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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/08/13 in tutte le aree
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Buon giorno a tutti. Pur consapevole che a dare questo genere di notizie (per giunta "a gratis"), si corre il rischio di scontentare qualcuno e di passare per una "Cassandra", mi prendo ugualmente la libertà di comunicare a chi fosse interessato un recentissimo precedente giudiziario che arriva da un Tribunale importante come è quello di Torino. La sentenza che sto per postare e che assolve l'imputato "perchè il fatto non sussiste", mi è gradita per almeno tre motivi: 1. perchè libera finalmente da un "incubo" una carissina persona che ho conosciuto personalmente e che a tutto poteva essere sottoposta fuorchè a questo procedimento penale; 2. perchè l'impianto argomentativo della sentenza che assolve l'imputato è di quelli che potrebbero fare "scuola"; 3. perchè, ancora una volta, così come era già accaduto con la sentenza di assoluzione emessa dal Tribunale di Oristano, postata a suo tempo sul Forum, a chiedere l'assoluzione dell'imputato è stato innanzitutto il P.M. (e anche su questo aspetto, chi di dovere dovrebbe lungamente meditare....). Per il motivo di cui al punto 3., anche se la sentenza è stata depositata soltanto il 27.9.2013, la stessa è "virtualmente" irrevocabile, in quanto è molto improbabile che venga impugnata dalla Procura. Avevo il file in pdf pronto ma è troppo "pesante" e non me lo allega: Procedo quindi a postare, singolarmente, le sei pagine della sentenza, utilizzando un host esterno. Aggiungo soltanto, prima di augurarVi una buona lettura, che siamo al cospetto di un'importantissima sentenza, che sarà utile a tutti quei collezionisti che si sono trovati alle prese con processi penali originati da qualche acquisto di monete avvenuto su Ebay e che si sono visti sequestrare indiscriminatamente tutta la propria collezione. Fondamentale è il passaggio sulla mancanza di documenti di provenienza, la cui assenza non è stata ritenuta ostativa nè per la pronuncia di assoluzione nè, sopratutto, per la restituzione delle monete al collezionista. Chi avesse invece motivi per sentirsi infastidito dalla lettura di sentenze e/o di altra documentazione ufficiale, preferendo discussioni e tematiche meno impegnate, è invitato cordialmente ad asternersi e a dedicarsi ad altre discussioni più leggere che, sul Forun, mi pare non manchino..... Saluti. Michele PDF sentenza: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/201310/Sentenza_Trib__Torino_27_9_2013.pdf4 punti
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Quali sono le monete più rare che si possono trovare in circolazione ? Da quando frequento il forum ho visto spesso questa domanda posta da chi, partendo da quello che trova in circolazione inizia una collezione di monete in Euro. Ieri sera mi è venuto in mente di inserire un file sulle tirature che avevo nel PC, credo che possa essere utile.......................... Avvertenze: Troverete solo le monete emesse per la circolazione con una tiratura uguale o inferiore a 500.000, questo è l'unico parametro che ho considerato, è sotto a questa cifra che secondo me una moneta può essere considerata "Non Comune". La tiratura indicata riguarda solo le monete che da quanto dichiarato sono state messe in circolazione, i pezzi nelle varie divisionali, coin card, mini kit etc. non sono considerati nel totale. Non ho preso in considerazione quelle monete e non sono poche che pur avendo una tiratura superiore sono estremamente rare da reperire in circolazione, mi vengono in mente i nostri 50 cent 2007, il 5 cent 2003, il 2 euro CC Finlandia 2004 etc. Etc., Non sono inseriti i 2 e 1 cent Francia 2002, entrati in circolazione erroneamente. Non sono inserite le monete Vaticane 2002, distribuite negli starter kit e quelle nelle buste del 2008 e 2009 date in omaggio ai dipendenti Vaticani. Mancano anche i 2 CC Vaticani 2012 e 2013 anche se da quanto dichiarato dovrebbero arrivare in circolazione.................. Mancano le tirature Olandesi del 2012 e 2013, monete che certamente entreranno in questa "classifica", eventualmente quando saranno note vedrò di aggiornare il tutto. Legenda: 1-2-5-10-20-50 : centesimi 1E : 1 euro 2E : 2 euro 2ECC: 2 euro commemorativo 2ETDR: 2 euro trattati di Roma 2007 2ETYE : 2 euro emissione comune 2012 Altro da dire al momento non mi viene in mente................... Le tirature le ho ricontrollate ieri sera, sono prese da http://eurocollezione.altervista.org/_Tiratura_Euromonete.htm Ditemi che ne pensate e se ci sono errori........... Stato Taglio Anno Tiratura SAN MARINO 1E 2012 10000 SAN MARINO 20 2013 20000 SAN MARINO 50 2013 32000 SAN MARINO 50 2012 36000 SAN MARINO 10 2013 40000 SAN MARINO 50 2002 75400 MONACO 2ECC 2011 81057 CIPRO 1 2013 90000 CIPRO 2 2013 90000 CIPRO 5 2013 90000 CIPRO 10 2013 90000 CIPRO 20 2013 90000 CIPRO 50 2013 90000 CIPRO 1E 2013 90000 CIPRO 2E 2013 90000 BELGIO 10 2002 90830 MONACO 2ECC 2012 98500 OLANDA 10 2006 100000 OLANDA 20 2006 100000 OLANDA 50 2006 100000 OLANDA 1E 2006 100000 OLANDA 2E 2006 100000 OLANDA 1E 2007 100000 OLANDA 2E 2007 100000 OLANDA 10 2008 100000 OLANDA 20 2008 100000 OLANDA 50 2008 100000 OLANDA 1E 2008 100000 OLANDA 2E 2008 100000 OLANDA 1E 2009 100000 OLANDA 2E 2009 100000 OLANDA 10 2010 100000 OLANDA 20 2010 100000 OLANDA 50 2010 100000 OLANDA 1E 2010 100000 OLANDA 2E 2010 100000 MONACO 20 2003 100000 MONACO 50 2003 100000 MONACO 1E 2007 100000 SAN MARINO 2E 2002 100760 MONACO 10 2003 100800 SAN MARINO 1E 2002 131800 MONACO 1E 2003 135000 SAN MARINO 20 2002 147400 SAN MARINO 20 2005 160000 SAN MARINO 50 2005 179712 CIPRO 2 2011 190000 CIPRO 10 2011 190000 CIPRO 20 2011 190000 CIPRO 50 2011 190000 CIPRO 1E 2011 190000 CIPRO 2E 2011 190000 SAN MARINO 50 2006 193880 CIPRO 1 2010 200000 CIPRO 2 2010 200000 CIPRO 5 2010 200000 CIPRO 10 2010 200000 CIPRO 20 2010 200000 CIPRO 50 2010 200000 CIPRO 1E 2010 200000 CIPRO 2E 2010 200000 OLANDA 1E 2005 200000 OLANDA 2E 2005 200000 OLANDA 1 2006 200000 OLANDA 2 2006 200000 OLANDA 1 2007 200000 OLANDA 2 2007 200000 OLANDA 10 2007 200000 OLANDA 20 2007 200000 OLANDA 50 2007 200000 OLANDA 1 2008 200000 OLANDA 2 2008 200000 OLANDA 1 2009 200000 OLANDA 2 2009 200000 OLANDA 10 2009 200000 OLANDA 20 2009 200000 OLANDA 50 2009 200000 OLANDA 1 2010 200000 OLANDA 2 2010 200000 SAN MARINO 50 2003 205800 GRECIA 5 2004 220000 OLANDA 10 2011 220000 OLANDA 20 2011 220000 OLANDA 50 2011 220000 OLANDA 1E 2011 220000 OLANDA 2E 2011 220000 SAN MARINO 20 2003 220000 MONACO 2E 2003 228000 LUSSEMBURGO 1E 2009 240000 LUSSEMBURGO 2E 2009 240000 MONACO 2E 2009 250000 OLANDA 50 2004 300000 OLANDA 1E 2004 300000 OLANDA 2E 2004 300000 OLANDA 10 2005 300000 OLANDA 20 2005 300000 OLANDA 50 2005 300000 MONACO 5 2001 300000 MONACO 10 2001 300000 MONACO 50 2001 300000 SAN MARINO 50 2007 320000 MONACO 50 2002 324000 MONACO 1 2001 327200 OLANDA 1 2011 330000 OLANDA 2 2011 330000 MONACO 20 2002 336000 MONACO 20 2001 366400 MONACO 10 2002 367200 SAN MARINO 1E 2013 372325 MONACO 2 2001 373400 MALTA 2ECC 2011 375000 SLOVENIA 2ETDR 2007 399010 MALTA 2ECC 2012 400000 OLANDA 5 2004 400000 OLANDA 10 2004 400000 OLANDA 1 2005 400000 OLANDA 2 2005 400000 FINLANDIA 20 2000 410000 FINLANDIA 1 2001 410000 FINLANDIA 2 2001 410000 GRECIA 2E 2003 450700 MONACO 2E 2002 456000 GRECIA 20 2004 470000 GRECIA 50 2004 470000 MONACO 1E 2002 472500 LUSSEMBURGO 1E 2007 480000 LUSSEMBURGO 1E 2008 480000 LUSSEMBURGO 2ECC 2010 500000 LUSSEMBURGO 2ECC 2012 500000 LUSSEMBURGO 2ETYE 2012 500000 MALTA 2ETYE 2012 500000 MALTA 2ECC 2013 500000 PORTOGALLO 2ECC 2011 500000 PORTOGALLO 2ECC 2012 500000 PORTOGALLO 2ETYE 2012 500000 PORTOGALLO 2ECC 2013 5000003 punti
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mi sa che hai fatto una grandissima confusione e che non hai le idee molto chiare... io privato che ho una moneta di lecita provenienza (acquistata da siti stranieri e anche da detectoristi stranieri, dove ciò è consentito, o acquistata da negozianti o ereditata) ho il sacrosanto diritto, se voglio, di venderla/scambiarla e in quanto privato la vendo de visu o online come preferisco e come mi è più conveniente. la transazione di per sé è esentasse per il semplice motivo che a monte l'iva è stata assolta (se l'ho acquistata presso un negoziante) e perché essendo bene usato e alienato da privato non rientra nel "commercio" inteso come "commercio al dettaglio" ricadendo soggetto a una differente normativa fiscale. esempio beota, se io ho un libro che, dopo averlo letto, decido di vendere che faccio? verso l'iva allo stato in qualità di cosa e per quale motivo? se tu un domani deciderai di vendere le tue monete, credi di pagarci delle tasse sulla transazione (ricordo che le hai già pagate a monte all'atto dell'acquisto)? o credi di dover aprire un negozio per poterle rivendere? questa è una sentenza numismaticamente corretta. che finalmente e credo per la prima volta inquadra il fenomeno del collezionismo legale così com'è e rende giustizia all'ambiente e alle figure che lo popolano dal grande commerciante al collezionista di fama passando per gigetto il rigattiere e tonino il piccolo collezionista... fotografa tutti gli attori coinvolti offrendone la giusta collocazione. penso sia impossibile non condividere tale sentenza. sul fatto che faccia scuola... lo spero, anche se un po' ne dubito. credo abbiano giocato un ruolo non indifferente diversi fattori: dai pezzi da novanta della numismatica coinvolti alla figura di un magistrato particolarmente illuminato e, azzardo, conoscitore del mondo del collezionismo (anche se non frequentatore)3 punti
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E' comune ma non vale "10-15 euri", ne vale almeno 50-60 di euro. Conservazione intorno al BB+/BB, debolezze di conio sul nodo al verso ed usura abbastanza uniforme, i difetti visibili sul bordo sono dovuti al motto presente in incuso, che se non ben centrato, genera quelle tipiche ondulazioni. Luca2 punti
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Sia nel video che nel commento alle foto si dice che la banconota rappresenta "l'ex-presidente" Franklin. Sta bene non saper nulla di numismatica, ma che Franklin ha inventato il parafulmine e NON è mai stato presidente degli Stati Uniti una volta lo insegnavano in terza media <_< petronius oo)2 punti
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Visto che non vi è stata alcuna osservazione particolare sul conio di questa Medaglia “In memoria di Domenico Cotugno” faccio un passo indietro nel tempo, ritornando agli anni 1766/1767, Ferdinando IV di Borbone - 120 Grana del “Tipo Giovanile” Incisore dei coni: Ferdinando Adovasio. Si hanno pochissime notizie a riguardo di questo personaggio anche perché, com’è noto, esigua è stata la sua operatività all’interno della Zecca Partenopea; il catalogo Gigante, a pagina 502, ne riporta solo il nominativo mentre sia il Cagiati che il Prota ne ignorano il nome; Luigi dell’Erba si limita a dire che tali lettere sono le iniziali dell’Incisore; nel Vol XX del Corpus, sono descritte, senza certezza, come appartenenti a Ferdinando Aveta. E’ solo il Bovi, successivamente a fare chiarezza su queste sigle, documenti alla mano, e dato che poco se né discusso, in questa Sezione, ho il piacere di portarVi a conoscenza, per chi ne fosse interessato, a digiuno di notizie in merito ed anticipatamente rispetto all’uscita del Volume sulle sigle del periodo Borbonico, di quanto si ha notizia su queste sigle F.A. In una lettera del 2 agosto del 1766 Cesare Coppola, Maestro di Zecca a Napoli, comunica al Marchese Tanucci che Ferdinando Adovasio, incisore presso la Regia Zecca, per stampiglie e timbri, aveva chiesto l’autorizzazione a fare i punzoni necessari per le nuove monete di Dodici Carlini; il Re, a tal proposito, aveva ordinato che l’Adovasio eseguisse detto lavoro in casa del Maestro di Zecca, per poter essere sicuro che l’incisione fosse fatta personalmente dal richiedente, e che l’architetto Don (D) Ferdinando Fuga avesse giudicato il valore artistico dei punzoni; l’Adovasio eseguì in casa Coppola i detti punzoni per la moneta: il dritto portava il busto del Re giovanile e sotto le sigle F.A., il rovescio il Real Stemma; il Fuga giudicò che il busto inciso sul punzone non fosse molto somigliante al giovane sovrano, per varie ragioni, fra le quali l’aver avuto l’incisore un modello di cera che non riproduceva in maniera ottimale il volto del Sovrano, ma nonostante questo, il ritratto era migliore, per fattura a quelli fatti da altri incisori, mentre il rovescio venne giudicato eseguito correttamente. Il Maestro di Zecca, Cesare Coppola, conclude la lettera dicendo che data l’urgente necessità di coniare monete da Dodici Carlini, i punzoni eseguiti dall’Adovasio potranno essere utilizzati per le Piastre descritte. Le foto delle monete provengono dall'Asta Ranieri del 26 ottobre 2012 lotto 376 e 3772 punti
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Riprendo da " Appunti di matematica creativa......" Proviamo a scrivere le cinque parole una di seguito all'altra. Scopriamo che formano una frase palindroma, che, cioè, può essere letta anche in senso inverso. S A T O R A R E P O T E N E T O P E R A R O T A S Il seguente disegno illustra spiritosamente questa proprietà. Il seminatore Arepo tiene tra le mani le sue opere. Le lettere che compongono la frase SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS possono essere disposte come nello schema seguente. A P A T E R A P A T E R N O S T E R O O S T E R O A questo proposito, Antonio Bruno scrive (Il magico quadrato del SATOR, per Edicolaweb: "Effettivamente, nel 1926, il legame fra il "quadrato" ed il cristianesimo deiprimi tempi parve consolidarsi. Il merito fu del pastore evangelista Felix Grosser, il quale scoprì che le lettere del "quadrato" potevano essere disposte in modo da formare un ulteriore incrocio, fra la A e la O, ed ottenere così il termine PATERNOSTER. Le due lettere A e O, corrispondono ai termini latino e greco indicanti l'inizio e la fine di ogni cosa, ovvero l'ALFA e l'OMEGA. Ma anche la lettera T, alle estremità della croce formata dalla parola TENET, poteva essere interpretata come richiamo al simbolo del Tau, cioè della croce. Notiamo, inoltre, che accanto ad ogni T ci sono sempre sia una A che una O. Insomma, sembrava proprio che il "quadrato" fosse una sorta di sigillo magico dei primi cristiani, forse di derivazione gnostica."2 punti
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Ciao. "Piuttosto una domanda tecnica: è possibile che vi sia un appello della sentenza e si debba andare in Cassazione?" In linea puramente tecnica, l'art. 570 del C.p.p. consentirebbe sia alla Procura (del Tribunale) che alla Procura Generale (della Corte d'Appello) di impugnare la sentenza. In realtà, la richiesta di assoluzione dell'imputato, avanzata dal P.M. in udienza, rende questa eventualità pressochè teorica. In ogni caso, i termini per l'appello decorrono rapidamente: 45 giorni dalla data indicata per il deposito della sentenza (30 settembre 2013) per la Procura presso il Tribunale mentre per la Procura Generale i 45 giorni decorrono dall'avviso di deposito che la cancelleria del Tibunale è tenuta a comunicarle. Quindi a breve dovremo sapere se la sentenza sarà definitiva. Ma, ripeto, la proposizione di un appello in questo caso sarebbe un'eventualità più unica che rara. "E se non fosse cosi quanto varrebbe questa sentenza se una sentenza di Cassazione un domani ribaltasse le conclusioni (su altro procedimento ovviamente) raggiunte in questa sentenza ?" Che vi sia attualmente nella materia un certo "scollamento" fra decisioni di merito (Tribunali e Corti d'Appello) e decisioni di legittimità (Corte di Cassazione) è un fatto che abbiamo più volte già segnalato. La situazione dimostra come i principi della materia sono evidentemente controversi anche per i Magistrati e quei giudici di merito che per motivare le proprie sentenze anzichè ricorrere puramente e semplicemente alle massime della Cassazione ragionano con la propria testa, pervengono, come abbiamo visto nel caso di Torino, ad enunciare principi che appaiono molto più rispondenti alla realtà sociale ma, direi, anche giuridica, delle vicende sottoposte al loro giudizio. La differenza di valutazione tra merito e legittimità ha però una sua spiegazione "logica": I Giudici di merito (in particolare, quelli di Tribunale), vedono davanti a sè gli imputati, i periti, i testimoni in carne ed ossa; li ascoltano, si accorgono se dinanzi a loro c'è un tombarolo o un collezionista, se ci sono dei cialtroni o delle persone per bene. In altre parole hanno la percezione immediata e diretta non solo dei fatti sottoposti al loro esame ma anche delle persone coinvolte. Per carità, poi puoi trovare anche lì dei soggetti con il "paraocchi" ed impermeabili a qualunque sensazione ed emozione. Ma devo dire che è per fortuna l'eccezione che conferma la regola. In Cassazione il giudizio è invece molto più arido. Si scrive (molto) e qualche volta gli avvocati parlano (in genere poco, perchè non c'è tempo). Manca del tutto la componente "umana" e si giudica solo sugli atti processuali e sull'applicazione delle norme di diritto. Questa mi sembra la differenza sostanziale fra le due Curie, che poi da luogo a decisioni che appaiono persino contrastanti. L'importanza di questo e di altri precedenti come questo è direttamente proporzionale all'autorevolezza del Tribunale che lo ha emesso. E' però evidente che se la decisione torinese arrivasse oggi in Cassazione non troverebbe una buona accoglienza, salvo però indurre un "cambiamento di rotta".....d'altra parte in Cassazione si sono pure registrati contrasti fra sezioni, anche a proposito della nostra materia, oggi sopiti ma che potrebbero "riaccendersi" di fronte a decisioni di merito convincenti e ben argomentate come questa. saluti. :hi: M.2 punti
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Buon pomerigio Grazie dei complimenti, mi lusingano, ma non è certamente un lavoro specialistico, degno di altre e migliori capacità e studi; ci ho messo un po' del mio spirito di osservazione e (spero) gusto. Se poi serve a qualcuno per invogliarlo ad interessarsi alla monetazione veneziana, vuol dire che il mio scopo è raggiunto. :good: saluti luciano2 punti
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Buonasera Credo che questa medaglia pubblicitaria della farmacia Zambeletti prodotta dalla Johnson sia un gioiellino nel suo genere. D/ Libro di Galeno, coppa e serpente con fascia a Z con la scritta “FARMACIA ZAMBELETTI MILANO”. In esergo SJ (Stefano Johnson) R/ Stemma con sopra un elmo, contornato da fronde e in basso da un nastro con la scritta ZAMBELETTI; sul bordo IN . FERRI . ARSENIATO . SANITAS Bronzo: 4,957 g ; 27 mm Gli amici milanesi probabilmente sanno di questa famosa farmacia che dai primi anni del 20° sec. aveva la propria insegna lungo corso Vittorio Emanuele, all’altezza di piazza San Carlo. Per quanto riguarda il farmaco pubblicizzato, posso dire che l’arseniato di ferro solubile era impiegato nella cura della pellagra, malattia causata da carenza alimentare di acido nicotinico (o vitamina PP) e di triptofano, caratterizzata da disturbi a carico dell’apparato digerente, da disturbi nervosi e psichici, e soprattutto da lesioni cutanee (eritemi pellagrosi). Per quanto concerne lo stemma, invece, potrebbe esserci un riferimento a Carlo II d’Asburgo re di Spagna come Duca di Milano, ma non vado oltre. Lascio la parola a Corbiniano sperando che ci legga. apollonia1 punto
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In Panorama numismatico di ottobre 2013 possiamo leggere: Curiosità numismatiche – Pag. 3.Questo mese il curatore della rubrica G.Graziosi si è interessato al contorno delle monete spesso poco tenuto in considerazione dai collezionisti - Roberto Diegi, La raffigurazione della leggendaria fenice su alcune monete dell’antichità, dall’impero di Roma al Regno delle Due Sicilie – Pag. 7.Nell'articolo legiamo sul significato che rappresenta la raffigurazione della fenice e cosa potesse indicare sulle emissioni monetarie varie che si sono susseguite nei secoli - Francesco Di Rauso, Le medaglie napoletane del decennio francese tra originali e postume – Pag. 15.Di Rauso ci spiega come riconoscere alcune medaglie originali di Gioacchino Murat da quelle riconiate e postume - Mario Limido, Riflessioni riguardo la scritta sul nastro di Francesco II Sforza – Pag. 21.L'autore ha effettuato una riflessione su di una moneta milanese di Francesco II Sforza e l'ha esposta in forma scritta affinché i lettori potessero dare una propria opinione in merito - Luciano Giannoni, Le monete del Principato di Piombino e del Principato di Lucca e Piombino. Appunti per un aggiornamento del Corpus Nummorum Italicorum – Seconda parte – Pag. 25.Si ha il seguito degli appunti - Corrado Marino, La Francia al centro di un Impero. La grandeur francese in una banconota – Pag. 41.Attraverso una banconota francese da 5000 franchi emessa dal 1942 al 1947 ,l'autore dell'articolo,ci parla di un periodo storico in cui la Francia viveva un suo splendore imperiale e lo imponeva alle colonie - Giuseppe Carucci, Lo zar Alessandro II il Liberatore – Pag. 45.In questo articolo viene tracciata la figura dello Zar russo Alessandro II il quale fu un grande riformatore e fra le riforme che attuò vi fu quella dell'abolizione della servitù della gleba che vigeva in Russia fino a quei tempi,inoltre fece in modo che l'istruzione fosse diffusa anche ai ceti poveri - Fabio Robotti, I porti fluviali di Roma nelle medaglie dei papa-re – Pag. 49.L'autore ci racconta la storia romana dei porti fluviali sorti a fine secolo XVIII in seguito ai lavori che fecero in modo che il Tevere fosse navigabile e venisse sfruttato per i traffici commerciali.Questi porti fluviali resi utili per migliorare ed ampliare i commerci fluviali furono immortalati sulle medaglie dei Papi Gregorio XVI e Clemente XI -Concorso Una moneta per i giovani. Matteo Milani, Una mezza lira del Regno Lombardo Veneto – Pag. 56 Viene pubblicato il testo di Matteo Milani che ha partecipato al concorso indetto dal gruppo numismatico"Quelli del Cordusio"e dal forum lamoneta -Bernardino Mirra, Le nostre gloriose riviste numismatiche. XVI parte – Pag. 59.Continuano le recensioni sulle riviste che sono passate alla storia della Numismatica - Mostre e convegni – Pag. 62 - Aste in agenda – Pag. 63 In copertina: Antoine-Jean Gros, Murat nella battaglia di Abukir, olio su tela, 1807, Musée National du Château, Versailles. Murat, medaglia 1808, bronzo. Per l’arrivo a Napoli della Regina Giulia Maria. --Salutoni -odjob1 punto
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Chiedo infinite scuse perché di solito non mi piace parlare di monete che sono attualmente in asta dato che io le posso vedere solo in fotografia mentre illustri studiosi l’hanno esamitate certamente con la dovuta perizia e scienza …ma questa volta non ce la faccio ad aspettare la conclusione dell’asta. Ho fatto qualche ricerca per capire cosa successe a Genova tra il 1622 e il 1624 che determinò un “qualcosa” che vi dirò alla fine. Carlo Emanuele I di Savoia salì sul trono ducale non ancora diciannovenne nel 1580. Nel 1588 avanzò la sua candidatura, tra i tanti competitori, al trono di Francia. Nel 1605 fu la volta del trono di Spagna ma la nascita del futuro Filippo IV mandò all’aria i suoi disegni, da lì a poco, nel 1608, quell’ossessione gli fece concepire uno dei suoi progetti più chimerici: strappare al Turco non solo Cipro e Rodi, ma anche Albania, Serbia, Bulgaria, Bosnia e farsi re di quelle terre, ma Papa Paolo V gentilmente ricusò la sua richiesta (anche per le proteste dei Veneziani). Dieci anni dopo, alla notizia dei primi moti in Boemia, aspirò a farsi re di quel paese ma gli fu preferito Ferdinando II. Insomma non riuscì a farsi re. Tra i suoi punti fermi della sua versatile politica c’erano: la riconquista di Ginevra, la conquista del Monferrato gonzaghesco e soprattutto la Lombardia spagnola. Genova non entrò tra i suoi progetti che tardi, nel 1620, per istigazione francese, ma senza troppa convinzione da parte sua perché ben di più gli premeva la Lombardia, il cui possesso unito al titolo di re, l’alleato gli aveva fatto sperare. Ma nel 1624, a Torino, discusse con gli inviati francesi della possibilità di una spedizione contro Genova ed egli fece un ultimo tentativo di persuaderli a lasciar da parte quella piccola impresa e tentare piuttosto a quella, ben più importante, di Lombardia. Ma Richelieu, che non voleva ancora una guerra aperta con la Spagna, fermamente vi si oppose. Non si doveva toccare la Lombardia se non nel caso di una eventuale difesa da altri pretendenti. Al duca non restò che marciare su Genova prendendo a pretesto l’operazione Zuccarello. I rapporti con la Repubblica di Genova erano stati in passato contrassegnati da ripicche e scaramucce che erano d’uso tra i confini di due stati. Di mezzo poi c’erano, tra la Repubblica e il Piemonte, una miriade di minuscoli stati a far da cuscinetto, chiamati feudi imperiali, e per il possesso dell’uno o dell’altro i due vicini venivano spesso in contrasto. L’ultimo, il più vivo, era quello per il possesso del marchesato di Zuccarello, una rocca, che liberava il passaggio ad Albenga, che la Repubblica di Genova era riuscita a comperare segretamente, a dicembre del 1622, dall’imperatore Ferdinando II per l’incredibile cifra di 220.000 fiorini (un altro testo dice talleri, di cui ¾ pagati subito e l’ultimo quarto alla morte del marchese Ottavio del Carretto). Quando Emanuele Filiberto seppe di quell’acquisto fece finta di andare su tutte le furie così che l’8 aprile 1624 scrisse una lettera minacciosa alla Repubblica. Genova non se ne impensierì, anzi (ma questo lo ipotizzo io...tutto il resto l'ho preso da vari storici che hanno scritto la Storia di Genova) in risposta a quella lettera, con un po’ di spavalderia, coniò alcune monete con la particolare legenda “IN HOC SALVS MVNDI”, forse facendo il verso ai fiorini che coniavano i Savoia con la legenda “IN HOC EGO SPERABO”, quindi, secondo la mia ipotesi, necessariamente dopo aprile 1624. Carlo Emanuele I, insieme con la Francia, l’anno seguente sferra l’attacco e raggiunge con azione fulminea, attraverso il Monferrato, l’oltregiogo genovese, occupa i castelli di Gavi e Capriata ad Ovada e Rossiglione, poi punta a Voltaggio dalla Bocchetta e dai Giovi, mentre i Francesi seguono di rincalzo. Interrompo qui arrivando subito alla conclusione (altrimenti la faccio troppo lunga): per varie casualità i Savoia furono costretti a ripiegare, l’ormai insperata vittoria genovese avvenne il 10 maggio 1625, subito i piissimi genovesi accreditarono all’intervento miracoloso della Madonna tale trionfo e, con voto unanime del Senato, per memoria e ringraziamento costruirono sulle pendici dei Giovi il Santuario di N.S. della Vittoria. Tutto questo preambolo per dire che io ho sempre pensato che la legenda “IN HOC SALVS MVNDI”, apparsa su una rarissima serie di scudi e frazioni, sia stata determinata da quegli avvenimenti tanto è vero che su quelle monete compare la data 1624 e il Pesce, nel suo libro, conferma: “coniate solo in quell’anno”. Oggi però vedo in un’asta un esemplare con quella legenda con la data 1622! …che mi mette in crisi. Perché mai quell’anno? Qualche zecchiere coniando le monete nel 1624, ha approntato un conio diverso (peraltro diverso in più particolari) con data 1622? …O è semplicemente opera di un burlone? PS: è già noto, ad esempio, il fatto che alcune "madonnine" siano state falsificate con impressa una data di qualche anno precedente alla apparizione delle monete originali ...1 punto
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Salve a tutti, bighellonando per youtube, mi sono imbattuto in questo video a mio parere stupendo. In realtà più che un video è una sequenza di immagini in ottima qualità, di tutta la monetazione di Vittorio Emanuele III. Sono rimasto rapito nel guardare queste monete, tutte in sequenza a tutto schermo! Mi sembra di capire che l'autore sia Svizzero, ed a guardare il numero di visualizzazioni, non mi sembra che tale video sia così conosciuto. http://www.youtube.com/watch?v=w0yfzFmayNA Spero di aver fatto cosa buona e giusta nel segnalarlo :blum:1 punto
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Buonasera a tutti, oggi, ho iniziato la mia avventura nel mondo delle monete napoletane, grazie al mio ottimo NIP di fiducia (che considero tra l'altro amico), nonchè amante di monete Borboniche, monete che a mio avviso hanno una bellezza stupenda. La prima che vi propongo, è una Piastra del 1734 di Carlo III di Spagna, re di Napoli e Sicilia dal 1734 al 1759 col nome di Carlo I. (Premetto che, come mio solito, le foto non rendono affatto...quindi cercherò di farne di migliori e successivamente inserirle) Volevo quindi chiedervi le condizioni e quanto voi avreste speso =). Grazie anticipate per la vostra gentilezza e disponibilità, saluti =)1 punto
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ciao a tutti dopo tanto tempo. Sembra effettivamente esserci un cuneo ma nel caso fosse confermato, lo stile del denaro non è dissimile da quelli visionati in precedenza? A meno che, in questo periodo di latitanza non mi sono perso qualche sviluppo. lò Ho allegato un confronto fra il denaro di collezionista e quello passato qualche tempo fa in questa discussione, se non ho capito male vi riferivate a questo.1 punto
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Bella moneta, è pur sempre un palancone che ha avuto ampia circolazione e per questo non è facile trovarne in conservazione piacevole come questa. Erano monete che ne passavano letteralmente di tutti i colori... Da quello che vedo dalle tue belle foto, conserva una notevole freschezza, i rilievi mi sembra siano quasi completamente intatti, forse mi pare di scorgere un velo di usura sullo zigomo al D/, e al R/ sulla parte alta del legaccio che tiene uniti i rami di quercia e ulivo. Mi sembrerebbe pulita... ma dalle foto propenderei per una conservazione tra lo Spl ed il qFDC. Ma per caso al D/, proprio davanti la fronte in prossimità della N di emaNuele c'è parte del R/ in incuso (foglie di ulivo)? Bravo, bel palancone, ma ancora più bravo perchè son sicuro l'avrai presa ad un buonissimo prezzo! ;) continua così :)1 punto
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Ciao conrad59, grazie per la discussione aperta :) . Mi permetto solo una piccola precisazione. I ritrovamenti monetali (e non solo) del maggiore Clunn hanno avuto certo il merito di appuntare l'attenzione sul sito del Kalkriese, ma non furono questi ritrovamenti a definire la certezza che questo potesse essere l'effettivo sito dell'imboscata (anzi, precisiamo, uno dei siti, forse quello più cruento e definitivo, nei quali si svolsero i combattimenti). Ragionevole certezza si ebbe solo con i successivi scavi ed il ritrovamento abbondante di "militaria". Colgo l'occasione... Teutoburgo attestò il limes romano sul Reno, ma non frenò le penetrazioni in profondità delle legioni, essendo dimostrato che l'esercito di Roma continuò ad essere presente e attivo nel territorio germanico, fino a centinaia di chilometri dal limes stesso, anche in epoche molto successive, vedasi ad esempio i recenti ritrovamenti dell'Harzhorn.1 punto
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Adesso non esageriamo... non serve alcun stativo in carbonio... ne basta uno semplicissimo che possa mantenere la fotocamera in posizione perfettamente verticale rispetto alla moneta; è chiaro che se la fotocamera con l'ottica ha un certo peso, lo stativo deve mantenere il tutto fermo senza tentennamenti e vibrazioni, ma non serve chissà quale stativo che soddisfi queste necessità. Altro cosa su cui mi sento di puntualizzare è l'attrezzatura: possedere un'ottica macro non significa di per se risolvere i problemi... anzi... forse i problemi iniziano se si vuol padroneggiare al meglio l'attrezzatura ;) Quello che fa la differenza (oltre all'attrezzatura di per se), è il "manico". Un'adeguata attrezzatura necessita (oltre che di un "discreto" investimento economico) anche delle ovvie competenze tecniche e di un adeguato comparto software di post-produzione. Non credo che i cataloghi d'asta vengano improvvisati solo con un'obiettivo macro e qualche software gratuito (per carità, ce ne sono di ottimi, ma per risultati professionali hanno i loro limiti) Il tutto poi dipende dal risultato che vuoi conseguire. Se ti accontenti, basta anche una semplice digitale. Questa foto la scattai con una digitale del 2005, usando per stativo una scatola delle scarpe e due forchettoni da insalata. Il risultato non sarà sicuramente professionale, ma non è neanche da buttare e non stonerebbe per un catalogo "entry level" a basso costo.1 punto
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comprendo che occorre difendere gli interessi di categoria .. ma qui stiamo dicendo che la normativa non è piu' cosi rilevante per definire il lecito o l'illecito bensi che occorrerebbe chiarire ogni volta in tribunale ciascuna casistica particolare e che , sulla base di bravi periti e bravi avvocati si puo' ragionevolmente sperare di avere ragione. Ma dico : e quanto costa tutto questo ? Capisco che possa non essere gradito ad alcune parti, ma non sarebbe di gran lunga piu' semplice definire cosa è lecito e cosa non lo è possibile che nella maggior parte dei Paesi aderenti alla convenzione UNESCO cio' sia ben chiaro e solo in Italia non lo debba essere, preferendosi delle sentenze che se venissero tradotte in inglese letterale delle due l'una o getterebbero nel panico i solerti giuristi inglesi che non capirebbero nulla oppure solleverebbero un riso generale per la loro astrusità di linguaggio ..? Perché non si puo' arrivare ad un'identificazione di bene archeologico o di bene culturale ? Che non ci sia riusciti finora non vuol dire non provarci. Tutto si puo' definire , se si vuole. Oppure nulla si puo' definire se "non " sivuole. E' questione di volontà politico-culturale, su questo concordo, ma non mi si venga a dire che è qualcosa che non puo' essere definita. Accetto invece che una definizione possa non essere ottimale. Questo si, ma scorrendo le varie definizioni di categorie fatte nelle varie leggi penso sia veramente dura trovare qualcosa che sia definito perfettamente, non trovate? E allora meglio l'imperfezione all'assenza di regole definite che devono trovare nella giurisprudenza, ogni volta (con impiego del tempo dei giudici per cause inutili e godimento degli avvocati che assistono le controparti) la loro risoluzione con sprechi immani di tempo, denaro energia, etc. che sottraiamo ad attività piu' produttive.1 punto
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Al di là dell'errore da parte tua nel confondere la classificazione tra 60 e 120 grana posso dirti con la massima serenità che il 70% delle rarità delle monete di Ferdinando II citate in questa pagina web sono completamente errate. Se qualcuno di voi dà un'occhiata sommaria si renderà conto della generalizzazione e della confusione nelle rarità per l'oro, argento e rame.1 punto
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"Certamente da tutto questo discende, e a questo proposito la giurisprudenza fin qui accumulata costituirà un importante precdente, la necessità di rivedere la normativa corrente alla luce di quanto espresso nelle: 1. sentenze recenti, come questa portata ad esempio, che possono già rappresentare dei confini entro i quali stabilire delle nuove norme 2. le pratiche del mercato, nazionale e internazional che a mio avviso sarebbe anacronistico ignorare volutamente, fermo restando un principio di tutela del patrimonio dei Beni Culturali di interesse pubblico." Sul punto 1. Personalmente, non credo che siano ncessarie nuove norme. Quelle attuali, come abbiamo visto con la sentenza di Torino (ma non solo con quella), consentono già oggi di inquadrare, affrontare e risolvere giudiziariamente i problemi del possesso e commercio dei beni numismatici in modo più che soddisfaciente e condivisibile. Rimanendo al caso torinese, qual'è la "criticità" da cui prende le mosse il procedimento penale? E' la solita storia. Cioè quella di un frainteso concetto di moneta "bene culturale" e di moneta "archeologica" da cui origina la denuncia (ed il sequestro) e si avvia il procedimento penale. "L'quivoco" (definiamolo eufemisticamente così, anche se credo che il diretto interessato, ex imputato, non concorderebbe..e utilizzerebbe ben altra espressione...), si risolve solo quando altri autorevoli periti chiariscono al Giudice la natura delle monete oggetto del processo. E non potrebbe che essere così, in quanto il Giudice (così come il PM.) si rimettono ad esperti del campo per le definizioni concettuali che riguardano le res oggetto del reato contestato. Si possono introdurre nuove norme nll'ordinamento per chiarire il concetto di "bene culturale" e di "monete archeologica"? Ritengo di no. Ma forse basterebbe (e sarebbe più pratico) che chi utilizza queste definizioni lo facesse innanzitutto motivando il suo convincimento e dimostrandolo in concreto e non in astratto. Viceversa, fintantochè di fronte ad una qualunque moneta, non rara o non di pregio rinvenuta in una collezione privata, chi è preposto istituzionalmente a valutarla utilizzerà indiscriminatamente e acriticamente le definizioni di "bene culturale" e di "moneta archeologica", non possiamo stupirci che si instaurino questi processi (alla fine dei quali, peraltro, è lo stesso P.M. che chiede l'assoluzione....chissà perchè?...) nè possiamo pensare che il problema risieda nelle norme processuali e sostanziali che il Giudice è chiamato ad applicare. Evidentemente, a me pare che il problema non sia giuridico ma prettamente "numismatico-umanistico". Ad esempio: è da tempo che cerco in letteratura una definizione univoca di "moneta archeologica" ma per il momento non l'ho ancora reperita. Ho sperato di trovarla nel testo scritto dal Dott. Barello (che fra l'altro era il Perito del P.M. nel caso di Torino) nel suo piacevolissimo testo dal titolo "Archeologia della Moneta", ma neppure lì, nonostante il titolo dell'opera, si dice che cosa debba intendersi per "moneta archeologica". Qualche approfondimento sul tema lo abbiamo condotto qui sul Forum in un'apposita discussione e con il contributo fondamentale di Monbalda.....ma al momento, su questa definizione, che si ripercuote in modo decisivo nelle accuse formulate ai collezionisti nei processi penali, non c'è alcuna chiarezza. Si può chiarire il concetto con una nuova norma? Ne dubito, anche perchè lo stesso problema definitorio lo ritroviamo a proposito della nozione di "bene culturale", che pure è fornita da norme giuridiche (art. 10 Codic Urbani) ma sulla quale si continua ad opinare, con i risultati "sballati" che conosciamo. Temo che il problema sia essenzialmente "politico-culturale" non certamente normativo. Sul punto 2. "2. le pratiche del mercato, nazionale e internazional che a mio avviso sarebbe anacronistico ignorare volutamente, fermo restando un principio di tutela del patrimonio dei Beni Culturali di interesse pubblico." Concordo. Ma occorrerebbe che anche a sud delle Alpi ci fosse, da parte di tutti i protagonisti, la stessa apertura mentale che si riscontra all'estero. Hai letto il recente "Dossier" del MIBAC ed il pensiero ivi riportato su alcuni argomenti di nostro interesse? Direi che è meglio giocarsela nei Tribunali con dei bravi consulenti che sperare di far cambiare certe visioni piuttosto "oscurantiste". Si hanno indubbiamente più chamces di portare a casa qualche risultato utile. Saluti. M.1 punto
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Salve a tutti Sono Alessandro un nuovo inscritto, ho da mostrarvi una strana moneta che ho trovato. Sul dritto c’è coniato il “Testone” di Ludovico il Moro Sul rovescio invece è coniata il rovescio di moneta da 20 franchi del 1857. Sicuramente il dritto è un falso, il rovescio credo che sia vero. Ne avete vista mai una simile?1 punto
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Magari le facessero ancora, molti bambini di quegli anni si sono appassionati alle monete, anche grazie a queste iniziative, ora solo cellulari , tablet, iPhone e Wii.1 punto
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premettendo che è solo una mia interpretazione.... potrebbe essere una moneta Ostrogota di Teodorico tipo questa Theoderic Metlich 45c Theoderic, 493-526 AD, Ostrogoths, AR quarter-siliqua in the name of Anastasius. 0.63 gr, 11.5 mm. DN ANAST-ASWS AVG, pearl diademed, draped, cuirassed bust right / Monogram of Theodoric, cross and S above, o below, all within wreath. Metlich 45c. Ranieri 249. Text1 punto
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Zecca di Roma, bolognino romano, battuto sotto papa Gregorio XI (1370-1378), Muntoni,6- 10 var.. Ciao Borgho.1 punto
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L'altro giorno il gentilissimo gerry74 mi ha spedito un 50 cent vaticano del 2013 visto che ne ha trovate diverse in circolazione ed io neanche una...oggi tutto contento vado nella buchetta e trovo la busta aperta, l'incartamento dove era chiusa la moneta rotto e ovviamente la moneta in questione non c'era...quindi signor postino grazie mille per aver alleggerito la busta, era troppo pesante da portare fino in casa!!!evviva l'onestà!!scusate per lo sfogo... Un delusissimo diego82 :(1 punto
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Caro Lemonetiere devo dire che, a dispetto della prima impressione, la moneta è più interessante di quel che sembrava... Innanzitutto sembra che il follis in questione abbia in esergo la legenda SMNB e punto e non SMHB punto, il che farebbe pensare alla zecca di Nicomedia e non Eraclea. Noto poi che per la zecca di Eraclea non risultano coniate monete d'oro per Elena, a differenza di Nicomedia che invece le ha. Come follis però in questa variante con il punto non è catalogata dal RIC per Nicomedia, ma ben potrebbe esistere in parallelo con quella di Eraclea, che invece è conosciuta. Le caratteristiche di coniazione, di incisione del conio fanno indubitabilmente pensare a un normale follis, forse dorato, anche se non si vede bene, sebbene le dorature siano di norma molto evidenti e chiare. I riflessi dorati che si intravedono in fotografia possono essere dovuti a una semplice spatinatura che abbia lasciato scoperto il metallo proprio della moneta, con patinatura del tempo che abbia prodotto questo effetto. Ritengo assolutamente improbabile che si tratti di una mistura in oro. Al solito la visione diretta darebbe la certezza. Cordialmente, Enrico1 punto
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@@alessandr0 4 Settembre 1920 Qui , a pag. 17 lotto 325 , c'è un esemplare usato con quella data. E' già un indizio al tuo quesito.1 punto
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Credo anche io vedo il trattino e mi interessa, perché lo stile (nel caso fosse quello che penso) sarebbe dissimile dagli altri denari analoghi noti.1 punto
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ecco l'immagine a confronto.. http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G256/61 punto
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Progetto per una moneta da 5 lire mai realizzata "l'arlecchino" come viene chiamata questa moneta richiama a vecchie tipologie sabaude del 1500 dei Duchi Savoia: Stemma sabaudo inclinato con elmo, ad esempio in una moneta da tre grossi del 1555 ....questo progetto è stato realizzato in oro, argento e metallo argentato. Renato1 punto
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Neanche qua in Friuli-Venezia Giulia. Anche i sammarinesi sono molto rari (trovati solo due pezzi da 1€ 2010), mentre sono "comuni" i 50 cent vaticani.1 punto
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Nulla da dire sulle medaglie di Giampaoli.Si inscrivono,con un linguaggio moderno,sulla strada sicura della Tradizione.Anche la medaglic di Minguzzi è bella.Ma,dopo,di pari passo con la rivoluzione seguita al Concilio Vaticano II,anche la medaglia subisce il "trattamento"dei novatori,determinati a modificare la visione del Papato anche in questo piccolo simbolo.Il nome degli incisori non garantisce la qualità.Questi autori,qualche anno prima,non sarebbero neppure entrati in Vaticano.Il grande numero,poi,interrompe una tradizione che affidava a pochissimi incisori scelti questo privilegio.Ad esempio,i Bianchi e Mistruzzi coprono oltre un secolo!Con Giovanni Paolo II,poi,abbiamo una ulteriore decadenza,salvo qualche eccezioneIn alcune medaglie del periodo 1967-2005,arriviamo addirittura alla caricatura!Interessanti,comunque,come documento storico della Rivoluzione culturale in ambito Chiesa Cattolica.Le medaglie sono lo specchio fedele del tormento culturale e identitario della stessa.1 punto
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io proprio mai nessuno di Monaco qui a Treviso.... come dicevo solo i 2 euro 2011 a Monaco....e i 2 euro cc 2011 a Monaco....1 punto
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sulla patina non mi esprimo :), sulla conservazione per me il rovescio SPL, il dritto invece e stranamente lo vedo migliore del rovescio, per me SPL+1 punto
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DE GREGE EPICURI Non mi ricordavo proprio di aver aperto quella discussione, devo dire che mi sono un po' ripetuto! Ma è un tema interessante, ed è giusto chiedersi perchè proprio in questo periodo teodosiano (ma solo dei figli!)ricompaia la Manus Dei. A mio avviso la cosa è strettamente legata alla svolta religiosa di Teodosio: prima l'editto di preminenza (del cristianesimo sul paganesimo), poi il cosiddetto editto di intolleranza, completato via via da divieti più specifici dei sacrifici agli dei, dell'utilizzo dei templi, ecc.; fino, in molti casi, alla loro distruzione. L'imposizione, da parte dell'imperatore, della nuova religione come unica ufficiale nell'impero comportò evidentemente anche il concetto di "investitura" divina diretta della funzione imperiale. Non dimentichiamo che l'orazione funebre di Teodosio fu tenuta da Ambrogio, che negli anni precedenti aveva imposto la propria autorità all'imperatore sulle vicenda della strage di Tessalonica, dell'incendio delle sinagoghe in Mesopotamia, ecc.1 punto
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Molto belle queste monete (nel loro genere :D) e bellissime anche le fotografie: ringrazio anche io @@Il collezionista per averle postate :). Vediamo fra tutti di aiutarlo a classificarle, usando il catalogo on-line e, per chi non avesse il Matzke o il Bellesia, gli articoli usciti a puntate sul Giornale della Numismatica (il primo si trova on-line anche qui sulla piattaforma del forum...gli altri arriveranno tra non molto). Chi vuole cominciare? Intanto: ho capito cosa intende il buon volpone di @@adolfos: vediamo cose risponde il possessore... Ma è interessante anche quello dei post 2562-2563, no? Un caro saluto a tutt* MB1 punto
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No, questa volta non sono d'accordo con te @@adolfos :nea: . Secondo me quella alla fine della parola RAVENA è un normale A , la cui forma è in parte occultata dalla patina che ricopre buona parte del tondello. La gamba più vicino alla croce si vede abbastanza bene (e dunque non mi pare proprio che ci sia alcun triangolino anomalo sotto il punto @@miroita). L'altra gamba, verso la N, dalla foto si intuisce forse con minor certezza, ma se si prova ad ingrandire l'immagine, basta vedere come risulta irregolare la terminazione inferiore dell'asta, per capire che si tratta appunto non della sua effettiva linea "di chiusura", bensì del limite incerto della patina che la ricopre. Spero di essere stata chiara. Vi posto comunque l'immagine quello che secondo me si legge e/o si potrebbe leggere in quel punto su quella moneta (la A posta sopra a quella incriminata è l'altra presente nella stessa legenda per un confronto più immediato). Un caro saluto ad entrambi MB1 punto
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ciao secondo mé é di principe ereditario, quella del ré a altre strisce perlinate che scendono sul davanti e il retro, ciao pier1 punto
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:hi: tanto di cappello a colui il quale (coloro) ha partorito siffatta sentenza perché, davvero, dà a ogni singolo elemento il giusto peso. è una sentenza a tutto tondo che cita espressamente i canali di vendita più "problematici" e descrive quelle che sono le procedure di acquisizione dei beni numismatici destinati al collezionismo. Davvero una sentenza che spero sia destinata a fare scuola!1 punto
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@@Corbiniano Ciao Corbiniano : immagino che per corona baronale tu intenda quella al collo dell'Aquila : ma quella posta in capo alla medesima secondo il tuo parere a che grado di nobiltà corrisponde ? Grazie, saluti.1 punto
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Carissimo Michele L'unica cosa che mi viene in mente è : WOW, FINALMENTE !!! Bellissima sentenza, chiara, lucida, logica e conseguente ! Finalmente si mette al posto giusto il discorso della "rarità e pregio etc.." con le corrette conseguenze. Veramente importante, la prima nel suo genere, che io sappia ! Un sentito grazie a te per averla postata e un complimento vivissimo all'ex " imputato" Speriamo davvero che faccia scuola .... Cordialmente, Enrico1 punto
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Ecco altre foto della manifestazione di sabato a Capua. Grazie mille per l'attenzione. :hi:1 punto
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