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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/08/14 in tutte le aree

  1. @@incuso @@Reficul @@picchio @@ilcollezionista90 Articolo on line A cura di Francesco Di Rauso Un parmense alla corte dei Borbone di Napoli. La medaglia del 1821 per il perfezionamento dei bilancieri nella Regia zecca di Napoli Giuseppe Conti, nacque a Pellegrino Parmense (Parma) il 17 genn. 1779 da Bartolomeo e Caterina Marrubbi. In giovane età venne avviato alla vita ecclesiastica e mandato in un collegio di Parma gestito dai gesuiti. Da subito mostrò un grande interesse per le discipline scientifiche e alla fine degli studi gli vennero conferiti gli ordini sacri. Nel 1801 ottenne l'insegnamento come ripetitore sulla cattedra di Fisica e di Matematica presso il Collegio Lalatta di Parma (in seguito Convitto Maria Luigia) che comprendeva la prima scuola media superiore di Parma aperta a tutti. Mantenne la cattedra fino al 1808 e fu ammiratore ed amico del professore Giuseppe Veneziani di Piacenza con cui si manteneva in contatto epistolare, il Conti, come lo stesso Veneziani, costruiva gli apparecchi di fisica che gli servivano per l'insegnamento e scriveva libri di testo, tra i quali sono citati nelle biografie: Proposizioni fisico-matematiche del 1805 e Proposizioni di geometria. Trasferitosi a Napoli il 170 agosto 1809 per insegnare ai figli di alto funzionario del regno venne nominato socio del Reale Istituto d'Incoraggiamento alle Scienze Naturali di Napoli, una fra le più importanti istituzioni nel periodo tra il 1806 e il 1819. Fece parte della Commissione per la riforma del sistema pesi e misure, che in quegli anni si voleva istituire nel regno. A tale scopo costruì i primi modelli dei campioni unificati di pesi e misure nel suo attrezzato laboratorio, nel quale perfezionò inoltre strumenti fisici ed astronomici. La sua capacità inventiva ed innovativa nella tecnologia divenne preminente tra il 1815 e il 1845. Professore di Meccanica pratica, costruì torchi e due bilancieri per la zecca reale. Risolse il problema pratico dell'azionamento idrico delle macchine della grande filanda serica di San Leucio (Caserta); fino ad allora il problema era considerato insolubile a causa della lontananza e del dislivello esistenti tra la manifattura e le acque del fiume che dovevano alimentare l'opificio. Giovò alla direzione di artiglieria con la costruzione di un fornello fumivoro. Nel 1824 ebbe un brevetto reale d'invenzione per delle verghe di ferro di forma speciale applicabili ai ponti ed alle armature; come anche per delle lamine dello stesso metallo da usare come tettoie. Con le sue verghe speciali, costruì tre modelli di ponti sospesi, uno secondo il sistema del Capitano Samuel Brown e due altri secondo sistemi da lui stesso inventati, di facile esecuzione e manutenzione. Nel 1832 costruì anche la prima macchina a vapore italiana a bassa pressione. Una dettagliata descrizione di tali lavori realizzati nel suo laboratorio è riportata nella Gazzetta di Parma, 1827, pag. 37 e ne parla anche Lorenzo Molossi nel Dizionario Topografico per le province parmensi a pag. 358. L'epidemia di colera del 1836 e l'opera di suoi malevoli avversari iniziarono il momento del suo decadimento. Ciò nonostante scrisse un metodo per raddoppiare le forze idrauliche a vantaggio dell'agricoltura e delle fabbriche. E' del 1837 un congegno per mietere cereali ed un mulino di nuova foggia. Nel 1845 ideò un nuovo metodo per utilizzare vantaggiosamente la forza motrice delle cadute d'acqua, applicabile a correnti di bassa velocità; perfezionò una pompa di metallo a stantuffo elastico per usi edili, industriali e per l'irrigazione dei campi, con potenze da uno a quattro cavalli, che gli fruttò una medaglia d'oro dal Re. Durante il VII° Congresso degli scienziati italiani tenutosi a Napoli nell'autunno del 1845 fu eletto membro della commissione per le irrigazioni del Regno. Altre fonti dicono che negli ultimi anni della sua esistenza fu pensionato dal re di Napoli, morì il 9 maggio 1855. La medaglia protagonista di questo breve studio è da considerarsi della più grande rarità, gli unici esemplari apparsi finora sono riportati al n. 125 dell'opera di Eduardo Ricciardi del 1930, nel catalogo d'asta Christie's dell'aprile 1992 e nell'opera di D'Auria al n. 138 (proprio questo esemplare, ora Coll. Di Rauso). La medaglia ha un diametro di 31 mm. ed è di fattura e rilievi molto semplici, da un lato troviamo due fronde di alloro e al centro la seguente epigrafe: PRIMO SAGGIO / CO' BILANCIERI / DIRETTI / DALL'AB.e CONTI.; al rovescio due fronde di alloro e al centro: ESEGUITI / DA ARTEFICI / NAZIONALI / NAPOLI 1821 Purtroppo in nessuno dei testi finora consultati viene indagata la figura dell'abate Conti citata al dritto, è certamente cosa gradita a noi numismatici sapere dell'esistenza di un così importante personaggio. Come già accennato nella suddetta biografia, la regia zecca di Napoli venne munita di questi nuovi macchinari, l'esistenza di questa medaglia conferma la paternità dei nuovi macchinari e l'anno in cui entrarono in funzione per la prima volta (1821, regnando Ferdinando I di Borbone). Tutto ciò dovrebbe rendere tale medaglia oggetto di notevole interesse da parte di noi numismatici proprio perchè è la prova tangibile di un importante ammodernamento monetario. Ma in cosa consisteva tale perfezionamento? Forse servì a perfezionare anche la qualità delle coniazioni delle medaglie e a limitare i difetti presenti sulle monete? Considerando la natura e l'entità dei difetti presenti nelle monete coniate prima e dopo tale anno nella zecca partenopea, è facile dedurre che con tali attrezzature si ebbe una certa migliorìa per quanto concerne i tempi di coniazione e dell'ottimizzazione dei costi di produzione. I nuovi macchinari apportarono invece per le medaglie un notevole incremento del livello qualitativo ed artistico, dopo il 1821 a Napoli continuò la coniazione di medaglie di grande qualità e i nuovi bilancieri del Conti fecero sì che si potessero battere medaglie dai rilievi altissimi. La presenza dei graffi sulle monete è da attribuirsi a tutt'altre motivazioni, in particolare alle modalità di imprimitura delle leggende nel taglio. A confermare le basi della mia teoria sul collegamento tra graffi e modalità di imprimitura del contorno, basti pensare che nelle medaglie napoletane dell'epoca tali difetti non sono presenti in quanto il taglio è liscio.
    5 punti
  2. Ciao Emiliano, se vedi bene ho scritto pochi giorni fà in questa discussione qualcosa che potrebbe interessarti riguardo i graffi di conio (cfr. post 5) http://www.lamoneta.it/topic/118418-difetti-di-conio-nelle-monete-di-ferdinando-ii/page-1 . Comunque visto che l'argomento t'interessa (e ciò mi fa piacere) pubblicherò oggi alcune notizie inedite sugli ammodernamenti della zecca di Napoli dell'800, sarà un argomento che interesserà da vicino il nostro amico @@incuso ....... :good:
    4 punti
  3. Guastalla (come le altre zecche "minori" gonzaghesche) sarà pure una zecca di nicchia, ma chissà perchè tutte le volte che provo a prendere qualcosa di questa zecca in una qualsiasi asta, me ne resto immancabilmente a mani vuote. Per quanto riguarda il valore o il fatto che sia R5 e senza passaggi in asta (senza passaggi sul nostro catalogo non significa però che non sia mai passata in asta, posso assicurare che i collezionisti di un certo livello questa zecca sanno benissimo come e quando questa moneta è passata in asta pubblica) non mi fossilizzerei troppo, monete di queste zecche sono quasi sempre di grande rarità, e spesso lo sono anche monete che certi cataloghi cartacei di settore classificano con indici di rarità molto bassi (conosco monete classificate R che sono molto più rare di certi R4 o anche R5). Chi è del settore poi un valore di massima sa sempre quantificarlo, paragonando passaggi di monete di modulo e rarità similare. In ogni caso la stima o la base d'asta che viene stabilita dalla casa d'aste conta zero se non meno di zero: le monete importanti come questa possono anche partire da 1 Euro e faranno il loro prezzo, perchè i collezionisti ci sono e sono pure molto agguerriti. A titolo di esempio linko un esemplare guastallese passato in una recente asta Thesaurus: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F3G/7 E' un esemplare da 2 lire (40 soldi) di Ferrante III, nipote di Ferrante II, che ha lo stesso rovescio del 42 soldi di questa discussione, è una moneta più tarda ma di modulo simile e di rarità anche non molto diversa (è classificata R4). Nell'asta che ho citato partì da una modestissima base d'asta di 300 Euro, ma alla fine venne battuta a una cifra di 4500 Euro più diritti d'asta... La conservazione va però detto che era notevolmente superiore al 42 soldi di questa discussione.
    3 punti
  4. Questa è la monetina che volevo presentare qualora al concorso ci fosse stata la suddivisione tra straniere ed area italiana. (alla fine per le moderne in rame ho scelto di presentarne una del Regno di Sicilia) Coniata nel 1790 durante una breve insurrezione dei Paesi Bassi contro il dominio austriaco (1713-1794). Gli Stati Uniti del Belgio esistettero per soli undici mesi, l'Austria schiaccia l'insurrezione, ma pochi anni dopo il territorio fu occupato ed annesso alla Francia rivoluzionaria. Quarant'anni dopo (1830) i Paesi Bassi del Sud raggiungono l'indipendenza creando il moderno stato del Belgio. 2 Liards 1790
    3 punti
  5. Accolgo anche io con piacere l'invito di Fratelupo e posto la mia monetina in questa bella discussione. La moneta che ho presentato al Concorso "La Più Bella 2013 è un Denga di Ivan IV, detto "Il Terribile", granduca di Mosca e zar di Russia (1530-1584), personaggio affascinante e temibile. La moneta è della zecca di Mosca, pesa gr 0,34 ed è d'argento Al dritto presenta Ivan IV a cavallo in posa da battaglia con in pugno la spada Al rovescio un'iscrizione in cirillico su 3 righe, il taglio è liscio Note storiche e numismatiche: Dall'Enciclopedia Treccani on-line: Ivan IV il Terribile (russo I. Vasil´evič Groznyj) granduca di Mosca e zar di Russia. - Succedette al padre, il granduca Vasilij III (1479-1533), a tre anni. Incoronato zar nel 1547 (primo a fregiarsi di tale titolo), riorganizzò il sistema militare e l'amministrazione, rafforzando il potere centrale a scapito di quello nobiliare (boiari). La conquista delle capitali tatare Kazan´ (1552) e Astrachan´ (1556) estese il dominio russo all'intero corso del Volga. Meno successo ebbero i tentativi espansionistici nel Baltico, dove I. fu sconfitto anche a causa del tradimento di alcuni boiari (1564). In seguito a ciò - servendosi dell'opričnina, guardia dello zar elevata a nobiltà territoriale - diede vita a una sanguinosa repressione contro i boiari. VITA E ATTIVITÀ Figlio (1530-1584) del granduca Vasilij III, mortigli da bambino i genitori, visse i primi anni - formalmente, dal 1533, sul trono - in mezzo alle lotte dei boiari, divisi fra i partiti degli Šujskij e dei Belskij, ma uniti nella volontà di tenerlo soggetto ai loro voleri. Nel 1543, a 13 anni, dopo essersi creato un seguito di fedeli, cominciò a mettere a morte i boiari più potenti e riottosi, cosicché, quando (1547) cinse la corona di zar, si era già assicurato un potere senza limiti. In politica interna, I. IV cominciò subito a riordinare il sistema militare, l'amministrazione ecclesiastica e quella locale, rendendo più agile l'esercizio del potere secondo quelli che erano i suggerimenti del cosiddetto consiglio eletto, diretto dal principe Kurbskij. In politica estera, con la presa di Kazan´ (1552) e quella di Astrachan´ (1556), la Russia estese il suo dominio a tutto il corso del Volga. Si volse quindi al Mar Nero, e già stava per ottenere un decisivo successo, quando (1558) diresse i suoi sforzi verso il Baltico, dove la secolarizzazione dell'Ordine Teutonico gli offriva l'occasione per sottomettere la Livonia e aprirsi uno sbocco su quel mare. Di fronte al pericolo di essere sottomesse a I. IV, la maggior parte delle città della Livonia passarono sotto il controllo della Polonia-Lituania o della Svezia, creando due nuovi fronti di guerra. Ad alcune sconfitte militari si aggiunse (1564) il tradimento di alcuni boiari, fra cui Kurbskij, passati dalla parte dei Polacco-Lituani. I. IV decise allora di stroncare definitivamente il potere dei boiari, e, come primo atto, costituì una propria guardia del corpo (opričnina) che elevò a nobiltà terriera con la concessione di terre e città tolte ai boiari. Con essa I. IV compì in quasi 10 anni una sanguinosa repressione, che, con le sue 4000 e più vittime, diminuì fortemente il potere dei boiari, impedendo che essi mettessero radici feudali. La lunghezza della guerra di Livonia e la sconfitta subìta a opera del khān di Crimea, Devlet Girej, che giunse a incendiare Mosca (1571), lo indussero ad alleggerire il peso dell'opričnina e a riconciliarsi con i boiari, tracciando un limite fra i territorî facenti parte della zemščina (o amministrazione territoriale, cioè dei boiari), e quelli dipendenti, attraverso l'opričnina, direttamente dallo zar. Questa politica di pacificazione non sottrasse I. IV alle sconfitte da parte di Stefano Báthory, re di Polonia, e degli Svedesi che (1581) presero Narva. Solo la mediazione del papa, che inviò il gesuita Possevino, condusse la Moscovia a una tregua con la Polonia (1582). Nel 1583 I. IV concluse una pace onerosa con la Svezia, rinunciando a tutto il litorale del Golfo di Finlandia. Nel complesso il regno moscovita uscì stremato sia dalla guerra di Livonia, sia dal duro regime dell'opričnina, e solo la conquista della Siberia a opera di Ermak (1581) attenuò sul momento la penosa impressione di sconfitta. Grazie, Giò
    3 punti
  6. ciao, anche le emissioni divisionali degli anni '70 del Vaticano sono ufficiali,per intenderci quelle con il cartoncino traforato rosso...Dal 1947 hanno dismesso i cofanetti e utilizzato i cartoncini,tranne che per le serie "cardinalizie",i bellissimi cofanetti color rosso con stemma papale...sogno proibito di ogni collezionista della Santa Sede... si,le emissioni per gli anni dal '43 al '45 vennero coniate postume nel 1946, al termine della guerra.Le monete del 1942 furono le ultime ad essere coniate nel 1943.Sarebbe anche interessante sapere perchè il Vaticano continuò la coniazione in oro fino al 1959 nonostante il Regio decreto del 1940(o 1941 non ricordo) lo vietasse espressamente(infatti per la Repubblica bisogna attendere il 1993 per avere un valore aureo)...forse bisognava smaltire qualche scorta non partita per Berlino? Sarebbe bella una storia stile Petronius :)
    2 punti
  7. Salute dall'asta n°3029 di Heritage Auctions Inc del 14-16 gennaio 2014 lotto n°30776 aggiudicato a $ 14.000 + diritti d'asta 4 Cavalli :FERDINANDO IV di BORBONE(1759-1799)I Periodo ,anno 1788 rame D/FERDINAN.IV SICI.REX;busto del regnante volto a destra e sotto sigla P(iniziale dell'incisore Domenico Perger) R/Grappolo d'uva con due foglie;sotto data 1788(in questo esemplare non vi è indicazione del valore) Riferimenti:PANNUTI E RICCIO 136;MIR 406/1 La moneta proprio per il fatto che non presenta indicazione del valore,che normalmente è posta al Rovescio,è di estrema rarità accentuata ,oltretutto,dall'alto stato di conservazione. --Salutoni -odjob
    2 punti
  8. un bb/spl è una conservazione che ti permette ancora di godere appieno della moneta....secondo me con un budget di 500 euro riesci a prendere anche qualcosa in più....visti i tempi. lascia perdere qfdc e simili...andresti a spender cifre che non vuoi spendere e davvero elevate. marco
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  9. Taglio: 20 cent Nazione: San marino Anno: 2002 Tiratura:147.000 Città: Romagnano Sesia (novara, piemonte) Condizione: SPL
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  10. Il fenomeno dell’hoarding nella preistoria Esistono ritrovamenti votivi dell’Età del Bronzo, perloppiù localizzati in aree fluviali e nei pressi di sorgenti. Alcuni depositi dell’Età del Ferro presentano analoghe caratteristiche votive ed un esempio palese è dato dal Snettisham Hoard (Norfolk), costituito dalla deposizione in un pozzetto di torques celtici in oro e argento. Altri presentano caratteristiche più complesse, come il Hallaton Hoard (Leicestershire). Individuato ne 2000, l’area circostante fu oggetto di scavo tra il 2001 e il 2003. Furono rinvenute 5.292 monete totali in ben 16 gruppi distinti. La natura del sito è complessa: sul pendio di una collina è stata individuata una struttura munita di fossato che sembrerebbe esser stata usata dalla popolazione locale per feste rituali, stando ai numerosi resti ossei animali rinvenuti. Nei pressi di quella che doveva essere l’entrata sono stati individuati ben 14 depositi di monete mentre poco più lontano era stato deposto un elmo romano contenente ben 1.170 monete celtiche locali; poco disgiunto, nel fossato, era celato un altro deposito di 142 monete ed alcuni oggetti in argento. Le monete sono celtiche del I secolo d.C., così come l’elmo mentre la datazione C14 segnala circa 50 d.C., ovvero il periodo della prima romanizzazione britannica. http://www.britishmuseum.org/research/research_projects/all_current_projects/the_east_leicestershire_hoards.aspx http://www.britishmuseum.org/research/research_projects/all_current_projects/the_east_leicestershire_hoards/the_coins.aspx
    2 punti
  11. @@UmbertoI , scusami, forse ho capito perchè Pietro ha postato questa moneta pur immagiando di averla presa ad un prezzo onesto. Io penso che bisogna comprendere chi si affaccia alla numismatica, mostrare un nuovo acquisto a noi che siamo già nel forum da anni serve ad acquisire una certa sicurezza. Ho assistito ad acquisti di monete da parte di persone sicure di sè, persone che non facevano sapere a nessuno ciò che acquistavano per non essere pedinati dalla concorrenza, quando dopo alcuni anni hanno mostrato la loro collezione ha avuto qualche sorpresa amara, convinti di aver fatto affari alla fine si sono resi conto di aver beccato un certo numero di falsi o di monete ritoccate. Oltretutto sappi che spesso noi numismatici ci troviamo a combattere ogni giorno contro il volere delle nostre famiglie che non vedono di buon occhio i nostri piccoli investimenti, ci definiscono degli sfigati e dei perditempo, Pietro ha trovato in noi degli amici sinceri e disinteressati con i quali condividere le sue new entry, è questo lo spirito del nostro forum. E' da apprezzare certamente una persona che a pochi minuti dall'acquisto ha già tanta voglia di mostrarcela, magari ce ne fossero di persone come lui. In poche parole Pietro ha bisogno di mostrare le sue monete per essere incoraggiato, consigliato (anche criticato, purchè sia una critica costruttiva), per sentirsi uno di noi e per far capire il genere di strada che intende percorrere. Forse avrò sbagliato io a stimargliela orientativamente tra i 300 e i 400 massimi? Guardate che non sono uno sprovveduto, ho visto vendere di peggio anche a 400. Caro @@UmbertoI , sono certo che avrai frainteso il senso dell'intervento di Pietro, capita quando si sta dietro una tastiera (meglio discutere a quattro occhi), comunque per farti perdonare ti condanno a mostrarci nel giro di 30 giorni un tuo prossimo acquisto. :rofl:
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  12. ... ....ottimo modo di fraintendere e buttare al vento tanti giudizi...complimenti... allora...l'ha pagata 179,99 euro...fermi tutti...5 minuti di applausi...la prossima volta che apri un topic magari scrivi..." venite a soddisfare il mio ego" io personalmente a 179,99 euro non l'avrei comprata... terrei a precisare un po meglio il mio giudizio precedente...quando ho detto che sarebbe stata decisamente piacevole..intendevo che per rilievi è decisamente oltre a molte altre nella media..e che se con 50 euro in più...70 euro in pi ci fosse stata meno usura sul viso del sovrano io sarei stato mille volte più felice...poi ho già detto...sotto 240 è un buon acquisto...tutto questo essere permalosi.... e confermo..a 179,99 non si poteva trovare di meglio. Detto questo forse dovresti scusarti con chi ...con tanto garbo ha espresso pareri..che tu hai richiesto...non si parla di fdc...si parla di bb ...con usura disomogenea e bb con usura omogenea...
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  13. Ecco qua il 2 Euro di Monaco trovato da CrisLV a Borgo, finalmente sembra che inizino a girare anche qui al nord-est. Scrivo col pc dove non ho installato photoshop quindi non l'ho ritagliato, ottimo lo stesso comunque.............. :good:
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  14. Sono rientrato in Italia e ho provveduto a caricare su academia.edu l'intera tesi al seguente indirizzo: https://www.academia.edu/5996784/La_monetazione_in_argento_di_Poseidonia_The_silver_coinage_of_Poseidonia_BA_thesis_ Il lavoro è stato svolto nell'ambito di una tesi triennale a carattere compilativo e si basa su un piccolo campione di cataloghi in possesso delle università di Genova e Pavia. L'intento del lavoro è quello di prendere in esame l'intero periodo caratterizzato dall'emissione di monete in argento e di sintetizzare l'evoluzione degli aspetti tipologici più caratteristici e dell'apparato epigrafico.. Purtroppo non sono presenti immagini per motivi di copyright ma per ogni moneta è riportato preciso riferimento al relativo catalogo. Spero che il mio modesto lavoro vi possa essere utili e che siate clementi nel giudizio. Per ogni domanda sono a vostra disposizione. Andrea Parodi
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  15. ok..questa è l'ultima...lo giuro...spero...credo...com'è venuta..è quella che è più aderente alla realtà...nella realtà è solo più luminosa... ;D
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  16. quello sempre..... racconto un piccolo aneddoto: da bambino passavo parte delle mie estati in campagna, spesso in compagnia dei contadini (specifichiamo: non parliamo di tanti anni fa, eh :D)... una volta uno di loro stava contrattando la vendita di un pezzo di terreno che il potenziale acquirente riteneva essere troppo caro... discuti e discuti, ad un certo punto il contadino si china, raccoglie un pugno di terra e dice in dialetto "signore mio, questa non la fanno più"....
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  17. Ciao @@ciosky68, Ho l'impressione che, all'altezza delle gambe sotto la S della Tua moneta, c'è una ruota. Saluti Eliodoro
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  18. Io dico che se venisse a mancare definitivamente l'elettricità, preoccuparmi della collezione sarebbe l'ultimo pensiero al mondo :lol: petronius oo)
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  19. Ciao da quel che vedo sembrerebbe con al retro la Felicitas con caduceo e cornucopia, ma non ne sono troppo sicuro. Silvio Hadrianus.doc
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  20. fortunatamente @@alessandr0 ...i gusti dei collezionisti sono vari...se tutti puntassimo alla stessa cosa finiremmo per pagare 200 mila euro un 2 lire briosa del 16 ..e a far giocare i nipoti e i figli con i tornesi ... guarda ad esempio i pochi passaggi in asta dei 2 centesimi 3 braccia e 4 braccia...misà che quest'ultima in fdc ha strappato 1000 euro...c è chi non darebbe 1 solo euro.... :offtopic: :offtopic: :offtopic: :offtopic: :offtopic:
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  21. Mi sono trattenuto dal fare commenti perchè, da inesperto della monetazione, il mio unico scopo era leggere e capire... Però ora un OT mi deve essere concesso: è bello, per un utente che vorrebbe approfondire aspetti a lui sconosciuti, vedere come discussioni interessanti possano diventare vetrine di saccenza, supponenza, e scarsa educazione... Se lo si ritiene necessario, rimuovete pure il mio commento
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  22. @@adolfos Una data certa della nascita del grosso di Arezzo è che sia anteriore al 1289, anche se taluni ritengono che possa essere nato sotto il vescovato di Guglielmo degli Ubertini la cui morte avvenne nel 1284. Per la seconda parte delle domanda non saprei dare una risposta, ma sentiamo altri pareri più attenti alla monetazione. Allego comunque il link di una precedente discussione in cui ne parlammo, anche se marginalmente. http://www.lamoneta.it/topic/111266-grosso-agontano-ancona/page-5?hl=arezzo
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  23. penso che per un pezzo esclusivo...la parola sia molto al conferente...dato che la casa d'asta ci guadagna anche solo in visibilità anche se non vende...in ogni caso fa rumore un asta con un pezzo da 90...poi c è gente che studia e prevede il mercato...certo..sbagliare si può...basterebbe guardare il caso del 10 tornesi 1796..non credo ci fossero per quello passaggi d'asta noti...
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  24. Guastalla, pur essendo una piccola zecca, è tenuta in grande considerazione dai collezionisti di monete rinascimentali, specie se si tratta di pezzi di estrema rarità o di grande qualità. La pesante tosatura di questo esemplare ne pregiudica la qualità ma la rarità resta. E' consigliata la vendita all'incanto; nel forum puoi trovare i contatti di Varesi e Inasta ma ne puoi contattare altre partendo dai loro siti web...hai solo l'imbarazzo della scelta. Ma io non avrei dubbi...la terrei. ciao Mario p.s. @@alessandr0 il prezzo in questo caso lo può stabilire solo il mercato.
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  25. ma ce ne sono anche di pesanti al limite dei 60 grammi...anni fa ne ho avuto uno di 55 grammi tra le mani..
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  26. Secondo me ragazzi hanno cominciato a mettere in circolazione vecchi rotilini che prima erano accatastati chissa' dove.Perche' trovare un san marino 2002 dopo 12 anni tra l'altro in ottime condizioni e' abbastanza insolito.Comunque complimenti per il ritrovamento😊
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  27. L'anno lo leggi sotto il collo del sovrano..... nella tua moneta si legge 162? ...l'ultima cifra è fuori tondello....
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  28. http://www.lamoneta.it/topic/116425-concorso-la-piu-bella-2013/ Che gioia esserti stato d'aiuto !!!! Questa volta è toccato a me !!! :drinks: Ci sono risalito.... Saluti Alessandro
    1 punto
  29. certo che le cose meditate sono le cose piu' sensate....... ma è passato un anno !! sveglia ragazzi!!! :crazy: :whome:
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  30. Una buona domanda. Non ho una risposta pronta, nibanny, così ho dato qualche pensiero. Ero piccola quando ho iniziato a collezionare monete, e perché il denaro è difficile da trovare quando sei un ragazzino, il mio fuoco doveva essere su piccoli tagli. E naturalmente le monete che ho visto in circolazione, sia qui che in Europa non sono mai sono oro e perché il mio primo—e continuando—amore era per le monete di tutti i giorni, qualsiasi interesse per le monete d'oro doveva essere imparato piuttosto che essere sperimentato in prima persona. Questo era particolarmente vero negli Stati Uniti, dove era difficile ottenere monete d'oro moderne—mi ricordo quando i canadesi ha pubblicato un nuovo pezzo d'oro 20-dollari come parte della loro monetazione centenario del 1967; era illegale importare moneta in Stati Uniti, quindi l'idea di raccogliere l'oro è diventato ancora più remota. (Bene e anche gli avvertimenti contro le contraffazioni allora-dominante di oro frazionario "California", e quello che mi sembrava di essere i prezzi incredibilmente bassi dell'oro piccolo messicano che incontrato in riviste di hobby—ho deciso che ci deve essere qualche cattura.) Ho fatto iniziare la costruzione di una collezione di tipo d'oro degli Stati Uniti più tardi. (Non c'è solo resistendo il miraggio di una Saint-Gaudens double-eagle! Così grande, così pesante, così bella!) E io adoro incusa quarter- e mezzo-aquile del 1908-29, e dato che stiamo parlando di monete in circolazione qui, si adattavano mia raccolta parametri. E poi ho anche iniziato a comprare alcune delle monete d'oro del mondo che ho ammirato. Ma, finalmente, ho dovuto restringere i miei interessi raccolta in qualche modo. Ho pensato che avevo solo tanto tempo (e io sono abbastanza vecchio per sapere tutta la vita non è molto tempo a tutti), così fuori andarono le monete d'oro che avevo accumulato, e anche il suono in un interesse per lo sviluppo romano e bizantino di monete. (Rame bizantino—oh mio!) Vorrei dire una cosa contro oro, perché mi fa sentire meglio di non avere qualsiasi ora :D : una delle più grandi attrazioni di oro è—per me—uno dei suoi più grandi svantaggi. Per me, il colore dell'oro leali ottiene noioso. Vecchio rame sembra vecchio rame, e vecchi argento sembra argento vecchio, ma vecchio oro appare come nuovo oro appare come vecchio oro appare come nuovi oro appare come sembra... Mi dispiace, sono andato su e su, ma c'è, perché io non colleziono monete d'oro. ;) v. -------------------------------------------------- A good question. I didn’t have a ready answer, nibanny, so I gave it some thought. I was little when I began collecting coins, and because money is difficult to find when you’re a kid, my focus had to be on the small denominations. And of course the coins that I saw in circulation both here and in Europe were never gold, and because my first—and continuing—love was for the coins of the everyday, any interest in gold coins had to be learned rather than experienced firsthand. This was especially true in the U.S., where it was tough to get modern gold coins—I remember when the Canadians issued a new 20-dollar gold piece as a part of their 1967 Centennial coinage; it was illegal to import the coin into the U.S., so the idea of collecting gold became even more remote. (Well that, and also the warnings against the then-pervasive counterfeits of “California” fractional gold, and what seemed to me to be the unbelievably low prices of the small Mexican gold that I encountered in hobby magazines—I decided there must be some catch.) I did start building a type collection of U.S. gold later on. (There’s just no resisting the lure of a Saint-Gaudens double-eagle! So big, so heavy, so beautiful!) And I do adore the incuse quarter- and half-eagles of 1908-29, and since we’re talking about circulation coins here, they did fit my collecting parameters. And then I also started buying some of the world gold coins I admired. But, finally, I had to narrow my collecting interests somehow. I figured I had only so much time (and I’m old enough to know a lifetime isn’t much time at all), so out went the gold coins I had accumulated, and I also reined in a developing interest in Roman and Byzantine coins. (Byzantine copper—oh my!) I would say one thing against gold, because it makes me feel better about not having any now :D : one of gold’s biggest attractions is—for me—one of its greatest drawbacks. For me, the unvarying color of gold gets tiresome. Old copper looks like old copper, and old silver looks like old silver, but old gold looks like new gold looks like old gold looks like new gold looks like…. Sorry I went on and on, but there it is, why I don’t collect gold coins. ;)v.
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  31. E perché come a Sedgeford (Norfolk, 2003), in areale con presenze preistoriche e più tarde furono rinvenuti 39 stateri d’oro dell’Età del Ferro conficcati all’interno di un osso di bovide? Si tratta di monete definite “gallo belgiche” risalenti al I secolo a.C., abbastanza comuni nella Britannia meridionale. Viceversa proprio all’intento di recuperare il tesoretto in un momento più tranquillo si può attribuire la causa della deposizione del Dallinghoo Hoard (Suffolk, 2008), costituito da 840 stateri aurei deposti attorno al 15 a.C. è il ritrovamento più cospicuo datato all’Età del Ferro britannica.
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  32. Significato del termine anglosassone "hoard" in ambito archeologico. Per prima cosa specifichiamo cosa lo studioso inglese intende con il termine “hoard”; Bland segnala la sua interpretazione: “… intendo ogni gruppo di oggetti che sono stati raccolti assieme ma non necessariamente deposti nel terreno – pertanto anche il contenuto di un borsello disperso accidentalmente può venir considerato tale.” Già Grieson nel 1975 aveva studiato e suddiviso gli hoard in 4 categorie: Accidental losses - perdite accidentali (es. borselli dispersi accidentalmente) Emergency hoards - Hoard di emergenza (gruppi di monete tratte dal circolante in una singola occasione, sepolti in presenza di un’emergenza con l’intenzione di recuperarle in un secondo momento) Saving Hoards - Hoard di occultamento (gruppi di monete tratte dal flusso monetale circolante in un certo periodo di tempo, con l’intenzione di recuperarli in un secondo momento) Abandoned Hoards - Hoard abbandonati senza intenzione di recupero secondario (es. corredo funerario, deposito di fondazione, monete deposte ad esempio attorno a fonti/fontane, etc…) In seguito la distinzione tra “emergency” e “saving” hoards è decaduto, per fondersi in un’unica categoria. Spesso però non è facile attribuire chiaramente i depositi monetali ad una specifica categoria e nel caso di cui sopra è comune l’intenzione del proprietario di recuperare il bene in un secondo tempo. Anche il periodo storico in cui sono stati celati può modificare le motivazioni della deposizione. Pertanto è stato deciso che esistono tre categorie fondamentali: Accidental losses - perdite accidentali Hoard deposti con intenzione di recupero in un secondo momento Hoard abbandonati per varie ragioni, anche votive Possiamo pertanto riassumere le categorie degli hoard con questo schema:
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  33. Bella, mi piace, continuo a non capire perché sia il Vaticano a fare questa commemorazione però il bozzetto mi piace.
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  34. datemi tempo sino a domani e se la fortuna vuole ve lo mostro in mio mostro..XD..qualcosa bolle in pentola...ma...ho le tasche piccole e ci vanno pochi soldi... :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: ...può essere che ho frainteso io ..scusatemi...so ragazzo veramente...e poi anch'io pubblico a pochi secondi dall'aggiudicazione...capisco perfettamente, comunque@@pietromoney è stato un ottimo acquisto..viaggi sempre su prezzi buoni ...e anche in questo caso non ti sei smentito..la moneta è ottima...se avesse avuto un pizzico in più in viso..anche solo su occhio e naso...avresti avuto un BB da sogno...
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  35. Moderiamo i toni (basta guardarsi in giro e vedere ad esempio la stucchevole spirale polemica, fino all'insulto, tra i grillini e i loro avversari). Da una parte c'è uno studioso che sta esaminando la monetazione di Agyrion e sta curando una pubblicazione che si augura rispetti i requisiti di scientificità e dall'altra ci sono persone più o meno interessate alle monete siceliote come anche al serio problema della loro falsificazione (la cui dimensione è fuori di ogni dubbio). Esiste una fame di informazioni e non è facile mantenersi obiettivi. Chi ha condotto un lungo studio, spesso anche con sacrifici personali e pure economici (e so per esperienza cosa vuol dire andare in giro e chiedere di poter esaminare collezioni pubbliche) normalmente e con ragione non può diffondere anzitempo determinate informazioni se non dopo la pubblicazione dei risultati della propria ricerca. E' una procedura normale e merita rispetto, anche se può dare fastidio tale riservatezza e una impressione di una algida distanza.... A un certo momento egli ha palesato l'esistenza di falsi di questa emissione agirina. E' una situazione che non deve destare stupore, ma giustamente richiede chiarezza. Forse sarebbe stato più corretto aspettare la pubblicazione del Corpus su Agyrion e poi discutere sui motivi che possono avere pesato sul giudizio di falsità per alcuni esemplari. Da quello che so (e su questa particolare monetazione ho studiato molto meno di Diodoro), questa particolare emissione (Calciati 5) è stata prodotta con due coppie di conii. Non posso escludere che siano emersi altri, ma conoscendo la monetazione mercenariale, non credo che ci sia di nuovo. Hanno usato solo dracme dionigiane, ma non posso escludere per principio che abbiano usato anche dracme dionigiane già riconiate in precedenza da altri mercenari o città (ne ho visti di casi del genere), mentre non credo proprio che abbiano usato tondelli vergini. Ovviamente servirebbero altre immagini, di buona qualità, per meglio distinguere ed eventualmente riconoscere esemplari falsi. Speriamo che qualcosa salti fuori e senza inutili chiacchiere.....
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  36. Mi pare che l' utilizzo di questo tono irriverente ( se non ho capito male sarei obbligato a rispondere ) sia sintomatico della volontà di non fare passi avanti
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  37. Non mi pare che le teorie avverse di due forumisti rappresentino in toto il pensiero della comunità scientifica ( non avrei trovato appoggio........ !!! ). Al sig. Giuseppe rispondo che l'evidenza chimico-fisica è a volte determinante ( occupandomi del problema dei falsi in raccolte museali ho fatto analizzare sezioni condotte su campioni appositamente sacrificati ): non era mia intenzione incantare nessuno. Rispondendo a Numizmo c'è qualcuno in questo forum che sa bene che la mancanza di info dettagliate è stata e rimane una mia scelta. Per concludere evidenzio come l'intento di informare i forumisti dell'esistenza di falsi molto pericolosi si sia trasformata in un attacco verso il responsabile della segnalazione. Chi tra i forumisti ha capito quello che volevo dire ha fatto tesoro del post e a ha avuto l'intelligenza di non rendere così accesa e visibile la discussione; ma non tutti hanno lo stesso intuito !!!! e hanno preferito polemizzare piuttosto che scrivermi in privato. Ciò accade quando l'istinto prevale sulla ragione
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  38. Ciao Sabaudo, tutti noi abbiamo avuto delle perplessità riguardo al Concorso, IlConte ha precisato che quest'anno sarà più un esperimento che non una versione definitiva che si potrà migliorare ed integrare per i prossimi anni senza problema. Sicuramente guardare ai giovani con un occhio di riguardo sarà una priorità, teniamo tutti ai nostri ragazzi, io in particolare visto che per me sono tutti un po' miei nipoti, non per nulla li chiamo "I miei fiori" :) ... Per questa edizione cerchiamo di cogliere il meglio che deriverà dalla manifestazione, un evento numismatico è da apprezzare sempre e comunque in tutte le sue forme, perchè da visibilità alla nostra passione e la fa conoscere anche a persone che ne sono lontane. Di questo ne ho esperienza diretta visto l'interesse che ha suscitato, ed ancora suscita, nella popolazione della mia zona l'evento dell'8 Giugno "Monete e Medaglie della Tuscia" Sarei felice se tu avessi modo di partecipare insieme a noi a questo evento e se non puoi potresti sempre scrivere, qui o a me in MP, i tuoi suggerimenti/critiche, in modo che io possa poi raccoglierli insieme ad altri e consegnarli a Francesco per far si che possa migliorare il Concorso negli anni a venire. Ciao e grazie, Giò :)
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  39. Mi tirate dentro per i capelli..... :blum:, Milano è tutto un cuneo, nel senso buono del termine, cerco però anche di collegarmi a un qualcosa che è stato già detto, Monbalda parla per Genova di periodo di Enrico VI, vediamo a Milano....a Milano abbiamo i cunei con i denari imperiali scodellati che si ritengono essere stati coniati a Nosedo nel periodo 1162 - 1167, abbiamo cunei, anche globetti, ma il cuneo c'è in stragrande abbondanza nei terzoli milanesi. Sui terzoli è indispensabile leggere l'importante contributo di Arslan sul ripostiglio di Tremona con ben 701 denari terzoli, di questi solo 7 non avevano i cunei. I cunei sono poi tacche ( una, due, tre , quattro, ma anche nessuno ) apposte incidendo il conio ,lo studio di questi è enorme e credo che Arslan stia ancora lavorandoci sopra per una analisi statistica. Le monete di Tremona dovrebbero essere comunque della seconda metà del XIII secolo, la datazione probabile di formazione del ripostiglio è per l'ultimo quindicennio del XIII secolo. Difficile risalire a cronologie sui cunei mentre le analisi risultano più facili e portano a tre tipologie distinte che riguardano le lettere HE in nesso. Poi ovviamente c'è anche un ampio capitolo che riguarda i grossi, ma già qui abbiamo dati da incrociare anche con altre monetazioni già presentate, abbiamo dati e cronologie abbastanza precise. Sul perché dei cunei Arslan si sofferma, li ritiene e li definisce " segni criptici ", però certamente delle ipotesi vengono fatte a proposito ( distinzioni per peso, o per qualità o per quantitativi previsti, indicazione per la responsabilità dell' emissione o per una corretta esucuzione.....) difficile a dirsi, a livello personale, penso sempre a dei segni identificativi di una certa emissione. Ma poiché come si dice anche l'occhio vuole la sua parte....mi sacrifico anch'io, anche se questa cartuccia volevo giocarmela onestamente più avanti..... :blum:, diciamo che è dedicata a Picchio, Arka, a tutti ovviamente....a questo punto :blum:... E' uno splendido denaro imperiale fortemente scodellato e dall'incredibile conservazione per il tipo di moneta, sono molto ben leggibili le leggende, in particolare quella al diritto, è di quelli definiti del 1° tipo con globetti coniati a Nosedo, per intenderci Murari 17. E visto che parliamo di cunei, quanti cunei ha ....? Buon week - end e buone riflessioni....a questo punto.... Mario
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  40. Purtroppo caro Babelone il problema è questo: fin quando una moneta autentica stravolta da un incisore può considerarsi autentica ? Mi spiego meglio : una moneta senza contesto di ritrovamento ( come lo sono tutte quelle sul mercato ) è degna di interesse per lo studioso solo perchè a dispetto dei dati perduti può ancora fornire informazioni di natura stilistica, epigrafica, ponderale, ecc. Ma se anche quest'ultima possibilità viene preclusa da interventi di lifting commerciale finalizzate a miglioramenti estetici allora non ci siamo più. Il potenziale informativo del documento monetale non è proporzionale al suo aspetto estetico, non dimentichiamolo mai al fine di non sancire la morte della numismatica intesa come scienza. Personalmente ( faccio quest'ultima osservazione prima di argomentare la mia tesi sulla base di foto inedite ) ritengo che un collezionista debba provare lo stesso grado di insoddisfazione sia toccando un falso che un esemplare autentico ma stravolto che altro non è che una rivisitazione a posteriori di un moneta autentica. Detto questo posto le foto di alcuni esemplari autentici da vecchie collezioni:
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  41. Sposo l'iniziativa e se mi è permesso inserisco una moneta che non ha una grande valenza artistica ma appartiene ad un periodo storico importantissimo non solo per francesi ma per tutta l' Europa, subito dopo la Rivoluzione e poco prima della ascesa di Napoleone...come noterete è "vissuta" ed è la cosa che mi piace di più..ogni botta potrebbe raccontare una storia e che storia! Denominazione: 2 Decimes Anno: 1795 - Direttorio francese Materiale: CU Diametro: 31 mm Peso: 18,8 g Zecca: Parigi D: Testa della Libertà (volta a sinistra) che indossa il berretto frigio. Sul contorno REPUBLIQUE FRANÇAISE sotto il collo Dupré. R: In campo 2/DECIMES/L'AN 4/segno di zecca (A), intorno corona formata da rami di quercia.
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  42. Grande Pinoooo!!! Complimentoni!!! :good:
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  43. Trovo irriguardosa la tua affermazione, una moneta CC rappresenta una Nazione, con tale moneta ogni Paese intende ricordare degli avvenimenti o dei personaggi importanti per il propio popolo e la propia storia. Quindi posso capire che la moneta non sia di tuo gradimento ma credo che non meriti un commento tale, basterebbe dire non mi piace o non è di mio gradimento, non prenderla come una polemica ma penso che si debbano sempre rispettare i messaggi che sono presenti nelle monete che tutti i giorni abbiamo per le nostre mani, visto che ormai le monete euro sono uguali per tutti noi Europei stiamo offendendo anche noi stessi con tali affermazioni.
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  44. Buongiorno a tutti signori!!!! oggi esce il materiale pubblicitario su tutta la provincia di Frosinone, stiamo lavorando alacremente per questa manifestazione . . speriamo davvero molto vi possa piacere :)
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  45. Dall'asta n°3029 di Heritage Auctions Inc. del 14-16 gennaio 2014 lotto n°30778 aggiudicata a 45.000 + diritti d'asta 10 Tornesi: FERDINANDO IV di BORBONE(1759-1799 I Periodo) anno 1796 Zecca di Napoli ;rame D/FERDINAN.IV D G SICILIAR ET HIE REX;nel campo testa del Re volta a destra e sotto vi è la lettera P. R/DIECI / TORNESI /A. 10 P.;data in esergo Riferimenti:PANNUTI E RICCIO 94;MIR 388 La "moneta"è della massima rarità.La casa d'aste che l'ha posta in vendita ,nel presentarla,ha dichiarato che nei precedenti 15 anni la"moneta"non è apparsa in alcun asta. Per alcuni studiosi è considerata una prova,per altri un esemplare di presentazione e per altri una moneta. --Salutoni -odjob
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  46. All'utlimo tuffo posto un'altra monetina che mi sono ricordato...portata dal mio ultimo viaggio a settembre 2013 ;) Categoria: Contemporanee altri metalli Autorità emittente: Repubblica di Singapore Valore nominale: 1 dollaro di Singapore Millesimo: 2013 Peso: 7,62 gr Diametro: 24,65 mm Metallo: Bimetallico (corona esterna ottone, tondello interno acciaio nichelato) Descrizione del dritto: al centro stemma della Repubblica di Singapore (scudo rosso con in bianco luna crescente a simboleggiare un nuovo paese e 5 stelle a simboleggiare i 5 ideali del paese, ai lati è sostenuto da un leone ed una tigre che simboleggiano Singapore e la Malesia, sotto un cartiglio con la scritta MAJULAH SINGAPORE che significa avanti Singapore) e la data 2013, sulla ghiera esterna la scritta Singapore nelle 4 lingue ufficiali (Inglese - malese - cinese - indiano) Descrizione del rovescio: al centro il Merlion, uno dei simboli di Singapore formato dalla testa di leone e dal corpo di un pesce, inciso a laser la Vanda Joaquim Orchid, l'altro simbolo di Singapore, accanto il numero 1 e sulla ghiera esterna la scritta DOLLAR Provenienza: viaggio a Singapore del Settembre 2013
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  47. Per me la priorità c'e' l'ha sempre quella che conieranno con l'aria condizionata incorporata. Sarà l'unica di questa tipologia che comprerò sicuramente, sai che goduria l'estate? :crazy:
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  48. solo USB senza aria condizionata? naaaaa... troppo nornale! :crazy: ___________ ___________________ meglio questo 5 dollari d'argento del 2010 delle Isole Cook. una moneta uovo Fabergè
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  49. Quindi, novelli Sherlock Holmes, abbiamo più individui sospetti dell'uccisione dello sventurato Crispus, analizziamo i dati... Una quasi sicura vittima: Crispus Alcuni sospetti: Il padre Costantino La di lui moglie Fausta Il fratello escluso al trono e secondo in diritto di successione La nonna, Helena Il maggiordomo (nei film gialli d'epoca ha sempre la mani in pasta...) :D Moventi: - Teoria 1: La matrigna Fausta Secondo Zosimo (VI secolo) e Zonarus (XII secolo) Crispus e Fausta ebbero una relazione. Certo il comportamento di Fausta poteva avere il fine di migliorare il futuro dei propri figli. Denunciando esser stata violentata da Crispus e confidando che questo venisse punito o allontanato, ne avrebbe tratto profitto in prima battuta per Costantino II e quindi per gli altri suoi eredi. In un secondo momento, accusata di avere mentito sui fatti, fu uccisa da Costantino, resosi conto dell'errore imperdonabile che aveva commesso. - Teoria 2: Santa o sabotatrice? Si fonda sulla considerazione che Helena, la madre di Costantino, eliminato il primo nipote e la nuora, avrebbe accresciuto il proprio potere individuale. E che quindi avrebbe potuto architettare il fatto, coinvolgendo dapprima Fausta solleticando le avance al trono del nipote Costantino II e poi denunciandola come mendace, scatenando le ire di Costantino. - Teoria 3: Costantino accecato dall’invidia per il figlio? Il sempre maggiore consenso popolare (e dell’esercito) riscosso dal figlio, la comprovata leadership militare, avrebbe potuto portare Costantino a vedere lo stesso come una minaccia al proprio potere personale, offuscando magari la sua immagine vittoriosa. Dopo tutto, eliminato Crispus, il figlio maggiore avrebbe avuto circa 10 anni… Insomma una risposta sopra i toni di un uomo dall'ego immenso per la paura di perdere ciò per cui aveva lottato tutta la vita: il potere assoluto. (Tesi trovate su: http://forumancientc...pus/Crispus.htm) In realtà c'è una quarta possibilità: - Teoria 4: Crispus e Fausta ebbero effettivamente una tresca. Che sia stato Crispus a sedurre Fausta... non lo darei probabile. Vedrei più probabile e logico: Fausta seduce il giovane Crispus, gli propone di far fuori il padre per diventare lui stesso (e il fratello minore) imperatori. Crispus rifiuta, e a questo punto Fausta riferisce a Costantino di esser stata sedotta (o violentata, dicono alcune fonti) dal di lui figlio o magari che anche tramava per prendere il suo posto (in modo da creare un vuoto di potere dove "infilare" dentro i suoi figli). Costantino a questo punto lo fa giustiziare. Quando scopre la verità, giustizia pure Fausta. Eliminerei dal novero Costantino II (all'epoca aveva 9 anni) e... il maggiordomo. :D Per contro: - seppure i resoconti dell'epoca siano molto "politically correct", Helena, pur essendo da sempre vicino al figlio Costantino non diede mai visibilità a sue manovre. Se ebbe influenza politica sul figlio, questa non fu mai evidente. Sembrerebbe strano, viste le caratteristiche del personaggio, che abbia architettato tutto ciò per suo mero tornaconto personale. E Crispus era pur sempre suo nipote. D'altra parte perchè quando fece trasformare il palazzo di Treveri in chiesa, visto che Crispus era innocente (e lei l'aveva provato a Costantino) non fece revocare la damnatio memoriae indetta e lasciò il suo ritratto "vuoto"? - Costantino fino al "Crispus-gate" lo affianca al fratello minore ma sembra sempre elevarlo ad una certa importanza. Forse il suo disegno era quello di una duarchia tra i due fratelli maggiori... o una riproposizione della Tetrarchia su base però familiare, confidando nel vincolo di sangue (che, sappiamo, fallirà...) tra i fratelli. Possibile che improvvisamente si sia fatto accecare dalla paura di venir scalzato dal figlio maggiore? E un paio d'anni dopo esce questa moneta: A.D. 327-8 21x21mm CONSTANTINVS MAX AVG, head with rosette diadem LIBERTAS PVBLICA [Public Liberty] Victory standing left on galley, wreath in both hands , B left, CONS in ex. RIC VII Constantinople 25 (r2) This is part of a series of coinage (GLORIA EXERCITVS, GLORIA ROMANORVM, LIBERTAS PVBLICA, and SPES PVBLIC) summing up the civil war with Licinius. This alludes to the naval victory of Crispus on the Bosphorus where he captured Byzantium (soon to be called Constantinople) from Licinius. This series was issued to pay workers building the new city of Constantinople. Che si tratti di un tenue segnale d'ammenda verso il figlio fatto uccidere ingiustamente e, pur non potendo dichiararlo pubblicamente per non ammettere di aver sbagliato, un'ammissione di colpa, rendendogli indirettamente onore? E che per lo stesso motivo di "non rimangiarsi la parola data" non abbia ritirato la damnatio memoriae riabilitandolo pubblicamente? A voi la parola... in questo "giallo" dinastico. Ciao Illyricum :) Considerate che questa volta CSI o i RIS non ci possono aiutare...
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  50. Per me si tratta della stessa moneta e non vedo dubbi sulla sua autenticità. E' anche vero che non si trova nei cataloghi, ma sicuramente fa parte della rara emissione del 320 che presenta nel campo un cristogramma (e non una stella, questo perchè l'asta perpendicolare sulla punta superiore ha un punto che ricorda molto il chi-ro, mentre una stella dovrebbe avere tutte le estremità uguali). L'emissione è catalogata ai nn 58 del RIC e 258 del Paolucci-Zub per Costantino I, 59 del RIC e 191 del Paolucci-Zub per Licinio I, 60 e 61 del RIC e 294 e 295 del Paolucci-Zub per Crispo, 62 del RIC e 328 del Paolucci-Zub per Costantino II. Mancava solo Licinio II.
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