivazioni, cause ed effetti....e magari la cosa è nata casualmente; è bastato un mercante svelto ed intraprendente ed il "giochino" è partito; che poi sia stato facilitato anche da congiunzioni monetarie favorevoli, relativamente al cambio oro/argento, alla penuria di moneta locale del medesimo valore (o quasi), lo sappiamo. D'altra parte, monete piccole come i soldini, a grande diffusione, hanno potuto dare "soddisfazioni" insperate rispetto a moduli più grandi, magari d'oro che, per questo, avevano minor diffusione e maggior controllo da parte delle autorità... saluti luciano1 punto
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Ottimo come sempre. Ma voglio lanciare sviscerare anche questo aspetto: e per i non addetti ai lavori? E' facile nascondersi, il prototipo è quello del collezionista solitario, siamo un po' tutti così, ammettiamolo; di certo non parliamo di numismatica con chi ci sbadiglia in faccia alla prima frase o cmq, non parliamo di numismatica con chiunque. Molto è stato sfatato con l'avvento di internet, ora ci si da' appuntamento in un forum (dove l'anonimato è garantito dal nickname) e ci si incontra quasi segretamente con l'amico conosciuto in internet, si condividono chiacchiere e parte del proprio percorso, si parla della propria collezione e si trascorre piacevolmente un pomeriggio. Ma al di fuori? N.1 punto
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perchè assurdo? :) per mè è solo una questione estetica.... mi piacciono di più confezionate all'interno di una bustina di plastica con i sigilli..... non regge neanche la questione importanti... per me sono tutte importanti :) cerco di collezionare in alta conservazione, anche il solo fatto di appoggiare una moneta sul vassoio ed estrarla potrebbe provocare dei "sfregamenti" che alla lunga non potrebbero danneggiarla? Non parliamo se disgraziatamente cade a terra.... tenere una moneta all'interno di una bustina di acetato, non è come tenerla in una bustina di plastica? sempre "chiusa" è :) Con questo poi ognuno è liberissimo di fare ciò che crede con le proprie monete, sto solo cercando di capire a fondo se questo mio "vezzo" estetico alla lunga crea dei problemi alle monete ;)1 punto
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ad ogni modo basta appore l'acetato tra moneta e bustina della perizia e non ci son danni....certo magari la visione della moneta risulta più difficoltosa perchè ci son più strati davanti....però almeno non fa danni.1 punto
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Per quanto riguarda l'Imperatore non mi sbilancio: potrebbe essere di tutto, anche Tacito.1 punto
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Ero interessato a visionare alcune monete della ex collezione Pozzi, a scopo studio; dopo quello che ho letto, sarebbe interessante sapere se le monete hanno fatto la stessa fine di quelle di Palazzo Massimo a Roma e di quelle "custodite" presso il Museo della Zecca? Un'indagine della Guardia di Finanza forse potrebbe chiarire il mistero!1 punto
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