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  1. cembruno5500

    cembruno5500

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/12/13 in tutte le aree

  1. ANNO 1957 Il ministro delle finanze, Giuseppe Medici, aveva commissionato alla zecca una moneta che sarebbe dovuta essere il simbolo della ripresa economica italiana sia concretamente che visivamente: Concretamente in quanto ci si poteva permettere la coniazione di monete per la circolazione in metallo pregiato (Argento in questo caso) e visivamente poiché questa moneta accomunava uno dei periodi di massima prosperità economica e culturale in Italia (Rinascimento) a quel periodo di “rinascita” economica del dopoguerra. Nasce così una delle più belle monete mai coniate nel panorama numismatico italiano e non la 500 LIRE ‘CARAVELLE'. Coniata dal 1958 al 1967 per la circolazione in tiratura molto elevata (fu poi riservata ai collezionisti nelle confezioni della zecca fino all’avvento dell’euro). Questa moneta, come detto, è l’unica moneta non commemorativa coniata in argento, a differenza per esempio alle successive 500 lire del 1961 (Centenario dell’Unità d’Italia) e 500 lire del 1965 (7° Centenario della nascita di Dante Alighieri).
    4 punti
  2. Grazie odjob. Cerco di rispettare le monete di un glorioso Regno che vive nei cuori di chi ancora lo ama.
    4 punti
  3. Questo articolo di C. Perassi, che forse alcuni già conoscono, risponde alla ricorrente domanda sul potere d'acquisto nell'antica Roma. http://monetaoro.unicatt.it/allegati/i-prezzi-a-pompei.pdf
    2 punti
  4. Il sistema più usato era il seguente (peraltro già noto fin dai tempi dei romani) Si scaldavano fortemente i tondelli di lega rame-argento all'aria fino a quando dal rame superficiale si formava un ossido nero sovrapposto all'ossido rosso; l'argento non subiva deformazioni; gli ossidi di rame venivano completamente rimossi mediante un bagno in soluzioni acide vegetali come l'aceto o il limone; oppure sostanze ammoniacali ottenute dall'urina; il procedimento faceva si che ora il tondello presentasse dei piccoli nuclei d'argento, tipo piccole asperità, sulle superfici; I tondelli venivano quindi martellati per consentire che i nuclei di argento, schiacciandosi, si distribuissero il più possibile uniformemente sulle superfici del tondello stesso; Se il risultato non era ottimale, a questo punto, andava rifatta l'intera procedura. Il colpo di conio sul tondello riscaldato, infine, cancellava ogni residua imperfezione, spianando a "specchio" la superficie e conferendo alla moneta la tipica lucentezza dell'argento. saluti luciano
    2 punti
  5. Buona sera al forum...ma queste monete se per disgrazia uno se le mette in tasca che succede? crolla il mondo? Benedetta gente la moneta è fatta per circolare ed anche gli studi e le ricerche sui materiali sono improntati a questa esigenza...per favore torniamo sulla terra...l'universo è grande e bello; ma questo nostro piccolo pianetino è magnifico...anche senza le bustine di plastica più o meno dura; perdonatemi l'infervoro e buona serata a tutti da nonno cesare
    2 punti
  6. Non Monaco (München) in Germania, ma Kleinmünchen, in Austria, cittadina sul Danubio, 90 km. a ovest di Vienna. I gettoni, in zinco, sono da 50 e 20 heller. Il terzo, sempreché si tratti di un gettone della stessa serie, e dalla foto non è facile stabilirlo con certezza, dovrebbe essere quello da 10 heller, che ha un diametro di 19 mm., compatibile con i 18 mm. rilevati, viste le condizioni. Oltre a questi, il campo di Kleinmünchen ha emesso gettoni metallici da 1 e 2 heller, e cartamoneta, sia in heller (da 1 a 50) che in kronen (da 1 a 20 corone). Sposto in Exonumia, questa sezione è dedicata alle zecche straniere dal 1500 al 1800 ;) petronius :)
    2 punti
  7. 1) non necessariamente ci dev'essere la fattura, può essere un venditore privato 2) la dichiarazione di lecita provenienza non è dovuta in quanto lo prevede la normativa italiana per chi vende in italia e non per chi vende all'estero o dall'estero 2) se tu stai alla larga dalle monete antiche perché non conosci bene la questione, forse è anche altrettanto bene che non dai informazioni allarmanti o su cose di/con cui non hai confidenza e/o non ti sei mai rapportato fatte queste premesse, che dire? 1) prima di comperare è sempre meglio essere informati 2) di sicuro per queste monete non è dovuto il certificato che prevede la norma italiana (vedi punto 2) né necessariamente devono essere corredate da fattura (vedi punto 1) 3) conserva tutta la documentazione attestante la transazione, il profilo del venditore, la busta/pacco che ti arriverà, l'inserzione di vendita e le eventuali mail scambiate prima e/o dopo con il venditore 4) non ho idea, sinceramente, se esistono norme/restrizioni che regolano l'importazione di beni usati/antichi da paesi extra UE (nello specifico dagli Stati Uniti) 5) non ho idea, infine, su quanto ha a che fare con dazi, dogana e affini
    2 punti
  8. Ciao amici, questo fine settimana ho avuto il piacere di tornare in un posto magico, dove ero stato accompagnato dai miei genitori diversi anni fa. Sono stato con la mia ragazza al parco "Italia in Miniatura", situato a Rimini. Per chi non lo conoscesse tale parco riproduce in scala i principali monumenti italiani, che possono essere ammirati passeggiando da nord a sud in pochi minuti. Inutile dire che la mia risvegliata passione numismatica mi ha fatto sostare di fronte a qualcosa di già visto! :blum:
    1 punto
  9. Buonasera, il mio commento era per far notare che facendo un paragone col passato (e non si può certo affermare il contrario) appaiono sempre di più questi termini nei cataloghi d'asta, tutto qui. E' una tendenza di mercato attuale che ha fatto si che aumentassero di colpo FS, fondo lucido, rame rosso ecc...E questo mi pare strano (è un mio pensiero). Da quanto esistono gli oblò? Dubito che la moneta postata da @@Liutprand sia così da più cento anni, che non sia stata trattata (sempre parere personale). Io non mi riferivo a monete recenti so benissimo che il fondo specchio è una tipologia, con la fretta mi son spiegato male, il mio riferimento era a monete meno recenti come possono essere quelle del Regno, tutto qui.... Buonanotte a tutti...
    1 punto
  10. Alessandria ha coniato monete fino al III anno di regno di Claudio e anche per Quintillo anche se le monete del fratello di Claudio sono assai rare , brutte e direi di conio molto “frettoloso”. Antiochia non ha coniato monete di consacrazione e che mi risulti neppure di Quintillo, peraltro le ultime monete coniate per Claudio sono le cosiddette Conservatores Avgvsti con al rovescio due divinità contrapposte ad esempio Apollo e Diana che associano ad esempio la divinità del Sole e della Luna, Serapide ed Iside associati alla legenda CONSER AVG, Ercole e Minerva , Esculapio e Salvs associati con un tipo della SPES PVBLICA,e Vulcano e Minerva associati alla VIRT AVG ecc.ecc… .. Il messaggio che risulterebbe evidente ed immediato che queste singolari e uniche (il tema non stato ripreso da nessuna altra zecca) monete vogliono dare è che queste divinità proteggono e proteggeranno il futuro dell’Imperatore e dell’Impero, ma da che cosa? Forse da una possibile secessione del regno di Palmira che di fatto era già “autonomo” con possibile annessione di territori limitrofi ? Non ha caso sono state coniate proprio ad Antiochia con una prevalenza di circolazione orientale? Il Gotico si è sempre preoccupato poco del regno di Palmira, perché gli garantiva comunque un cuscinetto al confine orientale, ma forse la pressione stava diventando insostenibile. Non sono poche le ipotesi che propendono che la ribellione e secessione di Zenobia e di suo figlio Vaballato, con contestuale usurpazione del titolo di Augusto, avvenne già sotto il regno di Claudio, in quanto questi era fortemente impegnato sul fronte gotico. Tale tesi sarebbe appunto confermata dall’assenza di conio per Antiochia di monete di Consacrazione di Claudio II e dalla cessazione di attività della zecca per un certo periodo già all’epoca del Gotico. L’annessione dell’Egitto probabilmente avvenuta poco dopo l’ascesa al trono di Quintillo nel 270 e questo potrebbe essere confermato dal basso numero di monete di Quintillo per Alessandria , considerato invece il numero direi non scarso coniato dalle altre zecche imperiali. La mia ipotesi – ma che é una mera ipotesi personale non supportata da nulla - per le coniazioni dell’Annona, di fatto prodotte solo dalle due maggiori zecche occidentali (Roma ed in misura minore da Siscia) che rappresenti un messaggio di “rassicurazione” da parte dell’Imperatore in tempi non sospetti o meglio sarebbe dire già sospetti , verso il popolo che già doveva sostenere le continue incursioni gotiche e che vedeva anche in pericolo i rifornimenti dall’Egitto considerata la situazione che si andava delineando in oriente con il regno di Palmira. In questo modo l’Imperatore voleva forse farsi garante della continuità dei rifornimenti dall’Egitto verso l’impero Centrale per il sostentamento sia della popolazione che dell’esercito?
    1 punto
  11. Notevole grado di usura (la rosetta non esiste più, e i capelli di Vulcano sono indistinguibili), colpi sul bordo, direi MB per entrambe le monete.
    1 punto
  12. Sicuramente borbonico .. visto il giglio e il corno sicuramente per un corpo di fanteria leggera, a mio avviso Tiragliatori della Guardia Reale .. la placca da cinturone aveva la stessa rappresentazione solo che i gigli al centro erano tre e non uno, purtroppo non ho raffigurazioni ravvicinate dei bottoni, ma è plausibile che possano essere come questo ..
    1 punto
  13. mai più segnaletica sbagliata ,comunque da allora io multe non ne ho ancora prese i punti li ho tutti nella patente :rofl:
    1 punto
  14. Buona serata mi sto leggendo il procedimento di imbiancatura da "Numismatica e Tecnologia" di Angelo Finetti; poi a beneficio di coloro che non l'hanno, inserisco i passi principali che lo spiegano. Patientia.... :blum: luciano
    1 punto
  15. 1 punto
  16. Grazie cembruno ma credo di avere interpretato il comune sentire di tantissimi forumisti di questa sezione numismatica dedicata al Regno
    1 punto
  17. ...questa è dura! Piuttosto occorre il peso della moneta e il diametro! Nelle ultime fasi della monetazione di Postumo si individuano due gruppi distinti di antoniani: uno più ampio (gruppo A), con in campo al rovescio talvolta la lettera P, il quale si ricollega stilisticamente alle precedenti emissioni, ed un altro più ristretto (gruppo B), caratterizzato da uno stile completamente diverso dal resto della produzione, più rozzo e con lettere più larghe. Per evitare confusioni che si possono creare nell adozione dei termini di Colonia e Treviri, ai quali corrisponderebbero esemplari diversi a seconda che si utilizzi il sistema Elmer o il sistema Besly e Bland. (o zecca I=GAL I) per l'atelier gallico più importante (Treviri secondo Besly e Bland; Colonia secondo lo Elmer) e ( zecca II=GAL II) per l'altro (Colonia e poi Lugdunum secondo Besly e Bland; Treviri secondo lo Elmer). Accanto a queste due zecche principali ci furono però anche altri atelier che coniarono per Postumo in alcuni brevi periodi: infatti, oltre agli esemplari emessi sicuramente a Milano da Aureolo, vi sono due tipi ancor oggi di non facile collocazione. ZECCA I (TREVIRI), ZECCA II (COLONIA), ZECCA ITINERANTE. Le ventuno emissioni galliche individuate dallo Elmer vengono ridotte a nove da Besly e Bland: sette da attribuirsi a Treviri, due a Colonia. I due studiosi inglesi evidenziano inoltre, sulla base dei legami di conio, come gli antoniniani della zecca principale sono, almeno a partire dalla terza emissione, distinguibili in due serie parallele cosicché, anche in mancanza di contrassegni espressi nelle monete, si può ragionevolmente ipotizzare che l'atelier di Treviri fosse organizzato in due officine. Gli antoniani prodotti in questa fase nelle zecche galliche mostrano sempre un miglior peso e una più alta qualità intrinseca rispetto a quelli emessi dall'impero centrale: in particolare gli esemplari della zecca I dalla prima alla quinta serie registrano un peso medio intorno ai g 3,40 e un intrinseco pari a 48 scrupoli per libbra (da 18,5 a 16,3%), mentre intorno al 268 d.C, con la sesta emissione, subiscono un abbassamento di entrambi i parametri e mostrano un peso di ca. g 3297 e una percentuale di fino pari a 18 scrupoli per libbra (da 5,9 a 7,3%); agli standard delle ultime due serie di Treviri si adattano anche gli esemplari delle contemporanee due emissioni di Colonia. MEDIOLANUM. É l'unico atelier tra quelli che coniarono per gli usurpatori gallici a mostrare chiari segni di zecca. Non solo, infatti, nelle emissioni più tarde compaiono in esergo le tre lettere latine indicanti le officine operanti a Milano già sotto Gallieno (P-T), ma anche in un tipo tardo, associato però non al nome di Postumo, ma a quello di Aureolo, si trova anche l'indicazione della zecca, cioè la lettera M; infatti Aureolo dopo essersi ribellato a Gallieno e aver coniato a nome di Postumo (267-268 d.C), poco prima di essere sopraffatto da Claudio II, il quale si rimpadronì della zecca lombarda, aveva emesso anche alcuni esemplari a proprio nome. Le emissioni milanesi risultano più leggere delle contemporanee emissioni galliche mostrando un peso medio che va decrescendo dai g 3,52 della I emissione ai g 2,83 della II e ai g 2,39 delle ultime due. Anche le percentuali di fino degli esemplari, che si inseriscono perfettamente nel trend milanese, registrano uno standard più basso di quello d'oltralpe, con valori inferiori al 6% pari a 15 scrupoli per libbra. stilisticamente sembra questa la tua 4,18g : http://www.acsearch.info/ext_image.html?id=570995 questa 4,31g della zecca Colonia: http://www.coinarchives.com/4130de017bcb8d2033d2c95be963b608/img/noble/102/image04442.jpg questa 3,54g della zecca Treviri: http://www.acsearch.info/ext_image.html?id=355883
    1 punto
  18. quella del 72 l' ho acquistata dall' amico Paolo, qualche anno fà: le altre devo controllare se ho foto
    1 punto
  19. Caspita, non lo sapevo!! Si impara sempre! grazie!!!!!
    1 punto
  20. appena entrato in collezione un luigino del 1662 legenda al D/ FERDINAND . II . MA . D . E . .V. leganda al R/ SOLI DEO VIRT . HON . ETG .1662. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIML/1 se ho interpretato bene la legenda del dritto pare la variante n° 31 del nostro catalogo ma senza la V rovescia mentre quella del rovescio la n° 30 sempre del nostro catalogo provenienza cronos 7 dichiarata qSPL
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  21. Sarebbe bello vedere, se li rivendiamo, a quanto ce li pagano i nostri centesimi ribattutti, chiaramente mi metto dentro anch' io, dal momento che una ventina ce li ho in collezione ;) ;)
    1 punto
  22. Buonasera a tutti; vi posto un mio acquisto recente...che ve ne pare? a me piace parecchio...io mi son fatto un'idea;sentiamo che ne pensate voi ;) grazie a tutti per i commenti in anticipo
    1 punto
  23. Questo è un intervento che meriterebbe almeno un centinaio di MI PIACE perchè ho finalmente capito che sei un ragazzo che colleziona guardando oltre il solo punto di vista numismatico. Se le cose stanno davvero così dovresti però iniziare ad interessarti di medaglie perchè sono quelle che più di tutte commemorano ogni singolo avvenimento del nostro Sud. Tornando alla moneta ci terrei a precisare che il dritto è la parte con lo stemma, il tuo esemplare presenta quest'ultimo abbastanza nitido e per questo siamo oltre il BB. Anche la colorazione non è male. Continua così! :good:
    1 punto
  24. Probabilmente gli ossidi d'argento sulla superficie della moneta a contatto con la busta hanno ossidato la plastica stessa, o impurità già presenti, macchiandola. E' una cosa solo superficiale, non mi preoccuperei se fossi in te.
    1 punto
  25. qui trovi il "curriculum..." http://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/a589/a589.html
    1 punto
  26. Queste monete è meglio che stiano nella tua collezione dal momento che le sai apprezzare e darle il dovuto rispetto. Per la conservazione bb lo è non ti aspettare molto per il valore commerciale
    1 punto
  27. miroita

    CVS

    Le monete più tarde si riconoscono quasi esclusivamente per la diversità di alcune lettere. In diverse tue immagini è già difficile verificare l'esistenza di alcuni punti che io ho dato per scontati. Per le conservazioni, direi che grosso modo ci siamo. Nessuna comunque, per me, arriva a BB.
    1 punto
  28. miroita

    CVS

    Le monete non sono il massimo, ma salvo errore io le classificherei così: Msg. CNI Biaggi 240 9 33 241 5 33 242 9 33 243 76 42 244 9 33 245 76 42 246 76 42 247 76 42 248 76 42 249 -- 33 250 76 42 251 76 42 252 -- 33 253 -- 42 254 9 33
    1 punto
  29. Mommsen data la moneta al 64 e identifica il monetario in Servio Sulpicio Galba (bisnonno dell’imperatore), pretore urbano nel 54, amico di Cicerone e luogotenente nel bellum gallicum. Candidatosi al consolato del 49 imputò la mancata elezione a Cesare, finendo a parteggiare per i cesaricidi; fu condannato a morte nel 43 in forza della lex Pedia. De Salis concorda sull’identificazione ma abbassa la datazione al 54. Grueber concorda sulla data del 54 ma non sull’identificazione, perché l’emissione di un pretore in carica sarebbe docuta avvenire “S.C.”. Crawford abbassa ulteriormente la datazione al 51 e identifica nel monetario il figlio omonimo di Servio Sulpicio Rufo, insigne giurista e console del 51, citato in Cesare e Cicerone (Caes., B. G., II, 44; Cic., Phil., IX, 12). Sappiamo che il padre, partito al seguito di pompeo ma fautore di una soluzione diplomatica della crisi istituzionale, lo inviò nel 49 a Brindisi da Cesare, come ambasciatore. Sappiamo che Cicerone, in un’orazione pronunciata nel 62, imputò a Servio Sulpicio Rufo padre che la sua famiglia aveva ormai perso il valore militare e, con esso, la nobiltà; forse il figlio, presente, ha risposto con questa emissione di carattere bellico. La testa raffigurata sul D/ potrebbe essere Apollo oppure Triumphus, personificazione del trionfo militare, in questo caso collegato alla composizione del R/. In ogni caso, esprime la fierezza bellica della tradizione romana (Amisano). Il trofeo al R/ allude a una vittoria navale: Crawford propone la campagna di Pompeo contro i pirati (cui però non consta che i Sulpicii abbiano partecipato) oppure una una vittoria navale, ormai ignota, di C. Sulpicius Paterculus, console del 285. Cavedoni (Amisano concorde) vede un richiamo alla presa di Egina del 210, durante la guerra contro Filippo di Macedonia (nel contesto della seconda guerra punica) ad opera del proconsole P. Sulpicius Galba Maximus (console del 211), capace di aver condotto la squadra navale romana in pieno Egeo (Polib., IX, 42, 5-8). Il personaggio nudo, prigioniero sub hasta, rappresenterebbe gli abitanti di Egina, venduti all'asta pubblica e ricomprati successivamente da alcuni membri delle città alleate (rappresentate dalla figura togata con petaso). Questa intepretazione depone a favore dell’identificazione del monetario in Galba, discendente diretto del console del 211, ma Harlan, seppur favorevole alla lettura di Cavedoni, attribuisce l’emissione a Rufo.
    1 punto
  30. leggo con piacere da Giovanna che verra' a Verona anche il mio amico Marco, era ora finalmente.
    1 punto
  31. Non credo che la bustina abbia creato danni alla moneta. Probabilmente la rigidità della plastica e la troppa precisione dell'alloggiamento hanno forzato sulla plastica deformando la busta. Sono sicuro che la moneta è com' era prima di inserirla. Per tua tranquillità , inseriscila in una bustina di quelle classiche che si usano normalmente o lasciala libera sul vassoio.
    1 punto
  32. Quando le immagini e le insegne avevano valore ed infiammavano gli animi: Tratto dall'articolo di Luciano Binaschi"Venezia san Marco e il LEONE" Da ben 377 anni Perasto in Montenegro custodiva il gonfalone di Venezia,la bandiera con il vessillo marciano,che veniva innalzato sulla galea del capitano generale ogni volta che Venezia era in battaglia navale.L'ultimo vessillo marciano fu ammainato da Perasto Prima di riporre il gonfalone sotto l'altare maggiore del Duomo di Perasto il capitano Viscovich pronunciò un'orazione"..........Sapranno da noi i nostri figli e la Storia del giorno farà sapere a tutta Europa che Perasto ha degnamente sostenuto fino all'ultimo l'onore del veneto gonfalone......Per trecentosettantasette anni le nostre sostanze ,le nostre vite sono state sempre dedicate a te,san Marco;e felicissimi ci siamo reputati di essere tu con noi e noi con te..... Ora che altro non resta da fare per te ,il nostro cuore ti sia tomba onoratissima............" bello,utile ed interessante l'articolo di Binaschi, diviso in due parti, e pubblicato da questa rivista
    1 punto
  33. "Chi ha la soluzione, togliendo la macchia, da SPL+ diventa q. FDC" Ossia: colui che toglie la macchia diventa q.FDC. Quasi quasi me la aggiudico, tolgo la macchia e divento q.FDC! Mi costa meno del lifting....;)
    1 punto
  34. La monetazione bronzea di Velia con la civetta è assai complessa e con molte varianti. Basta scorrere l'Historia Numorum per rendersi conto. Sulle monete di bronzo di Velia si è occupato Furio di Bello, Elea - Velia. Polis, zecca e monete di bronzo, Vittorio Pironti Editore, Napoli 1997, ma con risultati piuttosto opinabili, specie sul piano metrologico, anche se ha esaminato un buon numero di esemplari. La classificazione di Corzanopietro è corretta e la testa al diritto è di Zeus (ci sono bronzi simili, ma con testa di Eracle o di Atena). A proposito della metrologia, ricordo una famosa frase di Giuseppe De Sanctis (non ricordo dove l'aveva scritta):
    1 punto
  35. Ci provo anch'io: 1) Penso sia buona per caratteri, definizione e per il bordo penso sia un conio stanco come succede per questi centesimini (data la "D" d'italia non è una 1902 xò) AUTENTICO 2) Manca l'iniziale dell'incisore, manca di definizione di dettagli la testa del re ( tipo il baffo è più sottile del normale) , il materiale della moneta non mi convince, insieme ai caratteri della leggenda FALSO 3) Differenti, palpebra occhio, bordo del collo che sembra sopraelevato, la parte infieriore di ogni "I" "L" e "T" è concava quando dovrebbe essere rettilinea, a livello della nuca (attaccatura dei capelli sul collo) manca la concavità dell'originale FALSO (probabilmente di un 1902 data la D) insieme al bordo 4) Controcorrente direi che è vera ......conio molto stanco e conservazione bassa ( in questo caso da vedere perso e rovescio) AUTENTICA
    1 punto
  36. è certamente Deultum....... Filippo è rappresentato con il busto a sinistra, ....non puo' essere ECCOLO..... prova a confrontare questa... :crazy: Moushmov 3643 Maximinus I AE19 of Deultum, Thrace. IMP MAXIMINVS AVG, laureate, draped & cuirassed bust right / C F P D, lion walking right. Jurukova 201. Text
    1 punto
  37. @@gerry, @@neroniano ed io facciamo un unica spedizione a me.
    1 punto
  38. e per fortuna che il post di apertura ha richiesto di non disquisire sulla presunta data di distribuzione...
    1 punto
  39. Buona serata sono d'accordissimo e felicissimo. Né plagio né scopiazzatura, quella del Circolo di Beinasco, ma condivisione di ideali, spirito di servizio nei confronti dei giovani e, perché no, generosità non "pelosa". Un grande Bravo quindi a questo Circolo. :clapping: Uno scambio di idee con Loro a Verona lo si dovrà fare senz'altro..... l'unione fa la forza :good: Ho poi cominciato a leggere il "Giornale della Numismatica di Novembre"; concordo con @@odjob in merito all'incipit; leggero e misurato, ma sarcastico quanto basta. Complimenti a @@Raistlin; interessante il tuo pezzo, soprattutto per me che sono a digiuno di questa monetazione. Complimenti anche ai "nostri" @@rongom @ bizerba ed a Giovanni Battista Vigna (che non ho il piacere di conoscere). E' interessante (ed a volte sorprendente) leggere con quale approssimazione e superficialità si determinavano le scelte del neonato regno in tema di monetazione ... e quale confusione ciò ha generato tra gli studiosi ... mali atavici si potrebbe dire. Molto belli gli esperimenti delle "bimetalliche"; peccato che non abbiamo mai visto la luce. Per il momento mi devo fermare qui; farò seguito quando avrò letto i pezzi che mi mancano. saluti luciano
    1 punto
  40. Arrivato, mi associo ai complimenti per i lavori di vecchi amici del forum, noto anche con piacere una nota dove si vede che stiamo facendo " scuola " con la divulgazione della numismatica tra i giovani e questo ci fa veramente piacere, l'effetto è positivamente contagioso, poi alla fine quello che contano sono i fatti e qualcuno sicuramente si vede, col caro amico Biagio poi a Verona parleremo anche di questo...e altro ovviamente, grazia quindi al Circolo di Beinasco per quello che sta facendo per i giovani, Mario
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  41. Secondo me invece dell'incisore hanno l'accettatore.... fatte con l'accetta proprio...
    1 punto
  42. C'è chi trova di resto un Cristoforo Colombo del 2006 e chi trova queste fetecchie in cassa............. :rofl: Anche in questo caso opera della mia barista, d'altronde non l'ho assunta per le sue qualità numismatiche ma per quelle.....naturali.............he he he "1 euro Italia 2008" Con questa si sono impegnati poco............. leggermente fuori asse, bordo con leggerissima zigrinatura discontinua, spessore non uniforme stile fetta di salame............ :rofl: Cartina errata...........ridicolo.............
    1 punto
  43. Ma il problema dove starebbe? Si, hanno venduto a 3 volte il prezzo a cui hanno acquistato, e allora? Non è che sono andati con la pistola alla tempia del compratore a dirgli " adesso compra o ti sparo"" e presumo che il dono dell'intelligenza non sia appannaggio solo dei pochi che non avrebbero comprato questa moneta a quel prezzo solo perché B l'ha acquistata a meno un po' di tempo fa, ma anche chi ci pensa su e poi decide che la vuole lo stesso, ritengo, non fosse che per rispetto, che abbia le sue facoltà intellettive. E non credo neanche che ci sia così bisogno di "tutor" esterni che abbiano la presunzione di decidere cosa è giusto comprare e a quanto e cosa no..il libero arbitri e le finanze personali, grazie al cielo , valgono ancora...Quindi, trovo questo tipo di discussioni fortemente< sterili e parecchio pretestuose, oltre che molto simili alla esopiana favola della volpe e dell'uva. Se io sono bravo a vendermi, così come lo è B , e così come lo sono le case dell'haute couture, che fanno pagare 1000 ciò che ha un intrinseco di 50, e c'è chi continua ad andarci a comprare, a voi che vi frega? evitate l'acquisto se volete, ma tutto questo Tam tam di recriminazioni e condanna, per una cosa che non esiste se non nella testa di qualche rancoroso, mi sembra veramente una delle cose più OT e sbagliate da leggere in un blog pubblico. Non si facciano i processi alle intenzioni e non si cerchi di catechizzare il prossimo nelle sue scelte personali perché il metodo di Staliniana o Maoista impronta, del controllo dall'alto delle altrui voglie e decisioni, è un po' scaduto....Suggeriamo, se vogliamo, confrontiamo, discutiamo, ma da qui a far passare B o chiunque altro abbia canali di vendita come un poco di buono perché riesce a vendere bene il suo prodotto a cifre che per il forumista medio sono irraggiungibili o palesemente sovrastimate rispetto alla media, non è cosa seria né eticamente corretta. Neanche per chi ha comprato che si vede mettere alla berlina pubblicamente e si vede fatto passare da sciocco o ingenuo, mentre , magari, non lo è proprio... Diamoci una regolata signori censori del forum e vediamo di scendere dal pulpito in cui vi siete troppo spesso posti senza alcun merito o diritto...la gente è adulta e le sue scelte vanno rispettate...si può intervenire , se del caso,tramite consigli discreti e facendo esempi concreti, ma non con il gossip e la denigrazione né del venditore, né, soprattutto, del compratore...siamo tutti sullo stesso piano e abbiamo gli stessi diritti di sbagliare da soli...il grande fratello tenetevelo per voi e per la TV...
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  44. Bolaffi ha un approccio alla numismatica che è, per i collezionisti che frequentano il forum, di difficile comprensione. Fanno i loro interessi; è un'organizzazione molto costosa, devono far rendere al massimo il loro tempo impiegato nella promozione del prodotto con il ritorno che questi può dare. Il fatto che trattino monete è puramente accidentale, hanno lo stesso identico metodo con tutte le categorie merceologiche che trattano. Inutile scandalizzarsi, e tanto meno essere dei "puri" o delle "vergini" del commercio. A differenza di tanti utilizzatori del sistema e-bay loro lo fanno alla luce del sole (non ci prendiamo in giro, ci sono lonete da 10 euro offerte a più di 100 - tonnellate e tonnellate di falsi - monete di dubbissima provenienza), rilasciano un certificato di garanzia e nessuno è obbligato all'acquisto. Io non compro volentieri da loro, per una serie di ragioni, ma ciò non significa che non abbiano, tal volta, monete di grande rarità, conservazione o particolari che farebbero grande invidia a qualsiasi altra casa d'aste. Lavorano benissimo nelle pieghe del sistema, il sistema che gli permette con promozione televisiva, e su carta stampata di raggiungere una quantità infinita di "fuori settore" e potenziali investitori. Vendono una moneta a tre volte tanto quanto l'hanno pagata; senza dire una sciocchezza credo sarebbe il sogno di qualsiasi commerciante, quanto all'etica se la moneta è genuina e non alterata il prezzo lo determina l'acquirente. Hanno un negozio in via Manzoni, a Milano; se "depresso" ci passo davanti e mi metto subito di buon umore, se le monete tipo "ruzzica" valessero effettivamente quel che chiedono sarebbe un mondo di milionari.... invece devono pagare l'affitto e gli affitti costano, devono pagare gli stipendi e quelli ancor di più. Non ci sono organizzazioni paragonabili in Italia. Tutti i numismatici che conosco sono individuali oppure a conduzione quasi familiare, quindi possono vendere un pò meno caro..
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  45. Potrebbe nascere una discussione molto interessante, complimenti.Giustissimo quanto espresso sopra, a mio parere effettivamente non si puo' parlare di contraffazione ma di imitazione in quanto e' espressamente indicata l'autorita' emittente, trattasi di dodicesimi di tollero ma indiscutibilmente di luigini, Non luigini convenzionali ma come sono stati definiti da altri di luigini " leali" ( o "ibridi"). Luigini in quanto battuti negli anni in cui i luigini venivano maggiormente battuti, di bontà e peso pressoché identico a quello dei luigini ed erano destinati anch'essi al commercio con il Levante. Nel continuò della discussione sarebbe interessante porre l'attenzione su falsi d'epoca e su esemplari contromarcati, ma per il momento e' forse ancora troppo presto.
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  46. La moneta è stata maldestramente pulita, e nemmeno qualche decennio di ripatinatura potrà coprire gli effetti di tale maldestra operazione. Quando si lucida una moneta in questo modo le si asporta materiale, e questo non torna mai più. Oggi ti sembra di aver migliorato l'aspetto della moneta, ma quando acquisirai maggiore esperienza ti renderai conto che hai causato un danno pressoché irreversibile. Sei giovane, e la moneta ha un valore commerciale trascurabile, pertanto il danno può essere considerato la normale esperienza che tutti all'inizio devono farsi e che serve per crescere. Quello che mi preoccupa invece è la tua mancanza di umiltà (non solo in questa discussione, peraltro), visto che invece di accogliere le critiche continui a sostenere di aver migliorato la moneta (in altra discussione addirittura sostieni che la moneta sia quasi splendida :mega_shok: ). Le monete vanno toccate il meno possibile, perchè qualsiasi intervento invasivo cancella decenni di patina e di storia; per eliminare qualche ossidazione come nel tuo caso basta una facile e rapida lucidata, ma i rilievi originali della moneta, quelli non si ripristineranno mai più.
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  47. Ciao a tutti. Visti i recenti interventi sui "templi circolari" ho svolto alcune ricerche al riguardo e mi sono imbattuto in un tempio dedicato a Marte Ultore. Augusto costruì due templi dedicati a Marte Ultore (ovvero Vendicatore), uno sito nel Foro ed un secondo sul Campidoglio. Il primo era commemorativo alla battaglia di Filippi, dove Augusto sconfisse Bruto e Cassio, vendicando l’uccisione di suo zio, Giulio Cesare. Era il luogo dove si riuniva il Senato per discutere di guerre, per ricevere principi stranieri che offrivano la sottomissione del loro popolo o per stipulare alleanze; i generali, al rientro da una campagna bellica vittoriosa, vi deponevano armi ed insegne. Ricoperto di marmo di Carrara, ne restano oggi il podio e tre colonne alte 17 metri. Il secondo invece era più piccolo, a pianta circolare, costruito per custodire le insegne militari perse a Carre e rese dai Parthi, dedicato alla divinità il 12 marzo del 20 a.C. In realtà non se ne conoscono i resti e non se ne può dire più di tanto, ma sono stato incuriosito dal fatto storico che si celava dietro le emissioni e quindi, al tempio stesso. "…Fu necessario raggiungere un modus vivendi con la Partia, l'unica potenza in grado di creare problemi a Roma in Asia Minore. Per questi motivi la politica di Augusto si differenziò in base a due aree strategiche dell'Oriente antico. Ad occidente dell'Eufrate, dove Augusto provò ad inglobare alcuni stati vassalli, trasformandoli in province, come la Galizia di Aminta nel 25 a.C., o la Giudea di Erode Archelao nel 6; rafforzò vecchie alleanze con re locali, divenuti "re clienti di Roma", come accadde ad Archelao, re di Cappadocia, ad Asandro re del Bosforo Cimmerio, e a Polemone I re del Ponto, o ai sovrani di Emesa e Iturea. Ad oriente dell'Eufrate, in Armenia, Partia e Media, Augusto ebbe come obbiettivo quello di ottenere la maggiore ingerenza politica senza intervenire con dispendiose azioni militari. Ottaviano mirò infatti a risolvere il conflitto con i Parti in modo diplomatico, con la restituzione nel 20 a.C., da parte del re parto Fraate IV, delle insegne perdute da Crasso nella battaglia di Carre del 53 a.C. Augusto avrebbe potuto rivolgersi contro la Partia per vendicare le sconfitte subite da Crasso e da Antonio, al contrario ritenne invece possibile una coesistenza pacifica dei due imperi, con l'Eufrate come confine per le reciproche aree di influenza. Di fatto entrambi gli imperi avevano più da perdere da una sconfitta, di quanto potessero realisticamente sperare di guadagnare da una vittoria… Il punto cruciale in Oriente era, però, costituito dal regno d'Armenia che, a causa della sua posizione geografica, era da un cinquantennio oggetto di contesa fra Roma e la Partia. Egli mirò a fare dell'Armenia uno stato-cuscinetto romano, con l'insediamento di un re gradito a Roma, e se necessario imposto con la forza delle armi, come avvenne nel 2 d.C. quando, di fronte ad una possibile invasione romana dell'Armenia, Fraate V riconobbe la preminenza romana davanti a Gaio Cesare, mandato in missione da Augusto." Tratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Augusto#Da_Ottaviano_ad_Augusto_.2830-23_a.C..29 Curiosamente il Tempio venne rappresentato su aurei, monete in argento e bronzo non coniate a Roma ma in Spagna, a Pergamo ed Alessandria. Eccone alcune nelle varie tipologie. Tipologia tempio in visione prospettica contenente aquila legionaria e due vessilli 1) AV Aureus (7.87 g, 6h). Spanish mint - Tarraco. Struck circa 18 BC. CAESARI AVGVSTO, laureate head right / [M]AR VLT across field, Temple of Mars Ultor: round-domed, hexastyle temple with acroteria set on podium of three steps; within, aquila between two signa. RIC I 104; Calicó 246; BMCRE 372 = BMCRR Rome 4418; BN 1201. 2) AR Denarius (3.82 g, 7h). Spanish mint (Tarraco?). Struck 19-18 BC. Laureate head right / Temple of Mars Ultor: domed, hexastyle temple with acroteria set on podium of three steps; within, aquila between two signa. RIC I 105a (Colonia Patricia?); RSC 190. Tipologia tempio in visione frontale contenente un vessillo 3) AR Cistophorus (11.97 g, 12h). Pergamum mint. Struck 19-18 BC. IMP • IX • TR • PO V, bare head right / MART VLTO across field, Temple of Mars Ultor: circular, domed, tetrastyle temple set on five-tiered base; a signum within. RIC I 507; Sutherland Group VII, - (O68/R- [unlisted rev. die]); RSC 202; RPC I 2220; BMCRE 704 = BMCRR East 311; BN 989-91. 4) Æ Diobol - 80 Drachmae (26mm, 10.62 g, 12h). Struck after 19 BC. Alexandria mint. Bare head right / Temple of Mars Ultor. RPC 5003; Milne 5; Emmett 3. Tipologia tempio contenente Marte (statua o la divinità che presiede il tempio?) 5) AR Denarius (3.83 g, 6h). Spanish mint (Colonia Caesaraugusta?). Struck circa 19-18 BC. CAESAR AVGVSTVS, bare head left / MARTIS VLTORIS, Temple of Mars Ultor: statue of Mars, holding aquila and trophy, standing left within tetrastyle temple with ornate domed roof. RIC I 39b; BMCRE -; BN -; RSC -; B. Czurda and F. Dick, TNRB 3, 665. 6) AR Denarius (19mm, 3.49 g). Spanish mint (Colonia Patricia?). Struck 19 BC. Bare head right / Mars standing left, head right, within tetrastyle temple, holding aquila and trophy. RIC I 69a; BMCRE 367; RSC 194. (segue) PS: scusate ma le foto 2 ed il 3 sono state invertite nell'ordine... :blink:
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  48. Idea splendida! se poi si crea una cosa analoga per la pulizia, il riconoscimento dei falsi, la conservazione il tutto da mettere in una sezione protetta potrebbe diventare la bibbia dei numismatici? non che il sito non abbia già trattato tutti questi argomenti, ma ci sono talmente tante risposte e teorie che si rischia di perdersi. poche pagine per argomento, stilate dai maestri del settore ( e mi sembra che quì non manchino ) potrebbero creare un databade veramente invidiabile! Che ne dite? Lele
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  49. Buona idea Mirko, preparo qualcosa di analogo per le "romane".
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