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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/08/14 in tutte le aree
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@@incuso @@Reficul @@picchio @@ilcollezionista90 Articolo on line A cura di Francesco Di Rauso Un parmense alla corte dei Borbone di Napoli. La medaglia del 1821 per il perfezionamento dei bilancieri nella Regia zecca di Napoli Giuseppe Conti, nacque a Pellegrino Parmense (Parma) il 17 genn. 1779 da Bartolomeo e Caterina Marrubbi. In giovane età venne avviato alla vita ecclesiastica e mandato in un collegio di Parma gestito dai gesuiti. Da subito mostrò un grande interesse per le discipline scientifiche e alla fine degli studi gli vennero conferiti gli ordini sacri. Nel 1801 ottenne l'insegnamento come ripetitore sulla cattedra di Fisica e di Matematica presso il Collegio Lalatta di Parma (in seguito Convitto Maria Luigia) che comprendeva la prima scuola media superiore di Parma aperta a tutti. Mantenne la cattedra fino al 1808 e fu ammiratore ed amico del professore Giuseppe Veneziani di Piacenza con cui si manteneva in contatto epistolare, il Conti, come lo stesso Veneziani, costruiva gli apparecchi di fisica che gli servivano per l'insegnamento e scriveva libri di testo, tra i quali sono citati nelle biografie: Proposizioni fisico-matematiche del 1805 e Proposizioni di geometria. Trasferitosi a Napoli il 170 agosto 1809 per insegnare ai figli di alto funzionario del regno venne nominato socio del Reale Istituto d'Incoraggiamento alle Scienze Naturali di Napoli, una fra le più importanti istituzioni nel periodo tra il 1806 e il 1819. Fece parte della Commissione per la riforma del sistema pesi e misure, che in quegli anni si voleva istituire nel regno. A tale scopo costruì i primi modelli dei campioni unificati di pesi e misure nel suo attrezzato laboratorio, nel quale perfezionò inoltre strumenti fisici ed astronomici. La sua capacità inventiva ed innovativa nella tecnologia divenne preminente tra il 1815 e il 1845. Professore di Meccanica pratica, costruì torchi e due bilancieri per la zecca reale. Risolse il problema pratico dell'azionamento idrico delle macchine della grande filanda serica di San Leucio (Caserta); fino ad allora il problema era considerato insolubile a causa della lontananza e del dislivello esistenti tra la manifattura e le acque del fiume che dovevano alimentare l'opificio. Giovò alla direzione di artiglieria con la costruzione di un fornello fumivoro. Nel 1824 ebbe un brevetto reale d'invenzione per delle verghe di ferro di forma speciale applicabili ai ponti ed alle armature; come anche per delle lamine dello stesso metallo da usare come tettoie. Con le sue verghe speciali, costruì tre modelli di ponti sospesi, uno secondo il sistema del Capitano Samuel Brown e due altri secondo sistemi da lui stesso inventati, di facile esecuzione e manutenzione. Nel 1832 costruì anche la prima macchina a vapore italiana a bassa pressione. Una dettagliata descrizione di tali lavori realizzati nel suo laboratorio è riportata nella Gazzetta di Parma, 1827, pag. 37 e ne parla anche Lorenzo Molossi nel Dizionario Topografico per le province parmensi a pag. 358. L'epidemia di colera del 1836 e l'opera di suoi malevoli avversari iniziarono il momento del suo decadimento. Ciò nonostante scrisse un metodo per raddoppiare le forze idrauliche a vantaggio dell'agricoltura e delle fabbriche. E' del 1837 un congegno per mietere cereali ed un mulino di nuova foggia. Nel 1845 ideò un nuovo metodo per utilizzare vantaggiosamente la forza motrice delle cadute d'acqua, applicabile a correnti di bassa velocità; perfezionò una pompa di metallo a stantuffo elastico per usi edili, industriali e per l'irrigazione dei campi, con potenze da uno a quattro cavalli, che gli fruttò una medaglia d'oro dal Re. Durante il VII° Congresso degli scienziati italiani tenutosi a Napoli nell'autunno del 1845 fu eletto membro della commissione per le irrigazioni del Regno. Altre fonti dicono che negli ultimi anni della sua esistenza fu pensionato dal re di Napoli, morì il 9 maggio 1855. La medaglia protagonista di questo breve studio è da considerarsi della più grande rarità, gli unici esemplari apparsi finora sono riportati al n. 125 dell'opera di Eduardo Ricciardi del 1930, nel catalogo d'asta Christie's dell'aprile 1992 e nell'opera di D'Auria al n. 138 (proprio questo esemplare, ora Coll. Di Rauso). La medaglia ha un diametro di 31 mm. ed è di fattura e rilievi molto semplici, da un lato troviamo due fronde di alloro e al centro la seguente epigrafe: PRIMO SAGGIO / CO' BILANCIERI / DIRETTI / DALL'AB.e CONTI.; al rovescio due fronde di alloro e al centro: ESEGUITI / DA ARTEFICI / NAZIONALI / NAPOLI 1821 Purtroppo in nessuno dei testi finora consultati viene indagata la figura dell'abate Conti citata al dritto, è certamente cosa gradita a noi numismatici sapere dell'esistenza di un così importante personaggio. Come già accennato nella suddetta biografia, la regia zecca di Napoli venne munita di questi nuovi macchinari, l'esistenza di questa medaglia conferma la paternità dei nuovi macchinari e l'anno in cui entrarono in funzione per la prima volta (1821, regnando Ferdinando I di Borbone). Tutto ciò dovrebbe rendere tale medaglia oggetto di notevole interesse da parte di noi numismatici proprio perchè è la prova tangibile di un importante ammodernamento monetario. Ma in cosa consisteva tale perfezionamento? Forse servì a perfezionare anche la qualità delle coniazioni delle medaglie e a limitare i difetti presenti sulle monete? Considerando la natura e l'entità dei difetti presenti nelle monete coniate prima e dopo tale anno nella zecca partenopea, è facile dedurre che con tali attrezzature si ebbe una certa migliorìa per quanto concerne i tempi di coniazione e dell'ottimizzazione dei costi di produzione. I nuovi macchinari apportarono invece per le medaglie un notevole incremento del livello qualitativo ed artistico, dopo il 1821 a Napoli continuò la coniazione di medaglie di grande qualità e i nuovi bilancieri del Conti fecero sì che si potessero battere medaglie dai rilievi altissimi. La presenza dei graffi sulle monete è da attribuirsi a tutt'altre motivazioni, in particolare alle modalità di imprimitura delle leggende nel taglio. A confermare le basi della mia teoria sul collegamento tra graffi e modalità di imprimitura del contorno, basti pensare che nelle medaglie napoletane dell'epoca tali difetti non sono presenti in quanto il taglio è liscio.5 punti
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Ciao Emiliano, se vedi bene ho scritto pochi giorni fà in questa discussione qualcosa che potrebbe interessarti riguardo i graffi di conio (cfr. post 5) http://www.lamoneta.it/topic/118418-difetti-di-conio-nelle-monete-di-ferdinando-ii/page-1 . Comunque visto che l'argomento t'interessa (e ciò mi fa piacere) pubblicherò oggi alcune notizie inedite sugli ammodernamenti della zecca di Napoli dell'800, sarà un argomento che interesserà da vicino il nostro amico @@incuso ....... :good:4 punti
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Guastalla (come le altre zecche "minori" gonzaghesche) sarà pure una zecca di nicchia, ma chissà perchè tutte le volte che provo a prendere qualcosa di questa zecca in una qualsiasi asta, me ne resto immancabilmente a mani vuote. Per quanto riguarda il valore o il fatto che sia R5 e senza passaggi in asta (senza passaggi sul nostro catalogo non significa però che non sia mai passata in asta, posso assicurare che i collezionisti di un certo livello questa zecca sanno benissimo come e quando questa moneta è passata in asta pubblica) non mi fossilizzerei troppo, monete di queste zecche sono quasi sempre di grande rarità, e spesso lo sono anche monete che certi cataloghi cartacei di settore classificano con indici di rarità molto bassi (conosco monete classificate R che sono molto più rare di certi R4 o anche R5). Chi è del settore poi un valore di massima sa sempre quantificarlo, paragonando passaggi di monete di modulo e rarità similare. In ogni caso la stima o la base d'asta che viene stabilita dalla casa d'aste conta zero se non meno di zero: le monete importanti come questa possono anche partire da 1 Euro e faranno il loro prezzo, perchè i collezionisti ci sono e sono pure molto agguerriti. A titolo di esempio linko un esemplare guastallese passato in una recente asta Thesaurus: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F3G/7 E' un esemplare da 2 lire (40 soldi) di Ferrante III, nipote di Ferrante II, che ha lo stesso rovescio del 42 soldi di questa discussione, è una moneta più tarda ma di modulo simile e di rarità anche non molto diversa (è classificata R4). Nell'asta che ho citato partì da una modestissima base d'asta di 300 Euro, ma alla fine venne battuta a una cifra di 4500 Euro più diritti d'asta... La conservazione va però detto che era notevolmente superiore al 42 soldi di questa discussione.3 punti
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Questa è la monetina che volevo presentare qualora al concorso ci fosse stata la suddivisione tra straniere ed area italiana. (alla fine per le moderne in rame ho scelto di presentarne una del Regno di Sicilia) Coniata nel 1790 durante una breve insurrezione dei Paesi Bassi contro il dominio austriaco (1713-1794). Gli Stati Uniti del Belgio esistettero per soli undici mesi, l'Austria schiaccia l'insurrezione, ma pochi anni dopo il territorio fu occupato ed annesso alla Francia rivoluzionaria. Quarant'anni dopo (1830) i Paesi Bassi del Sud raggiungono l'indipendenza creando il moderno stato del Belgio. 2 Liards 17903 punti
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Accolgo anche io con piacere l'invito di Fratelupo e posto la mia monetina in questa bella discussione. La moneta che ho presentato al Concorso "La Più Bella 2013 è un Denga di Ivan IV, detto "Il Terribile", granduca di Mosca e zar di Russia (1530-1584), personaggio affascinante e temibile. La moneta è della zecca di Mosca, pesa gr 0,34 ed è d'argento Al dritto presenta Ivan IV a cavallo in posa da battaglia con in pugno la spada Al rovescio un'iscrizione in cirillico su 3 righe, il taglio è liscio Note storiche e numismatiche: Dall'Enciclopedia Treccani on-line: Ivan IV il Terribile (russo I. Vasil´evič Groznyj) granduca di Mosca e zar di Russia. - Succedette al padre, il granduca Vasilij III (1479-1533), a tre anni. Incoronato zar nel 1547 (primo a fregiarsi di tale titolo), riorganizzò il sistema militare e l'amministrazione, rafforzando il potere centrale a scapito di quello nobiliare (boiari). La conquista delle capitali tatare Kazan´ (1552) e Astrachan´ (1556) estese il dominio russo all'intero corso del Volga. Meno successo ebbero i tentativi espansionistici nel Baltico, dove I. fu sconfitto anche a causa del tradimento di alcuni boiari (1564). In seguito a ciò - servendosi dell'opričnina, guardia dello zar elevata a nobiltà territoriale - diede vita a una sanguinosa repressione contro i boiari. VITA E ATTIVITÀ Figlio (1530-1584) del granduca Vasilij III, mortigli da bambino i genitori, visse i primi anni - formalmente, dal 1533, sul trono - in mezzo alle lotte dei boiari, divisi fra i partiti degli Šujskij e dei Belskij, ma uniti nella volontà di tenerlo soggetto ai loro voleri. Nel 1543, a 13 anni, dopo essersi creato un seguito di fedeli, cominciò a mettere a morte i boiari più potenti e riottosi, cosicché, quando (1547) cinse la corona di zar, si era già assicurato un potere senza limiti. In politica interna, I. IV cominciò subito a riordinare il sistema militare, l'amministrazione ecclesiastica e quella locale, rendendo più agile l'esercizio del potere secondo quelli che erano i suggerimenti del cosiddetto consiglio eletto, diretto dal principe Kurbskij. In politica estera, con la presa di Kazan´ (1552) e quella di Astrachan´ (1556), la Russia estese il suo dominio a tutto il corso del Volga. Si volse quindi al Mar Nero, e già stava per ottenere un decisivo successo, quando (1558) diresse i suoi sforzi verso il Baltico, dove la secolarizzazione dell'Ordine Teutonico gli offriva l'occasione per sottomettere la Livonia e aprirsi uno sbocco su quel mare. Di fronte al pericolo di essere sottomesse a I. IV, la maggior parte delle città della Livonia passarono sotto il controllo della Polonia-Lituania o della Svezia, creando due nuovi fronti di guerra. Ad alcune sconfitte militari si aggiunse (1564) il tradimento di alcuni boiari, fra cui Kurbskij, passati dalla parte dei Polacco-Lituani. I. IV decise allora di stroncare definitivamente il potere dei boiari, e, come primo atto, costituì una propria guardia del corpo (opričnina) che elevò a nobiltà terriera con la concessione di terre e città tolte ai boiari. Con essa I. IV compì in quasi 10 anni una sanguinosa repressione, che, con le sue 4000 e più vittime, diminuì fortemente il potere dei boiari, impedendo che essi mettessero radici feudali. La lunghezza della guerra di Livonia e la sconfitta subìta a opera del khān di Crimea, Devlet Girej, che giunse a incendiare Mosca (1571), lo indussero ad alleggerire il peso dell'opričnina e a riconciliarsi con i boiari, tracciando un limite fra i territorî facenti parte della zemščina (o amministrazione territoriale, cioè dei boiari), e quelli dipendenti, attraverso l'opričnina, direttamente dallo zar. Questa politica di pacificazione non sottrasse I. IV alle sconfitte da parte di Stefano Báthory, re di Polonia, e degli Svedesi che (1581) presero Narva. Solo la mediazione del papa, che inviò il gesuita Possevino, condusse la Moscovia a una tregua con la Polonia (1582). Nel 1583 I. IV concluse una pace onerosa con la Svezia, rinunciando a tutto il litorale del Golfo di Finlandia. Nel complesso il regno moscovita uscì stremato sia dalla guerra di Livonia, sia dal duro regime dell'opričnina, e solo la conquista della Siberia a opera di Ermak (1581) attenuò sul momento la penosa impressione di sconfitta. Grazie, Giò3 punti
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ciao, anche le emissioni divisionali degli anni '70 del Vaticano sono ufficiali,per intenderci quelle con il cartoncino traforato rosso...Dal 1947 hanno dismesso i cofanetti e utilizzato i cartoncini,tranne che per le serie "cardinalizie",i bellissimi cofanetti color rosso con stemma papale...sogno proibito di ogni collezionista della Santa Sede... si,le emissioni per gli anni dal '43 al '45 vennero coniate postume nel 1946, al termine della guerra.Le monete del 1942 furono le ultime ad essere coniate nel 1943.Sarebbe anche interessante sapere perchè il Vaticano continuò la coniazione in oro fino al 1959 nonostante il Regio decreto del 1940(o 1941 non ricordo) lo vietasse espressamente(infatti per la Repubblica bisogna attendere il 1993 per avere un valore aureo)...forse bisognava smaltire qualche scorta non partita per Berlino? Sarebbe bella una storia stile Petronius :)2 punti
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Salute dall'asta n°3029 di Heritage Auctions Inc del 14-16 gennaio 2014 lotto n°30776 aggiudicato a $ 14.000 + diritti d'asta 4 Cavalli :FERDINANDO IV di BORBONE(1759-1799)I Periodo ,anno 1788 rame D/FERDINAN.IV SICI.REX;busto del regnante volto a destra e sotto sigla P(iniziale dell'incisore Domenico Perger) R/Grappolo d'uva con due foglie;sotto data 1788(in questo esemplare non vi è indicazione del valore) Riferimenti:PANNUTI E RICCIO 136;MIR 406/1 La moneta proprio per il fatto che non presenta indicazione del valore,che normalmente è posta al Rovescio,è di estrema rarità accentuata ,oltretutto,dall'alto stato di conservazione. --Salutoni -odjob2 punti
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un bb/spl è una conservazione che ti permette ancora di godere appieno della moneta....secondo me con un budget di 500 euro riesci a prendere anche qualcosa in più....visti i tempi. lascia perdere qfdc e simili...andresti a spender cifre che non vuoi spendere e davvero elevate. marco2 punti
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Taglio: 20 cent Nazione: San marino Anno: 2002 Tiratura:147.000 Città: Romagnano Sesia (novara, piemonte) Condizione: SPL2 punti
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Il fenomeno dell’hoarding nella preistoria Esistono ritrovamenti votivi dell’Età del Bronzo, perloppiù localizzati in aree fluviali e nei pressi di sorgenti. Alcuni depositi dell’Età del Ferro presentano analoghe caratteristiche votive ed un esempio palese è dato dal Snettisham Hoard (Norfolk), costituito dalla deposizione in un pozzetto di torques celtici in oro e argento. Altri presentano caratteristiche più complesse, come il Hallaton Hoard (Leicestershire). Individuato ne 2000, l’area circostante fu oggetto di scavo tra il 2001 e il 2003. Furono rinvenute 5.292 monete totali in ben 16 gruppi distinti. La natura del sito è complessa: sul pendio di una collina è stata individuata una struttura munita di fossato che sembrerebbe esser stata usata dalla popolazione locale per feste rituali, stando ai numerosi resti ossei animali rinvenuti. Nei pressi di quella che doveva essere l’entrata sono stati individuati ben 14 depositi di monete mentre poco più lontano era stato deposto un elmo romano contenente ben 1.170 monete celtiche locali; poco disgiunto, nel fossato, era celato un altro deposito di 142 monete ed alcuni oggetti in argento. Le monete sono celtiche del I secolo d.C., così come l’elmo mentre la datazione C14 segnala circa 50 d.C., ovvero il periodo della prima romanizzazione britannica. http://www.britishmuseum.org/research/research_projects/all_current_projects/the_east_leicestershire_hoards.aspx http://www.britishmuseum.org/research/research_projects/all_current_projects/the_east_leicestershire_hoards/the_coins.aspx2 punti
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@@UmbertoI , scusami, forse ho capito perchè Pietro ha postato questa moneta pur immagiando di averla presa ad un prezzo onesto. Io penso che bisogna comprendere chi si affaccia alla numismatica, mostrare un nuovo acquisto a noi che siamo già nel forum da anni serve ad acquisire una certa sicurezza. Ho assistito ad acquisti di monete da parte di persone sicure di sè, persone che non facevano sapere a nessuno ciò che acquistavano per non essere pedinati dalla concorrenza, quando dopo alcuni anni hanno mostrato la loro collezione ha avuto qualche sorpresa amara, convinti di aver fatto affari alla fine si sono resi conto di aver beccato un certo numero di falsi o di monete ritoccate. Oltretutto sappi che spesso noi numismatici ci troviamo a combattere ogni giorno contro il volere delle nostre famiglie che non vedono di buon occhio i nostri piccoli investimenti, ci definiscono degli sfigati e dei perditempo, Pietro ha trovato in noi degli amici sinceri e disinteressati con i quali condividere le sue new entry, è questo lo spirito del nostro forum. E' da apprezzare certamente una persona che a pochi minuti dall'acquisto ha già tanta voglia di mostrarcela, magari ce ne fossero di persone come lui. In poche parole Pietro ha bisogno di mostrare le sue monete per essere incoraggiato, consigliato (anche criticato, purchè sia una critica costruttiva), per sentirsi uno di noi e per far capire il genere di strada che intende percorrere. Forse avrò sbagliato io a stimargliela orientativamente tra i 300 e i 400 massimi? Guardate che non sono uno sprovveduto, ho visto vendere di peggio anche a 400. Caro @@UmbertoI , sono certo che avrai frainteso il senso dell'intervento di Pietro, capita quando si sta dietro una tastiera (meglio discutere a quattro occhi), comunque per farti perdonare ti condanno a mostrarci nel giro di 30 giorni un tuo prossimo acquisto. :rofl:2 punti
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... ....ottimo modo di fraintendere e buttare al vento tanti giudizi...complimenti... allora...l'ha pagata 179,99 euro...fermi tutti...5 minuti di applausi...la prossima volta che apri un topic magari scrivi..." venite a soddisfare il mio ego" io personalmente a 179,99 euro non l'avrei comprata... terrei a precisare un po meglio il mio giudizio precedente...quando ho detto che sarebbe stata decisamente piacevole..intendevo che per rilievi è decisamente oltre a molte altre nella media..e che se con 50 euro in più...70 euro in pi ci fosse stata meno usura sul viso del sovrano io sarei stato mille volte più felice...poi ho già detto...sotto 240 è un buon acquisto...tutto questo essere permalosi.... e confermo..a 179,99 non si poteva trovare di meglio. Detto questo forse dovresti scusarti con chi ...con tanto garbo ha espresso pareri..che tu hai richiesto...non si parla di fdc...si parla di bb ...con usura disomogenea e bb con usura omogenea...2 punti
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Ecco qua il 2 Euro di Monaco trovato da CrisLV a Borgo, finalmente sembra che inizino a girare anche qui al nord-est. Scrivo col pc dove non ho installato photoshop quindi non l'ho ritagliato, ottimo lo stesso comunque.............. :good:2 punti
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Ciao, è uscito recentemente pubblicato su www.academia.edu un interessante articolo di R. Bland sugli hoard britannici: “Hoarding in Britain: an overview”. Edito nel 2012, è una sorta di breve compendio sul tema. Per chi non lo conoscesse, Roger Bland http://www.britishmuseum.org/about_us/departments/staff/portable_antiquities_treasure/roger_bland.aspx è stato Curatore del Department of coins and medals del British Museum, ha diretto il Department for Culture, Media and Sports, è responsabile per il Portable Antiquies Scheme (PAS) e dal 2012 dirige il Department of Prehistory and Europe dello stesso British Museum. Per cui uno studioso molto qualificato sul tema: di seguito vi riporto degli abbondanti riassunti stralci del lavoro, con particolare attenzione al periodo romano in Britannia, per renderne fruibile la lettura anche a chi non avesse familiarità con la lingua inglese. Il fatto che l’autore lo abbia reso disponibile sulla piattaforma mi fa ritenere che possa tranquillamente trattarlo in Sezione senza incorrere in problemi di copyright. Ove possibile ho integrato il testo con immagini, grafici e links di riferimento. Infine pongo alla Vs. attenzione il testo con il fine di stimolare eventuali discussioni, considerazioni ed osservazioni. Partiamo affermando che questo articolo completa ed aggiorna quanto scrissi nel 2011 nella discussione http://www.lamoneta.it/topic/72935-britain-hoards/ MI pare innanzitutto interessante iniziare segnalando che nell’estate 2013 è iniziato un programma di ricerca intitolato “Crisis or continuity? The deposition of metalwork in the Roman world: what do coin hoards tell us about Roman Britain in the third century AD?” in collaborazione tra il BM e l’Università di Leicester.1 punto
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Cari tutti frequentatori della sezione, sull'onda del successo del concorso "La più bella 2013" e anche per non disperdere le tante belle monete e descrizioni raccolte, propongo di riportarle anche qui, creando una piccola galleria delle moderne straniere più belle del 2013; non saranno molte, ma in ogni caso chiunque potrà aggiungersi se lo vorrà...1 punto
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Chissà perchè questo passaggio lo si dimentica sempre..... si ricorda ai commercianti (italiani) che devono rispettare questa legge, quell'altra, rilasciare la fattura...."non mi hanno dato il certificato di provenienza" ecc. ecc. A ruoli invertiti le cose cambiano, vero ?1 punto
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se ne avessi uno di scorta ti venderei il mio... quando lo acquistai non lo cercavo neanche... l'ho acquistato per caso vista l'occasione. Purtroppo quando cerchi qualcosa va a finire che lo paghi piu' del dovuto1 punto
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Faremmo come i miliardi di persone che ci hanno preceduto: ci arrangeremmo! :D1 punto
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Mi sono trattenuto dal fare commenti perchè, da inesperto della monetazione, il mio unico scopo era leggere e capire... Però ora un OT mi deve essere concesso: è bello, per un utente che vorrebbe approfondire aspetti a lui sconosciuti, vedere come discussioni interessanti possano diventare vetrine di saccenza, supponenza, e scarsa educazione... Se lo si ritiene necessario, rimuovete pure il mio commento1 punto
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Ma è incredibile quando si vuole fare delle polemiche. Basta usare del buon senso per esporre determinati concetti. Innanzi tutto mi sembra quasi ovvio che per poter avere la migliore conoscenza possibile di una monetazione è necessario studiare e riportare il maggior numero possibile di esemplari noti, che poi sono quelli che sono arrivati fino ad adesso attraverso varie vicissitudini, legate in parte anche ai particolari tempi della loro emissione. Ci sono situazioni per cui è possibile che siano pervenuti un numero alto di esemplari in rapporto alla loro produzione nell'officina della zecca e altre per cui sono invece sopravvissuti ben pochi. Non esiste una regola generale, per cui quando si studia una determinata monetazione bisogna ricostruire il più possibile il contesto storico, politico e archeologico e censire appunto il maggiore numero di monete pervenute ad oggi, in collezioni pubbliche, private e dal mercato (cataloghi di asta, ecc.). Una volta che si ha un catalogo dei pezzi noti, si applicano vari parametri di valutazione, compresi quelli statistici per i dati relativi ad esempio al peso e al diametro. Uno di questi parametri, non proprio ultimo in ordine di importanza, è proprio il numero dei conii usati, almeno sulla base delle monete pervenute fino ad oggi. L'identificazione di conii è un lavoro niente affatto facile, specialmente sulle monete di bronzo che hanno molto spesso una conservazione scadente. Un pò più facile è sulle monete di argento, specie se di grande modulo. E infatti i vecchi studi, dal Tudeer al Boehringher, ecc. effettuati sui tetradrammi (e Gallatin per Euainetos oppure Jongkees per Kimon sui decadrammi di Siracusa) sono stati fatti individuando anche i conii del diritto e del rovescio, proponendo anche una possibile sequenza. Dal tipo di sequenza è anche talvolta possibile capire se la produzione fu fatta in sequenza lineare oppure in parallelo, con più "incudini" che lavoravano simultaneamente…. Quindi mi sembra oltremodo interessante e meritevole di attenzione che Diodoro abbia identificato FINORA due conii D/ e tre conii R/ per l'emissione di grandi bronzi Calciati 5 di Agyrion. Questo ovviamente non esclude che in futuro possano comparire nuovi esemplari, anche da contesti archeologici, provenienti da nuovi conii. Ma questo fa parte del progresso scientifico. Ancora più importante è intanto avere uno studio che faccia il punto della situazione. Giusto? Allora lasciamo lavorare in santa pace chi deve studiare e l'unica cosa che chiediamo è la possibilità di poter consultare lo studio una volta completato e pubblicato. Solo dopo è corretto formulare eventuali critiche…. Circa l'eventuale limitatezza della produzione monetale di Agyrion, sono d'accordo che questa città era stata in qualche modo sopravvalutata, anche perchè la sua fama era legata al fatto che era la città natale del famoso storico Diodoro Siculo. Ma basta conoscere bene i suoi vari momenti storici, integrati dai risultati emersi dagli scavi archeologici, che sono stati fatti su vasta scala in quella città. Per certi versi mi viene in mente un'altra zecca che ha prodotto monete per un'altra guarnigione di mercenari all'interno dell'isola, Mytistraton. Questa zecca è particolarmente importante in quanto il maggiore nominale di bronzo fu anch'esso riconiato sopra il dracma dionisiaco con Atena/Stella e delfini. La grande particolarità (l'unica nel panorama siceliota) è che tale nominale è risultato essere una emilitra, con 6 globetti. Quindi fu una grossa svalutazione e il dracma dionigiano era completamente fuori circolazione. Eppure le emilitre di Mytistraton sono piuttosto rare e, anche per questa ragione, molto ricercate dai collezionisti. Già fin dalla fine degli anni '70 comparvero non pochi esemplari falsi e questo è fuori di ogni dubbio ed evitiamo inutili polemiche. La cosa interessante è che in questa zecca fu emessa anche una litra in argento, con MYTI, nota finora in tre esemplari: NY Sale XI_2006_65 g. 0,68 (ex Moretti) Naville 2_2013_29 g. 0,57 ArtCoins 4_2011_588 g. 0,67 Già questo piccolo esempio rivela l'utilità di stabilire il numero dei conii. A parte le solite difficoltà e considerando l'usura e le techiche di coniazione, posso dire che tutte provengono da una sola coppia di conii. Cosa significa questo. Che in ogni caso fu una emissione di grande rarità e coniata in un momento particolare. Non nego la possibilità che in futuro possa emergere un nuovo conio, ma la sostanza non cambia molto. Se invece i tre esemplari fossero risultati prodotti da conii diversi (in pratica un esemplare sopravvissuto per ogni conio) si aveva un quadro un poco diverso dell'attività di quella zecca…. Questa litra in argento è interessante in quanto serviva per dare valore alla nuova emilitra emessa dalla stessa zecca, ancorando la nuova moneta di bronzo a una valuta reale in argento…. C'è tanto da studiare sulle monete siceliote e non spariamo al pianista, pardon allo studioso che si prende la briga di esaminare nei difficili dettagli una monetazione….1 punto
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Ti do' un altro consiglio, che, secondo me, e' buono come quello di lindap. ''non avere fretta! se hai 500 da investire per una moneta, non vuol dire che devi spendere subito. Le occasioni arrivano, non avere fretta o sicuramente farai scelte sbagliate :) a volte dettate dalla voglia di avere un bel monetone in mano che poi, magari, non si riesce a rivendere :) occhio ''1 punto
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Mettila in acqua distillata per qualche giorno, poi la spazzoli delicatamente con un vecchio spazzolino a setole morbide e la rimetti in acqua distillata pulita. Non so se si toglierà qualcosa ma con molta pazienza forse si. Ciao, Giò1 punto
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salve era un omaggio di questo sito di vendite on-line penso nel 2000 o 2002 http://www.euronova-italia.it/it/home.htm1 punto
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Guastalla, pur essendo una piccola zecca, è tenuta in grande considerazione dai collezionisti di monete rinascimentali, specie se si tratta di pezzi di estrema rarità o di grande qualità. La pesante tosatura di questo esemplare ne pregiudica la qualità ma la rarità resta. E' consigliata la vendita all'incanto; nel forum puoi trovare i contatti di Varesi e Inasta ma ne puoi contattare altre partendo dai loro siti web...hai solo l'imbarazzo della scelta. Ma io non avrei dubbi...la terrei. ciao Mario p.s. @@alessandr0 il prezzo in questo caso lo può stabilire solo il mercato.1 punto
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ma ce ne sono anche di pesanti al limite dei 60 grammi...anni fa ne ho avuto uno di 55 grammi tra le mani..1 punto
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Secondo me ragazzi hanno cominciato a mettere in circolazione vecchi rotilini che prima erano accatastati chissa' dove.Perche' trovare un san marino 2002 dopo 12 anni tra l'altro in ottime condizioni e' abbastanza insolito.Comunque complimenti per il ritrovamento😊1 punto
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certo che le cose meditate sono le cose piu' sensate....... ma è passato un anno !! sveglia ragazzi!!! :crazy: :whome:1 punto
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...più che la forza, la ragione illuminata dal buon senso ... specie in questi tristi tempi ... :D1 punto
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E perché come a Sedgeford (Norfolk, 2003), in areale con presenze preistoriche e più tarde furono rinvenuti 39 stateri d’oro dell’Età del Ferro conficcati all’interno di un osso di bovide? Si tratta di monete definite “gallo belgiche” risalenti al I secolo a.C., abbastanza comuni nella Britannia meridionale. Viceversa proprio all’intento di recuperare il tesoretto in un momento più tranquillo si può attribuire la causa della deposizione del Dallinghoo Hoard (Suffolk, 2008), costituito da 840 stateri aurei deposti attorno al 15 a.C. è il ritrovamento più cospicuo datato all’Età del Ferro britannica.1 punto
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E’ chiaro che l’utilizzo dell’MD ha portato ad un impulso nella scoperta di hoard, come testimoniato dal seguente grafico. Intendo ricordare ancora una volta che queste considerazioni sui metal detector e il risultato del loro impiego in Gran Bretagna non vuole costituire un impulso al loro utilizzo e tantomeno portare paragoni sulle diverse legislazioni vigenti nel Regno Unito e in Italia. In merito si rimanda alla discussione del Forum: http://www.lamoneta.it/topic/30762-lamoneta-it-e-metaldetector/ Sono così suddivisi cronologicamente e va ricordato che il grafico di cui sopra è basato sul numero dei rinvenimenti i e non al valore dei depositi scoperti.1 punto
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Iniziamo a dire che la tua regione è talmente piena di opere d'arte e di monumenti che la nostra Zecca potrebbe passare i prossimi 1000 anni a coniare monete CC da 2 euro, per l'Estonia non so visto che i Romani la non credo siano arrivati non hanno monumenti come i nostri, ma credo che altrettanto abbiano monumenti anche là, ed allora perchè non rappresentarli? Sulla questine "religiosa", o meglio sui segni ed immagini sacre che non dovrebbero apparire sulle monete euro perche l'UE è laica, ritengo che sbaglio di grosso, vero che lo stato deve essere laico, ma altrettanto vero che per millenni l'Europa ha avuto stati Cattolici, e non si puo cancellare con un semplice articolo di legge tutta la storia di un continente, esempio eclatante è stata la Slovacchia che è riuscita ad inserire nella CC del 2013 sia le aureole che le croci nei santi Cirillo e Metodio, vedasi le monete Vaticane, piene di simboli religiosi, ed allora perchè non mettere i ritratti di artisti del passato che hanno creato capolavori con fugure religiose di ogni genere? Sta bene che nelle monete non siano presenti segni irriguardosi, ma perchè non commemorare JFK, tutte domande che dovrebbero essere fatte alla comissione dell'UE in materia di monete, puri burocrati che vivono in campane di vetro a Bruxelles, ci sarebbe da dibattere per giorni interi ma credo che loro non capirebbero, comunque io sto con gli Slovacchi che hanno fatto valere le loro opinioni.1 punto
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Ciao Emiliano, ho provato a leggere il tuo quesito più volte, mi devi perdonare e devi aver pazienza con me: dovresti spiegarti meglio perchè davvero non ho capito. Ti dico in tutta sincerità che mi fa tanto piacere la tua partecipazione alle nostre discussioni. Se ora ti chiedo di riformulare la domanda è perchè ho intenzione di risponderti con vero piacere. Guarda: se proprio non dovessimo riuscire a comprenderci ti lascio il mio numero in privato, sono disposto anche a sentire a voce la tua domanda, mi fai uno squillo e ti richiamo io senza problemi, una volta che avrò compreso riporterò in questa sede la risposta. Ho molto a cuore il discorso sulle tecniche di coniazione e quando vedo persone interessate all'argomento mi fa piacere perchè vuol dire che sto seminando bene.1 punto
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Taglio: 2€ Nazione: Finlandia Anno: 2013 Tiratura: 977.000 Città: Ferrara Condizioni: spl1 punto
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Pino complimenti. Ci hai stracciati e ridotti in striscioline... Gran bei ritrovamenti, molto molto belli ed interessanti! Ora mi vergognero' a postare i ritrovamenti di questa settimana, anche se sono molto più comune... Però la soddisfazione di una mancante e di una comunque in pochi esemplari l'ho avuta.. Arriveranno foto, spero entro domenica.1 punto
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penso che sia un falso del mezzo Pirreale di Maria di Sicilia 1377/1392 Come l'ultima immagine del link che ti posto http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MSC/3 Comunque attendi conferma dagli esperti di questa monetazione..1 punto
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Sono felice di aver comprato una moneta con un usura accentuata, dove il ritratto, l'espressività, il naso, la basetta e il viso sono andati. Felice anche che la moneta presenti una frattura che la deprezzi ulteriormente. Insomma sono davvero contento di aver preso una moneta comune in bassa conservazione. L'unica cosa di cui sono dispiaciuto è che l'ho pagata meno dei 220 € e quindi meno dei vari passaggi d'asta. Sfido a trovarla a tale prezzo. Peccato davvero...... Ovviamente se non avesse avuto i difetti appena citati, staremmo parlando di una moneta in FDC Semmai deciderò di rivenderla di sicuro non ci avrò perso un euro (anzi) e magari troverò pure più estimatori di quanto possa immaginarmi1 punto
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Non mi pare che le teorie avverse di due forumisti rappresentino in toto il pensiero della comunità scientifica ( non avrei trovato appoggio........ !!! ). Al sig. Giuseppe rispondo che l'evidenza chimico-fisica è a volte determinante ( occupandomi del problema dei falsi in raccolte museali ho fatto analizzare sezioni condotte su campioni appositamente sacrificati ): non era mia intenzione incantare nessuno. Rispondendo a Numizmo c'è qualcuno in questo forum che sa bene che la mancanza di info dettagliate è stata e rimane una mia scelta. Per concludere evidenzio come l'intento di informare i forumisti dell'esistenza di falsi molto pericolosi si sia trasformata in un attacco verso il responsabile della segnalazione. Chi tra i forumisti ha capito quello che volevo dire ha fatto tesoro del post e a ha avuto l'intelligenza di non rendere così accesa e visibile la discussione; ma non tutti hanno lo stesso intuito !!!! e hanno preferito polemizzare piuttosto che scrivermi in privato. Ciò accade quando l'istinto prevale sulla ragione1 punto
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Mi tirate dentro per i capelli..... :blum:, Milano è tutto un cuneo, nel senso buono del termine, cerco però anche di collegarmi a un qualcosa che è stato già detto, Monbalda parla per Genova di periodo di Enrico VI, vediamo a Milano....a Milano abbiamo i cunei con i denari imperiali scodellati che si ritengono essere stati coniati a Nosedo nel periodo 1162 - 1167, abbiamo cunei, anche globetti, ma il cuneo c'è in stragrande abbondanza nei terzoli milanesi. Sui terzoli è indispensabile leggere l'importante contributo di Arslan sul ripostiglio di Tremona con ben 701 denari terzoli, di questi solo 7 non avevano i cunei. I cunei sono poi tacche ( una, due, tre , quattro, ma anche nessuno ) apposte incidendo il conio ,lo studio di questi è enorme e credo che Arslan stia ancora lavorandoci sopra per una analisi statistica. Le monete di Tremona dovrebbero essere comunque della seconda metà del XIII secolo, la datazione probabile di formazione del ripostiglio è per l'ultimo quindicennio del XIII secolo. Difficile risalire a cronologie sui cunei mentre le analisi risultano più facili e portano a tre tipologie distinte che riguardano le lettere HE in nesso. Poi ovviamente c'è anche un ampio capitolo che riguarda i grossi, ma già qui abbiamo dati da incrociare anche con altre monetazioni già presentate, abbiamo dati e cronologie abbastanza precise. Sul perché dei cunei Arslan si sofferma, li ritiene e li definisce " segni criptici ", però certamente delle ipotesi vengono fatte a proposito ( distinzioni per peso, o per qualità o per quantitativi previsti, indicazione per la responsabilità dell' emissione o per una corretta esucuzione.....) difficile a dirsi, a livello personale, penso sempre a dei segni identificativi di una certa emissione. Ma poiché come si dice anche l'occhio vuole la sua parte....mi sacrifico anch'io, anche se questa cartuccia volevo giocarmela onestamente più avanti..... :blum:, diciamo che è dedicata a Picchio, Arka, a tutti ovviamente....a questo punto :blum:... E' uno splendido denaro imperiale fortemente scodellato e dall'incredibile conservazione per il tipo di moneta, sono molto ben leggibili le leggende, in particolare quella al diritto, è di quelli definiti del 1° tipo con globetti coniati a Nosedo, per intenderci Murari 17. E visto che parliamo di cunei, quanti cunei ha ....? Buon week - end e buone riflessioni....a questo punto.... Mario1 punto
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Purtroppo caro Babelone il problema è questo: fin quando una moneta autentica stravolta da un incisore può considerarsi autentica ? Mi spiego meglio : una moneta senza contesto di ritrovamento ( come lo sono tutte quelle sul mercato ) è degna di interesse per lo studioso solo perchè a dispetto dei dati perduti può ancora fornire informazioni di natura stilistica, epigrafica, ponderale, ecc. Ma se anche quest'ultima possibilità viene preclusa da interventi di lifting commerciale finalizzate a miglioramenti estetici allora non ci siamo più. Il potenziale informativo del documento monetale non è proporzionale al suo aspetto estetico, non dimentichiamolo mai al fine di non sancire la morte della numismatica intesa come scienza. Personalmente ( faccio quest'ultima osservazione prima di argomentare la mia tesi sulla base di foto inedite ) ritengo che un collezionista debba provare lo stesso grado di insoddisfazione sia toccando un falso che un esemplare autentico ma stravolto che altro non è che una rivisitazione a posteriori di un moneta autentica. Detto questo posto le foto di alcuni esemplari autentici da vecchie collezioni:1 punto
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e la miseria complimenti !!!! per completare anche l'euro di Monaco 2002!! piu tutte quelle da divisionali !!!1 punto
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Sul discorso tedesco, a sto punto non mi meraviglio se a breve escono tirature da circolazione, anche basse per qualche taglio 2007 o 2008 . Non possono provenire tutte da Divisionali, sarebbe fin troppo assurdo. E complimenti per la monegasca, è sempre una soddisfazione trovarne una, lo so ;-)1 punto
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Cioe' 'sta moneta circola da 12 anni e nessuno se ne e' mai accorto?Cavolo..complimentoni ancora Pino😀1 punto
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L'ho guardato un po' meglio e mi sembra di poter confermare sia il Lunardi 16 con leggera ribattuta (i segni in rosso: il punzone di chiusura della C e la gambetta destra della A), devo dire che la legenda araba del retro è un po' diversa da quelle disegnate sul Lunardi ma, anche qui, potrebbe essere effetto di ribattitura ...chissà. Questi aspri sono piuttosto mal visti dai collezionisti moderni ma, a mio parere, oltre ad essere di buon argento sono monete che dimostrano la politica genovese di integrazione e il rispetto per le culture straniere con la scritta e il segno arabo in un lato della moneta.1 punto
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Buongiorno a tutti signori!!!! oggi esce il materiale pubblicitario su tutta la provincia di Frosinone, stiamo lavorando alacremente per questa manifestazione . . speriamo davvero molto vi possa piacere :)1 punto
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Per me la priorità c'e' l'ha sempre quella che conieranno con l'aria condizionata incorporata. Sarà l'unica di questa tipologia che comprerò sicuramente, sai che goduria l'estate? :crazy:1 punto
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solo USB senza aria condizionata? naaaaa... troppo nornale! :crazy: ___________ ___________________ meglio questo 5 dollari d'argento del 2010 delle Isole Cook. una moneta uovo Fabergè1 punto
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