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  1. francesco77

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/15/13 in tutte le aree

  1. Non mi pare che sia stato già segnalato.. C'è un mitico racconto di Paperino, scritto e disegnato dall' "uomo dei paperi" Carl Barks nel mese di novembre 1944. Il titolo originale è "Ten Cents' Worth of Trouble" in italiano è stato tradotto più liberamente in "Paperino numismatico". Veramente comico !! Si parla di una moneta da 10 centesimi del 1848, il cui valore dichiarato è di 500 $ (del 1944 !!). Vi posto la prima pagina
    5 punti
  2. Dopo tanto riflettere ho sostituito il mio 100 lire aratrice con questo...... Renato
    4 punti
  3. Bene, per me la discussione può dirsi conclusa. Non avevo bisogno di altro ;)
    3 punti
  4. Anche la zecca di Milano, al tempo di GIAN GALEAZZO MARIA SFORZA con la reggenza di BONA DI SAVOIA, (1476-1480), oltre ad aver raffigurato il primo ritratto femminile sulle monete dal tempo dell'impero romano, ha il simbolo della FENICE con la penna sul capo, uccello raffigurato sul rogo che rinasce dalle proprie ceneri. Certo la conservazione è MB ma .......sempre R3
    3 punti
  5. Salve a tutti Volevo segnalare la pubblicazione, oggi, on - line del Bollettino di NUmismatica - Collana MATERIALI n. 10, dedicato alla zecca di Milano. Il contributo è dedicato al prosieguo della catalogazione della collezione del Re Vittorio Emanuele III - in deposito presso il Medagliere del MUseo Nazionale Romano di Palazzo Massimo e prosegue la catalogazione delle monete della collezione del re per la zecca di Milano iniziata con il BdN - Materiali n. 7 . Il presente fascicolo con tiene le monete del seguente periodo: La zecca di MiLano Da Ludovico II a Berengario II e Adalberto (855-961) mentre il fascicolo precedente era dedicato alla monetazione di Carlo Magno fino a Lotario I (773-855) Anche per questo fascicolo, come per il precedente, la classificazione è stata curata da Luca Gianazza, cui facciamo i complimenti per questa nuova fatica, con il supporto scientifico del prof. Andrea Saccocci. Le fotografie, in alta definizione sono state realizzate dal Poligrafico dello Stato. Il progetto della classificazione delle monete della zecca di MILANO, della collezione Reale, ricordiamo è frutto della collaborazione tra il Medagliere del MNR e la Società NUmismatica Italiana (SNI). Il progetto che è divenuto operativo meno di un anno fa ha già al suo attivo due fascicoli che hanno compreso finora la descrizione, illustrazione e classificazione di 280 monete di quella che è la piu' vasta collezione di monete di Milano al mondo, solo in parte finora conosciuta attraverso la pubblicazione del Corpus (CNI) che questo progetto si prefigge di revisionare e integrare con le monete finora non pubblicate. E' prevista la pubblicazione di altri fascicoli che tratteranno, in modo sequenziale le altre serie di questa zecca presenti nella collezione Reale, rendendo fruibile progressivamente un materiale documentario di straordianria importanza per lo studio della zecca di Milano, finora conosciuto solo in parte. Un sentito ringraziamento alla Direzione del Medagliere, alla SNI e a tutti i collaboratori, in particolare all'autore Luca Gianazza , per aver permesso la realizzazione di questo nuovo fascicolo. Si auspica che questi fascicoli, un domani , siano disponibili anche a stampa in modo da poter costituire una serie che progressivamente possa affiancarsi alla poderosa opera del Corpus. Il bollettino è scaricabile dal Portale NUmismatico dello Stato al seguente URL : http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/pdf/BdNonline_Materiali_10_2013.pdf
    2 punti
  6. 5 cent Olanda 2001 con tagliata una piccola fettina
    2 punti
  7. Eccola! L'avevo salvata: purtroppo non l'avevo comprata :( Anche questa è di Costanzo II, però è parzialmente visibile l'esergo: PLG?
    2 punti
  8. Buonasera ....un'altro soldino ....1.3g...con data :pleasantry:.....fascinante n'est-il pas .? come dice dabbene..!
    2 punti
  9. IMP C POSTVMVS PF AVG RDC MONETA AVG F Moneta standing left scales and cornucopiae RIC V-II Cologne 315; Sear5 10962 C A A me sembra buona la percentuale d'argento degli Antoniniani di quel periodo per Postumo è di circa il 15 %. Da cui la porosità della moneta.
    2 punti
  10. ______________________ CRONACA DI UNA IDENTIFICAZIONE Una moneta abbastanza vecchiotta e malconcia...... penso: "sarà del '700/ '800" Con questi caratteri restringo il campo e comincio a sfogliare il catalogo 1701-1800 India, successivamente il 1801-1900. ed a me sinceramente mi bruciano gli occhi ogni volta che debbo cercare qualcosa in India o Cina sul krause!! :blink: Naturalmente approdo anche nel catalogo 1901-present sezione India, niente.... quindi, in base ai caratteri guardiamo pure il Nepal e.... post-novecento.... così giovane e così malandata?? ....Mha! :angry: Grazie ai caratteri riportati sul World Coins, tanta pazienza e la lente d'ingrandimento, individuo dove si trova la data: Anche internet viene in aiuto con qualche tabella: Individuo i 4 caratteri che formano la data - sono segnati in rosso [ ] 1985 - troppo giovane... :o viene in aiuto nuovamente il World Coins, la data nepalese è preceduta da VS (era Vikram Samvat) Anche se il 1928 è menzionato sul Krause, utilizzo comunque una tabella funzionale trovata nel web : 1928.... certo che mi potevo risparmiare la ricerca nei 2 volumi 1701-1800 e 1801-1900, ma le fattezze di conio e l'usura mi hanno veramente fatto pensare ad una moneta di un paio di secoli... che ne dite? Il World Coins le considera di "grezza coniazione", ma l'ho saputo solo dopo la ricerca e la lettura della breve descrizione. Finalmente so su per giù di cosa si tratta, ma la mia moneta è piuttosto malandata... cerco quindi nel web la stessa in condizioni migliori per identificare dove si trova il valore, anche il peso che riporta il catalogo aiuta per determinare il valore, ma a volte non è presente per i metalli poveri, men che meno il diametro, in questo caso il peso c'è ma l'oscillazione è notevole: da 11 a 18 grammi. Un simbolo ed il valore (in lettere e non in numeri) si trova dentro al cerchio al centro della moneta. Esattamente la scritta indica CINQUE PAISA - (sul krause è presente la traduzione inglese/nepalese per i diversi valori in lettere che esprimono questi caratteri) la mia ha poco rilievo e quindi la stessa moneta in ottime condizioni presente nel web mi aiuta a capire meglio. _________________________________________________ Ma come faremmo se non ci fosse il wordl coins?? :mega_shok: KM 690.2 Nepal 5 Paisa VS 1985 (1928) - rame ps. al centro della moneta sono riprodotti molto stilizzati 2 pugnali tipici nepalesi che si incrociano.
    2 punti
  11. Continuerei con il portavoce del messaggio simbolista, LA FENICE. Zecca di Mirandola. Alessandro II Pico della Mirandola duca di Mirandola e del Sacro Romano Impero (1637-1691) . Ducatone. AR 31,30 g. – ø 45,9 mm. ä ALEX ä PICVS ä DVX ä MIRA ä II ä Busto corazzato e con mantello cadente sul tronco a destra; sullo spallaccio, testa leonina. Rv. ä REDIVIVVS ä PROSILI ä T IDEM ä La Fenice, ad ali spiegate, sorge dalle fiamme e guarda verso il sole che la illumina dall’alto. Asse a 90°. CNI 26. Bellesia pag. 301, 7/B. MIR 590. Ravegnani M 2 (R/4). Davenport 4020 Alessandro II succede nel 1637 per via illegittima al nonno Alessandro I, sotto la reggenza della madre Maria Cybo, e resta sul trono per oltre 53 anni. Nel 1641 ottiene dall’imperatore Ferdinando III la conferma delle investiture e nel 1669 prende parte, in qualità di Maestro di Campo delle armate pontificie, alla sfortunata guerra di Candia. Il suo lungo regno fu caratterizzato da leggi moderne, da importanti costruzioni che abbellirono Mirandola e da uno spirito particolarmente aperto nei confronti delle arti, che culminò nell’ apertura della galleria d’arte e della famosa biblioteca. Questo meraviglioso ducatone raffigura al rovescio la Fenice, l’uccello che visse per 500 anni per essere poi bruciato dal sole e riemergere redivivo dalle proprie ceneri. L’ immagine incarna l’idea d’immortalità che Alessandro II aveva del casato dei Pico. Di questa bellissima e prestigiosa moneta, sicuramente una delle più belle monete del Seicento italiano, si conoscono pochissimi esemplari.
    2 punti
  12. Mi sembra giusto, visto che parliamo di monete medievali, di comunicare la notizia anche in questa sezione oltre che in quella sulla bibliografia. Da qualche giorno è on - line il Bollettino di Numismatica - Collana Materiali 10, riferita sempre alla zecca di Milano. In questo fascicolo che segue il recente da Carlo Magno fino a Lotario I ( 773 - 855 ) viene analizzato il periodo di : Da Ludovico II a Berengario II e Adalberto ( 855 -961 ). Ho potuto incominciare a vedere il lavoro on -line, andando sul Portale di Numismatica dello Stato in BDN, Materiali 10, di classificazione curata da Luca Gianazza come il precedente d'altronde, lavoro che ha avuto il supporto scientifico del Prof. Saccocci. Il lavoro, come già sapete è frutto della collaborazione tra il Medagliere del MNR e la Società Numismatica Italiana a cui vanno i dovuti ringraziamenti per questa ennesima pregevole opera. Ma indubbiamente il commento che mi viene spontaneo è che direi velocemente e in modo sicuramente pregevole si sta compiendo man mano la catalogazione del Corpus, in questo caso della zecca di Milano, ma anche di altre zecche già catalogate. Indubbiamente un sogno per gli appassionati e gli studiosi di numismatica si sta realizzando e continuerà con altri fascicoli. Un lavoro importante di divulgazione, a disposizione di tutti, con precise classificazione e immagini estremamente precise ed ad alta definizione. Mi sembra giusto ringraziare ancora chi ha permesso tutto questo,e in particolare il MNR, Luca Gianazza e ovviamente tutti quelli che hanno collaborato perché anche questo nuovo fascicolo fosse pubblicato on -line per tutti, non mi rimane a questo punto, da milanese, di attendere ora un nuovo ulteriore fascicolo della zecca di Milano, buona serata, Mario
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  13. Questo pomeriggio è stata chiusa una discussione sull'asta NAC 76. A molti non interessa, una delle tante discussione degenerate o in via di degenerazione. Non l'ho seguita sino al messaggio di Francesco 77 che mi invitava a esprimere un parere, come se già non fosse stata la presa piega inevitabile della sospenione. Quando mi sono collegato, non ho potuto che constatare il fatto compiuto. Se non altro per una volta i toni sono rimasti nel civile, la sostanza delle cose non cambia: perchè arrivare al punto di chiudere una discussione. Se uno studioso, un numismatico, ha portato avanti studi su una monetazione che attestano inconfutabilmente l'attribuzione ad una zecca piuttosto che un'altra ha tutti i diritti, nell'opporuna sede, di manifestare i propri studi, che comunque meritano il rispetto di tutti. Le attribuzioni a Milano della serie XPISTIANA RELIGIO nel corso degli anni sono state riviste e rivisitate al punto che oggi grazie agli studi di Griegson, Toffanin e Crippa di prossima pubblicazione avremo un quadro quasi definitivo. Pertanto nulla mi vieta di pensare che ciò possa accadere anche alla monetazione di Napoli (personalmente sono alquanto dubbioso si possa spostare l'attribuzione al di fuori della zecca di Napoli per Lanciano) ma sin quando non acquisterò il volume non ho pregiudizio alcuno. Non mi è piaciuto, e non mi è piaciuto per nulla invece l'intervento dell'Autore nella discussione NAC 76. Dal primo post il lettore aveva la chiara e netta impressione che Arturo Russo o Alberto de Falco, prima di battere il lotto o durante la tornata d'asta avessero comunque avvisato la sala della nuova attribuzione delle monete in questione. Rimanendo sott'inteso che, cosi facendo, avrebbero confortato la nuova linea. Questa è una biricchinata; quando si scrive si deve dare il giusto peso alle parole. Soprattutto nella chiarezza. Mandare una e-mail non significa nulla, a maggior ragione non vuol dire che sia neppure stata letta, e che se ciò fosse avvenuto, abbia poi sortito alcun effetto. Chiudere una discussione è un fatto grave, lesivo per il forum, è la manifestazione dell'incapacità di dialogare da parte degli utenti. Non mi fa piacere.
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  14. Peccato, fosse stata una P ...sarebbe stato un bel colpo. Ma Filippo de Cleves non è da meno, parente di Luigi XII, inviato da lui stesso come suo vicario a Genova, è ricordato dai numismatici solo per questa piccola monetina.
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  15. DE GREGE EPICURI Concordo con le osservazioni critiche fatte soprattutto sulla "patina", nel senso che tutte quelle micro-bollicine sono abbastanza disturbanti. E' anche vero però che è quasi impossibile trovare sesterzi che non abbiano subito interventi; ma certo non tutti gli interventi sono uguali. Non entro nel discorso del prezzo, che è molto variabile a seconda delle circostanze: asta straniera, asta italiana, commerciante (e di quale livello), acquisto da collezionista privato, ecc. Certo però che questo rovescio è estremamente interessante: finchè acquistavo questo tipo di monete ero disposto a fare "strappi" per un esemplare del genere...
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  16. WOW!!! http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEV35/2 Questa ci svela un mistero! Spero di non sbagliare ma questo è un minuto di Paolo di Campofregoso con la sigla SB, sigla che non conoscevamo!!! E' degli ultimi minuti del suo dogato della serie con già il C/R/R/sigla sul retro ....ma guarda un po' cosa ci fai vedere !!! Complimenti cumpà ...è eccezionale! Ma forse mi sbaglio ... potrebbe essere un Filippo de Cleves, che già conosciamo, guarda bene se la prima lettera è una P o una F.
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  17. Tavola comparativa: Figg. 1-4, nummi con croce greca a nome di Ilderico; figg. 25 - 32, nummi con Vittoria di Ilderico; dal cui confronto la chiara affinità stilistica nonchè di forma tra i rispettivi ritratti. NEGARE QUESTA LORO SIMILITUDINE EQUIVALE NEGARE L'EVIDENZA....!!! mariesu.
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  18. Non vorrei suscitare le tue ire, specie sotto Natale, parte dei fondi sembrano rifatti e ritoccati, anche alcuni particolari della figura come la narice o le pieghe del vestito o della legenda come la I di LAETI, la A che in gran parte è fuori conio dovrebbe essere presente almeno con le parti terminali delle gambine. La patina color verde chiaro non appare vecchia visto che manca sui rilievi delle figure come se la moneta fosse stata esageratamente maneggiata dopo il diseppellimento. Di solito la patina antica è molto stabile e tende a cristallizzare e non basta certo il leggero maneggiamento degli appassionati per asportarla. Credo che la patina originaria sia quella verde scuro che appare sotto. La buona notizia è che quindi è autentico anche se ritoccato. Spero che tu non te la prenda per le mie osservazioni sincere , magari altri diranno esattamente il contrario di quanto ho sostenuto. Aspetta di sentire altri pareri.
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  19. Visto che ci sei.... e sei contento della tempestività con cui ti hanno dato le risposte, .... concretizza questa soddisfazione con un " mi piace" a chi ti ha dedicato il suo tempo.... ciao gigio... :whome:
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  20. Ciao, concordo con quanto detto da @@teodato e @@Nadir86
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  21. Guardatele, amatele e rispettatele le vostre monetine, vedrete che vi daranno delle soddisfazioni indescrivibili
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  22. questo è un signor 100 lire aratrice!!!! :good:
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  23. Ciao Fabrizio, hai già una bella collezione per essere così giovane. Seguirò volentieri la tua discussione. Se posso darti un consiglio...sarebbe meglio se tu ritagliassi le foto delle tue monete e per evitare le sfocature se hai una compatta posizionati a circa 30 cm di altezza, perpendicolarmente alla moneta, con una buona luce, e poi ritaglia la foto togliendo tutto il contorno. Così potremmo apprezzare al meglio le tue monete, ciao e complimenti per la tua collezione, Giò
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  24. Purtroppo sono necessari tutti e due altrimenti che Circolo è? :D Questo problema l'ho affrontato nel 2010 quando ho avuto l'idea di fondare un Circolo anche io...a Roma ne esiste uno solo ma ormai i soci non hanno neanche più sede, si poggiano nella sede di un'altra associazione una volta la settimana oppure si vedono in un bar e dato che sono quasi tutti pensionati non hanno problemi di orari, quindi si vedono nel primo pomeriggio ma questo non era compatibile con gli amici con cui avevamo praticamente già formato un Circolo virtuale qui sulla Moneta, tramite incontri e visite organizzate da me, come quelle al Museo della Banca d'Italia. Il problema della Sede è quello più grande a mio giudizio, i costi per l'affitto di un locale sono alti e la gestione dell'associazione ne prevede altri...calcolammo che per sostenere decentemente il tutto sarebbero servite almeno 50 persone, altrimenti il costo sarebbe diventato troppo oneroso per tutti i soci. Beh...il primo ostacolo l'ho aggirato bene offrendo la mia casa come Sede per il C.N.R.L., in questi tre anni di vita non abbiamo fatto moltissime riunioni, purtroppo ho avuto parecchi problemi "tecnici" che pian piano spero di risolvere, ma lo spirito del Circolo si è consolidato grazie alle persone che ci credevano davvero e che hanno partecipato alle iniziative che sono state indette man mano. Abbiamo anche deciso di non "formalizzare" l'associazione per il momento, così risparmiamo sulle spese di gestione e ci siamo ripromessi di farlo in caso di bisogno. Purtroppo quello che ci manca è un locale da adibire a Biblioteca, ora la mia casa è anche dimezzata e sarebbe ancora più difficile, ma non dispero, nel tempo troverò una soluzione anche a questo, si potrebbe sempre fare una Bibioteca Virtuale con l'aiuto di tutti i soci, sono consapevole che per alcuni libri il lavoro di scansione sarebbe lungo ma con un po' di pazienza si può fare tutto a questo mondo e c'è chi mi dice che di pazienza ne ho "veramente troppa". :D Quindi non disperare @@DanPao, guardati intorno, cerca amici appassionati come te e vedrai che con pazienza riuscirai nel tuo intento. Ciao, Giò P.S.- Il mio sogno è di riuscire a dare vita ad un vero Circolo Inglese, con una Biblioteca vera con relativa sala di lettura , un ristorantino, un bar, una Sala da conversazione e magari anche una da Musica... :lol: :lol: aperto tutti i giorni, ma ho idea che forse ormai sono troppo vecchia per realizzare tutto ciò :cry: ...ma non si sa mai nella vita. ciao
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  25. Se hai bisogno facci sapere, Lamoneta è una comunità ;)
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  26. Grazie mille. ..... in effetti è questo il bello del confronto. Molte persone oltre Pietro ci si potevano confondere. Due secoli fá scrivevano con una forma grammaticale diversa da quella di oggi. Poi pensandoci bene il documento cita al quinto rigo di un novello punzone...... quindi il caso è risolto. Un po' di pazienza. .... Erano ragazzi! Secondo me dobbiamo organizzare una visita guidata al museo archeologico nazionale di Napoli per ammirare e commentare i conii e punzoni da vicino. Vogliamo organizzare in primavera?
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  27. signori ma come si fa a dare questa moneta meno di spl, questa moneta per me e' uno SPL PIENO, e non si capiscono bene i fondi... se fossero belli anche anche uno SPL+, per curiosita' leggetevi questa discussione http://www.lamoneta.it/topic/75241-20-lire-cappellone-da-valutare/ un cappellone che si può classificare un bb+, che peraltro è stato anche lavato, alcuni l'hanno fatto arrivare allo SPL
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  28. Sono anch'io dell'opinione che ogni minimo dettaglio tecnico non poteva essere riportato minuziosamente nelle missive. I conii sono differenti, quindi il documento potrebbe riferirsi al fatto che venne preso come modello visivo iniziale la medaglia del Laudicina del 1832. Poi la foto del punzone di suddetta medaglia postato da me pochi post prima conferma quanto appena detto.
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  29. @@Atletica E' da fine Agosto che non comunichi aggiornamenti, vedo ogni tanto inserimenti di monete ma senza riscontri da parte tua, credo che dovresti chiarire a tutti se il gioco e la discussione vanno avanti oppure no................... :help:
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  30. Se ingrandite l' immagine si vede che sono P taroccate ........ le R sono diverse con tratti diversi, il tarocco è più visibile nel seriale basso a sinistra. @poseidon perchè dici che è interessante il corto ? le mie E009E6 sono nella maggioranza P25 ..... la più alta è P2585 Buona giornata a tutti
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  31. buongiorno a tutti , raccogliendo l' invito di Dabbene vi posto il tollero del 1702 ... un po consunto ma nella media ..... ma che dico raccogliendo l' invito... non vedevo l' ora di postare le foto :rofl: !!! ...
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  32. Grazie Francesco In effetti non riuscivo a capire come mai le immagini fossero postate così piccole! Cercherò di rimediare. Spero comunque di aver fratto cosa gradita a tutti nel mostrare questo capolavoro napoletano!
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  33. Grazie MEDUSA51 per la collaborazione. :good:
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  34. Sul volume dedicato ai massimi moduli il Bartolotti al n.15 la riporta come Bronzo (anche argentato e dorato) ma subito sotto scrive testualmente: "Non sono stati reperiti documenti relativi ai metalli usati per la coniazione"
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  35. In questo caso l'assenza della doppia piuma nella coda è l'elemento piú facile da verificare. Intendiamoci, non che la doppia piuma sia un'esclusiva del conio romano ma se non c'è permette perlomeno di escluderlo: http://numismatica.lamoneta.it/collezionismo-numismatico/i-talleri-1780-coniati-in-italia
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  36. Per quanto mi riguarda é molto più semplice che li perda per sbadataggine che me li rubino
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  37. Ecco il mio esemplare, RIC VIII Aquileia 196, con LXXII a sinistra e al centro, 4,03gX21mm, purtroppo l'officina è illeggibile. La differenza che vedo è che il mio cavaliere è barbuto, mentre nel tuo esemplare mi sembra di no: Non saprei dire quanto effettivamente sia rara, certo non se ne vedono a bizzeffe. Ciao, Exergus :)
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  38. Oggi voglio segnalare una cosa che rende particolarmente felici noi collezionisti di medaglie napoletane. Un mio caro e giovane amico ha aperto un negozio di numismatica in Lombardia, e guardate cosa ha messo in vetrina? La presa di Capri del 1808 e il testo Il Medagliere. Medaglia simbolo della numismatica napoletana. Non si esclude che prossimamente i clienti di questo negozio possano trovare anche qualche bella medaglia. Per una questione di correttezza ho dovuto tagliare il nome del nogozio per una questione di correttezza nei confronti di altri amici negozianti e periti. @@Michelangelo2 @@picchio @@gionni980 @@giangi_75it @@providentiaoptimiprincipis @@incuso
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  39. Complimenti anche da parte mia, io non la possiedo, e chissà se un domani la acquisterò.
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  40. E' veramente un pezzo ostico, concordo con te: piccolo, non molto bello stilisticamente, metallo povero e purtroppo costa tanto. Comunque hai fatto bene a prenderlo, è veramente raro, molto di più di tante altre monete di V.E.III . La conservazione è sicuramente buona e soprattutto è periziato, visto che di falsi ce ne sono molti.
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  41. Verissimo, sarà una delle ultime della mia collezione, già mi è stato difficile spendere per un 2 cent 1907 figuriamocI questa che è ancora più piccola e costa almeno 6-7 volte, complimenti!
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  42. 1 punto
  43. Farei una distinzione tra vittorie in nome di Ilderico e vittorie del tempo di Ilderico. Le legende nei nummi di Trasamundo sono sempre estremamente approssimative, al contrario di quanto avviene nella moneta d'argento. Poiché non esistono nummi regi con il rovescio della vittoria con legenda chiaramente riconducibile a Ilderico, mentre nel caso dei nummi con la croce la legenda è sempre indiscutibilmente in suo nome, Mario Ladich ha ritenuto che quel nummo isolato, simile a quello di Lulliri, con una legenda approssimativa che pare essere IREI ma con lettere malamente eseguite, sia da attribuirsi a Trasamundo e precisamente al periodo iniziale di Trasamundo, quando si era ancora in una fase di transizione tra la pseudo-legenda con lettere e la legenda nominativa. Ipotesi che ritengo condivisibile, in modo particolare proprio per il nummo illustrato da Ladich nel suo catalogo (che è un nummo di Cartagine, non sardo). Tornando al nummo di Lulliri, mi pare che non sia stato sottolineato con la necessaria evidenza un aspetto molto importante; la monetazione vandala della Sardegna è una monetazione imitativa, con la sola eccezione dei nummi emessi in nome di Godas. La monetazione enea del V e VI secolo (e non solo quella), è rivolta a un mercato che in gran misura è analfabeto e pe ril quale la legenda è priva di significato. Tuttavia si conia moneta enea con legenda: questo avviene per il carattere propriamente di manifestazione di sovranità proprio della monetazione ed è la legenda stessa che riporta l'autorità emittente. Quindi quando nel regno vandalo la coscienza della propria identità nazionale viene via via affermandosi, nella stessa misura diventa importante l'apposizione del nome del sovrano sulla moneta. Nel caso della moneta d'argento, poiché destinata a un mercato più ampio e più colto e quindi più alfabetizzato, la convenienza di apporre il nome del sovrano sulla moneta si manifesta con molto anticipo rispetto alla moneta enea. La monetazione di zecca sarda è imitativa: dunque in essa è del tutto assente la funzione di manifestazione di sovranità nazionale che, invece, esiste nella monetazione ufficiale. Inoltre il mercato sardo è analfabeto nella sua quasi totalità. Da qui l'assoluta indifferenza verso l'apposizione di una legenda sulla moneta coniata in Sardegna che, infatti, spesso quando decentrata al dritto non mostra legenda alcuna nel campo, oppure solamente pseudolegenda. Solo con l'avvento di Godas, proprio in quanto egli si proclama sovrano della Sardegna, la monetazione sarda assume il carattere di rivendicazione della sovranità e quindi viene apposta una legenda che indiscutibilmente riporta al suo nome: CVDAREX. E' interessante notare che le vittorie reali di Guantamundo e Trasamundo, che costituiscono il prototipo imitato dalla zecca sarda, pesano mediamente 0,61 g, cioè quanto nominalmente stabilito per il nummo alla fine del V secolo, mentre le vittorie imitative sarde pesano mediamente 0,38 g: dunque sono sottopeso com'è caratteristico di tutta la monetazione imitativa. I nummi in nome di Godas mediamente pesano 0,78 g, cioè sono addirittura sovrappeso!, ciò che è abituale in un'emissione monetaria che vuole sottolineare il prestigio del soggetto in nome del quale viene emessa. Quando la Sardegna viene occupata dall'esercito bizantino e si pone fine alla dominazione vandala, per un certo periodo di tempo la zecca sarda (forse sita nella zona mineraria nei pressi di Cagliari) batte ancora moneta: nuovamente si tratta di moneta imitativa, ma ora avendo quale prototipo il nummo di Giustiniano con la lettera A. E' molto interessante notare che nuovamente il peso medio di questa emissione sardo-bizantina si colloca molto al di sotto dello standard del nummo bizantino e che sparisce la legenda con il nome di Giustiniano (o quello di Giustino II) in quanto sostituita da una pseudolegenda. Ciò è del tutto coerente con il carattere proprio di una monetazione imitativa. Cosa concludere? Che in quanto imitativa, la monetazione vandala della Sardegna riproduce la vittoria vandala avendo quale prototipo quella apparsa dopo la riforma di Guntamundo (che, un po' impropriamente, è spesso chiamata vittoria di Trasamundo in quanto è in nome di questo monarca che è stta battuta gan parte di questa tipologia). Credo che questa monetazione imitativa in Sardegna sia stata coniata dal momento dell'apetura della zecca, ciò che avvenne forse all'nizio del regno di Trasamundo se non alla fine di quello di Guntamundo, mantenendosi invariata durante tutto il tempo intercorso dal suo apparire sino all'irrompere della monetazione di Godas e che, quindi, abbia poco senso parlare di monetazione imitativa della Sardegna vandala in nome di un quasivoglia monarca. Non escluderei neppure che durante il breve regno di Godas ci fosse una doppia emissione monetaria: quella dei suoi rari nummi prestigiosi, nominativi e di peso superiore allo standard, senza per altro interrompersi l'emissione delle vittorie imitative anepigrafi o con pseudolegenda sottopeso. Non lo affermo, poiché non ho elementi a sostegno di questa affermazione, ma non lo escludo poiché la logica indica che tale situazione è ragionevole. Ciò equivale a dire, ovviamente, che le vittorie sarde imitative del tipo cosiddetto di Trasamundo, potrebbero essere state coniate anche durante i regni di Ilderico e persino di Gelamir. Antvwala
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  44. Non è proprio così, la casa d'asta dal mandatario trattiene anche solo l'8%, non il 20%
    1 punto
  45. Risulta che la Zecca di Messina coniò Pierreali solo con nominativo della Regina Maria,con Martino Duca di Monblanco ed il marito Martino ed anche dopo che il Duca di Monblanco ascese al trono d'Aragona,insieme e solo con il marito Martino. Come già detto i Pierreali ,in tutte e tre le coniazioni sono estremamente rari,sono in argento e in oro non furono coniati.
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  46. Salve a tutti! Stamattina, ravanando tra le mie vecchie monete ho sentito un muggito... era il vecchio testone per la re frumentaria restituta! L'ho rigirato un paio di volte tra le dita quando mi sono detto: facciamogli una foto... La tecnica di scatto è stata molto approssimativa e rudimentale: una flashata sul vassoio, quindi la patina, ai miei occhi molto gradevole e piuttosto intensa, male si coglie. Il metallo è freschissimo, lustroso.
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  47. Ciao, posso capire la Catalogna, ma delle leghe padane per favore elimina la scheda :rofl: :P Comunque bella idea, mi piace..Per chi fonda la propria raccolta attorno alle monete mondiali può essere molto utile :good: Gaetano
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  48. Ti ringrazio per queste tue ricerche, di cui prendo buona nota, che andrò a cercare a Settembre in biblioteca. Saluti
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  49. A questo punto i Pierreali di Pietro e Cotanza in argento con segni a lato destro dell'aquila sembrerebbero parecchi,ma vi potrebbero essere delle ripetizioni fra quelli postati in questa discussione e quelli pubblicati sui vari libri. Bisognerebbe effettuare dei raffronti. --odjob
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  50. Anch'io sono d'accordo sul fatto che l'an 14 sia un R3 (ed in effetti il Gigante lo classifica r3). Sul 1807 ho qualche dubbio. Io sarei più propenso a classificarlo ancora come r4. Non certo r5 come lo classifica il Montenegro. E' anche interessante vedere come il grado di valutazione sia cambiato nel tempo. Il Pagani classificava come r4, sia l'an 14, sia il 1807 che il 1808. Il Bobba classificava r5 l'an 14, r4 il 1807 e r4 il 1808 (ma per il 1808 metteva la fotografia dell' an 14 U :D ) Del resto è noto che il 40 lire 1808 senza segno di zecca era considerato addirittura R4 dal Pagani. In proposito il Gigante, che lo riporta giustamente come r, in nota aggiunge che la moneta fino agli anni '40 era considerata estremamente rara, probabilmente riferendosi al Pagani. Però guardando gli appunti di mio papà, che collezionava monete negli anni 60, lui lo riportava ancora come r3. Ed in effetti il Bobba nel 1974 riporta il 40 lire 1808 ssz come r3. Per cui la precisazione del Gigante pur interessante non mi pare del tutto corretta perchè sicuramente fino agli anni 70 il 1808 ssz era considerato se non estremamente raro r4 almeno rarissimo r3. In realtà è sicuramente r ... io da solo ne ho tre esemplari <_<
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