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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/30/13 in tutte le aree
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Categoria: Monete Moderne in Oro Autorità Emittente: Ferdinando IV Re del Regno di Napoli Valore Nominale: 6 Ducati Peso: 8,8 Gr. Diametro: 26,5 mm. Contorno: Treccia in rilievo Metallo: Oro 906,25 Descrizione del Diritto: FERDINAN.IV.D.G.SICILIARVM.ET.IE.REX (Busto a destra) in basso B.P. Descrizione del Rovescio: HISPANIAR / INFANS 1783. Stemma coronato tra C // C / C e D / 6 Catalogazione: Gigante 28a Millesimo: 1783, Zecca di Napoli7 punti
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Categoria: Monete Contemporanee in Oro Autorità Emittente: Ferdinando I Re del Regno delle Due Sicilie (1816-1825) Valore Nominale: 15 Ducati Peso: 18,93 Gr. Diametro: 29,5 mm. Contorno: PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS (in incuso) Metallo: Oro 996 Descrizione del Diritto: FERDINANDVS I . D . G . REGNI SICILIARVM ET HIER . REX . (Testa coronata a sinistra) Descrizione del Rovescio: HISPANIARVM / INFANS 1818 (Genio volto a sinistra con colonna coronata e scudo) Nell'esergo ACINI 425 // TITOLO MILLESIMI 996 // DUCATI 15 Catalogazione: Gigante 2 Millesimo: 1818. Zecca di Napoli6 punti
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Ritorno con la più bella del 2013 categoria rame, a volte la più bella può anche non essere la più bella esteticamente, ma la più bella può essere anche la più ricercata o la più desiderata. Nel mio caso si parla di una delle monete che cercavo praticamente da sempre e mai trovate in giro, rara più del san Gennaro della stessa serie, ma riportata comune dai cataloghi. Categoria : monete moderne in rame Autorità emittente : REPUBBLICA DEL REGNO DI NAPOLI (Nome Ufficiale) – Enrico di Lorena Anno : 1648 Valore Nominale : 1 Tornese Peso : 2,35 gr. Diametro : 21 mm. Metallo : Rame Descrizione del dritto : HEN . DE . LOR . DVX . REI . N . Scudo coronato con SPQN Descrizione del rovescio : LETIFICAT 1648 . Grappolo d'uva, a sinistra GA/C a destra simbolo coniatore O Catalogazione : MIR 284, PR 5 Note storiche: Strettamente legata alla repubblica napoletana è la figura di Tommaso Aniello d'Amalfi, detto Masaniello, il pescivendolo che iniziò la rivolta popolare che tra il 1647 e il 1648 portò alla nascita della repubblica. Nonostante la breve durata, la ribellione da lui guidata indebolì il secolare dominio spagnolo sulla città, riaprendo la strada alla contesa tra Spagna e Francia per il possesso della corona di Napoli.5 punti
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La più grande: Autorità Emittente: Ferdinando I Re del Regno delle Due Sicilie (1816-1825) Valore Nominale: 30 Ducati Peso: 37,87 Gr. Diametro: 35,3 mm. Contorno: PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS (in incuso) Metallo: Oro 996 Descrizione del Diritto: FERDINANDVS I . D . G . REGNI SICILIARVM ET HIER . REX . (Testa coronata a sinistra) Descrizione del Rovescio: HISPANIARVM / INFANS 1818 (Genio volto a sinistra con colonna coronata e scudo) Nell'esergo ACINI 850 // TITOLO MILLESIMI 996 // DUCATI 30 Catalogazione: Gigante 1 Millesimo: 1818. Zecca di Napoli Nota:le 3 monete provengono dalla collezione Martorana di Palermo.5 punti
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Il 2013 purtroppo mi ha tenuto per la maggior parte del tempo lontano dalla numismatica e di conseguenza dagli acquisti. Categoria : monete moderne in argento Autorità emittente : REGNO DI NAPOLI – Carlo VI d'Asburgo, come Imperatore Anno : 1730 Valore Nominale : 1 CARLINO; 10 GRANA (G X) Peso : 2,1 gr. Diametro : 21 mm. Metallo : Argento Descrizione del dritto : CAR: VI. D. G. ROM: IMP. Busto laureato dell'imperatore, dietro MP/A, sotto G. Descrizione del rovescio : . IN HOC SIGNO VINCES . Croce cantonata da raggi, sotto 1730 e G.X Catalogazione : MIR 328, PR 215 punti
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Premetto, prima di iniziare a scrivere, che il tutto è nato da una discussione accesa tra due utenti del forum, non li cito per ovvi motivi, ma sicuramente si riconosceranno e qualcuno li riconoscerà. Non ho potuto fare a meno di pensarli quando ho messo su questi appunti e non nascondo che più di un sorrisino è scappato e per questo mi scuso, ma non ho resistito :D A chi non è capitato di ragionare per assurdo per avvalorare le proprie tesi? In vita mia mi è capitato di assistere a varie discussioni in cui i più strani accostamenti venivano utilizzati per i propri ragionamenti. Applicare questo tipo di logica anche nei discorsi di stampo numismatico porta a crearsi monete e nominali mai esistiti e completamente diversi da quelli già conosciuti, così tra una moneta fantomatica e l'altra è capitato anche un carlino DEFENSOR FIDEI. La dea Moneta come suo solito si fa beffa di noi poveri studiosi di numismatica e così può far realizzare l'assurdo: durante un lavoro di ricerca, infatti, esce fuori il carlino citato. La moneta in questione, coniata sotto il regno di Filippo II d'Asburgo re di Spagna (1556-1598), è apparsa in un'asta del 2002 (Asta 3 del 17/11/2002, lotto 323, Inasta S.p.A) D: PHILIPP REX ARAGON V Testa nuda del Re volta a destra. GR/VP (Germano Ravaschieri/Vincenzo Porzio) R: DEFEN / SOR / FIDEI In ghirlanda d'alloro. La moneta si presenta praticamente identica a tutti i carlini coniati sotto il regno di Filippo II ed ha la particolarità di riportare al rovescio la disposizione del titolo di difensore della fede in maniera opposta al suo solito: DEFENSOR FIDEI, appunto. Analizzando la tipologia dei FIDEI DEFENSOR, si può facilmente evincere come l'errore di assemblaggio di un conio abbia portato alla nascita di una nuova variante e, in questo caso, di errore si può parlare: si nota, infatti, che sia i carlini coniati precedentemente (durante il periodo da principe di Spagna e quelli recanti la sigla IBR - Giovan Battista Ravaschieri) sia quelli che furono coniati successivamente (con le sigle IAF/CI - Giovanni Antonio Fasulo/Gaspare Giuno) presentano la dicitura corretta e non sarebbe stato logico, tenendo presente anche il periodo di difficoltà economiche per il Regno di Napoli, creare un conio ex novo usato solo per un'unica tipologia. Per quanto riguarda il titolo, esso nasce come Defender of faith nel 1521 e fu attribuito da papa Leone X al re d'Inghilterra Enrico VIII, fin quando quest'ultimo rimase fedele alla chiesa cattolica, e fu ereditato da Filippo II dopo esser diventato re consorte d'Inghilterra nel 1554, nonostante non ne fosse più re, conservò il titolo anche grazie al suo contributo nella battaglia navale di Lepanto contro i turchi.4 punti
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Anche se i mezzi a mia disposizione non mi consentono foto ad elevata risoluzione o foto scattate alla luce di qual si voglia luce da voi preferita, mi auguro vogliate gradire ugualmente la visione di questo meraviglioso 6 Ducati 1783 appartenente alla mia collezione, un'incantevole moneta d'oro satinata con fondi a specchio, secondo il mio parere un pezzo di rara bellezza!4 punti
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Il mio contributo alla categoria Banconote 50 Lire "Buoi" - Vittorio Emanuele III Autorità emittente: Banca d'Italia Data di emissione: 01/08/1917 Firme: Stringher / Sacchi Recto: Figura seduta di Pallade in chiaroscuro, con ramo di ulivo nella mano destra e scudo imbracciato nella sinistra. A sinistra l'ovale per la filigrana è circondato da rami di ulivo. Chiude il tutto un festone cromatico di foglie e frutta di arancio. Verso: l campo centrale è occupato da una scena agricola in chiaroscuro, rappresentata da due buoi con aratro condotti da un contadino. Una cornice esterna di colore arancio circonda l'intera composizione. Negli angoli, all'interno di quattro rosoni, compaiono la cifra "50" e un'aquila reale recante nel petto lo stemma dei Savoia. In alto, festoni di fiori e frutta. In un medaglione è rappresentato in filigrana il profilo di Dante Alighieri con la corona di alloro.3 punti
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Di sicuro una moneta da 3 cavalli del Regno di Napoli, credo di Filippo II. La bassa conservazione del D/ non permette l'esatta catalogazione. Come puoi notare potrebbe essere anche questa: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIR/42 punti
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...a quanto mi dice un amico, accedere ai fascicoli delle indagini e quindi alle informazioni, non è poi così semplice.... ...quindi conoscere i risultati di una indagine, non è proprio alla portata di tutti.... A meno che il buon Elledì non decida di illuminarci ulteriormente, penso che molte cose dette a proposito dello scudo dell'uno, rimarrano nell'ombra e i soliti noti continueranno a farsi grassi affari!!2 punti
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Boh. Addirittura... nonostante tutta la stima se è vero mi pare un pò un' esagerazione. Saluti Simone2 punti
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LaCategoria: Monete Contemporanee in Oro piccola sopra, questa è la media: Categoria: Monete Contemporanee in Oro Autorità Emittente: Ferdinando I Re del Regno delle Due Sicilie (1816-1825) Valore Nominale: 15 Ducati Peso: 18,93 Gr. Diametro: 29,5 mm. Contorno: PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS (in incuso) Metallo: Oro 996 Descrizione del Diritto: FERDINANDVS I . D . G . REGNI SICILIARVM ET HIER . REX . (Testa coronata a sinistra) Descrizione del Rovescio: HISPANIARVM / INFANS 1818 (Genio volto a sinistra con colonna coronata e scudo) Nell'esergo ACINI 425 // TITOLO MILLESIMI 996 // DUCATI 15 Catalogazione: Gigante 2 Millesimo: 1818. Zecca di Napoli2 punti
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Ciao, ti rispondo per quel che so sulle monete antiche (chi le segue ti saprà dire qualcosa in più): se chi trova una moneta con metal detector o in modo fortuito deve denunciarne il ritrovamento in quanto potrebbero rivestire un interesse archeologico ecc... se tu compri monete su ebay da privati non sei "tutelato" sotto certi aspetti, potresti fare un incauto acquisto (comprare ad esempio una moneta da scavo che è illegale qui in italia). Se tu compri una moneta da un commerciante, quinti titolare di partita IVA ti verrà fornita la fattura e non so se qualche altro documento sulla lecita provenienza, ma credo (non ne sono sicura) basti solo la fattura. Comunque per avere più risposte e certe, potresti aprire una discussione in merito in questa sezione http://www.lamoneta.it/forum/48-la-piazzetta-del-numismatico/ ponendo la tua domanda :)2 punti
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- Categoria: Monete Moderne dal 1500 al 1800 - Autorita' Emittente: Battuto nella citta' di Siena, Armetta 88 Capitoli del 15 Giugno 1526 - Valore nominale: Era catalogato nel CNi come parpagliola da 10 quattrini, il Mir la reidentifica come ''Grosso con Lupa'' non e' indicato un nominale. - Peso: Gr 1,82 - Diametro: Mm 23 - Metallo: Argento - Descrizione del D/: + SENA . VETVS . CIVITAS . VIRGIN (questo mio esemplare e' una variante con il '' VIRGINI'' finale, nel Mir non e' ancora riportata questa variante per il grosso con lupa) nel campo la lupa a Sinistra con testa retrospiciente allatta gemelli. - Descrizione del V/: ( Armetta 88 ) . A . ET . ω . PRINCIPIV . ET . FINIS - Descrizione del taglio: --- - Catalogazione: M.I.R Toscana Zecche minori n°542 - Note storiche / Numismatiche: La Repubblica di Siena nasce nel 1125, anno in cui viene deposto il vescovo, allora a capo della città e del contado attorno ad essa. Viene eletto un Governo Consolare per governare lo Stato Senese nei suoi primi anni di vita: nel 1125 viene nominato Manco, primo Consul Saenensis. Convenzionalmente viene indicato il 1186 come l'anno del riconoscimento ufficiale del nuovo Stato da parte del Sacro romano Impero, anno in cui l' Imperatore Federico Barbarossa concede la possibilità di battere moneta e di eleggere liberamente i consoli. I gemelli Senio (o Seno) e Ascanio (o Aschio) erano secondo la leggenda i figli di Remo (fratello di Romolo). La leggenda vuole che i due fratelli siano scappati al di là del Tevere, per sfuggire allo zio, che dopo il fratello avrebbe voluto uccidere anche i nipoti. Inizialmente si sarebbero diretti verso il tempio del dio Giano, recandosi nella zona dell'odierno Gianicolo. Sarebbero poi fuggiti da Roma e scappati a nord verso l'etruria avrebbero fondato la città di siena portandosi dietro il simbolo della lupa capitolina che per questo motivo rientra anche nello stemma di siena I due fratelli fondarono inizialmente tre fortificazioni sui tre colli che avrebbero poi in seguito formato la città, per potersi difendere dall'assedio di Montorio e Camelio emissari mandati da Roma dallo zio Romolo. Il nome della città deriverebbe perciò da Senio, mentre il fratello avrebbe dato nome al vicino centro di Asciano. Spesso facciamo l'errore di credere che sotto la lupa di ''siena'' ci siano Senio ed Ascanio, mentre invece la leggenda parla chiaro, quando fondarono siena portarono con se' lo stemma della lupa capitolina, quella cioe' che ha salvato Romolo e Remo. si, i gemelli sotto la lupa di siena non sono che Romolo e Remo. Ecco una copia della leggenda. '' Senio e Aschio, i figli di Remo, per sottrarsi all'ira dello zio Romolo, fondatore e primo re di Roma, fuggirono dalla citta natale portandosi dietro il sacrario della lupa, sottratto dal tempio di Apollo. E fu proprio Apollo che favori la fuga di Senio e Aschio, facendo trovare loro, sulla strada verso la Toscana, due splendidi cavalli, uno bianchissimo, l'altro nero come la notte. I fuggiaschi, scampati con l'aiuto divino alla persecuzione di Romolo, giunsero presso it torrente Tressa dove si unirono ai pastori del luogo, costituendo di fatto una prima comunita, Per difendersi poi dagli attacchi delle tribu vicine costruirono sulla cima di un colle un castello - Castel Senio - che fu quindi primo e piu antico nucleo della nuova citta e che corrisponderebbe a quella parte pin elevata di Siena che si chiama Castelvecchio. Vani furono i tentativi orditi da Romolo per catturare i due fratelli e anche l'invio di due re - Montonio e Camelio - non produsse i risultati sperati. Nella guerra Montonio, assediato, fu costretto ad arrendersi, mentre Aschio venne ferito e Camelio firmb la pace accontentandosi di vivere per it momento nel castello di Senio, anche se la leggenda vuole proprio Camelio fondatore del castello di Camollia. Si festeggie la fine delle ostilita ordinando grandi sacrifici in onore di Apollo e di Diana su due are vicine: dall'altare dedicato ad Apollo si levo un fumo denso e nero, mentre dall'ara di Diana sfiocce una nuvola bianca. Ecco quindi svelato anche l'arcano della balzana.: prima i due cavalli, adesso le due nuvole di fumo; e questo un segno della volonta celeste, e Siena adotta cosi come insegna la balzana, fiero e glorioso scudo senese, la cui meta superiore e bianca e l'inferiore nera. Non viene dimenticata, ovviamente, nemmeno la lupa con i gemelli, che fu assunta a rappresentare la citta, figlia promogenita di Roma, e non e un caso che proprio per tale simbolo Siena, il cui nome era Saena Julia '' Ecco una delle tante statue che si trovano a Siena Questa l'ho fotografata per piu' motivi; Si troa dentro la contrada de ''La Lupa''; la zona si chiama ''Le lupe'' perche' ci sono due statue uguali che si guardano vegliando sulla contrada e su quella parte delle mura di Siena; ricollegandosi ancora una volta a roma, sotto la statua c'e' la scritta S.P.Q.S anche questa strettamente collegata e ripresa da Roma . Ad un recente incontro con degli studiosi a cui ho partecipato ascoltando felice, ho capito che la storia della mia citta' e' molto collegata anche con dei come Apollo e Diana (a cui sono state fatte le offerte e dal quale e' scaturito il fumo nero e bianco diventato stemma della citta'). Una delle divinita' piu' importanti potrebbe essere Stata la Dea Minerva, vergine della sapienza, a Lei era dedicato il tempio che si dice posasse le fondamenta dove ora c'e' il duomo, ed e' lei, che potrebbe aver per la prima volta ispirato la dicitura ''SENA VETUS CIVITAS VIRGINI'' quando ancora il tempio pagano poggiava su Siena. La moneta potrebbe, quindi, essere in via indiretta una forma di ringraziamento, oltre che alla vergine maria, diventata poi testimone di molte altre monete, anche di una dea pagana. Mi fermo qui' perche' parlerei per ore :)2 punti
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Autorità emittente: Vittorio Emanuele III - Regno d'Italia Valore nominale: 100 lire 1912 serie "Aratrice" Peso: gr 32.25 Diametro: 35 Metallo: oro 900/1000 Descrizione del dritto: Vittorio Emanuele III - Semibusto a sinistra in uniforme Descrizione del rovescio: L'Italia agricola con aratro Descrizione del taglio: rigato2 punti
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Oggi spontaneamente, da questa discussione e nato questo quesito cosa sia meglio avere una moneta rara ma in condizione molto bella, oppure comune ma in fior di conio? Lo chiedo a voi cosa preferite?1 punto
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buone feste, a tutti prego un aiuto per identificare questa mo :good:neta :pleasantry: peso 0.7 grami buon capo d'anno....1 punto
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Mi è stata regalata questa medaglia che posto ,pur non essendo sicuro che sia consona alla categoria, considerando che non è stata coniata ne da uno stato ne da un regnante ,ma da un ente sia pur pubblico. Al limite potete sempre toglierla ! Categoria Medaglie Autorità emittente Accademia delle scienze ,arti e letteratura di Besançon. Peso gm. 85,00 Diametro mm. 55,00 Metallo rame Descrizione del diritto Testa femminile laureata . ACAD. DES SCIENC. ARTS BELL. LETTR. DE BESANCON Descrizione del rovescio Corona d'alloro attorno alla quale PRIX DECERNE EN SCIENCE PUBLIQUE LE 24 AOUT 1867 Al centro HISTOIRE M. J. CH. GAUTHIER in esergo ANNA D A PRES J.P. MATRE 1848 Descrizione del taglio Liscio con inciso in piccolo CUIVRE1 punto
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Per inserire annunci servono 30 post, se non sbaglio prima era il minimo era 5. In questo modo chi arriva solo per cercare di vendere si trova più in difficoltà e da quello che ho visto il più delle volte lascia perdere..............1 punto
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Dovrebbe essere un grosso a nome di Alessandro VII per la zecca di Roma con la legenda HILAREM / DATOREM / DILIGIT / DEVS che dovrebbe significare Dio ama chi dona con gioia. Attendi conferme e pareri più autorevoli.1 punto
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Sono tutte banconote molto comuni emesse tra la prima e la seconda guerra mondiale. Le prime tre tedesche (2-1-1 marchi) sono biglietti emessi dalla Darlehenskasse ("cassa dei prestiti") subito dopo la guerra come valuta d'emergenza Le due austriache (2 e 10000 corone) sono biglietti austro-ungarici soprastampati per l'Austria subito dopo la guerra; circolavano nella parte di Austria rimasta dopo lo smembramento post-bellico I due biglietti da 20 e 50 reichsmark sono stati emessi negli anni '30 durante il periodo nazista... erano soldi veri, quando vennero stampati, e alla fine della II guerra mondiale vennero convertiti in marchi della Repubblica Federale o in marchi DDR, a seconda di dove il possessore fosse finito :rolleyes: http://it.wikipedia.org/wiki/Reichsmark I due biglietti da 1000 e 10000 marchi sono due delle tante emissioni del periodo iper-inflattivo dei primi anni '20 http://it.wikipedia.org/wiki/Iperinflazione#L.27iperinflazione_weimariana Il biglietto da 20 marchi è un'emissione tedesca (anche questi erano ancora soldi veri quando vennero stampati :P ) Dei due biglietti russi, quello da 1 rublo è una delle ultime emissioni zariste: emesso a partire dal 1898 fino alla fine della I guerra mondiale con varie firme; occorre controllare la firma per capire in quale data è stato emesso Il biglietto da 250 rubli è una delle prime emissioni svalutate emesse sul finire della guerra, quando il governo zarista cominciava ad essere travolto dalla rivoluzione bolscevica Gli ultimi tre biglietti sono stati emessi dall'Ungheria sul finire della II guerra mondiale, agli inizi del periodo iper-inflattivo che polverizzò il valore del pengő ungherese http://it.wikipedia.org/wiki/Pengo_ungherese Nella foto: un netturbino spazza via le banconote in pengő, ormai senza valore1 punto
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Hanno circolato tutte e 3, quella di De Coubertein la ricevetti da uno sportello automatico cambia valuta nel 97 o 98, non ricordo l'anno di preciso! Considera che, a parte qualche eccezione, anche tirature dell'ordine dei 500.000 pezzi sono per monete circolanti, solo quando si scende sotto i 100/200.000 cominciano ad essere emissioni solo per collezionisti! Dopo le bimetalliche bisognava inventare qualcosa di nuovo per fare ancora di più, magari anche solo per poter dire "noi possiamo farlo"!1 punto
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Buongiorno e benvenuto nel forum. le monete del Regno ancora in circolazione nel 1947, sono tutte quelle della serie Impero e della serie precedente, le quali ancora avevano valore legale (vedi DM 19 dicembre 1946 e D.Lgs CpS 18 maggio 1947, n° 470 ) Furono cambiate al valore nominale con le nuove monete repubblicane fino al 31 luglio 1947 . Chiaramente con l'inflazione che c'era ai quei tempi, moltissime monete (specialmente i pezzi d'argento e quelle da 10-20-50 centesimi) non furono portate al cambio. le prime perché, naturalmente, l'argento contenuto valeva più della moneta; le seconde, perchè il valore era irrisorio e non valeva la pena portarle alla Tesoreria provinciale. saluti e auguri1 punto
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Si vede dalle foto che catturano i dettagli come la moneta sia non circolata. Se passi da Roma ed hai voglia, te la fotografo... ;)1 punto
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Ieri la scossa, anche se in maniera lieve, si è avvertita anche da me. Il pensiero va alle persone vicine all'epicentro che sicuramente non passeranno una tranquilla fine d'anno. Riguardo a S. Emidio presente sulla medaglia postata da Francesco77 (interessante l'EMIDDIO) vi era una vecchia discussione a riguardo http://www.lamoneta.it/topic/91467-santi-e-terremoti/1 punto
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Per gli amici Genovesi, questa la vedo dura, anche perchè con lo scanner non riesco a fare di meglio, riuscite a classificarlo?, qualche lettera si intravede. Grazie1 punto
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Stai andando alla grande..... era da tempo che sul forum non si ammirava una simile moneta.1 punto
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Ammmmaazzzzaaaaa........! Eheh. E bravo Mario! Oggi mi sei piaciuto.1 punto
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Non brillantissimo l'esito delle aste di medaglie papali negli ultimi giorni del 2013: una coda di aste elettroniche nel periodo delle feste natalizie, inconsueta rispetto al passato. ARTEMIDE ha proposto in asta solo on line circa 40 medaglie (con diversi riconi, ma anche con qualche esemplare non comunissimo). Il venduto è stato molto limitato (circa il 20%). Da tempo rilevo che questa Case di Aste formula proposte con prezzi difensivi che non trovano buona accoglienza nel mercato. ART COINS ha riproposto "gli avanzi" di una grande collezione facente parte delle aste primaverili. Fu rilevato a suo tempo che i prezzi base erano esorbitanti e infatti molto alto fu l'invenduto. Nella nuova proposta, limitata al primo periodo (dalle medaglie di restituzione a Pio IX), i lotti che originariamente erano circa 600 sono ridotti a 290 (tra asta e dopo asta la consistenza si è assottigliata). I prezzi base sono stati ridotti del 30%, ma la proposta -scremata delle offerte originarie più interessanti - anche questa volta non ha avuto successo. Il venduto risulta intorno al 10%. All'estero si è svolta l'asta WAG on line con circa 20 medaglie papali (alcuni riconi e qualche esemplare ottocentesco in bella conservazione). Vendita quasi totalitaria, a prezzi abbastanza interessanti per il collezionista in cerca di esemplari anche durante le festività. Tanti auguri a tutti gli amici per l'anno 2014.1 punto
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Il libro l’ho acquistato. Rispetto all'edizione del 1979 è in formato più grande (quasi un A4); le foto sono migliorate (anche se in bianco e nero); e con una nuova numerazione. Per il resto segue l’impostazione del precedente lavoro: una brevissima introduzione, glossario, metrologia e datazione schematizzata, e poi l’elenco delle monete con i vari riferimenti e i pesi min-max (che sono grosso modo quelli dell’Haeberlin). Come cronologia si segue il Crawford ed il Rutter (HN Italy). Mancano quelle pagine introduttive di analisi e di commento delle varie emissioni.1 punto
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Se posso dire la mia...il mio sogno sarebbe questo (troppo facile per gli specialisti)..però: o questo: complimenti a scacchi per la bella idea....1 punto
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Buongiorno a voi, intervengo solo ora perché per motivi famigliari non ho avuto il tempo materiale di farlo prima. Riguardo alla domanda posta da Mangiafuoco al post # 13, effettivamente non è un quesito facilmente risolvibile. I pochi pezzi conosciuti e la difficoltà di reperire notizie sul loro rinvenimento consente - quanto meno a me, ma certo non è detto che altri abbiano differenti e più felici intuizioni - solo qualche ipotesi di lavoro. Per il momento resto convinto che la zecca medievale di Lodi abbia funzionato sporadicamente, per brevissimo tempo. E' soprattutto la rarità delle sue monete e l'uniformità nel tipo di punzoni utilizzati per incidere le lettere su di esse che mi fanno essere di questa opinione. Tuttavia è senza dubbio degna di nota la differenza ponderale fatta notare dallo stesso Mangiafuoco. La vexata quaestio è dunque la seguente: "Quando fu aperta la zecca lodigiana?" Riguardo ad eventuale diploma di concessione, esso resta incerto, sebbene l'autore della pagina web 'lausfil' sia convinto che "la concessione ci fu". Come già sottolineato nella Guida delle zecche, nel Seicento di questo diploma non restava traccia. Da questo punto di vista, dunque, prima di fidarsi di autori Sette-Ottocenteschi o di altri più recenti, bisognerebbe forse intraprendere un lavoro di ricerca storica risalendo alla fonte che per prima ha cominciato a parlare di questo - per ora - solo supposto rescritto imperiale. Effettuando un'analisi di questo tipo, mi è capitato di osservare come da proposte iniziali chiaramente dubitative si sia infine arrivati, per salti più o meno lunghi, a 'forzare', a volte in buona fede o per amor di Patria, il pensiero di questi autori. Si comincia omettendo alcune parole, altre volte interpretandone in modo errato il pensiero iniziale, ma il punto finale è una 'certezza' basata su presupposti sempre e solo ipotetici. Può darsi che per Lodi non sia così, ma credo che si dovrebbe quantomeno provare a farla questa ricerca. Infine, uno studio approfondito della realtà storica ed economica della Lodi del tempo, se fattibile, potrebbe consentire di stabilire con buona approssimazione in quali momenti storici la città può avere avuto innanzitutto le risorse e poi la capacità giuridica oltre che politica di emettere moneta. Tornando alle monete, il peso degli esemplari attorno al grammo è coerente con quello dei cd. 'grossi minori' milanesi, emessi verosimilmente attorno alla metà del Duecento, mentre il range di 1,20-1,40 è simile a quello riscontrabile sugli esemplari di altre zecche 'lombarde' più o meno coeve, ai quali è generalmente attribuito il valore di 4 denari imperiali. Sarebbe importante un censimento capillare di tutti gli esemplari noti, sia dei grossi che dei denari che degli oboli (o terzoli?) per poter avere una somma di dati maggiore e più significativa di quelli offerti da una manciata di pezzi. Certo sarebbe interessante avere anche dati metallografici precisi, dal momento che Murari [1985, p. 362] stesso nutriva forti perplessità sul valore di 990 millesimi proposto dall'Aldini. A mia conoscenza esso non è purtroppo riportato, in maniera specifica ed univoca, in nessuna pratica di mercatura o trattato di algorismo noto. Per quanto riguarda il grosso del Da Vignate, esso non doveva/poteva correre parificato con quello bresciano, probabilmente a motivo della differenza di intrinseco. Lo attesta chiaramente la cd. 'lista Camaiani' (p. 189 nell'edizione della Travaini 2003) nella quale è detto che Un grosso di Brescia... vagliono l'uno soldi 4; mentre Uno grosso da Lodi... vale soldi 2 e denari 6. Dunque quello malatestiano valeva oltre 1/3 in più di quello del Da Vignate. Ciò non toglie che nei territori sottoposti alle relative signorie le due monete possano aver circolato forzosamente con valori più o meno simili, ma anche questo fatto, anche se è probabile, resta per il momento tutto da dimostrare. Riguardo al cd. quattrino' forse Pierpiero potrebbe trovare qualcosa qui: https://www.academia.edu/543138/Recensione_al_volume_di_Germano_Fenti_La_zecca_di_Cremona_e_le_sue_monete._Dalle_origini_nel_1555_fino_al_termine_dellattivita_Cremona_2001 https://www.academia.edu/543103/Monete_dargento_lombarde_nella_lista_Camaiani_secolo_XV_ A risentirci appena mi sarà possibile. Colgo l'occasione per augurare a tutti voi i miei più cordiali saluti e auguri di buone feste, Teofrasto1 punto
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Categoria: Monete Moderne il Argento Autorità emittente: Carlo III di Borbone Re del Regno di Napoli Valore Nominale: 60 Grana (o Mezza Piastra) Peso: 12,8 Gr. Diametro: 35 mm. Contorno: Liscio Metallo: Argento 908 Descrizione del diritto: CAR:D:G:REX NEAP: / HISP:INFANS.& c. Stemma coronato tra F: / B: // .A. , in basso G:60 entro cornice Descrizione del rovescio: DE SOCIO PRINCEPS. Sebeto sdraiato, nell'esergo De 1735 .G: Catalogazione: Gigante 34 Millesimo: 1735, Zecca di Napoli1 punto
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In questo Paese la verità è di chi la vuole sapere e non di chi afferma se è vera ed è anche il Paese degli Intrallazzi,sopratutto nelle alte sfere DA Sempre basta rivedere la storia. E' nel DNA di questo Popolo (ed io ne faccio parte nel bene e nel male),questo è il Paese dove per primo uno studioso ha detto che la Terra è rotonda e ci è mancato poco che andasse al rogo. Un Paese che ha sfornato i migliori cervelli in tutte le epoche ma che quasi tutti hanno avuto ascolto solo all'estero. Il Paese dove si pagano care e si collezionano truffe, i centesimi d'euro, invece di "distruggerli" nel 2000 pensate che potessero fare nel 1900. Tutto è possibile anche senza che ci sia qualcosa di scritto. A volte la soluzione più semplice è quella giusta, a volte le deduzioni sono più che sufficienti, a volte vede meglio un novellino che uno studioso trentennale, a volte è meglio tacere la verità e tenersela per se a volte sarebbe meglio cambiare! Quello che mi consola è che nessuno può e potrà cambiare il mio,il nostro, giudizio se non io o noi stessi. :hi: ;)1 punto
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Dramma-ape di Alessandro MACEDONIAN KINGDOM. Alexander III The Great. (336-323 BC). Silver Drachm (4.24 gm). Ephesus, Under Lysimachus, ca. 300 BC. Head of young Heracles right in lion skin headdress / [A]LEXANDROU Zeus enthroned left, holding eagle on extended right hand and resting left on lotus scepter, E—F flanking bee in left field. Price 1877, pl. cxxix (same obverse die, perhaps same reverse die). Thompson 168. Struck on a broad flan. Extremely fine. apollonia1 punto
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Gia' quando ho aperto la confezione pensavo mi avessero fottuto, visto che le chiavi non le trovavo , quando ho capito il funzionamento, lasciamo stare! :rofl: una volta chiusa la si apre a mano! Ripeto comunque che per il prezzo pagato è piu' che buona per sistemarci monete di poco valore, pero' sta buffonata potevano risparmiarsela!1 punto
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Invece chi scrive un articolo con tanto di nota e poi non spiega quello che ha scritto nella nota stessa è credibile vero? Facciamo cosi....fate pubblicare la spiegazione ufficiale della nota che tutti conoscete e poi chissà magari si pubblicherano anche le differenze dei riconi del 1901.... in mancanza......NISBA....Rivolgersi al Tribunale....fascicolo....relazione.... Buon anno1 punto
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Posto le foto dei 5 rubli e già che ci sono anche dei 3 esemplari da 3 rubli destinati alla circolazione, non apro una nuova discussione perché non ho il tempo e neanche le capacità di fare un lavoro simile a quello svolto da @@donax al quale vanno nuovamente i miei complimenti!1 punto
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Sicilia Al Mu'izz 935-975 Mezzo dirhem Ag R2 D/ Globetto al centro di un cerchio lineare stretto con doppia leggenda circolare intorno separate da altro cerchio lineare R/ Globetto al centro di un cerchio lineare stretto con doppia legenda circolare intorno separate da altro cerchio lineare.1 punto
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Ecco un'altra moneta che vi presento e che sono fiero di avere in collezione Categoria: Monete Moderne Autorità Emittente: Federico Ulrico (Principe di Wolfenbuttel) Valore Nominale: Tallero Diametro: 42 mm Peso: 28,5 g Zecca: Brunswick-Luneburg Metallo: Argento Descrizione D. : La moneta al dritto porta lo stemma del casato, elaboratissimo e caricato da vari cimieri, e la legenda: FRIDERIC . VLRIC . D . G : DVX : BRUNS : ET : LVN. Descrizione R. : Al rovescio il Wilder Mann, cioè il leggendario uomo selvaggio circondato da legenda: DEO * ET * PATRIAE * ANNO * 1630.1 punto
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Altro giro, altra sezione, altra moneta.... SEZIONE MONETE MEDIEVALI Galeazzo Maria Sforza ( 1466 - 1476 ) - Zecca Milano Nominale : Testone Argento Peso = 9, 61 gr. Diametro = 28, 3 mm. D/ testina GALEAZ M SF VICECO DVX MLI QIT busto del Duca corazzato, borchia dietro la testa R/ PP ANGLE Q3 CO AC IANVE D scudetto con la biscia coronata, sormontato da elmo coronato e cimiero ornato da drago crestato, ai lati tizzoni ardenti con le secchie e le iniziali G3 - M Riferimenti : Crippa 6/B, MIR 201/3, CNI 72 - 73 Descrizione breve : Il testone è una delle monete più rappresentative e ritengo simboliche della monetazione milanese. Si distingue per l'innovazione della tipologia monetaria e per l'iconografia di grande impatto e realismo, di fatto tra le antesignane dei ritratti rinascimentali. Moneta che avevo nella versione più comune, ma che in questo caso si distingue per rarità e per la particolarità che la biscia sia coronata. Segue diritto, rovescio e particolare della biscia coronata.1 punto
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Ecco la mia scelta per l'oro, il pezzo in argento lo posterò più avanti....la moglie vuole farmi un regalino natalizio . Autorità emittente: Regno d'Italia Valore nominale: 100 Lire Millesimo: 1925 Zecca: Roma Tiratura: 5000 Pezzi coniati Peso: 32,25 gr. Diametro: 35 mm. Metallo: Oro 900 Descrizione del dritto: Testa del Re volta a sinistra contornata dalla scritta: VITT • EM • III RE D'ITALIA, sotto la testa ramo di quercia che attraversa la Corona Ferrea. Ai lati della base del ramo le date 1900 e 1925. Descrizione del rovescio: Fante vittorioso rivolto verso sinistra con Vittoriola nella mano destra e bandiera del Regno nella mano sinistra, sotto di esso una roccia che porta in incuso la scritta VETTA D'ITALIA su due righe e un fascio littorio. Ai lati della figura maschile in orizzontale indicazione del valore (LIRE 100), a destra verso il basso il segno di zecca R e ai lati della roccia le date 1915 e 1918 posizionate lungo il bordo, tra le due date si trova indicazione dell'incisore e dell'autore (A.M. INC. – MISTRUZZI). Descrizione del taglio: Rigato Note storiche e numismatiche: Moneta coniata per commemorare il 25° anniversario della salita al trono di Vittorio Emanuele III prodotta grazie all'utilizzo dell'oro offerto alla patria durante la prima guerra mondiale, la maggiorparte degli esemplari furono sottoposti a sabbiatura per nascondere vari difetti di conio. La moneta non ebbe corso legale poichè di valore intrinseco superiore a quello nominale e venne riservata a privati che ne fecero richiesta pagando un corrispettivo superiore.1 punto
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Autorità emittente: Francesco I di Borbone (1825-1830) Valore nominale: Piastra o 120 Grana Peso: 27,53 gr. Diametro: 37,5 mm. Contorno: Giglio / PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS in incuso Metallo: Argento Descrizione del dritto: FRANCISCVS I . / DEI GRATIA REX Testa nuda a dx e data in basso Descrizione del rovescio: REGNI VTR . / SIC . ET HIER . Stemma coronato tra rami di lauro e in basso G . 120 Catalogazione: Gigante 6 Millesimo 1825 , Zecca di Napoli1 punto
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Ciao Fabio, spero tutto bene intanto e un caro saluto, quesito interessante che forse è condizionato anche dagli interessi numismatici di ognuno, da appassionato di medievali scelgo sempre una moneta molto rara anche che non abbia una conservazione accettabile e spesso oltre la rarità si cerca la moneta con varianti non conosciute o poco conosciute, ma poi alla fine è tutto secondario e soggettivo, ogni ragionamento è valido, l'importante è appassionarsi e studiarle le monete, buona serata, Mario1 punto
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Ciao cesare augusto, ricordo bene quel referendum.. fu accettato dai politici ma poi ripresentato sottoforma di rimborso elettorale, ma semplicemente perchè era una di quelle leggi che andava ad interessare direttamente loro stessi, ma il tuo esempio non collima con la mia proposta in quanto nel nostro caso invece nessun politico andrebbe a perderci se la nostra proposta venisse accettata.. non vedo per quale motivo non dovrebbe essere presa in considerazione, a meno che non ciano numerosi politici che nel tempo libero si divertono a smerciare patacche false online.. Tra un referendum sull'abolizione del finanziamento ai partiti e una legge per la tutela del nostro patrimonio numismatico c'è di mezzo un abisso di differenza, poi io non ho proposto un referendum ma una Legge di iniziativa popolare, che sono due cose differenti.1 punto
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Nella descrizione dice "Disponibilissima per altre foto!" ...intenderà forse foto senza la maglietta?! Eppure quella è l'inserzione più seria di quella venditrice, in un'altra asta pone in vendita anche la sua anima... beata follia italiana.. :crazy: Un nuovo sondaggio potrebbe essere questo: Cosa non fareste per ottenere soldi facili?1 punto
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