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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/15/13 in tutte le aree

  1. Caro Bizerba la collaborazione SNI-MNR è stata sancita da un incarico menzionante la suddetta collaborazione, con tanto di lettere ministeriali protocollate (che non posso riprodurre ma di cui posso dare gli estremi : n. 40.000 del 29.11.2012 e n. 11087 del 25.03.2013 ; non si pensi che questa sia solo inutile burocrazia: il Medagliere ci ha affidato delle foto che non erano/sono mai state pubblicate prima e quindi deve cautelarsi, per legge, responsabilizzando coloro cui le trasferisce per lo studio e il catalogo) firmate dal Direttore del Museo Nazionale Romano D. ssa Rita Paris e dal resp. del Medagliere D.ssa Gabriella Angeli Bufalini, dal sottoscritto che ha rappresentato la SNI e proposto la collaborazione e dai collaboratori cui è stato affidato il materiale (foto/dati/informazioni dei cartellini) da catalogare. Quindi non solo la collaborazione esiste ma è anche documentata con tutti i crismi. Questo per la parte evidentemente piu' burocratica. La collaborazione innanzitutto rientra in un programma piu' vasto di collaborazioni e progetti inerenti la Collezione Reale (ricordiamo che la collaborazione SNI vale per la zecca di Milano, importantissima ovviamente ma comunque una tra le numerosissime che compongono la collezione, che il Ministero ha deciso di affidare agli esperti proposti dalla SNI anche per la particolare rilevanza che lega la zecca alla storia della Società - ricordiamo ancora una volta fondata dai fratelli milanese Gnecchi a Milano e di cui il Re VE III fu presidente onorario). In questo si puo’ leggere la mancanza , per ora, di una menzione specifica nel Bollettino che viene uniformato per tutti i numeri emessi e gli altri ancora , numerosissimi, che lo saranno. Diverso ovviamente il caso del Museo di Firenze ove il progetto ha un’organizzazione piu’ unitaria e la mole del materiale è minore. § Passiamo ad esaminare il punto di vista della comunicazione. Innanzitutto, come ci ha giustamente ricordato Luciano, l’Assemblea della SNI lo scorso 31 marzo ha rappresentato un evento importante percheé proprio la Bufalini è intervenuta di persona (credo sia la prima volta , almeno da un bel po’ di tempo a questa parte, che un direttore di un medagliere primario partecipi ad un ‘assemblea SNI) con il precipuo scopo di presentare il progetto introdotto dal sottoscritto e commenato anche dal Prof. Saccocci. A meno di non essere state tutti vittime di un’allucinazione collettiva direi che i numerosi partecipanti all’assemblea hanno potuto assistere all’ufficializzazione della collaborazione .. e quale migliore sede che la sala Weiss-Weil della Biblioteca Trivulziana al Castello Sforzesco ove la riunione si svolgeva . Non c’era la televisione, in compenso la stampa si ! Ringrazio i direttori responsabili Ganganelli, Bellesia e Morello per avere riportato la notizia della collaborazione dando ampio spazio anche alla storia della Società e all’importanza di pervenire, dopo 60 anni alla pubblicazione della Collezione Reale Poche settimane dopo le principali testate numismatiche hanno ripreso con i loro articoli l’evento: Panorama Numismatico – Maggio 2013 (pag. 58) Il giornale della Numismatica – Maggio 2013 Monete Antiche – Giugno 2013 Inoltre il sito della Società stessa ha riportato sulla home page notizia del progetto fornendo anche qui diversi dettagli e a pubblicazione avvenuta altri dettagli su quanto fatto sono stati pubblicati. Qui sul Forum ne è stata data notizia in diverse discussioni e sia io che Saccocci siamo intervenuti a commentare, cosi come hanno fatto diversi curatori tra cui il bravo e attento Dabbene. Diciamo che la collaborazione è stata ampiamente commentata, riportata dalla stampa specialistica, nei resoconti SNI che sono a disposizione dei Soci e naturalmente anche qui sul Forum. Un collezionista/appassionato attento a questi temi, tanto piu' se socio SNI difficilmente non poteva non essere informato del progetto. Si è comunque scelto un tipo di messaggio sobrio, scevro da accenti trionfalistici perche si è voluto principalmente dare risalto alla sostanza del lavoro e non alla celebrazione della notizia di sé di quanto si stava facendo. L’importante era venire a sbloccare una situazione nella quale la Collezione si trovava e che abbiamo lamentato per anni proprio qui sul Forum, questa era la parte premiante, i tappeti rossi per autocelebrarsi li lasciamo ad altri. § Infine vorrei spezzare una lancia a favore del Pubblico spesso incompreso o criticato per mancanza di iniziativa o per l’incapacità a dialogare con il Privato. In questo progetto ho riscontrato una grande attenzione alle proposte che abbiamo fatto e una grande professionalità nel gestire il progetto e la collaborazione, tra l’altro con dei tempi di realizzazione molto stringenti se si pensa che si è difatto cominciato a lavorare a luglio sul primo lotto di monete e in meno di 12 mesi si è arrivato alla stampa del Bollettino con le prime ,monete classificate (tra l’altro la parte Carolingia che rappresenta forse le maggiori difficoltà). Il Pubblico per sua natura si muove con tempi e logiche diverse da quelle del Privato, non per questo pero’ meno efficaci quando si esplicitano. Sono certo che ad un certo punto vi sarà la possibilità per il MIBAC di fare il punto della situazione sul suo progetto (quello piu’ ampio che comprende tutti i bollettini) e allora verrà ricordata naturalmente anche la collaborazione con la SNI Pubblico e Privato possono avere logiche, momenti, tempistiche diverse e chi è abituato ad un sistema magari trova spiazzante l’altro. Tutto arriva invece, basta avere pazienza ma che sia una pazienza operosa perche la cosa piu’ importante è che i progetti le collaborazioni vadano avanti per arrivare ad avere questo vero e proprio monumento di cultura rappresentato dalla pubblicazione della collezione Reale. Scusate per la tirata, non voluta, ma di cui ringrazio comunque Bizerba perché non volendo mi ha permesso di dare ulteriori dettagli di una collaborazione che sta producendo ottimi risultati. Ancora una volta permettetemi di puntare il dito verso quelle cose che possono accomunare il Pubblico e il Privato piuttosto che continuare a stigmatizzare quelle che ci dividono. Nessuno è perfetto, tanto meno l’Amministrazione Pubblica italiana, cosi come non lo siamo noi Privati, tuttavia unendo le forze forse qualcosa di buono si riesce a fare come nel caso di questa piccola collaborazione che senza tante fanfare ha già portato a casa i primi risultati e altri ne porterà ancora. C'è ancora tantissimo da fare anche in mille altre direzioni, per questo è importante parlarsi, vedersi, instaurare un dialogo e magari anche , se possibile, una collaborazione che puo' portare a qualcosa di concreto e non solo parole. Mi auguro che la NIA, al pari delle maggiori realtà associazionistiche numismatiche possa, anzi debba essere coinvolta, quantomeno come spettatore ai consessi dove Pubblico e Privato provano a dialogare sui grandi temi numismatici. Le associazioni private non sono un “male necessario” per il Pubblico. Per decenni , nel secolo scorso, si è collaborato e dialogato moltissimo con il Pubblico che chiedeva aiuto al Privato proprio sul piano scientifico e organizzativo (parlo sempre di numismatica), poi il dialogo si è fatto piu’ rado e successivamente piu’ difficile. E’ ora che si torni a parlare e soprattutto che si faccia insieme, collaborando per valorizzare e tutelare come meglio possibile il nostro immenso patrimonio e questo è piu’ facile se lavoriamo tutti insieme piuttosto che dividerci.
    4 punti
  2. non e` solo in francia o in UK e` in tutto il resto del mondo e` solo in italia , in congo e in zimbabwe che hai uno stato disfunzionale che spende migliaia di euro per sequestrare monete da pulire da 1 euro per far vedere che si fa la lotta per la tutela del patrimonio archeologico
    2 punti
  3. Molto interessante, grazie. Perdonatemi l'off topic, ma visto che c'ero e che sono un "papà" orgoglioso vi volevo mostrare le mie Edoardine. La East Africa è un po' malridotta, ma la West Africa mi piace moltissimo, è vissuta quanto basta per farmela sentire "vera" ma mantiene intatto tutto il suo fascino. Per 4 euro totali mi eran sembrate un suggestivo souvenir storico-esotico. Scusate di nuovo per l'OT; cercherò di comprarmi un fiorino delle FIji e postarlo qui per farmi perdonare :P
    2 punti
  4. :offtopic: Scusate se posto un fuori tema ... sarebbe stato fuori tema in qualsiasi discussione, tanto vale farlo qua dove mi sento di casa. Ieri, dopo un periodo che mi è sembrato un'eternità, ho concluso il mio 66° scambio. L'emozione che ho provato ad aprire la busta e controllare le monete pattuite è stata grandissima. Mi sono girato e rigirato le monete ad una ad una tra le mani controllando su internet la catalogazione e le particolarità (la maggior parte erano spagnole e francesi pre-euro). Ragazzi che meraviglia ... mi sentivo un bambino che scarta i regali a natale :lol:
    2 punti
  5. Caro amici.. che felicità di vederci riuniti intorno a questa pagina di storia.....Professore dani.. .sei l'anima di questi periodi..ed io sono felice di vederti...dare la lezione di un maestro.. :hi: ....abbraccio fraternu
    2 punti
  6. Oh che bellezza!!! Secondo me sotto alla croce còrsa c'è un rarissimo grifo a sinistra (del tipo di quello di Varesi nel catalogo: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GENQ/3 guardate bene quegli artigli così particolari) mentre dall'altro lato vedo la croce del quartaro genovese, un castello bonifacino ribattuto e sopra ancora il sovracconio della piccola B ...anche lei battuta male. Mi sembra abbastanza per immaginare in quante tasche è passato e quanto abbia girato ...ma che bella moneta!!! Nero= piccola B sovracconiata Giallo= moneta bonifacina Rosso= originale quartaro genovese del III tipo... Che ne dite?
    2 punti
  7. Non sono convinto dalla teoria del riconio Ho riguardato recentemente le bighe ricevute da mio nonno che aveva conservato provenienti dalla circolazione , ebbene ho trovato esemplari anche con bordo largo
    2 punti
  8. Buon giorno a tutti. Premetto, a scanso di equivoci, che il presente intervento non ha alcuna finalità polemica ma vuole solo suscitare qualche riflessione da parte dei Lettori. Con grande soddisfazione abbiamo tutti noi recentemente appreso, da alcuni interventi riportati su questo Forum (in paticolare dall'Utente numa numa), che la SNI ha avviato contatti attraverso alcuni suoi esponenti nei confronti della Parte pubblica, allo scopo di collaborare alla catalogazione dell'immenso patrimonio numismatico rappresentato dalla ex Collezione reale, custodita presso il Museo nazionale Romano. Nello specifico, tale collaborazione ha già prodotto il pregevole “Bollettino numismatico online nr. 7” - Luglio 2013”, che tratta la monetazione battuta dalla Zecca di Milano nell'età carolingia, da Carlomagno a Lotario I, che è per tutti visibile qui: http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=102 Si sta quindi, direi con grande intelligenza, tentando di percorrere quella strada virtuosa, già indicata a Firenze dalla lungimiranza del Dott. Catalli, che ha da tempo avviato la progressiva pubblicazione online del monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze nell'ambito del Progetto “Lorenzo Il Magnifico”, che vede coinvolti ed impegnati alcuni valorosi privati volontari, raccolti intorno all'Associazione Phalantos, alcuni dei quali (se non forse tutti) sono anche Utenti “storici” di questo Forum. Ma veniamo al punto. Mentre per quanto riguarda il lavoro di Firenze, vi è un esplicito (e, aggiungerei, doveroso) riconoscimento ai privati impegnati nell'opera di catalogazione da parte dello stesso Dott. Catalli, che nella scheda di presentazione del progetto, postata qui sul Forum: http://medagliere-firenze.lamoneta.it/ fra le altre cose riporta: “Ma ora con l'aiuto di tutti gli amici, coordinati dall'Associazione Phalantos, e con la piena disponibilità, già offerta prima che iniziassimo ad inserire la prima scheda, da tutto il Personale del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, compresa la Direzione, dobboamo proseguire il lavoro.” al contrario, leggendo il Bollettino di numismatica nr. 7, che pubblica l'ottimo lavoro del Dott. Luca Gianazza, non ho trovato un solo riferimento, una sola citazione, una sola riga, alla collaborazione con la SNI che, da quanto si dice, tale lavoro dovrebbe aver favorito. Tanto da farmi pensare e da chiederVi: ma questi “benedetti” dialoghi avviati con la parte Pubblica, avvengono a titolo personale di qualche pur autorevolissimo Esponente (e socio SNI) oppure coinvolgono l'Associazione in quanto tale? Non ho naturalmente nulla da obbiettare sul fatto che possano anche essere coinvolti singoli Autori, certamente di prestigio, a titolo esclusivamente personale, in un lavoro come quello riguardante la catalogazione delle monete della ex Coll. Reale (purchè si pubblichi, siamo, credo, tutti d'accordo) o in qualunque altro lavoro da eseguirsi presso musei o medaglieri pubblici. La mia perplessità è invece un'altra e cioè: non è strano che si parli di collaborazione con la Parte pubblica tra questa o quella Associazione e poi non si ritrovi, nei lavori prodotti che, a quanto si dice, sarebbe “coordinati” o comunque “propiziati” dalla SNI, neppure un minimo cenno di riferimento a queste “intese”? Francamente questo modus agendi mi lascia alquanto perplesso. E mi stupisco del fatto che la SNI, di cui peraltro sono anche socio, non condivida questa mia perplessità. Come minimo salta subito all'occhio la differenza di “stile” tra la collaborazione fiorentina e quella romana per come esse vengono presentate dai rispettivi responsabili. Tutto ciò, bene inteso, se i contatti presi con la parte pubblica sono stati effettivamente curati dalla SNI e non, ad esempio, direttamente dall'Autore del “Bollettino”, perchè è evidente che in questo secondo caso la SNI non avrebbe avuto alcuna parte nella collaborazione. Ma così non sembra....almeno da quello che è stato scritto finora da Altri in proposito. Se la tanto decantata collaborazione tra Privato e Pubblico si riducesse ad un lavoro, pur pregevolissimo del privato, che però implichi (per motivi a me francamente ignoti) che non si possa neppure accennare all'Associazione di provenienza dell'Autore dell'Opera e alle intese che hanno favorito tale collaborazione, mi pare che si sia ancora molto lontani da quella visione “legittimante” dei numismatici privati, sulla quale molti di noi continuano, in buona fede, ad insistere da tempo. D'altronde, la sensazione che il numismatico/studioso privato e le relative Associazioni di appartenenza appaiano alla Parte pubblica quasi come “male necessario”, che se si può evitare è meglio, trova conferma anche nel fatto che finora, ai due incontri romani organizzati dal MIBAC (secondo alcuni per conoscersi reciprocamente e per “rompere il ghiaccio”, secondo altri per finalità esclusivamente autoreferenziali del MIBAC...) l'Associazione che rappresento (N.I.A.) non è mai stata invitata. E francamente troverei a questo punto abbastanza sorprendente che la N.I.A. venisse invitata in quel di Milano per il terzo incontro della serie, previsto, a quanto sembra (dico "a quanto sembra" perchè l'evento è ancora avvolto da un fitto riserbo, degno di miglior causa...), per il prossimo mese di novembre. Grazie per l'attenzione e saluti. :hi: Michele
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  9. Segnalo che, nell’ambito di una delle presentazioni del romanzo storico “Viteliu”, già accennato in una discussione: http://www.lamoneta.it/topic/99192-viteliromanzo-storico-sulle-guerre-sociali/?hl=viteliu è intervenuto nientemeno il famoso archeologo prof. Adriano La Regina, il quale ha colto l’occasione per anticipare la recentissima scoperta di un denario della Guerra Sociale a Pietrabbondante, nel 5 agosto 2013. Esiste su internet un breve video che ne parla: https://www.youtube.com/watch?v=8TOD3j52I0s Allego per comodità l’immagine del denario proiettato nella presentazione. Speriamo che presto verrà pubblicato un lavoro che descriva le circostanze e il contesto di tale rinvenimento, particolarmente importante se si considera che sono rari i rinvenimenti noti, una dozzina, ma quasi tutti molto vecchi e praticamente uno solo da un attestato scavo archeologico, quello di Campochiaro 1980: presso il noto santuario sannita, oltre a numerose monete greche e romane furono trovati anche almeno due denari italici, con il comune tipo Testa laureata di Italia e Viteliu in osco/Guerriero stante (Campana 124n e 136f), ma purtroppo isolati e in contesti stratigrafici non precisamente databili. Non sono più tornato sull’argomento della monetazione della Guerra Sociale, ma pare che gli scavi di Campochiaro abbiano prodotto in realtà un maggiore numero di esemplari, se è corretto un mio vecchio appunto che ho trovato: Campochiaro. Venti anni fa erano circa 730 le restituzioni di materiale numismatico che si erano avute nel famoso santuario di Campochiaro. Tra quelli resi noti dalla Soprintendenza tra il 1980 ed il 1982 erano 78 pezzi di cui 5 bronzi di Aesernia, 8 di Cales, 4 di Suessa, 3 di Teanum, 3 di Ebusus, 4 di Arpi, 1 di Paestum, 1 didracma e 12 bronzi di Roma e dell’Italia meridionale, 1 obolo di Phistelia, 2 didracma, 1 triobolo e 4 bronzi di Neapolis, 1 didracma di Velia, 10 denari romani e della guerra sociale e 18 monete imperiali romane da Augusto a Costanzo Cloro. Altre zecche citate dalle fonti sono Heraclea, Lucera e Messana. Al solito è piuttosto carente la documentazione pubblicata, a parte quella curata dalla dr.ssa Capini della Soprintendenza del Molise, nel 1982. Speriamo che il prof. La Regina possa presto offrire ulteriori chiarimenti sulla monetazione della Guerra Sociale e possibili cenni sui vari contesti archeologici noti, almeno nella zona del Molise, dove in genere è maggiormente concentrata la circolazione dei denari italici. La moneta illustrata e trovata a Pietrabbondante dovrebbe corrispondere a Campana 108, con la lettera F al rovescio e nota da una sola combinazione di conii e con 12 esemplari censiti sul Corpus di Campana. Tuttavia l’immagine del diritto sembra discostare un poco dalla combinazione a me nota. Riporto un esemplare noto, di ottima conservazione, del British Museum (= Campana 108h)
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  10. dovrebbe essere Theodosio I RP (o RT ? ) Theodosius: Theodosius 13 mm. 12:00. 1.38 grams. RIC Rome 57c VICTORIA AVGGG RT, dot in middle of flan
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  11. la seconda dovrebbe essere una "provinciale" di Iulia Domna !?
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  12. Leggendo sempre il contributo di Dalle Vegre - Vajna ho trovato questa interessante annotazione in una nota che penso possa essere utile alla discussione. La moneta bassa veniva coniata ogni anno prima di Natale e su ordini precisi delle Regie Ducali Entrate e i preavvisi erano con tempi limitati. C'è per un esempio un contratto di appalto del 1594, ma anche altri per gli anni successivi dove il preavviso dato agli zecchieri era molto breve, c'è per esempio un ordine di 322.000 pezzi del 12 dicembre per coniarli entro Natale, è evidente che se i tempi erano stretti ne consegue che per fare numeri importanti necessitavano di numeri di conii adeguati e questo particolare forse spiegherebbe a volte perché ci fossero diversi conii, magari non spiegabili per il numero di coniazioni, interessante direi.
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  13. @R.E.IN.SENA grazie a te ;) ci siamo divertiti e alla fine abbiamo scelto le stesse monete ;), @@renato hai proprio ragione, grazie a tutti per i pareri ;)@@poeta grazie per il commento sulle foto, adesso qualcuna decente la stiamo riuscendo a fare ;) , sono contento la 14 sia un pelino meglio è quella che sicuramente andrà in collezione ;)
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  14. Quale futuro avrà la nostra scuola, e i nostri potenziali insegnanti avranno mai un futuro (senza godere di aiuti dall'alto)? Questa notte leggevo l'articolo qui allegato di Antonio Marchetta, uno dei migliori latinisti della Sapienza e in Italia, e leggere nelle sue parole i miei stessi pensieri mi ha lasciato un filo di speranza... http://www.letterefilosofia.it/2012/11/intervista-al-prof-antonio-marchetta/ anche se purtroppo alle direttive del ministero non abbiamo lui ma un team di abietti individui assunti "all'italiana"!!! Che diverse risposte degli stessi quiz preliminari fossero errate fa capire quanta padronanza avessero di quelle materie gli stessi compilatori del esimio Ministero della pubblica distruzione!!!
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  15. Ciao ragazzi Oggi al mercatino ho avuto il piacere di conoscervi, ne sono contento, magari prendiamo qualche altro caffe' prossimamente. Avete comprato due belle monete e sinceramente in mano sono molto piu' belle che in foto, anche se le immagini sono belle. La patina di queste monete e' da urlo :) complimenti re
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  16. bonifaccio e stata definitivamente conquiesta da i Genovesi,su i Pisani,nel 1195.....ati ritrovatti fano rissalire che e stata sostraita al vescovo d'aiaccio e di pisa per essere rimessa a l'archidiocese di genova prima el pontificato d'Innocente IV....il genovese Sinibaldo Fieschi(1241-1254)....tra pace e guerre....con pisani,cinarchesi, e catalani....la citta a aquiestato le sue lettere di nobilita......i signori corsi,aiutati da pisa,anno voluto profitare de i desordini che genova soportava tra guelfi e gibelini ,per cacciare i genovesi da corsica e riprendere bonifaccio.....ma la colonnia ligura a sappiutu resistere e cosi fare faccia ella sola,senza alcuno aiuto.....e per causa.....bonifaccio e stata ripopolata di colonnie venute di genova......di vintimille a porto venere......da i nomi che si ritrovanno come i bobbio,novara,piacenza,valenza...etc.....colonie affiancati da soldati......(250 sergienti....con 100 presi con moglie e famiglie ne la riviera....).....e cosi tutti devono contribuire a la diffesa della piazza..... :o in fatti,bonifaccio non e considerata come una de le numerose colonnie mercantile messe in piede nel mediterrano.....!!!...ma come "l'occulus marinus".....l'occio marino di genova.........e un pezzo de la madre patria...!!.. :mellow: una miglialia di personne chi campava..suminavano su le terre al intorno,.pesca e scambi con le nave ..i dritti e doveri de gli abitanti sono multipuli......si e anche ritrovati trace di officiali ripresentanti di genova e in carica del governo....del 1275,oberto spinola,e oberto doria............un articolo 19....che dice che la citta non doveva ricevere piu di 30 famiglie corse,scelti da elli e con 8 abitanti de i piu onorabile de la citta....certamente in seguita a le guerre contro i cinarchesi a quel periodo.....e in piu,un articolo che dice che ne corso e ne sardo non potevanno abitare case al piu vicino de le muraglie.....comunita rinchiusa su ello stesso,con tutte le benedizione del governo e talemente lontana de i principali.....normale hanno battutto monete.....monete nere che valevano piu che monete in corso.....perche le ribbatiture avevano un colpo di spese....gravori, cognatori, manupulazione neccessarie li dava ad ogni martellata un prezzo di piu in piu alto....per arrivare a la fine a essere disprezzate da i mercanti........e i soldati.....era meglio vedere il colore argentato che quello del carbone........una guaranzia ottima.....!!!... :lol: ma oggi un testimone che ne fa una moneta unica nel suo genere.......una moneta piccola,nera,schiacciata,tagliatta,tossatta,sfellata,ma con tante cose a raccontare, lasciando il volo a l'imaginazione di tanti fatti passatti....... :).. ....se un giorno passatte in bonifaccio..(.cosa che vi auguro di tutto cuore...).,che a la vista di questa citta ,dopo ore di viaggio senza veder case ,a il confine della terra,fermati dal precipisso, con la sardegna a dui passi.....sono sicuro che uomo risentira la solitudine di quelli posti..pensando a tanti fatti di gloria o di danni spariti con i venti..a i piedi di quelle muraglie.....chi mostra sempre che la citta non a bisogno di nessuno per vivere.......e che dietro i suoi muri chi e sempre pacce e serenita............ :)
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  17. nazione : polonia ; periodo : repubblica popolare di Polonia ; moneta in circolazione ; peso 1 gr. ; anno 1985 ; asse alla tedesca ; diametro 20 mm ; zecca di varsavia MK 16.227.000 di pezzi coniati no proof. metallo di alluminio ; valore penso uguale al cambio in €
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  18. (sullo sfondo, il pannello a colori con lo stemma del cardinale Alessandro Peretti, affrescato nel "salone dei fasti" di palazzo Belei-Montalto) ========================================================================================================= (un altro angolo del suggestivo ambiente claustrale)
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  19. A seguire Parpajola, PASSERANO ANONIME DEI RADICATI contraffazione della PARPAGLIOLA MILANESE Peso gr. 2,06 - GAMBERINI n.289
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  20. Non è male...tutto sta nel prezzo
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  21. Salve a tutti , mi scuso se intervengo solo ora nella discussione @@incuso il problema , per il mio modestissimo parere è alla radice , mi spiego meglio , tutto dipende dal merito e da come esso si applica . Il raffronto fra gli studenti dell'istituto tecnico e gli studenti provenienti dal liceo è giustissimo poiché veritiero e , parlando per mia personale esperienza , posso dire che l'istituto tecnico è divenuto una scuola di ripiego , in cui cani e porci vengono fatti entrare ed uscire , il tutto compensato da una buona dose di buonismo nelle valutazioni . Dissento fortemente , dalle considerazioni fatte sopra , visto che , ed il tempo mi sta dando ragione , un buon istituto tecnico fatto con volontà e serietà da sempre buoni frutti . Sotto l'aspetto matematico e delle scienze , non ha nulla da invidiare agli attuali istituti scientifici , se poi si pensa che essi derivano proprio dal tecnico industriale ; molto è però influenzato da come si vede oggi la scuola e come la si affronta . Non volendo scendere nella politica , noi attualmente stiamo amaramente pagando il 6 politico portato dal 68 italiano , professori di ripiego , metodi di conferimento delle cattedre e di merito assolutamente insufficiente e via dicendo ma soprattutto lo storpiamento della riforma gentile che si , poteva essere vista sotto un aspetto classista , ma con le dovute e sane modifiche avrebbe garantito una buona preparazione a tutte le categorie degli studenti presi nel merito . Sostanzialmente sono dell'opinione che ogni scuola deve avere i suoi sbocchi lavorativi , mettendo limitazioni e paletti per la scelta universitaria , di modo che non si creino lauree forfettarie con preparazioni simili che infine sfociano nella fabbrica della disoccupazione . Si è voluto riformare senza criterio , ed ora se ne vedono gli amari frutti Saluto .
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  22. Trattasi di un bronzetto tardo imperiale del IV sec d.C. è possibile trovarle in ottime condizioni per 10-15 euro,ma anche meno.
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  23. ragazzi non si puo` vivere di solo passato il mondo e` andato avanti ! in italia si insegna ancora greco e latino mentre in asia si insegna come funzionano i computer , fisica , matematica etc etc etc sara anche per quello che l italia e` in declino mentre il resto del mondo va avanti
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  24. Rick è meglio una scuola che insegni come funziona un frigorifero o che ti dia gli strumenti per capirlo? Tempo addietro avevo visto delle statistiche inerenti il Politecnico di Torino (ingegneria insomma) e gli studenti piú brillanti erano quelli che venivano dal classico. Eppure a logica dovevano essere i provenienti dall'ITIS no? Francamente sono d'accordo sul fatto che latino e greco siano materie del tutto inutili o quasi di per sé. Ma sono un'ottima palestra di logica.
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  25. la particolarita` di questa e` che e` stata emessa nel 383-388 e non nel 363-378 in pratica riprende il disegno di una moneta del periodo precedente ed e` un emissione strana proprio per questo la gloria romanorum con la securitas reipublicae sono le monete principali battute da valentiniano e valente dal 363 al 378 (quando poi vengono introdotti Ae2 e Ae4 a seguito di una possibile riforma) questa moneta e` stata battuta non nel 363-378 ma successivamente , nel 383-388 e mi pare che solo aquileia adotti questo disegno per l ae3 mentre le altre zecca usavano disegni diversi per i loro Ae3 tra l altro dopo il 378 Ae4 e Ae2 son piuttosto comuni , mentre invece gli Ae3 , sopratutto quelli emessi dal 378 al 390 son relativamente rari
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  26. Con l' ultima bellissima e rarissima " perla " di @@giancarlone della parpagliola senza la colonna, possiamo passare al capitolo contraffazioni /imitazioni. Di seguito un esemplare di parpagliola della zecca di Passerano, gr. 1,29 D: MONETA PASE CC R: S. PRODENCIANV
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  27. Anche a me sotto sotto non dispiace...Segue il filone del 2010 e 2011, Botticelli e Vasari. Per quello che mi riguarda, spero che San Marino continui ad emettere monete con queste tematiche.
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  28. io andrò in controtendenza ma mi piace come moneta, speriamo in un bel conio
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  29. E bravo Mazzarri....già si vede che il suo lavoro sta producendo i primi frutti.La squadra non mi dispiace.. c'e' ancora tanto lavorare ma l' impronta del mister sui giocatori comincia a vedersi....mi e' piaciuto Taider e penso che Icardi avra' un grande futuro...poi se continua a segnare alla Juve! :blum: Vedremo....
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  30. quante monete sono passate in questi anni 899 anni, ricordo quelle del 2013 :blum:
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  31. questa è una news, non l'ha nessuno se non pato... :rofl:
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  32. E' la medaglia di partecipazione consegnata ad un Espositore alla Fiera che ebbe luogo nel 1869 a Bologna nei locali dello Stabilimento Manservisi, nella quale erano in mostra prodotti agricoli, macchinari per l'industria e l'agricoltura, ceramiche, prodotti gastronomici, mobili e tessuti. Una interessante testimonianza dell'epoca, soprattutto per i collezionisti di cimeli bolognesi. L'immagine al verso è una allegoria, ma l'immagine non è nitida e comunque non so dirti di cosa : il leone che mi sembra di vedere in basso può darsi faccia riferimento alla città, il cui stemma è sormontato da una testa di leone. @@diego82
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  33. Questo è il secondo esemplare?.................... Peso gr. 1,94
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  34. no ! per me e` una semplice damnatio memoria nerone non era molto popolare e la cristianita` si diffonde solo dopo il III secolo in maniera massiccia per cui per me non e` un simbolo cristiano ai tempi di nerone poi le persecuzioni contro i cristiani non eran eccessivamente forti e son state anche molto esagerate dagli storici cristiani del V o VI secolo che han detto anche un sacco di altre stupidate PS nerone e` uno dei miei favoriti con caligola e vespasiano tanti non si rendono conto che il vespasiano e` la differenza fra la civilta` e il barbarismo , andate in india se non mi credete
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  35. Preceduto da GianFranco, unica cosa è che benchè il ritratto sia di nerone RPC ascrive questa moneta A Claudio, quindi il possessore del diritto di far coniare questa, nei confronti di questa città, dovrebbe essere Claudio. La croce dovrebbe essere come dice GianFranco un segno di spregio sulla figura di nerone, l'ipotesi di un cristiano è interessante, bisogna sapere se esistono altre con questo segno; RPC non porta nessuna nota. Roberto
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  36. DE GREGE EPICURI La classificazione è del tutto giusta. Al rovescio la scritta inizia ovviamente con TH (e non con una Q). Certamente il volto di Nerone è sfregiato; può essere stato un cristiano, ma non necessariamente: credo fossero in molti a non apprezzare Nerone! Effettivamente Thyatira era molto importante nei primi tempi del Cristianesimo: è la quarta delle sette chiese dell'Asia cui si rivolge Giovanni Evangelista nell'Apocalisse (II, 18-29) (le altre sono: Efeso, Smirne, Pergamo, Sardi, Filadelfia e Laodicea). Singolare è il rimprovero che rivolge a quei cristiani, dopo averli elogiati per altri aspetti: hanno consentito ad una donna, Gezabele, di sedurre un certo numero di uomini della comunità, portandoli ad avere rapporti sessuali con lei, ed a consumare pasti sacrificali idolatrici. Strana associazione di peccati, per noi che lo leggiamo oggi: mentre il primo peccato lo capiamo benissimo, il secondo ci riesce del tutto incomprensibile.
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  37. E' molto precedente alla seconda guerra mondiale, però. Era già il motto della Prussia. Comunque, la religione è stata sempre sfruttata per fini di potere o, addirittura come giustificazione delle guerre; altre volte una sua storpiatura le ha causate
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  38. Posso anticiparti che nel Gigante 2014 la FDC sta a 35 euro, una miseria, mentre la FS è quotata 300 euro, ma come abbiamo visto si vende alla metà, e secondo me sono ancora troppi. petronius :)
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  39. se ho scorto bnequalche dettaglio della moneta, dovrebbe essere di Napoli Ferdinando IV - 9 cavalli anno 1792 - la tipologia è questa http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIV1/11
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  40. La 2001 FDC all'epoca la davano via proprio per due lire, ne avevo prese 2... ora ho comprato il GIgante 2013 per aggiornarmi perché sul mio del '98 non era ancora segnata, sto aspettando che arrivi :D
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  41. Finalmente sono riuscito a terminare la lettura di questo libro (non me ne voglia l'autore, ma il tempo è tiranno). Ottimo lavoro che racconta il breve ma intenso periodo vissuto all'epoca dalla città abruzzese. Il tutto chiaramente accompagnato da documentazione. Ho particolarmente apprezzato i documenti in cui si parla della ribattitura dei cavalli (mio punto debole) e sono rimasto colpito dall'esiguo numero di cavalli da battere previsti da alcune ordinanze. Non aggiungo altro per non togliere nulla a chi ancora lo deve leggere, ma mi permetto di condividere il pensiero di mero mixtoque imperio nella parte in cui afferma che forse si poteva osare di più ma come dice giustamente l'autore il tempo è galantuomo. Permettetemi una piccola riflessione personale. Ho vissuto per un po di tempo all'Aquila come giovane studente e solo quest'estate ho avuto il coraggio di tornare a visitare quei posti a me tanto familiari. Nonostante siano passati diversi anni la città mostra in maniera evidente le sue ferite aperte. Il centro storico è in pratica quasi del tutto inagibile. Sono tornato nella "mia" vecchia casa che mi ha ospitato trovandola praticamente sventrata e in attesa di essere demolita. In questa drammatica situazione credo che le difficoltà incontrate dall'autore non siano state poche, vuoi solo per poter accedere agli archivi o biblioteche. Complimenti doppi quindi ad Achille Giuliani per la fatica sostenuta e per l'interessante studio che ci ha messo a disposizione, dimostrando, come se ce ne fosse bisogno, che la tempra abruzzese è dura da abbattere.
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  42. @@federico94 @@Napoli921 @@toninotp @@money_59 @@xxdarioxx Tutti Eurofolli Ricordo che gli utenti che leggono sono da considerarsi al pari di chi come me ha 8000 messaggi. Siamo una comunità online e ogni tipologia educata di utente va rispettata.
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  43. Caro adolfos, sganci una bomba atomica del genere in mezzo alla discussione, così, con indifferenza??? A parte gli scherzi credo che l'unico modo di avere una risposta certa sia quello di studiare qualche ripostiglio con denari più o meno coevi e cercare le sequenze di conio. Un lavoraccio infame insomma, che credo sia stato fatto solo per pochissime monete. Un amico mi diceva proprio ieri che secondo lui esistono emissioni di monete immobilizzate come queste in cui il recto e il verso cambiano!?!
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  44. Sono monete che comunque vengono considerate R, rare, e di solito sono in non buona conservazione, anzi la tua secondo me per il tipo è anche buona.
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  45. Se chiedi agli esperti di settore (intendo chi si occupa di restauro di metalli archeologici) difficilmente ti dirà che l'acido acetico è il più indicato per la pulizia di una moneta. Se invece parliamo di interventi "casalinghi" allora è un altro discorso... personalmente sconsiglio l'utilizzo dell'acido acetico dal momento che ha un potere decapante e difficilmente controllabile, può irrimediabilmente danneggiare la patina e, se non rimosso adeguatamente, innescare nuovi fenomeni di corrosione.
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  46. Mi chiedo chi butta lì affermazioni apodittiche su sistemi economici di tale complessità che tipo di studi abbia fatto o quali esperienze abbia maturato nel campo, sorge il dubbio che siano limitate al bar sport dove "1 euro sono diventate mille lire, invece erano duemila!". Sono argomenti interessanti e importanti, per questo andrebbero approfonditi tramite economisti seri, anche se mi rendo conto che sia più facile ascoltare per 5 minuti il fruttivendolo "che fa parte della gente concreta che non arriva più a fine mese".
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  47. Siamo tutti vicini a te e a tua moglie. Coraggio! E un 500 lire così non ce l'ha nessuno! Un angioletto d'argento sulla Terra per ricordarne ogni giorno uno d'oro volato in cielo, che sicuramente ora vi guarda orgoglioso !
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  48. Noto con molto piacere che questa discussione ha avuto molte visite e molte preferenze da parte di molti lamonetiani e questo mi gratifica. La moneta di oggi è: NAPOLI CARLO DI BORBONE(1734-1759) 5 Grana o Mezzo Carlino 1756 AG D/Busto del Re a destra;attorno CAR D G VTR SIC REX,sotto I A R/L'Abbondanza che sparge monete;ai lati M M Il contorno reca trecce in rilievo PANNUTI E RICCIO 46 CNI 133 Questa piccola moneta è trascurata dai collezionisti di monete napoletane ed oggi voglio renderle l'onore che merita,postandola in questa discussione. La foto è stata presa dall'asta n°92 della casa d'aste belga JEAN ELSEN & SES FILS SA ,il lotto era il 1196 Carlo di Borbone (Madrid, 20 gennaio 1716 - Madrid, 14 dicembre 1788), figlio di Filippo V di Spagna ed Elisabetta Farnese duchessa di Parma e Piacenza. Fu duca di Parma dal 26 febbraio 1731 al 1735 con il nome di Carlo I di Parma, Re di Napoli e Sicilia dal 1735 al 1759 con il semplice nome di Carlo (era Carlo VII secondo l'investitura papale, ma volle, in opposizione a questa, proclamarsi Re "senza numerazione specifica" per marcare una discontinuità sia con il regno angioino che con il precedente Vicereame spagnolo), fu infine Re di Spagna dal 1759 al 1788 con il nome di Carlo III di Spagna. Viene talvolta anche designato erroneamente come Carlo III di Napoli, sebbene questo titolo spetti in realtà al molto precedente Carlo d'Angiò-Durazzo, Re d'Ungheria col nome di Carlo II e Re di Napoli dal 1382 al 1386 col titolo, appunto, di Carlo III di Napoli. È ricordato principalmente per il suo periodo come Re di Napoli, in quanto fondatore della dinastia borbonica a Napoli e Sicilia e in quanto riuscì a "donare" al regno l'indipendenza dopo oltre due secoli di dominazione straniera, prima spagnola e poi austriaca. Carlo di Borbone, già con la nascita risultò essere pretendente da parte di madre (Elisabetta Farnese era nipote di una Medici) ad uno stato italiano che comprendesse il Ducato di Parma e Piacenza ed eventualmente anche i domini dei Medici, in caso di estinzione del ramo diretto. Elisabetta riuscì a garantire al figlio il Ducato di Parma nel 1732, sotto la tutela della nonna; nel frattempo l'anno precedente Carlo si era dichiarato "gran Principe ereditario" del Granducato di Toscana, essendo ormai certa l'estinzione di Casa Medici, e Gian Gastone de' Medici, ultimo Granduca ancora vivente, ne fu nominato co-tutore. La sua storia cambiò a causa dell'inizio della Guerra di successione polacca: infatti Elisabetta mise il figlio a capo di un esercito in Italia e lo inviò alla conquista del Regno di Napoli, dal 1707 in mano agli Asburgo. Il 20 gennaio 1734 Carlo si dichiarò "maggiorenne" (cioè fuori tutela) iniziando così la sua marcia verso Napoli. Da Monterotondo lanciò un proclama di Filippo V ai napoletani e il 10 maggio fece il suo ingresso in città. Alcuni giorni dopo giunse da Madrid l'atto con cui Filippo V cedeva al figlio tutti i diritti regali sul Regno conquistato. Napoli ebbe così di fatto, dopo oltre due secoli di dominazione straniera, nuovamente un "proprio" Re. Successivamente, il 25 maggio 1734, Carlo sconfisse definitivamente gli austriaci a Bitonto, conquistò poi la Sicilia e il 2 gennaio 1735 assunse il titolo di Re di Napoli "senza numerazione specifica"; in luglio venne incoronato a Palermo anche Re di Sicilia. Nel frattempo, con decreto dell'8 giugno 1735, provvide ad istituire un nuovo organo con funzioni consultive e giurisdizionali: la Real Camera di Santa Chiara. La fine della Guerra di successione polacca nel 1738, se da un lato "formalizzò" la conquista dei regni di Napoli e Sicilia, d'altro canto comportò la conquista del Ducato di Parma e della Toscana da parte asburgica (la Toscana passò definitivamente agli Asburgo-Lorena, mentre il Ducato sarebbe stato affidato, con la Pace di Aquisgrana del 1748 (che pose fine alla Guerra di successione austriaca), al fratello minore di Carlo, Filippo, che dava così inizio alla casata dei "Borbone di Parma"). Nel frattempo, a Napoli, Carlo governava mediante un Consiglio di Stato composto da ministri voluti dai genitori, e quindi influenzati da Madrid (tra questi il Conte di Santisteban, il Marchese di Montealegre, Bernardo Tanucci, il Brancaccio). Durante la Guerra di successione austriaca, Carlo mandò nel 1742 un esercito in Lombardia in aiuto dei franco-spagnoli (dove regnavano gli altri "rami" della famiglia Borbone), ma quando una flotta inglese apparve nel golfo di Napoli minacciando di bombardare la città decise di ritirare il corpo, suscitando le ire di Parigi e Madrid. Poté riscattarsi nel 1744, quando sconfisse un esercito austriaco a Velletri, ponendo fine per sempre alle pretese austriache su Napoli. Con la fine di questa guerra il Regno iniziò realmente ad essere indipendente a tutti gli effetti. Ciò divenne ancor più chiaro nel 1746, con la morte di Filippo V di Spagna e con la messa in disparte dei ministri maggiormente legati a Madrid. A questo punto le uniche minacce al Regno erano di carattere "dinastico". Infatti Carlo era destinato a succedere al fratellastro Ferdinando VI sul trono di Spagna, in quanto questi era senza eredi maschi e le grandi potenze, con la Lega di Aranjuez e il Trattato di Vienna, avevano stabilito che il Regno di Napoli passasse al Duca di Parma e Piacenza Filippo di Borbone, e i due Ducati venissero divisi rispettivamente tra l'Austria e i Savoia. In pratica, Carlo rischiava, per salire al trono di Madrid, di perdere il regno appena conquistato. Carlo lavorò perché ciò non accadesse: e in effetti vi riuscì, favorito da situazioni internazionali. Dopo cinque figlie femmine, la moglie Maria Amalia di Sassonia gli diede il primo maschio, purtroppo incapace mentale; ma poi vennero altri quattro maschi (Carlo Antonio, Ferdinando, Gabriele e Francesco Saverio), e in tal maniera la successione fu assicurata. Quando nel 1759 morì Ferdinando VI di Spagna, Carlo gli successe sul trono di Madrid con il nome di Carlo III e, rinunciando alle corone di Napoli e Sicilia, le assegnò al terzogenito maschio Ferdinando, di soli otto anni (il secondogenito Carlo Antonio lo seguì infatti in Spagna come erede al trono). Ciò era già previsto dalle norme ereditarie borboniche; Carlo avvalorò tale divisione promulgando la prammatica sanzione del 6 ottobre 1759 con la quale egli, divenuto Re di Spagna, sanciva definitivamente la divisione delle due case reali. La reggenza venne affidata a otto ministri, fra cui il Tanucci, primo ministro e ministro degli esteri, ma sempre sotto il controllo di Carlo dalla Spagna. Gli ultimi anni della sua vita saranno amareggiati dalla discordia con il figlio a Napoli, ed in particolare con la nuora, Maria Carolina, figlia dell'imperatrice Maria Teresa d'Asburgo, decisa a limitare l'influenza spagnola (e quindi di Carlo di Borbone) nella corte di Napoli. Fra le iniziative commerciali, per sollevare il Regno dalle difficili condizioni economiche, Carlo istituì la Giunta di Commercio, intavolò trattative con turchi, svedesi, francesi e olandesi, istituì una compagnia di assicurazioni e prese provvedimenti per la difesa del patrimonio forestale, cercò di cominciare a sfruttare le risorse minerarie, istituì consolati e monti frumentari. Oggi sono per noi visibili soprattutto molte delle sue realizzazioni nel campo dell'edilizia pubblica, in particolare a Napoli, che tendevano a fare di questa città una capitale ai livelli europei. Tra queste sicuramente vanno annoverate il restauro del Palazzo Reale di Napoli e la costruzione della splendida Reggia di Caserta, la Reggia di Portici, il Teatro San Carlo (realizzato in 270 giorni), il Palazzo Reale e il bosco di Capodimonte, il restauro di numerosi porti. Sono da ricordare inoltre il Real Albergo dei Poveri a Napoli, con cui si voleva dare un tetto ed un'occupazione a tutti i poveri del Regno, la creazione della fabbrica di porcellane di Capodimonte, il forte militare del Granatello, la creazione, praticamente da zero, dell'esercito nazionale e della flotta. --Salutoni -odjob
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