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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/05/14 in tutte le aree

  1. Io aspettavo di ricevere l'ultimo acquisto del 2013 ma tarda ad arrivare, e allora posto le fotografie che mi sono salvato in attesa di ricevere la moneta. Autorità emittente: Repubblica di Genova Valore nominale: Genovino I° tipo o, come lo chiamavano allora, Fiorino genovino. Peso: gr. 3,51 Diametro: 20 mm Metallo: Au 1000/1000 Descrizione del dritto: + ° I °A ° N ° V ° A gran trifoglio ritto - con 5 punti all'interno del castello/imago civitas Descrizione del rovescio: + ° CVNRADVS ° REX ° Descrizione del taglio: liscio Catalogazione ( facoltativa ): Lunardi 9, Varesi 5, Friedberg 351, CNI -vol III-pag 24: n. 62 e 63 Note storiche e numismatiche ( facoltative ): Gandolfi, De Simoni, Astengo, Pesce e Ricci ritenevano che la data di coniazione fosse precedente di circa 30 anni rispetto al 1252 (data nella quale fissavano la coniazione del genovino di II° tipo: Civitas Ianva). Roberto S. Lopez e i più recenti articoli di Monica Baldassarri ritengono invece che questo I° tipo sia stato coniato nell'anno 1252 e il II° tipo tra il 1280/85 e il 1290 Conosciamo 17 diversi simboli a fine legenda (ma forse alcuni sono "doppioni" in quanto molto simili fra loro), una particolarità di questo segno di zecchiere è che solo con il "gran trifoglio ritto" abbiamo esemplari con uno, tre e cinque punti all'interno del castello, evidentemente, per distinguere le diverse "coniazioni".
    7 punti
  2. Aumentiamo un pò il numero delle antiche in oro... - Autorità emittente: Onorio (395-423 d.C.) - Valore nominale: Solido, zecca di Ravenna - Peso: 4,48 gr. - Diametro; 18,68 mm. - Metallo: Au - Descrizione del dritto:DN HONORIVS P F AVG, Busto diademato, corazzato e paludato a destra. - Descrizione del rovescio: VICTORIA AVGGG/ R-V, L’Imperatore in abiti militari che tiene labaro e globo niceforo, calpesta un prigioniero. - Catalogazione: RIC 1287, Cohen 44 - Notizie storiche: questa moneta, coniata tra il 402-403/405-406 d.C., fa parte di una delle prime serie coniata a Ravenna, dopo che la città venne scelta come capitale nel 402 d.C. Non viene giudicata anche la (non) abilità fotografica, vero? :unsure:
    3 punti
  3. Raccolgo l'invito, non so se è la mia più bella ma sicuramente è una delle mie preferite. Autorità emittente: Fosdinovo - Maria Maddalena Centurioni moglie di Pasquale Malaspina Valore nominale: Luigino anonimo Peso: - Diametro: 20 mm circa Metallo: Argento Descrizione del dritto: HEC EST VIRTVTIS IMAGO (Questa e' l'immagine della virtù) Busto femminile rivolto a destra, con ricco chignon, fiocco e pettorale. Descrizione del rovescio: DEVS MEVS ET OMNIA (Mio Dio e (mio) tutto), Scudo con tre gigli e bisante, corona trigigliata. Ai lati dello stemma 16 66. Descrizione del taglio: liscio Note storiche e numismatiche: Non mi dilungo in merito all'affare dei luigini bastera' qui classificare questo esemplare come Cammarano n. 66a, al di la' delle numerosissime piccole varianti esistenti per questa tipologia e' da notare la rara e bella variante del busto. Il ritratto e' più fine ed elegante, la capigliatura e' più ricca ed elaborata e sulla spalla abbiamo un fiocco al posto del classico fermaglio a rosone. Provenienza: Asta MPO n.38 lotto 3256.
    3 punti
  4. La vita nota di una moneta non può che impreziosirla e la tracciabilità delle monete e la storia che hanno dovuto compiere per finire nelle mani dei collezionisti ne sono garanzia. Certo a volte sono passaggi scomodi, per i collezionisti stessi, lo sono ancor di più per chi lavora nella penombra e deleterie per coloro che le monete le trovano. Monete, accidenti a me, non ne ho mai trovata una. Me le sono sempre andate a comprare; spesso alle aste, se non altro perché i cataloghi sono pubblici e pubblicati. Ne hanno copia le questure, ci sono i nomi dei conferenti depositati, in caso di contestazione se ne dovrebbe venire a capo. Il collezionismo è fatto da tracce e le monete non escono dal nulla, più si va a ritroso nel tempo e più le monete devono lasciare una traccia, ancor più se parliamo di monete particolari, almeno nel secolo scorso qualcosa si potrebbe e si dovrebbe trovare. A volte mancano i cataloghi, oppure le informazioni sono abilmente cancellate (con patine, colpetti, ed altri mistri buffi). Così quando acquisto una moneta che considero “particolare” mi metto in testa che deve avere una storia: per rarità, per il periodo, vado avanti a scavare sin quando non riesco a ricostruire qualche passaggio. In alcuni casi si è fortunati, esistono delle tracce chiare, degli autentici sentieri facilmente percorribili è questo il caso del : Ducato di Modena Ferrara e Reggio Ercole II d'Este (1534 - 1559) Biancone sd (1556) Reggio in Emilia Argento grammi 4,842, diametro 29,61mm D/ HER • EST • II • DVX • REGII • IIII busto a sinistra, corazzato e barbuto Rv: (giglio) • R E G I I • (fiorone) • L E P I D I • stemma di Reggio di vecchio stile, di forma a cuore ornato da ricci. Contorno liscio ↑ Bibliografia: Ravegnani Morosini 27, MIR 1303, CNI cfr 179, Bellesia 68/G* (this). Provenienza: ex collezione privata R.E., 2004 ex Artemide III 4, 5 settembre 1996 n. 765 £. 1.800.000, ex Ratto Milano 24-26 novembre 1960 n. 363 per £. 18.000; ex Ratto Milano 23-25 maggio 1957 n. 506 £. 15.000. Sono stato fortunato nella ricerca. Il collezionista mi aveva detto, dove l’aveva acquistata, e trovando la moneta molto particolare con tracce di ossidazione al rovescio ho iniziato a cercare. E’ noto che Ravegnani-Morosini, cita per le monete con ritratto i vari passaggi in asta. La prima indicazione è l’asta Ratto 1957 ed è andata bene, ho confrontato la moneta ed il calco e corrispondono. Proseguo nella ricerca, con poca convinzione, mi pare già essere a ottimo punto con due provenienze più quella del venditore. Invece, mi compare sempre in un catalogo d’asta Ratto del novembre 1960, lotto 363, ed in questo caso è inequivocabilmente lei, abbassata a BB e venduta per £. 18.000. Mi rimarrebbe solo da verificare l’acquisto presso Asta Artemide III del 1996 per £. 1.800.000 ma non ho il catalogo e lo do per certo, non avrebbe ragione di avermi mentito il venditore. Nel 2005 acquisto da Nomisma il volume scritto da Bellesia e me la ritrovo al n. 68/G con la conferma delle informazioni. 55 anni di storia della moneta ricostruiti … ed è solo un “biancone”
    2 punti
  5. 1. Autorità emittente; Guglielmo Gonzaga duca di Mantova e duca del Monferrato 2. Valore nominale; soldo 3. Peso; 1,4 g 4. Diametro; 21 mm 5. Metallo; mistura 6. Descrizione del dritto; busto corazzato a destra 7. Descrizione del rovescio; corso d’acqua, barca e veduta di città; legenda: PLACIDUM SERVATE 8. Descrizione del taglio; liscio
    2 punti
  6. Non sono proprio un esperto ma colleziono cartoline paesaggistiche italiane da tanti anni. E con rammarico, perché piacerebbe moltissimo anche a me, posso dirti che non esiste un catalogo su tutte le cartoline italiane, nemmeno per un singolo comune. Troverai qualcosa se qualche collezionista locale ha voluto pubblicare un opuscolo attingendo dalle immagini della sua raccolta, ce ne sono a centinaia in tutta Italia di queste iniziative, ma non sono nulla di fronte a ottomila e più comuni e non considero le frazioni. Negli ultimi anni si usa anche il web: Te ne faccio vedere qualcuno a tema che ho realizzato, ne ho altri in costruzione: http://bankitaly.altervista.org/index.html Queste pubblicazioni locali : "XXXX in Cartolina" " Ricordi di XXXX" "Vecchia XXXX" e tanti altri, non saranno mai dei veri e propri cataloghi, di solito si inseriscono immagini salienti, solo una rappresentanza più o meno completa di tutti i principali luoghi di un dato paese. Anche il più grande collezionista del paesino più piccolo non può mai dire di aver terminato la propria raccolta, sta proprio qui il piacere della ricerca e della *scoperta*, giusto perchè non esiste un catalogo generale di tutto quello che è stato riprodotto in cartolina, quindi la collezione non si può mai considerare finita. Di un minuscolo paesino ne ho 17 e sono il più grande collezionista da quasi 40 anni, un mio amico ne ha 11 però ne ha 2 che mi mancano... anche se le mettiamo insieme non possiamo mai dire con certezza che con 19 immagini diverse abbiamo tutte le cartoline di quel paesino: http://montallegro.altervista.org/index.html (il sito è mio) proprio l'anno scorso ne è saltata una fuori, magari in futuro ne salterà fuori un'altra :)
    2 punti
  7. Grazie adolfos. Colgo l'occasione per fare i complimenti a te e a Paleologo per l'interessantissimo articolo che avete messo a disposizione del forum. Sono d'accordo con te, anche io credo che ci si riferisca in tutti i casi citati ai denari di Provins; non credo che avrò modo di visionare direttamente le pergamene, ma sarebbe senz'altro interessante conoscere la dicitura originale. Se può essere di interesse anche per voi, qualora dovessi imbattermi ancora in paragrafi che riportano notizie con riferimento ad aspetti numismatici, ve ne renderò partecipi. Un saluto
    2 punti
  8. Scusate ma io sono molto, ma molto arrabbiato !! a vedere quelle foto, ma sopratutto alla possibilità, se motivata, di vedere le monete che possiedono e che è possibile poterle toccare, studiare, ecc.... ma non solo a Vienna, dove personalmente non sono stato, ma ho fonte certa di tale possiblità. A Parigi alla bibblioteca nazionale, ho più volte personalmente richiesto, visto, toccato ecc... monete di inestimabile valore: parlo tra le altre delle 5 doppie d' oro di Carlo I° Cybo Malspina, od il ducatone di Alberico I° con le tre cervie.... Ugualmente a New York al museo numismatico, ho avuto tra le altre nelle mani il Ducatone del 1601 Di Alberico I°, senza nessuna difficoltà e burocrazia e questo più volte in tempi diversi.... Provate ad andare a Roma al palazzo Massimo e chiedere la possibilità di vedere una zecca di particolare interesse o che state studiando.... ??? Non vi prendono neppure in considerazione, neppure Vi rispondono, per educazione. Eppure il re Vittorio Emanuele III°, non certo un gran re, ma sicuramente un eccelso collezionista numismatico medioevalista, ha lasciato la sua raccolata a noi, al Popolo Italiano. Non voglio poi pensare a quante per e con "varie motivazioni" non sono più presenti all'appello perchè " prestate" a Chi? e chiudiamo. Da precisare che anche a Roma fanno vedere in bacheche una minimissima selezione di monete, ma provate a chiedere quelle di vostro interesse? Pubblicamente ringrazio anche alcuni musei italiani, che non nomino, per evitare possibili seccature al direttore, che mi hanno permesso di avere visione di quanto da loro conservato, con molta cura e diligenza . pierboni
    2 punti
  9. @@fabione191 chiama e io rispondo. Ultimo acquisto del 2013: esattamente il 31 dicembre alle 20.57 Categoria Monete moderne > Rame: Autorità emittente; monetazione anonima Valore nominale; 2 soldi o gazzetta Peso; 5,4 gr. Diametro; 26 mm Metallo; rame Descrizione del dritto; leone aureolato intorno SAN * MARC * VEN * in esergo * II * Descrizione del rovescio; * / ARMATA / E · T / MOREA / * Iscrizione in 5 linee Descrizione del taglio; liscio Catalogazione ( facoltativa ); Note storiche e numismatiche; riporto il link di una discussione di questo tipo di moneta http://www.lamoneta.it/topic/44037-armata-et-morea/
    2 punti
  10. @@MATTEO.50AE io non metto in dubbio la qualità di quelli di Renato ma dato che lo conosco e so cosa cerca e in che qualità mi son permesso un commento disinteressato. stiam parlando di un 'ragazzo' :P che ha appena cambiato il 100 lire Aratrice!! non so se intendi!!! trovando una moneta strepitosa da mettere in collezione e cambiando quella che aveva. mica roba da 500 euro!!! questo per dire che è sempre alla ricerca del meglio e questi due elmetti,che dir si voglia,non sono il meglio e lo sa anche Renato. CON QUESTO PERò MI TENGO BEN LONTANO DALLO SVILIRE QUESTI ESEMPLARI...ANZI AVERCENE :) per tornare ai qfdc (io quando parlo di qfdc parlo sempre di qualità reale..non so te) con 1000 euro si trova ...massimo 1100. per il FDC dipende da chi te lo vende :D è molto raro ed è anche giusto pagarlo marco
    2 punti
  11. Anch'io ho ricevuto un paio di giorni fa il Quaderno e quoto tutto quanto ha già scritto uzifox, sia riguardo alla qualità del volume e alla fruibilità degli articoli in versione cartacea, sia a proposito dei ringraziamenti ad Antonio Morello (Libreria Classica Editrice Diana). Aggiungo un grazie anche a @@francesco77 per questa opportunità e per i premi da lui messi in palio a suo tempo. Come già feci all'epoca del concorso, rinnovo i complimenti agli autori degli altri articoli partecipanti, ribadendo la mia particolare preferenza (senza nulla togliere agli altri) per il lavoro di @@uzifox. Ad majora
    2 punti
  12. Il secondo dei rovesci non è funzionale a questa discussione. Dedicato agli anni formativi di Lincoln, lo ritrae seduto su un tronco d'albero mentre legge un libro. Il quarto, dedicato agli anni della Presidenza, andrebbe anche bene, se non fosse che mostra la cupola del Campidoglio di Washington, costruita per metà, e di quell'edificio abbiamo già parlato. Rimane dunque il terzo rovescio :) Dedicato agli anni della vita professionale, mostra Lincoln in piedi di fronte allo State Capitol dell'Illinois, a Springfield Da quando, nel 1818, l'Illinois entrò a far parte dell'Unione, i suoi State Capitol sono stati ben sei. Quello associato a Lincoln, e che compare sulla moneta, è il quinto. La prima pietra per questa costruzione fu posta il 4 luglio 1837, i lavori terminarono nel 1853, per un costo complessivo di 260 mila dollari, quasi venti volte quello della struttura precedente. L'edificio è stato progettato in stile Greek Revival usando la pietra estratta a sei miglia (10 km) dal sito. Per molti anni, fu il più grande e il più stravagante Capitol della frontiera occidentale degli Stati Uniti. Fu qui che Lincoln sostenne le cause dinanzi alla Corte Suprema dell'Illinois, qui ha servito nella legislatura dello Stato, qui la sua salma fu esposta dopo il suo assassinio il 4 maggio 1865, prima di essere tumulata nell'Oak Ridge Cemetery di Springfield, da dove venne poi riesumata nel 1901 per essere trasferita nel Lincoln Memorial di Washington. petronius oo)
    2 punti
  13. Categoria gettoni Autorità emittente: Opera dei malati e dei giovani bambini poveri di Levallois-Perret, Francia Valore nominale: 25 kg di carbone Peso: 4,280 g Diametro: 30 mm Metallo: Rame Descrizione del dritto: BON POUR 25 Kgs . DE CHARBON Descrizione del rovescio: OEUVRE / DES MALADES / ET DES / JEUNES ENFANTS / PAUVRES / LEVALLOIS – PERRET --- 1899 Descrizione del taglio: liscio Note storiche e numismatiche: Buono per 25 kg di carbone dispensato dall'Opera dei malati e dei giovani bambini poveri di Levallois-Perret, un comune francese situato nel dipartimento dell'Hauts-de-Seine, nella regione dell'Ile de France Provenienza: eBay, 2013 apollonia
    2 punti
  14. Sembrerebbe che abbia subito una pressione a morsa su entrambi i lati, tipo come se fosse stata chiusa tra una porta o in un cassetto, ovviamente non è cosi' perchè in tal caso le incisioni provovate dal legno sarebbero state più larghe ma il concetto è quello, forse un cassettino metallico chiuso con troppa fretta, ma sto' lavorando di fantasia tra un po' ipotizzo l'arrivo dei piemontesi !!! :D
    2 punti
  15. Io tre anni fa andai a visitare Napoli assieme ad un amico che ha i parenti in provincia di Caserta, a Teano, mi portò anche a visitare l'Anfiteatro di Santa Maria di Capua Vetere e il Palazzo Reale di Caserta, gran bei posti quelli, peccato solo per le condizioni in cui versano.. osservandoli mi sono proprio domandato dove finiscano i soldi in gestione ai beni culturali.. son convinto che se mettessimo la gestione delle beni culturali nelle mani di dirigenti giapponesi l'Italia diverrebbe il primo paese al mondo, non solo per quantità e qualità dei monumenti ed opere d'arte, ma anche per l'organizzazione e l'efficienza della manutenzione, ordinaria e straordinaria. Invece ci tocca soffrire guardando il Paese andare allo sfascio.
    2 punti
  16. Lo sai che forse sono in grado di farti il nome di colui che ha addentato questa poastra? Ci puoi arrivare anchw tu: basta osservare il punto dove è stato morso il povero Ferdinando. ........ Vabbe dai non voglio farvi rimanere sulle spine. .... il suo nome è Dracula!
    2 punti
  17. 50 lire Littore 1931 IX Valore nominale: 50 LIRE Peso: 4,4 gr. Diametro: 20,50 mm Metallo: Oro 900/1000 Descrizione del dritto: Busto del Re in uniforme volto a sinistra, attorno: VITT • EM • III • RE •. Sotto il collo del Re, lungo il bordo, i nomi dell'autore (G. ROMAGNOLI) e dell'incisore (A. MOTTI INC.). Descrizione del verso: Littore con fascio littorio appoggiato sulla spalla sinistra che procede verso destra. A destra in basso indicazione del valore (L. 50) sotto al quale vi è l'indicazione del millesimo e dell'anno dell'Era Fascista, in corrispondenza a sinistra segno di zecca ( R ) . Descrizione del bordo : Lievemente rigato Tiratura : 19.760 monete
    2 punti
  18. Sono grato a tutti gli amici per le parole di apprezzamento delle mie monete. Dopo averne postata una di Filippo II di Macedonia, non posso trascurare il suo illustre successore e quindi aggiungo un tetradramma di Alessandro Magno proveniente dalla stessa asta di quello del genitore. Categoria monete antiche: Autorità emittente: Alessandro III, il Grande, re di Macedonia (336-323 a. C.) Valore nominale: Tetradramma Peso: 16,88 g Diametro: 31-32 mm Metallo: Argento Descrizione dritto: Testa di Eracle con copricapo in pelle di leone, a dx Descrizione del rovescio: AΛEΞANΔΡOΥ, Zeus seduto sul trono con aquila e scettro, a sx; KH nel campo a sx Descrizione del taglio: Liscio irregolare Catalogazione: Price 2942; Müller 1244 Note storiche e numismatiche: Zecca di Perge (Panfilia), ca. 194/93 a. C. La scritta in greco sul rovescio si traduce ‘di ALESSANDRO’, sottinteso ‘moneta’. La moneta presenta una leggera ribattitura sul diritto. I tetradrammi di Alessandro Magno sono coniati nello standard ponderale attico (1 dramma = ca. 4,25 g) e pesano quindi sui 17 g mentre quelli di suo padre Filippo II, coniati nel piede traco-macedone basato sulla dramma di ca. 3,6 g, pesano sui 14,4 g. Provenienza: Gorny & Mosch 215 (ottobre 2013), lotto 795 apollonia
    2 punti
  19. Da un po di anni sono comparsi sul mercato esemplari in bronzo di aitna molto sospetti. Recentemente nella nuova asta di Romanumismatics sono comparsi in vendita 3 esemplari che mi hanno fatto parecchio pensare. Nella monetazione antica oltre allo stile dei soggetti raffigurati è sempre bene fare molta attenzione al tondello (flan). Pensare di trovare tondelli molto simili (pensando poi a come venivano prodotti), se non identici, dovrebbe insospettire immediatamente. 1) N.73 - 15.38g, 26mm, 3h. 2) N.75 - 16.24g, 25mm, 4h. 3) N.77 - 17.42g, 25mm, 3h. Comparazione esemplari: si nota chiaramente la stessa forma del tondello.... Ora, il solito esemplare che tempo fà circolava in rete, indicato dal venditore come copia: Ora la comparazione dei 4 esemplari: Che ne pensate????? skuby
    1 punto
  20. Buonasera, molto molto bella, complimenti!! Eeeehhh questa Mantova.... A proposito di "veduta di città", rispondo con un'altra moneta per la categoria moderna....... - CATEGORIA: monete moderne (dal 1500 al 1800 d.c.) - Autorità emittente: Granducato di Toscana (1569 - 1859); Cosimo I De' Medici - Terzo periodo - I Granduca di Toscana (1569 - 1574) - Valore nominale: Giulio, Siena - Peso: 2,51 g - Diametro: 27 mm - Metallo: argento - Descrizione del dritto: COS.MED.FLOREN.ET.SENAR.DVX.II, al centro stemma ovale coronato - Descrizione del rovescio: SENA VETVS CIVITAS VIRGINIS; mezza figura della Beata Vergine nimbata e velata, sopra le nubi e con le braccia aperte, in atto di proteggere la città di Siena - Descrizione del taglio: liscio - Catalogazione: rif. MIR. 579; Gal. XLVI, 7; CNI. 19,25 - Note storiche e numismatiche: Cosimo I De' Medici è figlio di Giovanni delle Bande Nere e di Maria Salviati e nasce nel 1519. Dopo la Morte di Alessandro viene nel 1536, appena diciottenne, chiamato alla signoria del Senato fiorentino. Sposa nel 1539 Eleonora di Toledo, della Casa dei Duchi d'Alba. Nel 1555 s'impradonisce di Siena e nel 1557 ne ottiene il dominio da Carlo V. Vedovo nel 1562, sposa nel 1570 Camilla Martelli, gia' sua concubina. Nel 1569 viene dichiarato Granduca di Toscana. Muore nel 1574. P.S. Spero siano corretti i riferimenti per la voce "catalogazione"....
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  21. Peso monetale per le 48 lire d'oro di Genova D / stemma di genova nuovo , intorno Doppia Genova , in esergo P , contorno perlinato R/: liscio Peso : 12,6g Diametro : 24 mm Area di Produzione : Milano Epoca 1800/1840 Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum
    1 punto
  22. saluti a tutti. desidero mostrarvi una medaglia appena comperata su un mercatino. mi piacerebbe saperne di piu' oltre a quello scritto sopra. diametro 30 mm in rame(anche se in foto sembra ottone). grazie riepo58
    1 punto
  23. Ciao, direi Aquileia RIC 126 perchè con croce tra gli stendardi e O nei "banner" delle aste degli stendardi stessi.... Ciao Illyricum :)
    1 punto
  24. Terzo spunto, poi mi fermo, per oggi. Attingendo da una pergamena del 12 novembre 1196, il Sacchetti Sassetti riferisce di una disputa tra i comuni di Alatri e di Veroli per una calcara, disputa risolta amichevolmente. Questo il testo:"..... i consoli d'Alatri concessero la calce in servizio della Chiesa di S. Maria Maddalena, presso la quale sorse un leprosario, di cui rimangono i vestigi, e il prete Grimaldo diede ai consoli 10 soldi di provisini e promise, una volta estratta la calce, di colmare la fossa". Anche in questo caso, valgono le considerazioni del post precedente; unica differenza è che l'autore parla di soldi di provisini e non di lire di provisini, come nel caso precedente. Sarebbe interessante visionare direttamente le pergamene originali, per capire quale fosse la dicitura utilizzata all'epoca dei fatti in merito alla definizione delle somme di denaro. Andando avanti nella lettura, segnalerò eventuali nuovi riferimenti di carattere numismatico che mi capiteranno, sperando di trovare qualcosa di interessante. Grazie per la pazienza, un caro saluto
    1 punto
  25. Susa - Iraq - Mesopotamia del sud - Nel 1902 fu scoperto da un'equipe di archeologi francesi una stele di diorite alta più di due metri, il Codice di Hammurabi. La pietra, creata nel 1760 a.C. è conservata al museo del Louvre a Parigi. Nel bassorilievo è ritratto Hammurabi (sesto re di Babilonia) mentre riceve il codice dal dio del sole Shamash, simbolo di giustizia. Il codice in scrittura cuneiforme inizia con la disciplina del processo, le leggi sul diritto di proprietà, sui prestiti, sui depositi, sulle obbligazioni, sulla proprietà domestica, sul diritto di famiglia. Nella parte che disciplina i danni alla persona sono previste sanzioni per i danni causati dall'errore dei medici durante gli interventi operatori. Il diritto penale offriva protezione alle classi più deboli della società babilonesi (donne, bambini), per l'epoca in cui fu emanato, esso è indice di una civiltà molto progredita. Tanti dicono che in Italia siamo indietro di cent'anni... io penso che lo siamo almeno di 3800 anni. Iraq - 250 Fils del 1982
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  26. Il 1327 corrisponde al 1909, ma bisogna aggiungerci l'anno di regno del sovrano, che dovrebbe essere sull'altra faccia se ricordo bene. 1909 primo 1910 secondo e così via. Non vedo bene; forse è un 5? Se così fosse 1909+4 = 1913
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  27. Un "pezzo" da segnalare all'UNESCO, se la vedesse Leonardo strapperebbe la gioconda e si metterebbe a produrre siffatte opere d'arte, magari esercitandosi con le 500 lire pre euro... :rofl:
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  28. Il commento di Matteo in diversi punti mi ha letteralmente tolto le parole di bocca, come s'usa dire. A parte che oggi si usa il grado FdC come fossero caramelle in regalo, questo atteggiamento è decisamente ancora più sbagliato nel caso della moneta in questione: una moneta difficile da trovare "perfetta", tagliente e brillante e magari anche patinata. Come precedentemente avevo scritto, il problema prima di tutto risiede nelle fotografie proposte; Non che queste siano scadenti, non fraintendetemi, ma non sono davvero all'altezza della moneta che rappresentano. Anni fa Renato la posto quando era ancora sigillata. Aveva una brillantezza incredibile, una freschezza notevolissima ed una pulizia di rilievi davvero particolare. Questa impressione successivamente mi è stata confermata quando ho esaminato l'esemplare in mano. E' vero... ha i suoi segnetti... ma come può non averli una moneta grande 35,5mm e pesante 20 grammi? Parliamoci chiaro... neanche un miracolo la salverebbe da simile cosa... questa al tempo era denaro, e come tale veniva trattato (leggasi: coniato, stipato, trasportato --> sbatacchiato, speso ---> toccato con le mani più sporche/unte/grasse... e chi più ne ha più ne metta). Ritorniamo alla questione madre: E' più chiaro ora "l'assurdità" della ricerca dell'esemplare "perfetto"? (senza segni, patina bella (magari pure originale) lustro accentuato che gioca a ping pong riflettendo bagliori ad ogni inclinazione della moneta e cose di questo genere... Ma per ricercare l'esemplare "perfetto" (e esiste)... ma quante fortuite coincidenze dovrà mai incontrare stà moneta? E' più facile allora vincere la lotteria di capodanno... permettetemi l'iperbole. Torniamo ora all'esemplare di Renato, di cui la foto proposta non rende il dovuto merito. E' un esemplare che SE ha circolato, ha circolato pochissimo. I rilievi sono freschissimi... puliti, ha qualche segno di contatto... ma allora non è più FdC? (lasciamo perdere il FDC inflazionato di oggi...) E' lavato... forse questa è la sua pecca più vistosa (per me)... ma teniamo presente che se una moneta ha un pregio, molto difficilmente ne avrà altri su altri fronti (e chi colleziona predecimali capisce 1000 volte meglio il significato di questa affermazione). Il primo esemplare è notevole. Davvero. Per me (personale gusto) è lavato, ma cercare di migliorarlo è mooooolto difficile. Freschezza e pulizia dei rilievi gli conferiscono una marcia in più. Il secondo non mi piace. parlo sempre di gusto personale, intendiamoci. Non mi piace la patina, le sue iridescenze un po troppo marroni, e l'impronta abbastanza vistosa. Prima accennavo al "traguardo" di trovare un esemplare che racchiudesse quanti più pregi in uno. Ne ho visti tanti (ma taaaanti). Diversi dichiarati eccezionale, di gran qualità e chi più ne ha più ne metta... A mio gusto ho trovato questo compromesso. Ha i suoi segnetti (contenuti però, e non sul ritratto) ed ha la sua brava impronta digitale nella patina (non molto vistosa). però ha un gran lustro, il bordo è "perfetto"... e me lo tengo stretto. Scusate della prolissità del post, ho cercato di argomentare come Renato (che ho imparato a conoscere e ad apprezzare in questo ultimo periodo) chiedeva, e come Matteo mi ha spronato ancora di più a fare. Un cordiale saluto
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  29. La costruzione dell'Arsenale Militare Marittimo di Taranto fu decisa dal Parlamento italiano il giugno 1882, per rimediare alla sempre crescente necessità di difesa dell'Italia protesa verso il Mar Mediterraneo. I lavori effettuati iniziarono nel settembre del 1883 e si conclusero sei anni dopo. L'arsenale si trova del Mar Piccolo (Golfo di Taranto) e fu inaugurato 21 agosto 1889 alla presenza di Umberto I di Savoia. L'attività di costruzione delle navi da guerra, ebbe inizio nel marzo 1894 e si concluse nel marzo 1967, anno in cui la Marina Militare Italiana la utilizza per i soli compiti di supporto e mantenimento in efficienza della flotta. Italia - 200 lire del 1989
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  30. Discutibile definirla baratto. E' tutto un po' più complicato perchè c'è una commistione di usanze ostentative e rituali, ma anche di strumento di pagamento vero e proprio. La si può considerare una moneta a tutti gli effetti, anche se un caso abbastanza raro
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  31. Concordo con@@vanadio che ti ha spiegato come nel 2007 sia stata modificata la faccia comune delle monete da 10 cent a 2 Euro. Se osservi la prima cartina europea noterai che sono evidenziati tutti i confini nazionali e sono presenti solo i 12 paesi che per primi hanno adottato l'Euro come moneta unica, nella seconda versione sono stati eliminati tutte le linee interne per dare un idea di unità di tutti i paesi in un Europa senza più confini e sono stati aggiunti gli stati che mancavano nella versione precedente. In sostanza il tuo è un normalissimo Euro emesso nel 2008 anno in cui anche Malta ha adottato l'Euro come valuta.
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  32. Concordo con quanto detto da @@vaio4ever, anch'io mi sono iscritto tramite registrazione effettuata direttamente all'ufficio numismatico del vaticano dopo un acquisto. Saluti eliodoro Sent from my GT-I8190N using Lamoneta.it Forum mobile app
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  33. Per converso il Prof. Oscar Ulrich Bansa, direttore anche lui della RIN era un ammiraglio , divenuto in età pensionabile professore di numismatica a Padova. Caro Numa numa, Hai citato il miglior esempio di passione, integritá morale, e studioso del possibile connubio tra il collezionista e lo studioso numismatico. Oscar Ulrich-Bansa ( 11.3.1892 - 5.6.1982) discende da una famiglia di banchieri di origine danese, trasferiti a Milano. Ufficiale di artiglieria, il 29.10.1942 diventa Generale di Brigata sino alla fine della guerra, e nel 1946 si congeda dall'esercito. Ha sposato una nipote di Carlo Gavazzi, il più noto ed importante dei collezionisti numismatico d'Italia, la Signora Pia Gavazzi e per lunga parte della Sua vita ha vissuto, studiato, scritto e collezionato a Besana Brianza, alla villa il Lorino. Nel 1948 gli viene assegnata la cattedra di numismatica all'Università di Padova. Io non sono certo il Suo biografo ma non mi pare avesse il titolo accademico per l'insegnamento, ma grande conoscenza della numismatica. Sicuramente nel 1948 trovare professori non doveva essere semplice. Rimane all'insegnamento sino al 1962. Pubblica Moneta Mediolanensis al primo anno di insegnamento (Verona, 1949), e non è certo il lavoro di un anno, ma 30 anni da collezionista. Nel periodo 1952-1956 e 1962-1966 dirige la S.N.I., ma grande riconoscimento è la medaglia della Royal Numismatic Society nel 1960 (succede a P. Grierson).
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  34. Si e' tenuto venerdi 22 novembra a Milano presso la sede della Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia. L'incontro aveva come tema l'Eredità Salvata, ovvero i beni archeologici/artistici/monete non solo salvati grazie ai sequestri ordinati dalle Soprintendenze, o acquisiti con diritto di prelazione da parte dello Stato , ma anche quei beni, aggiungo io, sottratti all'oblio dovuto alla non catalogazione, alla non pubblicazione. Il tema dominante della giornata è stato la realtà e la prospettiva della tutela e fruizione dei beni numismatici di interesse archeologico. Nella giornata si sono alternati vari interventi da parte di funzionari pubblici del Ministero, delle Soprintendenze, dei Carabinieri, ma anche da parte di docenti universitari, del presidente della SNI, ing. Winsemann-Falghera, del presidente NIP, Paolo Crippa. Alberto Campana ha parlato della sua esperienza personale di collezionista (oggi ex collezionista), il sottoscritto ha illustrato un intervento sul contributo del collezionismo nei secoli passati al patrimonio numismatico italiano. § Al di là delle impressioni particolari e dei giudizi di coloro che hanno partecipato (era presente una buona rappresentanza di Lamonetiani) , quello di veramente positivo che a mio avviso è emerso è l'aver potuto instaurare un dialogo con la parte Pubblica, che lungi dall'essere autoreferenziale (come spesso è stata indicata in passato) si è esposta ad ascoltare pareri, commenti, giudizi e consigli da parte di un'audience formata da un'ampia rappresentanza delle varie anime che compongono il variegato universo numismatico, siano essi, docenti universitari, rappresentanti di associazioni, associazioni corporative, direttori di musei, o anche semplici collezionisti. § detto questo restano naturalmente posizioni che nel tempo andranno conciliate o per le quali occorrerà individuare punti di incontro. Ad esempio personalmente trovo sproporzionato l'allocazione che lo Stato fa attualmente di risorse al recupero di monete in circolazione sul mercato antiquario, esercitando un diritto di prelazione all'acquisto o anche acquisti coattivi per colmare supposti "buchi" nelle collezioni pubbliche, quando in molti e importanti casi non sappiamo le reali consistenze di queste collezioni pubbliche perche ' non è mai stata realizzata una catalogazione o perche i cataloghi a disposizione risalgono a oltre 100 anni fa. Se come si è detto al convegno gli altri Paesi europei ci riconoscono un'eccellenza nelle disposizioni e sistemi informativi degli uffici informazione, altrettanto dovrebbe essere perseguito per una catalogazione attiva e attuale delle immense risorse del nostro patrimonio numismatico che a tutt'oggi restano inconosciute con un danno culturale che potrebbe approssimarsi alla perdita di informazione dei siti di scavo. Qualcuno ha detto che "cio' che non viene pubblicato scientificamente è come se non esistesse". La tutela numismatica è sacrosanta, lo ribadisco con forza, ma altrettanto ribadisco che è sacrosanto un diritto al dato, all'informazione scientifica dell'immenso materiale giacente nelle nostre collezioni non ancora pubblicate per le quali si sottolinea il grave ritardo e si auspica che una parte almeno delle risorse dedicate oggi a rincorrere le monete in vendita sul mercato venga invece destinato a valorizzare questo patrimonio ancora nascosto. § Nonostante le inevitabili diversità di approccio, di pensiero o anche i distinguo, occorre comunque riconoscere la grande disposnibilità delle istituzioni a prestarsi ad un dialogo e allo scambio di opinioni con le altre anime dell'universo numismatico. Questo scambio naturalmente non deve necessariamente essere limitato agli interlocutori presenti venerdi. A mio avviso mlto puo' essere fatto da un punto di vista associazionistico e una volta di piu' questo Forum puo' essere strumento prezioso per convogliare pareri, commenti, idee che possono contribuire alla prosecuzione del dialogo. Come non escluderei anche l'idea che una rappresentanza ufficiale del forum stesso un domani possa prendere parte al dibattito. Anche se il famoso documento programmatico potrebbe essere stato in qualche modo assorbito dall'apertura e dal dialogo ormai instauratosi, cosi credo che invece si possa, si debba , dare vista a proposte successive, da parte degli stessi partecipanti al documento, sulla strada sia di un'evoluzione della normativa (al convegno sono state presentate delle "linee guida" per la tutela e il commercio dei beni numismatici di interesse archeologico) , sia della valorizzazione del nostro patrimonio. Il lavoro è quindi appena agli inizi e la strada sarà indubitabilmente lunga. La cosa importante a mio avviso è pero' almeno aver individuato il sentiero da percorrere, mentre prima forse si vagava ancora nella foresta . § Infine un grazie a tutti coloro che hanno sostenuto, contribuito, supportato con le loro idee, i suggerimenti e il loro entusiasmo il confronto su questi temi che sono al cuore del discorso numismatico in una fase cosi delicata, cui dobbiamo pero' poter guardare anche con fiducia per la sua evoluzione futura e alla quale speriamo di poter tutti contribuire a migliorare.
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  35. Abbiamo un totale di 12700 monete inserite in Osservatorio, più che sufficienti per avere una statistica attendibile sulla circolazione delle monete in Italia, stasera posto un paio di grafici sulla distribuzione su base regionale dei ritrovamenti delle monete italiane più ricercate, ossia il 5 cent 2003 ed il 50 cent 2007 I dati sono stati elaborati da Ciccio86
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  36. Ciao. Per quanto riguarda la monetazione attuale puoi dare un'occhiata a questo link: http://www.ing.unitn.it/~colombo/moneta/monetazione.htm In particolare al capitolo su "lo sviluppo delle matrici", nel quale si dice che un conio può battere dalle 250.000 a un milione di monete. I coni sono realizzati in acciaio (non dice che tipo), induriti (temprati?) e protetti dall'usura tramite elettrodeposizione di cromo. Il numero di conii in uso immagino dipenda dalla quantità di monete che si devono battere e dai tempi entro cui si vuole realizzare la produzione. Per quanto riguarda la monetazione antica e medievale, quando la coniazione si faceva a martello, il Finetti in "Numismatica e Tecnologia" riporta i dati degli esperimenti di Sellwood dai quali risulta che con un conio di martello si potevano battere circa 8000 monete e tra le 10000 e le 16000 con uno di incudine se il tondello era preventivamente arroventato; circa la metà con i tondelli freddi. La coniazione a caldo è stata utilizzata fino al basso impero, era resa necessaria dal materiale dei coni (bronzo o ferro induriti), dalle dimensioni dei moduli e dallo spessore dei rilievi. Successivamente con la riduzione dei moduli e dei rilievi si generalizzò la coniazione a freddo.
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  37. Ciao ilcassa73 Hai proprio ragione quello che ti lega ad una collezione non è tanto il valore economico ma quello storico e affettivo in alcuni casi. Comunque queste come altre banconote in mio possesso mi sono state regalate da mio padre ma purtroppo già in quelle condizioni anche perché quelle acquistate da me sono in perfetto stato. Grazie del parere espresso
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  38. Ciao Riepo : mai vista prima, penso sarà stata emessa a Milano o Torino, dove uno degli obiettivi della Resistenza nella fase finale della guerra fu quello di salvaguardare gli impianti industriali. Un bell'acquisto, una medaglia che non conoscevo.
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  39. Categoria monete antiche: Autorità emittente: Filippo II, re di Macedonia (359-336 a. C.) Valore nominale: Tetradramma Peso: 14,41 g Diametro: 23 mm Metallo: Argento Descrizione dritto: Testa laureata di Zeus con folta barba a dx Descrizione del rovescio: Giovane cavaliere nudo a dx, che cavalca senza sella, tenendo nella sinistra le redini e nella destra un lungo ramo di palma posto tra il suo corpo e l’incollatura del cavallo, che supera in altezza la testa del cavallo; il cavallo avanza a dx su una linea del terreno, la gamba anteriore sinistra alzata, con un’andatura da parata; al di sopra del cavaliere, ΦIΛIΠ, davanti al cavallo ΠOΥ. Sotto la pancia del cavallo una grossa spiga. Catalogazione: Le Rider p. 24, 163; tav. 7, 163 d. Note storiche e numismatiche: Zecca di Pella, capitale del Regno di Macedonia (348/7 - 343/2 a. C.) Provenienza: Gorny & Mosch 215, lotto 764 apollonia
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  40. Aggiungerei anche "recente"
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  41. Si tratta di un conio austriaco; si vedono i due puntini dentro la fascia centrale dello stemma dell'Austria , sul petto dell'aquila.
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  42. Ciao e buon anno. L'impostazione di legioprimigenia e di Nikko mi sembra difficilmente confutabile sul piano giuridico. Tuttavia, bisogna fare i conti con "l'intrpretazione "italiota" della legge, che deve pur salvare il diritto del privato cittadino a collezionare monete, diritto che, seguendo gli inappuntabili ragionamenti dei predetti Utenti, sarebbe se non compromesso del tutto, almeno gravemente limitato. Permettete anche a me una schematizzazione: 1. Collezionista che ha le monete ma non le "pezze giustificative". E' l'ipotesi peggiore. In caso di perquisizione e sequestro operano una serie di presunzioni (che sappiamo e per questo non ripetiamo), tutte a sfavore del collezionista, sia sul piano penale che civile. E sappiamo pure bene come normalmemte (perchè anche in questo caso qualche pur rara eccezione esiste) va a finire la faccenda giudiziaria. 2. Collezionista che ha le monete e per ciascuna di esse ha le "pezze giustificative", non necessariamente ante 1909. E' l'ipotesi da preferire e che ogni legale desidererebbe trovarsi davanti. Non evita al collezionista di finire "sotto processo", se vi è stato anche un solo "passo falso" (leggasi acquisto di una moneta antica su eBay et similia) ma dovrebbe condurre normalmente (ma non vorrei che anche in questo caso esistano eccezioni alle regola) all'assoluzione ed alla restituzione delle monete. In questo caso va però segnalato come la materia sia dominata da una vera e propria "fictio". Le monete acquistate in asta o da un mercante ufficiale e corredate dalla "pezza giustificativa", godono infatti di un privilegio che potremo chiamare "formale", ovvero vengono (o dovrebbero essere) ritenute "di legittima provenienza". E ciò anche se la loro "tracciabilità" non sia, necessariamente, riferibile a prima del 1909. E questo è il primo, ipocrita, ragionamento "italiota". Infatti, il ragionamento in base al quale quelle monete sono ritenute "di legittima provenienza" si fonda sull'assunto che esse, prima di essere vendute, sono state annotate in un Registro di P.S. o in un catalogo d'asta comunicato all'Autorità di P.S., la quale, per il fatto stesso di non averle "bloccate", le avrebbe (implicitamente) "battezzate" di legittima provenienza. Peccato che questi registri e questi cataloghi siano solo formalmente controllati. Sarei infatti molto curioso di constatare cosa accadrebbe se gli stessi controlli, che si effettuano a casa del collezionista perquisito della precedente ipotesi, venissero eseguiti sui conferenti delle case d'asta (però non a campione, ma a tappeto, dal primo all'ultimo lotto!...) oppure sul Registro di carico di un Commerciante (anche qui...non a campione, ma dalla prima all'ultima moneta presa in carico). Diciamo quindi che, come scriveva Alberto, acquistando una moneta passata "indenne" da un Registro di carico o da un Catalogo d'asta, c'è la ragionevole (e, aggiungerei, ipocrita) certezza che non si rischi nè la condanna penale nè la confisca della moneta (la sottoposizione ad un processo penale, invece, non è necessariamente sempre scongiurata...dipende dai "passi falsi" che si fanno!). Capirete che però, così facendo, si salvano almeno "capra e cavoli". La "capra" è rappresentata dal diritto ad esercitare il collezionismo di monete, che altrimenti, con il discorso di fornire la prova che legittimi la provenienza lecita risalente a prima del 1909, sarebbe sostanzialmente non praticabile. I "cavoli" sono gli operatori professionali, che hanno una licenza (statale) per vendere le monete, che pagano le tasse, che votano, che pagano la IUC, ecc. Il terzo protagonista della nota storiella, "il lupo", cioè lo Stato, si ritrova così ad avere amplissimi margini di discrezionalità, che poi sono quelli che generano le ormai annose problematiche interpretative e che spingono molti collezionisti, acquirenti o venditori che siano, a rivolgersi all'estero anche sottobanco. Chissà perchè lo fanno. Mah. Volevo solo aggiungere un'altra cosa al ragionamento dell'amico legioprimigenia. Non è solo un problema di escludere che la moneta sequestrata al collezionista sia o meno un "bene culturale", quanto piuttosto che quella moneta, ancorchè non definibile "bene culturale", non sia purtuttavia considrabile un reperto archeologico proveniente dal sottosuolo nazionale. Perchè se è vero che l'art. 91 del Codice Urbani si occupa dei rinvenimenti fortuiti di "beni culturali", l'art. 826 del Codice civile stabilisce che "fanno parte del patrimonio indisponibile dello Stato (...) "le cose di interesse storico, archeologico, paletnologico, paleontologico ed artistico, da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo". Dunque una moneta che pure non rivestisse la culturalità richiesta dall'art. 91 ma che fosse di "interesse storico" ecc., ove il collezionista non dimostrasse di averla acquisita legittimamente (vedi ipotesi 2), sarebbe ugualmente di proprietà dello Stato. Con tutto quello che ne consegue. Salvo sostenere che l'art. 91, essendo norma speciale, abbia implicitamente abrogato, in parte qua, l'art. 826 C.C., (norma generale). Ma questa interpretazione, che anni fa mi permisi di valutare, mi pare non trovi, a tutt'oggi, alcun seguito. E qundi bisogna fare i conti non soltanto con l'art. 91 del C.U ma anche con l'art. 826 del C.C. Saluti. M.
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  43. Questi talleri sono la mia rovina! Non ci capisco nulla... Posso solo confermarti che non e' un conio romano... -donty-
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  44. Buonasera, sono già diversi giorni che cerco la moneta migliore da proporre. Lo ammetto, tutte le volte che entro in questa discussione e vedo i pezzi proposti.... provo quasi soggezione!!! Complimenti sia agli organizzatori per l'ottima iniziativa sia ai vari collezionisti, avete dei pezzi a dir poco strepitosi!! Ora veniamo alla mia umile monetina...... - CATEGORIA: monete moderne (dal 1500 al 1800d.c.) - Autorità emittente: Granducato di Toscana (1569 - 1859); Ferdinando III di Lorena, primo periodo (1790 - 1801) - Valore nominale: 1 soldo - Peso: 1,84 g - Diametro: 21 mm - Metallo: mistura - Descrizione del dritto: (da sinistra) FER • III • A • A M • D • ETR • 1791 stemma di forma cuoriforme coronato e partito Lorena, Austria e Toscana fra due rami d'alloro decussati - Descrizione del rovescio: in cartella ornata SOLDO - Descrizione del taglio: liscio - Catalogazione: rif. CNI tav. XXX, 17 id 7; GAL. X; MONT. 152; PUCCI 23; MIR 411 - Note storiche e numismatiche: Ferdinando III di Lorena, figlio di Pietro Leopoldo e di Maria Luisa di Borbone, salí al trono del Granducato di Toscana nel 1790 quando il padre Pietro Leopoldo fu richiamato al trono dell'Impero Austriaco dopo la morte del fratello imperatore Giuseppe II. Il periodo in cui regnò fu abbastanza agitato politicamente, seguí le riforme portate avanti dal padre anche se cercò di limitarne alcuni eccessi malvoluti dal popolo. Cercò di restare neutrale alla tempesta succeduta alla Rivoluzione Francese ma fu costretto ad allearsi alla coalizione antirivoluzionaria dall'Inghilterra che minacciava di prendere Livorno, cosí l'8 ottobre del 1793 dichiarò guerra alla Repubblica Francese. Ciò non ebbe però effetti pratici ed anzi, il Granducato fu il primo stato a ristabilire le relazioni con Parigi nel 1795. Tutto questo però non tenne la Toscana fuori dall'invasione Napoleonica, nel 1796 le armate francesi occupavano Livorno e Napoleone entrò a Firenze nello stesso anno. Nel 1799 Ferdinando III fu quindi costretto all'esilio a Vienna e nel 1801 abdicò. Rientrò a Firenze nel 1814 dopo la caduta di Napoleone e dal Congresso di Vienna ottenne l'annessione al Granducato dei Reali Presidi e del Principato di Lucca e Piombino. Inizia quindi il suo secondo periodo al trono del Granducato di Toscana (Restaurazione del Granducato). Morí a Firenze il 18 Giugno 1824 a causa della malaria contratta durante la bonifica della Maremma e della Valdichiana nella quale si impegnò personalmente. Gli succedette al trono il secondogenito Leopoldo II.
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  45. Autorità emittente:Carlo Emanuele III di Savoia Valore nominale: Gettone/Tessera Peso: 10 gr. Diametro: 26 mm. Metallo: Argento Descrizione del dritto: Testa di Carlo Emanuele III rivolta a destra. Descrizione del rovescio: La Securitas in piedi a destra. appoggiata ad una colonna tiene lancia e ramo. Catalogazione: Promis Vincenzo tav. VI,N. 67 Millesimo: 1757
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  46. Dal 1897 al 31.8.1905.....2 cent. 1.9.1905 - 31.7.1918........5 cent. 1.8.1918 - 31.1.1921......10 cent. 1.2.1921 - 15.3.1925......15 cent. 16.3.1925 - 30.9.1944....20 cent. 1.10.1944 - 31.3.1945....40 cent. (Regno del Sud) 1.10.1944 - fine RSI.......25 cent. (RSI) 1.4.1945 - 31.1.1946......80 cent. Dal 1.2.1946, per 5 mesi....2 lire (fino alla proclamazione della Repubblica). Queste sono le tariffe del Regno, per cartoline dirette in Italia, che contengono un massimo di 5 parole di convenevoli. Per la Repubblica ci sentiamo più tardi ;) petronius :)
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  47. Avendo iniziato a collezionare poco più di 18 anni fa, ho potuto vivere la realtà descritta da grigioviola: quanti pomeriggi trascorsi a parlare di monete, a ricevere consigli e informazioni! I tempi sono cambiati, purtroppo! Sicuramente ci sono numerosi vantaggi, ma a scapito del contatto umano...
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  48. Porta pazienza, fa stracaldo e questo probabilmente mi fa diventare più rompic... del solito :D Però se potessi partecipare a delle razzie senza essere nel gruppo dei folli, allora capisco ancor meno il senso di questo gruppo.... a meno mi si dica che è solo una cosa di facciata e allora potrei anche comprendere.
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  49. sposto su un libro del 1932,che tratta di la vecchia guardia imperiale......un saluto a tutti.... :)
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