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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/08/14 in tutte le aree
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Buongiorno a tutti, inizio con la mia categoria preferita: Exonumia. Vi mostro un bellissimo gettone in argento: Emesso in occasione del 54° Salone Internazionale dell'Automobile di Torino del 1972, Autorizzazione Intendenza di Finanza di Torino n. 26188 23/10/1972. Il gettone fu autorizzato alla circolazione solo nello spazio adibito all'Esposizione, dove poteva essere speso per un valore di 2.000 Lire Valore : 2000 Lire Gettone Peso: g. 14,88 Diametro: mm 32,7 Metallo: Argento 800 Descrizione del dritto: In legenda "Un Salone d'Argento" " Buono per L. 2.000 ." - Al centro una figura quadrilobata contenente un'automobile inizi secolo 1900/fine 1800 Descrizione del rovescio: in legenda "54° Salone Internazionale dell'Automobile" "1972 Torino" aut. Intendenza di Finanza di Torino n. 26188 23/10/1972 Al centro il Palazzo delle Esposizioni, ex Palazzo della Moda http://it.wikipedia.org/wiki/Torino_Esposizioni8 punti
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Terzo post, sezione Medaglie. Questa bellissima Medaglia mi è stata regalata dal mio carissimo amico Jagd a Gennaio 2013 che ringrazio sempre ed ancora per la sua gentilezza, amicizia e generosità :give_rose: La Medaglia è stata incisa da Cabral Antunes Autorità emittente - Cabral Antunes, famoso incisore Portoghese contemporaneo, ha lavorato anche per il Vaticano Valore nominale - medaglia commemorativa Peso - gr 436 Diametro- mm 99 Metallo- bronzo Descrizione del dritto - in alto la scritta "Pedro ed Ines", sottostanti le due figure dei sovrani in un abbraccio affettuoso che fa intuire l'amore che li legava. Descrizione del rovescio - in basso la scritta "Imortais do amor" (amore immortale), sopra vi è la firma dell'incisore. La scena si svolge nella Sala del Trono dove Alfonso IV decise di far uccidere la bella Ines Descrizione del taglio- liscio Note storiche e numismatiche: dal sito "Mammagiramondoblogspot.it La leggenda di Pedro I ed Ines di Castro Nel 1340 il principe ereditario Pedro si innamorò della bella Ines di Castro, una "semplice" dama di compagnia. Alfonso IV, suo padre vietò in modo assoluto al figlio di sposarla e temendo che il legame con la donna, imparentata con la corona di Castiglia, potesse pregiudicare l'autonomia del Portogallo, la bandì dal palazzo. Pedro, troppo innamorato di Ines per dare ascolto al padre, sposò la sua bella, nascondendola poi in una tenuta di campagna nei pressi di Coimbra. Il sovrano purtroppo scoprì il sotterfugio e convinto dai consiglieri di corte, fece uccidere la povera sposa. Il dolore per la perdita di Ines rese Pedro folle e, una volta salito al trono, fece strappare il cuore ai responsabili dell'assassinio dell'amata. Poi, riesumatone il corpo, incoronò come sua Regina il cadavere nel Monastero di Santa Cruz ed obbligò i cortigiani a baciare la sua mano che era ormai in un evidente stato di decomposizione. Oggi Ines e Pedro riposano vicini, nelle splendide tombe del Monastero di Alcobaca... https://www.google.it/search?q=cabral+antunes&rls=com.microsoft:en-US&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=9aTNUs_mKdSAyQPGtICoDw&ved=0CFgQsAQ&biw=1280&bih=6996 punti
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Categoria: Exonumia Autorità Emittente: Comitato Veterani delle Patrie Battaglie di Napoli Valore Nominale: // Peso: 23,9 Gr. Diametro: 37 mm. Contorno: Liscio Metallo: Rame Descrizione del Diritto: Panorama del golfo di Napoli con il Vesuvio fumante. In basso a destra la firma OLIVIERI. e sul fondo NAPOLI. Descrizione del Rovescio: A / RICORDARE / NEI POSTERI / IL IV CONGRESSO / DE VETERANI / ED EX MILITARI / D'ITALIA. Nel giro COMIZIO REGIONALE DEI VETERANI1848-49 DEL NAPOLETANO *. Catalogazione: //4 punti
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Ecco la mia seconda proposta. Autorità emittente; Impero Romano: Commodo 190 d.C. Valore nominale; Sesterzio Peso; gr. 23,73 Diametro; mm 32 Metallo; Oricalco Descrizione del dritto; Testa dell' Imperatore Commodo a destra con corona d'alloro M COMMOD ANT P FELIX AVG BRIT P P. Descrizione del rovescio; Liberalitas stante di fronte, il capo volto a sinistra, tiene abacus e cornucopia LIBERAL AVG VII P M TR P XV IMP VIII COS VI SC.. Descrizione del taglio; Catalogazione; RIC 563. C. 320 Note storiche e numismatiche. Da maneggiare con moderazione per i numismatici deboli di cuore :lol: L'uso prolungato provoca palpitazioni specie in concomitanza con la visione de "Il Gladiatore" (*). Da un'asta del Settembre 2013 (*) Nota più che altro di colore, dato che il pur appassionante film contiene numerosi falsi storici, ad esempio un Commodo senza barba e un gladiatore che scatena... "l'inferno" .4 punti
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facciamo una colletta, poi lo teniamo un tot di giorni a testa, tipo villetta in multiproprietà ... :P4 punti
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Da una costola della discussione che ha dato il via a questa nuova sezione, nasce questa discussione, con lo spostamento di alcuni messaggi da quella a questa. Si parlerà di treni, di stazioni e più in generale di tutto ciò che riguarda le ferrovie (il che mi permetterà di postare un paio di nuove immagini :D) ma anche le tramvie, ovvero tutti i vari tipi di trasporto su rotaia. Incomincio io, con le poche foto di stazioni che possiedo. Prima di tutto, naturalmente, Fabriano, in una cartolina viaggiata e datata 11 settembre 1926. petronius :)3 punti
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Salute pensavo che il Mezzo Scudo di Filippo III coniato dalla Zecca di Messina con data 1612 non esistesse fin quando non l'ho visto pubblicato alla vendita n°76 della casa d'aste Numismatica Ars Classica dello scorso dicembre. Poi ho visto la vendita "Utriusque Siciliae" ,della casa d'aste Varesi,ed al lotto n°308 è presente un bel Mezzo Scudo 1612 messinese La moneta posta in asta dalla NAC ha le sigle del Maestro di Zecca DF A (Don Francesco Abate)mentre la moneta venduta all'asta Varesi ,appartenuta precedentemente alla collezione Spahr e classificata al n°17 ,ha le sigle I P(Giovanni Del Pozzo) La moneta che posto oggi appartiene a collezione privata ed è quella venduta dalla NAC lo scorso dicembre Ringrazio il possessore di questa moneta che mi ha dato la possibilità di toccare con mano questo fantastico nummo con rarità R2 e di verificare che effettivamente esiste il Mezzo Scudo 1612 di Filippo III Ho scattato delle superbe foto che valorizzano la bellezza della moneta che presenta una patina antica che l'abbelisce e la rende ancor più apprezzabile agli occhi di un appassionato di numismatica. Approfittando della cortesia del nuovo custode della moneta oltre a scattare le foto del Dritto e del Rovescio mi sono soffermato a scattare foto dei particolari è doverosa la classificazione: Mezzo Scudo:FILIPPO III(1598-1621)Zecca di Messina ,anno 1612,Argento gr.15,63 D/+PHILIPPVS III DEI GRATIA;busto corazzato volto a sinistra,con gorgiera R/+SICILIAE ET HIERVSA REX e data;nel camnpo croce con braccia che terminano con fiamme e ciascun braccio è sormontato da corona;nei quarti inferiori vi sono le sigle del Maestro di zecca(in questo caso DF A:Don Francesco Abate) Riferimenti:SPAHR 18;MIR 344/5 La moneta ha un grado di rarità R2 poichè monete con sigla DF A sono più rare di quelle con stessa data e stesso valore ma con sigle I P --Salutoni -odjob3 punti
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Stati Uniti - Trade Dollar 1875 Argento 900 Diametri mm 38 - grammi 27,18 D/ -La Libertà seduta - IN GOD WE TRUST- data 1875 R/ - Aquila- Trade Dollar - United States of America Dollaro per il commercio è stato progettato per l'uso nel commercio internazionale con l'Asia, specialmente in Cina. Prodotto dal 1873 al 1885, il dollaro commercio 1875 è stato progettato da William Barber, incisore capo al momento. Come molte altre monete, si fece del 90 per cento d'argento e 10% rame. La moneta raffigura l'immagine della libertà seduta su una balla di cotone con una corona sul capo. Con la mano destra tiene un ramo d'ulivo. Il retro del dollaro commercio ha un'aquila con tre frecce negli artigli a sinistra e un ramo d'ulivo nella destra. Il bordo del dollaro commercio 1875 è zigrinato3 punti
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Categoria : Exonumia Autorità emittente : Ente Fiera Messina Valore nominale : Lire 5.000 Anno : 1976 Peso : 10 gr. Diametro : 22 mm. Metallo : Argento Taglio : Liscio con inciso: ES IMP. BOLLO ART. 15 D.P.R. 26 10 72 N° 642 D/ : 37° FIERA DI MESSINA - L. 5.000 - F M dentro ruota alata - 2 punzoni (100AR)(800) 1976 R/ : (Riproduzione Tetradramma di Messina - 461/396 a.C.) Lepre in corsa e piccola testa - scritta: :Greek_Mu: :GreeK_Sigma: :GreeK_Sigma: :Greek_Alpha: :Greek_Nu: I :Greek_Omicron: :Greek_Nu:3 punti
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Monete contemporanee (dal 1800 a Oggi). Autorità emittente: Regno d'Italia - Umberto I (1878-1900) Valore nominale: 2 lire I tipo 1884 Peso: 10 g. Diametro: 27 mm Metallo: Ag (835/..) Descrizione del dritto: UMBERTO I testa nuda volta a destra. Sotto al collo la firma dell'incisore (SPERANZA) Descrizione del rovescio: stemma sabaudo contornato da rami di alloro e dal valore (L • 2) e sormontato dalla stella d'Italia. In basso a ore destra il segno di zecca. Descrizione del taglio: Il motto FERT per tre volte, alternato a rosette e nodi sabaudi. Catalogazione ( facoltativa ): Gigante 28; MIR 1101 d Note storiche e numismatiche ( facoltative ). Tiratura: 4.500.000, Zecca di Roma. Emessa con Regio Decreto n. 4514 del 30 IX 1879 che ne stabilisce le impronte. L'anno in cui fu coniata questa moneta scoppiò un'epidemia di colera che si diffuse in tutta Italia, colpendo particolarmente la città di Napoli (più di 7000 decessi) che fu visitata dall'8 al 12 settembre dal Re e da alcuni ministri per portare conforto alla popolazione. Durante l'epidemia era a Napoli anche il medico svedese Axel Munthe che raccontò la sua esperienza nell'opera "Letters from a mourning city" (Lettere da una città dolente).3 punti
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Taglio: 2€ Nazione: San Marino Anno: 2010 Tiratura: 48.000 pz solo in divisionale ? Condizioni: BB Città: Roma Note: mancante Un poco ammaccato ma fa comunque la sua bella figura ...3 punti
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fuori concorso (è precedente al 2013) solo per confronto posto un esemplare (simile) di Micipsa in bronzo3 punti
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scusate la latitanza, ma sto aggiornando il mio vecchio sito web www.webalice.it/annovi.frizio/ qui quello nuovo, sono ancora in fase di.. elaborazione. http://www.friziodesign.it/ http://www.friziodesign.it/ grazie a tutti e buon anno 2014 :-)2 punti
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Grazie a tutti per l'apprezzamento al mio gettone, ecco la mia seconda, categoria Monete Moderne, questa affascinante monetina mi è stata regalata il giorno del Convegno NIP a Marzo 2013 a Roma da Christian Andreani, lo ringrazio ancora moltissimo per la sua gentilezza e generosità :give_rose: Autorità emittente - Ivan IV, detto "Il Terribile", granduca di Mosca e zar di Russia (1530-1584)- zecca di Mosca Valore nominale - Denga Peso - gr 0,34 Diametro- non posso misurarla è impacchettata :search: Metallo- argento Descrizione del dritto - Ivan IV a cavallo in posa da battaglia con in pugno la spada Descrizione del rovescio - iscrizione in cirillico Descrizione del taglio- liscio Note storiche e numismatiche: Dall'Enciclopedia Treccani on-line: Ivan IV il Terribile (russo I. Vasil´evič Groznyj) granduca di Mosca e zar diRussia. - Succedette al padre, il granduca Vasilij III (1479-1533), a tre anni. Incoronato zar nel 1547 (primo a fregiarsi di tale titolo), riorganizzò il sistema militare e l'amministrazione, rafforzando il potere centrale a scapito di quello nobiliare (boiari). La conquista delle capitali tatare Kazan´ (1552) e Astrachan´ (1556) estese il dominio russo all'intero corso del Volga. Meno successo ebbero i tentativi espansionistici nel Baltico, dove I. fu sconfitto anche a causa del tradimento di alcuni boiari (1564). In seguito a ciò - servendosi dell'opričnina, guardia dello zar elevata a nobiltà territoriale - diede vita a una sanguinosa repressione contro i boiari. VITA E ATTIVITÀ Figlio (1530-1584) del granduca Vasilij III, mortigli da bambino i genitori, visse i primi anni - formalmente, dal 1533, sul trono - in mezzo alle lotte dei boiari, divisi fra i partiti degli Šujskij e dei Belskij, ma uniti nella volontà di tenerlo soggetto ai loro voleri. Nel 1543, a 13 anni, dopo essersi creato un seguito di fedeli, cominciò a mettere a morte i boiari più potenti e riottosi, cosicché, quando (1547) cinse la corona di zar, si era già assicurato un potere senza limiti. In politica interna, I. IV cominciò subito a riordinare il sistema militare, l'amministrazione ecclesiastica e quella locale, rendendo più agile l'esercizio del potere secondo quelli che erano i suggerimenti del cosiddetto consiglio eletto, diretto dal principe Kurbskij. In politica estera, con la presa di Kazan´ (1552) e quella di Astrachan´ (1556), la Russia estese il suo dominio a tutto il corso del Volga. Si volse quindi al Mar Nero, e già stava per ottenere un decisivo successo, quando (1558) diresse i suoi sforzi verso il Baltico, dove la secolarizzazione dell'Ordine Teutonico gli offriva l'occasione per sottomettere la Livonia e aprirsi uno sbocco su quel mare. Di fronte al pericolo di essere sottomesse a I. IV, la maggior parte delle città della Livonia passarono sotto il controllo della Polonia-Lituania o della Svezia, creando due nuovi fronti di guerra. Ad alcune sconfitte militari si aggiunse (1564) il tradimento di alcuni boiari, fra cui Kurbskij, passati dalla parte dei Polacco-Lituani. I. IV decise allora di stroncare definitivamente il potere dei boiari, e, come primo atto, costituì una propria guardia del corpo (opričnina) che elevò a nobiltà terriera con la concessione di terre e città tolte ai boiari. Con essa I. IV compì in quasi 10 anni una sanguinosa repressione, che, con le sue 4000 e più vittime, diminuì fortemente il potere dei boiari, impedendo che essi mettessero radici feudali. La lunghezza della guerra di Livonia e la sconfitta subìta a opera del khān di Crimea, Devlet Girej, che giunse a incendiare Mosca (1571), lo indussero ad alleggerire il peso dell'opričnina e a riconciliarsi con i boiari, tracciando un limite fra i territorî facenti parte della zemščina (o amministrazione territoriale, cioè dei boiari), e quelli dipendenti, attraverso l'opričnina, direttamente dallo zar. Questa politica di pacificazione non sottrasse I. IV alle sconfitte da parte di Stefano Báthory, re di Polonia, e degli Svedesi che (1581) presero Narva. Solo la mediazione del papa, che inviò il gesuita Possevino, condusse la Moscovia a una tregua con la Polonia (1582). Nel 1583 I. IV concluse una pace onerosa con la Svezia, rinunciando a tutto il litorale del Golfo di Finlandia. Nel complesso il regno moscovita uscì stremato sia dalla guerra di Livonia, sia dal duro regime dell'opričnina, e solo la conquista della Siberia a opera di Ermak (1581) attenuò sul momento la penosa impressione di sconfitta.2 punti
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Ciao @@giangi_75it il nastrino ha gli stessi colori di quello che avrebbe dovuto portare all'epoca la medaglia, ma non è il suo originale. Però non disperarti, di nastri originali ancora infilati nel passante di queste medaglie io ne avrò visti solo un paio, poi tutti gli altri, nel bene e nel male, sono stati adattati dai vari proprietari, io per il mio ho cercato un nastro dagli stessi colori che fosse il più antico possibile, ma i nastrini di quello stesso periodo erano molto sottili e delicati e la loro breve durata è stata solo la naturale conseguenza di ciò, meglio un nastrino dai colori uguali ma di soli ottant'anni ad esempio, che lasciare la medaglia nuda e triste senza nulla per coprirsi nei freddi inverni italiani! :D @@francesco77 appena ho l'occasione ti porto a visionare la medaglia con qualche altra sorpresina, promesso! Tu però comincia ad accumulare la bava in bocca.. :lol: Triflisco all'epoca della Battaglia del Volturno era una frazione del Comune di Capua così come un'altra località presente sulla stessa medaglia, S.Angelo, ovvero Sant'Angelo in Formis. Successivamente dal Comune di Capua si distaccò la frazione denominata Bellona che fu elevata al rango di Città e con essa Triflisco, che fu ceduta al nuovo Comune, divendendo una frazione integrante di Bellona, ancora oggi, anche se ormai è più conosciuta dagli indigeni per le sue innumerevoli pizzerie e ristoranti, tutti collocati nel verde della natura proprio sulle sponde del fiume Volturno che attraversa Triflisco, che per le varie e storiche battaglie che questa località ha visto nel corso dei suoi secoli.. :( Quando si organizzerà una pizza tra tutti gli utenti del forum in commemorazione della Battaglia di TrifRisco, sapremo dove poter andare a mangiarla, a Triflisco! ;)2 punti
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Antiche, altri materiali. Piombo. Autorità emittente: Numidia, Micipsa, 148-118 a.C. Valore nominale: AE 26 (l'emissione é normalmente in bronzo, ma esistono esemplari in piombo, come questo) Peso: g. 16,58 Diametro: mm 28 Metallo: Pb Descrizione del dritto: Testa laureata di Micipsa (?) a s. Descrizione del rovescio: Cavallo al galoppo a s., sotto M K in caratteri punici. Catalogazione: Müller III, 19, 36 Provenienza: Artemide, RSM2 punti
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Bellissima e affascinante moneta... accompagnata da altrettante storie, storielle e leggende... chissà se sapremo mai la verità :) Leggendo qua e la ognuno può farsi la propria opinione, e probabilmente la verità non la sapremo mai :) L'opinione che mi son fatto io e che sicuramente qualcuno / privato e commerciante abbia diversi pezzi pronti da tirar fuori quando il mercato lo richiede, ma anche che la maggior parte dei pezzi siano stati demonetati senza andare mai in circolazione :) Io ho avuto la possibilità di prenderla a un prezzo tutto sommato buono e non me la sono fatta scappare2 punti
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Molto bello !! :) Complimenti È un bel minuto di Agostino Adorno (1488-99).... La sigla si legge molto bene anche se rimane sempre complicato distnguere tra MP e NP .... In questo caso direi NP Ciao Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum1 punto
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Complimenti, bella moneta, con bella patina ben fotografata! :) Chiaramente la luce è la chiave che permette di fotografare la moneta in modo differente (l'importante è che la foto rispecchi la realtà), mettendo in evidenza le sue particolarità, possono essere ad esempio i fondi "prooflike", la patina o i rilievi "satinati". Le posto un esempio di due fotografie scattate sul medesimo esemplare. La prima ha un look prettamente da catalogo d'asta, con colori molto morbidi e tenui, e rispecchia la moneta come se la guardassimo in mano in un ambiente poco illuminato. La seconda foto invece mette in risalto i fondi lucenti, i rilievi "satinati", e le iridescenze che con la luce più incidente si "accendono"...1 punto
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:blush: :blush: :blush: :blush: ...whaaaa!...mahhhh?.. :blush: ...ma che emozione.........!!!!.... :blush: :blush: ........ :give_rose: :give_rose: :give_rose:1 punto
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....intrigante monetina.......!... :) ....complimenti per la presentazione e spiegazione....!!... :good: ....cari saluti di parte mia........!!...A+... :)1 punto
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Sempre partendo da Fabriano, se anziché verso Ancona, voleste dirigervi sulla capitale (la linea principale che interessa la mia città è Ancona-Roma), ecco la Stazione Termini, in due cartoline di inizio '900...leggermente diversa da oggi :rolleyes: 1903... ...e 1924 :) petronius oo)1 punto
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Bell'esemplare, carissimo (e grazie per averlo condiviso con noi). :good: Al dritto, lo stemma nazionale peruviano con il lama, la pianta di cinchona (una specie di china) e la cornucopia in atto di riversare monete. Al rovescio, una personificazione... ...cari amici, vogliamo trovare tutti insieme chi è quella Donna, cosa ha con sè, e perchè? :) ;) :D1 punto
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Lombardia al 1° posto e io non ne ho trovata nemmeno una ?!? :cry: :cry: :cry: Invece mi sorprende molto vedere che in Liguria c'è stato solo un ritrovamento.1 punto
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Mi piace molto questa iniziativa, ringrazio @@fabione191 per la segnalazione, e mi complimento con lui per il lavoro che sta facendo col catalogo, così come mi complimento con tutti gli amici di questo forum per le monete postate. L'unico motivo che mi impedisce di contribuire concretamente a questa discussione è che avrei inserito la moneta da 5 euro del Vaticano (sede vacante 2013) ma vedo che mi hanno già preceduto :) Continuerò sicuramente a seguire l'evolversi della discussione, per poi dare il mio semplice contributo da "votante" :)1 punto
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Senti..ti piace? mi pare di si...è una moneta schietta? ( e di questi tempi è una mosca bianca)...pare di si..quindi se anche la devi pagare 700 euro o più, daglieli...il prezzo lo si dimentica presto, la bellezza di una moneta come quella, ti resta sempre...fatti fare una cessione firmata con i dati identificativi di tutti e due compreso codice fiscale.1 punto
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Personalmente ritengo che i due volumi dello Spahr siano essenziali ed esaustivi. Ideale completamento dei venti volumi del Corpus.1 punto
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Non è vietato venderle. ne parlavo in un altro post, che copio qui E' addirittura concesso esporle pubblicamente, contrariamente a qualsiasi medaglia o documento che riporti simboli nazisti. Nei mercatini, la svastica viene coperta con un piccolo adesivo, proprio perchè è illegale la sua rappresentazione in ambito propagandistico ed in tal modo sono considerati medaglie e documenti. Questo, invece, non vale per le monete, considerate parte della vita quotidiana e semplice memoria storica. Anche i fratelli Scholl usavano le monete per pagare la spesa ;)1 punto
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Quattrino di Mantova per Francesco II Gonzaga; nella prima immagine è ben riconoscibile il crogiuolo sulle fiamme. Per confronto http://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-FR2/3 ciao Mario1 punto
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hai ragione decisamente le monete di monaco non valgono "numismaticamente" secondo me veramente nulla. forse una buona parte di collezionisti nel tempo vedendo i "prezzi" ha pensato che possono valere qualcosa. dico che non valgono gran che anche perchè altrimenti non si spiega perchè prima dell'euro nessuno neanche le collezionava .... tra una decina d'anni chi avrà le monete di monaco avrà in mano un pugno di mosche in caso di rivendita... la mia previsione è che non avranno proprio più nessun mercato quindi totalmente irrivendibili se non a prezzacci già adesso è cosi' ... Poi non parliamo dei 2 euro commemorativi tipo Grace Kelly una moneta che tra 20 anni sarà una schifezza tutta ossidata figuriamoci se vale la pena comprarla ora per 1000 euro, e pensate che poi tra 20 anni sarà mai rivendibile ad una cifra del genere ??? pensate che il collezionista saraà mai contento di vedere tra 20 anni che la moneta che ha pagato nel 2010 1000 euro viene venduta sul mercato a 100-200 euro ....???? speculazione speculazione speculazione nulla di più !1 punto
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Grazie @lindap per gli apprezzamenti :) Non c'è limite alla fantasia, se c'è la passione... è divertente e... economico, visto quel che costa l'attrezzatura ;)1 punto
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Ciao a tutti, volevo contribuire all'ottima discussione aggiungendo delle foto con alcune Veneziane che ho in collezione, dove il Leone è rappresentato in forme completamente differenti. Complimenti ancora a Luciano per l'articolo pubblicato di recente, che consiglio a tutti di leggere.1 punto
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Vista cosi' in foto , sesterzio notevole per conservazione , minimo uno SPL , peso e centratura , il prezzo puo' non avere limiti definiti , in asta un pezzo cosi' puo' arrivare ai 1000 euro , importante per monete cosi' di pregio un certificato scritto di provenienza e garanzia1 punto
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Mea culpa; nella mia immensa ignoranza non sapevo che per le antiche non esistesse il rame come lo si intende per le monete tipo i tornesi. Io un pò il sentore l'ho avuto visto che non ne vedevo arrivare nessuna moneta, ma poi quando arrivo il tondello del post 154 moneta classificata come rame mi sono detto che si esistessero le monete in rame. Ora cosa si può fare o incorporiamo rame con altri materiali, oppure consideriamo come rame tutte le leghe dove é presente il rame e sotto altri mettiamo quelle dove non vi è. Secondo voi come sarebbe meglio? Può succedere però, se incorporiamo le due categorie, che vi siano utenti che concorrano con due monete, visto che hanno postato sia in rame che in altri, noi stiamo cercando di fare una "concorso" più equo possibile, sperando cosi di non creare malumori, ma ripeto mi assumo tutta le responsabilità, quindi possiamo fare che gli utenti che postano in questa categoria, ma solo in questa, possano postare due monete, e quindi chi ha già postato si in rame che in altri materiali, non può più postare altre monete mentre chi ha postato solo in una delle due potrà postare una seconda moneta, mi sembra cosi di dare le stesse possibilità a tutti. Abbiamo aggiornato il catalogo, a questo proposito ringrazio @@Littore per l'enorme sforzo che sta facendo per creare le tabelle, siamo arrivati al post 509 utente piergi00. Buona notte a domani.1 punto
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Concordo con Aulisio che la distinzione tra categoria "ra^me" e categoria "altri" non ha molto senso come cercavo di far capire nei miei interventi precedenti. Posso capire una cetegoria "AU" ed una "AG" ma distinguere tra monete in rame e altri materiali, maxime per l'Antico, ha davvero poco senso . L'oricalco (lega di rame e zinco) usato per i dupondi, dove lo mettiamo ? E il potin utilizzato per le monete celtiche ? L'elettro (lega di oro e argento ) lo mettiamo nell'oro (se è piu' giallo) , nell'argento (se è piu' bianco) o a rigore lo mettiamo tra le "altre " ? Ma anche nelle "moderne/Contemporanee" vi sarebbe qualche problema : i rubli in platino dove devono andare ? E le emissioni in palladio (esistono) fatte da qualche minuscolo stato dove vanno classificate ? Tre categorie per ogni classe (AU, AG e "rame e altri materiali") probabilmente sarebbero piu' pratici da gestire e contemporaneamente risolverebbero forse anche qualche problema di quorum.1 punto
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Di nulla :) comunque un bagnetto di un paio di giorni nell'acqua distillata glielo puoi fare, poi magari vedi quello che va via, ma sempre senza strofinare, questo mai. ____________________________________ La piazza del Campidoglio si trova in cima al colle del Campidoglio a Roma. Fino al medioevo veniva utilizzato come sede dell'amministrazione civile della città. Sino al XVI secolo l'area era uno spiazzo sterrato, fu decisa la sua sistemazione da Papa Paolo III ed i lavori furono commissionati a Michelangelo Buonarroti (c.a. 1535/1540). La piazza fu terminata nel XVII secolo, anche se la pavimentazione a disegno centrifugo fu realizzata solo nel 1940 da Antonio Munoz (storico dell'arte ed architetto italiano) in base a un'incisione del 1567 e progetto originale michelangiolesco. Italia - 1000 Lire 19701 punto
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Attenzione, temo che ci sia un piccolo problema. In effetti, come giustamente riportato da Fabione, in numismatica classica la sigla AE é utilizzata per indicare le monete in rame e nelle sue leghe (bronzo e oricalco), e distinguerle dalle emissioni in argento (per le quali viene utilizzata la sigla AR) e d'oro (AU). Poi vi sono le emissioni in altri metalli, per le quale puo' essere utilizzato il simbolo chimico specifico qualora l'elemento sia allo stato più o meno puro (per esempio Pb per le emissioni di piombo) o un termine descrittivo, quale "elettro" per identificare monete coniate utilizzando una lega naturale di oro ed argento (da non confondere con l'oro di basso titolo "tagliato" con l'argento caratteristico di alcune imitazioni imitative e medievali). AE, al contrario di Cu, non identifica quindi un elemento chimico, ma é un simbolo convenzionale prettamente numismatico che individua le monete in "rame e i suoi derivati". Perché si usa? Perché la composizione é estremamente varia, monete in rame puro virtualmente non esistono in questo periodo, nel bronzo oltre allo stagno viene messo il piombo, e magari un po' di zinco, di modo che diviene complicato talvolta stabilire se una tale moneta vada definita di bronzo o di oricalco... Per questo si usa AE, una semplificazione che taglia la testa al toro. Ho dato un'occhiata al catalogo ed in effetti mi sono reso conto di aver forse mal interpretato la suddivisione: ho notato che nella sezione "altri metalli" della monetazione antica, dove mi aspettavo di trovare monete in piombo, o in elettro, o in qualsiasi altro materiale non riconducibile alle leghe di rame, all'oro ed all'argento più o meno tagliati, sono in realtà comprese monete in bronzo e oricalco. Dato che nella sezione "rame" in realtà sono presenti monete di bronzo (come detto le monete di rame puro in questo periodo sono virtualmente inesistenti) credo che le due sezioni possano tranquillamente fondersi.1 punto
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Allego ultimo progetto (stavolta in Ag) uniface. La frattura di conio, anche se meno marcata, è visibile anche in questo esemplare. Purtroppo al museo archeologico è rimasto solamente quello dello scudo progetto, riportato anche da Lei nell'articolo. In compenso, allego il link relativo al museo Glauco Lombardi..potremmo aver fatto centro: http://www.museolombardi.it (scrivere 5 lire in alto a dx nel campo "ricerca". Comparirà la scheda del qui presente conio. Non capisco come mai il link diretto sia disabilitato).1 punto
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Qui il quorum é stato raggiunto, ma non posso esimermi... Antiche AR Autorità emittente: Tribù celtiche della Gallia Cisalpina o della Provenza (IV o III sec. a.C.) Valore nominale: Dracma o tetrobolo Peso: g. 3,82 Diametro: mm 17 Metallo: AR Descrizione del dritto: Testa di Artemide a d. Descrizione del rovescio: Leone a d., sopra ΜΣΣA Catalogazione: Pautasso 1966 Massa α (variante), Arslan 1992 tipo I (variante) Note storiche e numismatiche: é incerto se queste prime imitazioni della dracma pesante di Marsiglia siano state emesse in Gallia Cisalpina o nella bassa valle del Rodano. La stessa datazione é incerta, dato che é ovviamente legata alla datazione del prototipo massaliota, rispetto alla quale sussistono grandi divergenze tra gli studiosi. Di questo tipo se ne discute qui. Provenienza: C&C, Francia1 punto
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A questo punto auspico che i titolari della casa d'aste, sapendo che seguono il forum, provvedano a ritirare i pezzi. Ciò farebbe sicuramente bene al sano mercato collezionistico. Ringrazio anticipatamente. Cordialmente, Skuby1 punto
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Buona serata Assolutamente rara questa variante, che riporta nell'esergo * 20 * invece del solito * X * e che possiamo annoverare tra i pezzi più singolari della Serenissima. Vera anche la particolarità dell'assenza delle linee d'acqua che celano il posteriore del leone e che caratterizzano l'iconografia del leone in moleca; possiamo considerarla l'eccezione che conferma la regola, perché non ricordo altri esempi simili. Sono poi d'accordo con quanto dice @@picchio riguardo al ducato d'oro di Andrea Gritti e faccio osservare che benché comune e presente praticamente in ogni asta che comprenda monete veneziane, è quasi sempre considerato almeno "R" (anche nella versione più comune) ed è sempre più apprezzato rispetto al ducato d'oro del medesimo doge che, in proporzione, vedo invece assai meno spesso e mi riferisco alla tipologia più comune. Anche questo possiamo annoverarlo tra i limiti o misteri della numismatica? Saluti luciano1 punto
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Nell'Ottocento (ma anche nel Settecento) normalmente si faceva dei calchi partendo da un primo esemplare "hosting" (magari non necessariamente autentico !). Questo avveniva soprattutto per esemplari di alto nominale e più rari e quindi ricercati. Di conseguenza siamo soprattutto nella categoria della "clonazione", che è piuttosto facile proprio nel caso dell'aes grave, essendo tutto a livello di semplice fusione (e non c'è il problema della coniazione). La qualità però appare essere variabile e ci sono vecchi fusi che hanno un aspetto molto "lenticolare" e con tipico bordo più affilato, che rivela la loro origine da semplici calchi. Ma ci sono quelli fatti meglio e con bordi più vicini all'originale. La patina non aiuta molto: spesso gli esemplari museali hanno subito interventi di restauro o di conservazione che non sempre sono stati fatti con sufficiente competenza.... Per Ariminum fu fatto anche un unico asse fuso, che stava nel Museo Oliveriano di Pesaro (altro museo con ricco medagliere, anche se infarcito di vecchi falsi, essendo marpioni anche Oliveri stesso e il suo amico Passeri, ma assolutamente invisitabile ed è stato visto saltuariamente solo dal prof. Savio). Tuttavia questo esemplare, giudicato falso da Haeberlin (un buon competente), è stato successivamente rubato e non si trova più. Sembra che esista una riproduzione in piombo per studio che dovrebbe stare nel Museo Nazionale Romano, ma ancora non è stato rintracciato.... Allego una interessante lettera di Haeberlin a Gamurrini, in cui commentava e giudicava appunto falso l'asse di Ariminum, con protome equina.1 punto
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Buona giornata Ecco il mio piccolo contributo: 1/4 di Tallero per il Levante a nome del doge Paolo Renier Saluti Luciano1 punto
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Con colpevole ritardo, questa è la mia moneta più bella del 2013 :) Autorità emittente: Costanzo II Valore nominale: Follis Peso: - Diametro: 18mm Metallo: Bronzo Descrizione del dritto: D/ FL IVL CONSTANTIVS NOB C; busto laureato, drappeggiato e corrazzato rivolto a destra. Descrizione del rovescio: R/ GLOR-IA EXERCIT-VS; due soldati reggono lancia e scudo tra due stendardi. Croce tra stendardi. Esergo/ AQS; Aquileia. Descrizione del taglio: - Catalogazione: RIC VII 127 Aquileia Note storiche e numismatiche: La moneta è entrata a far parte della mia raccolta di simboli cristiani sulle monete romane imperiali. I simboli più noti e ricorrenti sono il Chi-rho e il monogramma IX. Talvolta appaiono anche delle croci; ma non tutte hanno un inequivocabile riferimento al cristianesimo. Per quel che riguarda la croce in questa moneta, riporto quanto spiegato dall'utente Flavio in questa discussione (http://www.lamoneta.it/topic/106375-simbolo-cristiano-su-gloria-exercitus-di-aquileia/): "La croce particolare (di forma inconsueta, nota come croce di Aquileia od anche croce particolare di Aquleia) tra i labari, che trova posto esclusivamente in conii della zecca adriatica, venne successivamente rimpiazzata da una F, poi sparì anche questa lettera. La croce, per il RIC posta per differenziare le emissioni, fu interpretata diversamente. Monsignor Cavedoni (sacerdote modenese) la avvicinò alla croce egizia, ossia alessandrina (croce ansata egiziana), attribuendo la presenza di tale segno al fatto che Aquileia (emporio marittimo di primo piano) aveva continue comunicazioni con l'Egitto (ed Aquileia aveva sempre svolto un ruolo di mediazione e diffusione di culti provenienti dall'Egitto), e che in città risiedavano numerose famiglie egizie. I cristiani di Alessandria, secondo Cavedoni, adottarono la geroglifica croce ansata (ankh), assimilandolo alla croce della Redenzione. L'ipotesi del Cavedoni fu accolta da diversi numismatici, fra i quali il Maurice ed il Bruun. Il gesuita Raffaele Garrucci, viceversa, vide nel simbolo una semplice Croce Latina (e nel capo ridondato della Croce il capo di Cristo). Su quest'ipotesi concordò F.W. Madden, osservando l'assenza di croci alesandrine su monumenti aquileiesi e le diverse forme con cui questa croce si presenterebbe sugli stessi conii aquileiesi. Ancora : M. Sulzberger non esclude che il bottoncino che sormonta la croce derivi dalla forma della croce ansata, ma annota che le monete di Aquileia, già dieci anni prima, avevano portato impresso il monogramma (chi-ro) sormontato dal globetto e che questo rigonfiamento potrebbe essersi trasmesso alla croce semplice". Provenienza: Numismatik Lanz1 punto
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Concordo sul fatto che gli italiani non hanno mai accettato i Goti considerandoli invasori e hanno continuato a sperare in un punto centrale di riferimento istituzionale. L'impero di Bisanzio anche se considerava la parte Occidentale come parte integrante, era troppo lontano. La Chiesa di Roma invece era sul posto e si è così trovata nella posizione di essere questo riferimento. Era (ed è ancora) organizzata in Province, diocesi, curie, proprio come l'impero romano. Altro punto di riferimento unificatore era la lingua. Il latino parlato e scritto, unito al monopolio delle strutture di istruzione ha fatto si che la Chiesa fosse all'epoca, l'unica interlocutrice valida verso i vari popoli che si sono accasati, come i Longobardi.1 punto
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Questa per mostrarvi le proporzioni dell'opera. spero di non avervi annoiato troppo con queste mie foto. Silvio1 punto
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Buona sera. Premetto che non sono un collezionista del vaticano, ma ho l'abitudine di avere qualcosa dei papi che ho visto (figuratamente parlando ). QUindi ho una divisionale di Paolo Giovanni II, una serie di Benedetto XVI e quest'anno ho desiderato qualcosa di Francesco ero orientato per i 5 euro, ma prorprio in quel periodo vi fu l'errore commesso dalla zecca di Roma sulla medaglia del primo anno di pontificato. Decisi di cercare qualcosa e trovai un inserzione dove la medaglia era descritta solo in tedesco ( quindi senza medaglia ma solo con medaille ) e invece di Francesco Franciscus ) praticamente poco visibile in ebay Italia mentre qui in Germania ancora la cosa non era stata resa nota. Be a farla breve me la sono aggiudicata ad un ottimo prezzo il 25% di quanto si pagava in Italia in quel periodo Autorità emittente : Città del Vaticano Valore nominale Medaglia Peso 37,46 gr Diametro 44 mm Metallo; Bronzo Descrizione del dritto Il volto del Sommo Pontefice Francesco in posa frontale, benedicente, con zucchetto e stola intorno la scritta FRANCISCUS PONT. MAX. AN.I A a desra sigla dell' artista Descrizione del rovescio VIDIT ERGO LESUS PUBLICANUM ET QUIA MISERANDO ATQUE ELIGENDO VIDIT, AIT ILLI SEQUERE ME ( senza l'errore significherebbe:Gesù guardò il pubblicano e avendone pietà gli disse Seguimi) Descrizione del taglio CIVITATE VATICANA 2046/40001 punto
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Durante la II guerra mondiale diverse nazioni si trovarono a fare i conti con il timore che tedeschi o giapponesi potessero mettere le mani sulla propria scorta di valuta e usarla a loro danno. Ci si dovette quindi ingegnare per ovviare al rischio che grosse quantità di valuta pregiata finisse nella disponibilità del nemico. Stati Uniti e Inghilterra, le nazioni con le valute più forti e importanti dell'epoca (dollaro e sterlina) trovarono prontamente una soluzione al problema. Gli USA sovrastamparono i dollari destinati a circolare nelle Hawaii: nel caso fossero caduti nelle mani dei giapponesi, sarebbe stato facile dichiarare fuori corso solo i biglietti marchiati "Hawaii" e lasciare nelle mani del nemico un mucchio di cartaccia. La stessa soluzione venne approntata, successivamente, per i dollari destinati ai teatri di guerra del Mediterraneo (i famosi $ con sigillo giallo usati in Sicilia e Nord-Africa). Gli inglesi, dal canto loro, cambiarono il colore ai biglietti da 10 scellini e da 1 sterlina (da rosso a viola e da verde a blu, rispettivamente) emessi nel periodo bellico. (a sinistra la banconota emessa durante la guerra, a destra il biglietto post-bellico tornato al colore "normale") Probabilmente meno nota, ma del tutto analoga, è la storia dei biglietti emessi dalla Repubblica d'Irlanda (Eire) durante la II guerra mondiale. L'Eire aveva conquistato l'indipendenza nel 1922 ma era comunque ancora nell'orbita economica e politica del Regno Unito. Nel 1928 si iniziò a stampare la prima serie di banconote irlandesi, la famosa serie con il ritratto di Lady Lavery, ma le banconote erano stampate in Inghilterra (da Waterlow & Sons poi inglobata da De La Rue) e recavano l'indicazione "pagabili a vista al portatore a Londra" :P . Quando la Gran Bretagna dichiarò guerra alla Germania, l'Irlanda preferì dichiararsi neutrale ma diede comunque un notevole aiuto agli Alleati. Le banconote irlandesi continuavano ad essere stampate in Inghilterra e, per timore che le navi cariche di banconote venissero intercettate e/o affondate, i nuovi biglietti vennero stampati in maniera differente dai precedenti, sovrastampando una lettera di controllo cerchiata (una "J" nella banconota che sto presentando). Tutto questo perché, se i tedeschi si fossero impossessati dei punt irlandesi, sarebbe stato possibile dichiarare fuori corso solo le banconote con la sovrastampa della lettera cerchiata. All'epoca i punt avevano un valore pari a quello della sterlina inglese (in Eire il denaro inglese circolava in parallelo a quello irlandese) e quindi potevano essere appetibili ai tedeschi. Alla fine, però, nessuna banconota irlandese cadde nelle mani dei tedeschi e tutte le banconote con le lettere cerchiate svolsero la loro funzione fin quando non vennero soppiantate dalla serie successiva, alla fine degli anni '70. La banconota che vi presento è un pezzo da 10 scellini emesso il 30 agosto 1941, in piena guerra. Oltre alla lettera cerchiata ha la particolarità di essere stato emesso dalla Currency Commission, l'ente statale che curò l'emissione delle banconote irlandesi fino al 1943 (prima come Currency Commission of Irish Free State e poi dal 1937, dopo la proclamazione della Repubblica d'Irlanda, semplicemente come Currency Commission of Ireland). Dal 1943 fino all'avvento dell'euro le banconote sarebbero state emesse dalla Central Bank of Ireland: questo il biglietto post-1943, sempre dalla mia collezione... cambia l'intestazione e la qualifica delle due persone che appongono la firma1 punto
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