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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/31/13 in tutte le aree

  1. Ciao. "Andrò off topic ma devo dirlo : alcuni si sono risentiti , senza neanche dirlo apertamente della definizione " aria fritta " ma , aldilà delle persone , competenti indubbiamente che hanno partecipato , cosa è stata questa discussione ? , che qualcuno mi dica se 15 post sono serviti ad arrivare ad una conclusione accettabile o logica , anche se la risposta la so da per me . Non è la prima volta che questa moneta alza questi polveroni , con mezze verità , congetture , ipotesi , per poi sentirsi dire , volete la verità ? " cercatevela " . Se questo è il messaggio che deve passare , non è " aria fritta " ? ....direi proprio di si ." Capisco la Tua riflessione, ma non è sufficiente aver seguito questa disussione per farsi un'idea complessiva dell'argomento. Iniziamo col dire che prima della pubblicazione del Volume di elledi "Stato e collezionismo - Indagine sulla numismatica", che ha visto la luce nel 2009, nessuno ( e ribadisco nessuno), aveva fino a quel momento resi pubblici alcuni riscontri documentali che mettevano in discussione talune "certezze granitiche" che la Comunità numismatica dava storicamente per assodate. Hai avuto modo di leggere quel libro? Secondo me no, e Ti invito a leggerlo prima di trarre delle conclusioni affrettate e per avere una migliore visione d'insieme di come sono andate le cose in zecca (e non solo in zecca...) nel corso del XX secolo. Certo. Qualcuno è deluso perchè le rivelazioni messe a disposizione dal libro non sono sempre "decisive", e vorrebbe che sul Forum, in quattro e quatt'otto, si dessero le soluzioni esatte a problemi le cui risposte fino al 2009 neppure si ipotizzavano..... ma solo perchè si ignoravano i problemi!....Ma, scusate, che pretendete'? Siete delusi perchè elledi, oltre a diffondere alla Comunità alcuni riscontri ufficiali "sospetti" (che, si badi bene, nessun altro, prima, aveva mai reso noti!), fornisse su un post del Forum anche i nomi e cognomi di chi riconiò illegalmente le monete e magari anche il numero esatto dei pezzi riconiati? Siete delusi perchè non è emersa la "certezza matematica" di brogli e furberie e dunque ritenete che le notizie fornite, in quanto incomplete, costituiscano "ara fritta" o mirino ad ipotizzare "complotti" inesistenti a danno di un ambiente universalmente conosciuto per la sua rettitudine morale? Beh, se questo è il Vostro pensiero allora ha ragione chi dice che fate bene a non leggere quello che scrive Luppino, a non riflettere su alcuni episodi in relazione ai quali, pur non esistendo "prove inconfutabili", esistono gravi indizi, ed a continuare ad ignorare quanto Egli ha accertato nel corso della Sua indagine. E' vero, elledi ha un grave torto. Quello di non aver smascherato, da solo, tutte le manfrine e le vicende oscure che hanno attraversato la numismatica italiana del XX secolo, limitandosi a fornire alla sonnolenta ed appagata Comunità numismatica solo il frutto delle sue faticose ricerche. Il tutto, naturalmente, mettendoci la faccia (e, mi scuserete la volgarità...anche altre parti meno nobili del corpo...)senza mai aver avuto uno straccio di collaborazione da chi, per la posizione rivestita, avrebbe potuto, meglio di Lui, sapere i fatti o conoscere l'esistenza di carte che l'oblio (o chissà che altro...) hanno reso irrintracciabili. In merito poi all'ipotizzata riconiazione dello scudo del 1901, la questione è talmente insignificante per il 99% dei collezionisti, i quali mai potranno permettersi questa moneta, che essa divene più un esercizio accademico fine a se stesso che non una reale esigenza di approfondimento della Comunità numismatica. Tanto da indurmi a ripetere una considerazione già espressa in precedenza: ma chi gliel'ha fatto fare ad elledi di "cimentarsi" pubblicamente con questa storia dello scudo dell'1? Saluti e buon anno a tutti. Che il 2014 Vi porti in dono un bello "scudone" del 1901 (possibilmente non riconiato... :crazy: ). M.
    6 punti
  2. Ciao, ti ringrazio per l'apprezzamento. Io la ritengo tra le pù belle monete della nostra penisola. Sebeto era il nome del fiume che attraversava l'antica città di Neapolis. L'antico nome greco del Sebeto era Sepeithos, starebbe a significare più o meno "scorrere/andare con impeto", forse riferito proprio al forza del corso del fiume. La leggenda narra che la foce del Sebeto fosse situata tra le città di Neapolis e quella di Partenope, attualmente corrisponde a Piazza Municipio a Napoli. A Napoli c'è una nota e monumentale fontana per i cultori del Sebeto, come lo sono io, proprio in onore del Sebeto, raffigurato come la divinità presente sulle monete napolete da 120 e 60 grana di Carlo III di Borbone, oltre che su diverse medaglie Borboniche e successivamente del Regno d'Italia.
    5 punti
  3. Premetto, prima di iniziare a scrivere, che il tutto è nato da una discussione accesa tra due utenti del forum, non li cito per ovvi motivi, ma sicuramente si riconosceranno e qualcuno li riconoscerà. Non ho potuto fare a meno di pensarli quando ho messo su questi appunti e non nascondo che più di un sorrisino è scappato e per questo mi scuso, ma non ho resistito :D A chi non è capitato di ragionare per assurdo per avvalorare le proprie tesi? In vita mia mi è capitato di assistere a varie discussioni in cui i più strani accostamenti venivano utilizzati per i propri ragionamenti. Applicare questo tipo di logica anche nei discorsi di stampo numismatico porta a crearsi monete e nominali mai esistiti e completamente diversi da quelli già conosciuti, così tra una moneta fantomatica e l'altra è capitato anche un carlino DEFENSOR FIDEI. La dea Moneta come suo solito si fa beffa di noi poveri studiosi di numismatica e così può far realizzare l'assurdo: durante un lavoro di ricerca, infatti, esce fuori il carlino citato. La moneta in questione, coniata sotto il regno di Filippo II d'Asburgo re di Spagna (1556-1598), è apparsa in un'asta del 2002 (Asta 3 del 17/11/2002, lotto 323, Inasta S.p.A) D: PHILIPP REX ARAGON V Testa nuda del Re volta a destra. GR/VP (Germano Ravaschieri/Vincenzo Porzio) R: DEFEN / SOR / FIDEI In ghirlanda d'alloro. La moneta si presenta praticamente identica a tutti i carlini coniati sotto il regno di Filippo II ed ha la particolarità di riportare al rovescio la disposizione del titolo di difensore della fede in maniera opposta al suo solito: DEFENSOR FIDEI, appunto. Analizzando la tipologia dei FIDEI DEFENSOR, si può facilmente evincere come l'errore di assemblaggio di un conio abbia portato alla nascita di una nuova variante e, in questo caso, di errore si può parlare: si nota, infatti, che sia i carlini coniati precedentemente (durante il periodo da principe di Spagna e quelli recanti la sigla IBR - Giovan Battista Ravaschieri) sia quelli che furono coniati successivamente (con le sigle IAF/CI - Giovanni Antonio Fasulo/Gaspare Giuno) presentano la dicitura corretta e non sarebbe stato logico, tenendo presente anche il periodo di difficoltà economiche per il Regno di Napoli, creare un conio ex novo usato solo per un'unica tipologia. Per quanto riguarda il titolo, esso nasce come Defender of faith nel 1521 e fu attribuito da papa Leone X al re d'Inghilterra Enrico VIII, fin quando quest'ultimo rimase fedele alla chiesa cattolica, e fu ereditato da Filippo II dopo esser diventato re consorte d'Inghilterra nel 1554, nonostante non ne fosse più re, conservò il titolo anche grazie al suo contributo nella battaglia navale di Lepanto contro i turchi.
    4 punti
  4. Termino questo 2013 postando le foto di una medaglia a me assai cara, che è entrata nella mia collezione appena qualche mese fa, si tratta della medaglia, in bronzo dorato, fatta coniare a Roma da Francesco II di Borbone, riguardante la Campagna di Settembre/Ottobre 1860, anche conosciuta con il nome di Battaglia del Volturno. Come qualcuno di voi già saprà avendo visionato la medaglia dal vero, la doratura è intatta, anche se dalle foto scattate al diritto sembrerebbe in parte mancante, ma non è così. Misteri della mia macchina fotografica. :lol: Auguro a tutti Buon Anno :drinks: con l'auspicio che il 2014 possa portare a tutti noi comuni mortali numismatici un po di serenità in più.. :)
    4 punti
  5. Non ero un grande appassionato di geografia... mi piacevano moltissimo però le grandi cartine geografiche ed astronomiche appese nelle scuole. Ricordo un episodio mentre ero alle elementari: vennero i bidelli in classe a cambiare la cartina dell'Italia appesa al muro, la nuova era splendente e sembrava ancor più grande della precedente, quella portata via era ormai spenta e logora, dissero che era del 1948 e doveva essere cambiata. Abbiamo sperato invano che nella nuova cartina ci fossero i laghi, i fiumi, i monti ecc. menzionati con dei caratteri più grandi, giusto per facilitarci una sbirciatina durante le interrogazioni :D Successivamente ci fu spiegato che il cambio era dovuto al fatto che eravamo da qualche anno passati da 19 regioni a 20, non esisteva più la regione chiamata "Abruzzi e Molise" (come riportava ancora la vecchia cartina) ma solo Abruzzo e solo Molise. ________________ Noi ci occuperemo di tutto il mondo naturalmente, un passatempo fatto con monete di nostra proprietà, quest'ultime saranno accompagnate da una descrizione non troppo lunga (per non tediare) del luogo riportato sul conio (wikipedia od altro sul web ci daranno sicuramente una mano). La parte bella e curiosa sarà allegare un'immagine reale molto simile come inquadratura a quella riportata sulla moneta, monti, piazze, isole, palazzi ecc. ecc, sarà una cosa interessante. Giusto per avere un pizzico di difficoltà in più ho scelto di farlo con le monete, con le banconote risulterebbe meno impegnativo poichè le immagini sui biglietti sono molto più grandi e nitide. Evitiamo personaggi ed animali, quelli andranno bene nella lezione di storia o scienze :D Chi vuol partecipare a tempo perso e senza nessun impegno è il benvenuto, spero che questa idea sia condivisa così ci facciamo un ripasso di geografia... :lol:
    3 punti
  6. "la discussione ha portato a delle conclusioni ?" Non sempre è possibile raggiungere delle conclusioni definitive; è accaduto in altre discussioni, i cui temi erano anche più "agevoli" di quello che discutiamo qui. Qundi non mi sorprenderei più di tanto se non siamo arriati ad un punto fermo. Però, anche questa pretesa di ottenere dagli altri (....anzi, in questo caso, da una persona...) una parola definitiva su un argomento delicato e del tutto ignorato ed ignoto fino al 2009, la trovo abbastanza irritante. Se poi ci aggiungi che le risposte vengono richiesto a "tambur battente", senza neppure essersi presi la briga di leggere quello che elledi ha scritto sull'argomento e partendo dal presupposto che quello che Lui non ha dimostrato inconfutabilmente sia aria fritta o adombri un inesistente complotto, capirai che di fronte a tutto ciò il diretto interessato possa anche reagire negativamente. Il tutto polemizzando mentre ci si trastulla comodi (e anonimi...) davanti al PC e prendendosela se le risposte non arrivano puntuali. A me questo atteggiamento appare una notevole mancanza di rispetto verso chi ha almeno provato a rimuovere le coltri che coprivano (e, in parte, coprono ancora) una serie di vicende numismatiche che non conoscevamo affatto. Che poi anche elledi abbia in questi anni ecceduto nella polemica, sovraesponendosi mediaticamente fino ad aver contratto "un'intossicazione da fora", questa è anche vero e secondo me ciò spiega anche il motivo per il quale elledi è diventato eccessivamente "ruvido" nel dibattito, se non ormai del tutto assente. L'ideale sarebbe affrontare questi "misteri italici" non con la polemica ma con spirito costruttivo e con la necessaria collaborazione di chi avrebbe le "chiavi" per aprire certi scrigni. Purtroppo finora questa collaborazione non c'è stata e questa carenza può spiegare anche taluni irrigidimenti nel dibattito da parte di elledi. M.
    3 punti
  7. Dopo qualche mese trascorso a ''sondare'' il terreno ho finalmente deciso di allargare il mio campo d'interesse al periodo della domianzione Spagnola di Milano. Periodo molto confuso e di difficile ricostruzione che presenta, anche in campo numismatico, ma non solo, ancora molti spazi d'ombra e ambiti da approfondire. Ecco qui presentato il mio primo acquisto (ringrazio l'amico che me l'ha suggerito e proposto). Premessa: dovete perdornare la qualità delle foto, sono pessime, ma la bassa conservazione della moneta e i numerosi riflessi dati dallo stato del tondello, hanno reso il lavoro della mia macchina fotografica davvero arduo. Accetto consigli su come poter avere risultati migliori. Ordunque: Soldino di Filippo II (1554-1598) senza data, in mistura titolo 253 0/00 Ag 0,97 g - equivalente a 12 denari. La variante in oggetto riporta al dritto la scritta PHI II REX ed e' catalogata R2 Al dritto * PHI REX ANGLIAE ETç croce ornata Al rovescio MEDIO LANI D Stemma di Milano inquartato con l'aquila e la biscia. Sopra corona con i due rami. Crippa 45 Mir Milano 330/1 Gencchi - Le monete di Milano 94 ® - CNI 404/406 Grazie a tutti gli amici che vorranno dir qualcosa a riguardo, a seguire le foto.
    2 punti
  8. Buona sera. Prima che il 2013 dci lasci ho pensato di fare un riepilogo generale: Quindi abbiamo 72 utenti postanti e 157 monete postate in questo ordine antica oro: 1 antica argento:8 antica rame:4 antica altri:13 medioevale oro:3 medioevale argento:15 medioevale rame:4 medioevale altri:5 moderne oro:3 moderne argento:22 moderne rame:6 moderne altri:6 contemporanee oro:8 contemporanee argento: 18 contemporanee rame:7 contemporanee altri:8 Medaglie: 14 Exonumia: 3 Banconote: 9 Quindi dai dati si evince che a banconote manca un solo appassionato ma a costo di mettere un 5 euro io a 10 ci arriviamo pero io spero di vedere qualcosa di meglio dei miei 5 euro. L'oro specialmente in contemporanee si é svegliato duplicando le presenze in un sol giorno, mentre il rame stranamente non decolla, pensando a tutti i tornesi che vedo in sezione. Per le antiche mancano due esemplari in argento mentre l'oro e sempre fermo ad una esemplare, peccato. Il resto piano piano avanziamo a raggiungere il quorum, mancano ancora 15 giorni, quindi fatevi sotto. Colgo l'occasione per porgere i miei più sinceri auguri di buon anno con tanta salute per voi e i vostri cari e a voi inoltre tante belle monetine, pagate bene. :beerchug: :beerchug: :beerchug: :beerchug: :beerchug: :beerchug: :beerchug: :beerchug: :beerchug: :beerchug: BUONO ANNO
    2 punti
  9. Ciao a tutti! Oggi ho fatto "la spesa" ed ecco qui il mio nuovo amore :D Ho comprato anche tanta altra bella roba ma questa, secondo me, e' quella che merita maggiormente di partecipare :) Ho preso la foto del negozio del mio amico che me l'ha venduta (con suo permesso) perche' un orangotango e' piu' bravo di me a fotografare le monete... :rofl: Categoria: monete contemporanee 30 zlotych 2010 Proof valore nominale: 30 zlotych anno: 2010 autorita' emittente: Polonia Commemorativa per l'agosto 1980, anno particolarmente teso in Polonia caratterizzato da numerosi scioperi e la nascita di Solidarnosc. diametro: 16mm peso: 1,7g metallo: oro 900 bordo: liscio tiratura 30.000 pezzi rovescio: polski sierpien (agosto polacco), Solidarnosc, 1980 dritto: valore nominale, rzeczpospolita polska 2010, aquila polacca posta sulle tre croci di danzica
    2 punti
  10. Non è vero...se compri da un professionista o da un'asta , avrai una fattura e un certificato fotografico del bene in cui se ne dichiara la non provenienza ( nei limiti dell'umana possibilità) da fonti illecite...e tanto ti basti per la legge italiana...tu, a quel punto, non puoi essere accusato realmente di nulla...potranno ipotizzare qualunque ipotesi di reato, ma alla fine non sarai caricato di nulla....diverso è l'acquisto fatto al mercatino dal privato o dallo pseudocommerciante di turno ( a proposito, vorrei davvero vedere quanti degli espositori di un qualunque mercatino hanno la licenza rilasciata dalla questura per il commercio di beni antichi, che , è bene ricordarlo, è L'UNICA valida per tale attività, essendo qualsiasi altra autorizzazione, comunale o altro, subordinata al possesso di quella licenza) che a fronte di un acquisto, o non rilascia nulla o, al massimo una ricevuta fiscale generica e senza alcun valore se non fiscale... Quindi c'è una bella differenza tra comprare da un commerciante con licenza attiva e specifica o da una casa d'aste e comprare in altre sedi non così aderenti al protocollo....non raccontiamo pericolose balle in giro, per favore, che la situazione è già complessa di suo e non ha nessun bisogno di incasinarsi ancora di più per comodo di qualcuno...
    2 punti
  11. Spero di fare cosa gradita, allegando articolo citato sopra
    2 punti
  12. Vorrei fare un augurio di Buon Anno a tutti i Campani. Fateci sapere.
    2 punti
  13. Andrò off topic ma devo dirlo : alcuni si sono risentiti , senza neanche dirlo apertamente della definizione " aria fritta " ma , aldilà delle persone , competenti indubbiamente che hanno partecipato , cosa è stata questa discussione ? , che qualcuno mi dica se 15 post sono serviti ad arrivare ad una conclusione accettabile o logica , anche se la risposta la so da per me . Non è la prima volta che questa moneta alza questi polveroni , con mezze verità , congetture , ipotesi , per poi sentirsi dire , volete la verità ? " cercatevela " . Se questo è il messaggio che deve passare , non è " aria fritta " ? ....direi proprio di si . Buona giornata .
    2 punti
  14. Categoria: Medaglie Autorità Emittente: Francesco II Re del Regno delle Due Sicilie Valore Nominale: // Peso: 10,79 Gr. Diametro: 32 mm. Contorno: Liscio Metallo: Rame Dorato Descrizione del Diritto: Testa del Re a sx, entro FRANCESCO II RE DELLE DVE SICILIE *, ed una corona di fronde di quercia e di alloro chiusa in basso con un nastro. Descrizione del Rovescio: CAMPAGNA DI SETT. OTT. 1860, entro corona di quercia ed alloro chiusa in basso con un nastro. Nel campo tre Gigli Borbonici. Sotto, TRIFRISCO / CAIAZZO / S.MARIA / S.ANGELO / GARIGLIANO / *. Catalogazione: Ricciardi 268 Millesimo: 1860. Zecca di Roma
    2 punti
  15. Ultima arrivata dell' anno, ovviamente per me la moneta più bella. Categoria : Monete Moderne ( 1500 al 1800 ) Autorità emittente : Filippo III Re di Spagna e Duca di Milano Valore nominale : Parpagliola ( valore 2 soldi e 1/2 ) Anno : 1608 Peso : 1,97 gr. Diametro : 20 mm. Metallo : Mistura Descrizione del taglio : Liscio Catalogazione : Crippa 20/C, MIR 351/4 Descrizione del dritto : Stemma del Ducato di Milano arrichito di volute, inquartato con all' interno biscia e aquila con ali spiegate . MEDIO LANI. D. Descrizione del rovescio : La provvidenza stante appoggiata con il braccio sx ad una colonna, la mano destra impugna una bacchetta che tocca il globo terrestre. In esergo .1608. .PROVIDENTIA
    2 punti
  16. Buongiorno a Tutti, un piccolo post per portare alla Vostra attenzione una moneta che è entrata a far parte della mia collezione qualche giorno fa... la moneta purtroppo è in condizioni molto ma molto compromesse, non così compromesse da inficiarne però l'identificazione. trattasi di una moneta che NON E' REPERTORIATA nella bibliografia specializzata, ed il cui primo articolo scritto in merito, data AGOSTO 2013 (in lingua francese, invio il link in allegato) CARLO II° Obole aux croisettes Metallo: Biglione Peso: 0,7 g Diametro: 15 mm Zecca: Chambéry Zecchiere: François SAVOIE Data: 1504-1553 Dritto: * KROLVS + II + DVX - Croce piana cantonata da quattro crocette - grenetis a forma di losanga Rovescio: * SABAVDIE + C + F (C sta per Zecca di Chambery - F sta per lo zecchiere François de Savoie) Nodo Savoia in palo tra 2 crocette - grenetis a forma di losanga Riferimenti bibliografici: Obolo Viennese o di Bianchetto - Variante delle monete già repertoriate in Simonetti 112-115 // Biaggi 388 - 391 // Cudazzo 461 - 465 Carlo II°, dà sempre un sacco di soddisfazioni con nuove tipologie che ogni giorno "riemergono" dopo secoli passati a dormire spesso sotto terra... Articolo in lingua Francese: http://a.n.r.d.free.fr/page144.htm
    1 punto
  17. Le monete d'argento sono state popolari in rituali magici dal Medioevo in poi in diverse e grandi culture tipo la Cina e l'Europa. In molte parti del mondo, per soddisfare questa credenza popolare diffusa, si coniano appositamente anche dei token in argento da tenere in tasca come portafortuna, negli Stati Uniti invece non hanno bisogno di realizzarli perchè hanno una moneta già esistente :) Il silver dimes "Mercury", ed in particolare quelli con una data di anno bisestile: 1916 - 1920 - 1924 -1928 - 1936 - 1940 - 1944 Questi pezzi sono considerati particolarmente fortunati ed i giocatori d'azzardo li portavano addosso come portafortuna, usanza che continua ancora tutt'oggi, se si hanno più esemplari si fanno tintinnare in tasca, pare che portino ancor più fortuna :D Certi siti che trattano amuleti vari vendono questi dime molto usurati anche a 8/10 dollari + spedizione, non importano le condizioni, basta che si intravede una qualsiasi data bisestile, in buona sostanza c'e' chi, digiuno in materia, e non conoscendo il mercato, le paga anche sino a 5 volte tanto il loro reale valore. I dime americani in argento coniati in precedenza (dal Draped bust al Barber), ed i successivi (Roosevelt), anche se di annate bisestili non godono di questa fama, deve essere necessariamente un Mercury. La cosa nasce dal fatto che Mercurio era un dio che, tra le altre cose, proteggeva anche i giocatori d'azzardo. In verità sulla moneta è raffigurata una Liberty, ma la sua straordinaria somiglianza con il messaggero degli dei la portarono ad essere popolarmente riconosciuta sin da subito come dimes Mercury. __________________________ Parto svantaggiato poichè faccio solo la tipologica, quindi ne ho solo una ed è del 1918 (non bisestile)
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  18. Grazie ragazzi, me la godo, me la godo, visto solo nel pomeriggio oggi l'ho rigirata tra le mani un sacco di volte. Certo che c'è un 'enorme differenza tra le monete trovate in circolazione e queste seriette, però ci sono altri fattori... Per me è anche divertimento cercare le monete, spulciare decine di rotolini, attivare amici conoscenti ecc. per sperare di trovare qualcosa. Certo che sarà difficile completare tutti i paesi euro, però non avrei soddiszione a farlo stando al pc a fare ricerche ed ordini on line. Poi mi piace il vissuto : una moneta circolata ha l' "odore", l'"energia" della sua storia, del viaggio che ha fatto e che poi si è concluso in mano mia. Per ultimo il fattore economico: non posso nemmeno lontanamente permettermi di acquistare ogni annata di ogni stato pagando 10 Euro. Mi accontento, per la soddisfazione mia...
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  19. Rieccomi! Oggi, insieme alle altre cose, ho comprato questa banconota da 1000 marchi polacchi del 1919. Anche di questa ho preso la foto fatta dal mio amico perche', come gia detto, sono un totale incapace... Categoria: banconote 1000 marchi polacchi 1919 autorita' emittente: Polonia valore nominale: 1000 marchi polacchi anno: 1919 dritto: ritratto di Kosciuszko, valore nominale, tysiac marek polskich, panstwo polskie bierze na siebie odpowiedzialnosc na wymiane niniejszego biletu na przyszla walute polska wedlug stosunku, ktory dla marek polskich uchwali sejm ustawodawczy. Warszawa dnia 23 sierpnia 1919 roku (trad. lo stato polacco si prende la responsabilita di cambiare questo biglietto con la prossima valuta polacca secondo il cambio deciso per i marchi polacchi dal senato. Varsavia 23 agosto 1919) rovescio: polska krajowa kasa oszednosciowa, kto podrabia lub falszuje bilety polskiej kasy oszczednosciowej albo puszcza w obieg lub usiluje puscic w obieg podrobione lub falszowane bilety podlega karze ciezkiego wiezienia (trad. chi falsifica i biglietti della cassa di risparmio polacca o le mette in circolazione o ne ha l'intenzione sara punito col carcere pesante)
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  20. Ciao, me lo ricordo, è passato da Dea Moneta ;) E' del 206-210 d.C., in realtà più 209-210, fregiandosi del titolo di Britannicus (Maximus), conferito in uno di questi due anni. Ciao Illyricum :)
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  21. @@CASSATA E' riportato sulla pagina della G.U. con l'ufficializzazione delle nuove facce nazionali, tra parentesi l'ho caricata anche in biblioteca in "decreti e normative" per chi vuole scaricarla. Personalmente mi sembra prestino comunque staremo a vedere.............
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  22. Aggiungo il mio contributo, CRIPPA n.45 - R/2 con ANGLIAE
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  23. Categoria: MONETE EXONUMIA Autorità emittente: GETTONE DI NUREMBERG (Norimberga) – (1586 – 1635). Mastro Laufer Peso: gr. 1,3 Diametro: mm. 21 Metallo: Bronzo Descrizione del dritto: Homme sauvage tenant de la main droite un élément floral, de la main gauche un massue ; décor de fleurs et d’annelets. Descrizione del rovescio: Couronne surmontée des lettres T et A, accostée de deux fleurs et surmontée de quatre autres. Descrizione del taglio: Liscio Note storiche e numismatiche: Prodotto in grande serie dai Krauwinckel, dai Laufer e dagli Schultes, ed imitato dagli altri produttori più piccoli. E' un tipo estremamente comune ritrovato in scavi in tutta Europa, rappresenta da solo probabilmente la metà di tutta la produzione di Nürnberg (Norimberga). I Rechenpfennig sono tessere o gettoni (non monete, anche se spesso possono sembrare tali) che venivano utilizzati per contare col metodo del "rechnen auf Linien", una specie di abaco "fatto sul momento" in cui una riga valeva per le unità, un'altra per le decine, un'altra per le centinaia e così via. Si potevano fare addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni senza usare numeri, ma utilizzando queste tessere, i Rechenpfennig, che quindi non avevano un valore fisso, ma assumevano valore diverso a seconda della posizione che avevano nell'abaco. E' stato utilizzato anche in "Campania".
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  24. Qui mi danno del malato perchè mi sono portato tutti i riferimenti per trovare monete a Roma ... (Vaticano, BdI, negozi numismatici e mercatini ...). Solo voi mi potete capire ... Auguri a tutti e ... tante buone monete per il 2014
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  25. Io ho letto il libro, e devo dire che seppur caro son soldi spesi benissimo. Premesso ciò, l'autore del libro, nonostante abbia posto il proprio parere su molti fatti, è l'unico che ha scritto basandosi su documenti che la maggior parte delle persone naturalmente non potevano consultare, mettendo un punto interrogativo quando non c'era la certezza matematica su determinati fatti. Ognuno è libero di pensarla come vuole...Ma cos'è successo? Sono iniziate a spuntare dal nulla troppi FS, monete di presentazione, aborti di zecca definiti prove, tonnellate di rame rosso (di cui tantissime trattate), ecc..., risultato questo della tendenza di collezionare soprattutto monete in alta conservazione (tendenza che prima non c'era, e la collezione Reale ne è la prova). A me viene più facile credere in un parere meno interessato rispetto ad un parere dettato da una tendenza di mercato. Le prove su lamina di piombo avevano uno scopo preciso, e tutto è documentato, perchè di questi FS o dei fantomatici esemplari di presentazione non esiste nulla di scritto?
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  26. Sono sempre meno convinto che i bronzi graffiti abbiano attinenza con le serie civiche vandale. In fin dei conti vi è solamente la concomitanza del valore XLII, mentre per il resto esprimono numerali diversi. I bronzi graffiti hanno un peso estremamente variabile, 10,12 g (media di 81 esemplari), seppur allineato con la serie civica con la protome equina (10,26 g), ma poco con quella con il numerale in ghirlanda (10,26 g).
    1 punto
  27. Ricambio gli auguri e auguro Buon Anno a tutti gli amici del forum. Saluti a tutti
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  28. Anche io iniziai con il periodo della dominazione spagnola, periodo travagliato e di bassa qualità delle coniazioni ( tranne la prima parte, con delle coniazioni bellissime sotto Carlo V ) però con un grande numero di monete da collezionare. Veniamo al soldino di Filippo II, tra i due come già detto è quello con la variante di legenda più raro, questa moneta per anni, direi per decenni, è stata avvolta dal mistero perchè in tutti i testi venivano riportate coniazioni ( abbondanti ) di soldini anche al tempo di Filippo III e Filippo IIII, però gli studiosi del tempo e contemporanei non si sono mai posti la domanda di come mai non si trovavano questi soldini. La svolta c' è stata nel 2008 quando A. Toffanin ( MIR di Milano ) con un articolo su Cronaca Numismatica rivelò i soldini coniati sotto Filippo III e Filippo IV, il sunto di questo articolo lo si può apprezzare anche nel MIR inserito all' inizio del capitolo riguardante la Dominazione Spagnola. Ti consiglio la lettura dell' articolo o visto che intraprendi il viaggio nelle monete di Milano nella Dominazione Spagnola di prendere il MIR.
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  29. Buon giorno. Non dimentichiamoci di Littore e tartachiara che quest'anno stanno contribuendo egregiamente a questa edizione La scorsa edizione abbiamo realizzato il catalogo ovviamente penso che lo stesso verrà fatto quest'anno. Per quanto riguarda il ripetere annualmente questa manifestazione ne riparliamo fra un paio di settimane. Ma mi sbaglio o non hai ancora postato nulla? Perchè non ci mostri qualche tuo acquisto? siamo a 7ß0 utenti postanti dobbiamo arrivare almeno a 100 per eguagliare lo scorso anno, quindi mano alla macchina fotografica,. e mostrateci le bellezze che hanno ampliato la vostra collezione
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  30. Buongiorno. Presento questo Grano di Filippo IV, non per il suo valore commerciale, rarità o ambizione del trofeo, ma per la sua storia ... tutt'oggi ancora viva, e per una bellissima discussione sviluppatasi intorno ad esso: http://www.lamoneta.it/topic/109915-un-altro-filippo-1636/?hl=%2Bfilippo+%2Bgrano#entry1244216 Monete moderne: Filippo IV (1621 - 1665) Autorità emittente: Regno di Napoli Valore nominale: 1 Grano = 12 Cavalli = 2 Tornesi Peso: 10,35 g Diametro: 29,20 mm Metallo: Ae Descrizione del dritto: PHILPPVS IIII .R ... data nel giro - Dietro la testa sigle O/C Descrizione del rovescio: Stemma coronato partito con lati a varie curve. Nel giro: ET HIER VSALEM Descrizione del taglio: Tondello tosato Catalogazione: PR 62 - CNI 756 - Bovi 76 – 1635(?) - MIR 259 - Manca nei testi consultati. Provenienza: Numismatica Tintinna. Note storiche e numismatiche: Filippo IV di Spagna salì al trono a sedici anni. Fu poco incline e accorto agli affari di stato, infatti, affidò l'amministrazione del governo a delegati altrettanto disinteressati. La Spagna e i regni dipendenti furono colpiti da una crisi economica e politica senza precedenti. Il più penalizzato fu il Regno di Napoli dove nel 1647, a causa delle pesanti tasse ... persino sulla frutta, avvenne una violenta rivolta capeggiata da Tommaso Aniello (Masaniello). Il periodo di Filippo IV fu il peggiore per Napoli che oltre al malgoverno, a scorrerie di pirati, all'eruzione del Vesuvio, ai terremoti, si aggiunse una terribile pestilenza che causò, nel 1656, il dimezzamento della popolazione della città che già contava mezzo milione di abitanti in un’epoca in cui città come Milano e Roma ne raggiungevano appena centomila. Morì nel 1665 e la corona passò a Carlo II di appena quattro anni, figlio di un matrimonio tra consanguinei: Filippo IV e sua nipote Marianna d'Austria (moglie) alla quale fu affidata, con l'assistenza di sei funzionari, la reggenza del Regno.
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  31. Dovrebbe trattarsi di un follaro battuto a Salerno a nome di Ruggero re. In D'Andrea/Contreras è considerata una moneta comune, nel MIR non comune. Alcuni riferimenti: CNI n°20 Cappelli n°114 Travaini n° 254 MEC n°247 Bellizia n°132 D'Andrea-Contreras n° 101 MIR n°648
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  32. Hai fatto bene Davide, penso che sia un periodo che ti possa dare soddisfazioni e che ti dia possibilità di spaziare dal piccolo nominale, come questo, ma anche al più grande. Il soldino, sesino, parpagliola, trilline, tutte monete che poi giravano e circolavano, sono quelle usate per le piccole transazioni e quindi da un certo punto di vista più affascinanti, perché vissute. Spesso non hanno grandi conservazioni, presentano tosature, la tua tra l'altro è anche più interessante perché è del tipo considerato RR dal MIR con l'ANGLIAE e che comunque, come avrai visto anche tu, hanno quotazioni superiori a parpagliole e trilline per esempio.
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  33. Ci sono ad esempio medaglie borboniche con rilievi quasi tridimensionali. Eppure vennero battute al bilanciere. La buona riuscita di un simile lavoro era possibile solo in epoca moderna e a seconda delle attrezzature disponibili in determinate zecche. Altro elemento fondamentale per coniazioni di qualità era la tempera dei conii. Se questa era difettosa si spaccava tutto.
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  34. Stupenda ottimo acquisto, comunque anche quella buona ha sembianze Borboniche... :crazy: Eros
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  35. Ho ubuntu sul mio computer,quindi uso Gimp,è come Photoshop però è gratis
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  36. Categoria: Monete contemporanee - Oro Autorità emittente: Regno d’Italia – Vittorio Emanuele III Valore nominale: 100 Lire Peso: 32,25 g Diametro: 35 mm Metallo: Oro 900/000 Descrizione del dritto: Testa del re rivolta a sinistra e contornata dalla scritta: VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA. Nome dell'autore (A. Motti) sotto il collo del re Descrizione del rovescio: Fascio littorio con la scure verso destra sormontata da testa di montone. A sinistra indicazione del valore (LIRE 100) su due righe, a destra, sempre su due righe, OTTOBRE 1922 • e, su una riga sotto, 1923. Alla sinistra della base del fascio il segno di zecca ® Descrizione del taglio: Rigato Note storiche e numismatiche: moneta commemorativa del primo anniversario della marcia su Roma. Emessa con Regio Decreto n. 2267 del 21 ottobre 1923, che ne autorizzò la coniatura di 20.000 pezzi. La moneta, pur possedendo valore legale, fu offerta esclusivamente in vendita a privati dietro pagamento di un corrispettivo superiore al valore nominale (dato che il valore dell’oro contenuto era di gran lunga superiore al valore nominale). Per questa tipologia di moneta si decise di fare uso di un processo di sabbiatura per eliminare i difetti di conio dovuti alle difficoltà con gli alti rilievi.
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  37. Buongiorno a voi, intervengo solo ora perché per motivi famigliari non ho avuto il tempo materiale di farlo prima. Riguardo alla domanda posta da Mangiafuoco al post # 13, effettivamente non è un quesito facilmente risolvibile. I pochi pezzi conosciuti e la difficoltà di reperire notizie sul loro rinvenimento consente - quanto meno a me, ma certo non è detto che altri abbiano differenti e più felici intuizioni - solo qualche ipotesi di lavoro. Per il momento resto convinto che la zecca medievale di Lodi abbia funzionato sporadicamente, per brevissimo tempo. E' soprattutto la rarità delle sue monete e l'uniformità nel tipo di punzoni utilizzati per incidere le lettere su di esse che mi fanno essere di questa opinione. Tuttavia è senza dubbio degna di nota la differenza ponderale fatta notare dallo stesso Mangiafuoco. La vexata quaestio è dunque la seguente: "Quando fu aperta la zecca lodigiana?" Riguardo ad eventuale diploma di concessione, esso resta incerto, sebbene l'autore della pagina web 'lausfil' sia convinto che "la concessione ci fu". Come già sottolineato nella Guida delle zecche, nel Seicento di questo diploma non restava traccia. Da questo punto di vista, dunque, prima di fidarsi di autori Sette-Ottocenteschi o di altri più recenti, bisognerebbe forse intraprendere un lavoro di ricerca storica risalendo alla fonte che per prima ha cominciato a parlare di questo - per ora - solo supposto rescritto imperiale. Effettuando un'analisi di questo tipo, mi è capitato di osservare come da proposte iniziali chiaramente dubitative si sia infine arrivati, per salti più o meno lunghi, a 'forzare', a volte in buona fede o per amor di Patria, il pensiero di questi autori. Si comincia omettendo alcune parole, altre volte interpretandone in modo errato il pensiero iniziale, ma il punto finale è una 'certezza' basata su presupposti sempre e solo ipotetici. Può darsi che per Lodi non sia così, ma credo che si dovrebbe quantomeno provare a farla questa ricerca. Infine, uno studio approfondito della realtà storica ed economica della Lodi del tempo, se fattibile, potrebbe consentire di stabilire con buona approssimazione in quali momenti storici la città può avere avuto innanzitutto le risorse e poi la capacità giuridica oltre che politica di emettere moneta. Tornando alle monete, il peso degli esemplari attorno al grammo è coerente con quello dei cd. 'grossi minori' milanesi, emessi verosimilmente attorno alla metà del Duecento, mentre il range di 1,20-1,40 è simile a quello riscontrabile sugli esemplari di altre zecche 'lombarde' più o meno coeve, ai quali è generalmente attribuito il valore di 4 denari imperiali. Sarebbe importante un censimento capillare di tutti gli esemplari noti, sia dei grossi che dei denari che degli oboli (o terzoli?) per poter avere una somma di dati maggiore e più significativa di quelli offerti da una manciata di pezzi. Certo sarebbe interessante avere anche dati metallografici precisi, dal momento che Murari [1985, p. 362] stesso nutriva forti perplessità sul valore di 990 millesimi proposto dall'Aldini. A mia conoscenza esso non è purtroppo riportato, in maniera specifica ed univoca, in nessuna pratica di mercatura o trattato di algorismo noto. Per quanto riguarda il grosso del Da Vignate, esso non doveva/poteva correre parificato con quello bresciano, probabilmente a motivo della differenza di intrinseco. Lo attesta chiaramente la cd. 'lista Camaiani' (p. 189 nell'edizione della Travaini 2003) nella quale è detto che Un grosso di Brescia... vagliono l'uno soldi 4; mentre Uno grosso da Lodi... vale soldi 2 e denari 6. Dunque quello malatestiano valeva oltre 1/3 in più di quello del Da Vignate. Ciò non toglie che nei territori sottoposti alle relative signorie le due monete possano aver circolato forzosamente con valori più o meno simili, ma anche questo fatto, anche se è probabile, resta per il momento tutto da dimostrare. Riguardo al cd. quattrino' forse Pierpiero potrebbe trovare qualcosa qui: https://www.academia.edu/543138/Recensione_al_volume_di_Germano_Fenti_La_zecca_di_Cremona_e_le_sue_monete._Dalle_origini_nel_1555_fino_al_termine_dellattivita_Cremona_2001 https://www.academia.edu/543103/Monete_dargento_lombarde_nella_lista_Camaiani_secolo_XV_ A risentirci appena mi sarà possibile. Colgo l'occasione per augurare a tutti voi i miei più cordiali saluti e auguri di buone feste, Teofrasto
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  38. Sia la classica moneta “quattro mani” che la nuova “tre braccia” non sono né una ribattitura né uno slittamento di conio. Questa tipologia di errore si chiama “conio doppio” (traduzione del termine “doubled die” statunitense, dove la cultura/conoscenza degli errori è anni luce più avanti rispetto all'Italia). Infatti, l’errore non riguarda la fase di battitura della moneta (trasferimento dell’immagine dal conio al tondello) bensì la fase di preparazione del conio (trasferimento dell’immagine dal punzone riproduttore al conio). L’errore “conio doppio” è dovuto al fatto che, fino a 10-20 anni fa, il conio veniva prodotto attraverso più compressioni del punzone riproduttore su un cilindro metallico vergine appuntito (che poi diventerà il conio). Se in una di queste compressioni il punzone riproduttore è disallineato rispetto al precedente, l’immagine finale riprodotta nel conio avrà un effetto “sdoppiamento” che verrà trasmesso a tutte le monete battute con quel conio. Ciò spiega perché ci sono “tante” quattro mani. Se fosse una doppia battitura non si avrebbero “tante” quattro mani tutte identiche. Oggi la produzione del conio avviene con un’unica compressione, quindi non si possono più verificare questi errori (ma si può verificare un’altra tipologia simile, meno evidente che lascio ad una seconda puntata). Il fatto che l’effetto sdoppiamento riguarda solo le braccia e alcuni nastri del vestito è dovuta al fatto che la prima compressione del punzone riproduttore è stata solo parziale (non è stato “spinto” fino in fondo”). Siccome il cilindro vergine del conio è appuntito, questa prima impressione parziale ha riguardato solo la parte centrale del conio. Poi la seconda o successive compressioni (sfalsate rispetto alla prima) hanno ovviamente riguardato tutta la figura. Siccome di conii se ne facevano più di uno per uno stesso anno, probabilmente nel 1915 su due conii si è verificato l'errore "doppio conio". E' fatto molto raro. Un errore simile si è verificato negli USA nel 1984 con il penny Lincoln “doppia orecchia” o ancora prima nel 1955 con il famoso penny 1955 doubled die. Quest’ultimo errore ha riguardato però tutto il rovescio della moneta e l'effetto sdoppiamento aumenta man mano che ci si allontana dal centro.
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  39. Non hai messo i dati ponderali, in particolare servirebbe il diametro (il peso sarebbe comunque molto calante). Nel verso io leggo abbastanza distintamente CVMA.....per me dovrebbe essere un denaro di Como emesso a nome di Enrico VII. Riferimenti MIR 269 (1° edizione); CNI 2 dritto: HENRICVS I P, aquila ad ali spiegate verso: CVMANVS, croce ciao Mario
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  40. aggiungerei senza ombra di smentita, dal momento che lo cerco da una vita, un esemplare perfetto, chiaramente come dico io :D
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  41. Si il 2001 adesso mi ricordo,è un bel pò dispendiosa,e a mio avviso la più bella del più buon papa che è vissuto nei nostri anni (anche se Francesco sta decisamente seguendo le sue orme)...
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  42. Autorità emittente: Zecca di Firenze Valore nominale : Pezza della rosa Peso : Gr. 25.961 Diametro : mm 43,05 Taglio :Liscio Riferimenti :C.N.I. 102 - MIR 66/13 D/ COSMVS. III. D. G. M. DVX. ETRVRIAE. Stemma poligonale in cartella ad intagli e volute, sormontato da corona con giglio in mezzo. In esergo data 1718 R/ GRATIA OBVIA VLTIO QUAESITA (la benevolenza è spontanea la punizione è ricercata) Due piante di rose fiorite,intrecciate. In esergo + LIBVRNI + Note bibliografiche da " IL LINGUAGGIO DELLE MONETE" di Mario Traina Moneta coniata a Firenze, Livorno non ebbe mai zecca. Con questa impresa ( il motto venne ideato dal bibliotecario del granduca Francesco Rondinelli), Ferdinado II lanciò un messaggio ai suoi nemici: come la rosa,nonostante la sua grazia e bellezza (GRATIA OBVIA), ha le spine che la proteggono contro chi vuole rovinarla (VLTIO QVAESITA) cosi il granduca,pur essendo di animo buono,non avrebbe esitato a rintuzzare qualsiasi offesa( Galeotti 1930,P243) Altri con minor fondamento riferiscono il motto a Livorno. Note personali: quando la osservo da vicino,e toccandala delicatamente con mano, trasmette un energia indescrivibile.
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  43. Questo tema non fa parte di quanto oggetto di studio, poiché sino ad ora non abbiamo ritenuto che ci fossero elementi sufficienti per includerlo nella monetazione vandala. Quindi è un data base molto incompleto. Comunque lo posto volentieri, anche se sono costretto per farlo a ridurre di molto la risoluzione delle immagini. Mancano una mezza dozzina di contromarcati, che sono ancora da inserire nel database.
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  44. Ho approfittato dell'ultima giornata di apertura della biblioteca dell'Istituto Germanico, prima della lunga chiusura al pubblico per la pausa natalizia (fino al 6 gennaio), per fotocopiare l'articolo della Morrison, che resta attualmente lo studio più esaustivo su questa monetazione con graffito. Dal momento che fa parte di un volume edito in onore del noto numismatico Philipe Grierson, di non facilissimo reperimento, ho ritenuto utile riportare sotto le relative pagine. E' interessante notare che la più vasta collezione di questi bronzi graffiti sta al museo di Berlino (ben 61 esemplari e si può chiedere le relative ottime immagini a colori pagando al museo 30 euro a moneta, compresi diritti di immagine), seguito dal Fitzwilliam Museum a Cambridge (con 26 esemplari, 3 dei quali già della coll. Grierson) e dal Museo Nazionale Romano (con 17 esemplari, che l'autrice non ha potuto esaminare di persona). Penso che per gli ulteriori commenti non si possa ignorare questo studio, che costituisce un ottimo punto di partenza....
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  45. Autorità emittente : Cosimo III dè Medici ( 1670 - 1723 ) - Monetazione per Livorno coniata nella Zecca di Firenze Valore nominale : Mezzo tollero Data : 1683 Peso : gr. 13,49 Diametro : 38 mm. Metallo : Argento Diritto : COSMVS . III . D . G . MAG . DVX . ETRVRIAE . VI , busto coronato, in esergo nel giro .1683 . Rovescio : PRAESIDIVM . ET . DECVS , galera che naviga, in esergo LIBVRNI con sotto . 1683 . Catalogazione : MIR 75, CNI 20, GAL. L, 1, RMM.17 Provenienza : Asta Cronos 7, 2013 Commento : Una galera che naviga, i rostri, le vele, un mare tempestoso..., una immagine che fa sognare, il vascello e il mare, dove andrà e cosa porterà ? Commerci, traffici internazionali, il Levante....emozioni e sogni che portano una moneta.
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  46. Inauguro la sezione delle banconote :) 1.000 francs "Commerce et Industrie" Autorità emittente: Banque de France Data di emissione: 19.12.1940 Firme: R. Favre-Gilly, H. De Bletterie, P. Rousseau Recto: Due teste femminili in cerchio, coronate di foglie, simboleggianti l'Agricoltura, cornici di foglie, fiori e frutti. Cerchio bianco al centro, da cui traspare la filigrana. Il valore, in cifre e lettere, inciso in blu chiaro. Verso: Allegorie del Lavoro e del Commercio. A sinistra, un fabbro, sullo sfondo una fabbrica in attività. A destra, Mercurio, dio del Commercio e dei viaggiatori, sullo sfondo navi mercantili. Cerchio bianco al centro, da cui traspare la filigrana (testa di donna coronata di fiori). Banconota acquista nel novembre 2013 a Veronafil, per entrare a far parte della collezione di cartamoneta della Seconda Guerra Mondiale. petronius oo)
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  47. ...sarà pure recente la patina, ma è naturale e veramente bella!! Moneta alla mano è uno spettacolo guardarla!!! :hi:
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