Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/22/13 in tutte le aree
-
Il Circolo Numismatico Ligure Corrado Astengo si pregia di ospitare ed organizzare la seconda giornata della moneta grossa il 17 novembre 2013. Un doveroso grazie alla Società Ligure di Storia Patria ed alla Società Numismatica Italiana, nonché al nostro forum. Ma un ringraziamento particolare va al Comune di Genova, alla direzione dei Musei di Strada Nuova per aver reso possibile la gratuità della visita alle collezioni numismatiche del Comune esposte a Palazzo Tursi. A breve verrà reso disponibile, in formato pdf, il depliant dell'evento. PROGRAMMA 9:45 Saluti e presentazione della giornata 10:15 "I grossi di area tirrenica dalle origini alla fine del Duecento: nuove ipotesi su cronologie e seriazioni" Monica Baldassarri A seguire dibattito 12:20 Aperitivo medievale con Ypocras 13:00 Pranzo 14:30 Visita gratuita alle collezioni numismatiche dei Musei di Strada Nuova di Genova 15:45 Ritorno a Palazzo Ducale per incontro informale tra collezionisti e studiosi Nota Bene: per il pranzo e la visita alle collezioni numismatiche e' richiesta la prenotazione. Per informazioni [email protected]7 punti
-
Evviva, complimenti agli organizzatori per la seconda giornata del grosso ! Ricordo ancora la prima avvenuta in Società Numismatica Italiana a Milano con relazioni e poi tutti in Biblioteca a vedere e far vedere i rispettivi grossi, fu un gran vedere e fu anche motivo per molti di poter vedere, commentare e avere spiegazioni su monete che dal vivo poi non è così facile vedere. Una occasione per molti di poter ammirare qualche pezzo importante, oggi non è cosa da poco, in quel caso ci pensarono i privati, i collezionisti e fu un grande evento che ancora oggi ricordiamo in molti. L'interesse su questa moneta è forte, ci sono molti appassionati, ricordo la incredibile discussione qui sul forum preparata prima della prima giornata del grosso, fu una gara anche quella, un fiore all'occhiello del " buon collezionismo ". Sicuramente sarò presente anche per il pranzo e cercheremo di parlarne anche in quel del Cordusio. Da parte mia porterò anche qualcosa sull'argomento, quel giorno a Milano mi ricordo avevo in tasca due pezzi di Genova, li feci vedere solo a uno di voi, non era ancora il momento giusto, ora lo è, ritornano in un certo qual senso da dove erano partiti da Astengo e uno di questi quel giorno si potrà finalmente vedere col cartellino scritto a mano con precisione con tutti i particolari dallo stesso Astengo. Quindi grosso di Genova - Astengo - importanza del pezzo per le sue caratteristiche per le quali mi aspetto un bel commento da Monbalda e da tutti voi. Sono contento comunque non solo per la parte scientifica che ritengo sarà rilevante, ma anche per l'aspetto di rivedere e vedere tanti appassionati di questa monetazione e di monete in genere, allora a Genova ! Mario3 punti
-
Io mi sono un po’ portato avanti … in vista della II giornata del “grosso” … acquistando tre “grossi” e aspetterò il convegno per “datarli” correttamente; niente di eccezionale, soprattutto perché i prezzi erano convenienti e, mentre sugli esemplari veramente straordinari c’è stata una battaglia incredibile di rilanci su rilanci, su questi, evidentemente, i partecipanti hanno sorvolato. Sono: Il grosso di Merano, quello di Trento e il genovese di Boccanegra primo dogato dell’ultima asta Stacks. Poi, per risparmiare sulle spese postali, ho preso anche il testone di Ludovico il Moro con lo stemma sul retro e la Lira Tron …che erano in saldo (e poi chissàmmai che la prossima possa essere ..."la giornata del Testone"). Non ultimo, gradita sorpresa, nello scoprire che la dogana non mi ha fatto pagare i dazi ma solo l’IVA al 10%. Ecco qua i grossi di Merano e Trento. PS: Tutto ciò per rispondere a @@matteo95 che avevo maliziosamente incuriosito ...3 punti
-
Nel piccolo museo annesso al Dipartimento delle monete, medaglie ed antichità della Bibliothèque Nationale de France, a Parigi, tra camei e lavori di oreficeria, questo simpatico oggettino (già appartenente a Luigi XV) non puo' non attirare l'attenzione. La patera (oltre un chilo e tracento grammi di oro massiccio) fu rinvenuta casualmente nel 1774 a Rennes, in Bretagna, nel corso di lavori urbani di sbancamento, assieme ad una catena d'oro, a quattro pendenti realizati con aurei di Postumo, ad una fibula ed a 94 aurei (da Nerone ad Aureliano). Altri 16 aurei (da Adriano a Geta) sono incastonati nella patera stessa. Cio' ha permesso di ipotizzare una datazione piuttosto "stretta" del manufatto, che deve essere stato prodotto tra il 208 dC (data di emissione del pezzo di Geta) ed il 211 (data dell'assassinio dello stesso imperatore e della conseguente damnatio memoriae). Una serie di articoli disponibili in rete danno informazioni sul ritrovamento e sui materiali associati: Lefèvre Georges. Le Trésor du Chapitre et la patère d'or de Rennes. In: Annales de Bretagne. Tome 67, numéro 1, 1960. pp. 93-102. http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/abpo_0003-391x_1960_num_67_1_2102 sull'interpretazione del reperto: Foucher Louis. La patère de Rennes. In: Annales de Bretagne et des pays de l'Ouest. Tome 86, numéro 4, 1979. pp. 511-523. http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/abpo_0399-0826_1979_num_86_4_2998 Caliò Luigi. La patera di Rennes. Uno studio iconologico. In: Oggetti-simbolo: produzione, uso e significato nel mondo antico. Bologna 2011. pp. 129-150. http://www.academia.edu/916323/La_patera_di_Rennes._Uno_studio_iconologico ed infine sulla sua analisi da un punto di vista numismatico: Morelli Anna Lina. La patera di Rennes: analisi numismatica. In: Oggetti-simbolo: produzione, uso e significato nel mondo antico. Bologna 2011. pp. 105-128. http://www.academia.edu/2875954/La_patera_di_Rennes_analisi_numismatica Particolarmente interessante in quest'ultimo articolo l'aspetto relativo all'ordinamento delle monete incastonate, tutt'altro che casuale e "preordinato". Al di là dell'aspetto "spettacolare" del reperto, cio' che trovo particolarmente intrigante e spunto di riflessioni é l'utilizzo non monetario di monete contemporanee. Stante la qualità del lavoro non credo siano state incastonate al solo scopo di includervi i ritratti: una volta fatto il medaglione centrale credo che per l'artigiano riprodurre i ritratti copiandoli dalle monete sarebbe stato un gioco da ragazzi. Ed invece ha incastonato le monete, seguendo un ordine preciso... Di seguito un paio di particolari (mi scuso per la qualità delle foto, fatte attraverso la vetrina)2 punti
-
Ciao a tutti, La Moneta è Falsa senza dubbio. Oltre a tutti i particolari già evidenziati dagli utenti che mi han preceduto, consiglio di porre particolare attenzione anche alla lettera 'O' di 'UMBERTO' in leggenda sul D/.... Uno dei diversi, soliti, indicatori di 'non-genuinità', in 'linea di massima', su questa tipologia monetale. Spesso negli esemplari non autentici si riscontra quella lettera O 'aperta' / 'mal-chiusa' (lasciatemi passare il termine, giusto per render meglio l'idea) simile ad una lettera U capovolta.2 punti
-
@@maxxi ma professionalità di cosa!!! non è mica un numismatico professionista!!! stiam parlando di un venditore da bancarella che fa i prezzi come gli gira la sera. probabilmente sulla bancarella ha un po di tutto (normalmente ai mercatini è cosi) e dovrebbe sapere vita morte e miracoli di tutto? chissà perchè però non si fa mai il discorso inverso vero? cioè se vedi una moneta in ciotola che vale 50 euro e il venditore ti chiede 1.....qua tutti bravi a dire che si è fatto l'affare...secondo il vostro ragionamento io dovrei dire al venditore che vale 50 euro e pagare la moneta 50 sennò son un truffatore.... suvvia un po di obiettività....ai mercatini è così! si fanno affari e si prende qualche fregatura ma parlare di disonestà mi pare eccessivo.2 punti
-
La prima e la terza sono sesini di Modena per Francesco I d'Este; CNI 479-522, MIR 804-805 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MOFRI/4 la seconda è un sesino di Bozzolo per Scipione Gonzaga; CNI 188-193, MIR 92 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-SCG2/31 ciao Mario2 punti
-
buongiorno é una moneta siciliana della città di KENTORIPE C.N.S. Vol. III pag. 175 n. 7 D/ Busto di Demetra R/ Aratro su cui posa un uccello, sopra Kento, sotto Ripinon se ti sevono altro dati chiedi ciao Pietro2 punti
-
2 punti
-
Mi auguravo, sinceramente, di non dover tornare ad intervenire in questa discussione dove piu' che proposte e idee di collaborazione pare di assistere ad una litania di lamentele, occasioni perdute e recriminazioni. Sinceramente consiglierei quantomeno un po' di prudenza prima di formulare giudizi severi e reprimende all'indirizzo Pubblico visto che non sappiamo oggi quando i responsabili del Bollettino decidano di fare specifica menzione della SNI e allora che figura barbina ci faremmo dopo esserci esposti cosi vistosamente ... ? Leggo tra l'altro in un post precedente che la D.ssa Balbi de Caro , direttore del Bollettino, farebbe parte del Consiglio Direttivo SNI, la cosa mi sorprende perché facendo parte di tale consesso non mi è mai capitato di vederla alle nostre riunioni o di sedermici accanto. Non che ci sarebbe nulla di male, ma visto che i nostri commenti appaiono su uno spazio pubblico e sono visibili a tutti consiglierei prima di diffondere notizie di verificarle per evitare di esprimere cose, non vere, che oltretutto citandote a sostegno di proprie argomentazioni, ne falsano (non risultando vere) la logica del ragionamento che si intendeva fare. § L'amico Bizerba invece, e lo dico come pura considerazione logica, dovrebbe decidere da che parte stare. La sua posizione oggi appare un po' ambigua. Perdonami Bizerba ma è soprattutto al fine di Se il Documento Programmatico, da lui coordinato e proposto, aveva l'obiettivo proprio di far nascere un dialogo con le Istituzioni, ora stride questo atteggiamento di continua ironia, quando non vero e proprio sarcasmo verso la parte Pubblica. La denuncia di omissioni, ritardi, disservizi è un compito lodevolissimo perche attrae l'attenzione su quanto non funziona e stimola a migliorare e fare meglio. Questo ruolo, nel quale ultimamente riconosco Bizerba, è pero' piu' vicino a quello di un Valerio Staffelli o delle Iene che non a chi aspirerebbe a instaurare un dialogo con le istituzioni pubbliche per discutere delle tematiche che ci stanno a cuore. Attenzione, non sto sminuendo affatto tale ruolo di "critica" e di "richiamo" svolto per denunciare eventuali disservizi, anzi trovo quelli di Striscia efficacissimi per denunciare disservizi ai quali viene quasi subito posto rimedio per evitare di essere esposti ulteriormente al pubblico ludibrio. Ma allora che gli autori stessi ne prendano atto e lo riconoscano come tale. E' una questione soprattutto di coerenza che probabilmente verrebbe apprezzata da chi ci segue in queste discussioni. :) § Infine, non per spezzare una lancia in favore del Pubblico, ma soprattutto per onestà intellettuale ricordo che fino a 1 anno fa su questo Forum si iniziava una discussione al mese sull'enorme mancanza di non avere ancora iniziato, a distanza di 60 anni, il catalogo della collezione Reale (e anche di altre che tuttora attendiamo). Ebbene nel giro di 1 anno il progetto è stato finalmente portato in fase operativa, sono stati pubblicati 8 bollettini instaurando delle eccellenti collaborazioni tra studiosi che prestano GRATUITAMENTE la loro opera, perche ci credono e le Istituzioni Pubbliche museali che ne hanno bisogno. Questi sono risultati non chiacchiere. E via mostriamo di essere anche un minimo magnanimi invece di andare subito a vedere tutto quanto resta ancora da fare, fermiamoci a vedere che comunque qualcosa è stato fatto rispetto al NULLA che vi era prima. A volte penso che invece di avere a cuore la valorizzazione del nostro patrimonio, o il progresso della conoscenza numismatica la cosa che preme di piu' è individuare il pelo nell'uovo o soddisfarsi additando febbrilmente l'imperfezione, perdendo cosi di vista la portata di quanto si viene facendo. Non varrebbe la pena invece pensare "prima" a ringraziare queste persone che hanno dato gratuitamente il loro tempo e la loro scienza che ha permesso di realizzare quanto l'istituto pubblico avrebbe messo chissà quanto tempo ancora per fare ? Io le cose preferisco vederle cosi ...2 punti
-
Salve, volevo mostrarvi questo Sanpietrino 1796 Perugia, molto particolare1 punto
-
DE GREGE EPICURI Vi mostro una seconda celtica della Gallia acquistata in agosto. Mi pare sia definita generalmente "potin au cheval" ed è dei Senones, nella Gallia Settentrionale. La caratteristica è che al D i capelli della testa sono suddivisi in diverse mèches o "grandi trecce", probabilmente come risultato di una complessa acconciatura; in effetti ricordano il casco di piume di un pellerossa. Al R. invece c'è un cavallo (detto a volte "cavallo cornuto" per una escrescenza sulla fronte) accompagnato da due grossi globetti. Questo potin pesa 3,8 g. e misura 18 mm. Classificato da Derek Allen (BMC) al 389 e segg. e da Scheers (Museo di Lione) al 746 e segg.1 punto
-
.ringrazio per la segnalazione un utente di facebook :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl:1 punto
-
Buonasera questa e di buona conservazione.....;qualqu'uno po aiutarmi..?.... :clapping:1 punto
-
Medaglia del Carnevale di Modena più recente della precedente D/ Logo della Società del Sandrone R/ SOCIETA' / DEL SANDRONE / MODENA / CARNEVALE 1958 Argento 800 dorato: 10,65 g ; 28 mm. Marcata sul rovescio 800 e, in losanga esagonale, 135 MI. apollonia1 punto
-
Medaglia devozionale francescana, ovale, bronzo/ottone, del XVII sec. (prima metà). D/ La Sacra Famiglia, Maria a sx e S.Giuseppe a dx in mezzo Gesù Bambino raggiato,sopra di loro lo Spirito Santo (colomba raggiata), in esergo: punto.- R/ S.Antonio da Padova, con la mano dx alzata sorregge Gesù Bambino contornato di raggi, con la mano sx tiene il libro e la pianta di giglio,scritta: .S.ANT.-.PA. + . Medaglia in ottime condizioni, non comune.Ciao Borgho.1 punto
-
salve a tutti riprendo questa interessantissima discussione segnalando un bellissimo esemplare presente alla prossima asta Spink in particolare il tipo corrisponde al mir259 http://www.sixbid.com/browse.html?auction=923&category=19245&lot=8855441 punto
-
grazie a giovanna, sandokan e altri che mi hanno risposto ! Corbiniano hai sicuramente ragione potrebbe essere un calco, ma che materiale potrebbe essere ? posto anche il terzo alto 50mm con una base di 40mm ed un peso di 16,88 grammi :1 punto
-
1 punto
-
@@Luca Pantano Bellissima l'insegna da Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia, che veniva concesso durante la monarchia, nel suo involucro originale. Ma è anche una decorazione comune, come puoi vedere nei listini e cataloghi. Saluti.1 punto
-
Eccone ...una che no cognioscio.....! la pongo per un'ID grazie in anticipo .. :pardon:1 punto
-
riporto in chiaro per tutti il 20 euro oro dedicato a Giulio II Valore facciale: 20 euro Qualità: Proof fondo specchio Metallo: Oro 917/1000 Diametro: 21 mm Peso: 6 grammi Tiratura: 2.400 pezzi Zecca: IPZS (Italia) Prezzo emissione: 330,00 euro Data di Emissione: 15 Ottobre 2013. http://collezionieuro.altervista.org/blog/vaticano-10-euro-commemorativo-oro-dedicato-i-papi-del-rinascimento-giulio-ii-2013/?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook1 punto
-
Come detto da te in precedenza si lascia passare l'odore della frittata e cose sempre spesso accde in Italia dopo l'iniziale clamore, tutto va nel dimenticatoio, chi ha scritto quella famosa nota "56" non dara risposte e senza notizie più precise non si puo che aspettare, fino a che tutto si dimentichera. Comunque sia rimarra sempre l'articolo su Il giornale della numismatica, che ha di sicuro un evidenza importante e rimarra sempre scritto sulla carta questo clamoroso caso, ad insegnamento che sia la Numismatica che l'amministrazione pubblica non smettono mai di stupire. :o :o1 punto
-
i rilievi son molto belli e ben presenti, ma chi l'ha spazzolata meriterebbe una martellata sulle mani :bash:1 punto
-
1 punto
-
@@dizzeta bellissimi complimenti :good: :good: il grosso di merano è in ottima conservazione ......l'altro forse un pelino meno ma sinceramente lo preferisco complimenti veramente belli ...... Tornando alla giornata del grosso confermo la mia presenza anche per il pranzo e la visita ......... mi fa molto piacere che ci sarà pure @@magdi1 punto
-
In effetti bisogna distinguere fra gli accademici inglesi e qualli italiani. I primi sono, come già evidenziato, molto più informali e abituati a rapporti diretti con gli studenti e anche con i semplici cultori privati. Naturalmente non bisogna generalizzare e anche da noi esistono eccezioni. Tanto per fare un nome c'è la prof.ssa Travaini, che è veramente gentile e disponibile. C'è anche però il fatto che questa docente ha passato molti anni della sua carriera in Inghilterra e ha pure un marito inglese e quindi ha bene assimilato la tipica informalità inglese. Però bisogna anche evidenziare che il lato informale e direi pure simpatico molto spesso stride con la tipica supponenza degli accademici inglesi. E' questa la ragione principale dell'evidente antipatia che molti accademici italiani, come traspare ad esempio il prof. Coarelli nella sua ultima opera, nutre nei confronti del prof. Crawford. Sicuramente lui è molto convinto delle sue idee e forse tende a riportare i vari dati entro la cornice della sua teoria. In ogni caso, come giustamente evidenziato da Vincenzo, ha avuto il grandissimo merito di avere fornito un dettagliato catalogo generale della monetazione romana repubblicana e anche numerosi dati specie da vari ripostigli. E' piuttosto opinabile l'idea di Vincenzo che Crawford non avrebbe avuto la possibilità di editare la sua opera se fosse uscito fuori dalla sua cerchia di Cambridge. Non possiamo saperlo e probabilmente avrebbe pubblicato lo stesso in quanto il suo studio era in ogni caso un utile punto di partenza (piuttosto che di arrivo) per ulteriori approfondimenti e rettifiche. E' interessante osservare che per alcuni anni dopo l'apparizione dell'opera di Crawford ci fu una forte stasi nella pubblicazione di ulteriori studi sull'argomento, come se l'intero mondo accademico fosse "paralizzato" di fronte alla mole dell'opera. Solo successivamente e per opera soprattutto del professore belga Patrick Marchetti, ci furono dei ripensamenti e rettifiche. Resta però il fatto che le rettifiche del Marchetti, per quanto importanti e con maggiore conforto di dati storici e archeologici, non si discosta poi tanto significativamente dalla teoria del Crawford. Resta fondamentalmente una "Middle theory", con lieve anticipazione della data dell'introduzione del denario romano. Piuttosto veniva praticamente distrutta la teoria ribassista del Mattingly e questo fu il risultato più importante della ricerca di Crawford, sulla scia del danese Thomsen. Ormai sono passati 40 anni e ovviamente l'opera di Crawford sta mostrando le sue rughe e i tempi sono ormai maturi per una sua revisione, con maggiori dettagli, riguardanti soprattutto le monete di bronzo (che il Crawford ha classificato troppo schematicamente) e anche una più stringente successione cronologica. Eppure la forte critica del Coarelli, seppure con alcune interessanti e anche condivisibili osservazioni, come l'analisi del famoso testo di Plinio, mi lascia piuttosto perplesso. Noto anche lì diverse lacune, soprattutto per quanto riguarda le emissioni cosiddette romano-campane con ROMA e le serie fuse (mentre molto interessanti sono le annotazioni sulle precedenti emissioni romano-campane con ROMANO). Poi mi sembra una grande forzatura porre la nascita del quadrigato al 269 a.C. o almeo fin dall'inizio della prima guerra punica. Ho difficoltà a sistemare meglio le romano-campane con ROMA, le cui emissioni verrebbero eccessivamente compresse nel tempo, come anche le varie serie fuse.... In ogni caso ripeto che i tempi sono maturi per i necessari ripensamenti, con nuovi e maggiori dettagli. Non per nulla ora esiste un grande fermento di nuovi studi. Il mio unico timore è che questi studi siano troppo settoriali e manchi un nuovo Crawford che abbia il coraggio (quello sì l'ha avuto) di operare una grande sintesi, offrendo appunto un nuovo catalogo generale più soddisfacente.1 punto
-
Io ci saró senza dubbio!!! Confermo giá la mia presenza a pranzo e la visita alle collezioni (magari mando anche una mail all'indirizzo che hai scritto sopra per ufficializzare la cosa ;) Complimenti per la bella iniziativa! :)1 punto
-
Maria D'Aragona( 2 luglio 1363 a Catania-25 maggio 1401 Lentini)giunse sul trono ,anche lei,in giovane età.Successe al padre Federico IV nel 1377.Suo nonno,però,non volle accettare una successione in linea femminile e,pertanto,la mise sotto la tutela del conte Artale d'Alagona.La giovane regina sarebbe finita in sposa a Gian Galeazzo Visconti se non fosse stato che Guglielmo Raimondo Moncada,nel 1380,l'avesse condotta in Sardegna e ,tramite Re Pietro IV D'Aragona,l'avesse fatta sposare a Martino figlio di Martino V duca di Montblanch e nipote del Re.Nel 1398 i due sposi furono solennemente incoronati a Palermo. Nel testamento Federico IV aveva lasciato a Maria il Regno di Sicilia,il Ducato di Atene e Neopatria,mentre,al figlio maschio,Guglielmo le isole di Malta e Gozo. Artale d'alagona aveva diviso il vicariato con Manfredi Chiaramonte ,conte di Modica,Guglielmo Peralta conte di Caltabellotta,e con Francesco Ventimiglia conte di Collesano Vi è da dire che nel gennaio del 1379 Guglielmo Raimondo Moncada, conte di Agusta, escluso dal vicariato, rapì Maria per utilizzarla come pedina di scambio e la portò ad Augusta, a luglio la trasferì via mare nel castello vecchio di Licata.L’accordo matrimoniale fra Martino e Maria fu firmato il 24 luglio 1380 da Pietro IV, il duca Martino V, Guglielmo Raimondo Moncada ed Enrico Rosso conte di Aidone.Il castello di Licata non era più sicuro per proteggere la Regina per via dell’arrivo delle truppe dei vicari;così Maria fu trasferita ad Augusta. Qui il 5 giugno 1381 Moncada consegnò Maria ai legati di Pietro IV, che dovevano condurla in Aragona. Artale Alagona tentò di conquistare il castello di Augusta, attaccandolo per mare e per terra e impedendo il rifornimento di viveri, per ridurre alla fame gli assediati. Nell’estate del 1382 Filippo Dalmao, visconte di Rocabertí, giunto in Sicilia con una flotta, riuscì finalmente a liberare Maria ed a trasferirla in Sardegna, nel castello di Cagliari, dove rimase sotto la stretta sorveglianza del governatore Joan de Montbuy. Nell’ottobre 1382 il duca Martino ordinò di allontanare da Cagliari la nutrice della Regina Maria, Giacomina, e le figlie di questa, come persone pericolose, mentre rimasero al suo fianco Giovanna Moncada e la contessa Allegranza Abbate, matrigna di Guglielmo Raimondo Moncada. Durante il soggiorno a Cagliari di Maria il duca Martino la faceva vivere in isolamento e ristrettezze economiche. Frattanto Pietro IV e il duca Martino trattavano col papa Urbano VI e anche con l’antipapa Clemente VII l’investitura del Regno di Sicilia. Nel 1385 giunsero in Sicilia gli ambasciatori aragonesi, per comunicare che Maria avrebbe sposato Martino il Giovane e per sondare l’atteggiamento dei vicari in caso di sbarco del duca di Montblanc e di suo figlio. Nel 1387, dopo la morte di Pietro IV e l’ascesa al trono del primogenito Giovanni detto il Cacciatore,avvenne che il Regno di Aragona aderì al Papato di obbedienza avignonese e, di conseguenza, Urbano VI si alleò con i quattro vicari del Regno di Sicilia. Ottenuta da Clemente VII la dispensa matrimoniale, necessaria perché gli sposi erano consanguinei, nel 1391 fu finalmente celebrato il matrimonio tra Maria e Martino. In teoria Maria aveva a disposizione un donativo di 1000 fiorini annui, poi quadruplicato;ma in pratica non ricevette mai tale somma di denaro e visse sempre in grandi difficoltà finanziarie. I vicari Andrea Chiaramonte, Manfredi Alagona, Antonio Ventimiglia e Guglielmo Peralta,nel luglio del 1391, incontratisi a Castronuovo, decisero di accogliere Maria come loro regina e di respingere il duca di Montblanc e suo figlio,sposo della Regina. Bonifacio IX, divenuto papa dopo la morte di Urbano VI, inviò in Sicilia il nunzio apostolico Nicolò Sommariva, che affidò ai quattro vicari il governo dell’isola, a nome del papa romano e di Maria, disconoscendo i diritti di Martino il Giovane e spingendo il padre di questo a organizzare una spedizione armata per impadronirsi della Sicilia. Lasciata Barcellona ,dove avevano celebrato le nozze, gli sposi con la flotta aragonese e Martino V si diressero alla volta della Sicilia. Il 22 marzo 1392 Maria il suo sposo e il duca Martino sbarcarono nell’isola di Favignana.Il 1° giugno occuparono Palermo ed il ribelle Andrea Chiaramonte fu decapitato davanti allo Steri(sontuosa dimora familiare).Il duca Martino e il figlio proseguirono la loro campagna militare. Riconquistarono Catania, che si era ribellata per opera di Artale Alagona, figlio di Manfredi, e del vescovo Simone Del Pozzo e Maria si stabilì nel castello Ursino. Catania, nel marzo del 1394 fu occupata nuovamente dai ribelli,ma ad agosto, dopo cinque mesi di assedio, i due Martini riuscirono a riconquistare la città etnea e furono accolti da Maria nel castello Ursino. Dopo una malattia dovuta al mal nutrimento ed alla depressione in cui l'aveva indotta il suocero,il 17 novembre 1398, dopo un parto lungo e laborioso, Maria partorì il suo unico figlio che fu battezzato con il nome di Pietro, in onore del sovrano aragonese di Sardegna. L’8 novembre del 1400 il piccolo Pietro morì, ucciso da un colpo di lancia in testa durante una giostra. Dato che a Catania si era diffusa la peste, si stabilì che la Regina lasciasse la città, ma il provvedimento non valse ad evitarle il contagio; giunta a Lentini, vi morì il 25 maggio 1401, senza ricevere né una visita né una lettera da parte del marito, più interessato al destino dei beni materiali della moglie che alle sue sofferenze. Quando la notizia giunse in Aragona, Martino il Vecchio organizzò in suo onore solenni onoranze funebri nelle corti, cattedrali e città del Regno, per ufficializzarne la morte. Maria fu sepolta nella cattedrale di Catania, dove erano stati tumulati la madre Costanza e il figlio Pietro. Con la regina Maria non si coniarono monete auree "Tutte le monete di Maria sono più o meno rare,alcune rarissime,come il Pierreale ed il quarto di Pierreale con il suo delizioso ritratto frontale,prototipo di rappresentazione artistica rinascimentale"da Maugeri Tuttavia anche i mezzi Pierreali sono rarissimi ed i Denari,oltre che molto belli, sono non comuni. Con il regno di Maria furono attive le Zecche di Catania e Messina,ma ,sembra,che ,in modo non ufficiale,anche la Zecca di Palermo coniò monete in questo periodo. --Salutoni -odjob1 punto
-
Medaglia dei 50 anni del Politecnico di MILANO 1914 gli ex allievi ricordano FRANCESCO BRIOSCHI e GIUSEPPE COLOMBO. P.S. la medaglia è in vendita sulla baia, la posto perchè mi sembra molto bella e interessante.1 punto
-
l'immagine non è delle migliori, per cio' che si desume dalla posizione del cavaliere e da cio' che rimane del D/ propendo per Kassander Kings of Macedon. Kassander (316-297 BC). ’ (17mm, 5.81g, 5h). Uncertain Macedonian mint, 306/5-297. Head of Herakles r., wearing lion skin. R/ Rider on horseback r., raising r. hand; monogram to r. Cf. SNG Alpha Bank 924. Brown patina, near VF1 punto
-
GRIECHISCHE MüNZEN SIZILIEN KENTORIPE No.: 109 Schätzpreis/Estimate: EUR 50 Hexas, nach 241. Drap. Büste der Kore-Persephone n. r., dahinter ähre. Rv. KENTO-RIPINWN Pflug, auf der Pflugschar Vogel n. r., im Felde l. zwei Wertkugeln. 2,71 g. SNG ANS 1325. Calciati III, 175, 7. SNG Cop. 217. Selten. Dunkle, olivbraune Patina. Schrötlingsfehler auf Av.1 punto
-
è una moneta siculo punica D/ testa di Cora coronata di Canne R/cavallo stante a dx. dietro palma dattifera C.N.S. Vol. III pag 338---correggo pag. 388. se ti serve altro chiedi ciao Pietro1 punto
-
Mi sembra di capire che anche Kuenker é tra noi, fatto, se vero, molto positivo. Pero' la definizione di "quasi perfetta" per la moneta proposta mi sembra eccessiva.1 punto
-
simpatico esercizietto!!! i miei precedenti colleghi/amici hanno sbagliato tutti, può capitare. è infatti la prima quella più gradevole (BB-SPL), seppur di poco. seguono la terza (BB/BB+), la quarta (BB) e la seconda (q.BB) per il valore direi la prima un 8/10 di euro, la terza 5 euro, le altre due entrambe 2-3 euro. consiglio: cerca di piazzarle tutte e quattro e con i 18 euro che ci ricavi ne prendi una più bella ;)1 punto
-
Istituti bancari, security house, istituti finanziari mazzettano i soldi in bundle generalmente da 100 pezzi per comodità contabile. La dove non si usano fascette prestampate viene apposto il timbro di appartenenza manualmente o con metodi semiautomatizzati, questo comporta alcune volte la sbordatura di tale timbro sulla prima banconota e/o sbavature d' inchiostro per contatto. Queste pseudo rarità hanno solo il vantaggio di far guadagnare a chi le propone, ammesso di venderle, un ricavo di tutto rispetto pari a circa il 40% sul valore nominale della banconota, che è sicuramente molto più interessante di qualsiasi investimento visto il rischio pari a zero, male che va ho sempre il valore reale del bene proposto. Chi compra, di sicuro ha generalmente una perdita di circa il 52% sul suo investimento ...... compro a 32 euro un bene che vale solo 20 Premetto che sono MIE PERSONALI considerazioni, poi uno è libero di decidere della propria esistenza come meglio crede, così come di collezionare ciò che più lo gratifichi. Questo fatto salvo non cadere nella banalità, un timbro di qualsiasi natura può creare rarità per tutte le tasche ;) Scusate dimenticavo di rendervi partecipi dell' enorme fortuna che ho ........................ Visto le mega rarità proposte sul noto sito, per sfizio ho provato a vedere se avevo fortuna oppure no ...... di 5 euro con seriale P131 - P132 - P133 in solo questo mese ne ho avute complessivamente 26 ............... sono milionario appena vendo offro da bere a tutti1 punto
-
1 punto
-
In effetti non c'è nulla da consigliare perchè non c'è nulla di particolare e di interessante.1 punto
-
Se la domanda è per me, la risposta è no. Ho intenzione di regalarne due alle biblioteche che frequento abitualmente e altre due a un paio di amici. L'ultima copia, naturalmente è per me1 punto
-
pur nella mia ignoranza, non sono del tutto d' accordo circa quest' immagine di Nerone.. ad ogni modo, se mi posso permettere, perchè non inizi con il leggere qualche bel testo di numismatica (di base e non) prima di buttarti a capofitto nell' acquisto (alla cieca) di una moneta?1 punto
-
Ah, cosi alla fine sei passato a una full frame… Complimenti Rickkk ;) Quindi tra poco arriva il 180? :D … Chissà com'è lavorare con una macchina del genere… *un po' di invidia* :blum: Complimenti. N.1 punto
-
per stasera mi arrendo http://www.lamoneta.it/topic/50962-denari-di-lucca/?p=1005944 post 1956; pag.1311 punto
-
1 punto
-
Il pavone rappresentato nell'atto di far la ruota è simbolo di vanità o di ricchezza, ma con la coda chiusa e abbassata indica invece l'umiltà. apollonia1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Una fotocamera è simile a uno strumento musicale: uno di qualità da un suono migliore, ma non è detto che il profano percepisca più di tanto la differenza. Il risultato finale è condizionato molto dalla mano dell'artista: immaginiamo un piano da 50.000 euro suonato da un ragazzetto e un comunissimo piano verticale da poche migliaia di euro suonato da un musicista formidabile... Poi, da non trascurare, c'è la bellezza del soggetto. Nel caso delle monete (e della fotografia in generale) l'elemento dominante è nella luce, e la bravura nello sceglierla e piegarla (si fa per dire, dovrei dire orientarla) alle esigenze del caso è la vera marcia di un fotografo. Comunque le attrezzature contano, altroché se contano!1 punto
-
Continuo e per oggi finisco mostrando una moneta per niente comune: Perugia Monetazione autonoma. Grosso "primitivo" da 20 denari (1317-1321), AR 1,35 g. +: D' PERVSIA (foglia) intorno a .P. +: S: ERCVLAN intorno a croce patente Rif. Finetti n. 22, CNI 83v. Ex Nomisma 37, n. 1218. La moneta, oltre che per la rarità (si tratta del primo grosso emesso dalla zecca di Perugia, emesso per poco più di 3 anni), è a mio modo di vedere, interessante anche per l'evidente ribattitura. visto che non sono personalmente riuscito a dirimere la questione, mi rivolgo agli "occhi di falco" della sezione: secondo voi si tratta semplicemente di un incidente, un errore di zecca, oppure ci troviamo di fronte ad un grosso ribattuto sopra un altro? In questo caso, sarebbe molto utile provare ad ipotizzare quale sia la moneta riconiata. Dal momento che Perugia conia la moneta facendo riferimento ad emissioni già esistenti Fiorentine/Aretine/Senesi (?), è probabile che possa trattarsi di una moneta di zecca toscana.1 punto
-
Mi è parso che qualcuno in precedenza lo reclamasse: BOLOGNA Taddeo Pepoli, 1337-1347. Pepolese. Ar gr. 2,35 TADEVS DE PEPOLIS Nel campo croce patente. Rv. S P DEBO NONIA Nel campo santo stante. CNI 8; Ch. 55. Ex Asta Ranieri n. 21 punto
-
ASCOLI – grosso agontano (inizio del XIV secolo) D/ + * DE ASCOLO * Croce patente R/ ° . PP. S. EMIDIV’. * ° Il Santo stante di fronte, con nimbo perlato, mitria e pianeta ornata di rosette a quattro foglie; benedice con la mano destra e tiene il pastorale con la sinistra. gr. 2,17 mm. 21 Rif.: CNI 1 – Mazza 11 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
